La "metempsicosi" e l'"ipnosi regressiva"

Aperto da Eutidemo, 10 Febbraio 2023, 12:41:59 PM

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Eutidemo

L'"ipnosi regressiva" è una metodologia non scientifica utilizzata da alcuni psicoterapeuti, che, secondo i suoi fautori, sarebbe in grado di fare affiorare durante la trance ipnotica "ricordi" di vite precedenti; ed infatti i suoi sostenitori, quali Raymond Moody, Brian Weiss, Ian Stevenson, Angelo Bona ed Alex Raco,  affermano di avere riscontrato, durante le regressioni ipnotiche, l'emergere di contenuti mnemonici riferibili a presunte vite passate dei loro pazienti.
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Tale sedicente tecnica terapeutica, però, non tiene minimamente conto di come funziona la "memoria" (e il buon senso)!
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Ed infatti, il processo della memoria è riconducibile esclusivamente al comportamento di "neuroni" e di "sinapsi" contenuti nel cervello del soggetto sottoposto a terapia; perchè solo quelli sono a disposizione sia del paziente che del suo (sedicente) psicoterapeuta.
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Ed invero:
-  I "neuroni" sono le cellule che compongono il nostro cervello (ognuno di noi ne ha più di 100 miliardi);
- le "sinapsi", invece, sono le "autostrade" che collegano tra loro i diversi neuroni, creando le cosiddette reti neurali.
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Quando una "memoria" viene richiamata alla mente, un gruppo di "neuroni", all'interno del cervello, inizia ad inviare dei segnali elettro-chimici attraverso le "sinapsi", secondo una specifica sequenza; per cui un ricordo non è altro che una "rete neurale" che si attiva secondo una precisa procedura elettrochimica.
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Una volta che l'informazione è stata immagazzinata con successo, essa resta relativamente stabile nella memoria a lungo termine (Burt, Kemp & Conway, 2001); ovviamente, fino a che il suo contenitore (il cervello) rimane integro.
 Quando un disco di vinile si rompe, è inutile metterlo sul grammofono!
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Nel processo che trasforma un ricordo evanescente in una traccia che si conserva nel tempo entrano in gioco almeno due circuiti cerebrali:
- uno con una funzione "eccitatoria";
- un altro con funzioni "inibitoria".
I neuroni "eccitatori" sono coinvolti nella creazione del ricordo vero e proprio, quelli "inibitori" si occupano invece di bloccare il rumore di fondo nel cervello - le tracce meno pertinenti - e permettono al ricordo di consolidarsi.
Entrambe le funzioni sono fondamentali se è vero che, come sostengono tutti i ricercatori, manipolando selettivamente l'uno o l'altro circuito è possibile intervenire sulla memoria a lungo termine di un cervello -ancora in attività- suscitandone, anche ipnoticamente, i ricordi.
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Ovviamente, però, si possono mettere in connessione sinaptica solo in neuroni appartenenti ad uno stesso cervello, e non quelli appartenenti a due cervelli diversi; così come un'autostrada non può collegare Reggio Calabria a Messina (o a Tunisi)
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Forse, in un lontano futuro, questo sarà possibile; ma quello che sicuramente non sarà mai possibile fare, sarà di mettere in collegamento sinaptico i neuroni mnemonici decomposti di un cervello defunto, con i  neuroni mnemonici di un cervello ancora vivo; cioè resuscitare un ricordo che era appartenuto al cervello di un soggetto deceduto, nel cervello di un soggetto ancora vivo.
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Questo è semplice buon senso!
Ed infatti, se Tizio, prima di morire, ha mangiato delle ciliege, è impossibile che Caio ne evacui i semi dal suo sedere dopo che Tizio è defunto! :D
***
P.S.
Io sono propenso a credere che il nostro "Io" individuale, dopo la morte, non si estingua nel nulla, ma rifluisca nel "Sè" universale; però, così come una nuova onda emerge dalla stessa acqua di mare di un onda precedente, si tratta di due onde completamente diverse, che non hanno niente a che vedere l'una con l'altra (a parte il fatto che sono entrambe "epifenomeni" transeunti di uno stesso mare).
Allo stesso modo il nostro distinto "ESISTERE" individuale, emerge per un attimo alla luce del sole, per poi reimmergersi nell'oceano indistinto dell'"ESSERE".
Come ho detto, sono "propenso" a credere che sia così; ma, onestamente, devo ammettere che non ne sono affatto "sicuro".
Mentre, invece, sono assolutamente sicuro che la "metempsicosi", ovvero la "reincarnazione" delle anime individuali, (almeno per come viene comunemente intesa), non abbia alcun ragionevole fondamento.
***

