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La sedia in sè

Aperto da viator, 09 Febbraio 2020, 21:31:27 PM

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iano

#90
Citazione di: Sariputra il 14 Febbraio 2020, 10:06:04 AM
Ma quale sarebbe poi il motivo per il quale l'uomo debba "evolversi" o "rivoluzionarsi"?

Nessuno che noi si sappia e noi siamo in gran parte ciò che non si sa'.
Poi , osservandoci ci pare di intravedere qualche motivo , ma se anche fossimo noi metro , il metro non si misura.
L'occhio stesso non dovrebbe vedersi se non riflettendosi , ma il pensiero come si riflette?
Così io riflettevo sul fatto che le nostre critiche derivano dal sentirci parte di qualcosa.
Quando invece ci sentiamo soli la nostra priorità è aderire a qualcosa , la prima che passa.
Il mondo dei social è una lente di ingrandimento su ciò.
Ma queste sono non risposte a non domande .😊
Ciao Sari , a noi tutti qui caro.
O non te ne sei accorto?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Citazione di: Ipazia il 14 Febbraio 2020, 07:57:30 AM
Caro Jano tutto ciò che auspichi, nel desiderio collettivo, esiste già. I "festival" filosofici fanno il pienone e la filosofia professionale si sta ritagliando una nuova professionalità nel counseling dove può svolgere le altamente richieste prestazioni tuttologiche di cura dell'anima, senza i lacci e lacciuoli ideologici e sociali del prete, psicologo, economista e politicante. Prosperano i ricettari sulla felicità possibile ed è inevitabile che il rinnovamento di linguaggio e contenuti teorici debba modellarsi sull'evolversi della vita sociale.

Il che è pure dimostrazione in vivo che è sempre la struttura il sensibile a comandare e la sovrastruttura il sovrasensibile ad adeguarsi, con maggiore o minore lungimiranza, allo Spirito dei tempi, sempre più immanente, più terrestre, per cui forse bisognerebbe recuperare la inquietante intuizione goethiana dell'Erdgaist, Spirito della terra. Compito questo che solo la filosofia può consapevolmente svolgere.

Molteplici sono le resistenze perchè è il "sensibile" in gioco e gli interessi coinvolti esercitano una pressione infernale sul "sovrasensibile". Ma ce la si può, come è sempre avvenuto, fare. Almeno nel pensiero. Evoluzione, Rivoluzione, chissà !
Hai ragione.Mi sono un po' sfogato.
😊
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Citazione di: Sariputra il 14 Febbraio 2020, 10:06:04 AM
Ma quale sarebbe poi il motivo per il quale l'uomo debba "evolversi" o "rivoluzionarsi"?

Nessuno, accade senza alcun dovere. La differenza è solo nel punto di vista sull'accadimento e la fenomenologia può essere facilmente descritta. Escluso il dovere, rimane aperta la questione complessa della causalità, ma il parlarne implica la stesura di uno o più trattati di antropologia.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

green demetr


cit ipazia
"D'accordo sull'eterno ritorno dell'essere, ma mi pare che il "cogito ergo sum" l'abbia risolto senza tanti drammi e certamente Phil, e prima di lui Wittgenstain, hanno ragione. L'impermeabilità della natura diventa meno dura e impenetrabile prendendo atto che il cogito nasce dalla res extensa e che il miglior significato possibile si trova nell'armonizzazione con essa... Chi vol'esser lieto sia, di doman non v'è certezza... Mica se la passò male il buon, e non certo ingenuo o banale, Lorenzo."


non esiste una res cogitans e una extensa.


il dualismo cartesiano è un evidente errore, che giò cartesio conosceva ma che per quieto vivere, ossia l'impossibilità di dire che dio non esiste e dunque neppure la natura.


esiste solo un cogito, una mente, che contiene in essa sicuramente un parte di estensione. In attesa che le scieze molecolari vengano spiegate. Ma come sappiamo oggi siamo ancora fermi all'ingenua idea di qualcosa che emerge da un mondo entropico all'altro delle millesime condizioni energetiche particellari.
Spiegazioni molto vaghe e che trovo quasi infantili.


