La madre di tutte le domande (giochino filosofico)

Aperto da karmelomale, 23 Ottobre 2016, 20:28:26 PM

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Apeiron

Domanda: è veramente una vita ben spesa la vita alla ricerca del "valore etico"?

Se il genio risponde sì: ok allora dovremmo tutti impegnarci per trovare una vita di "valore". Ad esempio "ricercare l'amore universale di Dio", "impegnarsi a realizzare il Nirvana"...

Se il genio risponde no: si cade nel nichilismo e filosofi come Nietzsche e Cioran hanno vinto...

Spero vivamente che il genio risponda "sì".
Citazione di: Sariputra il 24 Ottobre 2016, 09:04:19 AMIo formulerei questa domanda al genio della lampada: Genio esiste l'amore privo di qualsiasi forma di egoismo? Se risponde SI' ...non c'é alcun bisogno di sapere se esiste Dio, l'aldilà, la morale, ecc. Se risponde NO...qualunque Dio, aldilà, morale ecc. sarebbe insignificante.


Non capisco l'utilità della domanda e soprattutto la conclusione della risposta per il "sì". Potrebbe essere come nel caso cristiano che l'unico modo per raggiungere questo amore è "affidarsi" a Dio. Chiaramente per un buddista (ad esempio) l'esistenza di Dio è irrilevante ma l'esistenza di una morale NO.
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Sariputra

#16
Citazione di: Apeiron il 25 Ottobre 2016, 13:45:03 PMDomanda: è veramente una vita ben spesa la vita alla ricerca del "valore etico"? Se il genio risponde sì: ok allora dovremmo tutti impegnarci per trovare una vita di "valore". Ad esempio "ricercare l'amore universale di Dio", "impegnarsi a realizzare il Nirvana"... Se il genio risponde no: si cade nel nichilismo e filosofi come Nietzsche e Cioran hanno vinto... Spero vivamente che il genio risponda "sì".
Citazione di: Sariputra il 24 Ottobre 2016, 09:04:19 AMIo formulerei questa domanda al genio della lampada: Genio esiste l'amore privo di qualsiasi forma di egoismo? Se risponde SI' ...non c'é alcun bisogno di sapere se esiste Dio, l'aldilà, la morale, ecc. Se risponde NO...qualunque Dio, aldilà, morale ecc. sarebbe insignificante.
Non capisco l'utilità della domanda e soprattutto la conclusione della risposta per il "sì". Potrebbe essere come nel caso cristiano che l'unico modo per raggiungere questo amore è "affidarsi" a Dio. Chiaramente per un buddista (ad esempio) l'esistenza di Dio è irrilevante ma l'esistenza di una morale NO.
Namaste Apeiron
Intendo la domanda da porre al genio in questo modo:

Se esiste l'amore privo di qualunque egoismo non necessitiamo di trovare alcun Dio amorevole che ce lo doni. Una vita fondata su di un amore privo di qualunque forma di egoismo non necessita di alcuna morale data da una divinità o da una società, in quanto la morale è autofondata rettamente nell'amore privo di egoismo. La morale diventa moto interno all'amore e non imposizione esterna.

Se non-esiste un amore privo di qualunque forma di egoismo cosa potrebbe donarci di autentico una divinità o una società? Tutto sarebbe insignificante in senso ultimo, privo di significazione, come afferrare vento con le mani.
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

sgiombo

#17
Citazione di: Sariputra il 25 Ottobre 2016, 16:40:39 PM
Citazione di: Apeiron il 25 Ottobre 2016, 13:45:03 PMDomanda: è veramente una vita ben spesa la vita alla ricerca del "valore etico"? Se il genio risponde sì: ok allora dovremmo tutti impegnarci per trovare una vita di "valore". Ad esempio "ricercare l'amore universale di Dio", "impegnarsi a realizzare il Nirvana"... Se il genio risponde no: si cade nel nichilismo e filosofi come Nietzsche e Cioran hanno vinto... Spero vivamente che il genio risponda "sì".
Citazione di: Sariputra il 24 Ottobre 2016, 09:04:19 AMIo formulerei questa domanda al genio della lampada: Genio esiste l'amore privo di qualsiasi forma di egoismo? Se risponde SI' ...non c'é alcun bisogno di sapere se esiste Dio, l'aldilà, la morale, ecc. Se risponde NO...qualunque Dio, aldilà, morale ecc. sarebbe insignificante.
Non capisco l'utilità della domanda e soprattutto la conclusione della risposta per il "sì". Potrebbe essere come nel caso cristiano che l'unico modo per raggiungere questo amore è "affidarsi" a Dio. Chiaramente per un buddista (ad esempio) l'esistenza di Dio è irrilevante ma l'esistenza di una morale NO.
Namaste Apeiron
Intendo la domanda da porre al genio in questo modo:

