L'uomo è irrazionale e quindi schiavo?

Aperto da Socrate78, 03 Luglio 2018, 21:11:43 PM

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Socrate78

Normalmente (la definizione risale ad Aristotele) si dice che l'uomo è un animale razionale, ma ciò mi sembra davvero molto discutibile o perfino palesemente falso. Infatti se si osserva il comportamento della maggior parte delle persone (mi ci metto anch'io) si nota come esso non sia guidato dalla razionalità, ma dall'istinto, dal gregarismo, in una sola parola dal BISOGNO; bisogno di essere lodati, di non essere rifiutati, e ovviamente di sopravvivere. Ma tutto ciò con la ragione non ha molto a che fare. Tuttavia il fatto che l'emotività sia così forte nell'uomo lo porta anche ad essere facilmente manipolabile, lo vediamo ovunque: la pubblicità, la politica, la religione, si basano tutte sull'emotività per dominare le menti, per renderle succubi alla società dei consumi (pubblicitari) o alle ideologie e alle fedi (politica, religione): se invece fossimo tutti più razionali e logici sarebbe un buon passo verso la libertà. Deduco quindi che la parte emotiva vada progressivamente superata per avere come obiettivo l'ideale della pura ragione, in modo da avere pieno controllo del reale per il nostro utile e non soggiacere ai condizionamenti che lavorano sul subconscio. Anche voi condividete il mio ideale della razionalità pura come vera libertà? O ritenete questa una posizione discutibile e pericolosa?

sgiombo

#1
Mi considero (e cerco di essere quanto più conseguentemente) razionalista.

Ma ritengo razionalità ed emotività (sentimenti) complementari e non reciprocamente contraddittori.

Quindi ritengo eccessivo (e dunque fra l' altro non conseguentemente razionalistico) pretendere che la parte emotiva vada progressivamente superata per avere come obiettivo l' ideale della pura ragione, in modo da avere pieno controllo del reale per il nostro utile.
Ma il nostro utile cos' é?
La ragione può farci comprendere se e come, con quali mezzi, un desidero o aspirazione può essere soddisfatto, ma non può dirci che cosa desiderare o a cosa aspirare. Casomai può (e secondo me deve) cercare di soppesare i vari desideri e aspirazioni che irrazionalmente proviamo, onde cercare di stabilire, posto che non tutti sono reciprocamente compatibili ma la insoddisfazione degli uni é condizione della soddisfazione degli altri (non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca) a quali sia preferibile rinunciare allo scopo di soddisfare quali altri (pratica estremamente difficile posto che la res cogitans -sentimenti, aspirazioni, desideri- contrariamente alla res extensa non é misurabile tramite rapporti quantitativi esprimibili mediante numeri: al massimo posso stabilire che il desiderio di essere onesto é molto -?- più forte di quello di arricchirmi; ma di quanto ?!?!?! 100 volte??? 1000 volte??? Un miliardo di volte??? 10 alla 100000000 volte???).

Phil

Citazione di: Socrate78 il 03 Luglio 2018, 21:11:43 PM
se si osserva il comportamento della maggior parte delle persone (mi ci metto anch'io) si nota come esso non sia guidato dalla razionalità, ma dall'istinto, dal gregarismo, in una sola parola dal BISOGNO; bisogno di essere lodati, di non essere rifiutati, e ovviamente di sopravvivere. Ma tutto ciò con la ragione non ha molto a che fare.
Eppure, la ragione non è forse lo strumento principale che l'uomo usa per soddisfare tali bisogni?

Citazione di: Socrate78 il 03 Luglio 2018, 21:11:43 PM
Tuttavia il fatto che l'emotività sia così forte nell'uomo lo porta anche ad essere facilmente manipolabile, lo vediamo ovunque: la pubblicità, la politica, la religione, si basano tutte sull'emotività per dominare le menti, per renderle succubi alla società dei consumi (pubblicitari) o alle ideologie e alle fedi (politica, religione)
Qualcuno usa la ragione per manipolare chi non se ne avvede (o non può evitarlo e/o ha una ragione con differenti potenzialità), ma è pur sempre la ragione che l'uomo usa per far leva sull'emotività (con strumenti e strategie ragionati).
Certo, la ragione non è uguale per tutti... e infatti, se "disinstallassimo" l'emotività, siamo davvero sicuri che
Citazione di: Socrate78 il 03 Luglio 2018, 21:11:43 PM
se invece fossimo tutti più razionali e logici sarebbe un buon passo verso la libertà [...] per il nostro utile e non soggiacere ai condizionamenti che lavorano sul subconscio.
?
Una ragione più forte non potrebbe comunque scardinare o sottomettere una ragione più debole, anche senza far leva sull'emotività? Difficile immaginare una realtà in cui miliardi di uomini hanno la stessa ragione (e, soprattutto, la usano per le stesse ragioni  ;) ).