Aspirante Filosofo58

#1
L'argomento mi intriga e, non appena avrò finito con le incombenze sanitarie, vorrei provare a sottopormi ad ipnosi regressiva, giusto per capirci qualcosa di più delle teorie pro o contro. Quando la vita di una persona è scandita da: nascita, malattia, guarigione, scuola (con votazioni belle e meno belle), lavoro, pensione, innamoramento, sesso, matrimonio o convivenza, figli (che ripeteranno lo stesso percorso dei genitori, seppur in modo unico e irripetibile, come unico e irripetibile è ogni essere umano), nipoti, ecc... il discorso rientra nell'ordinario: si è talmente presi da ogni attività che non c'è il tempo necessario (né tantomeno la voglia o lo stimolo) per pensare alla propria esistenza; viceversa, quando la tua vita è in salita fin dal primo anno, quando hai a che fare con una paralisi cerebrale, con tutto ciò che ne consegue, inizi a chiederti il perché e prima ancora lo chiedi agli adulti che, non essendo abituati ad una situazione così "forte" sono impreparati a risponderti in modo adeguato.
Quindi cerchi di capire che cosa abbia dato origine alla tua situazione attuale, alle peripezie che hai dovuto affrontare, agli sforzi che hai impiegato per compiere gli stessi gesti facili e scontati ai più.
Ecco che allora inizi ad interessarti alla reincarnazione o metempsicosi; cerchi di capirne i meccanismi; vuoi sperimentare perché per te è più importante la pratica della grammatica.

Ovviamente, non è necessario conoscere le nostre vite passate per riuscire a passare da un Karma negativo ad uno positivo: basta vivere bene questa vita.  Relativamente all'ipnosi regressiva, prima di esprimermi al riguardo, vorrei sperimentarla, ed è ciò che mi riprometto di fare quest'anno.

Non sono medico e quindi non mi intendo molto di neuroni et similia, anche se penso che fisica, chimica e biologia ci servano per comunicare col prossimo. Il fatto che una persona non sappia parlare, non significa che la sua attività cerebrale sia ferma e i suoi neuroni siano addormentati! Un conto è il cervello con neuroni e quant'altro; diversa è la mente che esula dalla chimica, fisica, e biologia. In pratica come in un pc: il cervello è l'hardware e la mente il software. Questo può essere trasferito da un hardware all'altro.

In ogni caso, noi non ci ricordiamo delle vite passate perché in caso contrario, ossia se ce ne ricordassimo, sarebbero guai seri. Da quel poco che ne so, la nostra mente funziona come un vecchio registratore a musicassette o a bobine: la prima testina cancella ciò che c'è sul nastro e la seconda, subito dopo, incide brani nuovi.  Se non avvenisse ciò  è se dovessimo ricordarci due o più vite, sarebbero guai grossi. Già  è difficile ricordarci ciò che abbiamo fatto a pochi minuti di distanza, figuriamoci in vite di secoli fa!


Spero di raccontarvi quanto prima la mia esperienza personale. Grazie.






La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Eutidemo

#2
Ciao Aspirante Filosofo '58 :)
Mi piace il tuo paragone: il cervello è l'"hardware", mentre la mente è il suo "software".
***
Però:
a)
Almeno per ora il "software" mentale non può essere trasferito da un cervello ad un altro, ovvero addirittura in un computer; come nel mio breve raccontino fantascientifico-psicologico- filosofico "DIAMONOLOGO".
b)
Il "software" mentale di un cervello già defunto (prima dell'eventuale fantascientifico prelievo), però, non potrà mai essere trasferito in nessun altro posto; ed infatti nessun "software" può essere prelevato da un '"hardware" ormai "bruciato"!
***
La "legge dell'entropia", ovverosia il "secondo principio della termodinamica", non perdona: cioè, da un pollo si può ricavare un brodo, ma da un brodo non si potrà mai più ricavare un pollo!
***
Mi piace anche il tuo successivo esempio, anche se non è del tutto corretto; e, cioè, che la nostra mente funziona un po' come un vecchio registratore a musicassette, per cui la prima testina cancella ciò che c'è sul nastro e la seconda, subito dopo, incide brani nuovi.
Ma se tu metti il registratore contenente la musicassetta in un forno a microonde, quando poi lo tiri fuori, stai fresco ad estrarne la musicassetta e ad inserirla in un registratore nuovo; non ci riuscirai mai!
***
Quanto all'"ipnosi regressiva", se non vuoi buttare via i tuoi soldi, ti suggerisco di lasciar perdere; perchè è solo una presa in giro!
Ed infatti, come saggiamente scriveva Catullo: "Soles occidere et redire possunt: sed nobis cum semel occidit brevis lux, nox est perpetua una dormienda!" ("I soli possono tramontare e risorgere; ma noi, noi, quando si sarà spenta la nostra esile fiammella, saremo destinati a dormire per un'unica notte eterna").
***
O, almeno, sono sicuro che questo accadrà senz'altro a livello di "identità individuale", perchè stai sicuro nessuno è mai vissuto due volte ("leggende metropolitane" a parte)!
***
Come ho detto nel mio topic iniziale, tuttavia, io sono propenso a credere che il nostro "Io" individuale, dopo la morte, non si estingua nel nulla, ma rifluisca nel "Sè" universale; tuttavia, così come una nuova onda emerge dalla stessa acqua di mare di un onda precedente, si tratta di due onde completamente diverse, che non hanno niente a che vedere l'una con l'altra (a parte il fatto che sono entrambe "epifenomeni" transeunti di uno stesso mare).
Allo stesso modo il nostro distinto "ESISTERE" individuale, emerge per un attimo alla luce del sole, per poi reimmergersi nell'oceano indistinto dell'"ESSERE"; per cui nessun individuo potrà mai ricordare le vicende personali di un altro individuo, ormai defunto da anni.
Fidati!
***
Un saluto! :)
***

