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La sedia in sè

Aperto da viator, 09 Febbraio 2020, 21:31:27 PM

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Ipazia

Caro Jano tutto ciò che auspichi, nel desiderio collettivo, esiste già. I "festival" filosofici fanno il pienone e la filosofia professionale si sta ritagliando una nuova professionalità nel counseling dove può svolgere le altamente richieste prestazioni tuttologiche di cura dell'anima, senza i lacci e lacciuoli ideologici e sociali del prete, psicologo, economista e politicante. Prosperano i ricettari sulla felicità possibile ed è inevitabile che il rinnovamento di linguaggio e contenuti teorici debba modellarsi sull'evolversi della vita sociale.

Il che è pure dimostrazione in vivo che è sempre la struttura il sensibile a comandare e la sovrastruttura il sovrasensibile ad adeguarsi, con maggiore o minore lungimiranza, allo Spirito dei tempi, sempre più immanente, più terrestre, per cui forse bisognerebbe recuperare la inquietante intuizione goethiana dell'Erdgaist, Spirito della terra. Compito questo che solo la filosofia può consapevolmente svolgere.

Molteplici sono le resistenze perchè è il "sensibile" in gioco e gli interessi coinvolti esercitano una pressione infernale sul "sovrasensibile". Ma ce la si può, come è sempre avvenuto, fare. Almeno nel pensiero. Evoluzione, Rivoluzione, chissà !
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Sariputra

Ma quale sarebbe poi il motivo per il quale l'uomo debba "evolversi" o "rivoluzionarsi"? Per diventare "migliore"? Rispetto a quale metro di misura? Il "progresso" ? Rispetto a cosa? Qual'è il "senso" di dover far fatica per "migliorarsi" ? Il "benessere"? E chi lo stabilisce qual'è il bene-essere? La scienza? Una statistica? Un sondaggio? Un'inchiesta? Quanto è lunga la vita? Quante volte facciamo l'amore alla settimana?Il fatto che ognuno può "godersela" come vuole? Di quante volte diminuiamo l'impronta di CO2? Qual'è il metro? Chi stabilisce l'unità di misura? E perché "andare avanti" invece che "tornare indietro" o "stare fermi"? Perché si sta meglio? Rispetto a cosa? E chi sta "meglio"? Rispetto alla "natura"? Ma chi stabilisce che alla natura interessi il bene-essere ? L'"umanità"? Il socialismo? La religione? Perché lo pensa mio cugggino? Perché così fan tutti? Perché "non lo so ma mi adeguo"? Perché ho visto, fuori in strada, tutti correre e corro anch'io? Perchè l'han detto gli intelligenti? Perché al telegiornale lo dicono? Perché è "giusto"? E chi stabilisce che è "giusto"? E perché lo stabilisce lui cos'è "giusto"? Perché è un filosofo? Un prete? Uno scienziato?Un politico? E perché loro sanno cos'è "giusto" per me e io non lo so?Perché è l'"evoluzione"? Perché è il tempo? Perché non ho tempo per pensarci da me stesso? Perché è faticoso ed è meglio che ci pensino gli altri? Perché non sono "all'altezza"? Perché "è così da sempre e non puoi farci niente"? Perché sono un dalit?...
Tante domande senza risposta...
Ma sono sicuro che arriva di certo qualcuno per darmi la sua... ::)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

green demetr

Citazione di: Ipazia il 12 Febbraio 2020, 14:43:50 PM
L'in sè presuppone una proprietà intrinseca delle cose che dovrebbe essere tale a prescindere da ogni intervento esterno e in ogni contesto. Severino aggira l'ostacolo dicendo che il divenire non esiste per cui la sedia in sè severiniana, al pari del personaggio più eccellente della fiction filosofica, è sempre esistita e sempre sarà.

Ma è un artifizio (per restare sul neutro) che trae ispirazione dal primo della serie, il mondo platonico delle idee, che eternizza triangoli e rette parallele, i quali, anche ad andarle a cercare con la lampada di Diogene, per tutto il tempo che l'universo ancora ci concede, non li si troverebbe punto.

Il peccato originale dell'idealismo, che ne costituisce pure la sua invisibile faccia nichilistica della luna, è avere invertito l'episteme con i ta onta, l'epistemologia con l'ontologia, al punto di subordinare la sua bestia nera: la realtà, al principio metafisico invertito, come vuole fare Sauron coi suoi anelli.

Si ma gli enti si danno solo in quanto situati all'interno della categoria dell'esistenza.

Se dico ente è automatico dire essere.

