La "probabile improbabilità"

Aperto da Eutidemo, 23 Settembre 2024, 17:40:28 PM

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Eutidemo

Io non sono nè uno "statistico" nè un "matematico", tuttavia alcuni interventi del THREAD "Le predizioni impossibili, possibili, probabili e certe", mi hanno fatto riflettere su un aspetto del "calcolo delle probabilità", al quale prima non avevo mai pensato.
E questo, nonostante che, "sperimentalmente", io lo avessi più volte affrontato giocando alla "roulette".
***
.
IL SISTEMA DELLA MARTINGALA
La cosiddetta "martingala", spiegata in modo esemplificativo, funziona nel seguente modo:
1)
Si utilizzi una qualsiasi simulatore online di ROULETTE, come il seguente:
2)
Si attenda che esca almeno 5 o 6 volte di seguito il nero.
3)
A questo punto, si giochi Є 1 sul rosso.
4)
Se vinciamo, abbiamo vinto un euro, e la nostra prima "martingala" finisce qui.
5)
Se perdiamo, invece, raddoppiamo la puntata e scommettiamo Є 2.
6)
A questo punto:
- se perdiamo nuovamente, perdiamo la puntata corrente (Є 2) e la puntata precedente (Є 1) per un importo di Є 3;
- se vinciamo, otteniamo Є 4 avendone puntati 3 (1 + 2 = 3 euro) e abbiamo 1 euro di vincita netta dalla roulette.
E così via!
***
Ciò premesso:
a)
A "livello teorico"  (ed astratto), la "martingala" è un "sistema perfetto", poichè è ovvio che giocando un numero indeterminato di volte "al raddoppio", alla fine si vince per forza un'euro (ovvero un altro "importo marginale" scelto).
b)
A "livello pratico" (e concreto) , invece,  la "martingala" è è un "sistema trappola", poichè:
- i gestori dei Casinò non sono stupidi, per cui impongono un limite di puntata minimo ed un limite di puntata massimo;
- in ogni caso, anche se non esistessero tali limiti, per giocare un numero indeterminato di volte "al raddoppio" senza correre rischi, bisognerebbe disporre di un capitale immenso e di un tempo illimitato, soltanto per ottenere, alla fine, un guadagno limitatissimo.
***
Ad ogni modo, qualche anno fa, con una "roulette" simulata online, feci il noiosissimo esperimento di aspettare una serie di sei colori uguali (ma poteva anche essere una qualsiasi altra serie binaria), e poi cominciavo la "martingala" fino a nove o dieci uscite, giocandomi al raddoppio il colore opposto; e, come potrete constatare anche voi, se ci si limita a fare pazientemente questo giochetto per un tempo non eccessivo, in effetti, si vince "quasi" sempre una somma, ma molto irrisoria (e sottolineo il "quasi").
Però, alla fine, l'"improbabile" serie di 9 o 10 colori uguali (o anche di più), diventa statisticamente sempre più "probabile"; perchè, ovviamente, prima o poi, nell'ambito di un determinato campione, "diventa sempre più probabile che arrivi".
O, almeno, io ho constatato così.
***
Al riguardo Scepsis aveva scritto una cosa molto giusta, anche se presumendo erroneamente che io la pensassi diversamente da lui, e cioè:
"L'errore alla base del ragionamento di Eutidemo sulla roulette sta nel confondere l'evento singolo con la distribuzione di eventi singoli all'interno di un campione.
L'evento singolo ha sempre la stessa probabilità. Anche se preceduto da 17 casi opposti. Come già detto giustamente da Niko, l'evento non ha memoria."
***
A dire il vero, che "il singolo evento non ha memoria", io lo avevo già scritto più volte, anche prima che lo scrivesse Niko; ed infatti, se non è truccata, la "roulette" non è altro che un apparecchio meccanico, per cui, ad ogni giocata, non c'è alcuna "ragione fisica" per cui la pallina debba scegliere un colore o un altro.
Quindi io non ho mai avuto alcun dubbio circa il fatto che l'evento singolo ha sempre la stessa probabilità di verificarsi, anche se preceduto da numerosi casi opposti.
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Ed invero, come correttamente scrive Scepsis "non bisogna confondere l'evento singolo con la distribuzione di eventi singoli all'interno di un campione"; e mi dispiace se, al riguardo, io sono stato frainteso.
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Cercando di spiegarmi meglio (se ci riesco), io lo so benissimo che, dopo che il nero è uscito per sei volte di seguito, la "singola settima uscita" può essere tanto il rosso quanto ancora una volta il nero; e lo stesso dicasi per la "singola ottava uscita" e la "singola nona uscita"; ma io non conto mai sulle "singole uscite", bensì sulla "serie complessive di nove uscite", che, indubbiamente, sono abbastanza "rare", almeno se si considera un "campione" adeguato.
***
Ma la "fregatura" sta proprio lì!
***
Ed infatti, quando io entro in un Casinò e mi dirigo verso un tavolo per giocare al raddoppio dopo l'uscita di sei colori uguali di fila, in realtà, io non so da quanto tempo quella "roulette" non ha dato una "serie" di 9 o 10 colori uguali (o analoghe combinazioni binarie); perchè,  se quella "roulette" non ha dato una "serie" di 9 o 10 colori uguali da un'infinità di tempo, si avvicina statisticamente il momento in cui, alla fine, darà una serie del genere!
***
Per cui, giocando al raddoppio dopo l'uscita di 6 colori uguali di fila, contando sul fatto che una serie di 9 o 10 colori uguali di fila  è (relativamente) "rara", e, quindi è "improbabile", in realtà io potrei incappare proprio quella serie di 9 o 10 colori uguali di fila, che, tardando da molto tempo, è ormai divenuta "probabile" all'interno di un campione complessivo di giocate adeguato.
***
Pertanto ecco che (per fare un "gioco di parole", e non certo per enunciare una "verità statististica") l'"improbabilità" diventa sempre più "probabile", come ho scritto nel titolo; e, avendo a disposizione un campione adeguato e ben conosciuto, penso che tale "probabile improbabilità" potrebbe anche essere calcolata con relativa approssimazione (da uno "statististico" o da un "matematico", non certo da me).
***
Come è possibile risolvere tale dilemma? :(