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Eutidemo il 11 Febbraio 2023, 10:52:23 AM
Ciao Aspirante Filosofo '58 :)
Mi piace il tuo paragone: il cervello è l'"hardware", mentre la mente è il suo "software".
***
Però:
a)
Almeno per ora il "software" mentale non può essere trasferito da un cervello ad un altro, ovvero addirittura in un computer; come nel mio breve raccontino fantascientifico-psicologico- filosofico "DIAMONOLOGO".
b)
Il "software" mentale di un cervello già defunto (prima dell'eventuale fantascientifico prelievo), però, non potrà mai essere trasferito in nessun altro posto; ed infatti nessun "software" può essere prelevato da un '"hardware" ormai "bruciato"!
***
La "legge dell'entropia", ovverosia il "secondo principio della termodinamica", non perdona: cioè, da un pollo si può ricavare un brodo, ma da un brodo non si potrà mai più ricavare un pollo!
***
Mi piace anche il tuo successivo esempio, anche se non è del tutto corretto; e, cioè, che la nostra mente funziona un po' come un vecchio registratore a musicassette, per cui la prima testina cancella ciò che c'è sul nastro e la seconda, subito dopo, incide brani nuovi.
Ma se tu metti il registratore contenente la musicassetta in un forno a microonde, quando poi lo tiri fuori, stai fresco ad estrarne la musicassetta e ad inserirla in un registratore nuovo; non ci riuscirai mai!
***
Quanto all'"ipnosi regressiva", se non vuoi buttare via i tuoi soldi, ti suggerisco di lasciar perdere; perchè è solo una presa in giro!
Ed infatti, come saggiamente scriveva Catullo: "Soles occidere et redire possunt: sed nobis cum semel occidit brevis lux, nox est perpetua una dormienda!" ("I soli possono tramontare e risorgere; ma noi, noi, quando si sarà spenta la nostra esile fiammella, saremo destinati a dormire per un'unica notte eterna").
***
O, almeno, sono sicuro che questo accadrà senz'altro a livello di "identità individuale", perchè stai sicuro nessuno è mai vissuto due volte ("leggende metropolitane" a parte)!
***
Come ho detto nel mio topic iniziale, tuttavia, io sono propenso a credere che il nostro "Io" individuale, dopo la morte, non si estingua nel nulla, ma rifluisca nel "Sè" universale; tuttavia, così come una nuova onda emerge dalla stessa acqua di mare di un onda precedente, si tratta di due onde completamente diverse, che non hanno niente a che vedere l'una con l'altra (a parte il fatto che sono entrambe "epifenomeni" transeunti di uno stesso mare).
Allo stesso modo il nostro distinto "ESISTERE" individuale, emerge per un attimo alla luce del sole, per poi reimmergersi nell'oceano indistinto dell'"ESSERE"; per cui nessun individuo potrà mai ricordare le vicende personali di un altro individuo, ormai defunto da anni.
Fidati!
***
Un saluto! :)
***

Il software mentale non appartiene all'hardware cervello. La morte di questo libera quello che, con la reincarnazione dell'io funzionerà con un nuovo cervello hardware. Non confondiamo ciò che è fisico con ciò che non lo è.  Per esempio: io non sono in grado di camminare correttamente, tuttavia la mia mente software, a dispetto dell'incapacità cerebrale, in pochi secondi mi porta sull'Everest, passando dalla fossa delle Marianne, dall'Africa equatoriale, dall'Australia, ecc... io chiudo gli occhi e vinco coppe in gare di atletica! Questa è la mente, non legata alla fisica. Ovviamente, una siffatta mente è di grande aiuto al superamento di ostacoli apparentemente insormontabili.

