La realtà (ontologia ed epistemologia)

Aperto da Ipazia, 20 Maggio 2019, 12:14:14 PM

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Carlo Pierini

Citazione di: altamarea il 24 Maggio 2019, 08:20:59 AM
Scusate, il titolo del topic è: "la realtà (ontologia ed epistemologia)", avete scritto 4 pagine ed ancora non ho capito cos'è per ognuno di voi la realtà dal punto di vista ontologico ed epistemologico.  :)
CARLO
La realtà è ciò che esiste, ciò che è (onto=essere). Ciò che non è, invece, non è reale. Non mi sembra un concetto tanto complicato.

viator

Salve Carlo. La questione per (beato) te sarà anche semplice, ma noi siamo duri di comprendonio, sai ? Tu definisci un concetto fumoso quale quello di reale con uno ancor molto, molto, molto più fumoso (per quasi tutti) : quello dell' ESSERE. Come stai a definizioni circa quest'ultimo ? Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Carlo Pierini

Citazione di: viator il 24 Maggio 2019, 13:03:44 PM
Salve Carlo. La questione per (beato) te sarà anche semplice, ma noi siamo duri di comprendonio, sai ? Tu definisci un concetto fumoso quale quello di reale con uno ancor molto, molto, molto più fumoso (per quasi tutti) : quello dell' ESSERE. Come stai a definizioni circa quest'ultimo ? Salutoni.
CARLO
Per quanto mi riguarda, è reale (è) tutto ciò che è causa di eventi di cui possiamo avere esperienza.

doxa

#63
quoto Viator e domando ai filosofi del forum: se Carlo dice che la "realtà è ciò che esiste, ciò che è (onto=essere). Ciò che non è, invece, non è reale. E' reale tutto ciò che è causa di eventi di cui possiamo avere esperienza",  allora chiedo se questo rigo di precisazione non era meglio scriverlo nel primo post e non dopo cinque pagine. Sulla base di quel rigo si doveva poi sviluppare il dialogo, lo scambio di opinioni, altrimenti chi vi legge fugge via annoiato o, se incuriosito,  vi continua a leggere ma senza capire cos'è la realtà, o meglio lo sa ma fa finta di non saperlo. Per quanto mi riguarda preferisco la realtà dal punto di vista psicologico e sociologico, per esempio "La realtà come costruzione sociale", di Peter Berger.
La tesi di Berger (e  di Luckmann) è che la realtà, ossia l'insieme dei fenomeni che sono riconosciuti come indipendenti dalla propria volontà, è costruita socialmente, tale che in ogni società sono diffuse rappresentazioni della realtà condivise.

Lo so, mi rispondete che la colpa non è vostra e che mi necessita un corso di filosofia nell'università della terza età. :) ;)

Carlo Pierini

Citazione di: altamarea il 24 Maggio 2019, 17:28:30 PM
quoto Viator e domando ai filosofi del forum: se Carlo dice che la "realtà è ciò che esiste, ciò che è (onto=essere). Ciò che non è, invece, non è reale. E' reale tutto ciò che è causa di eventi di cui possiamo avere esperienza",  allora chiedo se questo rigo di precisazione non era meglio scriverlo nel primo post e non dopo cinque pagine. Sulla base di quel rigo si doveva poi sviluppare il dialogo, lo scambio di opinioni, altrimenti chi vi legge fugge via annoiato o, se incuriosito,  vi continua a leggere ma senza capire cos'è la realtà, o meglio lo sa ma fa finta di non saperlo. Per quanto mi riguarda preferisco la realtà dal punto di vista psicologico e sociologico, per esempio "La realtà come costruzione sociale", di Peter Berger.
La tesi di Berger (e  di Luckmann) è che la realtà, ossia l'insieme dei fenomeni che sono riconosciuti come indipendenti dalla propria volontà, è costruita socialmente, tale che in ogni società sono diffuse rappresentazioni della realtà condivise.

CARLO
Un conto è la descrizione delle TRE diverse realtà ontologiche (realtà fisica, mentale, divina) e altra cosa è la premessa (non contrattabile) che è ontologicamente reale ciò che è.

Obietterai: Tre realtà e non solo una? Risposta: sì, tre, perché dalla terza (il Principio divino) discendono le altre due: fisica e mentale, reciprocamente complementari quindi integrabili nell'Uno. Proprio come nella cosmogonia Taoista (Yin-Yang-Tao) o nel concetto di uni-trinitarietà di Dio.

odradek

CARLO
Un conto è la descrizione delle TRE diverse realtà ontologiche (realtà fisica, mentale, divina) e altra cosa è la premessa (non contrattabile) che è ontologicamente reale ciò che è.

o:
Le "tre marie" in realtà sono una sola.  Le tre che hai citato sono tue improvvisazioni del momento.
Giustificale e definiscile.

