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L'Io e l'Altro

Aperto da 0xdeadbeef, 11 Marzo 2019, 20:43:56 PM

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green demetr

Citazione di: 0xdeadbeef il 08 Aprile 2019, 19:50:38 PM
Oggi non si fa quasi più "scienza": si fa "scientismo", che della scienza è il decadimento e
la strumentalizzazione.
O per meglio dire: la scienza autenticamente intesa (che non presenta finalità o verità
epistemiche, come concordavamo con Ipazia) è rimasta marginale, e riguarda campi di applicazione ove
non sono presenti interessi utilitaristici immediati.
Ora, il perchè si sia avviata questa dinamica è un qualcosa che a parer mio riguarda molto da
vicino gli argomenti che abbiamo toccato in questa discussione.
"Dio è morto" diceva Nietzsche: ovviamente intendendo con ciò qualcosa che va ben oltre il
Dio della tradizione religiosa. Con Dio muore infatti il valore etico/morale tradizionalmente
inteso (cioè assolutamente inteso). E muore, appunto, il "finalismo" e la "verità epistemica",
di cui abbiamo detto che non riguardano la scienza autenticamente intesa.
Quello che io vedo (e magari ci vedo anche male...) è però una "resurrezione". Certo non del
Dio della tradizione religiosa, ma di tutti quegli attributi e quelle aggettivazioni che
Nietzsche gli riferiva, come appunto la finalità "ultima" e la verità epistemicamente intesa
(cioè assolutamente, incontrovertibilmente intesa).
Usiamo allora i ben più congrui termini di Severino (visto anche che il termine "Dio" suscita violente
reazioni allergiche...): "l'Inflessibile si è ricostituito", e lo ha fatto sotto le spoglie
di una scienza travisata ed appunto decaduta nello "scientismo", che altro non è se non la
riproposizione del "finalismo" (non vedete, ad esempio, come l'economia si sia trasformata, da
mero mezzo qual'era, in mezzo E scopo?) e della verità epistemicamente intesa.
E allora ha ragione l'amico Paul, quando parla di un uomo che ha invocato, persino, la morte
di Dio e l'avvento di una scienza fisica e sperimentale ritenuta capace di soddisfare tutti i
problemi e i bisogni dell'uomo come "liberazione" dall'oscurantismo passato e come presagio di
un avvenire radioso.
Ma questa invocazione non aveva fatto i conti con l'attore principale: l'uomo...
La cui "tecnica", come rimedio contro l'angoscia suscitata dal divenire delle cose, ieri
edificava la "metafisica" come fondamento della finalità e della verità epistemica ed oggi
una "scienza" in cui ne ha riproposto le medesime caratteristiche.
Per cui spariscono i "campi"; i contesti interpretativi all'interno dei quali, soltanto, è possibile parlare di
"oggettività"; i fenomeni diventano essenze e il "relativismo" un concetto buono per diatribe sulla
teologia.
E' proprio vero che: "morto un Dio se ne fa un altro"...
saluti

Ciao Mauro, volevo complimentarmi, un analisi che condivido in toto.

Ci dobbiamo però aggiungere la questione dell'ideologia politica, oltre che quella religiosa.

Infine anche se sò che sei uno dei molti disillusi (ma è normale! erano ideologie, hanno avuto i loro meriti, come la costruzione del wellfare, ma nutrivano già in fasce, nel mondello liberale di democrazia, i germi della distruzione) direi di ripensare il concetto di comunità.

Anche se ora che mi sovviene forse eri un fan del marginalismo, ma spero di sbagliare.


PS (non perchè il concetto di democrazia liberale sia sbagliato in sè, ma perchè nasconde ideologicamente la volontà tecnica di accumulo del capitalismo, ossia il suo esatto opposto)
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: tersite il 08 Aprile 2019, 22:04:10 PM
Per quanto riguarda nietcetc..datosi che ho seri dubbi che chi ne scrive ( e non mi riferisco solo a te ovviamente) ne conosca il pensiero facciamo così:
parlerò di niecetc, solo con chi  dimostrerà di averlo capito senza pronunciare enormi bestialità come quelle che ho letto ultimamente.
Ho un breve test che consente in poche frasi di evidenziare il grado di comprensione del nostro..come al solito chiunque è invitato..
In caso contrario trarrò la conseguenza (è retorica, lo so già da adesso) che chi di nieetc straparla in questi termini  ne abbia capito un benemerito zero.