Altro punto: io preferisco sbagliare dopo aver scelto, che non scegliere affatto. La mia stessa vita è la prova che sia meglio un rimorso che un rimpianto.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Eutidemo

#4
Ciao Aspirante Filosofo '58 :)
Hai ragione!
Come dice Charlot, in un famoso film, ad una ballerina che aveva perso l'uso delle gambe: "Il vero giocattolo è qui dentro!" (indicando la propria testa).
Ed infatti con la nostra mente, davvero siamo in grado, in pochi secondi, di scalare l'Everest, passando dalla fossa delle Marianne, dall'Africa equatoriale e dall'Australia; nessuno è prigioniero del suo corpo, se la sua mente è libera di vagare, e di volare in cielo, a suo piacimento!  ;)
***
Un saluto! :)
***

bobmax

Molte idee metafisiche, pure quelle che risultano logicamente assurde, hanno spesso un fondo di verità.

La metempsicosi, per esempio, se presa alla lettera non regge alla analisi razionale.
Tuttavia, a mio parere dovremmo chiederci come può essere nata questa idea.

Si è trattato di una semplice fantasia, oppure questa costruzione metafisica è stata una risposta a reali esperienze?
Esperienze che magari sono poi state interpretate erroneamente, ma che sono però comunque avvenute.

Dico questo, perché anch'io ho sperimentato di ritrovarmi in un altro corpo e in un'altra mente. Ma non ho interpretato questa esperienza come una mia reincarnazione.

Questa esperienza ha invece messo in crisi il mio concetto di me stesso.
È l'io che ha subìto uno scossone!
Il "Chi sono io?" si è imposto violentemente, senza alcuna possibilità di rispondervi.

L'esperienza era stata tale da non favorire l'idea di ipotetiche reincarnazioni.
Ma se fosse stata diversa magari avrei potuto invece postularle.

Ritengo pertanto che la metempsicosi non sia una ipotesi del tutto campata in aria.
Il fraintendimento è nella costruzione metafisica, non nel possibile vissuto.
Che è una esperienza spirituale, e deve aver a che fare, secondo me, con la Coscienza Assoluta.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Claudia K

Citazione di: Eutidemo il 10 Febbraio 2023, 12:41:59 PM
Io sono propenso a credere che il nostro "Io" individuale, dopo la morte, non si estingua nel nulla, ma rifluisca nel "Sè" universale; però, così come una nuova onda emerge dalla stessa acqua di mare di un onda precedente, si tratta di due onde completamente diverse, che non hanno niente a che vedere l'una con l'altra (a parte il fatto che sono entrambe "epifenomeni" transeunti di uno stesso mare).
Allo stesso modo il nostro distinto "ESISTERE" individuale, emerge per un attimo alla luce del sole, per poi reimmergersi nell'oceano indistinto dell'"ESSERE".
Come ho detto, sono "propenso" a credere che sia così; ma, onestamente, devo ammettere che non ne sono affatto "sicuro".
Mentre, invece, sono assolutamente sicuro che la "metempsicosi", ovvero la "reincarnazione" delle anime individuali, (almeno per come viene comunemente intesa), non abbia alcun ragionevole fondamento.
Vivo la questione negli stessi termini in cui l'hai tanto limpidamente espressa.
Nessuna intenzione, da parte mia, di irridere a chi amasse credere nella (molto arcaica) teoria, ma mi sono inevitabili almeno due cenni banalissimi  quanto concreti: il primo è che...se solo consideriamo che l'attuale popolazione mondiale conta circa 8 miliardi di anime, e se solo nel 1960 ne contava molto meno della metà...i conti non tornano (e lo stesso vale a partire, per intendersi, dai classici "Adamo ed Eva"; il secondo è che (almeno per quanto mi consta) in tutti i casi di "ipnosi regressiva" narrati come "riusciti e satisfattivi"...sembra del tutto preponderante una "visione" del vissuto che ha sempre innumerevoli addentellati con ciò che è nell'immaginario collettivo per via di storia e lettaratura e filmografia...mentre la realtà reale dei tempi andati (così come l'attuale) non aveva alcunchè di altisonante e aveva solo molto di umile ai confini col bestiale, che però non emerge nello stesso immaginario collettivo.
Come dire che il gioco, assolutamente umano e persino ovvio, a virare verso forme più o meno compensatorie di istrionismo-narcisimo mi sembra così palmare da non necessitare neanche di essere  indagato più di tanto. Nel senso che : questo sì è realtà certa. E forse oggi come non mai.