Citazione di: Socrate78 il 03 Luglio 2018, 21:11:43 PM
Anche voi condividete il mio ideale della razionalità pura come vera libertà?
Per non essere schiavi degli istinti e dell'emotività, si diverrebbe schiavi della ragione...
Per me, "libertà" è spesso solo una parolaccia poco... ragionevole  ;D

baylham

Citazione di: Socrate78 il 03 Luglio 2018, 21:11:43 PM
Deduco quindi che la parte emotiva vada progressivamente superata per avere come obiettivo l'ideale della pura ragione, in modo da avere pieno controllo del reale per il nostro utile e non soggiacere ai condizionamenti che lavorano sul subconscio. Anche voi condividete il mio ideale della razionalità pura come vera libertà? O ritenete questa una posizione discutibile e pericolosa.

L'obiettivo è irrazionale per molte ragioni.

viator

#4
Salve. Nessuna libertà è possibile in carenza di soddisfazione dei bisogni (i bisogni sono SOLO ed ESCLUSIVAMENTE quelli biologici, tutto il resto consiste in necessità, impulsi, voglie, desideri, pulsioni, facoltà, cioè proprio in tutto quello che la soddisfazione dei bisogni permette di poter poi fare).

Naturalmente i bisogni sono l'espressione dell'irrazionale, cioè di cio che ha permesso, tra le altre cose, la nascita della razionalità, la quale consiste nella possibilità di scegliere tra le facoltà.

Noi siamo come dei cani che qualcuno o qualcosa tiene legati con un guinzaglio estensibile (avete presente in che modo funzionano ?). Questo qualcuno o qualcosa ci porta a spasso all'unico scopo di poter assolvere ai nostri bisognini. Non gliene frega niente se, prima di fare la cacca, corricchiamo qui e là annusando oppure abbaiamo ai nostri simili oppure ancora costruiamo le piramidi. Noi invece crediamo di essere liberi, almeno finchè il nostro "padrone" rilascia il guinzaglio che ci vincola. Ma che egli può bloccare in qualsiasi momento.
Se riuscissimo poi a liberarci dal guinzaglio per conquistare la vera indipendenza-libertà.......allora ci accorgeremmo che l'unica nostra occupazione e preoccupazione diventerebbe quella di doverci arrangiare da soli per procurarci da mangiare, tutelarci dai pericoli, trovare da accoppiarsi.....altro che usare della libertà per dedicarci ad elevate attività raziocinanti !!

Perciò l'uomo, nato e mantenuto in vita dall'irrazionale, è schiavo di esso pur essendogli stato permesso - dall'acquisizione della coscienza - di sviluppare una razionalità che gli permette di credere di essere o poter essere libero da ciò di cui sarà sempre appunto "schiavo". Una simile considerazione permette secondo me di rendersi conto di cosa sia in realtà il nostro supposto "libero arbitrio". Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

baylham

Prendendo spunto dall'aforisma hegeliano "il reale è razionale", perché gli istinti, le emozioni, i bisogni sarebbero irrazionali? Perché la fame o la sete o il sesso sarebbero irrazionali?

Socrate78

Sono irrazionali perché rispondono all'esigenza cieca di sopravvivere, ma chi l'ha detto appunto che sia la scelta migliore? Potrebbe certamente esserlo, ma in un'ottica pessimistica  potrebbe perfino essere meglio preferire la morte visto anche che più la vita stessa è lunga più aumentano le possibilità di soffrire per malattie e vecchiaia. Di conseguenza il soddisfacimento di questi istinti configura una lotta che avrà come esito comunque la sconfitta (si morirà comunque), ma allora che cosa ci sarebbe di più irrazionale di iniziare un combattimento che avrà in partenza come esito la perdita? Diceva Eraclito, parlando del sesso, che gli uomini sono stolti perché si affannano a mettere in vita altri condannati a morte, ora certo è un pessimismo terribile, ma non si può negare che ci sia dietro un fondo di verità.

viator

Salve. Per Baylham: Secondo me Hegel intendeva invece dire "Il reale è razionabile", cioè è oggetto di speculazione razionale. Anzi, ancora più precisamente, sempre secondo me, "Gli effetti del reale sono razionabili".
La realtà al di fuori della nostra mente (che consiste unicamente nelle relazioni tra la materia e l'energia attraverso il loro reciproco esistere) è infatti inattingibile, impenetrabile perchè oggettiva e non soggettivabile, mentre i suoi effetti sono da noi percepibili attraverso i sensi.
Gli effetti del reale, una volta entrati in noi, generano sia il razionale che l'irrazionale.
Razionali risulteranno quegli effetti che la nostra funzione mentale riconosce come dovuti a cause note o prevedibili.Quindi il razionale costituisce il noto, il familiare, il prevedibile.
Gli effetti imprevisti dei quali non riusciamo a conoscere le cause rappresentano invece la sfera dell'irrazionale, cioè l'insieme dei dati e delle esperienze che restano "al di fuori" della nostra capacità mentale pur esistendo ed operando a livello psichico.
I bisogni da te citati appartengono all'irrazionale non perchè la mente non li conosca nella loro esistenza e nei loro effetti, ma perchè, non conoscendo le loro radici profonde (che sono evolutivamente anteriori alla comparsa della mente) essa non riesce a gestirli.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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