la giustizia come ruolo cosmico della natura

Aperto da Alberto Knox, 09 Maggio 2023, 01:59:25 AM

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Alberto Knox

Citazione di: Ipazia il 13 Maggio 2023, 07:36:43 AMLa morale inizia da Due. Uno non basta.
Certo che la morale inizia da due. Pensate a come è nato il senso di colpa. Un uomo sente suo figlio piangere e lo  strangola . C'è sempre questo rapporto fra interiorità e mondo esterno, fra me stessso e il prossimo.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Mi rendo conto che oggi parlare di virtù suoni di antico e di sorpassato. Mi occuperò di riportarlo all attenzione delle coscienze partendo dall etimologia di ogni singola virtù in un altro topic.
Quello che mi sento di dire è che lo scopo delle virtù cardinali è di consentire il lavoro interiore, strettamente individuale. Anche quando si tratta della giustizia , che di certo è la più socialmente connotata fra le quattro virtù, a  essere in gioco non è la dimensione sociale e politica della vita ma la dimensione interiore; non è il fare le cose giuste , ma l'essere interiormente giusti. Il che significa che le virtù cardinali concernano la morale individuale, la quale , per quanto strettamente associata alla morale sociale, va da essa accuratamente distinta. Tutto ciò che è individuale proviene a livello ontologico dalle propie connessioni sociali. L'io di ognuno di noi è il risultato delle propie relazioni, già a partire dal corpo. Prima la relazione, quindi, poi la sostanza; prima la grande logica aggregativa , poi gli enti individuali. Il primato ontologico non spetta alla sostanza ma alla relazione. Tuttavia, il lavoro dell essere che a partire dalla logica aggregativa produce enti individuali è reale e gli individui generati sono irriducibili gli uni agli altri, sono unici, insostituibili, irripetibili. Ognuno di noi è determinato dalle sue relazioni , senza di loro non avremmo potuto essere ne potremmo rimanere all essere; tuttavia, noi non ci risolviamo interamente in esse. Crederlo è stato il grande errore del comunismo che bollava la coltivazione dell interiorità come "individualismo borghese" e lo è in genere di tutti i sistemi di pensiero materialistici , incapaci per statuto di comprendere i concetti che intendono esprimere la nostra interiorità quali "anima", "spirito" e "coscienza morale".
A nessuna logica del collettivo si può mai sacrificare il bene del singolo , in qualunque modo si chiami tale logica : ragione di stato, bonum ecclesiae , budget aziendale...
Nella morale individuale non sono in gioco i doveri verso gli altri, ma i doveri verso se stessi, i quali, a mio avviso, sono i più importanti doveri di un essere umano. Il che significa ; il primato ontologico spetta alla relazione e non alla sostanza , ma il primato etico, spetta alla morale individuale e non alla morale sociale.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

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