La ragione per cui sto postando, però, è altra.
In breve : non mi sottoporrei MAI e per nessuna ragione al mondo alla "ipnosi regressiva".
A prescindere che io non creda (come non credo affatto) nella teoria della metempsicosi, ho avuto conturbante prova personale e diretta di quanto la psiche umana possa essere manipolabile e manipolata, e con una facilità letteralmente incredibile, proprio facendo leva sul terreno eternamente scompensato tra la soggettiva voglia di "essere e significare" e l'altrettanto soggetiva realtà di NON essere nè significare granchè. Tutto ordito (e quasi sempre riuscito) per via emozionale.
(Sto parlando di una esperienza di ...bah...chiamiamolo "coaching"...organizzatissimamente gestita con ottimo lucro da una associazione di psicologi di scuola junghiana, in cui incappai da ragazza e anche a carissimo prezzo; sono certa di aver già descritto nel vecchio forum di Riflessioni questa mia esperienza decisamente conturbante; al momento rimasi davvero sconvolta nel vedere con quanta facilità si "trasformassero" PERSONE , IN TRE-QUATTRO GIORNI di sedute continue in un Hotel del Nord Italia, rasentando il tragi-comico. Qualcosa di INCREDIBILE, in questa sorta di sub-ipnosi indotta in modo continuativo e per pura via emozionale. Ho visto persone cambiare persino lo sguardo, cioè l'espressione degli occhi, e adottare un "buonismo farlocco" che assolutamente non faceva parte del loro modo d'essere. Personalmente ne uscii schifata e solo con qualche senso di colpa verso i miei genitori che...per farmi contenta...avevano stra-stra-pagato questa idiozia pericolosa su mia richiesta. Non ho mai dimenticato quell'esperienza e so soltanto che anni dopo trovai l'associazione gerente tra le entità attenzionate dal Ministero degli Interni e Forze dell'Ordine per attività conclatamente ritenuta con potenzialità manipolative e SETTARIE).

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Claudia K il 11 Febbraio 2023, 20:24:11 PMVivo la questione negli stessi termini in cui l'hai tanto limpidamente espressa.
Nessuna intenzione, da parte mia, di irridere a chi amasse credere nella (molto arcaica) teoria, ma mi sono inevitabili almeno due cenni banalissimi  quanto concreti: il primo è che...se solo consideriamo che l'attuale popolazione mondiale conta circa 8 miliardi di anime, e se solo nel 1960 ne contava molto meno della metà...i conti non tornano (e lo stesso vale a partire, per intendersi, dai classici "Adamo ed Eva"; il secondo è che (almeno per quanto mi consta) in tutti i casi di "ipnosi regressiva" narrati come "riusciti e satisfattivi"...sembra del tutto preponderante una "visione" del vissuto che ha sempre innumerevoli addentellati con ciò che è nell'immaginario collettivo per via di storia e lettaratura e filmografia...mentre la realtà reale dei tempi andati (così come l'attuale) non aveva alcunchè di altisonante e aveva solo molto di umile ai confini col bestiale, che però non emerge nello stesso immaginario collettivo.
Come dire che il gioco, assolutamente umano e persino ovvio, a virare verso forme più o meno compensatorie di istrionismo-narcisimo mi sembra così palmare da non necessitare neanche di essere  indagato più di tanto. Nel senso che : questo sì è realtà certa. E forse oggi come non mai.

