La compiutezza del tempo.Fine della utopia.Trionfo della religione, della morte.

Aperto da green demetr, 24 Febbraio 2021, 23:00:34 PM

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iano

Vivere sul confine fra illusioni e disillusioni  è un po' come sognare sapendo di sognare, ma da svegli.
Una nuova coscienza che non sembra ostare alla prosecuzione del sogno.
E questa è la mia previsione per la prossima utopia a venire.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

bobmax

Citazione di: baylham il 02 Marzo 2021, 00:03:45 AM
Citazione di: bobmax il 27 Febbraio 2021, 22:49:08 PM
Perché ciò che avviene può sembrare davvero ovvio, ma se lo osservo con attenzione, se riesco ad avvertire in cosa consiste per davvero quello che avviene davanti a me... posso rendermi conto che questa mia interpretazione non sta in piedi.

È impossibile che io possa agire sul divenire!
Perché pensi che il divenire sia impossibile.
Un'interpretazione alternativa è possibile: l'io, il potere, l'azione, il pensare, il conoscere, il divenire sono possibili.

Se mi osservo agire nel mondo, cercando di mantenere il maggior distacco possibile da ogni "verità" scontata, può cogliermi la meraviglia!

Voglio muovere la mia mano e questa... si muove!

Vi è qualcosa di arcano in tutto questo.

Come posso io, colui che pensa, colui che vuole, agire effettivamente nel mondo modificandolo?

La cosa non dovrebbe sorprendermi. È il mio stesso corpo che pensa, che vuole. Ed è sempre questo corpo a generare questo mio io. Io sono frutto di questo corpo, che essendo appunto un corpo interagisce nel mondo.

Un corpo, puro corpo senz'anima.
Questo sono e nient'altro, se agisco nel mondo.

Ma donde nasce allora questa sofferenza per il male?
E come mai mi coglie a volte la compassione per il dolore del mondo?
E perché cresce in me sempre più forte l'odio per me stesso? Al punto da non avere alcun futuro che l'inferno?

Chi sono davvero io?
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Citazione di: bobmax il 02 Marzo 2021, 10:24:53 AM
Ma donde nasce allora questa sofferenza per il male?
Da una componente evolutiva denominata psiche, sede dell'autocoscienza umana.
CitazioneE come mai mi coglie a volte la compassione per il dolore del mondo?
Così come spiega Cacciari non c'è nessun mondo da salvare e, aggiungo io, nessun mondo dolente: siamo noi che ci dobbiamo salvare e il dolore è una faccenda tutta nostra.
CitazioneE perché cresce in me sempre più forte l'odio per me stesso? Al punto da non avere alcun futuro che l'inferno?
Questa è una questione tutta tua. Se non sai trovare una soluzione chiedi allo psicologo, confessore, iman, guru,...secondo la tua fede.
CitazioneChi sono davvero io?
bobmax,  hic et nunc.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Ipazia. Cinico come mio solito, prevedo che quell'"ingrato" di bobmax non ti ringrazierà della tua premura nel rispondere ai suoi insondabili quesiti esistenziali.Per bobmax : scusami se sono così malevolo nell'attribuirti un difetto che - credimi - nelle questioni filosofiche è quasi una virtù Salutoni ad entrambi.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

bobmax

In effetti vi è come una smania di soffocare ogni velleità di analisi, di approfondimento.
Interventi che non aggiungono nulla ma cercano di troncare sul nascere qualsiasi discorso.
Il vuoto.
Alcuni qui sono degli specialisti.