Come sappiamo noi siamo qualcosa che si dice uomo, ma il senso dell'esserci, non è minimamente assimilabile al concetto di forma-sostanza.

Attingiamo a qualcosa di duro a qualcosa su cui rimbalziamo ogni volta che ci sforziamo psicologicamente, o ogni volta che una malattia ci prostra.

E' su questo impenetrabilità della natura che deriviamo l'intero asse ente-essere.

Come se l'ente fosse un niente, e l'essere (la morte) fosse l'unica verità.

E' di fronte alla morte che deriva l'idealismo che si interroga sulla destinalità del soggetto.

L'unico ente che conta come dice Phil siamo noi.

Le idee di Mondo-Anima-Dio sono derivate, mediate direbbe heidegger, da noi stessi.

E noi siamo niente senza ammettere che un Essere esista.

Insomma Ipazia l'iperuranio è solo una banalizzazione manualitstica, che non rende minimante conto del vero problema sotteso.

Te lo dico, perchè ultimamente lo ripeti spesso.

Concordo sul fatto che la filosofia stessa si dimentichi di se stessa molto spesso, e quindi possiamo liquidare le questioni falsamente poste, o mal poste, come versioni dell'iperuranio.

Concordo che siamo in tempi dove forse è meglio concentrarci sulle prassi.

Ma la filosofia non è solo finalismo, è anche fondazione a partire dal nostro terrore come umani.










Vai avanti tu che mi vien da ridere

bobmax

Citazione di: Sariputra il 14 Febbraio 2020, 10:06:04 AM
Ma quale sarebbe poi il motivo per il quale l'uomo debba "evolversi" o "rivoluzionarsi"? Per diventare "migliore"? Rispetto a quale metro di misura? Il "progresso" ? Rispetto a cosa? Qual'è il "senso" di dover far fatica per "migliorarsi" ? Il "benessere"? E chi lo stabilisce qual'è il bene-essere? La scienza? Una statistica? Un sondaggio? Un'inchiesta? Quanto è lunga la vita? Quante volte facciamo l'amore alla settimana?Il fatto che ognuno può "godersela" come vuole? Di quante volte diminuiamo l'impronta di CO2? Qual'è il metro? Chi stabilisce l'unità di misura? E perché "andare avanti" invece che "tornare indietro" o "stare fermi"? Perché si sta meglio? Rispetto a cosa? E chi sta "meglio"? Rispetto alla "natura"? Ma chi stabilisce che alla natura interessi il bene-essere ? L'"umanità"? Il socialismo? La religione? Perché lo pensa mio cugggino? Perché così fan tutti? Perché "non lo so ma mi adeguo"? Perché ho visto, fuori in strada, tutti correre e corro anch'io? Perchè l'han detto gli intelligenti? Perché al telegiornale lo dicono? Perché è "giusto"? E chi stabilisce che è "giusto"? E perché lo stabilisce lui cos'è "giusto"? Perché è un filosofo? Un prete? Uno scienziato?Un politico? E perché loro sanno cos'è "giusto" per me e io non lo so?Perché è l'"evoluzione"? Perché è il tempo? Perché non ho tempo per pensarci da me stesso? Perché è faticoso ed è meglio che ci pensino gli altri? Perché non sono "all'altezza"? Perché "è così da sempre e non puoi farci niente"? Perché sono un dalit?...
Tante domande senza risposta...
Ma sono sicuro che arriva di certo qualcuno per darmi la sua... ::)

Ma Sariputra, è proprio la mancanza di una "risposta" a permettere il nostro esserci!

Se vi fosse una risposta... game over.

Senza risposta lo Spirito continua a giocare. Ritraendosi.

Tuttavia lascia pure delle tracce, cifre, che alludono a una risposta possibile. Perché il gioco possa infine concludersi.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Phil

