Menu principale

L'Io e l'Altro

Aperto da 0xdeadbeef, 11 Marzo 2019, 20:43:56 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

tersite

@ sgiombo.

Conosci le mie posizioni materialistiche, "intollerabili e intolleranti", e non c'è bisogno quindi di premesse.
La tua è una posizione integralmente dualistica.
Cervello e mente sono entità separate.

Io invece penso che il concetto di "mente" sia un concetto funzionale ad raggruppare  le caratteristiche del cervello che non siamo ancora riusciti a comprendere.
Non abbiamo niente di meglio che "mente" per definire tutta una serie di funzioni che non siamo riusciti ancora a riferire ad un sostrato organico.
Sono anche convinto che la mente avrà lo stesso destino dei demoni degli spiriti e dell'anima; oltre che materialista sono anche eliminativista (così hai chiarissimo il quadro di riferimento ).
Prima spariscono gli spiriti della natura, poi spariscono gli spiriti,poi spariscono i demoni,poi sparisce l'anima, poi sparisce dio, poi sparisce l'io...chi pensi sarà il prossimo?
Ogni definizione è artificiosa e in ciò è il suo potenziale evolutivo. (anonimo)

0xdeadbeef

#301
Citazione di: Lou il 09 Aprile 2019, 21:38:55 PM
@Ox
"Nel sempre più marcato oblio di ogni "altro-dall'io" (e l'organizzazione comunitaria appunto lo
è), i singoli individui gestiscono i loro rapporti mediante lo strumento più efficace: il "contratto
fra due parti private" "

Scusami, ho bisogno di una spiegazione di questo passaggio che non mi fila, ogni singolo individuo è di per sè stesso io e altro dall'io, il contratto tra privati sancisce questo: le parti sono l'una per l'altra e viceversa altro rispetto all'io, o no? La dividualità e l'individualità, l'altro e l'io sono supposti e presupposti per un contratto tra parti, altrimenti perchè un contratto se viene a mancare la coppiona io/altro?
L'altro dall'io siamo sicuri sia comunità?

Ciao Lou
Naturalmente non che l'"io" non sia consapevole che esista qualcosa che non è il "sé medesimo" (ad es.
in Fichte vediamo ipotizzato un "io" e un "non-io"): è che esso tende a ridurre a se stesso questo
qualcosa che è "altro".
Nell'individualismo odierno ritengo centrale il concetto di "contratto fra due parti private", che
lungi dall'essere una rappresentazione giuridica o commerciale illustra molto bene quelli che sono
i rapporti in un insieme di singoli "io" (la "società" di una volta...).
Nel progressivo oblio di qualsiasi "comune sentire" (perchè questo già comporterebbe la consapevolezza
di un "altro" a me irriducibile, e verso il quale "io" dovrei pormi in una situazione che comporta
in ogni caso una "responsabilità"), i due "io" sono l'uno di fronte all'altro.
E quando due "io" sono l'uno di fronte all'altro senza la mediazione costituita da un comune sentire,
vi è SEMPRE (quindi a prescindere dalla volontà di predominio) il tentativo di uno dei due di ridurre
a se l'altro.
In altre parole, è a parer mio sempre il "corpo intermedio" (costituito dal "comune sentire" cioè, nella
prassi, da una organizzazione collettiva) che, impedendo l'affermazione totale di uno degli "io", rende
im-possibile la riduzione dell'"altro" all'"io" (cioè la riduzione di uno degli "io" all'altro "io").
L'esempio pratico più evidente e banale di quanto vado dicendo sono i contratti di lavoro, sempre meno
collettivamente intesi e, di conseguenza (cioè in quanto sempre meno collettivamente intesi), sempre più
coercitivi per una delle parti private dello "scambio" (naturalmente la parte debole: il lavoratore).
saluti

baylham

Citazione di: 0xdeadbeef il 09 Aprile 2019, 21:14:16 PM
Probabilmente il Dio della tradizione religiosa (e tutto ciò che ne è correlato) "muore" proprio
perchè muore la comunità con le sue leggi "ab-solute" (cioè "uguali per tutti"), come ipotizza
E.Durkheim nei suoi studi sul totemismo ("Dio è la comunità", dice Durkheim).