Eutidemo

IL SISTEMA GARCIA
Ci hanno provato in molti, ma quello che ci è andato più vicino (ma solo vicino), secondo me, è stato un giocatore spagnolo di "roulette", di nome Thomas Garcia; il quale inventò un "sistema" che prese il nome da lui.
***
Secondo alcuni è un metodo "infallibile", in quanto destinato a fare recuperare le scommesse perdute, giocando proprio sulle "probabilità avverse"; ma, almeno secondo me, che l'ho usato, è un sistema di "roulette" molto "efficace" (a determinate condizioni), ma di certo tutt'altro che "infallibile".
***
Il "Metodo Garcia", sommariamente ed in sintesi, consiste in questo:
.
1)
Si fa una puntata su un colore qualsiasi, dopo di che, arrivato al secondo giro, bisogna puntare sul colore contrario a quello uscito.
2)
In caso di vincita, si azzera la serie di puntate e si riparte daccapo.
3)
Se invece si perde, si applica il "montante" 1-3-7 sul contrario del colore vincente uscito precedentemente.
Cioè
- la seconda puntata è di 3 pezzi sul nero;
- se si vince si parte daccapo, altrimenti si puntano altre 7 unità sul nero.
Ovviamente, si può usare anche il montante 1-2-4,  con l'unica differenza che si giocano 2 pezzi al secondo giro e 4 pezzi al terzo giro. In tal caso si riduce la perdita complessiva ma naturalmente anche la vincita totale.
4)
E fin qui, in sostanza, si tratta di una semplice "martingala", per cui, prima o poi, si perderanno tre puntate consecutive; ed è a questo punto che, chi usa il  "Metodo Garcia" fa una cosa che può sembrare "strana" e molto "controintuitiva".
Cioè, perse consecutivamente tutte e 3 le giocate a "montante", chi usa il  "Metodo Garcia" salta un turno e vede cosa succede.
5)
Se al quarto giro esce ancora il colore uscito precedentemente, per esempio il rosso, allora nel quinto giro chi usa il  "Metodo Garcia" punta proprio sul rosso; il che, appunto, è controintuitivo.
Ma quanto puntare al quinto colpo?
Qui le cose si fanno un po' più complicate, perchè, chi usa il  "Metodo Garcia" divide il passivo, equivalente ad 11 pezzi, per 3 e quindi fa due puntate da 4 e una da 3; se la serie di 7 si verifica, come ipotizzato da Garcia, allora si recupera lo scoperto.
***
Quali sono i difetti di tale sistema?
a)
Come ho detto, è molto "efficace", ma non certo "infallibile".
b)
E' un po' "complesso", per cui è facile sbagliarsi.
c)
Occorre utilizzare un "capitale iniziale elevato", per cui, se si fallisce, la perdita può risultare ingente.
d)
Bisogna avere un notevole "autocontrollo" (ed infatti, se esce per 12 volte il nero, è molto difficile non puntare istintivamente sul rosso, abbandonando il proprio schema di gioco).
e)
Infine, è un modo di giocare alla "roulette" incredibilmente noioso; ed infatti, secondo me, più che un modo di "giocare" alla "roulette", è un modo di "lavorare" alla "roulette" per sei ore consecutive senza staccare mai, rivestendo più il ruolo di un "contabile" che di un "giocatore."
***
.
IL SISTEMA DI EINSTEIN
In realtà, l'unico sistema di "roulette" veramente "infallibile", lo ha scoperto Einstein, quando disse: "Se volete arricchirvi al tavolo della "roulette", c'è un unico modo; mentre un vostro compare crea un diversivo, rubate un po' di fiches ad un vostro vicino molto ricco!" :D
***