Ma di nessuna interessa pratico, che esista una mente è certo, proprio a partire dall'idea di un io, che è dentro questa mente. Un costrutto mentale, che possa dirsi tale, sà già con certezza, presentandosi come costrutto, soggetto-oggetto appunto come analizzato meglio dagli idealisti tedeschi.


Il problema semmai è il costrutto non mentale dell'equazione che produce la mente, ossia appunto l'oggetto, chiamato cosa in sè, natura, etc.... e che già genialmente cartesio chiamava il demone maligno. Non potendolo chiamare fenomeno, si inventò quel nome assimilandolo al Deu ex machina che avrebbe fatto da mediatore, tra le 2 res.


E' il fenomeno ciò che riguarda la vita e le prassi.


Non capirò mai questo bisogno di armonizzazione, come se ancora un Dio esistesse.
Dio è morto santo cielo!! ma quando ce ne faremo una ragione?


Che bisogno c'è di ritornare ai dualismi ottusi, o ai monismi che dimenticano il reale????


Se mai esiste un dualismo è dentro alla parte extensa diremmo oggi, ma essendo dentro la mente, non c'è bisogno di alcuna armonizzazione. Ah quanto mi manca il buon Sgiombo!


Che fatica fare uso delle parole!!!


cit ipazia
"Quindi neppure tu sottovaluti l'eterno ritorno dell'iperuranio. Abbiamo inventato Mondo-Anima-Dio per vincere il terrore delle domande senza risposta, ma l'abbiamo pure decostruito (come ama ripetere spesso Phil) e, orfani permettendo, non è successo nulla. Viviamo mediamente come prima, con qualche alto e basso in più, che quantomeno allargano il ventaglio della libertà (e della verità)."


Ma certo Ipazia, su questo siamo ampiamente d'accordo.
Ma come sai il mondo filosofico sta girando a destra, anche nel modo di pensare dico.
Basta fare un giro sui forum americani, per capire quanto distante siano dal poter discutere come pur fra le molte cadute di penne (ah quanti utenti eccezionali ho avuto piacere di conoscere, che non scrivono più!) avviene in italia!


Gli utenti meno avezzi a certe nostre discussioni, infatti parlano come americani....un chiaro sintomo, come se ce ne fosse bisogno d'altri(basterebbero le geopolitiche a testimoniarlo), di come le ideologie funzionano alla grandissima!


Io lo chiamo un DE-PENSAMENTO.


Ma è ovvio che gli iper-urani tornano a profusione!!!
Fai bene a insistere.


Devo dire che mi sono scocciato, dopo 10 anni di dura polemica con qualsiasi uno fosse di loro, che chiamavo uomini-macchina.
Dico avrò il diritto di tacere di queste cose!




cit ipazia
"Ri-fondazione, forse, a questo stadio della riflessione filosofica, ... dalla Lebenswelt. Tornando a leggere Epicuro, se vogliamo, in topic, "sederci" sui fondamenti (con qualche grano salis di terrore in meno)."




Si penso anche io che Epicuro abbia detto bene.
Ma è un dire, diverso il vivere. Certo va ricordato quel dire.


Detto questo io parlo di fondamento, nel senso hegeliano.
Per dirla in breve, ossia dalla sfacelo del soggetto imploso, ossia che si presenta già imploso.
Ossia già dentro il movimento negativo.


Il terrore vero quello che ti fa battare i denti, sinceramente
non l'ho mai vissuto.
Angoscia reale, angoscia fantasmatica, quelle sì.


Il terrore che in molti dicono di aver percepito nella meditazione su DIO, nemmeno.


Il punto è che non vedo come arrivare nemmeno a pensarlo il terrore (o meglio il fantasma del terrore, perchè la morte è reale), quando siamo ancora dentro al fantasma dell'orrore.


Inoltre a parte queste fantasmatiche (presunzione di minaccia esterna reale), ce ne sono altre, la psicanalisi ne ha individuate altre due, ma si presume ne siano molte di più.


Io credo siamo ancora agli albori, anzi l'albore deve ancora iniziare, siamo ancora nel buio che inizia a essere schiarato, dall'analisi sull'uomo.


Molto tempo in fin dei conti è stato speso dietro le metafisiche generali.


Insomma Ipazia la "nostra" è una forma di resistenza partigiana del pensiero.

Vai avanti tu che mi vien da ridere