Se esiste l'amore privo di qualunque egoismo non necessitiamo di trovare alcun Dio amorevole che ce lo doni. Una vita fondata su di un amore privo di qualunque forma di egoismo non necessita di alcuna morale data da una divinità o da una società, in quanto la morale è autofondata rettamente nell'amore privo di egoismo. La morale diventa moto interno all'amore e non imposizione esterna.

Se non-esiste un amore privo di qualunque forma di egoismo cosa potrebbe donarci di autentico una divinità o una società? Tutto sarebbe insignificante in senso ultimo, privo di significazione, come afferrare vento con le mani.
CitazioneDomanda a Sariputra a pro degli ignari di filosofia orientale (come me; o magari anche al genio, dipende dalla risposta di Sari):

E cche vvor dì "Namaste"?


Non concordo con l' ultima considerazione.
Per me l' imperfezione morale, il doversi districare e lottare, il dover scegliere (a mio parere non liberoarbitrariamente ma deterministicamente) fra bene e male, fra egoismo ed altruismo, grettezza e generosità, ecc. rende la vita molto interessante e degna di essere vissuta (senza bisogno di alcuna divinità).

P.S.: correzione delle ore 19, 05: ho trovato il significato di "Namaste" su Google (non c' é bisogno di scomodare il genio per così poco...).


karmelomale

Citazione di: Apeiron il 25 Ottobre 2016, 13:45:03 PM
Domanda: è veramente una vita ben spesa la vita alla ricerca del "valore etico"?

Se il genio risponde sì: ok allora dovremmo tutti impegnarci per trovare una vita di "valore". Ad esempio "ricercare l'amore universale di Dio", "impegnarsi a realizzare il Nirvana"...

Il problema sai qual è? Che i valori etici cambiano col tempo e con le società. I nazisti pensavano che fosse altamente etico bruciare gli ebrei nei forni. Non lo facevano con cattiveria, ma con la convinzione di fare la cosa giusta per l'ideale della purezza della razza. Lo stesso dicasi per chi si fa saltare per aria in nome delle sue convinzioni religiose. Non ci si fa saltare per aria se non si hanno profonde convinzioni etiche di stare dalla parte del giusto. Perciò, credimi, non cambierebbe nulla con un "sì" del genio.
Il "no" del genio a questa domanda potrebbe solo significare che non ne vale la pena in una prospettiva escatologica (ad es. salvezza ultraterrena), ma questo non potrebbe sbriciolare ogni valore etico, perché l'etica nasce dal bisogno di convivere che hanno gli uomini: è una cosa molto pratica, prima ancora che un bisogno per gente "impegnata".

Duc in altum!

**  scritto da Sariputra:
CitazioneSe esiste l'amore privo di qualunque egoismo non necessitiamo di trovare alcun Dio amorevole che ce lo doni.

Allora la domanda doveva essere: esiste l'amore privo di qualsiasi forma di egoismo? ...nell'uomo?
Perché se ti risponde di sì alla semplice richiesta: esiste l'amore privo di qualsiasi forma di egoismo?, può darsi anche che si sta riferendo al: sì esiste, è l'amore che solo Dio può concedere.  :)
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

karmelomale

Citazione di: Sariputra il 25 Ottobre 2016, 16:40:39 PMSe esiste l'amore privo di qualunque egoismo non necessitiamo di trovare alcun Dio amorevole che ce lo doni. Una vita fondata su di un amore privo di qualunque forma di egoismo non necessita di alcuna morale data da una divinità o da una società, in quanto la morale è autofondata rettamente nell'amore privo di egoismo. La morale diventa moto interno all'amore e non imposizione esterna.