iano

#2
Citazione di: Eutidemo il 23 Settembre 2024, 17:40:28 PMCercando di spiegarmi meglio (se ci riesco), io lo so benissimo che, dopo che il nero è uscito per sei volte di seguito, la "singola settima uscita" può essere tanto il rosso quanto ancora una volta il nero; e lo stesso dicasi per la "singola ottava uscita" e la "singola nona uscita"; ma io non conto mai sulle "singole uscite", bensì sulla "serie complessive di nove uscite", che, indubbiamente, sono abbastanza "rare", almeno se si considera un "campione" adeguato.
Il punto è che qualunque combinazione di 9 colori, come ad esempio:
1) n,n,n,n,n,n,n,n,n.
2) n,r,n,r,n,r,n,n,n.
3) n,r,r,n,n,r,n,n,n.

hanno la stessa probabilità di uscire. o se preferisci sono parimenti rare.
C'è però una differenza psicologica, per cui la 3 non ci salta all'occhio come fa la 1 .
Questa differenza ha presumibilmente a che fare coi meccanismi coi quali percepiamo la realtà, avendo sicuramente in quell'ambito un buon motivo di essere, mentre non necessariamente ce l'ha quando passiamo dall'ambito naturale a quello culturale, o artificiale come può essere considerata una roulette.
Il problema è che noi non abbiamo un controllo diretto sui meccanismi della nostra percezione, perchè in genere non li conosciamo, e perchè in genere intervengono in automatico, ma dove tutti fanno lo stesso errore logico possiamo ben sospettare che dietro vi sia un meccanismo percettivo comune.

