L'uomo è orientato al male e non al bene?

Aperto da Socrate78, 24 Dicembre 2022, 20:04:47 PM

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Alberto Knox

 Ho letto con attenzione il tuo interessante punto di vista e somglia, almeno nella prima parte,  a quello che kant chiamò analitica trascendentale dove kant prende ora in considerazione l intelletto.
Dove l intelletto prende le intuizioni sensibili e le struttura grazie alle categorie che ricordiamo essere 12.
 Che sono di nuovo quelle strutture mentali a priori che ci permettono di fare sintesi dell esperienza. le categorie sono concetti derivati dall esperienza da cui se ne sintetizza una regola generale .
Ad es" Il fuoco brucia " ma per quanto riguarda il significato delle cose se di significati si tratta non può essere ovviamente universalizzabile ma solo soggettivo. Significato è molto vicino alla parola senso ed è quindi chiaro che il senso o il significato sia soggettivo. la mia domanda è ; esiste un senso o un significato che non derivi dalla nostra mente ma che sia strutturalmente definito da una realtà che non deriva dalla nostra mente? O il significato deriva totalmente dalla mente umana?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

atomista non pentito

L'uomo si comporta semplicemente da animale. Immerso in una situazione di cui e' (come specie) concausa e (come individuo) bersaglio ed a sua volta concausa.  Il resto e' un orpello mentale nel tentativo autoreferenziale di differenziarsi dal resto del "creato" (chissa' poi per quale motivo).

Ipazia

Citazione di: daniele22 il 27 Dicembre 2022, 10:43:51 AMIpazia, se ho ben inteso, per te il problema si pone nel constatare che la moltitudine dei concetti individuali di bene e male produce nel mondo quel che vediamo sotto i nostri occhi al punto tale che nessuno riesce a stabilire cosa sia la definizione di bene e male. Allora mi vien da chiederti: potrebbe essere un problema educativo?

No, il fondamento è più radicale e, ridimensionata l'aura apocalittica supereroica, assomiglia a questo:

Citazione di: F.Nietzsche, Così parlò ZarathustraIl superuomo è il senso della terra. La vostra volontà vi dica: sia il superuomo il senso della terra! Vi scongiuro, fratelli rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di speranze ultraterrene! Essi sono degli avvelenatori, che lo sappiano o no. Sono spregiatori della vita, moribondi ed essi stessi avvelenati, dei quali la terra è stanca: se ne vadano pure! Una volta il sacrilegio contro Dio era il sacrilegio più grande, ma Dio è morto, e sono morti con Dio anche quei sacrileghi. Commettere sacrilegio contro la terra è ora la cosa più spaventosa, e fare delle viscere dell'imperscrutabile maggior conto che del senso della terra!

Il senso della terra coi suoi cicli di vita e morte, l'avvicendarsi delle stagioni, il "ricambio organico uomo natura" (Marx), ovvero la fonte stessa della vita umana, è il terreno solido su cui va rifondata l'etica .

L'oltreumanesimo (Übermensch), sfrondato dalle scorie supereroiche, è, direbbe un partecipante al forum, il ritorno del Figlio al Padre, alla Madre (die Erde), da cui solo può promanare uno spirito, Erdgeist, così consapevole del bene e del male, da poter scollinare al di là.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

Citare F.Nietzsche nei riguardi dei fondamenti dell etica lo considero inapropriato visto il valore che lui dava alla vita, una citazione fra tutte ; aforisma 964 "si deve aquistare quella enorme energia della grandezza per forgiare l uomo futuro, da un lato elevandolo e dall altro annientando milioni di mal riusciti e non si deve venir meno per il dolore che si crea, un dolore quale non fu mai visto fin ora" 
È chiaro no? aforisma che di sicuro Hitler leggeva , Nietzsche era il suo filosofo preferito .
Questo per dire che l etica non può essere fondata dal calcolo della ragione , dalla logica , dalla razionalità . Ciò che ci fa scegliere da che parte stare non viene dalla ragione , da dove viene?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

#34
Il meglio di Nietzsche si può perseguire, cestinando il peggio. Il fondamento etico filosoficamente fondato può essere soltanto ciò che ci nutre e ci permette di sopravvivere: la terra così com'è, non certo il "mondo dietro il mondo".