Come al solito devo intervenire a difendere il maestro, perchè dubito che i robot possano capire che non esiste alcun test, per capire cosa dice Nietzche.
Mi sembrano affermazioni assolutamente non argomentate, il fatto che tu conosca Nietzche.
Se mi dici dove ne parli ne sono felice. Visto che su questo forum cè una discussione infinita sul nostro.Almeno noi ne abbiamo parlato!
Vai avanti tu che mi vien da ridere

sgiombo

#287
Citazione di: tersite il 08 Aprile 2019, 22:04:10 PM


Pensavo lo scientismo fosse una cosa passata, chi se li ricorda più comte e s.simon.
Poi abbiamo la scienza epistemicamente intesa che chissà cosa vuole dire, anzi se qualcuno me lo spiegasse gliene sarei veramente grato.
Scienza epistemicamente intesa....insisto....cosa significa ?
Citazione
Guarda che oggi imperversano, fra gli altri irrazionalisti (non solo scientisti, ovviamente, anche superstiziosi, religiosi, "olisti", "nipotini di Heidegger", "pronipoti di Nietzche", ecc.: le ideologie al servizio delle classi dominanti sono più che mai molteplici! Ma tutte in varia misura irrazionalitiche), Dawkins, Dennett, Churchland e C. , a mio modesto parere anche più irrazionalisti dei positivisti classici.

Sulla confusione fra scienza ed epistemologia (che é filosofia, per quanto della scienza) penso che sia una colossale sciocchezza.

Per quanto riguarda nietcetc..datosi che ho seri dubbi che chi ne scrive ( e non mi riferisco solo a te ovviamente) ne conosca il pensiero facciamo così:
parlerò di niecetc, solo con chi  dimostrerà di averlo capito senza pronunciare enormi bestialità come quelle che ho letto ultimamente.
Ho un breve test che consente in poche frasi di evidenziare il grado di comprensione del nostro..come al solito chiunque è invitato..
In caso contrario trarrò la conseguenza (è retorica, lo so già da adesso) che chi di nieetc straparla in questi termini  ne abbia capito un benemerito zero.
Citazione
Se costui é il Friederich.2 (per me il Friederich.1 é il suo connazionale e quasi perfetto contemporaneo Engels), per quanto mi riguarda é completamente al di fuori dei miei interessi (dunque non io posso averne straparlato, dato che tendo ad ignorarlo completamente; a parte il "minimale" accenno qui sopra  come "prozio"; come non io, evidentemente, sono il confusionario fra scienza ed epistemologia).

Ipazia

Citazione di: 0xdeadbeef il 08 Aprile 2019, 19:50:38 PM
Oggi non si fa quasi più "scienza": si fa "scientismo", che della scienza è il decadimento e
la strumentalizzazione. O per meglio dire: la scienza autenticamente intesa (che non presenta finalità o verità epistemiche, come concordavamo con Ipazia) è rimasta marginale, e riguarda campi di applicazione ove non sono presenti interessi utilitaristici immediati. Ora, il perchè si sia avviata questa dinamica è un qualcosa che a parer mio riguarda molto da vicino gli argomenti che abbiamo toccato in questa discussione.

Certo che la scienza si occupa di "verità epistemiche": quelle relative alla natura. Che sia strumentalizzata è un dato costante fin dalla notte dei tempi. Che la strumentalizzazione ideologica scientista sia molto attuale e dal positivismo in poi abbia fatto passi da gigante è altrettanto vero. Ma totalmente falso è che di "episteme scientifica" ne sia rimasta poca. Checchè ne dicano gli spiritisti, dall'epoca dei numi a quella dei lumi, negli ultimi quattro secoli, il Bene Assoluto Incontrovertibile dei viventi per gli umani si è raddoppiato,  nella durata. Sulla qualità ognuno si rifarà ai suoi bias, ma il dato oggettivo è incontestabile. E quello soggettivo è migliorabile, anche grazie al contributo dell'episteme scientifica. Pur rimanendo terreno d'elezione della filosofia, le cui sorti tra robot e spiritisti non sono però delle migliori. E questo allarga anche il terreno improprio della scienza secondo la legge dell'horror vacui.