Se non-esiste un amore privo di qualunque forma di egoismo cosa potrebbe donarci di autentico una divinità o una società? Tutto sarebbe insignificante in senso ultimo, privo di significazione, come afferrare vento con le mani.
L'amore privo di egoismo appunto non esiste perché altrimenti non esisterebbero né stati, né leggi, né religioni, come giustamente osservi (Agostino diceva: "Dilige et quod vis fac" [Ama e fa ciò che vuoi], che significa che se ami disinteressatamente non hai bisogno di qualcuno che ti dica cosa devi fare e con quale impostazione d'animo). Ma ci troveremmo anche di fronte a delle società prive di mordente, molto povere, non desiderose di miglioramenti. Felici? Mah... È tutto da vedere. Un medico dei secoli passati, Bernard Mandeville, ha dimostrato con una sua favola autommentata che i vizi privati, e quindi gli egoismi, l'agire in vista di un proprio tornaconto, sono cose estremamente utili al fine della prosperità di una società.
Io dubito che l'uomo, che in fondo è un animale solo più consapevole degli altri (e quindi più incerto sul da farsi), possa davvero agire in modo del tutto disinteressato. Se analizziamo onestamente in tutte le loro implicazioni gli atti più generosi e più "disinteressati" troviamo sempre che c'è di mezzo un qualche tornaconto (magari ben nascosto, ben mascherato, ma c'è).

Duc in altum!

**  scritto da karmelomale:
CitazioneL'amore privo di egoismo appunto non esiste perché altrimenti non esisterebbero né stati, né leggi, né religioni, come giustamente osservi (Agostino diceva: "Dilige et quod vis fac" [Ama e fa ciò che vuoi], che significa che se ami disinteressatamente non hai bisogno di qualcuno che ti dica cosa devi fare e con quale impostazione d'animo).
Sì, ma Sant'Agostino parlava di amare con l'amore di Dio, e non quello faidate!! Altrimenti anche Dio sarebbe un precario pagato con voucher.  ;D


CitazioneUn medico dei secoli passati, Bernard Mandeville, ha dimostrato con una sua favola autommentata che i vizi privati, e quindi gli egoismi, l'agire in vista di un proprio tornaconto, sono cose estremamente utili al fine della prosperità di una società.
Come volevasi dimostrare, l'amore enunciato da Sant'Agostino, se ne infischia della prosperità di una società, giacché l'unico obiettivo dell'amore senza egoismo deve condurre a: ut in omnibus glorificetur Deus (affinché in tutto sia glorificato Dio, e non la società od i suoi ipocriti dirigenti).  ;D
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

karmelomale

Citazione di: Duc in altum! il 25 Ottobre 2016, 21:28:58 PM

CitazioneUn medico dei secoli passati, Bernard Mandeville, ha dimostrato con una sua favola autommentata che i vizi privati, e quindi gli egoismi, l'agire in vista di un proprio tornaconto, sono cose estremamente utili al fine della prosperità di una società.
Come volevasi dimostrare, l'amore enunciato da Sant'Agostino, se ne infischia della prosperità di una società, giacché l'unico obiettivo dell'amore senza egoismo deve condurre a: ut in omnibus glorificetur Deus (affinché in tutto sia glorificato Dio, e non la società od i suoi ipocriti dirigenti).  ;D
Sì sì, ma vorrei vedere quanti cristiani oggi sarebbero disposti a vivere in una società di santi talmente disinteressati e amorevoli da non avere la benché minima volontà di progredire sul terreno materiale, perché ciò significherebbe mescolarsi con le cose del mondo, con le cose vane. Pacomio, in un'epoca di scarsa produttività e di crisi profonda della società poteva organizzare i suoi cenobiti, ma oggi chi resiste due ore senza l'acqua corrente e senza tutte le comodità del mondo? Ma neanche il papa! Agostino era un utopista (ma ai santi si perdonano queste ingenuità). Mandeville era un realista: guardava alla società come funziona  e non come dovrebbe essere.

sgiombo

Citazione di: karmelomale il 25 Ottobre 2016, 20:38:10 PM
Citazione di: Sariputra il 25 Ottobre 2016, 16:40:39 PMSe esiste l'amore privo di qualunque egoismo non necessitiamo di trovare alcun Dio amorevole che ce lo doni. Una vita fondata su di un amore privo di qualunque forma di egoismo non necessita di alcuna morale data da una divinità o da una società, in quanto la morale è autofondata rettamente nell'amore privo di egoismo. La morale diventa moto interno all'amore e non imposizione esterna.