Anche i malriusciti (chi decide la selezione ? Terribile caduta nel moralismo di un immoralista) sono figli della terra. I bias ideologici accecano anche i grandi, che non sono sempre all'altezza del loro pensiero benriuscito.

Erdgeist è la spiritualità dell'immanenza. Qui bisogna rifondare l'etica, tornando alle origini, reali e non ideologiche, della vita. Almeno di quelle attuali, rodate e note.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Socrate78

Per Nietzsche non esiste nessuna etica assoluta ed universale, quindi un filosofo del genere non può essere messo a fondamento di nessuna etica, essendo IL relativista per eccellenza, in tutte le sue opere ha sempre elogiato il relativismo etico (da lui chiamato prospettivismo) ritenendo l'etica una costruzione umana che varia da cultura a cultura, e che anzi non ha un fondamento nemmeno nobile, ma nasconde solo l'egoismo (volontà di potenza) di gruppi e categorie di persone che di volta in volta impongono i loro valori, che hanno per Nietzsche un'origine meschina (lui diceva un'origine "Umana, troppo umana"). Quindi per Nietzsche non solo non esiste nessun valore trascendente (come Dio) a fondamento dell'etica, ma la morale stessa è il frutto di un calcolo egoistico di potere. Non vedo come si possa fondare qualsiasi forma di morale per l'uomo da queste premesse, non a caso Nietzsche piaceva molto agli anarchici, perché appunto il suo è un individualismo anarchico all'ennesima potenza.

Pio

Un morale dell' immanenza deve per forza basarsi sulle categorie vincitore-vinto, dominatore -dominato. Perché è la regola naturale. Immanente appunto. Un essere "malriuscito" non sopravvive molto in natura. chi può stabilire poi chi è malriuscito se non il "forte"? Logicamente il malriuscito crea una morale che cerca di proteggerlo dal forte che vuole imporre la sua.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Ipazia

#37
Il frammento che ho postato ha un impianto etico incontrovertibile. Si martella la morale,  anestetica fino alla tossicità, del "mondo dietro il mondo" per liberare le ragioni del "mondo". I contenuti etici seguono perché l'ethos non può farne a meno. Percorso accidentato, ma obbligato, in una specie integralmente sociale, in cui anche l'asocialità è costretta ad usare prodotti, linguaggio e simboli, sociali.

Morali immanenti di tipo solidaristico si fondano su principi di uguaglianza e cooperazione, lontanissimi dal darwinismo sociale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

#38
@Jacopus

Concordo sulla complessità umana e le mille sfumature delle cure parentali in condizioni agiate e disagiate, ma non fino alle mitologie roussoiane del buon selvaggio. Il niño de rua non è il contadinello dell' "Albero degli zoccoli": il suo contesto etico-sociale è assai più perturbato e disgregato di quello della povertà decorosamente condivisa che ha preceduto il capitalismo rampante. Tale disgregazione ha colpito ancor più la sua interfaccia adulta col mondo e la qualità delle cure parentali.