Citazione di: Sariputra il 14 Febbraio 2020, 10:06:04 AM
Ma quale sarebbe poi il motivo per il quale l'uomo debba "evolversi" o "rivoluzionarsi"? Per diventare "migliore"? Rispetto a quale metro di misura? Il "progresso" ? Rispetto a cosa? Qual'è il "senso" di dover far fatica per "migliorarsi" ? Il "benessere"? E chi lo stabilisce qual'è il bene-essere? La scienza? Una statistica? Un sondaggio? Un'inchiesta? Quanto è lunga la vita? Quante volte facciamo l'amore alla settimana?Il fatto che ognuno può "godersela" come vuole? Di quante volte diminuiamo l'impronta di CO2? Qual'è il metro? Chi stabilisce l'unità di misura? E perché "andare avanti" invece che "tornare indietro" o "stare fermi"? Perché si sta meglio? Rispetto a cosa? E chi sta "meglio"? Rispetto alla "natura"? Ma chi stabilisce che alla natura interessi il bene-essere ? L'"umanità"? Il socialismo? La religione? Perché lo pensa mio cugggino? Perché così fan tutti? Perché "non lo so ma mi adeguo"? Perché ho visto, fuori in strada, tutti correre e corro anch'io? Perchè l'han detto gli intelligenti? Perché al telegiornale lo dicono? Perché è "giusto"? E chi stabilisce che è "giusto"? E perché lo stabilisce lui cos'è "giusto"? Perché è un filosofo? Un prete? Uno scienziato?Un politico? E perché loro sanno cos'è "giusto" per me e io non lo so?Perché è l'"evoluzione"? Perché è il tempo? Perché non ho tempo per pensarci da me stesso? Perché è faticoso ed è meglio che ci pensino gli altri? Perché non sono "all'altezza"? Perché "è così da sempre e non puoi farci niente"? Perché sono un dalit?...
Tante domande senza risposta...
Ma sono sicuro che arriva di certo qualcuno per darmi la sua... ::)
«Un monaco chiese a Hsiang Lin: "Qual è il significato della venuta del Patriarca dall'occidente?".
Hsiang Lin disse: "Sedere a lungo diventa faticoso".»
(da La raccolta della roccia blu)

Ipazia

Citazione di: green demetr il 14 Febbraio 2020, 10:23:02 AM
... gli enti si danno solo in quanto situati all'interno della categoria dell'esistenza.

Se dico ente è automatico dire essere.

Come sappiamo noi siamo qualcosa che si dice uomo, ma il senso dell'esserci, non è minimamente assimilabile al concetto di forma-sostanza.

Attingiamo a qualcosa di duro a qualcosa su cui rimbalziamo ogni volta che ci sforziamo psicologicamente, o ogni volta che una malattia ci prostra.

E' su questo impenetrabilità della natura che deriviamo l'intero asse ente-essere.

Come se l'ente fosse un niente, e l'essere (la morte) fosse l'unica verità.

E' di fronte alla morte che deriva l'idealismo che si interroga sulla destinalità del soggetto.

L'unico ente che conta come dice Phil siamo noi.

Le idee di Mondo-Anima-Dio sono derivate, mediate direbbe heidegger, da noi stessi.

E noi siamo niente senza ammettere che un Essere esista.

D'accordo sull'eterno ritorno dell'essere, ma mi pare che il "cogito ergo sum" l'abbia risolto senza tanti drammi e certamente Phil, e prima di lui Wittgenstain, hanno ragione. L'impermeabilità della natura diventa meno dura e impenetrabile prendendo atto che il cogito nasce dalla res extensa e che il miglior significato possibile si trova nell'armonizzazione con essa... Chi vol'esser lieto sia, di doman non v'è certezza... Mica se la passò male il buon, e non certo ingenuo o banale, Lorenzo.

CitazioneInsomma Ipazia l'iperuranio è solo una banalizzazione manualistica, che non rende minimante conto del vero problema sotteso.

Te lo dico, perchè ultimamente lo ripeti spesso.

Concordo sul fatto che la filosofia stessa si dimentichi di se stessa molto spesso, e quindi possiamo liquidare le questioni falsamente poste, o mal poste, come versioni dell'iperuranio.

Quindi neppure tu sottovaluti l'eterno ritorno dell'iperuranio. Abbiamo inventato Mondo-Anima-Dio per vincere il terrore delle domande senza risposta, ma l'abbiamo pure decostruito (come ama ripetere spesso Phil) e, orfani permettendo, non è successo nulla. Viviamo mediamente come prima, con qualche alto e basso in più, che quantomeno allargano il ventaglio della libertà (e della verità).

CitazioneConcordo che siamo in tempi dove forse è meglio concentrarci sulle prassi.

Ma la filosofia non è solo finalismo, è anche fondazione a partire dal nostro terrore come umani.