Se non-esiste un amore privo di qualunque forma di egoismo cosa potrebbe donarci di autentico una divinità o una società? Tutto sarebbe insignificante in senso ultimo, privo di significazione, come afferrare vento con le mani.
L'amore privo di egoismo appunto non esiste perché altrimenti non esisterebbero né stati, né leggi, né religioni, come giustamente osservi (Agostino diceva: "Dilige et quod vis fac" [Ama e fa ciò che vuoi], che significa che se ami disinteressatamente non hai bisogno di qualcuno che ti dica cosa devi fare e con quale impostazione d'animo). Ma ci troveremmo anche di fronte a delle società prive di mordente, molto povere, non desiderose di miglioramenti. Felici? Mah... È tutto da vedere. Un medico dei secoli passati, Bernard Mandeville, ha dimostrato con una sua favola autommentata che i vizi privati, e quindi gli egoismi, l'agire in vista di un proprio tornaconto, sono cose estremamente utili al fine della prosperità di una società.
Io dubito che l'uomo, che in fondo è un animale solo più consapevole degli altri (e quindi più incerto sul da farsi), possa davvero agire in modo del tutto disinteressato. Se analizziamo onestamente in tutte le loro implicazioni gli atti più generosi e più "disinteressati" troviamo sempre che c'è di mezzo un qualche tornaconto (magari ben nascosto, ben mascherato, ma c'è).
CitazioneSi può sempre fare malignamente il processo alle intenzioni e trovare interpretazioni grette e meschine ai più magnanimi gesti di eroismo (egualmente da parte di credenti e di non credenti: sia per quanto riguarda magnanimità ed eroismo, sia per quanto riguarda interpretazioni grette e meschine), ma la realtà dei fatti é ben diversa (secondo me -e senza intenzioni offensive- per credere il contrario bisogna essere affetti da un pessimismo decisamente lugubre).

Faccio un solo esempio (di un credente fra i tantissimi di credenti e non credenti che potrei addurre).

Quale mai "tornaconto (magari ben nascosto, ben mascherato)" perseguiva Oscar Romero nell' insistere, dopo le ripetute minacce di morte degli (fra le altre cose) amiconi di Woytila, a denunciare e combattere l' oppressione del suo popolo fino a cadere da eroe (per me personalmente, a dispetto delle sue convinzioni soggettive, uno splendido martire delle lotte dei popoli contro l' imperialismo e per il socialismo), per la cronaca sull' altare e con il calice in mano?

karmelomale

Citazione di: sgiombo il 25 Ottobre 2016, 22:11:57 PM
Citazione di: karmelomale il 25 Ottobre 2016, 20:38:10 PM
CitazioneSi può sempre fare malignamente il processo alle intenzioni e trovare interpretazioni grette e meschine ai più magnanimi gesti di eroismo (egualmente da parte di credenti e di non credenti: sia per quanto riguarda magnanimità ed eroismo, sia per quanto riguarda interpretazioni grette e meschine), ma la realtà dei fatti é ben diversa (secondo me -e senza intenzioni offensive- per credere il contrario bisogna essere affetti da un pessimismo decisamente lugubre).

Faccio un solo esempio (di un credente fra i tantissimi di credenti e non credenti che potrei addurre).

Quale mai "tornaconto (magari ben nascosto, ben mascherato)" perseguiva Oscar Romero nell' insistere, dopo le ripetute minacce di morte degli (fra le altre cose) amiconi di Woytila, a denunciare e combattere l' oppressione del suo popolo fino a cadere da eroe (per me personalmente, a dispetto delle sue convinzioni soggettive, uno splendido martire delle lotte dei popoli contro l' imperialismo e per il socialismo), per la cronaca sull' altare e con il calice in mano?
Beh, adesso dire che il proprio tornaconto è sempre gretto e meschino mi pare esagerato, tanto più che io credo invece che un sano egoismo sia fondamentale per il buon funzionamento di una società, purché naturalmente non infranga le regole di buona convivenza e non vada ad invadere le libertà altrui. Romero poteva benissimo pensare che quel che stava facendo fosse giusto nella sua prospettiva di credente, che gli facesse "guadagnare dei punti" in una vita a venire. Lo so che a pensare male si fa peccato, però... Insomma, io non credo nel disinteresse allo stato puro. Come diceva La Rochefoucauld, le virtù si perdono nell'interesse come i fiumi nel mare.

