La natura è matrigna e la conoscenza è impossibile?

Aperto da Socrate78, 18 Settembre 2016, 13:49:30 PM

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maral

Citazione di: acquario69 il 04 Febbraio 2017, 12:47:23 PM
La mia impressione e' che se e' vero (e lo e') che quello specchio e' il riflesso della natura sull'uomo e viceversa,credo sia altrettanto vero che tutte le civiltà pre-moderne ne avessero al contrario infinito e sacro rispetto e che appunto solo dopo non si riconoscesse più in quel riflesso, tanto da volerlo in seguito mandare in frantumi, come poi credo sia accaduto...evidentemente perché cio che siamo (ora e non prima) non consente quel riflesso che a loro invece veniva "naturale" e proprio per quella sintonia che li faceva percepire di non esserne separati
Non so se quel "rispetto" ci sia in genere mai effettivamente stato. In genere, quando ci riferiamo alla natura, ci riferiamo al mondo agricolo pre industriale, ma questo mondo non è certo "naturale", in esso già si esprime un enorme impatto antropico che induce grandi mutamenti ecologici, tutt'altro che rispettosi e a tutto vantaggio umano. Gli antichi popoli agricoltori non erano certo "ecologisti", per non parlare dei popoli costruttori di città e di imperi, in realtà solo oggi lo siamo diventati. Ma anche prima, quando tribù di cacciatori raccoglitori nomadi di solo alcune migliaia di unità si spostarono nelle Americhe e in Australia fu un'ecatombe faunistica, soprattutto per gli animali di grande taglia: cavalli, tigri, uccelli... sono diverse le estinzioni di massa faunistica che provocarono le preistoriche migrazioni umane e anche difficilmente comprensibili rapportate ai livelli tecnologici dei tempi.
L'uomo sente la natura come ciò che ha da piegare e sconfiggere, ne sente tutta la minaccia terrificante e insieme la possibilità che essa ha di nutrirlo. Solo dopo che l'ha piegata e sconfitta per costruirci un luogo in cui sentirsi al riparo la rimpiange con nostalgia e parte per cercare altri luoghi in cui piegare e sconfiggere (o per illudersi di farlo).

graziashadow1

CitazioneSalve, avevo già scritto nel vecchio forum (nel 2014), adesso vorrei proporre questo thread sul rapporto tra la natura e l'uomo, un tema su cui amo riflettere spesso in quanto appassionato di filosofia e di letteratura.
A me sembra che la natura, in quanto tale, non sia affatto orientata al bene dell'individuo, ma anzi lo asservisce ad un sistema in cui il singolo è soltanto una mera pedina, un robot che viene usato e poi gettato quando diventa di intralcio al sistema stesso: il ciclo della nascita, crescita e morte obbedisce sostanzialmente a questa logica che però, per l'uomo dotato di consapevolezza razionale, appare fortemente inumana.
Infatti filosofi come Schopenhauer e poeti come Leopardi (che riprende in parte Schopenhauer) hanno appunto notato il carattere profondamente inumano del sistema-mondo, che non tiene conto dell'aspirazione dell'individuo alla felicità e alla libertà, ma al contrario sembra andare contro questi valori, poiché la "natura" sembra non farsi scrupolo di provocare calamità naturali, malattie e anche una passione apparentemente positiva come l'amore sembra limitare fortemente la libertà dell'uomo, poiché nella passione amorosa la persona appare come una specie di pedina nelle mani dell'altro, pronta ad assecondare l'altro in troppe cose e quindi condizionata al massimo. Tutto ciò provoca comunque illusione e dolore.
Ma c'è dell'altro: il sistema conoscitivo dell'uomo mi sembra molto fallace, poiché tante cose che vengono percepite attraverso i sensi (i colori, i suoni, i sapori) in realtà non esistono concretamente nel mondo esterno, ma sono solo il frutto dell'interpretazione del nostro cervello, ma in definitiva quest'interpretazione è una "menzogna", poiché non corrisponde ad un qualcosa di obiettivo. Ne consegue quindi il carattere relativo e del tutto aleatorio della conoscenza, un cane ad esempio ha una visione del mondo diversa dalla nostra, ma non si può affatto dire che sia sbagliata, semplicemente è differente. Quindi la natura sembra frustrarci anche nel nostro legittimo desiderio di obiettività e verità.
Secondo voi la mia analisi è corretta?



