L',impronta mentale personale

Aperto da Pensarbene, 25 Marzo 2023, 05:13:28 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Pensarbene

filosofia è il nome dato a un "pensare",non è un oggetto,un qualcosa ma un "qualcuno" che pensa e ragiona.
Ognuno di noi ragiona alla sua maniera, capisce,ragiona,parla e scrive a suo modo.

Facendo un parallelo col cibo,ognuno di noi assimila quello che mangia  secondo la sua propria e unica IMPRONTA METABOLICA:le proteine,ad esempio,vengono dapprima smontate e poi ricostruite per poter essere digerite e assimilate.
Così come abbiamo le impronte digitali,abbiamo l'impronta metabolica.
Lo stesso vale per la nostra mente:gli input vengono filtrati e analizzati,"smontati e rimontati" secondo la nostra impronta psicologica personale,quindi CAPITI E UTILIZZATI.
In breve,noi trattiamo gli input come si trattano le email:smontati e ricomposti alla nostra maniera.
Una delle illusioni della gente è quella di comunicare in modo tale che l'altro capisca secondo la NOSTRA IMPRONTA MENTALE PERSONALE.
Questo non può succedere, perché gli altri capiscono quello che diciamo in base alla LORO IMPRONTA MENTALE 
I forum sono un esempio di questa verità e dei problemi che suscita,nel "bene e nel male",le discussioni nell'area filosofica e spirituale, in particolare,ne sono un esempio palese.
Ma tutte le discussioni si confrontano con questo problema o meglio,con questa realtà di fatto!
Le persone che vanno maggiormente d'accordo nelle discussioni non sono quelle che concordano con i contenuti,ma quelle che hanno un' IMPRONTA MENTALE SIMILE O COMPATIBILE.
Cercare l'accordo sui contenuti,essere a disagio,criticare e controcriticare,battere e ribattere il chiodo sono altrettanti modi per riuscire a discutere(!) . Però,se l'impronta mentale non è compatibile,discutere diventa difficile,praticamente impossibile,quindi qualcuno abbandona,altri si arrabbiano,e così via.
Che fare dunque?
A dire il vero, c'è poco da fare,accettare il fatto e tenerne conto ogni volta che la discussione lo mostra,restare sui contenuti o meglio,scegliere un contenuto particolare e interessante e poi ragionarci serenamente.
L'imprinting è fondamentale nella vita dell'uomo a cominciare dal volto materno,le IMPRONTE PERSONALI BIOPSICOLOGICHE PURE,l'accettare il fatto che ognuno di noi è SOLO E SOLTANTO SÉ STESSO,IMPRONTATO E IMPRONTANTE!
Capisco che quello che vi sto dicendo toglie qualche illusione di onnipotenza, irresistibilità e onniscienza infantili,ma meglio saperlo in modo tale da non "impazzirci"(si fa per dire)spendendo tempo,fatica e parole per niente 




iano

#1
Citazione di: Pensarbene il 25 Marzo 2023, 05:13:28 AMCapisco che quello che vi sto dicendo toglie qualche illusione di onnipotenza, irresistibilità e onniscienza infantili,ma meglio saperlo in modo tale da non "impazzirci"(si fa per dire)spendendo tempo,fatica e parole per niente




Sei sulla buona strada,
Comunque è vero, a volte sembra  un confronto fra diversi programmi di intelligenza artificiale ognuno con l'impronta data dal suo programmatore.
Per uscire da questo eden programmato  solo  un errare ci potrà salvare.
Diversamente essere costruiti ''ad immagine'' diventa la nostra condanna.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

Comincio ad essere stufo di questo genere di post,qui e altrove.Mi sembra di avere a che fare con alcuni muri di gomma,quindi d'ora in poi, eviterò di leggere e rispondere ad un paio di utenti.

