La condizione necessaria e sufficiente non esiste nella vita concreta?

Aperto da Socrate78, 08 Aprile 2023, 21:35:20 PM

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Socrate78

Come penso sappiate, nell'ambito della logica e del rapporto di verità tra proposizioni, possono darsi tre diverse casistiche: la condizione necessaria ma non sufficiente, la condizione sufficiente ma non necessaria e la condizione necessaria e sufficiente al tempo stesso.
La condizione necessaria ma non sufficiente è un evento, un fatto, (chiamiamolo A) che costituisce un presupposto necessario affinché si verifichi un altro fatto B: dal punto di vista della formulazione si esprime con la locuzione "Solamente SE", ad esempio nella proposizione "Solamente se la temperatura scende a zero gradi nevica". La presenza di A, però, non garantisce il verificarsi di B, ad esempio può non nevicare nonostante la temperatura sia scesa a 0 gradi.
La condizione sufficiente, ma non necessaria, si ha quando il verificarsi di un determinato fatto o condizione A garantisce anche il verificarsi di B: si dice in logica che "A implica B": di conseguenza si può inferire che se B non si verifica allora sicuramente nemmeno A è presente. Ad esempio nell'enunciato "Se si è ladri, allora si è fuorilegge", è certo che l'essere ladri garantisce l'essere fuorilegge, ma non vale l'inverso, ad esempio si può essere fuorilegge per tanti altri motivi come l'essere assassini. Si dice che A implica B, ma B non implica A.
Veniamo alla condizione necessaria e sufficiente: essa è espressa dalla locuzione "Se e solo Se", ad esempio se io dico "Se e solo se c'è il sole, io apro la finestra", la presenza del sole è condizione sufficiente e necessaria e crea l'equivalenza logica, per cui non soltanto l'evento A implica B, ma la presenza di B (finestra aperta) implica necessariamente anche A. Tuttavia, nella vita concreta, si possono fare infiniti esempi di condizioni necessarie ma non sufficienti (ad esempio il respirare è condizione necessaria ma non sufficiente per vivere, perché si può morire anche respirando!), come anche di condizioni sufficienti ma non necessarie ("Se metti la mano sul braciere allora ti ustionerai"), ma ben poche di condizioni in cui valga la locuzione del "Se e solo SE". Infatti le cause per cui si verificano i fenomeni sono tali e tante che l'equivalenza logica viene molto raramente rispettata e viene rispettata soltanto in situazioni "artificiali", ad esempio nello sport quando si stabilisce la regola che uno squadra vince appunto "Se e solo SE" fa più goal della squadra avversaria. Ma in questo caso la regola non deriva dalla natura ma dall'uomo, mentre invece nel contesto naturale sembra quasi non esistere la rigidità della condizione necessaria e sufficiente al tempo stesso. Anche secondo voi la condizione necessaria e sufficiente è più che altro un mero esercizio logico?

Jacopus

No. Secondo me non è un mero esercizio di logica. O meglio, lo è, ma è solo grazie a questi esercizi di logica, alla matematica e alle scienze esatte, che siamo quello che siamo, ed abbiamo ottenuto un benessere non immaginabile per nessuna altra specie vivente. Il problema nasce quando si vogliono applicare queste regole "logiche" alla complessità della vita umana, alla Lebenswelt contrapposta al System (cfr Husserl). E questo processo di colonizzazione della Lebenswelt da parte del System (metaforicamente il linguaggio della logica informatica)è uno dei problemi più gravi del tempo attuale, che si riversa a catena su tutti gli altri problemi sottostanti, come ad esempio, l'autorevolezza della scienza, il cambiamento climatico, lo sfruttamento del terzo mondo, la finanziarizzazione del mondo e così via.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

Direi che è tutto un esercizio logico che si applica alla realtà in tutti i casi illustrati.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

bobmax

La realtà in sé è necessaria e sufficiente.

Infatti necessario e sufficiente è ciò che basta a se stesso.
Quindi ciò la cui verità non dipende da altro che non se stesso.

Questa indipendenza può essere assoluta oppure relativa.

La matematica contiene espressioni necessarie e sufficienti. Tuttavia lo sono soltanto all'interno del sistema logico. Il quale a sua volta non è necessario e sufficiente, perché dipende da una "verità" ad esso esterna: il molteplice.

Se questa verità è messa in discussione tutta la matematica traballa.
Quindi la necessità e sufficienza logica è solo relativa.

Tuttavia la cosa in sé è assolutamente necessaria e sufficiente.
Ma, come osservato poc'anzi, non per motivi logici.
Il motivo è infatti squisitamente etico.

Infatti se ne è consapevoli non attraverso la logica, ma tramite l'amore.
Più amore è in noi e più è evidente.

La realtà, qualsiasi situazione di vita, è in se stessa necessaria e sufficiente.
Perché è il qui e ora.
Un qui e ora che è assoluto!

Una assolutezza difficile da sostenere, perché nella sua semplicità rischia di annichilirci.
È il necessario e sufficiente, è l'Essere, è il Nulla, è l'Uno.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Socrate78

@Bobmax: La cosa in sé è necessaria e sufficiente? Dio ad esempio per un credente è presupposto necessario affinché il mondo ci sia, ma Dio avrebbe potuto benissimo non creare il mondo così come lo conosciamo, oppure non crearlo affatto, la creazione è frutto di un atto libero di Dio che poteva anche non prodursi. Quindi Dio è necessario, ma non di per sé causa sufficiente, dal momento che non basta il fatto che ci sia per avere il mondo. Oppure per te Dio era in qualche modo "costretto" dalla sua natura a produrre la realtà?

bobmax

Citazione di: Socrate78 il 09 Aprile 2023, 10:53:56 AM@Bobmax: La cosa in sé è necessaria e sufficiente? Dio ad esempio per un credente è presupposto necessario affinché il mondo ci sia, ma Dio avrebbe potuto benissimo non creare il mondo così come lo conosciamo, oppure non crearlo affatto, la creazione è frutto di un atto libero di Dio che poteva anche non prodursi. Quindi Dio è necessario, ma non di per sé causa sufficiente, dal momento che non basta il fatto che ci sia per avere il mondo. Oppure per te Dio era in qualche modo "costretto" dalla sua natura a produrre la realtà?

Le considerazioni sulla "causa" rientrano nella logica.
E la logica è fondata sulla separazione.
Ma Dio non sottostà a nulla, neppure alla logica. La quale ha appunto come premessa il molteplice.

Quindi l'idea di Dio può anche nascere inizialmente come "causa" del mondo, per poi però andare oltre. Perché la stessa legge di causa-effetto è un dono di Dio, non una regola a cui anch'Egli deve sottostare.

Dio è molto di più!

Anselmo lo aveva colto molto profondamente. Ma poi è arrivato Tommaso...

Ritengo che l'unico modo per sperare di cogliere Dio sia attraverso l'amore.
Magari seguendo le quattro fasi della evoluzione dell'amore descritte da Bernardo.

Ma dobbiamo per davvero cambiare la prospettiva!
Cioè considerare che la logica va rispettata sempre, ma fino a che ci conduca alla sua stessa dissoluzione.
E questo avviene se teniamo fermo a tutti i costi il nostro amore per la Verità.
Allora, forse, questo amore potrà mostrarci la meta.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

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