Citazione
"Dio è morto" diceva Nietzsche: ovviamente intendendo con ciò qualcosa che va ben oltre il Dio della tradizione religiosa. Con Dio muore infatti il valore etico/morale tradizionalmente inteso (cioè assolutamente inteso). E muore, appunto, il "finalismo" e la "verità epistemica", di cui abbiamo detto che non riguardano la scienza autenticamente intesa. Quello che io vedo (e magari ci vedo anche male...) è però una "resurrezione". Certo non del Dio della tradizione religiosa, ma di tutti quegli attributi e quelle aggettivazioni che Nietzsche gli riferiva, come appunto la finalità "ultima" e la verità epistemicamente intesa
(cioè assolutamente, incontrovertibilmente intesa). Usiamo allora i ben più congrui termini di Severino (visto anche che il termine "Dio" suscita violente reazioni allergiche...): "l'Inflessibile si è ricostituito", e lo ha fatto sotto le spoglie di una scienza travisata ed appunto decaduta nello "scientismo", che altro non è se non la
riproposizione del "finalismo" (non vedete, ad esempio, come l'economia si sia trasformata, da mero mezzo qual'era, in mezzo E scopo?) e della verità epistemicamente intesa.

Non solo scientismo, ma anche spiritismo e kabbala. Con liturgie assai simili nei templi dove si adorano i numi antichi e il dio Nummus. Sempre esistito, ma oggi assunto al rango di Giove dell'Olimpo spiritistico moderno.

Citazione
E allora ha ragione l'amico Paul, quando parla di un uomo che ha invocato, persino, la morte di Dio e l'avvento di una scienza fisica e sperimentale ritenuta capace di soddisfare tutti i problemi e i bisogni dell'uomo come "liberazione" dall'oscurantismo passato e come presagio di un avvenire radioso.
Ma questa invocazione non aveva fatto i conti con l'attore principale: l'uomo...

... il che è vero, ma non come la intendi nel prosieguo, ma come l'umanesimo intende l'uomo, al di là del bene e del male di apocalittici e integrati.

Citazione
La cui "tecnica", come rimedio contro l'angoscia suscitata dal divenire delle cose, ieri edificava la "metafisica" come fondamento della finalità e della verità epistemica ed oggi una "scienza" in cui ne ha riproposto le medesime caratteristiche. Per cui spariscono i "campi"; i contesti interpretativi all'interno dei quali, soltanto, è possibile parlare di "oggettività"; i fenomeni diventano essenze e il "relativismo" un concetto buono per diatribe sulla teologia.
E' proprio vero che: "morto un Dio se ne fa un altro"...
saluti

Sulle diatribe teologiche, siano esse religiose o economiche, non mi pronuncio. Si tratta solo di scacciare i mercanti dal tempio dell'umano. Tutto il resto è tempo perso. La tecnica è destino antropologico su cui vale la pena esercitare l'amor fati nicciano, senza lasciarsi ingabbiare da aspetti meno transumananti della sua filosofia. I "campi", i piani del reale, non spariscono. L'unico problema è che la scienza i suoi li coltiva fin troppo bene, con i benefici e malefici che ne conseguono, mentre la filosofia, ovvero il campo essenziale dell'umano - epistemico esistenziale (...la "gaia scienza", rivista e corretta ...), è allo sbando.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

sgiombo

Citazione di: Ipazia il 09 Aprile 2019, 09:02:01 AM


Certo che la scienza si occupa di "verità epistemiche": quelle relative alla natura. Che sia strumentalizzata è un dato costante fin dalla notte dei tempi. Che la strumentalizzazione ideologica scientista sia molto attuale e dal positivismo in poi abbia fatto passi da gigante è altrettanto vero. Ma totalmente falso è che di "episteme scientifica" ne sia rimasta poca. Checchè ne dicano gli spiritisti, dall'epoca dei numi a quella dei lumi, negli ultimi quattro secoli, il Bene Assoluto Incontrovertibile dei viventi per gli umani si è raddoppiato,  nella durata. Sulla qualità ognuno si rifarà ai suoi bias, ma il dato oggettivo è incontestabile.
Citazione
Ma del tutto insufficiente.

A proposito d civiltà (e felicità) umana i dati oggettivi sono imprescindibili  condizioni necessarie ma non sufficienti.


E quello soggettivo è migliorabile, anche grazie al contributo dell'episteme scientifica. Pur rimanendo terreno d'elezione della filosofia, le cui sorti tra robot e spiritisti non sono però delle migliori. E questo allarga anche il terreno improprio della scienza secondo la legge dell'horror vacui.
Citazione
Ma non esistono solo filosofi pretesi (da GreerDmetr) "robot" e spiritisti.

L' allargamento improprio del terreno della scienza é quello dell' irrazionalismo scientistico (certo, di fatto propiziato dagli irrazionalismi spiritistici).