CARLO
Obietterai: Tre realtà e non solo una?

o:
e obietta si, povero lui chiunque sia, certo che obietta. Lo dai per scontato che obietti talmente è inconsistente come cosa.


CARLO
 Risposta: sì, tre, perché dalla terza (il Principio divino) discendono le altre due: fisica e mentale, reciprocamente complementari quindi integrabili nell'Uno. Proprio come nella cosmogonia Taoista (Yin-Yang-Tao) o nel concetto di uni-trinitarietà di Dio.

o:
ed ecco spiegato tutto. Logica perfetta e aderenza al reale. Così si fa filosofia.
E' veramente difficile non fare ironia o sarcasmo.
Posso solo raccomandarti di avere più rispetto per chi ti legge, se ancora ne è rimasto qualcuno.

Socrate78

Sì, in effetti trovo molto vero lo spirito iniziale del post secondo cui esistono diversi livelli di realtà e quindi la dialettica monismo/dualismo dev'essere considerata superata. Ritengo vera anche l'idea di Kant secondo cui è il soggetto che conosce a costruire la realtà conosciuta, secondo le categorie di spazio-tempo (presupposto della conoscenza sensibile) e quelle dell'intelletto, la conoscenza è quindi il risultato dell'interazione tra la cosa in sé e le categorie della persona che conosce.

Carlo Pierini

Citazione di: odradek il 24 Maggio 2019, 20:41:49 PM
CARLO
Un conto è la descrizione delle TRE diverse realtà ontologiche (realtà fisica, mentale, divina) e altra cosa è la premessa (non contrattabile) che è ontologicamente reale ciò che è.

o:
Le "tre marie" in realtà sono una sola.  Le tre che hai citato sono tue improvvisazioni del momento.
Giustificale e definiscile.

CARLO
Obietterai: Tre realtà e non solo una?

o:
e obietta si, povero lui chiunque sia, certo che obietta. Lo dai per scontato che obietti talmente è inconsistente come cosa.


CARLO
Risposta: sì, tre, perché dalla terza (il Principio divino) discendono le altre due: fisica e mentale, reciprocamente complementari quindi integrabili nell'Uno. Proprio come nella cosmogonia Taoista (Yin-Yang-Tao) o nel concetto di uni-trinitarietà di Dio.

o:
ed ecco spiegato tutto. Logica perfetta e aderenza al reale. Così si fa filosofia.
E' veramente difficile non fare ironia o sarcasmo.
Posso solo raccomandarti di avere più rispetto per chi ti legge, se ancora ne è rimasto qualcuno.
CARLO
Posso anche capire le ragioni dei tuoi malumori. Ma se esprimi solo quelli, il tuo è un monologo, un solipsismo, non un confronto.

Carlo Pierini

Citazione di: Socrate78 il 24 Maggio 2019, 20:45:53 PM
Sì, in effetti trovo molto vero lo spirito iniziale del post secondo cui esistono diversi livelli di realtà e quindi la dialettica monismo/dualismo dev'essere considerata superata. Ritengo vera anche l'idea di Kant secondo cui è il soggetto che conosce a costruire la realtà conosciuta, secondo le categorie di spazio-tempo (presupposto della conoscenza sensibile) e quelle dell'intelletto, la conoscenza è quindi il risultato dell'interazione tra la cosa in sé e le categorie della persona che conosce.
CARLO
Per esempio?

Ipazia

#69
Citazione di: altamarea il 24 Maggio 2019, 17:28:30 PM
quoto Viator e domando ai filosofi del forum: se Carlo dice che la "realtà è ciò che esiste, ciò che è (onto=essere). Ciò che non è, invece, non è reale. E' reale tutto ciò che è causa di eventi di cui possiamo avere esperienza",  allora chiedo se questo rigo di precisazione non era meglio scriverlo nel primo post e non dopo cinque pagine. Sulla base di quel rigo si doveva poi sviluppare il dialogo, lo scambio di opinioni, altrimenti chi vi legge fugge via annoiato o, se incuriosito,  vi continua a leggere ma senza capire cos'è la realtà, o meglio lo sa ma fa finta di non saperlo. Per quanto mi riguarda preferisco la realtà dal punto di vista psicologico e sociologico, per esempio "La realtà come costruzione sociale", di Peter Berger.
La tesi di Berger (e  di Luckmann) è che la realtà, ossia l'insieme dei fenomeni che sono riconosciuti come indipendenti dalla propria volontà, è costruita socialmente, tale che in ogni società sono diffuse rappresentazioni della realtà condivise.

Lo so, mi rispondete che la colpa non è vostra e che mi necessita un corso di filosofia nell'università della terza età. :) ;)

Mi spiace per te, Berger e Luckmann ma quello che hanno definito come realtà è tutt'altro che condiviso. Così come non è condivisa l'idea di realtà in questo forum di 4 gatti. Io ho iniziato questa discussione ponendo la mia idea di realtà, consapevole che ci sarebbe stato da discutere. Poi ho accettato il modello di Popper (diverso e più complesso di quello da te citato). E si discute anche su quello. Magari bastasse il sillabo univoco della filosofia, compresa quella accademica, non della terza età, per definire univocamente la realtà.