In una roulette on line c'è teoricamente il modo di vincere, se si riesce a risalire all'algoritmo che la governa, anche se il gestore non sarà tanto ingenuo da usarne uno al quale si possa facilmente risalire.
E in ogni caso quando il gestore si accorgesse che qualcuno c'è riuscito, lo potrebbe sempre cambiare, e magari potrebbe essere proprio un altro algoritmo a sorvegliare quando ciò accada, cambiando automaticamente l'algoritmo che governa la roulette.
Si potrebbe usare perfino una intelligenza artificiale che si auistruisce sul modo di giocare dei giocatori,  o  istruita in generale sulla psicologia nota del giocatore medio.
Il caso si può simulare, e non c'è un solo modo di farlo, sia nell'ambito analogico che in quello digitale.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Iano. :)
Quanto scrivi è assolutamente vero; ed infatti il mio discorso vale per qualsiasi "combinazione" di colori (e non solo).
Non l'avevo scritto per non complicare troppo l'esposizione del mio TOPIC; che, già così com'è, e risultato un po' troppo lungo e complesso.
***
Ed infatti, come avevo scritto, qualche anno fa, con una "roulette" simulata online, feci il noiosissimo esperimento di aspettare una serie di "sei colori uguali" (ma poteva anche essere una qualsiasi altra serie binaria), e poi cominciavo la "martingala" fino a nove o dieci uscite, giocandomi al raddoppio il colore opposto; però, prima che uscissero "sei colori uguali", di solito bisognava attendere troppo tempo, e, allora, ho usato esattamente l'espediente suggerito da te.
***
Dapprima, usando tre foglietti, ho contemporaneamente praticato la "martingala" anche sul "pair dispair" e sul "passe manque"; ma anche così c'era molto tempo da aspettare.
Per cui ho contemporaneamente praticato la "martingala" anche su altre due combinazioni di colori:
ROSSO NERO ROSSO NERO ROSSO NERO
ROSSO ROSSO ROSSO  NERO NERO NERO
Ed infatti, le probabilità di uscita di tali due serie combinate di 6 colori (come di qualsiasi altra  serie combinata di colori), nell'ambito di un campione adeguato di uscite, è sempre statisticamente lo stesso!
***
Usando più serie diverse di colori, però:
- si accelleravano le vincite (e le perdite);
- ma aumentava enormemente la difficoltà di gestione delle giocate, per cui mi sbagliavo troppo spesso.
Per cui, alla fine, mi sono limitato a tre foglietti, praticando contemporaneamente la "martingala" anche sul "pair dispair" e sul "passe manque".
***
Ed infatti, sebbene anche tutte le altre serie combinate di 6 colori abbiano la stessa probabilità di uscire, e quindi sono parimenti rare, come hai scritto tu, "c'è però una differenza psicologica tra le une e le altre"; ed infatti la nostra mente percepisce e memorizza più facilmente le serie combinate di sei colori uguali.
Per questo, anche annotandomi le uscite su dei foglietti, usando altre serie combinate di sei colori finivo sempre per fare confusione e commettere errori.
***
Lo stesso discorso, ovviamente, ed a maggior ragione, vale se si cerca di usare serie combinate di 6 "pair dispair" e di 6 "passe manque", che non siano omogenee.
***
Quanto al fatto che "in una roulette on line c'è teoricamente il modo di vincere, se si riesce a risalire all'algoritmo che la governa, anche se il gestore non sarà tanto ingenuo da usarne uno al quale si possa facilmente risalire", non ho le competenze tecniche necessarie per poter esprimere una mia opinione al riguardo!
***
Un cordiale saluto! :)
***

iano

#4
Citazione di: Eutidemo il 24 Settembre 2024, 06:46:18 AM
Per cui ho contemporaneamente praticato la "martingala" anche su altre due combinazioni di colori:
ROSSO NERO ROSSO NERO ROSSO NERO
ROSSO ROSSO ROSSO  NERO NERO NERO
Ed infatti, le probabilità di uscita di tali due serie combinate di 6 colori (come di qualsiasi altra  serie combinata di colori), nell'ambito di un campione adeguato di uscite, è sempre statisticamente lo stesso!
***

Posto che tutto ciò secondo me non è logico, sono a questo punto però curioso di sapere su cosa punti a seguito dell'uscita di queste combinazioni, e più in generale sull'uscita di una qualunque combinazione di cui decidi di attendere l'uscita.
Cioè sono curioso di sapere se in quella che secondo me è una ''non logica'' vi sia comunque una coerenza procedurale.
Al momento so solo che ad esempio la combinazione
r,r,r,r,r,r. implica puntare su n.

Se questa implicazione è errata da un punto di vista logico, io però la condivido da un punto di vista psicologico.
La mia psicologia però, se non la logica, non mi suggerisce cosa dovrei puntare a seguito dell'uscita di una qualunque altra combinazione che decidessi di attendere.
Inoltre non capisco perchè dovrei decidere di attendere una particolare combinazione, cioè secondo quale criterio ''psicologico'' dovrei scegliere ciò che decido di attendere in uscita.
In particolare l'uscita della combinazione
r,r,r,n,n,n,
implica che punto su cosa?