I "campi", i piani del reale, non spariscono. L'unico problema è che la scienza i suoi li coltiva fin troppo bene, con i benefici e malefici che ne conseguono, mentre la filosofia, ovvero il campo essenziale dell'umano - epistemico esistenziale è allo sbando.
Citazione
Il fatto che effettivamente é messa male é un motivo in più, per i razionalisti, per impegnarsi e lottare onde ridarle slancio.

paul11

Citazione di: green demetr il 09 Aprile 2019, 06:46:29 AM

Quindi facciamo un pò di chiarezza.

Ripartiamo dalla metafisica speciale di cui parla Kant nella sua dialettica.

DIO, ANIMA, MONDO.

per te queste tre idee, sono correlabili a livello ontologico.

Partiamo dalla nozione che ci accomuna certamente, ossia che DIO, è l'esistente (visibile e non). Direi che è l'ontologia fondamentale. Ma per essere logia dell'ontos, ossia discorso sull'essere, abbiamo bisogno di introdurre termini medi.
Ossia le idee come evincibile da Platone (o almeno quella tradizione sotto cui lo pseudonimo Platone converge, perchè sennò si impazzisce se si pensa che era una sola persona). E da Hegel (? non saprei con sicurezza, ma direi che dovrebbe essere così).
Che diventano così i nemici, che hanno dato il "mezzo! con cui parlare dell'Essere.

Quindi che sia un iperuranio, o la filosofia (il sapere) alla fine della Storia (cristiana), sempre di un idea si sta parlando. anche se ovviamente dell'Idea con la lettera maiuscola.
E che io chiamo l'originario.

Il problema è ora qui di coniugare ciò che incontrovertibilmente è (e quindi a mio parere oltre platone, e con hegel, l'idea è un mezzo, non la verità, come la manualistica riporta) con le idee di mondo e anima.

Se l'Idea è ciò che è ontologico, capisco il problema, e come mai interagisci con chi snobba lo spirito.

Anima e Mondo, ossia Mente e Cervello.

Che l'Anima sia animata da Dio e non dal Mondo è questa la grande questione.

Ovviamente in un Mondo dove Dio è morto, capisco benissini che i cani dell'impero come li chiamava anche Preve, ossia i cinici, i prezzolati; facciano a cazzotti per dimostrare che la mente è il cervello, ossia il monismo riduzionista della filosofia analitica.
In realtà come la italia theory ha ampiamente esposto (R.Esposito,G.Agamben) si tratta di mordere l'osso e non più l'anima, essendo l'anima già fagocitata dall'ideologia (Levinas arriva con un giro di ritardo, ovviamente se letto in maniera occidentale, con le cazzate sulla responsabilità).
E' proprio tramite il principio di responsabilità che si uccide la gente....sveglia!
Ossia si tratta di trattare DIRETTAMENTE i corpi.

DEVE esistere una teoria che la appoggi.

I filosofi che io chiamo robot, non sanno fare di quest conti, perchè troppo complicati per loro.
I conti è meglio farli in tasca agli altri.
Da qui allo smantellamento del wellfare, e alle prossime torture il passo è breve (fratelli d'italia purtroppo tra buone intenzioni e buone leggi, ci ha già messo un bomba, fortunatamente non votata...ma quanto durerà? visto che anche il 5stelle dice che la scienza...ossia il monismo riduzionista, dice la verità????

Ora fatta la solita nojosa sparata politica, rimane il problema che se il mondo è tale come è tale, allora come mai questo stato di cose, che non possiamo non dire ONTOLOGICO, ossia le cose stanno come stanno, si votano cose come stanno. Si rende legge, ossia ESISTENTE, Mondo direbbe il buon Sini, nella sua accezione più ampia, di costumi dovute ai gesti.
Norma.

Possiamo dire che le norme non sono ontologia?

E allora come potresti uscire da questo impasse?

O forse questo delirio di desiderio di morte, che chiamiamo per comodità, capitalismo è ciò che è vero e dunque Giusto?

No perchè non mi pare che queste idee ti abitino, io vedo un grosso problema a vedere il Mondo come cervello.

Il mondo è la rappresentazione, ma la rappresentazione di un anima, ossia di un soggetto che si determina certamente tramite il suo oggetto, i suoi oggetti, ma necessariamente anche tramite il fatto, che DIO esiste, che vi è un esistente che non è visto.

Non il ribaltamento della questione ossia che il soggetto, è un oggetto, sebbene di carattere aleatorio, vedi le teorie di sfondo, e di progressiva determinazione, intenzionale, come se un DIO ci formi.
Quindi intenzione non dell'uomo ma del suo Burattinaio.

