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La mano e la moneta

Aperto da Eutidemo, 22 Dicembre 2019, 15:47:11 PM

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viator

Salve Ipazia. Citandoti : "Perchè il trascendentale umano dovrebbe essere incommensurabile con il mondo fisico, da cui trae il materiale per la sua attività creativa ? Come "prova" basta un traliccio".

Poichè "trascendentale" dovrebbe definire ciò che si pone oltre/sopra ciò che si è appena nomimato quale riferimento del trascendere stesso, il "trascendentale umano" dovrebbe porsi oltre la condizione umana. Quindi sicuramente al di fuori dell'uomo.
Se però lo stesso"trascendentale umano" risultasse commensurabile con il mondo fisico, ecco che si troverebbe a farne parte.

Non afferro il riferimento al traliccio. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

bobmax

Citazione di: viator il 28 Dicembre 2019, 21:33:44 PM
Salve Ipazia. Citandoti : "Perchè il trascendentale umano dovrebbe essere incommensurabile con il mondo fisico, da cui trae il materiale per la sua attività creativa ? Come "prova" basta un traliccio".

Poichè "trascendentale" dovrebbe definire ciò che si pone oltre/sopra ciò che si è appena nomimato quale riferimento del trascendere stesso, il "trascendentale umano" dovrebbe porsi oltre la condizione umana. Quindi sicuramente al di fuori dell'uomo.
Se però lo stesso"trascendentale umano" risultasse commensurabile con il mondo fisico, ecco che si troverebbe a farne parte.

Non afferro il riferimento al traliccio. Saluti.

Hai colto il cuore della questione!

Aggiungerei che se si inizia a tirare in ballo il "trascendentale" poi non ci si può più fermare a nostro piacimento.
Perché allora i vegetali trascendono i minerali e gli animali i vegetali e gli umani gli animali e gli dei...

O si tiene a bada il trascendente, e cioè lo si considera Nulla, oppure torniamo all'alchimia, alla magia.

Il traliccio è espressione di questo mondo fisico!
Che altro dovrebbe essere?

Tirare in ballo il trascendentale non è altro che un atto fideistico, cioè una superstizione.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Citazione di: bobmax il 28 Dicembre 2019, 22:10:49 PM
Citazione di: viator il 28 Dicembre 2019, 21:33:44 PM
Salve Ipazia. Citandoti : "Perchè il trascendentale umano dovrebbe essere incommensurabile con il mondo fisico, da cui trae il materiale per la sua attività creativa ? Come "prova" basta un traliccio".

Poichè "trascendentale" dovrebbe definire ciò che si pone oltre/sopra ciò che si è appena nomimato quale riferimento del trascendere stesso, il "trascendentale umano" dovrebbe porsi oltre la condizione umana. Quindi sicuramente al di fuori dell'uomo.
Se però lo stesso"trascendentale umano" risultasse commensurabile con il mondo fisico, ecco che si troverebbe a farne parte.

Non afferro il riferimento al traliccio. Saluti.

Hai colto il cuore della questione!

Aggiungerei che se si inizia a tirare in ballo il "trascendentale" poi non ci si può più fermare a nostro piacimento.
Perché allora i vegetali trascendono i minerali e gli animali i vegetali e gli umani gli animali e gli dei...

O si tiene a bada il trascendente, e cioè lo si considera Nulla, oppure torniamo all'alchimia, alla magia.

Il traliccio è espressione di questo mondo fisico!
Che altro dovrebbe essere?

Tirare in ballo il trascendentale non è altro che un atto fideistico, cioè una superstizione.

Il trascendentale umano trascende l'uomo in quando prodotto evolutivo deterministico, manifestando fenomenologicamente il "salto quantistico" dalla materia inanimata all'autocoscienza intelligente e creatrice - altrettanto e specificamente umana - senza la quale il traliccio, o la stazione orbitante, non esisterebbero.

E' l'unico dualismo di cui abbiamo contezza da cui si diramano, dallo stesso tronco Natura, il naturale tout court (deterministico e necessitato) e l'artificiale (indeterministico e finalizzato) la cui dialettica si attua nell'unico disegno intelligente di cui possiamo dire qualcosa di fondato, perchè esperito realmente.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Ipazia, sento stridere le unghie sui vetri...

Salto quantico!
Cosa non ci si inventa pur di non guardare la nostra nullità...

Che poi questo salto quantico non ha niente di diverso, nella sostanza, rispetto all'intervento di un Dio creatore.

Superstizione.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Citazione di: bobmax il 29 Dicembre 2019, 11:46:29 AM
Ipazia, sento stridere le unghie sui vetri...