Non conosco Levinas direttamente, tramite le sue opere, ma attraverso la lettura di Bauman in le "Sfide dell'etica".

La tua concezione di comunità è proprio quella "fusione" cui Levinas oppone la relazione Io<>Altro, in cui l'Io è un termine non annullabile, il centro della relazione.
Per l'asimmetria della relazione,  l'Io di Levinas è l'unico soggetto morale, responsabile.
L'Altro con cui l'Io è in relazione non è la comunità, di cui altrimenti l'Io sarebbe parte, ma "il volto dell'Altro o d'Altri".

Il salto dal singolo al collettivo è contrario alla logica: i singoli si relazionano tra di loro, non si relazionano con la comunità, che li trascende.
Il salto logico è ben oltre l'impotente "volontà di potenza", è un delirio di onnipotenza.

tersite

#303
------> Nell'individualismo odierno ritengo centrale il concetto di "contratto fra due parti private", che
lungi dall'essere una rappresentazione giuridica o commerciale illustra molto bene quelli che sono
i rapporti in un insieme di singoli "io" (la "società" di una volta...).

No, quello non è individualismo odierno che tra l'altro non so cosa sia e data la sua evanescenza non riusciresti a definirlo se non in quaranta pagine, e non è un concetto utilizzabile per una analisi serrata. Individualismo odierno è concetto da sermone e non è nemmeno stato definito.

Poi passi a definire cosa sia per te il concetto di "contratto privato tra due parti" .

Lo definisci come la cosa che illustra molto bene quelli che sono i rapporti in un insieme di singoli "io" ".
Poi si va a cercare cosa sia quella cosa "che illustra" e come sua definizione troviamo "contratto tra le parti" ma del concetto di "contratto tra le parti " non sappiamo nulla, sappiamo solo che illustra benissimo i rapporti tra i singoli io.

--------> Nel progressivo oblio di qualsiasi "comune sentire"
e di nuovo : cosa è il "comune sentire" ?...che significa..un ideologia condivisa ? un segno di riconoscimento comune ? una morale coindivisa ? cosa significa "comune sentire"...cosa.  
Sono concetti che presuppongono la coindivisione dei medesimi concetti, una sorta di continuo ragionamento circolare, rivolto ad una comunità coesa sulla base di quei concetti.

---->  il tentativo di uno dei due di ridurre a se l'altro.
No. il tentativo della comunità legata dal "comune sentire" di ridurre l'io\altro al suo io di comunità.

----> E quando due "io" sono l'uno di fronte all'altro senza la mediazione costituita da un comune sentire,
vi è SEMPRE (quindi a prescindere dalla volontà di predominio) il tentativo di uno dei due di ridurre a se l'altro

Ovviamente come sopra e quel sempre in maiuscolo è semplicemente stupendo . DEUS VULT..meraviglioso davvero

-----> In altre parole, è a parer mio sempre il "corpo intermedio" (costituito dal "comune sentire" cioè, nella
prassi, da una organizzazione collettiva) che, impedendo l'affermazione totale di uno degli "io", rende
im-possibile la riduzione dell'"altro" all'"io" (cioè la riduzione di uno degli "io" all'altro "io").
L'esempio pratico più evidente e banale di quanto vado dicendo sono i contratti di lavoro, sempre meno
collettivamente intesi e sempre più coercitivi per una delle parti private dello "scambio

Come conclusione  il tentativo di agganciare le considerazioni campate in aria di cui sopra sulla prassi dei rapporti di classe, legando così l'analisi del "corpo sociale" alla pseudo analisi filosofica, e trasferendo il giudizio di valore sui rapporti di classe (evidentemente orribili e quindi ingiustificabili) sulla analisi filosofica.

spiegato meglio il trucco funziona così:
ho ragione ad aver sostenuto quel che ho sostenuto nelle affermazioni precedenti (sulla base di concetti indimostrati e fideistici) perché i contratti di lavoro fan schifo per i motivi che le affermazioni precedenti giustificavano.
Ogni definizione è artificiosa e in ciò è il suo potenziale evolutivo. (anonimo)

sgiombo

Citazione di: tersite il 10 Aprile 2019, 16:57:05 PM
@ sgiombo.