La fenomenologia di Husserl è sbagliata.

Quella di Heidegger si rende conto che invece non esiste alcun intenzionale, l'intenzionale è forse lo scontro tra la radura dell'esisitente e l'esistente stesso, che medianamente è l'uomo, ossia l'unico oggetto che la PENSA.

Ossia è il soggetto che pensa, non Dio.

Dio si da negativamente, la sua Legge è solo tramite la negazione in atto, delle ideologie delle comunutà.
Ossia si dà come negazione dell'ideologia, come Abramo ha capito PRIMA DI TUTTI, e per PRIMO. (ossia il popolo eletto).

La legge è rispettare da SOGGETTO, il DIO eveniente, che viene, non che si DA' prima.
E' vivente il DIO, proprio ontologicamente, come è vivente la sua datità come essente, ovvero vivente.
Quindi ovviamente DIO è l'UOMO, ma era così anche nella tradizione giudaica.

Non è che Nietzche non l'avesse capito! DIO è morto, si intende che è morta la sua ideologia, ossia che ora abbiamo a che fare con il vero DIO, che annichilisce, e a cui rispondiano tramite la comunità.
La comunità è però dei viventi soggetti. Dei soggetti che scelgono.
Non della SCIENZA; ossia di cose che non esistono, e che sono il cammuffamento dell'arrivo del nichilismo.
Il monismo è il nichilismo.


Che l'ente sia è uno degli errori alla base.
DIo è, l'uomo è, il MONDO NON è. Il mondo sembra, è sembiante. E' il NOUMENO.

Questa è la mia posizione.

E le domande che mi vengono pensando ad un possibile intreccio con le tue soluzioni, che dubito siano saltate fuori parlando con gli altri (i robot dell'ontologia).
Ciao Green,
tolgo i termini Dio e anima, ma i significati ontologici non mutano mutando le parole.
L'Essere non è esistenza, l'essere "è".L'Essere non è in divenire , è un eterno è nell'origine di tutto, è l'archè.
L'essente dell'Essere (ad es. il dasein, l'esser-ci di Heidegger) è esistenza=diveniente.
L'Essere è pre-esistente in quanto verità incontrovertibile , per cui l'esistenza è la ricerca delle significazioni, tramite le essenze, per tornare all'Essere e questo dà il senso della vita.
E' contraddittorio dire che l'esistenza disvela(aletheia) l'Essere, se già l'Essere non fosse un immutabile e verità incontrovertibile.
 
L'esistenza è fondamentale è il cammino verso l'Essere(direi il ritorno all'Essere) attraverso significazioni e le essenze.
Le essenze sono degli immutabili ontologicamente e sono regole e ordinamento universale.
Lo stesso Kant, confutando Anselmo che riteneva le essenze come esistenze, con l'esempio dei 100 tallari ritiene che le essenze siano pensabili senza necessità di esperienza.
 
Tutti i filosofi e direi la grandissima parte dell'attuale filosofia, si è persa nel divenire.
La regola non logica, ma veritativa e convenzionale  eper nulla epistemica su cui tutto è adagiato è che i risultati delle prassi portano utilità e autovalidazione.
Il capitalismo funziona? Allora è vero
Il politico ha vinto le lezioni?Allora è vero
Lo sportivo è il top? Allora è vero.
La scienza sperimentale porta risultati: allora è vera.
 
Le pratiche non necessitano di supporti teoretici. Non è vero che vince la teoria saggia su quella stupida, il risultato finalistico avvalora il processo in retroazione.
Ribadisco quindi che la verità attuale è :risultato-funzionale- utile e questo deve essere tangibile e fattuale diversamente è  "avulsa metafisica". E' l'evidenza dei successi  che convalidano una teoria, ma convivono tranquillamente una infinità di teorie ad uso e consumo:tanto sono i risultati fattuali quello che contano.
Questa impasse prima di tutto deve essere analizzata ,come fanno Agamben( con i dispositivi culturali della mimesi)e Zizek. Ma per uscirne bisogna ammettere che l'esistenza del venire dal nulla per finire nel niente , non solo non ha senso, ma è contraddittoria.Perchè non è venuta ontologicamente prima l'esistenza di un origine, un archè che regola e ordina i domini e ammettere che la mente non è un suppellettile che ci serve solo mangiare, bere e dormire........Ma ormai siamo talmente immersi nel relativismo figlio della fattualità e del divenire, che manca persino il coraggio di uscire fuori dal coro dei gargarismi .
 