Ri-fondazione, forse, a questo stadio della riflessione filosofica, ... dalla Lebenswelt. Tornando a leggere Epicuro, se vogliamo, in topic, "sederci" sui fondamenti (con qualche grano salis di terrore in meno).
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Sariputra

Perché, anche nei forum, per esempio, quando si discute si vuole sempre "vincere"? Perché vogliamo tutti dimostrare di "avercelo più lungo"? E' forse questo il vero senso della vita? Anche di chi non ammette ci sia un senso?  :-\
Sulla strada del bosco
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Trattiene rondini nei capelli.

viator

Salve Sariputra : "A proposito dei tuoi saporiti ma inutili quesiti :Ma quale sarebbe poi il motivo per il quale l'uomo debba "evolversi" o "rivoluzionarsi"? Per diventare "migliore"? Rispetto a quale metro di misura? Il "progresso" ? Rispetto a cosa? Qual'è il "senso" di dover far fatica per "migliorarsi" ? Il "benessere"? E chi lo stabilisce qual'è il bene-essere? La scienza? Una statistica? Un sondaggio? Un'inchiesta? Quanto è lunga la vita? Quante volte facciamo l'amore alla settimana?Il fatto che ognuno può "godersela" come vuole? Di quante volte diminuiamo l'impronta di CO2? Qual'è il metro? Chi stabilisce l'unità di misura? E perché "andare avanti" invece che "tornare indietro" o "stare fermi"? Perché si sta meglio? Rispetto a cosa? E chi sta "meglio"? Rispetto alla "natura"? Ma chi stabilisce che alla natura interessi il bene-essere ? L'"umanità"? Il socialismo? La religione? Perché lo pensa mio cugggino? Perché così fan tutti? Perché "non lo so ma mi adeguo"? Perché ho visto, fuori in strada, tutti correre e corro anch'io? Perchè l'han detto gli intelligenti? Perché al telegiornale lo dicono? Perché è "giusto"? E chi stabilisce che è "giusto"? E perché lo stabilisce lui cos'è "giusto"? Perché è un filosofo? Un prete? Uno scienziato?Un politico? E perché loro sanno cos'è "giusto" per me e io non lo so?Perché è l'"evoluzione"? Perché è il tempo? Perché non ho tempo per pensarci da me stesso? Perché è faticoso ed è meglio che ci pensino gli altri? Perché non sono "all'altezza"? Perché "è così da sempre e non puoi farci niente"? Perché sono un dalit?...
Tante domande senza risposta...
Ma sono sicuro che arriva di certo qualcuno per darmi la sua...".

.......................................................eccomi ! Ma è tutta colpa dell'entropia, la quale se ne frega dei significati, quesiti, esiti, interpretazioni umane del suo svolgersi che consiste semplicemente nel rimestare, diversificare, ridistribuire l'energia - non importa con quali esiti locali - altrimenti il mondo, arrestandosi, morirebbe. Ciò rappresenta semplicemente il trionfo della prassi sulla filosofia. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Sariputra

Ah..ecco perchè!..Così @Viator quando il povero ti chiede perché sta morendo di fame , tu gli dici: "Ma figliolo è tutta colpa dell'entropia!". Al che, mentre ti sta sgozzando con gusto, ai tuoi lamenti ti dirà:"Perché ti lamenti? E' solo l'entropia!"... ;D
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viator

Salve Sariputra. Citandoti : "Ah..ecco perchè!..Così @Viator quando il povero ti chiede perché sta morendo di fame , tu gli dici: "Ma figliolo è tutta colpa dell'entropia!". Al che, mentre ti sta sgozzando con gusto, ai tuoi lamenti ti dirà:"Perché ti lamenti? E' solo l'entropia!"...".
Non ho capito se tu - a certe domande - cerchi una risposta secondo la tua o la altrui ragione (non importa se giuste o sbagliate (le ragioni e le domande)) oppure se cerchi solo delle risposte che soddisfino i tuoi personali modi di sentire=sentimenti.

Io all'affamato risponderei come ho risposto a te, dopodichè gli allungherei un panino oppure cinque Euro.

Tu invece che faresti ? Gli proporresti quanche altro centinaio di domande assai profonde e attenderesti le sue risposte (presumubilmente più sensate delle mie visto che si tratterebbe di soggetto razionalmente meno coinvolto di me ma fisicamente, esistenzialmente, sentimentalmente molto più coinvolto di me ?).
Gli atteggiamenti come i tuoi io li attribuisco ad eccessivo uso di candeggina (eccesso di candore). Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Sariputra

Perché? Il candore sarebbe un difetto? E' un pregio il cinismo?
Io non cerco da voi risposte che "mi soddisfino", siete voi che continuate a dare risposte che vi soddisfano! E quante certezze avete!...
Le mie domande in quel post erano retoriche...non si doveva rispondermi... ;D
Infatti avevo scritto: "Tante domande senza risposta...
Ma sono sicuro che arriva di certo qualcuno per darmi la sua... 
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viator

Salve Sariputra. Citandoti (timidamente.......non so se il risponderti lo trovi ammissibile) : "Perché, anche nei forum, per esempio, quando si discute si vuole sempre "vincere"? Perché vogliamo tutti dimostrare di "avercelo più lungo"? E' forse questo il vero senso della vita? Anche di chi non ammette ci sia un senso?".
Per molti (circa la metà delle persone) il senso della vita (umana e del singolo) consiste nell'autoaffermazione, Ciò è ad esempio tipico degli estroversi. Non degli introversi (come me e te, ad esempio).