Un realista, ad esempio, non è sicuramente d'accordo con la tua proposta perchè crede in una realtà a prescindere da chi la pensa e dalle condivisioni umane ...Se poi ci mettiamo anche i numi, apriti cielo !
.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Carlo. Ho visto che sei tornato sul concetto di realtà. Latita tuttora una soddisfacente (non dico vera, reale, piacevole, esatta) definizione dell' "essere" (verbo) la quale ci permetta - non dico di risolvere - almeno di tornare a fare polvere - stavolta meno densa - sul concetto di realtà e quindi poi sul numero di realtà, mondi, dimensioni, etc. etc. Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

odradek

CARLO
Posso anche capire le ragioni dei tuoi malumori. Ma se esprimi solo quelli, il tuo è un monologo, un solipsismo, non un confronto.

o:
non sei in grado di capire nulla all'infuori di quel che gira nella tua testa -e hai idee confuse anche su quello. Figurati  se puoi lontanamente capire quello che ci possa essere nella testa di altre persone.

In ogni caso, qualunque siano le cose che credi di capire degli  altri, la tuà trinità devi ancora giustificarla, spero non ricorrendo a tuoi sogni (di cui hai esperienza  ;D ) e alla nota  panzana sulla congiunzione degli opposti che come ti hanno detto mille volte è psicologia di bassa lega e non filosofia;  una psicologia già di suo mezza farlocca (e che tu ritieni omnicomprensiva, tu e solo tu)  che vuoi continuare a propinarci come filosofia ed invece risulta essere new age rimasticata con denti guasti.

Carlo Pierini

Citazione di: odradek il 24 Maggio 2019, 23:10:13 PM
CARLO
Posso anche capire le ragioni dei tuoi malumori. Ma se esprimi solo quelli, il tuo è un monologo, un solipsismo, non un confronto.

o:
non sei in grado di capire nulla all'infuori di quel che gira nella tua testa -e hai idee confuse anche su quello. Figurati  se puoi lontanamente capire quello che ci possa essere nella testa di altre persone.

In ogni caso, qualunque siano le cose che credi di capire degli  altri, la tuà trinità devi ancora giustificarla, spero non ricorrendo a tuoi sogni (di cui hai esperienza  ;D ) e alla nota  panzana sulla congiunzione degli opposti che come ti hanno detto mille volte è psicologia di bassa lega e non filosofia;  una psicologia già di suo mezza farlocca (e che tu ritieni omnicomprensiva, tu e solo tu)  che vuoi continuare a propinarci come filosofia ed invece risulta essere new age rimasticata con denti guasti.
CARLO
Cos'è che non hai capito? Se dai una scorsa al thread "L'amore è una triade dialettica" puoi farti un'idea di quello che intendo dire. E se hai qualche domanda puoi farla direttamente lì. Ma spero che lo faccia con un atteggiamento meno arrogante e derisorio. Altrimenti nessuno mi obbliga a leggere i tuoi post.

odradek

#73
CARLO
Cos'è che non hai capito?

Io non ho mai detto di non aver capito qualcosa.
Il fatto che tu me lo chieda significa che hai scollegato persino la comprensione dal testo.
Io non ti facevo domande, chiedevo se riuscivi a giustificare la trinità farlocca che propini  qua,( manco l'ho aperto quel 3d , un conto è se sei presente in 3d che seguo, un conto è venir dietro ai tuoi).
L'amore triade dialettica, e come no, adesso vado a studiarlo profondamente e poi tornerò a capo chino inchinandomi alla tua sapienza.
Anche le citazioni ai tuoi  post incrociati adesso;  devi fare qualcosa con l'autostima, mi sa che è tarata altina anzichenò.

Carlo Pierini

Citazione di: odradek il 24 Maggio 2019, 23:37:38 PM
CARLO
Cos'è che non hai capito?

Io non ho mai detto di non aver capito qualcosa.
Il fatto che tu me lo chieda significa che hai scollegato persino la comprensione dal testo.
Io non ti facevo domande, chiedevo se riuscivi a giustificare la trinità farlocca che propini  qua,( manco l'ho aperto quel 3d , un conto è se sei presente in 3d che seguo, un conto è venir dietro ai tuoi).
L'amore triade dialettica, e come no, adesso vado a studiarlo profondamente e poi tornerò a capo chino inchinandomi alla tua sapienza.
Anche le citazioni ai tuoi  post incrociati adesso;  devi fare qualcosa con l'autostima, mi sa che è tarata altina anzichenò.
CARLO
Se non hai aperto quel thread, vuol dire che l'argomento non ti interessa. E a me non interessano i tuoi malumori.

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