Conosci le mie posizioni materialistiche, "intollerabili e intolleranti", e non c'è bisogno quindi di premesse.
La tua è una posizione integralmente dualistica.
Cervello e mente sono entità separate.

Io invece penso che il concetto di "mente" sia un concetto funzionale ad raggruppare  le caratteristiche del cervello che non siamo ancora riusciti a comprendere.
Non abbiamo niente di meglio che "mente" per definire tutta una serie di funzioni che non siamo riusciti ancora a riferire ad un sostrato organico.
Sono anche convinto che la mente avrà lo stesso destino dei demoni degli spiriti e dell'anima; oltre che materialista sono anche eliminativista (così hai chiarissimo il quadro di riferimento ).
Prima spariscono gli spiriti della natura, poi spariscono gli spiriti,poi spariscono i demoni,poi sparisce l'anima, poi sparisce dio, poi sparisce l'io...chi pensi sarà il prossimo?

Gli spiriti, le anime, i demoni, dio, ecc. con il mio dualismo dei fenomeni - monismo del noumeno e in particolare con la mia concezione della mente non hanno proprio nulla a che vedere.

Cervello e mente sono due diversi enti - eventi fenomenici, necessariamente coesistenti - codivenienti. come dimostrato ad abundantiam dalle neuroscienze (le menti finiscono di esistere - divenire con la fine del funzionamento dei corrispondenti cervelli:  gli "spiriti" o "anime" immortali, i "demoni", ecc. c' entrano come i cavoli a merenda).

Per parte mia tollero tutto tranne il fascismo: non ho mai considerato il materialismo in generale ed eliminativistico in particolare "intollerabile"; invece lo considero profondamente errato e falso.

Nessuna caratteristica del cervello che non siamo ancora riusciti a comprendere, nessuna funzione che non siamo riusciti ancora a riferire ad un sostrato organico si identificherà mai (quando riusciremo a comprenderla) con altro che non siano eventi neurofisiologici per il semplice fatto che le funzioni organiche del cervello sono costituite esclusivamente da cose come potenziali d' azione ed eccitazioni o inibizioni trans-sinaptiche ("perfettamente" riducibili ad eventi fisici riguardanti particelle-onde subatomiche e campi di forza), i quali accadono nell' ambito di esperienze fenomeniche coscienti, sono fenomeni (materiali).
Nei cervelli ci sono solo neuroni e altre cellule e strutture biologiche ed avvengono unicamente trasmissioni di impulsi nervosi (e funzioni fisiologiche "di supporto", come la circolazione sanguigna) "perfettamente" riducibili ad eventi microfisici ma nessuna coscienza (esperienza fenomenica cosciente), essendo invece i cervelli con i loro processi neurofisiologici "perfettamente" riducibili ad eventi microfisici indovati nelle (accadenti nell' ambito delle) coscienze (esperienze fenomeniche coscienti): il loro "esse est percipi" (Berkeley e Hume).

0xdeadbeef

Citazione di: Ipazia il 10 Aprile 2019, 15:03:41 PM
Io indagherei meglio il rapporto tra potere economico-politico-militare e tecno-scienza, volendo mettere i puntini sull'archè.


Ciao Ipazia
Beh, volendo mettere i puntini sull'arché ti si potrebbe obiettare che il potere economico e/o militare
è sempre un potere politico. O che il rapporto fra tecno-scienza e potere politico c'è, è reale (basti
pensare al "biopotere" in M.Foucault), ma non lo ritrovo in certe acritiche ed ingenue esaltazioni della
scienza che sento spesso fare in questo forum...
saluti
PS
Certo che un intervento dell'amico Paul, che so "ferrato" in questo argomento, sarebbe molto gradito

0xdeadbeef

Citazione di: baylham il 10 Aprile 2019, 18:16:54 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 09 Aprile 2019, 21:14:16 PM
Probabilmente il Dio della tradizione religiosa (e tutto ciò che ne è correlato) "muore" proprio
perchè muore la comunità con le sue leggi "ab-solute" (cioè "uguali per tutti"), come ipotizza
E.Durkheim nei suoi studi sul totemismo ("Dio è la comunità", dice Durkheim).