Se tutto viene da un origine l'Archè è lampante che anche le singole cose che si manifestano apparendo e quindi essenti in quanto esistenti, hanno con sé un "frammento " di verità originaria.
La cultura dell'essere e non dell'avere, è appunto alimentare la sensibilità della totalità umana(anima, spirito, psiche, ragione, intuito, ecc.) verso un frammento di verità che sarà consegnato alla morte  nell'esistenza per ritornare all'Essere.

In questa cultura di lobotomizzati  è paradossale, ma vince chi crede di più.
Chi crede di più in se stesso, in una idea, in una religione e la porta avanti con forza. Ha poca importanza, come ho precedentemente scritto, se sia giudicata vera ,falsa, giusta, sbagliata.
Questa cultura moderna teme molto quindi le ideologie, le religioni, e qualunque forma culturale idealistica.
E hanno talmente tambureggiato per decenni  i mass media così da far assomigliare il servo con il padrone, il pastore con la pecora .
I servi pensano da padroni e le pecore da pastori

tersite

#291
------> Come al solito devo intervenire a difendere il maestro, perchè dubito che i robot possano capire che non esiste alcun test, per capire cosa dice Nietzche.

Ed in cosa consiste questa difesa ?  In quali parole riferite a cosa ?
Si che esistono i test e ne hai già passati due  quindi hai già una media spaventosa  :D (<-----ovviamente su cose che hai scritto e quindi valutabili)

------> Se mi dici dove ne parli ne sono felice. Visto che su questo forum cè una discussione infinita sul nostro.Almeno noi ne abbiamo parlato!
Mi basta quel che leggo in giro.
La comprensione di un filosofo si riflette nella maniera in cui, di lui e del suo pensiero, si parla riferendosi ad altri argomenti che non riguardino egli medesimo.
Per gli "argomenti" che riguardano nietcetc esistono i  libri e Wikipedia ( dipendendo questo dalle fonti cui uno attinge ) e basta il noto cut&paste (con ricerca sinonimi per gli utenti più evoluti) per discutere su nietcetc.
Quando invece non si parla di nietcetc, allora è più facile distinguere chi lo ha mal interpretato e chi lo ha giustamente inquadrato ( o meglio, stia ancora tentando di farlo), perché basta osservare quanto le sue conclusioni, le sue argomentazioni e le sue obiezioni viaggino su binari totalmente opposti a quelli di nietcetc..
Ogni definizione è artificiosa e in ciò è il suo potenziale evolutivo. (anonimo)

tersite

-----> Dawkins, Dennett, Churchland e C. , a mio modesto parere anche più irrazionalisti dei positivisti classici.

;)

Solo perché sostengono che non esiste "fisicamente" una mente ?
Solo perché non sono dualisti ?
Solo perché alla domanda : "sei un cervello o hai una mente ?", rispondono: "sono un cervello" ?
Rifiutare il dualismo mente-cervello significa quindi essere più irrazionalisti dei positivisti classici. 
Vero che hai scritto " a mio modesto parere" ma è un parere per te importante e quindi inficiante ( a mio modesto parere, ovviamente) la visione generale.

P.s.: "visione generale" riguardo l'argomento "dawkins,church,dennet"(bizzarro questo nomen-omen), non visione generale nel senso "guarda che hai capito zero"; inutile dirlo ma ridirlo è meglio  :)  )
Ogni definizione è artificiosa e in ciò è il suo potenziale evolutivo. (anonimo)

