L' assurda negazione della Verità

Aperto da bobmax, 22 Febbraio 2024, 13:05:08 PM

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Alberto Knox

Citazione di: iano il 01 Marzo 2024, 18:05:01 PMcè comunque una irrinunciabile  condivisione, che in caso sta a monte (evidenza) e nell'altro è da ricavare con metodo a posteriori.
Da un punto di vista meno sentimentale e più su un piano di realtà scientifica  direi che il metodo sia a priori e non a  posteriori,  per quanto la cosa sia controintuitiva.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Phil

Citazione di: iano il 01 Marzo 2024, 18:05:01 PMIo comunque credo che ci siano verità che facciano parte del discorso sulla realtà che non possono essere negate,
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preciso,  fondano il discorso come evidenze, ma agendo in modo implicito, è perciò innegabili.
Il risultato è che quando apri gli occhi non puoi negare ciò che vedi, ed è su ciò che vedi che si fonda il discorso sulla realtà.
Quando apri gli occhi, non affermi e non neghi, quindi non ci sono né falsità né verità, ma solo percezione. La percezione comporta un'evidenza in-negabile? Prima e dopo gli scettici, prima e dopo Hume, la filosofia è ricca di analisi e critiche sul concetto di «evidenza», che si dimostra per nulla pacifico e apodittico. L'e-videnza (ciò che si dà alla vista) è anzitutto non linguistica, ma sensoriale (quindi se la verità è questione linguistica...) e sappiamo già che l'evidenza inganna, ingannando talvolta anche metodi di verifica empirica.
Costruisco la mia meridiana basandomi sul moto del Sole e non sento ragioni quando mi si dice che il Sole non si muove; la mia meridiana non mente e funziona, il Sole si muove e potete verificarlo tutti. Mi si dice che in realtà l'ho costruita basandomi inconsapevolmente sul moto della Terra? Ma volete che non sappia in base a cosa ho costruito la mia meridiana? Parimenti sembrerebbe innegabile che la Terra non sia proprio piatta, eppure c'è chi lo afferma anche se non è pagato per farlo. Il discorso sul Sole e quello sulla sfericità della Terra sono appunto discorsi, e solo loro possono essere veri o falsi, verificati o falsificati (a differenza dell'ombra o dei pianeti, che esistono, a prescindere dall'esattezza dei discorsi sul loro conto), ma sempre a seconda dei tempi e delle tecnologie epistemiche disponibili.
Chiaramente, il fatto che ogni verità possa essere potenzialmente negata, essendo essenzialmente discorsiva (e mai abbastanza "ontica" come chi la proferisce vorrebbe, proprio perché "il discorso non è la cosa"), non significa affatto né che non si possano redigere enunciati veri (altrimenti non avrebbe nemmeno senso parlare di negazione della verità), né tantomeno pensare che non vi sia alcuna connessione fra linguaggio e mondo non-linguistico (come dimostra l'esempio della tazza che si muove "a comando", fatto alcuni post addietro). Capire che la verità non è uno "stato di cose" (dov'è che l'ho già sentita questa?), ma una proprietà del discorso sugli stati di cose, secondo me è un buon inizio per fare chiarezza nell'analisi, tanto del linguaggio quanto, nei limiti del possibile, della realtà (e, allora, questo mio discorso è vero? E i discorsi degli altri in questo topic? Più si parla di verità, con o senza maiuscola, e più emerge che è questione di discorsi e... meta-discorsi).

Ipazia

Vedo serpeggiare costantemente la confusione tra "verità" e "opinione". Forse esiste un confine tra le due. E ambiti in cui ha senso l'una o l'altra, ma distintamente. Anche gli antichi distinguevano aletheia e doxa. I moderni la fanno più complicata, ma non sono riusciti ad abolire la distinzione, malgrado la provocazione di Nietzsche.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

Citazione di: Ipazia il 01 Marzo 2024, 22:11:05 PMVedo serpeggiare costantemente la confusione tra "verità" e "opinione".
si sta ragionando insieme , non ci sono serpi qui.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

bobmax

La negazione dell'essere non è il nulla.
Perché nulla è soltanto la negazione dell'esistenza.
Non esiste, è nulla.

La negazione dell'essere, cioè il non essere, non ha a che fare con la esistenza, ma riguarda l'etica.

È infatti il male che mi fa non essere.
Ed essendo il male sempre e soltanto amore negato...
È la mancanza d'amore a farmi non essere.