iano

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

davintro

Certamente la mente umana è strutturata come filtro entro cui le informazioni provenienti dall'esterno non vengono mai recepite totalmente in modo "puro", ma interpretate ed elaborate per prendere dai dati ciò che più risponde a degli interessi personali e che può essere inserito all'interno di una cornice teorica predefinita (il che non vuol dire che sia impossibile che una persona cambi idea sulla base delle nuove informazioni, ma che c'è sempre in qualche modo una "resistenza" da superare perché ciò che le nuove informazioni dovrebbero suggerire possano imprimere una modifica nella prospettiva della persone che recepisce quelle informazioni). Occhio però a non cadere in delle esasperazioni di stampo relativistico e solipsistico che dall'assunto, corretto, della mente umana come filtro, arrivino a a concepire le visioni del mondo individuali come sistemi del tutto chiusi e impermeabili allo scambio reciproco, rendendo insignificante ogni possibilità di dialogo e comunicazione. Si tratterebbe di posizioni teoreticamente auto-contraddittorie (come ogni forma di relativismo), in quanto la pretesa stessa di verità della tesi "ogni mente recepisce i dati sulla base della propria impronta mentale e non dell'altra", presuppone essa stessa la possibilità di trascendere la propria impronta mentale per affermare cose inerenti la mente delle altre persone, nonché un'idea generale di come sia strutturata la mente umana, finendo col contraddire lo stesso assunto per cui ogni mente ragionerebbe solo relativamente ai propri stessi pregiudizi senza poter dir nulla sul modo d'essere delle altre. Qualunque affermazione, anche in chiave relativista, su come la mente umana è strutturata in senso generale, può essere supportata nella misura in cui si infrange il principio relativistico e si riconosce la possibilità di un livello di comprensione reciproca dell'uomo in senso universale, al di là del "filtro" o "impronta mentale" soggettiva.

iano

#5
Citazione di: davintro il 26 Marzo 2023, 12:42:48 PMQualunque affermazione, anche in chiave relativista, su come la mente umana è strutturata in senso generale, può essere supportata nella misura in cui si infrange il principio relativistico e si riconosce la possibilità di un livello di comprensione reciproca dell'uomo in senso universale, al di là del "filtro" o "impronta mentale" soggettiva.
Parlare di universale riferendosi all'uomo evoca però una ''umanità solipsista''.

In generale ponendo l'accento sull' inconcludente confronto dialettico fra impronte apparentemente irriducibili, trascuriamo di dire che sono tanto appariscenti quanto minoritarie le differenze di impronta, e che senza queste minime differenze l'individualità stessa perderebbe la sua funzione, se una funzione ha.
Se parliamo di umanità non come una arbitraria collezione di individui è perchè vi è una condivisione che và ben oltre l'assimilabilità di esteriorità , e non mi riferisco alla sola genetica, ma a uno spirito del tempo che sembra motivare parimenti diversi individui.
Paradossalmente si potrebbe dire che andando tutti nella stessa direzione, perciò si rischia lo scontro.
Noi ci scontriamo perchè siamo entrati nel forum, ma non siamo entrati nel forum per scontrarci e condividiamo la spinta che ci ha fatti entrare.
I cambiamenti che subiamo potrebbero stare pure sotto la soglia della sensibilità, e comunque per me è già un successo quando provando ad esporre la mia posizione ad altri la comprendo meglio.
E anzi, a dirla tutta, scopro propriamente di averne una ben definita contrariamente a quelle che dovrebbero essere le attese di chi si professa ''libero pensatore''.
La verità è che ogni uomo è pesantemente condizionato allo stesso modo, perchè diversamente non si potrebbe parlare di umanità, ma allo stesso tempo ogni individuo possiede quella minima differenza che dalla alla sua individualità un senso che vada oltre l'oggettività fisica.

 
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

L'impronta mentale non è un oggetto o un organo,è un filtro mediatore costituito da mediazioni.
Mi spiego: un input viene "personalizzato"
ma non incompreso o rifiutato.
Come quando mangiamo proteine,queste vengono smontate e rimontate secondo l'impronta metabolica personale e poi utilizzate,non rifiutate.
La mente fa lo stesso,tutto qui.
Come faccia è ancora un mistero in buona parte da chiarire,ma lo fa.