Non conosco Levinas direttamente, tramite le sue opere, ma attraverso la lettura di Bauman in le "Sfide dell'etica".

La tua concezione di comunità è proprio quella "fusione" cui Levinas oppone la relazione Io<>Altro, in cui l'Io è un termine non annullabile, il centro della relazione.
Per l'asimmetria della relazione,  l'Io di Levinas è l'unico soggetto morale, responsabile.
L'Altro con cui l'Io è in relazione non è la comunità, di cui altrimenti l'Io sarebbe parte, ma "il volto dell'Altro o d'Altri".

Il salto dal singolo al collettivo è contrario alla logica: i singoli si relazionano tra di loro, non si relazionano con la comunità, che li trascende.
Il salto logico è ben oltre l'impotente "volontà di potenza", è un delirio di onnipotenza.

Ciao Baylam
Bah, certamente la comunità può essere vista come un "io" collettivo (per cui, rispetto ad essa, "altro"
sono le altre comunità). Quindi da questo punto di vista non hai tutti i torti...
Però, se per Levinas "altro" è anche ciò che l'"io" sarà nel tempo futuro (fino all'"assolutamente-altro"
della morte), quindi presumibilmente ciò che l'"io" è stato nel passato, allora non ritengo del tutto
incoerente pensare che "altro rispetto all'io" sia, o possa essere, anche la comunità.
Non dimentichiamo poi che quella di Levinas è una vera e propria accusa all'occidente di aver "ontologizzato"
l'"io" (e sulla base di quanto dicevo di aver ontologizzato con esso anche l'attimo presente), per cui
penserei congruo che una tale accusa passi per l'oblio della comunità (un fenomeno che avviene, se non già
avvenuto, in tutto l'occidente).
Sull'illogicità di quello che definisci "salto dal singolo al collettivo" dovresti spiegarti meglio.
saluti

Ipazia

Anche tra schiavo e padrone c'è un rapporto, ma questo non autorizza a confonderli. La tecnoscenza è la gallina dalle uova d'oro di un potere che sta altrove: economico-politico-militare sotto l'occhio vigile di Sauros-Capitale che è il deus-ex-machina di tutto l'ambaradan. Almeno per ora. Se non bastano le guerre irachene, libiche e siriane per capirlo, getto la spugna.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

tersite

#308
------> non ho mai considerato il materialismo in generale ed eliminativistico in particolare "intollerabile"; invece lo considero profondamente errato e falso.

Se consideri falso il materialismo ogni discussione è assolutamente inutile.
Non abbiamo un terreno comune su cui discutere; se consideri profondamente falso il materialismo non so proprio che discussione potremmo fare e su cosa poi, su parole che si riferiscono ad altre parole.
Materia o fede, non se ne esce.
Ogni definizione è artificiosa e in ciò è il suo potenziale evolutivo. (anonimo)

green demetr

x Paul

1) L'essere è l'archè. Lo condivido. Ossia è ciò da cui per induzione ragiono su Dio. Nel senso anche religioso, come sto facendo negli ultimi 2 anni.
(ma tranquilli sempre con Nietzche e Sini a mente).

"per cui l'esistenza è la ricerca delle significazioni, tramite le essenze, per tornare all'Essere e questo dà il senso della vita." cit Paul


Qua c'è un errore a mio parere, meglio specificare: tu stesso dici che l'ESSERE non è un ente, ma è ciò che è. Esserere primordiale, prima del tempo. La base, l'unica episteme possibile, in quanto necessaria.
L'esistenza non può tornare all'Essere, in quanto è un fenomeno dell'Essere.
Noi tentiamo di dare un significato di senso proprio a partire tra ciò che appare e ciò che lo abita come archè, usando il tuo linguaggio, io direi come fondamento (comunque non stiamo troppo sulle parole, sebbene ovviamente acquistino significati ulteriori diversi, per me l'archè è ciò che parla per le Religioni per es.).
Tornare all'Essere significa perciò anzitutto pensare su queste questioni radicali. Il Pensiero di Heideger è questo.
Non credo che siamo troppo lontani come interpretazione delle possibili relazioni.