Mi spiego meglio, se la mia psicologia mi suggerisce che dopo una combinazione uniforme, diventi probabile un alternanza, a seguito dell'uscita di una combinazione alternata
r,n,r,n,r,n
su cosa mi dovrebbe suggerire di puntare la mia psicologia?
Perchè confesso che la mia non mi suggerisce nulla.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

bobmax

La logica deve essere rispettata, sempre.
Anche se magari è faticoso, difficile, perché la realtà sembra debba essere diversa da ciò che la logica impone.

Se ammetto che due fatti sono indipendenti l'uno dall'altro, non posso poi supporre che vi sia comunque una qual dipendenza tra di loro. Non faccio che contraddirmi.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

niko

#6
Citazione di: Eutidemo il 23 Settembre 2024, 17:46:56 PM
I

Eutidemo@

La probabilita' di andare in rovina dopo una serie di nove rossi di seguito che incombe sul tuo portafogli se tu hai prima "pazientemente" aspettato che uscissero altri sei rossi senza giocare, e' esattamente la stessa, identica, spiccicata probabilita' di andare in rovina che tu avresti anche iniziando a giocare "furiosamente" il nero al raddoppio al primo rosso che vedi, tipo toro alla corrida.

Caricaaaa!!!

Questo perche' la probabilita' di fare nove rossi di fila, e' esattamente identica, spiccicata alla probabilita' di arrivare, in una serie qualsiasi, al quindicesimo rosso di fila stante l'informazione (che tu hai) che di rossi ne sono gia' usciti sei.

Quindici, meno sei, uguale nove.

Semplicemente, aspettando i tanto bei sei rossi di fila non giocati che superstiziosamente, e in senso puramente psicologico, "ti rassicurano", tu giochi di meno per unita' di tempo da te speso a giocare, e, siccome statisticamente a giocare alla roulette si perde, perdi di meno.

Non ti dico che per contro nella medesima situazione "vinci", anche, di meno, perche' ti direi una stronzata.

E anche una cosa non da amico.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Eutidemo

#7
Ciao Bobmax e Iano. :)
In primo luogo sono assolutamente convinto che, se assumo che  due fatti siano indipendenti l'uno dall'altro, non posso poi supporre che vi sia comunque una qual dipendenza causale tra di loro; ed infatti non mi sembra di aver mai detto una cosa del genere!
Quanto alla mia coerenza procedurale sotto il profilo statistico, evidentemente mi sono spiegato male, per cui cercherò di spiegarmi in altro modo.
***
Se dovessi, scherzosamente, enunciare la "Prima legge di Eutidemo sul gioco d'azzardo", la formulerei, più o meno, così:
"Una specifica "combinazione" di colori, di numeri o di qualsiasi altro elemento, da prendere come "sequenza di riferimento", non deve necessariamente contenere elementi omogenei (111111) o connessi (123456), ma anche elementi combinati randomicamente (136452)"
***
Se, poi, sempre scherzosamente,  dovessi enunciare la più importante  "Seconda legge di Eutidemo sul gioco d'azzardo", la formulerei, più o meno, così:
"Più è lunga una specifica "combinazione" di colori, di numeri o di qualsiasi altro elemento, da prendere come "sequenza di riferimento", più risulta statisticamente "raro" che essa si ripeta all'interno di un determinato "campione"; per cui, se si punta "contro di essa" al raddoppio, è più "probabile" vincere (a meno che la "combinazione lunga" si sia presentata ancora in modo irrilevante, il che, però, in genere costituisce un'incognita a seconda del campione)."
***
Ad esempio:
1)
Prendiamo un dado da gioco, e scegliamo:
- una combinazione più corta, come 4 e 2;
- una combinazione più lunga, come 1 3 e 6.
2)
Ora, usando un computer per fare prima, facciamo ruotare il dado più o meno  100 volte (anche se sarebbe meglio 1000 o 10.000, ma non ho tempo), ed otterremo le seguenti uscite per ogni lancio:
54324563653144(42)5234565431342565434266665432355133344613542156534563[136]452356543456543456(42)12354345621346654(42)123445566644432336543122222432134565455212345654323453111665(42)123456543121665(42)23456543455432112345654323213456543234544432165432115643212461
***
Ovviamente il mio è solo un "esempio", privo di qualsiasi valore dimostrativo, però si noterà che la sequenza più breve, 4 e 2, si è verificata ben "cinque volte", mentre la la sequenza più lunga,  1 3 e 6, si è verificata "una volta sola"; il che, appunto, secondo me (che, però, non sono uno "statistico") dovrebbe "logicamente" significare che "una qualsiasi sequenza, estrapolata da un qualsiasi campione statistico, si presenta con sempre minore frequenza quanto maggiore è la sua lunghezza".
***
Il che, in concreto, vuol dire che, se alla "roulette" si attende che esca 5 o 6 volte lo stesso colore (ovvero un'altra combinazione), se si comincia a giocare al raddoppio sul colore contrario, "in genere" si finisce per vincere la "puntata marginale", in quanto le serie di 9 o 10 colori uguali sono relativamente "rare" all'interno del campione di riferimento; però occorre sempre tenere presente l'estensione del campione, e se e quante volte le serie di 9 o 10 colori uguali si sono già presentate all'interno di quel campione.
***
Concludendo:
a)
Non c'è alcun dubbio, almeno secondo me, che la "roulette non ha memoria", e che, quindi, ogni singola giocata è indipendente dalle altre singole giocate.
b)
Però la probabilità di poter azzeccare la serie giusta, dipende indubbiamente dalla "frequenza statistica" con cui si presentano determinate "sequenze combinate" di uscite; ed infatti, se io mi intestardisco a voler vincere con una serie di 50 "rouge" consecutivi, è molto poco probabile che io possa vincere, alla faccia dell'indipendenza della pallina e della sua indubbia "mancanza di memoria" degli eventi precedenti. :'(
***
Ed invero, sembra che il record di uscite dello stesso colore alla roulette sia avvenuta nel 1943 in un casinò americano, quando uscì per ben 32 volte di fila il colore rosso; 50 volte di fila, invece, sebbene la "roulette non abbia memoria", uno stesso colore, su miliardi di giocate, non è uscito MAI!
***
.
***
Un cordiale saluto ad entrambi! :)
***