Phil

L'uomo non nasce "tabula rasa" e lo è sempre meno man mano che si struttura una forma mentis con cui decifrare il mondo. Si tratta di una forma mentis potenzialmente malleabile, plasmabile dall'esterno, a seconda degli input che riceve e delle "esperienze semantiche" (nel senso più ampio del termine) che il soggetto vive, ma anche plasmabile dall'interno, quando il soggetto riflette su fatti o strutture di senso senza che esternamente accadano eventi particolari (il filosofare di ciascuno secondo i propri strumenti).
Ci sono cambiamenti più facili da affrontare, perché meno distanti dalla forma mentis di partenza, quasi dei corollari di quanto è già strutturato, ed altri invece che possono persino avere natura traumatica, innescando fenomeni di rimozione, dissociazione, alienazione, etc. reazioni protettive del benessere psico-fisico del soggetto. Alla fine, il punto di vista sul mondo non è comunque mai assolutamente neutro, proprio a causa del fatto che la mente che lo guarda non è mai assolutamente neutra, ma conformata al suo stesso processo di formazione (la convenzionalità formale della scienza ne è esempio principale). Per questo alcune correnti orientali cercano di ritagliare momenti di sospensione della concettualizzazione razionale, di "liquefazione" della forma mentis, senza tuttavia deviarsi verso un misticismo astruso, nella convinzione che tale sospensione, saldamente ancorata all'immanenza (ad esempio in alcune pratiche meditative), consenta uno sguardo più "oggettivo" di ogni analisi logico-matematica (secondo l'ideale di uno sguardo che non è più contenitore, ma si vede come contenuto del mondo).

Pensarbene

Sai Phil, secondo la mia modesta opinione, tutto comincia nel grembo materno e continua fuori,nella ricerca di CONTENITORI psicologici che, in qualche modo, riproducano lo stato fetale.
La gente ha paura di essere senza contenitori, sembra perfino a disagio nella propria pelle...al naturale!
Chi lo sa e gestisce il pianeta, in buona o cattiva fede, visibilmente o invisibilmente, cerca di imporre i suoi contenitori culturali, scientifici, psicologici.
Due esempi: la gestione della pandemia e la mediatica planetaria.
Le impronte personali sono violentate da quello che ho detto ora, influenzate ed interferite con i risultati palesi che tutti possono vedere, se vogliono.
Bisogna rifiutare questo imprinting planetario in vari modi e rivendicare soggettività personale e critica, emporwerment e liberazione dalla cosiddetta e presunta obiettività di sistema.
Ognuno di noi vede il mondo a modo suo, lo vive a modo suo, dà e riceve a modo suo, questa è la Regola Aurea da seguire, costi quel che costi.







Alberto Knox

Citazione di: Pensarbene il 29 Marzo 2023, 10:27:43 AMOgnuno di noi vede il mondo a modo suo, lo vive a modo suo, dà e riceve a modo suo, questa è la Regola Aurea da seguire, costi quel che costi.







Non solo ognuno di noi umani , una pianta ha un suo centro di elaborazione delle informazioni, ha il suo linguaggio? sì e un cane? sì. Perchè un cane può aspettare il suo padrone ma non può aspettare che torni il prossimo mercoledì, è perchè gli manca un linguaggio?
un cane ha un linguaggio in relazione a ciò che è, e questo vale per tutti gli altri esseri viventi. Immaginare un linguaggio vuol dire immaginare una forma di vita . Io penso che se ci fosse vita intelligente su una stella neutronica  , questo alieno troverebbe molta difficoltà a concepire quello che noi diciamo essere un argomentazione razionale .  Allora come posso conoscere il linguaggio  che usa un cane, o un leone o una tigre se non posso avere accesso a quello che è il suo senso del mondo?
se un albero potesse parlare, noi non capiremmo quello che dice.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Discussioni simili (1)