Sariputra

#25
@ karmelomale

Non capisco l'accostamento che fai tra società fondata su un ipotetico amore privo di egoismo ( o società disinteressata) e società povera materialmente. La povertà materiale non è figlia dell'amore non egoico, ma del suo opposto, ossia dell'egoismo. In una società non egoica i beni materiali verrebbero equalmente suddivisi, così che tutti ne possano beneficiare. Le scoperte scientifiche ( attuate per amore non egoico) sarebbero a disposizione di tutti e non solo dei benestanti del mondo ( in particolare le scoperte in campo medico con farmaci per tutti e non solo per chi se li può permettere). Le risorse non verrebbero utilizzate per creare armi di distruzione e di violenza, ma per rendere fertili le terre, per esempio. Non ci sarebbe bisogno di social network per comunicare ( o appositi forum di filosofia...)in quanto le persone, abbandonata la paura, comunicherebbero con tutti quelli che si fanno prossimi, discutendo del perché le anatre volano in formazione a freccia, nelle piazze o sotto lunghi pergolati di vite ( da cui trarre un buon vinello e alla sera far baldoria amorevolmente, e disinteressatamente con tutti...). Non ci sarebbe bisogno di chiese e di templi, e nemmeno di sedi di partito. Concordemente le persone si radunerebbero per discutere e concordemente si scioglierebbero. Non ci sarebbe bisogno di leggi, se non quella della quantità massima di vinello che si può trangugiare ( onde evitare che, ubriachi fradici, si scivoli nelle contese e nelle dispute, accecati dall'alcool...). L'amore privo di egoismo sarebbe fondamento dei limiti necessari affinchè possa realizzarsi l'amore dell'altro. Osservando il fluire rapido di tutte le cose ,e amandolo, perché questo permette ad altri esseri di godere di questo amore privo di egoismo, si opererebbe per amor proprio e di conseguenza per il bene dell'altro; si opererebbe per amore dell'altro e di conseguenza per il proprio bene. E' perché siamo diventati tutti cinici che non crediamo più in questa possibilità. Perchè siamo tutti dei disperati, che finiamo per ritenere che, in fondo in fondo, sia giusto vivere così come viviamo. NON E' GIUSTO VIVERE COSI'.
Il dramma dell'uomo è che, pur sapendo che non è giusto, preferisce e sceglie di vivere per l'ingiustizia e non per la Giustizia. Per la rovina dell'altro, non accorgendosi che la rovina dell'altro trascinerà anche lui nella rovina. Io penso che ci sia un fondamento etico nell'esistenza ( l'altra sponda...cit. buddhista del Sari arrabbiato), lontano da ogni idea con cui vorrebbe impossessarsene l'uomo, e che questo fondamento non farà sconti alla nostra malvagità ( e al nostro amore interessato...). Noi stessi saremo causa della nostra rovina, per una bocca troppo larga e insaziabile. La "cavalletta" vive...siamo noi!

Riesci a vedere la BELLEZZA di un simile mondo ? Se riesci a vederla vuol dire che si può realizzare!  Se non riesci a vederla è perché la tua bocca ha ormai preso il sopravvento... :)

P.S: Naturalmente tutte le fantasie utopistiche di cui sopra possono avverarsi solo se il genio della lampada risponde SI' alla mia domanda.
Siccome però non vi è alcun genio ...rimane un'esercizio letterario per definire un mondo migliore ( e ci vuole poco...).  :'(
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

karmelomale

Citazione di: Sariputra il 25 Ottobre 2016, 23:53:01 PM
@ karmelomale

Non capisco l'accostamento che fai tra società fondata su un ipotetico amore privo di egoismo ( o società disinteressata) e società povera materialmente
Quella che tu delinei è una società che non è mai esistita a questo mondo e mai esisterà allo stato attuale delle cose, perché implicherebbe la modificazione del DNA umano. Forse con l'eugenetica ci si arriverà un giorno. Avremo degli uomini santi OGM, perfettamente inseriti in un progetto collettivo, altamente burocratizzato e centralizzato, tutti miranti al bene comune, tutti pensanti allo stesso modo, simili in tutto alle formiche di un formicaio o alle  api di un alveare. Uomini che non si permetterebbero mai di avere un'iniziativa che non sia condivisa e messa ai voti, semplici meccanismi di un ingranaggio.