0xdeadbeef

Ciao Green
L'ideologia politica dominante è lo "spontaneismo", così come teorizzato da Von Hayek (del quale
sono tutt'al più ammiratore nel senso cui si può ammirare un nemico valoroso - non sono affatto un
"fan" del Marginalismo: già lo spiegai una volta che mi facesti la medesima osservazione, ma con
ogni probabilità non hai letto quella risposta).
La sua forza risiede, ovviamente, nell'adattarsi a qualsiasi situazione; a qualsiasi mutamento.
La forza prorompente con cui nella modernità si è affermato l'"io" riducendo a se l'"altro" è
il "motore primo" che ha permesso allo spontaneismo di affermarsi.
Nel sempre più marcato oblio di ogni "altro-dall'io" (e l'organizzazione comunitaria appunto lo
è), i singoli individui gestiscono i loro rapporti mediante lo strumento più efficace: il "contratto
fra due parti private" (termini naturalmente da intendersi in senso molto "largo"...).
Probabilmente il Dio della tradizione religiosa (e tutto ciò che ne è correlato) "muore" proprio
perchè muore la comunità con le sue leggi "ab-solute" (cioè "uguali per tutti"), come ipotizza
E.Durkheim nei suoi studi sul totemismo ("Dio è la comunità", dice Durkheim).
Ma Dio E la comunità vengono presto rimpiazzati. Certo non da altre leggi uguali per tutti ma
da una sola ed assoluta legge, l'unica che può sorgere nella dissoluzione del "generale" e nel
conseguente trionfo del "particolare": la tecno-scienza, ora elevata a vera e propria religione.
Di essa si serve, oggi, la volontà di potenza dominante; come del resto ieri si serviva della
religione tradizionale.
Come fa a parer mio acutamente notare Severino, essa, la volontà di potenza dominante, sarebbe
pronta ad abbandonare la tecno-scienza qualora la preghiera "smuovesse le montagne" (cioè
qualora rappresentasse un mezzo più efficace della tecno-scienza allo scopo di mantenere ed
anzi incrementare la propria potenza).
In questo risiede la tremenda forza dello "spontanismo"...
saluti (concordo sulla democrazia liberale - tant'è che penso che la democrazia o è "sociale"
o non è)

Ipazia

Citazione di: 0xdeadbeef il 09 Aprile 2019, 21:14:16 PM
Come fa a parer mio acutamente notare Severino, essa, la volontà di potenza dominante, sarebbe
pronta ad abbandonare la tecno-scienza qualora la preghiera "smuovesse le montagne" (cioè
qualora rappresentasse un mezzo più efficace della tecno-scienza allo scopo di mantenere ed
anzi incrementare la propria potenza).

Beh, allora "noi robot" (Asimov) possiamo dormire sonni tranquilli. Pfui, l'abbiamo scampata bella  :o
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Lou

#295
@Ox
"Nel sempre più marcato oblio di ogni "altro-dall'io" (e l'organizzazione comunitaria appunto lo
è), i singoli individui gestiscono i loro rapporti mediante lo strumento più efficace: il "contratto
fra due parti private" "

Scusami, ho bisogno di una spiegazione di questo passaggio che non mi fila, ogni singolo individuo è di per sè stesso io e altro dall'io, il contratto tra privati sancisce questo: le parti sono l'una per l'altra e viceversa altro rispetto all'io, o no? La dividualità e l'individualità, l'altro e l'io sono supposti e presupposti per un contratto tra parti, altrimenti perchè un contratto se viene a mancare la coppiona io/altro?
L'altro dall'io siamo sicuri sia comunità?
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

tersite

#296
----> Come fa a parer mio acutamente notare Severino, essa, la volontà di potenza dominante, sarebbe
pronta ad abbandonare la tecno-scienza qualora la preghiera "smuovesse le montagne" (cioè
qualora rappresentasse un mezzo più efficace della tecno-scienza allo scopo di mantenere ed
anzi incrementare la propria potenza).

Acutamente; bene, vediamo cosa dice mr. Severino.

Una persona come me ( me come tersite, e non altre, diciamo una delle infime manifestazioni dell'essere) , abbandonerebbe la volontà di potenza dominante qualora la preghiera smuovesse le montagne. (alla parentesi rispondo dopo).

Ovviamente si, funzionasse la preghiera  lo farei eccome, sarei diventato pure cardinale talmente fede vi avrei messo, quale deficiente non lo farebbe.

Funzionasse crederei anche alla macumba ed alla divinazione con interiora.
Ma che acuta osservazione : funzionasse la preghiera anche gli atei pregherebbero; che dire, siamo ai vertici del pensiero, lo riconosco.

Veniamo ora alla parentesi ( messa ovviamente per pudore e per lenire l'enormità che precedeva).

La parentesi dice :
-----> cioè
qualora rappresentasse un mezzo più efficace della tecno-scienza allo scopo di mantenere ed
anzi incrementare la propria potenza

laddove una persona abituata a "leggere" intende :

qualora funzionasse meglio della scienza nel sostenere le cose che afferma essere vere.

Ma ti rendi conto di quel che scrivi  ?
perché risulta difficile Severino abbia scritto delle banalità simili... o non pare anche a te.
Ogni definizione è artificiosa e in ciò è il suo potenziale evolutivo. (anonimo)

sgiombo

#297
Citazione di: tersite il 09 Aprile 2019, 16:39:45 PM
-----> Dawkins, Dennett, Churchland e C. , a mio modesto parere anche più irrazionalisti dei positivisti classici.