Tra parentesi Cacciari parla dell'utopia, non della compassione.
Lui sa la differenza, avendo pure scritto una introduzione a un testo di Vannini.
Altri evidentemente non sanno neppure di cosa si tratti.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Cacciari ironizza sull'antromorfismo, banale al netto di ogni analisi, che recita: "salvare la Terra". La compassione, a voler essere analitici, è altra cosa, riguardante la cura dell'umano nella Terra.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Ciao Green, ho visto il video di Cacciari nei cui confronti avrei delle osservazioni da fare.
In primo luogo il parlare di Utopia dovrebbe implicare prioritariamente una differenziazione tra Utopia positiva e Utopia negativa.
L'Utopia positiva è l'affermazione che il presente va verso un futuro di felicità, che è appunto la realizzazione dell'Utopia.
L'Utopia negativa è invece l'affermazione che il presente è sbagliato, e bisogna cambiarlo per realizzare un futuro di felicità.
In secondo luogo, avendo notato l'ossessività con la quale il filosofo ripropone il concetto che: "La scienza è potenza" non posso fare a meno di rilevare la necessità di una disambiguazione per il concetto di potere, che può essere potere dell'uomo sulla natura, e potere dell'uomo sull'uomo. Per me è indubbio che il concetto in questione è accettabile inteso nei termini di un potere sulla natura, ma contiene prospettive problematiche se inteso nei termini di potere dell'uomo sull'uomo.
Infine un'osservazione sul rapporto tra fine dell'Utopia e concetto di decadenza. La decadenza può essere definita un'utopia invertita sull'asse del tempo, se nell'utopia si vede una felicità proiettata nel futuro, nella decadenza si vede una felicità proiettata nel passato  (Ah che bello quando c'era la lira! Che belli gli anni 60 quando si trovava lavoro e si viveva nel Boom! Ah che bello quando c'era lui, che faceva arrivare tutti i treni in orario! Ah che bello, dicevano gli italici sottomessi ai popoli barbari, quando c'era Roma!). Le decadenze sono tante, perchè tanti sono i periodi storici che hanno costruito il loro mito utopico, rispetto al quale ci si sente decadenti.
Ma questa non è la sola strada per la fine dell'Utopia, se l'Utopia è un sogno di felicità futura, la fine di questo sogno si realizza anche quando questo sogno viene appagato, quando realizza questa felicità, e questa credo sia la chiave di spiegazione dei tempi moderni, di utopie che finiscono perchè la felicità non la vedi più nel futuro o nel passato, ma la vivi nel presente.

green demetr

Citazione di: anthonyi il 08 Marzo 2021, 08:15:31 AM
Ciao Green, ho visto il video di Cacciari nei cui confronti avrei delle osservazioni da fare.
In primo luogo il parlare di Utopia dovrebbe implicare prioritariamente una differenziazione tra Utopia positiva e Utopia negativa.
L'Utopia positiva è l'affermazione che il presente va verso un futuro di felicità, che è appunto la realizzazione dell'Utopia.
L'Utopia negativa è invece l'affermazione che il presente è sbagliato, e bisogna cambiarlo per realizzare un futuro di felicità.
In secondo luogo, avendo notato l'ossessività con la quale il filosofo ripropone il concetto che: "La scienza è potenza" non posso fare a meno di rilevare la necessità di una disambiguazione per il concetto di potere, che può essere potere dell'uomo sulla natura, e potere dell'uomo sull'uomo. Per me è indubbio che il concetto in questione è accettabile inteso nei termini di un potere sulla natura, ma contiene prospettive problematiche se inteso nei termini di potere dell'uomo sull'uomo.
Infine un'osservazione sul rapporto tra fine dell'Utopia e concetto di decadenza. La decadenza può essere definita un'utopia invertita sull'asse del tempo, se nell'utopia si vede una felicità proiettata nel futuro, nella decadenza si vede una felicità proiettata nel passato  (Ah che bello quando c'era la lira! Che belli gli anni 60 quando si trovava lavoro e si viveva nel Boom! Ah che bello quando c'era lui, che faceva arrivare tutti i treni in orario! Ah che bello, dicevano gli italici sottomessi ai popoli barbari, quando c'era Roma!). Le decadenze sono tante, perchè tanti sono i periodi storici che hanno costruito il loro mito utopico, rispetto al quale ci si sente decadenti.
Ma questa non è la sola strada per la fine dell'Utopia, se l'Utopia è un sogno di felicità futura, la fine di questo sogno si realizza anche quando questo sogno viene appagato, quando realizza questa felicità, e questa credo sia la chiave di spiegazione dei tempi moderni, di utopie che finiscono perchè la felicità non la vedi più nel futuro o nel passato, ma la vivi nel presente.


Cacciari intende parlare ad un uditorio di filosofi, non al pubblico di Greta.


Che Greta abbia un utopia va benissimo, quello che non torna è il rendiconto filosofico.


La filosofia soprattutto quella che interessa me, ossia la metafisica, ha in sè un nucleo religioso di salvezza promessa.


Questo filone di pensiero ermetico, nascosto, è però quello che si vede come iceberg nei progetti politici.


Mi rendo che bisogna dire cosa sia questo iceberg nascosto, e non nascondo che il lavoro che sottende questa mia nuova avventura, mi rende infelice a livelli preoccupanti.


Il fatto di essere romantico è proprio quello che un amico mi rimprovera, lo stesso amico che mi ha fatto notare come io penso e agisco (non agisco) da una prospettiva paranoica.


Ecco anche questo va esplicitato, così non vuol dire niente. Mi spiace, ho sempre usato il forum, come sfogo.






Sul potere come spiegazione e non la noia.


Non starò qui a ricordarti di Leopardi e Baudelaire e su su fino a Kafka.


La noia pianta bandiere sul cranio. Le bandiere sono il potere, ma è la noia che le impianta.

Vai avanti tu che mi vien da ridere

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