Schopehauer era ateo,pessimista e misantropo.La sua filosofia si orientava  verso la negazione della felicità,  intesa come volontà puramente umana di ricercarla.
Per contro l'amore altro non è che una condizione di gioia momentanea,un illusione che porta sofferenza e dopo un pò la noia.Ci vuole fortuna ;) ,mica per niente l'essere umano sembra rinvigorirsi quando trova una  nuova conquista,terreno fertile su cui seminare.Non a caso Schopehanuer  amava cambiare partner. 
L'amore,quello vero,privo di quella patina di egoismo è superiore e tutto.Non dimentichiamo solo chi vuole diventa una >pedina nelle mani dell'altro/a.
Madre natura o matrigna natura fino ad  ora è servita all'uomo per le sue necessità,infatti ci si sostenta sfruttandola.Senza codesta matrigna nessun essere vivente avrebbe vita.Ti cito una frase di G.Bernard Shaw (commediografo) "L'uomo ragionevole adatta sè stesso al mondo ;quello irragionevole persiste nel cercare di adattare il mondo a sè stesso".Quanti uomini e quante donne ragionevoli conosciamo? questo non vuole dire doversi per forza adattare ,i processi creativi per loro natura cercano terreni intellettuali,ambiscono ad avere più consapevolezza nei riguardi di sè stessi e del mondo che ci circonda.
Torniamo a noi.La percezione che abbiamo della natura/mondo  è limitata dal quadro che ognuno se ne fa.La natura non è solo suono,colore e tatto.E' una forza potente spinta probabilmente da una volontà superiore,oserei dire divina, che ordina la vita in tutto il Creato decidendo quando,dove e come porre fine ai nostri cicli vitali. Limitati  come siamo nella conoscenza, non possiamo accedere a sfere più alte,per contro le nostre esistenze permeate di sapere non avrebbero alcun senso,altro non ci rimane che rimanere in contemplazione di detti fenomeni naturali ed accettarli senza riserve, per presa di coscienza.Vale la pena di vivere,di lottare per vivere di godere di tanto in tanto del Sole che  ci bacia le fronti.
Secoli di scienza hanno portato l'uomo ad ampliare il suo orizzonte,approfondendo il difficile rapporto uomo/natura.La natura non è solo suoni ,colori ecc,nella sua "crudeltà" è perfetta, noi ne siamo parte integrante.Fu E.Galois a scoprire il linguaggio universale  della simmetria ,in grado di dare risposte e di colmare la distanza tra scienza arte psicologia e matematica.Per non tediare nessuno pongo una semplice domanda per spiegare meglio quel concetto.re
Quando camminiamo,corriamo,cosa facciamo? poniamo sempre un piede dinanzi all'altro ;)Le  leggi fisiche universali comprendono tale linguaggio.




green demetr

Quando l'uomo parla della natura sembra proprio parlare di DIO.

Non esiste qualcosa come la NATURA nè qualcosa come DIO.

Indubbiamente c'è la condizione umana, qualla sì.

Leopardi era uomo di immagini e per questo lo amiamo, ma in fin dei conti lui non parla della NATURA, ma del MALE.

La sua è una visione così potente che ugaglia quella di Nietzche per grandezza e disperazione.

Se parliamo in termini cognitivi perdiamo completamente di vista i riferimenti personali.

E invece i termini personali riguardano in maniera preponderante anche quelli cognitivi, che ne sono una diretta emanazione in forma di legge, statistica etc.....

Già ma a chi giova il discorso sull'ecosistema, o i deliri alla GAIA.
E' sempre una questione politica.

Questa domanda perciò contiene 2 gravissimi errori. Quello di credere che esista qualcoso come il NATURALE (e invece è una emanazione della chiesa cattolica), quello di credere che la NATURA SIA DIO. Quello di credere che esista un qualcosa di nome DIO. Quello di credere che la cognitività umana sia un apriori e non una SCELTA POLITICA sul da FARSI. (e tralascio qui gli obblighi e i doveri).

Ma perchè non vi siete ancora accorti che il tema della ecosostenibilità sia diventato il nuovo slogan dell'IMPERO??????

Svegliaaaaaa!!!!!

BESTIE! :'(
Vai avanti tu che mi vien da ridere

graziashadow1

CitazioneQuesta domanda perciò contiene 2 gravissimi errori. Quello di credere che esista qualcoso come il NATURALE (e invece è una emanazione della chiesa cattolica), quello di credere che la NATURA SIA DIO. Quello di credere che esista un qualcosa di nome DIO. Quello di credere che la cognitività umana sia un apriori e non una SCELTA POLITICA sul da FARSI. (e tralascio qui gli obblighi e i doveri).

Ma perchè non vi siete ancora accorti che il tema della ecosostenibilità sia diventato il nuovo slogan dell'IMPERO???

Svegliaaaaaa!!!!! 

BESTIE! 

Mi consola pensare all'incompetenza come un dato di fatto sull'umana natura, nessuno in questa vita raggiungerà mai   la tanto nominata >Conoscenza per poter finalmente svelare alle masse la verità assoluta ,alzando il sipario sulle paternità di Dio o chi per lui o cosa come lui esprimendosi su  che tipo di amalgama è andata formandosi per dare origine a questa cosa chiamata universo e prima ancora e ancora bah? Facile trascendere ,per questo motivo l'uomo ha clonato il termine "divino".Non ne conosco altri per spiegare alcune fenomenologie eccelse.
Ma la chiesa con la >Natura c'entra come i cavoli a merenda .Pardon ::)

green demetr

Citazione di: graziashadow1 il 19 Febbraio 2017, 15:00:47 PMMi consola pensare all'incompetenza come un dato di fatto sull'umana natura, nessuno in questa vita raggiungerà mai   la tanto nominata >Conoscenza per poter finalmente svelare alle masse la verità assoluta ,alzando il sipario sulle paternità di Dio o chi per lui o cosa come lui esprimendosi su  che tipo di amalgama è andata formandosi per dare origine a questa cosa chiamata universo e prima ancora e ancora bah? Facile trascendere ,per questo motivo l'uomo ha clonato il termine "divino".Non ne conosco altri per spiegare alcune fenomenologie eccelse.
Ma la chiesa con la >Natura c'entra come i cavoli a merenda .Pardon ::)

Basterebbe vedere alla voce giusnaturalismo.

Se esista una giustizia che si riferisce al naturale, allora esiste un naturale.
Ma siccome non esiste un naturale, allora qualcuno ha INTERESSE a che la GIUSTIZIA sia qualcosa di MANIPOLABILE.

Non vorrei parlare del processe alle streghe, ove per streghe leggi le DONNE.
La donna non è una strega che io sappia, ma evidentemente se per natura la donna è compagna del divaolo....
(la chiesa e le sue turbe)

insomma bisognerebbe ripassare da capo tutta la storia e le atrocità commesse in nome della NATURA.

Fino arrivare alle contemporanee problematiche del darsi la morte e della clonazione.

Cambiano i secoli ma il problema è sempre lo stesso.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

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