L'uomo appartiene al regno degli animali?

Aperto da Jacopus, 28 Dicembre 2022, 19:50:05 PM

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daniele22

Cit: iano
"E' un falso problema, che nasce dal fatto che ogni volta che suddividiamo l'esistente in gruppi nominali, al fine di dominarlo culturalmente,  iniziamo a credere che siccome hanno un nome allora esistono, dimenticando che il nome lo abbiamo dato noi.
Vero allora è che i nomi si possono diversamente ridistribuire, ma per quanto ciò si possa arbitrariamente fare, ci vuole un buon motivo per farlo, e al momento non vedo un buon motivo per creare nuovi regni.
Ma se volessimo farlo, suggerisco ''il regno di quelli che creano regni'', che è il regno dei regni, perchè senza di esso nessun altro regno esisterebbe."

Sottoscrivo il pensiero e aggiungo che si potrebbe fare una petizione in tal senso ... ah ah ah ah! ...Aggiungo pure che sarebbe ora che le capacità cerebrali particolari che ci differenziano da tutti gli altri animali si rendessero conto dell'abbaglio che hanno preso e che ci riportassero ad essere uguali a tutti gli altri animali ... con le nostre particolarità


niko

#76
Io ponendo la questione in termini filosofici, sono arrivato alla conclusione che il dominio e' piu' reale dell'obbedienza, poiche' l'obbedienza comporta sempre autosservazione e autodominio.

Si puo' obbedire a un comando qualsiasi solo se si ha il controllo del proprio corpo e un certo grado di facolta' di percezione della comunicazione dell'altro, a cui conformarsi nelle azioni; quindi una minima scintilla di dominio riluce sempre, nella cosiddetta obbedienza: tale scintilla e' appunto il dominio mente-su-corpo esercitato da parte dell'hegeliano, e non solo, "servo" come condizione minima affinche' egli possa "servire", ovvero, piu' prosaicamente: ascoltare ed eseguire.

Mentre, asimmetricamente il dominio non comporta in modo necessario e necessitato anche autosservazione e autodominio; esso puo' avvenire secondo capriccio, pulsione o istinto.

Si puo' comandare anche a "corpo libero", o a "mente assente"; e piu' profondamente, la vera ragione del lottare infinitamente per il dominio e l'autoaffermazione in tutti i viventi e' il non sottomettere se stessi a nulla, quindi neanche a se stessi; una figura universale dell'estroversione/esteriorita' come oggetto del desiderio, in se' assolutamente provitale, se pure antiumana.

Si entra universalmente e spontaneamente in una GERARCHIA con la SEGRETA SPERANZA DI COMANDARE, di non essere gli ultimi e l'ultima ruota del carro in essa, e di ricevere, dai miracoli infiniti della gerachia stessa, un "servo" su cui proiettare il proprio desiderio di dominio, per non dire sadismo; e, solo di fronte a tale ineludibile speranza, si accetta come contropartita, l'ingombrante presenza di  un "signore", di qualcuno che signoreggera' su di noi.

Poi, e qui entriamo nel merito della vicenda specificamente umana, ogni operaietto o soldatino appartenente all' "esercito dei trombati", quelli per cui la promessa del vero e naturale patto sociale illuministico che recitava;

"ad ogni servo, sia dato un servo"

non si e' avverata, poiche' essa di fatto era fin dall'inizio una promessa che voleva cavare l'infinito dal finito, un pozzo di san Patrizio o una catena di sant'Antonio, riceve come surrogato di un "servo", da usare e abusare nient'altro che il proprio stesso corpo, alla condizione specifica di identificarsi con la propria stessa mente.

Di operare una scissione che prima non c'era. 

Cosi' inizia l'uomo, e dunque la filosofia.




Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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