niko

#8
Per farti capire, quanto vinci in media, dipende dall' EV (expected value, valore atteso) della singola puntata.

Per avere EV pari a zero, e con cio' andare in pari dopo un congruo numero di lanci, dovresti avere probabilita' di vittoria pari al 50 percento.

Visto che giochi al raddoppio della posta in caso di vittoria, e alla perdita totale della posta in caso di sconfitta, con questo esito binario, senza altri esiti possibili.

Per vincere, dovresti avere EV positivo, cioe' probabilita' di vittoria superiore al cinquanta per cento.

Tu hai probabilita' di vittoria del 48,65 per cento, percio' ogni tua singola puntata ha EV leggermente negativo, quindi, a lungo andare non vincerai mai.

Per ogni cento chip che punti, ne perdi circa 52 e ne vinci circa 48.

Come pensi di essere messo dopo mille chip puntate? E dopo diecimila? E dopo centomila?

E guarda che dipende tutto da quanto guadagni o perdi sulla singola puntata.

Il caso non ha memoria, quindi questo "strano personaggio" non solo "non si ricorda" quanti singoli rossi di fila sono gia' usciti in una serie che tu, incidentalmente osservi (a "lui" che gliene importa?); ma non si ricorda nemmeno quanto tu giocatore umano abbia gia' giocato in precedenza, e quanti singoli raddoppi in passato, per arrivare alla singola puntata nel momento presente tu abbia fatto. Lui considera solo la puntata presente. E nella puntata presente, su cento, tu devi perdere 52 e ti deve restare 48. Se giochi ai raddoppi alla martingala, lui, il Caso, questo strano personaggio, il gruzzolo di piu' 48, che comunque ti spetta, te lo fa fare a poco a poco, e le botte da meno 52, che comunque ti deve dare, te le da' tutte insieme.