"Lo stesso Kant, confutando Anselmo che riteneva le essenze come esistenze, con l'esempio dei 100 tallari ritiene che le essenze siano pensabili senza necessità di esperienza." cit Paul

2) Io invece sono con Anselmo  ;) , infatti non si tratta di qualsiasi ente, ma dell'Ente Primo, ovvero quello che parla archetipicamente.
Il tallero non parla archetipicamente...d'altronde su questo Hegel è molto caustico.

PS.
Certamente l'intento di Kant era però quello di dividere definitivamente Fenomeno e Dio. Il primo rintracciabile razionalmente, il secondo no.
PPS
Anche se il neo Kantiano Peirce, arriva a capire che se la razionalità è un induzione, allora all'infinito la categoria universale, ossia quello della copula è potrebbe essere la base di tutto. Purtroppo lo sfiora soltanto, nel suo "le nuove categorie kantiane" (unico testo letto finora :( )

"Il capitalismo funziona? Allora è vero
Il politico ha vinto le lezioni?Allora è vero
Lo sportivo è il top? Allora è vero.
La scienza sperimentale porta risultati: allora è vera." cit Paul


3) Certo ma io intendevo con Vero, la questione dell'Esistenza di certe forme politiche, non del fatto che le forme politiche si illudano di costruire verità.
Concordiamo "in buona compagnia di Severino" che l'unica episteme è l'Essere.


".Ma ormai siamo talmente immersi nel relativismo figlio della fattualità e del divenire, che manca persino il coraggio di uscire fuori dal coro dei gargarismi!" cit Paul



3,1) Ma il relativismo Nietzchiano come quello religioso (nella sua forma Pensata) non riguarda tanto il rapporto tra fenomeno e l'essere (ossia appunto l'uomo) inteso come mimesi, ossia come assunzione che l'essere sia qualcosa di funzionale, nell'antichità al potere dei sacerdoti, ed oggi al potere degli scienziati. Bensì al reale rapporto con l'archè (sempre usando la tua terminologia).
Che il rapporto oggi sia fenomenologicamente parlando il nichilismo, è la verità. Intendo questo.
Severino non si cura certo di dire che il nazismo sia qualcosa di vero, e che solo la morale nostra ci fa dire che sia sbagliato.  :-\

Ecco io non vorrei arrivare MAI a queste conclusioni.
E' chiaro che il nazismo non aveva a che fare con l'archè, sebbene è ampiamente noto, che ne conoscesse i motivi. Bensì è stato il prodotto paranoico della relazione con L'Essere, l'essere inteso mimeticamente come l'origine MATERIALE biologica della razza.

ps
In realtà mutatis mutandis, la scienza è il nuovo nazismo. E' evidente. E ricordo che Lacan lo scrisse anche come monito per il futuro.
"il lavoro vi renderà liberi" come leit-motiv dei nuovi campi di concentramento del futuro-presente.
Penso a tutta quella povera gente nelle fauci della psichiatria, e peggio ancora degli esperimenti pilotati di bio-genetica e modellazione sociale, effettuati dalla BIG PHARMA.
La mimesi è quella BIO-POLITICA.


Cosa ha a che fare con la PRESUNZIONE degli enti di Severino? (critica di Sini)
Vogliamo dire che la mimesi "è" e come tale è correlata con  l'Essere, essendo di fatto un ente?

Bisogna stare attenti a dare un valore universale a quell' "l'essere è, ed è soltanto".

4)  Il mondo non è! questo sì, è ovvio. Il mondo è il fantasma da dissipare come in tutte le grandi religioni.
Il mondo fenomenico spazzato via da buddismo e induismo, per intenderci.
(anche, certo!e perchè no!).

Il fantasma è il fenomeno. La relazione. Come dice Lacan, originariamente solo Fantasma, e subito doplo, nel tempo, Fantasma del padre, ossia della significiazione infinita.

Del tentativo umano di dare infinite spiegazioni.