Un conto è immaginare che una simile società sia possibile, e un altro è realizzarla. Ci hanno provato in più parti del mondo, in diversi climi, fra diversi popoli: esperimenti di ingegneria socio-economica tutti falliti. Le utopie sociali sono i peggiori nemici dell'uomo perché astraggono completamente dal reale funzionamento dell'economia, dalle interazioni sociali degli individui e dalla conoscenza della psiche umana (soprattuto da questa). Astraggono ed ipnotizzano, perché le utopie sono belle da contemplare con la mente nella loro perfezione, e sono davvero troppo belle per non tentare di realizzarle, costi quel che costi. La Cina ha smesso di far la fame quando si è volta al capitalismo anema e core ("non importa se il gatto è bianco o è nero, basta che acchiappi il topo", diceva saggiamente Deng Xiaoping; e si è visto che il topo lo acchiappa assai meglio il capitalismo che non il comunismo). Oggi loro vengono qui da noi ad acquistare aziende e hanno cominciato a sviluppare una classe media che spende e spande. Chiedete ai cinesi se si stava meglio ai tempi del "Grande balzo in avanti": l'egoismo, la voglia di emergere, di conquistare, di consumare, di apparire, sono tutti "vizi"socialmente utili, che producono sviluppo e  benessere collettivo: piaccia o no bisogna farsene una ragione. Lo so che è "triste", ma è così. Io sono un figlio di Machiavelli: dura lex, sed ita lex.

Non nego che su piccola scala, ma veramente su scala molto ridotta, e fra gente entusiasta e volontariamente (non per costrizione dall'alto!) impegnata in simili progetti si siano potute avere delle collettività ben funzionanti secondo principi di condivisione, ecc. Penso a certe comunità monastiche medievali o più di recente ai kibbutz dei primi coloni israeliani. Ma su grande scala queste cose si sono rivelate impossibili e deleterie.

acquario69

caro genio della lampada,dimmi..ma questo sviluppo che ci ha resi tutti così felici e di più anche allegri e spensierati consumatori e che tanta voglia si ha ora di emergere,conquistare apparire,produrre e ci ha dato tanto ma tanto benessere collettivo,del resto basta guardarsi intorno,talmente cosa evidente... si insomma..quanto tempo ancora rimane prima che il tutto imploda completamente su se stesso?!

e che dici faro' ancora in tempo a vederlo?

Eutidemo

A parte il merito dell'interessante questione, credo che ci sia un trucco per avere -con un po' di fortuna- la soluzione a più interrogativi, con un'unica domanda.
Il nostro genio, infatti, "per postulato", può rispondere ad "una sola" domanda con un sì o con un no (solo "sì" o "no")... dopodiché ritornerà per sempre nella sua lampada. 
Ebbene, io potrei chiedergli: "Se ti domandassi se siano entrambe vere queste affermazioni:
esistono gli extraterrestri;
esistono i fantasmi;
tu cosa mi risponderesti?"
La domanda è indubbiamente una sola, benchè articolata; ed infatti il Genio potrà tranquillamente rispondere  con un solo SI' o con un solo NO, senza violare i termini del postulato.
Quindi:
1) Se rispondesse di SI', avrei risolto due misteri con una botta sola; cioè che esistono sia gli extraterrestri sia i fantasmi.
2) Se, invece, rispondesse di NO, non avrei risolto un bel niente, in quanto:
- potrebbero esistere i fantasmi ma non gli extraterrestri;
- potrebbero esistere gli extraterrestri ma non i fantasmi;
- potrebbero non esistere entrambi.
Per cui, mentre con una domanda semplice potrei avere sicuramente una risposta, ma su un solo tema, con una domanda articolata avrei la "chance" di acquisire la certezza della verità su più temi in caso di risposta positiva...ma, in caso di risposta negativa, avrei perso l'occasione di acquisire la certezza della verità anche su un tema solo.
Voi cosa preferiste?
:)