Anche sui dannati della terra non mi farei molte illusioni. I Lumumba e Sankara sono stati assassinati da coloro per cui avevano lottato. Ci restano i Soumahoro. Auguri.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Phil

Citazione di: Ipazia il 27 Dicembre 2022, 21:16:39 PMIl frammento che ho postato ha un impianto etico incontrovertibile. Si martella la morale,  anestetica fino alla tossicità, del "mondo dietro il mondo" per liberare le ragioni del "mondo".
[...]
Morali immanenti di tipo solidaristico si fondano su principi di uguaglianza e cooperazione, lontanissimi dal darwinismo sociale.
Non sono affatto esperto di Nietzsche, ma l'appello alla terra di quella citazione non mi pare lasciare adito a nessuna solidarietà, né uguaglianza, né cooperazione. Magari in altri passi l'autore è più filantropico, ma uno schietto appello alla terra (mi) suona come un appello alle leggi della natura (per nulla ingenuo, come ben ricordato da atomista) che nella sua immanenza fa cooperare i lupi fra di loro, ma non con gli agnelli e, se nasci lupo, la seconda informazione da apprendere (la prima è che non mangi altri lupi bensì gli agnelli) è che, nel branco, un lupo non vale l'altro; ne va della tua sopravvivenza (senza nemmeno bisogno di concettualizzare la vita come valore, saranno l'istinto e i morsi altrui ad "orientarti").
Solo un "mondo dietro al mondo", una trascendenza dietro un'immanenza, può imbastire una (seconda) "natura" dietro la natura della sopravvivenza (essa sì incontrovertibile). Se parliamo con ("innaturale") ovvietà di valori come uguaglianza, rispetto di ogni vita umana, etc. non è perché ci ispiriamo alla terra, ma perché la seconda natura ha "darwinianamente" avuto la meglio sulla prima natura: inizialmente grazie alla cinica astuzia, tipicamente umana, che ha compreso che un debole strumentalizzato vale comunque più di un debole morto (v. schiavitù), instaurando una  manipolazione e gestione selettiva della violenza; poi grazie alla forza della quantità (molti deboli diventano più forti di pochi forti) la cruda legge della terra è stata relativamente arginata (spesso con non disinteressato "avallo divino"), favorendo il "successo sociale" anche per doti meno fisiche. A questo punto "la terra" era già molto lontana, nemmeno più sotto i piedi, poiché non tutti i piedi erano abbastanza duri da sopportarne le asperità: per far camminare tutti, abbiamo pavimentato la terra e costruito scarpe (e sono fra quelli che senza scarpe non resterebbe in piedi a lungo...).
Certo, la terra c'è ancora, inevitabilmente, così come abbiamo sempre e comunque una natura animale, ma non è sulla terra che è fondata, nè che possiamo fondare, l'"etica del pavimento e della scarpa" (comportante l'alienazione dalla terra per un "cammino" differente: l'uomo non è affatto solo un animale, dicono infatti le religioni "hard" e anche le ideologie sociali, eredi più o meno consapevoli di quell'antica astuzia, lo confermano, e nel farlo separano aulicamente l'uomo dalla terra su cui, sotto sotto, o meglio, sopra sopra, cammina).

Alberto Knox

Citazione di: Pio il 27 Dicembre 2022, 21:04:27 PMUn morale dell' immanenza deve per forza basarsi sulle categorie vincitore-vinto, dominatore -dominato. Perché è la regola naturale. Immanente appunto. Un essere "malriuscito" non sopravvive molto in natura. chi può stabilire poi chi è malriuscito se non il "forte"? Logicamente il malriuscito crea una morale che cerca di proteggerlo dal forte che vuole imporre la sua.
Sostituirei eticamente il termine malriusciti con il termine "più deboli" e a creare una morale non possono essere certo loro che in quanto deboli non sono in grado di imporla .
Sono invece i forti a stabilirla, chi nella maniera di F.Nietzsche considerando i deboli come scarto di produzione o come la maggioranza  ritiene ,un dovere morale ed etico il prendersi cura del debole , farsene carico , in netta contrapposizione al motto delle camice nere "me ne frego" .
In paleantropologia è stato individuato grazie a ritrovamenti fossili di uomini primitivi delle caverne ,il momento in cui gli uomini delle caverne sono diventati umani . Questo momento è stato indicato mediante il ritrovamento di un femore che da rotto era stato risanato cioè quando hanno visto che a un uomo si era rotta una gamba ,e quindi in base alla legge della natura destinato a morire, era stato aiutato da un altro uomo che aveva connesso l osso rotto con l altro osso rotto in modo tale da potersi risanare. Ecco che lì è nata l umanità.
 E l etica non può che rifarsi a quella stessa cura per l altro che aveva avuto quell uomo o donna delle caverne nei confronti di un altro uomo a cui gli si era rotta una gamba.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