Ma il fantasma del padre ha dei discorsi al suo interno, che invece che ricondurci al fantasma originario, ci conducono al fantasma materno, ossia il discorso della morte, i cui paradigmi finora studiati sono quelli da me citati all'infinito della paranoia e della isteria. Le nevrosi.

Ossia da curare è la relazione tra Essere e Mondo, ossia da curare è L'UOMO che è la relazione stessa incarnata, come dicono sia Husserl che Heidegger.

Ossia da curare è il Pensiero.

3,2) Il discorso di Severino, che mi pare tu segua, non è che cade.
Ma figuriamoci, tiene eccome! (quello della tecnica ovvio)

4) Ma il Divenire, come male dell'occidente, è dovuto non tanto a che il divenire esista o meno, tanto è comunque fenomenologia (apparire/apparenza nel discorso di Severino), quanto alla pazia dell'uomo di credere a quel mondo. come se fosse DIO.
Questo è il nostro tempo cinico. (NECESSITA' DI AZZANNARE IL MONDO COME SE FOSSE, REALE, ETC.. Severino nel suo discorso sul trauma come Thauma, stupore della filsofia! ossia che le gente siano dei cagnacci! alias distruzione dell'altro, e torniamo a Levinas etc...)
Non trovi?

Non so se mi sono spiegato molto bene, pechè di fatto negli effetti siamo d'accordo, ma su come ci si arrivi forse anche no!
Voglio dire la mia critica potrebbe anche semplicemente essere: ma come fai a ritenere VERO, il Mondo, gli ENTI?
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: 0xdeadbeef il 09 Aprile 2019, 21:14:16 PM
Ciao Green
L'ideologia politica dominante è lo "spontaneismo", così come teorizzato da Von Hayek (del quale
sono tutt'al più ammiratore nel senso cui si può ammirare un nemico valoroso - non sono affatto un
"fan" del Marginalismo: già lo spiegai una volta che mi facesti la medesima osservazione, ma con
ogni probabilità non hai letto quella risposta).
La sua forza risiede, ovviamente, nell'adattarsi a qualsiasi situazione; a qualsiasi mutamento.
La forza prorompente con cui nella modernità si è affermato l'"io" riducendo a se l'"altro" è
il "motore primo" che ha permesso allo spontaneismo di affermarsi.
Nel sempre più marcato oblio di ogni "altro-dall'io" (e l'organizzazione comunitaria appunto lo
è), i singoli individui gestiscono i loro rapporti mediante lo strumento più efficace: il "contratto
fra due parti private" (termini naturalmente da intendersi in senso molto "largo"...).
Probabilmente il Dio della tradizione religiosa (e tutto ciò che ne è correlato) "muore" proprio
perchè muore la comunità con le sue leggi "ab-solute" (cioè "uguali per tutti"), come ipotizza
E.Durkheim nei suoi studi sul totemismo ("Dio è la comunità", dice Durkheim).
Ma Dio E la comunità vengono presto rimpiazzati. Certo non da altre leggi uguali per tutti ma
da una sola ed assoluta legge, l'unica che può sorgere nella dissoluzione del "generale" e nel
conseguente trionfo del "particolare": la tecno-scienza, ora elevata a vera e propria religione.
Di essa si serve, oggi, la volontà di potenza dominante; come del resto ieri si serviva della
religione tradizionale.
Come fa a parer mio acutamente notare Severino, essa, la volontà di potenza dominante, sarebbe
pronta ad abbandonare la tecno-scienza qualora la preghiera "smuovesse le montagne" (cioè
qualora rappresentasse un mezzo più efficace della tecno-scienza allo scopo di mantenere ed
anzi incrementare la propria potenza).
In questo risiede la tremenda forza dello "spontanismo"...
saluti (concordo sulla democrazia liberale - tant'è che penso che la democrazia o è "sociale"
o non è)


Ah scusa non ricordavo la precisazione su Hayek d'altronde è stato un breve periodo in cui mi occupavo del hayek vs keynes  https://www.youtube.com/watch?v=d0nERTFo-Sk0
ah ah bei tempi (e sono una merdaccia che non si è mai letto von mises....)  ;D  ::)

Non conosco Durkheim, ma quello dice ha molto, molto senso.