Salto quantico!
Cosa non ci si inventa pur di non guardare la nostra nullità...

Che poi questo salto quantico non ha niente di diverso, nella sostanza, rispetto all'intervento di un Dio creatore.

Era opportunamente tra virgolette, metaforico. La differenza tra l'intervento di un Nume è che il processo è avvenuto per motu proprio. L'universo ad un certo punto ha preso coscienza di se e l'ha fatto, per quel che ne sappiamo accidentalmente, attraverso un medium di sostanza biochimicofisica che si è preso anche il lusso di creare in proprio, imitando la natura dapprima e inventando, per il gusto d'inventare, poi. Tutto questo senza che l'ipotesi Dio fosse necessaria. Con grande soddisfazione filosofica, ma non teologica suppongo, del teologo Guglielmo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Citazione di: Ipazia il 29 Dicembre 2019, 12:04:03 PM
Citazione di: bobmax il 29 Dicembre 2019, 11:46:29 AM
Ipazia, sento stridere le unghie sui vetri...

Salto quantico!
Cosa non ci si inventa pur di non guardare la nostra nullità...

Che poi questo salto quantico non ha niente di diverso, nella sostanza, rispetto all'intervento di un Dio creatore.

Era opportunamente tra virgolette, metaforico. La differenza tra l'intervento di un Nume è che il processo è avvenuto per motu proprio. L'universo ad un certo punto ha preso coscienza di se e l'ha fatto, per quel che ne sappiamo accidentalmente, attraverso un medium di sostanza biochimicofisica che si è preso anche il lusso di creare in proprio, imitando la natura dapprima e inventando, per il gusto d'inventare, poi. Tutto questo senza che l'ipotesi Dio fosse necessaria. Con grande soddisfazione filosofica, ma non teologica suppongo, del teologo Guglielmo.

Ma l'universo è la natura. Che poi è il Tutto.

Di modo che, se imita, imita se stesso. E se inventa, donde trae le sue invenzioni se non da se stesso?

Se l'universo è qualcosa, ciò che inventa non può che derivare dal qualcosa che già è.
Se è qualcosa non è perciò davvero libero di inventare. Perché condizionato da ciò che esso stesso è.

Almeno che con "universo" si intenda il Nulla...

Allora è effettivamente libero di creare e inventare.

Ma quel Nulla, Ipazia, è Dio.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Dio, Tutto, Nulla sono fantastiche astrazione del prodotto evolutivo di un universo che attraverso la sua mente umana ha potuto riflettere su se stesso. Di reale c'è solo l'universo e la sua autocoscienza umana. L'unica che conosciamo e a cui possiamo attingere.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Ipazia. Dio, Tutto e Nulla. Beh........., io farei un'astrazione, una realtà concretissima e logicissima, un'altra astrazione. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

bobmax

Citazione di: Ipazia il 29 Dicembre 2019, 20:26:06 PM
Dio, Tutto, Nulla sono fantastiche astrazione del prodotto evolutivo di un universo che attraverso la sua mente umana ha potuto riflettere su se stesso. Di reale c'è solo l'universo e la sua autocoscienza umana. L'unica che conosciamo e a cui possiamo attingere.

Non sono astrazioni, ma espressione della maggior concretezza possibile da parte della mente umana.

La consapevolezza del Nulla è presente in noi dalla nascita. Prima di ogni pensiero determinato. E ci accompagna in ogni istante di vita.

L'uni-verso è idea necessaria del Tutto. Altro che astrazione... È impossibile non avere questa idea, che è un'idea aperta.

Dimentichi di questi fondamenti del nostro stesso esserci, ci perdiamo nei "qualcosa"...
Scambiamo il Tutto per un qualcosa!

Mentre il Tutto non può essere assolutamente un qualcosa.
Il Tutto è infatti il nostro fondamento.

In definitiva, è ciò che noi siamo.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Tutto, Nulla, Dio, ... Essere, sono astrazioni su cui si può soltanto filosofeggiare; con tutta la dignità della speculazione logica, ma sempre su concetti astratti si rimane. L'universo è il nome al "tutto" concreto che ci contiene nello spazio e nel tempo. Il "nulla" sappiamo che tale, concretamente, non è, e non è neppure realizzabile: una vibrazione, un quanto di tempo, massa o spazio comunque rimane. Dio ed Essere sono astrazioni antropomorfiche di forme ideali genetiche e gnoseologiche di scarsa utilità pratica di fronte ad un qualcosa che abbiamo imparato a conoscere e misurare e che ostinatamente rimanda a se stesso e a null'altro. Null'altro logico, ovviamente.
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