Se amo, sono.
Se non amo non sono.

E se amo, l'Essere è indistinguibile dal Nulla.
Perché il vero amore non ha oggetto, basta a se stesso.

E poiché Essere = Verità.
Se amo, sono Verità.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

iano

#140
Citazione di: Ipazia il 01 Marzo 2024, 22:11:05 PMVedo serpeggiare costantemente la confusione tra "verità" e "opinione". Forse esiste un confine tra le due. E ambiti in cui ha senso l'una o l'altra, ma distintamente. Anche gli antichi distinguevano aletheia e doxa. I moderni la fanno più complicata, ma non sono riusciti ad abolire la distinzione, malgrado la provocazione di Nietzsche.
E' il confine fra due placche oceaniche,delle quali una va in subduzione sotto l'altra, ed è in questo modo che l'opinione diviene verità fondante dello stato delle cose, cui accenna Phil..
La convergenza di opinione non è verità, ma solo finché resta in vita la discussione che l'ha prodotta, che però, stante la convergenza, non ha più motivo di essere.
Nell'ambito scientifico quello che non si fà, o non si può fare, è archiviare questa  subduzione  come evidenza, ma la si rinnova, ripetendola in continuazione, o serbandone comunque memoria, di modo che si saprà sempre dove andarla a ripescare all'occorrenza, operazione quasi banale rispetto che andare a ripescare un opinione divenuta verità essendosi andata a nascondersi non si sa dove.
La verità è perdita dell'indirizzo di memoria?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#141
E questa perdita è ad uso di sostenibilità?
Lo stato delle cose si costruisce, ma siccome vivere dentro quello stato equivale al nostro modo di interagire con la realtà, non aiuta la nostra necessaria e vitale reattività tenere memoria della ''finzione''.
Si fa prima a far diventare la finzione realtà.
La verità è una questione di sopravvivenza?
Credo di si, ma è solo un modo di rimandare il problema, e il problema nasce quando l'uomo cambia e deve ridefinire la sua interazione con la realtà.
Occorre allora una abiura, una negazione della verità, che per sua definizione sembra cosa impossibile farsi.E' assurdo negarla. Sarebbe come ripudiarsi.
E' la cosiddetta fase nichilistica, quando un mondo finisce senza che si riesca a intravedere il nuovo, quando avere una natura ottimistica o pessimistica è ciò che fa la differenza.
Il pessimista dirà che è la fine della realtà, l'ottimista dirà che morto un mondo se ne fa un altro.
Abbiamo sempre a che fare con un bicchiere riempito a metà, o con una mezza verità.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#142
Citazione di: Phil il 01 Marzo 2024, 21:17:21 PMQuando apri gli occhi, non affermi e non neghi, quindi non ci sono né falsità né verità, ma solo percezione. La percezione comporta un'evidenza in-negabile? Prima e dopo gli scettici, prima e dopo Hume, la filosofia è ricca di analisi e critiche sul concetto di «evidenza», che si dimostra per nulla pacifico e apodittico. L'e-videnza (ciò che si dà alla vista) è anzitutto non linguistica, ma sensoriale (quindi se la verità è questione linguistica...) e sappiamo già che l'evidenza inganna, ingannando talvolta anche metodi di verifica empirica.
Costruisco la mia meridiana basandomi sul moto del Sole e non sento ragioni quando mi si dice che il Sole non si muove; la mia meridiana non mente e funziona, il Sole si muove e potete verificarlo tutti. Mi si dice che in realtà l'ho costruita basandomi inconsapevolmente sul moto della Terra? Ma volete che non sappia in base a cosa ho costruito la mia meridiana? Parimenti sembrerebbe innegabile che la Terra non sia proprio piatta, eppure c'è chi lo afferma anche se non è pagato per farlo. Il discorso sul Sole e quello sulla sfericità della Terra sono appunto discorsi, e solo loro possono essere veri o falsi, verificati o falsificati (a differenza dell'ombra o dei pianeti, che esistono, a prescindere dall'esattezza dei discorsi sul loro conto), ma sempre a seconda dei tempi e delle tecnologie epistemiche disponibili.
Chiaramente, il fatto che ogni verità possa essere potenzialmente negata, essendo essenzialmente discorsiva (e mai abbastanza "ontica" come chi la proferisce vorrebbe, proprio perché "il discorso non è la cosa"), non significa affatto né che non si possano redigere enunciati veri (altrimenti non avrebbe nemmeno senso parlare di negazione della verità), né tantomeno pensare che non vi sia alcuna connessione fra linguaggio e mondo non-linguistico (come dimostra l'esempio della tazza che si muove "a comando", fatto alcuni post addietro). Capire che la verità non è uno "stato di cose" (dov'è che l'ho già sentita questa?), ma una proprietà del discorso sugli stati di cose, secondo me è un buon inizio per fare chiarezza nell'analisi, tanto del linguaggio quanto, nei limiti del possibile, della realtà (e, allora, questo mio discorso è vero? E i discorsi degli altri in questo topic? Più si parla di verità, con o senza maiuscola, e più emerge che è questione di discorsi e... meta-discorsi).
Non voglio pensare che sia solo una questione di capacità riuscire ad usare la tua chiarezza.
E' come se si rifugisse dalla chiarezza per lasciarsi una scappatoia.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Citazione di: Alberto Knox il 01 Marzo 2024, 22:40:32 PMsi sta ragionando insieme , non ci sono serpi qui.
Però la cosa va chiarita. L'universo antropologico è il regno della doxa. Ma non tutte si equivalgono. E aletheia torna in gioco. Almeno come fondamento. 
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