La ragione per cui sto postando, però, è altra.
In breve : non mi sottoporrei MAI e per nessuna ragione al mondo alla "ipnosi regressiva".
A prescindere che io non creda (come non credo affatto) nella teoria della metempsicosi, ho avuto conturbante prova personale e diretta di quanto la psiche umana possa essere manipolabile e manipolata, e con una facilità letteralmente incredibile, proprio facendo leva sul terreno eternamente scompensato tra la soggettiva voglia di "essere e significare" e l'altrettanto soggetiva realtà di NON essere nè significare granchè. Tutto ordito (e quasi sempre riuscito) per via emozionale.
(Sto parlando di una esperienza di ...bah...chiamiamolo "coaching"...organizzatissimamente gestita con ottimo lucro da una associazione di psicologi di scuola junghiana, in cui incappai da ragazza e anche a carissimo prezzo; sono certa di aver già descritto nel vecchio forum di Riflessioni questa mia esperienza decisamente conturbante; al momento rimasi davvero sconvolta nel vedere con quanta facilità si "trasformassero" PERSONE , IN TRE-QUATTRO GIORNI di sedute continue in un Hotel del Nord Italia, rasentando il tragi-comico. Qualcosa di INCREDIBILE, in questa sorta di sub-ipnosi indotta in modo continuativo e per pura via emozionale. Ho visto persone cambiare persino lo sguardo, cioè l'espressione degli occhi, e adottare un "buonismo farlocco" che assolutamente non faceva parte del loro modo d'essere. Personalmente ne uscii schifata e solo con qualche senso di colpa verso i miei genitori che...per farmi contenta...avevano stra-stra-pagato questa idiozia pericolosa su mia richiesta. Non ho mai dimenticato quell'esperienza e so soltanto che anni dopo trovai l'associazione gerente tra le entità attenzionate dal Ministero degli Interni e Forze dell'Ordine per attività conclatamente ritenuta con potenzialità manipolative e SETTARIE).
Ogni esperienza personale merita rispetto secondo me. Perciò non intendo giudicare tale esperienza. Invece, sul conteggio della popolazione: stando a ciò che ho letto, l'evoluzione partirebbe dallo status di vegetale, per progredire fino ad quello animale e poi all'uomo. L'aspettativa di vita umana più lunga deve aver messo in crisi il sistema. Ecco dunque guerre, terremoti e altre tragedie che hanno anche lo scopo di recuperare (passatemi il verbo, perché non mi me ne viene in mente uno più appropriato) un certo numero di anime, che si devono evolvere.  Lo so che non è facile accettare questa situazione, ma se fosse proprio così?
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Claudia K

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Febbraio 2023, 20:38:39 PMl'evoluzione partirebbe dallo status di vegetale, per progredire fino ad quello animale e poi all'uomo. L'aspettativa di vita umana più lunga deve aver messo in crisi il sistema. Ecco dunque guerre, terremoti e altre tragedie che hanno anche lo scopo di recuperare (passatemi il verbo, perché non mi me ne viene in mente uno più appropriato) un certo numero di anime, che si devono evolvere.  Lo so che non è facile accettare questa situazione, ma se fosse proprio così?
:-[  Caro Aspirante Filosofo, (scusa la confessione ma mi è inevitabile) , tu mi arrivi come una Persona talmente garbata nella propria ricerca di Verità che...ho sempre il terrore di essere un elefante al tuo cospetto, e al cospetto del tuo garbo.  ;)
Però...se siamo qui per confrontare pensieri e riflessioni...neanche posso mentire.  :(

Allora (secondo me e solo secondo me) : la teoria è così risalente nei millenni da essere coeva delle religioni politeiste. 
Espressione di mondi che in nessun modo potevano avere la stessa visione che abbiamo oggi, su tutto (a cominciare dalla popolazione mondiale e dal suo incremento costante ed esponenziale). 
Ciò per dire che la teoria mi fa più o meno lo stesso effetto che mi farebbe il pensare che un fulmine sia la manifestazione d'ira di un qualche dio. 
Ovvio che possiamo raccontarci di tutto, e di tutto fantasticare. 
Penso soltanto che se ci disancoriamo da qualunque barlume di buon senso...siamo sì liberissimi di raccontarcela come vogliamo, ma ...ha un qualche senso tutto ciò? 
Non solo (sempre secondo me) equivale ad imbrogliarci da soli, ma c'è anche che questa nostra postura renda enormemente facile essere imbrogliati da chi può avere mille motivi ultra-prosaici e materiali per farlo... :)



iano

#9
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Febbraio 2023, 11:34:39 AMIl software mentale non appartiene all'hardware cervello. La morte di questo libera quello che, con la reincarnazione dell'io funzionerà con un nuovo cervello hardware. Non confondiamo ciò che è fisico con ciò che non lo è. 


Una macchina resta tale indipendentemente dalle parti che riusciamo ad astrarne  in senso funzionale, e una loconotiva a vapore non è una macchina sostanzialmente diversa da un computer, anche se non riteniamo utile dover astrarre da essa un software , astrazione eventuale che avrebbe comunque solo un valore funzionale.
Se definiamo una macchina come quella cosa che svolge un compito, un hardware senza software, non svolgendo alcun compito, non è una macchina, come non è una macchina una locomotiva a vapore a cui togliamo, astraendole, le bielle.
Se poi aggiungiamo le bielle, e perciò locomotiva si mette in moto, se abbiamo identificato erroneamente la macchina con la locomotiva priva di  bielle, tenderemo a credere di aver aggiunto un anima alla macchina, e che le bielle siano appunto quell'anima.
Se potessimo sottoporre ad ipnosi un elettrotreno con certezza scopriremmo in esso il ricordo di una vita precedente come locomotiva a vapore.
Chi dice di poter dimostrare che noi abbiamo ricordi di una vita precedente, deve certamente credere di sapere  ormai tutto quello che c'e' da sapere sul meccanismo del ricordo.
E' cioè un povero illuso, se in buona fede.
O un manipolatore di illusioni altrui, diversamente.
Allo stesso modo di un elettrotreno io non escludo di poter avere i ricordi della  vita precedente alla mia di una locomotiva a vapore, ma che non era mia, appunto.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#10
Se sostituiamo il software di un computer avremo una nuova macchina, e ''non lo stesso computer con un software diverso'', anche se in modo inesatto è quello che colloquialmente diciamo.
La nuova macchina possiede memoria della vecchia?
Se potesse parlare ci direbbe forse che a volte è come se avesse ricordi di una vita precedente. Però quella vita non era la sua, ma un altra vita, perchè si trattava di un altra macchina.