Sariputra

#29
Citazione di: karmelomale il 26 Ottobre 2016, 01:43:32 AM
Citazione di: Sariputra il 25 Ottobre 2016, 23:53:01 PM@ karmelomale Non capisco l'accostamento che fai tra società fondata su un ipotetico amore privo di egoismo ( o società disinteressata) e società povera materialmente
Quella che tu delinei è una società che non è mai esistita a questo mondo e mai esisterà allo stato attuale delle cose, perché implicherebbe la modificazione del DNA umano. Forse con l'eugenetica ci si arriverà un giorno. Avremo degli uomini santi OGM, perfettamente inseriti in un progetto collettivo, altamente burocratizzato e centralizzato, tutti miranti al bene comune, tutti pensanti allo stesso modo, simili in tutto alle formiche di un formicaio o alle api di un alveare. Uomini che non si permetterebbero mai di avere un'iniziativa che non sia condivisa e messa ai voti, semplici meccanismi di un ingranaggio. Un conto è immaginare che una simile società sia possibile, e un altro è realizzarla. Ci hanno provato in più parti del mondo, in diversi climi, fra diversi popoli: esperimenti di ingegneria socio-economica tutti falliti. Le utopie sociali sono i peggiori nemici dell'uomo perché astraggono completamente dal reale funzionamento dell'economia, dalle interazioni sociali degli individui e dalla conoscenza della psiche umana (soprattuto da questa). Astraggono ed ipnotizzano, perché le utopie sono belle da contemplare con la mente nella loro perfezione, e sono davvero troppo belle per non tentare di realizzarle, costi quel che costi. La Cina ha smesso di far la fame quando si è volta al capitalismo anema e core ("non importa se il gatto è bianco o è nero, basta che acchiappi il topo", diceva saggiamente Deng Xiaoping; e si è visto che il topo lo acchiappa assai meglio il capitalismo che non il comunismo). Oggi loro vengono qui da noi ad acquistare aziende e hanno cominciato a sviluppare una classe media che spende e spande. Chiedete ai cinesi se si stava meglio ai tempi del "Grande balzo in avanti": l'egoismo, la voglia di emergere, di conquistare, di consumare, di apparire, sono tutti "vizi"socialmente utili, che producono sviluppo e benessere collettivo: piaccia o no bisogna farsene una ragione. Lo so che è "triste", ma è così. Io sono un figlio di Machiavelli: dura lex, sed ita lex. Non nego che su piccola scala, ma veramente su scala molto ridotta, e fra gente entusiasta e volontariamente (non per costrizione dall'alto!) impegnata in simili progetti si siano potute avere delle collettività ben funzionanti secondo principi di condivisione, ecc. Penso a certe comunità monastiche medievali o più di recente ai kibbutz dei primi coloni israeliani. Ma su grande scala queste cose si sono rivelate impossibili e deleterie.

Accidenti!...mi dispiace...allora la tua bocca ha preso proprio il sopravvento!  ::)
Se mi dici che il capitalismo è la risposta alla miseria umana e spirituale dell'uomo...beh!...che cosa vuoi che aggiunga?
Tra l'altro non hai proprio inteso, mi pare, il senso di quello che ho scritto...che non parlava di comunismo, collettivismo, capitalismo, ismo...
Voleva essere una riflessione sulla possibilità del bene e della giustizia, mentre , da sempre, si sceglie socialmente e personalmente l'ingiustizia.
Tant'è...
L'utopia, seppur irrealizzabile, è uno sprone verso...
Abdicare  al capitalismo e al consumismo, e ritenerlo bene comune, inteso come bene, come progetto che non sia solamente allargare la bocca e la panza, senza intuire il dirupo verso cui ci sta trascinando mi sembra molto, molto...diciamo molto... ecco! ;D
Essere seduti dentro un carro che appare meraviglioso, pieno di ninnoli e lucette, con la panza piena, ma senza un misero finestrino per guardare che sta correndo verso il baratro è una patetica  illusione dell'uomo. Ma a molti, a quasi tutti, sembra bastare....

P.S. E' vero che avrei potuto formulare più correttamente la domanda al genio della lampada in questa maniera:
     Sarà mai possibile costruire una società fondata sull'amore privo di egoismo, quindi sulla giustizia?
Namaste :)

II° P.S.  Sgiombo...il saluto buddhista ( ma usato in mezza Asia) "Namaste" ha così tanti significati che ci vorrebbe un trattato per spiegarli tutti. Quello che preferisco è: "La dignità che è in me riconosce la dignità che è in te".

III° P.S. Buttate nel cesso Machiavelli!  8)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

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