"Le leggi fisiche sono prodotti dell'episteme umana che inseriscono in uno schema logico ciò che accade."

infatti, quando una bomba atomica esplode,la gente muore....epistemologicamente....

bobmax

#145
Solitamente a chi afferma la Verità viene fatta, da parte di colui che la nega, questa obiezione in forma di domanda retorica:
"E che cos'è la Verità?"

È cioè la medesima con cui Pilato replica a Gesù.
E a cui Gesù, da grande filosofo che era, non risponde.

Non risponde perché la stessa domanda mostra l'impossibilità di una comunicazione.
Nulla si può dire a chi nega, o mette in dubbio, la Verità.
Essendo la Verità il presupposto indispensabile per ogni autentica comunicazione.

La domanda chiede infatti una definizione della Verità.
Ed è una richiesta vuota di senso. Esprime un non pensiero.

In quanto qualsiasi definizione si fonda sulla Verità.
(In realtà, si tratta sempre di un semplice anelito verso la Verità... che però è indispensabile)

Ritornando a Winghestein, vorrei rimarcare che Gesù, sommo filosofo, parla eccome della Verità!
Ma non dice cosa è...

Dirlo è infatti impossibile.
Ma se ne può benissimo parlare. Anzi, se ne deve parlare!
La Verità, ossia l'Essere, è ciò di cui sommamente bisogna parlare.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pio

"la verità è una terra senza sentieri" diceva il filosofo indiano Krishnamurti. Io lo interpreto, oltre che come critica di tutto ciò che è organizzato, istituzionalizzato e che pretende di indicarmi il sentiero giusto su cui camminare per giungere alla verità, anche e soprattutto come la verità che sostiene ogni cosa. Come la terra sostiene ogni vita, così la verità è il sostegno per ogni discorso. Il discorso   è un sentiero che vuole parlare della verità, ma ne è impossibilitato. Nello stesso tempo ogni discorso non può che trovare sostegno nella verità/terra. In mancanza del sostegno dato dalla verità ogni sentiero/discorso finirebbe per poggiare sul nulla. Vero e  falso sarebbero solo voci vuote, sentieri di confusione  che porterebbero inevitabilmente al DISORIENTAMENTO.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Alberto Knox

Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

green demetr

Citazione di: Alberto Knox il 01 Marzo 2024, 19:11:40 PMDa un punto di vista meno sentimentale e più su un piano di realtà scientifica  direi che il metodo sia a priori e non a  posteriori,  per quanto la cosa sia controintuitiva.
Perchè controintuitivo? La scienza ipotizza verità apriori, ma che vengono però "risolte" solo a posteriori.
Dunque la verità è sempre a-posteriori.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Pensarbene il 02 Marzo 2024, 11:05:03 AM"Le leggi fisiche sono prodotti dell'episteme umana che inseriscono in uno schema logico ciò che accade."

infatti, quando una bomba atomica esplode,la gente muore....epistemologicamente....
Infatti secondo me il discorso sulla realtà contiene "qualcosa" della realtà, e non della verità, come stava ragionando in maniera alternativa (ed egualmente possibile sia chiaro) Iano.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

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