Parlando di computer moderni occorrerebbe correttamente chiamarli ''computer multipurpose'' col quale termine in effetti  non si intende una macchina, ma un insieme potenzialmente infinito di macchine, una per ogni software, e in tal senso si ritiene funzionalmente utile astrarre il software dall'hardware, ma ciò non ci autorizza a confondere l'hardware con la macchina, intesa come entità che svolge un compito specifico.
Ora ragionate voi se non sia possibile che l'idea di anima possa essere nata dallo stesso malinteso descritto relativamente al software.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#11
https://www.riflessioni.it/logos/racconti-inediti/diamonologo-3763/

Complimenti per il tuo racconto la cui lettura toglie il fiato, leggendosi come in apnea.

Una descrizione della realtà secondo me equivale funzionalmente a un modo di interagire con la realtà, ed essendo possibili diversi di questi modi , nessuno di essi coincide con la realtà.

Quindi come potremmo costruire la perfetta identica copia di qualcosa non potendone possedere una descrizione univoca?
Al massimo costruiremo qualcosa di assimilabile, nella misura in cui assimiliamo funzionalmente la realtà con una sua descrizione.
Quindi se ad esempio descriviamo la realtà come una macchina, nel volerla riprodurre, porremo in essere una macchina.
Se crediamo invece che la descrizione della realtà sia sempre perfezionabile, allora ci avvicineremo potenzialmente  sempre più a una replica perfetta della realtà.
Questa però, fino a prova contraria, resterà una pura credenza.
Tutto sta a capire quale dovrebbe essere la prova contraria.
Questo quindi secondo me è il cuore del problema come già impostato da Alan Turing, suggerendoci una di queste possibili prove con il suo omonimo test.
Personalmente se il test di Turing venisse superato non mi scomporrei più di tanto, perchè la prova, fosse quella proposta anche da un genio enorme come Turing, è solo un tra tante immaginabili.
Mi concentrerei piuttosto sull'effetto che ha su di noi il porre in essere una nostra particolare descrizione della realtà, che equivale a trasporre un idea in materia.
Do solito, dopo il primo entusiasmo, ha lo stesso effetto di vedere materializzarsi un fantasma.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#12
Insomma il problema, caro Eutidemo, non è se riusciremo mai a costruire una perfetta replica di noi stessi, ma se riusciremo mai a vincere i nostri timori che derivano dal credere di vederla dove non c'è.
Non possiamo replicare la realtà, ma possiamo rendere una idea realtà.
Possiamo quindi realizzare una parte di noi, nella misura in cui un idea è parte di noi, ed essendo parte di noi non dovremmo avere di essa una irrazionale paura, dopo averla realizzata, anche se è vero che alla fine, dopo aver provato inutilmente a disconoscerla, ammetteremo essere  sangue del nostro sangue o piume delle nostre piume, per fare una citazione colta. :)
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Aspirante Filosofo58

Citazione di: iano il 12 Febbraio 2023, 00:50:58 AMUna macchina resta tale indipendentemente dalle parti che riusciamo ad astrarne  in senso funzionale, e una loconotiva a vapore non è una macchina sostanzialmente diversa da un computer, anche se non riteniamo utile dover astrarre da essa un software , astrazione eventuale che avrebbe comunque solo un valore funzionale.
Se definiamo una macchina come quella cosa che svolge un compito, un hardware senza software, non svolgendo alcun compito, non è una macchina, come non è una macchina una locomotiva a vapore a cui togliamo, astraendole, le bielle.
Se poi aggiungiamo le bielle, e perciò locomotiva si mette in moto, se abbiamo identificato erroneamente la macchina con la locomotiva priva di  bielle, tenderemo a credere di aver aggiunto un anima alla macchina, e che le bielle siano appunto quell'anima.
Se potessimo sottoporre ad ipnosi un elettrotreno con certezza scopriremmo in esso il ricordo di una vita precedente come locomotiva a vapore.
Chi dice di poter dimostrare che noi abbiamo ricordi di una vita precedente, deve certamente credere di sapere  ormai tutto quello che c'e' da sapere sul meccanismo del ricordo.
E' cioè un povero illuso, se in buona fede.
O un manipolatore di illusioni altrui, diversamente.
Allo stesso modo di un elettrotreno io non escludo di poter avere i ricordi della  vita precedente alla mia di una locomotiva a vapore, ma che non era mia, appunto.