Ma complessivamente, e' come giocare una volta sola. O tante singole volte ma senza la strategia dei raddoppi. Mediamente piu' giochi piu' perdi. Perche' stai facendo una, o piu', o tantissime, puntate a valore atteso negativo.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

iano

#9
Citazione di: Eutidemo il 24 Settembre 2024, 12:43:37 PM
Se, poi, sempre scherzosamente,  dovessi enunciare la più importante  "Seconda legge di Eutidemo sul gioco d'azzardo", la formulerei, più o meno, così:
"Più è lunga una specifica "combinazione" di colori, di numeri o di qualsiasi altro elemento, da prendere come "sequenza di riferimento", più risulta statisticamente "raro" che essa si ripeta all'interno di un determinato "campione"; per cui, se si punta "contro di essa" al raddoppio, è più "probabile" vincere (a meno che la "combinazione lunga" si sia presentata ancora in modo irrilevante, il che, però, in genere costituisce un'incognita a seconda del campione)."
***
***

Siccome quello che secondo me è un tuo errore cognitivo si ripete ormai da tempo immemore, detto col senno di poi, tornando indietro con la memoria a tutti i tuoi enigmi, se all'inizio avevo difficoltà a riconoscerlo adesso mi è più che chiaro.
E' quello che con espressione forse infelice ho battezzato come ''distorsione temporale''.
La sfida quindi diventa ( con una certa presunzione che mi vorrai perdonare) come fare a trovare le parole giuste per fartelo capire.
Proviamo in questo modo:
Fatta una previsione posso POI verificare se questa si avveri.
Adesso, sapendo di dire una banalità, se io predico che uscirà testa, questa previsione ha una durata temporale, e finché non finisce il tempo della previsione io non posso fare iniziare il tempo della verifica.
Quindi supponiamo che appena termina il tempo della previsione inizi subito quello della verifica.
In ogni caso quello che è ovvio è che i due tempi non si possono sovrapporre nemmeno in parte, perchè non posso fare iniziare la verifica se prima la previsione non è stata espressa in modo completo, e senza alcuna possibilità che vi siano poi ripensamenti in corso di verifica.
Ora effettivamente questa sovrapposizione impropria di tempi di durata delle due cose non può esservi se prevedo testa, e poi verifico se esce.
Se invece io prevedo che uscirà una sequenza di testa e croce, la possibilità di questa impropria sovrapposizione esiste, ma noi dovremo evitare di farla succedere.
Quindi giunto a metà della verifica, non posso far proseguire la previsione, perchè sennò i loro tempi di durata si sovrappongono almeno in parte.
Cioè non posso cambiare la previsione sulla probabilità che un evento si verifichi mentre si sta verificando.

Tu però non prenderla sul personale, perchè l'errore, posto che tale sia, non è solo tuo, ma anzi è molto diffuso, e trattandosi spesso di giocatori, essi sono ben interessati alla statistica, e conoscono quindi abbastanza bene il calcolo delle probabilità, come lo conosci tu.
E anzi sono talmente interessati alla statistica, che se essa non fosse stata ancora formulata, ne daranno essi stessi una formulazione come fece Tartaglia, il quale scrisse un libro sull'argomento, invece di tenersi la cosa per se, un libro da vendere per ripianare i suoi debiti di gioco, per lo stesso motivo quindi per cui quel russo dal nome impronunciabile  che inizia con D scrisse ''Il giocatore''.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

bobmax

Eutidemo, non vi è nessuna probabile improbabilità.
Vi è soltanto la probabilità.

E la probabilità di un evento futuro prescinde dalla eventuale improbabilità dell'attuale presente.

Per esempio, la constatazione di essere qui, proprio qui, e adesso, proprio adesso, stupisce per la sua altissima improbabilità, che invece si avvera!
Ma questa improbabilità, pressoché impossibile da accadere e tuttavia attuale, nulla incide sulla probabilità di eventi futuri.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Eutidemo

Ciao Niko. :)
Forse non avevi letto la conclusione del mio topic iniziale: " In realtà, l'unico sistema di "roulette" veramente "infallibile", lo ha scoperto Einstein, quando disse: "Se volete arricchirvi al tavolo della "roulette", c'è un unico modo; mentre un vostro compare crea un diversivo, rubate un po' di fiches ad un vostro vicino molto ricco!" :D
***
Un cordiale saluto! :)
***