Hai notato che Tersite non ha capito la tua ironia (quello della preghiera).....ah ah ah!!! impagabile!!!  /e preoccupante!
Vai avanti tu che mi vien da ridere

sgiombo

#311
Citazione di: tersite il 11 Aprile 2019, 01:09:58 AM
------> non ho mai considerato il materialismo in generale ed eliminativistico in particolare "intollerabile"; invece lo considero profondamente errato e falso.

Se consideri falso il materialismo ogni discussione è assolutamente inutile.
Non abbiamo un terreno comune su cui discutere; se consideri profondamente falso il materialismo non so proprio che discussione potremmo fare e su cosa poi, su parole che si riferiscono ad altre parole.
Materia o fede, non se ne esce.


Materia o fede un corno ! ! !

E' casomai fede la tua (nel monismo materialistico:materia e fede!), dato che ritieni "ogni discussione inutile"!

In questo forum ho discusso ripetutamente con molto interesse con vari monisti materialisti non fideisti e non dogmatici,  e sono sempre ben disposto a farlo ancora.

Roba da fare "invidia" ai più dogmatici religiosi, che ormai raramente si spingono a dire "Se consideri falso il teismo (se non credi in Dio) ogni discussione è assolutamente inutile".

Sariputra

Non è bello che tutti si debba pensare allo stesso modo, è la differenza di opinioni quella che rende possibili le corse dei cavalli.  ;)
(Mark Twain)

Quanto è difficile accettare (e perdonare...) la diversità dell'"altro"? Come superare questo scoglio, questo peso che proviamo quando non siamo capiti dall'altro? Quando anche l'altro vorrebbe imporci il suo di peso? Non basta lo zaino pieno di sassi che ci portiamo sempre appresso?
"Ama il tuo nemico" diceva Yeoshwa...ma l'altro ci minaccia! Rispondiamo....
Se facciamo fatica a sopportare persino noi stessi, come sopportare l'altro? Se a volte sono un peso anche le persone amate che vivono con noi, che consumano i loro giorni con noi ( e mai siamo consapevoli e grati di questo...), quanto più grande sarà il peso del volto altrui? Tutti quei volti fatti così, che spesso ci respingono solo allo sguardo, solo vedendo la loro importuna presenza nella "nostra" vita...
Tutta quella folla che 'costruisce' il mondo, che segue il carro dove facciamo fatica a salire, che ci carica di pesi continuamente, che fa cambiare tutto continuamente...anche quello che 'noi' non vorremmo mai che cambiasse...il canale ombroso costeggiato di robinie.. estirpate, strappate con le loro radici con furore tutto umano per un nuovo muretto in cemento di contenimento, illuminato da una triste fila di lampade, assai 'civile' e decoroso. Una bella foto di com'era e com'è adesso riempie la pagina dell'amministrazione: "Guardate il bene che abbiamo fatto...Votateci ancora!"...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

tersite

#313
Citazione di: sgiombo il 11 Aprile 2019, 07:57:12 AM
Citazione di: tersite il 11 Aprile 2019, 01:09:58 AM
------> non ho mai considerato il materialismo in generale ed eliminativistico in particolare "intollerabile"; invece lo considero profondamente errato e falso.

Se consideri falso il materialismo ogni discussione è assolutamente inutile.
Non abbiamo un terreno comune su cui discutere; se consideri profondamente falso il materialismo non so proprio che discussione potremmo fare e su cosa poi, su parole che si riferiscono ad altre parole.

Materia o fede, non se ne esce.


Materia o fede un corno ! ! !

E' casomai fede la tua (nel monismo materialistico:materia e fede!), dato che ritieni "ogni discussione inutile"!

In questo forum ho discusso ripetutamente con molto interesse con vari monisti materialisti non fideisti e non dogmatici,  e sono sempre ben disposto a farlo ancora.

Roba da fare "invidia" ai più dogmatici religiosi, che ormai raramente si spingono a dire "Se consideri falso il teismo (se non credi in Dio) ogni discussione è assolutamente inutile".

