La comprensione delle cose.

Aperto da iano, 02 Giugno 2021, 12:46:44 PM

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viator

Citazione di: Ipazia il 09 Giugno 2021, 07:25:30 AM
Citazione di: iano il 08 Giugno 2021, 23:05:32 PM
Il rosa non esiste...
...nel fantastico mondo della cosa-in-sè. Nel mondo reale esiste perchè l'evoluzione ha fatto sì che una animale possedesse un'architettura visiva in grado di predicarlo e riprodurlo con sufficiente condivisione di giudizio tra i membri della sua specie.

Salve iano. Grazie. Credo di avere capito, ma probabilmente sono solo un testone presuntuoso.




Il "sodo" sarebbe quindi : all'interno della gamma dei colori PRIMARI (quelli dell' iride) il colore che noi percepiamo cerebralmente come "rosa", non è presente. I colori SECONDARI invece (i quali sono milioni e milioni, tra cui il "rosa"), pur se sono presenti nello spettro luminoso sotto forma di specifiche frequenze (e non venire a raccontarmi che 1 nanometro prima dell'inizio o 1 nanometro dopo la fine dello spettro visibile.........c'è il buio assoluto o la luce assoluta)......i colori secondare, invece, non vengono da noi PERCEPITI OTTICAMENTE ma solamente MENTALMENTE INTERPRETATI PER INTERPOLAZIONE.


Quindi il percepire sarebbe una cosa,l'interpretare un'altra......ed infine, ahimè.......l'esistere un'altra ancora !



Certo che - a voler fare confusione tra tali aspetti....................hai voglia quanti saranno gli esistenti che non esistono oppure gli inesistenti che esistono !. Salutoni.


Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

iano

#16
Ciao Viator.
Al di là' della spiegazione che possiamo dare del fenomeno, a prima vista sorprendente, ciò che ne ricaviamo è che le cose nascono dall'elaborazione di dati ricavati dall'interazione con la realtà, che perciò quelle cose non contiene in se', se non in potenza.
Sono il possibile esito di una particolare interazione, e il "caso del colore rosa" ci conferma, se c'è ne fosse bisogno, che le nostre elaborazioni, proprio perché nostre, non vanno a senso unico, anche quando non conosciamo il motivo per cui nascono.
Si è cercato di aggirare l'ostacolo promuovendo la scienza come indagatore privilegiato delle cose in se', ma è solo un nostro diverso modo di interagire con la realtà, non sostanzialmente diverso.


Ciò che abbiamo ottenuto da questo goffo tentativo è sotto gli occhi di tutti.
Il più imbecille degli ignoranti cercherà di farsi le sue ragioni appellandosi alla scienza : "Lo ha detto il virologo tal dei tali, quindi è vero".
Che dire?
Sia  sempre fata la volontà di Dio...e pure della scienza, dei quali uno non sappiamo chi sia, e l'altra crediamo di sapere, come fosse un Cristo sceso in terra a portarci la rivelazione , e invece siamo sempre i  noi.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#17
Per quanto riguarda lo strano caso del colore rosa non sembra che via sia convergenza di vedute, salvo  sul fatto che il rosa in qualche modo faccia eccezione, ma questo succede sempre quando abbiamo a che fare con la percezione, e gli strani casi in verità abbondano, mettendo sempre  in crisi ognuno "la nostra visione ingenua delle cose" , per quanto ancora ci sembrava di averne fatto l'ultimo aggiornamento...che speravamo come definitivo .
Tutti questi strani casi comunque gettano luce sul come noi elaboriamo i dati, e in genere su come funzioniamo, al di là del fatto di essere animali coscienti, cosa che ci piace sottolineare, ma che non ci descrive compiutamente, risultando anzi fuorviante.
Semplicemente l'uso della coscienza è variamente distribuito nel regno animale, e il salto che pure noi rappresentiamo, non spezza la continuità diffusa del suo uso.
Questo salto ha generato la "scienza delle cose" che quindi non nasce in discontinuità.
Per gli altri animali la realtà è fatta di altre cose funzionali al loro essere, che ne facciano scienza o meno, o che ne facciano fede, o ancora altro  che non sappiamo.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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