Eutidemo

Ciao Bobmax. :)
Forse non hai letto quanto avevo scritto nel mio topic iniziale, e, cioè, che è solo per fare un "gioco di parole", e non certo per enunciare una "verità statististica", che l'"improbabilità" diventa sempre più "probabile".
Era solo un "calembour"!
***
Circa la natura (più o meno illusoria) del tempo, se sia un "continuum" o  un "eterno presente", occorre fare un discorso a parte; dopo aver ben precisato i termini della questione.
***
Un cordiale saluto! :)
***

Eutidemo

#13
Ciao Iano :)
Come ho scritto anche a Bobmax, circa la natura (più o meno illusoria) del tempo, se sia un "continuum" o  un "eterno presente" o altro ancora, occorrerebbe fare un discorso a parte; dopo aver ben precisato i termini della questione.
Ma, per fare questo, mi riservo di aprire un apposito topic.
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Quanto, comunque, al tuo ragionamento sulla "distorsione temporale", l'ho capito benissimo, e, in buona parte, lo condivido pure; però non capisco minimamente cosa diamine c'entri con tutto quello che ho scritto io.
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Ed infatti, come tu giustamente scrivi "...se io predico che uscirà testa, questa previsione ha una durata temporale, e finché non finisce il tempo della previsione io non posso fare iniziare il tempo della verifica!"
E chi ha mai detto il contrario! ;)
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Però "...se io prevedo che su un campione di 1000 lanci di monete PROBABILMENTE le sequenze di 20 uscite consecutive della stessa faccia della moneta saranno più rari  delle sequenze di 2 uscite consecutive della stessa faccia della moneta", il discorso è completamente diverso da quello che fai tu.
Ed infatti:
a)
Secondo il calcolo delle probabilità, è quasi certo che la mia previsione si avvererà comunque, senza necessità di una verifica a posteriori.
b)
Anche qualora, da una verifica a posteriori, si riscontrasse che, "molto stranamente", su un campione di 1000 lanci di monete le sequenze di 20 uscite consecutive della stessa faccia della moneta siano poi risultate più frequenti delle sequenze di 2 uscite consecutive della stessa faccia della moneta (il che è "molto teoricamente" possibile), in ogni caso la mia previsione resterebbe assolutamente esatta, senza necessità di verifiche a posteriori.
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Ed infatti:
- io non avevo affatto predetto che, con "certezza assoluta", su un campione di 1000 lanci di monete le sequenze di 20 uscite consecutive della stessa faccia della moneta sarebbero stati "senz'altro" più rari  delle sequenze di 2 uscite consecutive della stessa faccia della moneta (nel qual caso il tuo discorso sulla distorsione temporale e sulla verifica a posteriori sarebbe corretto);
- io, invece, avevo predetto che, "molto probabilmente", su un campione di 1000 lanci di monete le sequenze di 20 uscite consecutive della stessa faccia della moneta sarebbero stati  "plausibilmente" più rari  delle sequenze di 2 uscite consecutive della stessa faccia della moneta (nel qual caso il tuo discorso sulla distorsione temporale e sulla verifica a posteriori sarebbe errato).
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Ed infatti io non avevo affatto "predetto un evento", bensì soltanto (correttamente) "la probabilità del verificarsi di un evento"; il che, a ben vedere, è una cosa completamente diversa, perchè io posso correttamente prevedere la probabilità del verificarsi un evento futuro, senza, però, minimamente predire con certezza che esso effettivamente si verificherà.
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A compir le belle imprese
l'arte giova, il senno ha parte;
ma vaneggia il senno e l'arte
Quando amico il Ciel non è!
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Un cordiale saluto! :)
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iano

#14
Citazione di: Eutidemo il 24 Settembre 2024, 17:55:30 PM
Ed infatti, come tu giustamente scrivi "...se io predico che uscirà testa, questa previsione ha una durata temporale, e finché non finisce il tempo della previsione io non posso fare iniziare il tempo della verifica!"
E chi ha mai detto il contrario! ;)

Infatti, è ovvio che il lancio di una moneta non possa autocondizionarsi.
Se lanci una moneta più volte considera come se la stessi lanciando una volta sola, laddove non deve uscire pero testa o croce, ma una sequenza di testa e croce, dove le diverse uscite non si condizionano a vicenda, come non succede in effetti se lanci diverse monete contemporaneamente.
Se lanci una moneta più volte, o diverse monete una volta sola, non cambia nulla.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''