Gli introversi non tendono a riempire di sè il mondo, al contrario (ma con risultati esistenziali perfettamente equivalenti) essi vorrebbero riempirsi di mondo, con tutto ciò che ne è implicato e che noi due conosciamo benissimo nonostante tu prediliga il sentire mentre io prediliga l'immaginare.

Certo, ci sono coloro che che non ammettono un senso della vita. O lo ignorano o lo temono o lo negano. Io sono lontano anni luce dalla loro visione del mondo poichè il senso della vita credo proprio che ci sia e consista, come ho affermato anche qui dentro, nel doversi (augurabilmente ma non obbligatoriamente) riprodurre. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Mettiamoci pure che in un forum c'è pure chi non è interessato a vincere o perdere ma solo a conversare scambiandosi delle idee.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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viator

#88
Salve di nuovo, Sari. Mi permetto : "Perché? Il candore sarebbe un difetto? E' un pregio il cinismo?
Io non cerco da voi risposte che "mi soddisfino", siete voi che continuate a dare risposte che vi soddisfano! E quante certezze avete!..."
.
Voglio scusarmi per aver risposto quando avrei dovuto tacere. In effetti con il mio cinismo (consistente nel non trovare risposte di tipo intimistico ai tuoi autoquesiti) non ho avuto pudore e rispetto per i tuoi modi di sentire certe cose.

Tu non ci crederai ma io sono un sostenitore della fondamentale supremazia, fecondità ed efficacia esistenziale del sentire (sentimento=irrazionale) sul sapere (=razionalizzabile).

Ovvio che il candore sia una virtù. Ma io parlavo di TROPPO candore ed il difetto secondo me risiedeva appunto nell'eccesso il quale, come noto, virtù non è mai.

Infine, per quanto riguarda il mio personale rapporto con le certezze, vedere quanto compare da un pò di tempo in calce a ciascuno dei miei interventi, incluso il presente. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

green demetr

"Quindi neppure tu sottovaluti l'eterno ritorno dell'iperuranio. Abbiamo inventato Mondo-Anima-Dio per vincere il terrore delle domande senza risposta, ma l'abbiamo pure decostruito (come ama ripetere spesso Phil) e, orfani permettendo, non è successo nulla. Viviamo mediamente come prima, con qualche alto e basso in più, che quantomeno allargano il ventaglio della libertà (e della verità)." cit Ipazia

Da bravo nicciano, non mi interessano le verità, infatti sono sempre "supposte" verità,
mi interessano le prassi, con cui l'uomo tenta di conoscere se stesso, per dispiegare la propria libertà di essere, qualunque cosa sia questa(finora non è andata benissimo).

All'interno di queste pratiche il rapporto con gli altri è fondamentale, tanto quanto quello con l'Altro. Mi pare che il compito odierno della filosofia sia ancora questo.
E si fa fatica, molta fatica.

Siamo tutti alienati e anestetizzati, il motto di Lorenza il Magnifico vale sempre se applicato a Netflix?

Ma non ti rendi conto che stiamo vivendo malissimo?

Diceva Lacan in uno dei suoi ultimi discorsi, dov'è la differenza sessuale?

In un epoca dove il gender diventa uno studio, capiamo che l'ideologia sta dilagando?

Sul dualismo cartesiano mi lasci perplesso a dire poco.

Il dualismo cartesiano e la battaglia tutta americana dell'analitica fra monismi e dualismi, hanno tutti un grave di problema aporetico, dettato dalla insana "moda" umana di costruire un assioma e da lì costruire un discorso. (cosa garantisce cosa?)

Io penso che sia la fenomenologia a contare, tutto il resto sono solo fantasie.

Insomma manteniamo l'attenzione desta, anche se come sai vengo da 3 mesi da zombie. Purtroppo ripeto non è facile affatto!
Il dispendio di enegia intellettuale, in un mondo simile che abitiamo, non aiuta!
Vai avanti tu che mi vien da ridere