Il mio esempio di hardware e software era limitato al pc come esempio per spiegare nel migliore dei modi il paragone con cervello e mente. Non intendevo certamente aprire un discorso di meccanica et similia. Purtroppo ancora oggi c'è qualcuno che confonde il cervello con la mente. La mente utilizza il cervello e questo permette a quella di esprimersi, di far capire esternamente i concetti. In altre parole: sul pc che sto utilizzando ora, ci sono i documenti, le tabelle, i fogli, le foto e quant'altro c'erano sui pc precedenti a questo, con la differenza che questo pc (hardware) è indubbiamente più potente del mio primo, acquistato nel 1999, e il cosiddetto hard disk, dai 6 Giga iniziali del primo ora è di 360 Giga: mi pare vi sia un po' di differenza. Ecco, quei fogli, quelle tabelle, quelle foto, oggi non sono più quelle iniziali: nel frattempo si è aggiunto altro materiale e qualcosa è stato tolto. Secondo me la nostra mente funziona così, con la sola differenza che le procedure di cancellazione dei ricordi vanno in ordine cronologico, partendo da quelli più antichi e via via, arrivando a quelli più recenti. 

In altre parole, ho usato il paragone con l'informatica perché ormai è diventata parte della vita di parecchi di noi, e sicuramente di chi scrive nei forum come questo. Tutto qui. Io non capisco quasi nulla di sistema binario e altre diavolerie del genere. Sono un semplice utilizzatore di pc.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

iano

#14
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 12 Febbraio 2023, 08:24:41 AMIn altre parole, ho usato il paragone con l'informatica perché ormai è diventata parte della vita di parecchi di noi, e sicuramente di chi scrive nei forum come questo. Tutto qui. Io non capisco quasi nulla di sistema binario e altre diavolerie del genere. Sono un semplice utilizzatore di pc.
Credimi, io sono messo peggio di te.
Se ti è parso che abbia assunto un atteggiamento professorale non era voluto, e mi dispiace.
 La mia critica che non aveva nulla di tecnico ed era rivolta solo al poter propriamente paragonare la mente al software e il cervello all'hardware.
Forse non è facile da capire, ma si tratta solo di un concetto che non richiede competenze informatiche, ma solo la conoscenza della storia dei computer.
Il termine computer è stato usato inizialmente per quegli operatori umani che facevano calcoli con carta e penna, aiutandosi magari con un pallottoliere.
Un computer equivale a tutti gli effetti ad un pallottoliere molto evoluto, ma sempre un pallottoliere è, col quale dovrebbe essere più evidente che il tuo paragone non regge.
E' vero che è un paragone corrente quello che tu fai, ma questo non lo rende perciò corretto ai miei occhi. Diciamo che questo tipo di paragoni esemplifica il modo distorto in cui materie su cui io e te non siamo competenti entrano nella nostra vita di tutti i giorni, ma che possiamo sempre perfezionare.
Forse è più facile capire quello che voglio dire identificando un computer al lavoro con una successione di stati che equivalgono alle diverse configurazioni di un pallottoliere.
Quando mettiamo al lavoro un computer di solito non cambiamo l'hardware, ma il software, ma ciò non toglie che cambiare il software quanto l'hardware siano operazioni siano equivalenti ad una modifica di stati, di configurazione di un pallottoliere.
Il paragone fra computer e pallottoliere, se tu la ritieni propria, ti fà capire come l'esigenza di distinguere software e hardware in un computer deriva dalla sua maggior complessità rispetto ad un pallottoliere, complessità che però non ne fà qualcosa di concettualmente diverso rispetto ad un pallottoliere.
Quindi se questo paragone regge, non potendosi portare avanti un paragone fra mente e cervello con un pallottoliere, non è corretto farlo neanche con un computer.
Non sei tu che sbagli, perché noto che sia un errore di moda quello di cercare di spiegare l'inspiegabile a partire da cose semplici e  complicandole , come se da questa complicazione dovrebbe sorgere la possibile spiegazione, ma la cui complicazione non ne modifica però la natura.

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