Al difuori della materia non esiste nulla.
Esistono cose che possono essere accettate per fede e su questo io non ho nulla da obiettare, motivo per cui mi ritiravo dalla discussione; non posso e sarebbe anche moralmente  sbagliato discutere le profonde convinzioni di una persona.  
Tu sei convinto che il cervello si indovi nella coscienza,e amen, cosa posso discutere se ogni volta che ti dico che cosa sia la coscienza esce fuori il totem di berkley;(profondissimo credente e fermo ai tempi di galeno; quella cosa degli spiriti animali e naturali, il sangue che passa dal fegato e carica gli spiriti a poi una parte passa dal cuore e carica gli spiriti b e via a seguire,  ...galeno..la sua concezione è durata sino ad Harvey, sei un medico, potresti darmi lezioni tu su questo).

Quindi per discutere dovrei anche assumere come verità assoluta le teorizzazioni di un anglicano del 700.
Non è esattamente quel che intendo come discussione perché se ogni volta che dovessi affermare (potrebbe anche capitare) che berkeley magari ragionava con la testa del suo tempo e forse non è che avesse trovato la verità assoluta non so come andrebbe a finire.
Se si discute, si discute ( e si discute su tutto ) e possiamo iniziare anche da Berkeley, datosi anche, che per me quel che dice ha poco senso; se invece vogliamo continuare con la mente, una volta appurato chiaramente che di berkeley mi cale tanto quanto di s.anselmo possiamo pure andare avanti ma non ti aspettare che io dia per scontata la visione sua.

-----> Materia o fede un corno ! ! !
Nonostante l'enfasi non cambia la cosa : Materia o fede.

Se non esiste sostrato organico non esiste realtà oggettiva, il resto son sofismi, e son buoni quelli di berkeley come di quelli di kant (ed anche quelli di guenon che fortunatamente non ha avuto tempo di caricare su youtube, ma questi son discorsi per iniziati del primo cerchio,e non mi riferisco a te, sto solo giocando con i bimbi  che iniziano a leggere ;D )

P.s.: E' casomai fede la tua (nel monismo materialistico:materia e fede!), dato che ritieni "ogni discussione inutile"!

se vuoi dire che ho fede in quel che vedo si, ho fede in quel che vedo.
In conseguenze di questo ritengo molto più probabile che la mente non sia una specie di anima mortale ma sia un ente temporaneo, un ente di utilità, che serve a qualcosa, sinchè le sue funzioni non saranno "materialmente" esplicitate.  Non è fede, è un aspettativa no una fede.
Ogni definizione è artificiosa e in ciò è il suo potenziale evolutivo. (anonimo)

tersite

#314
---------> Hai notato che Tersite non ha capito la tua ironia (quello della preghiera).....ah ah ah!!! impagabile!!!  /e preoccupante!

Allora, (mi scuso con gli altri) questo lo dico per la tua crescita personale e soprattutto perché tu non debba subire ulteriori ferite al tuo narcisismo;

non dovresti scrivere queste cose da cui, risulta  evidente il ricorso alle  meccaniche tipiche dei rapporti sociali all'interno dei gruppi, attraverso le quali  (le cose che scrivi, nel caso ti fossi perso)   inconsapevolmente  o meno "concretizzi", verbalmente, il meccanismo di esclusione\coalizzazione.

Fai un torto a te stesso e a tutto quel vagolare  tra percorsi iniziatici alla madonna ciccone e  paesaggi mistici che la cementificazione ha  risparmiato.

Se posso darti un altro consiglio ci sarebbe da moderare anche l'aggettivazione , meno aggettivi si usano e meglio è, sono eccessivamente caratterizzanti il tono emotivo dello scrivente e si ha sempre la spiacevole sensazione di osservare una persona con le braghe in mano, da quanto questi aggettivi invece che descrivere il sostantivo descrivano lo scrivente..e soprattutto rileggersi  :-[

P.s.: fortunatamente con queste affermazioni hai scalato qualche posizione sulla scala niciana ma evidentemente la mia prima impressione era errata.  Conosci bene in quanto lo hai sperimentato tu stesso, l'ho letto in qualche post, quanto sia facile sopravalutare le persone.
Ogni definizione è artificiosa e in ciò è il suo potenziale evolutivo. (anonimo)