green demetr

Citazione di: bobmax il 24 Dicembre 2022, 20:38:19 PMÈ sempre una questione d'amore. Sempre.
L'amore muove ogni cosa.
Quindi anche l'uomo.

L'amore vuole il bene.
Lo cerca in ogni dove.

L'amore evolvendo perfeziona la propria ricerca.
E così passa attraverso più stadi.

Il primo stadio è amore per se stessi, in quanto individui, separati da tutto il resto.

Ma questo amore si rivela infine insufficiente, sterile, inappagante. E allora inizia ad aprirsi all'altro. Magari per ricambiare chi ci ama.

Questa apertura iniziale implica una maggior comprensione del mondo, della sua spiritualità.
E allora anche chi era ignorato o persino nemico incomincia ad essere oggetto di compassione. Per la semplice ragione che è, e non avrebbe potuto essere altrimenti.

Infine l'amore non ha più bisogno di alcun oggetto d'amore.
Perciò è assolutamente libero.

Semplicemente è.
:D :D :D hai detto bene nei bambini...e nei bimbiM di questo SAD WORLD

Lascia perdere l'orientamento forse te convenie ah socrate!
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Claudia K il 25 Dicembre 2022, 19:10:24 PMa parer mio non può che alimentare massivamente quella frustrazione che non induce nulla di benevolo.

Se non fosse che è l'esatto opposto, a testimonianza di quanto siamo ancora ipocriti. Nietzche è un autore che viene da un futuro che manco riesce a sognare questa landa desolata-


SAD PEOPLE FOR SAD TIME
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Ipazia il 25 Dicembre 2022, 17:30:42 PMLa relatività c'entra proprio per quello che hai scritto. C'entra nella teoria per l'imprinting ideologico, nella pratica per le contraddizioni di tale imprinting col mondo reale, e nel passaggio dalla teoria alla pratica, laddove tutte le contraddizioni si sommano. L'etica è un sapere tra i più complessi e sfuggenti.

Se l'etica è un sapere allora è una religione, la religione dei mattttterialistiiii.

VERY SAD

E invece è una prassi. Se uno parla ma fa il contrario di quello che dice... :)) :)) O:-)
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Alberto Knox il 26 Dicembre 2022, 11:40:38 AMNon sto bene ma cercherò di rispondere a Socrate87. L espressione  latina ripresa da Hobbes non dice nulla riguardo alla natura umana . Dice che l uomo è un lupo per l altro uomo ma questa è la natura del lupo se mai , non dell uomo. Fra l altro, a rigor del vero, Hobbes non riprese questa citazione ma un altra ed è la seguente " bellum omnium contra omnes" che vuol dire la lotta di tutti contro tutti , fight for live , la lotta per la vita.  Ma è propio così? di certo come dice kobhasi siamo immersi nella contraddizione che la si può chiamare antinomia ; altruismo ed egoismo , amicizia/inimicizia, sincerità/falsità ,  amore/odio , gelosia e stima , Dio e il contrario di Dio e chi più ne ha piu ne metta e queste antinomie premono sulla vita dell uomo facendo di lui un naufrago più che nocchiere del proprio vascello e cosa fa un naufrago ? sopravvive con quello che ha e che puó costruire. Stiamo vivendo in una crisi planetaria le cui conseguenze sono orribili da immaginare. Quindi quale ottimismo posso avere?
Stai facendo, state facendo, delle divisoni come faceva Schmitt il teorico del nazismo...vallo a dire agli ebrei
Vai avanti tu che mi vien da ridere

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