;)

Solo perché sostengono che non esiste "fisicamente" una mente ?
Solo perché non sono dualisti ?
Solo perché alla domanda : "sei un cervello o hai una mente ?", rispondono: "sono un cervello" ?
Citazione
Sì, anche (ma non solo) per questo.

Perché assumono acriticamente la verità della conoscenza scientifica come unica (possibile) conoscenza vera sulla realtà in toto, bollando come "metafisici" e accomunando indebitamente a superstiziosi e religiosi vari coloro che la sottopongono a critica razionale e che cercano di inquadrarla in una più ampia visione della realtà in toto, cercando di comprendere la natura fenomenica (e non in sé, non indipendente dalle esperienze fenomeniche coscienti) di ciò che di essa ci é empiricamente accessibile, ponendosi il problema dell' eventualità di ulteriori enti ed eventi reali in sé, inoltre rendendosi conto della realtà anche dei fenomeni mentali e della loro diversità da quelli materiali (la mente non é il cervello), le esperienze coscienti non sono nei cervelli ma invece i cervelli sono nelle esperienze coscienti).



Rifiutare il dualismo mente-cervello significa quindi essere più irrazionalisti dei positivisti classici.  
Citazione
Rifiutarlo acriticamente sì; o per lo meno significa  essere altrettanto irrazionalisti, che per me é già decisamente troppo!
Ho usato l' espressione iperbolica "almeno altrettanto irrazionalisti di" o -non ricordo bene e non ho voglia di controllare- non meno irrazionalisti di": li ritengo almeno pari e forse più irrazionalisti dei positivisti ottocenteschi).

Correzione dell 9, 12: per quanto possa valere la questione, ho controllato, ed effettivamente ho scritto "anche più irrazionalisti"; va beh, mi sono lasciato trascinare dall' impeto polemico, ma intendevo dire "almeno altrettanto"



Vero che hai scritto " a mio modesto parere" ma è un parere per te importante e quindi inficiante ( a mio modesto parere, ovviamente) la visione generale.
Citazione
Questa non l' ho capita: inficiante che?




P.s.: "visione generale" riguardo l'argomento "dawkins,church,dennet"(bizzarro questo nomen-omen), non visione generale nel senso "guarda che hai capito zero"; inutile dirlo ma ridirlo è meglio  :)  )
Citazione
Hai fatto bene a precisarlo a scanso di equivoci, anche se nel mio caso non ce n' era bisogno.

Dawkins in particolare si distingue anche per propugnare una distorsione ideologica reazionaria dell' evoluzionismo darwiniano.


Dall' intervento #296

Ma ti rendi conto di quel che scrivi  ?
perché risulta difficile Severino abbia scritto delle banalità simili... o non pare anche a te.


Citazione
A me che Severino scriva banalità non risulta per niente difficile.

Mi sembrerebbe piuttosto difficile aspettarmi che scriva cose non banali.


0xdeadbeef

Citazione di: Ipazia il 09 Aprile 2019, 21:32:20 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 09 Aprile 2019, 21:14:16 PM
Come fa a parer mio acutamente notare Severino, essa, la volontà di potenza dominante, sarebbe
pronta ad abbandonare la tecno-scienza qualora la preghiera "smuovesse le montagne" (cioè
qualora rappresentasse un mezzo più efficace della tecno-scienza allo scopo di mantenere ed
anzi incrementare la propria potenza).

Beh, allora "noi robot" (Asimov) possiamo dormire sonni tranquilli. Pfui, l'abbiamo scampata bella  :o


Ciao Ipazia
Ci sta la battuta, ma quel che dice Severino ritengo non sia da sottovalutare. Perchè la
tecno-scienza rappresenta, secondo Severino, lo strumento più efficace che la volontà di potenza
dominante possiede al fine di incrementare indefinitamente la propria potenza.
La tecno-scienza, ovvero, non come strumento finalizzato ad un utopistico "bene comune", ma
come strumento di potere che, importante, sarebbe subito abbandonato qualora venisse trovato
uno strumento più efficace (l'importante non è partecipare, ma vincere...).
A livello filosofico, quel che ritengo vada indagato più e meglio è il rapporto fra tecno-scienza
e potere politico (rapporto ritengo poco o punto considerato dai "cultori ad ogni costo della scienza"...).
saluti

Ipazia

Io indagherei meglio il rapporto tra potere economico-politico-militare e tecno-scienza, volendo mettere i puntini sull'archè.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri