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L'io "clone"

Aperto da daniele75, 11 Aprile 2020, 07:19:18 AM

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daniele75


Sin dai primi anni l'io si forma tramite le pulsioni, istinti e l'apprendimento derivato dai cinque sensi. Madre, padre, ambiente, società, parenti, scuola, tutto influenza la formazione dell'io. Quando la parola viene utilizzata, il cucciolo d'uomo chiede e comprende, comincia a tirare le somme di cosa sia la realtà. La memoria si riempie di dati, e l'io, scintilla energetica consapevole, esamina i contenuti per poter vivere al meglio. Ogni personalità è formata dagli altri, dalla cultura, dal mondo esterno e interno. Gli istinti faranno sempre parte del gioco, pulseranno, tendendo ad indirizzare l'io nelle decisioni. L'io adulto formato è consapevole, ha esperienza, ma non è del tutto originale. Rispecchia le tradizioni e la cultura dominante. Oggi più di ieri, gli io sono conformati, molto simili tra loro, in quanto a desideri e scopi. I mass media, internet e i canali d'informazione tendono a incanalare la percezione della realtà in un tunnel di verità imposte dal consumismo. In parole povere siamo dei programmi gestiti da convinzioni non nostre ma di provenienza esterna. Ci saranno differenze comportamentali tra gli io, di carattere comportamentale, ma di base sembriamo dei cloni. Tendiamo a unirci in branchi, a scegliere dei capi, degli idoli etc etc. Tutto questo serve per poter sopravvivere meglio e poter aver più possibilità di procreare. L'io adulto ha comunque la possibilità di uscire dalla gabbia duale degli insegnamenti ricevuti, in quanto possiede un piccolo libero arbitrio, che può fargli intuire quali strade scegliere per auto affermarsi. Nonostante la vita non abbia uno scopo preciso, l'io cerca scopi, cerca mete. L'energia inconscia spinge l'uomo all'azione. Pochi escono dal branco delle credenze, creandone di nuove, preferiscono giacere nelle credenze stabilite, condivise da tutti, in modo da sentirsi protetti, validi e pronti a prendere una posizione nel branco. Gli io per istinto sono sempre in competizione, la cultura deriva principalmente dagli istinti base, la società umana è basta sulla cooperazione ma a scopo egoico. Se esaminiamo a fondo la struttura dell'io, vediamo che all'interno risuonano migliaia di voci e leggi, regole e tradizioni, etc etc. Esiste un io completamente libero? No. Sono veramente pochi quelli che si distinguono. Tutti attingono ad insegnamenti passati. L'auto esame è fondamentale per una crescita, alla fine si scoprirà che l'io è solo consapevolezza, e ha la facoltà di scegliere in maniera non del tutto autonoma la strada da scegliere. Insomma non c'è un vero e proprio libero arbitrio, più che altro è un libero arbitrio di massa, di branco.
Deduco quindi che l'io è un software gestionale programmato dal passato, ed ha pochissime possibilità di rendersi unico, separato dal tutto. Ricordo poi che comunque l'io rimane un illusione, atta a sopravvivere.


Ben venuti i commenti e le osservazioni

anthonyi

Tutti noi, Daniele, nasciamo con un'esperienza che è racchiusa nei nostri meccanismi istintivi. A questa poi si aggiunge l'esperienza del rapporto con tutti gli altri, e con la realtà fisica. Tutto questo forma il nostro io, è vero che non siamo originali, nel senso che non possiamo essere nulla che non sia stato appreso dall'esterno, ma non siamo cloni perché ciascuno di noi è formato da esperienze istintive, relazionali e fisiche che sono differenti dall'uno all'altro.

Jacopus

#2
Se fosse davvero come dici tu, Daniele, saremmo ancora sugli alberi a mangiare frutta e ad emettere gridolini, invece il bisogno profondamente umano di capire, di scoprire e di cambiare (anche in peggio) ci ha condotto fino a qui  dai primi sapiens coperti di pelle di bisonte.
Se fossimo davvero così eterodiretti non sarebbe possibile alcuna modifica culturale.
Questo naturalmente non significa che non siamo condizionati e completamente liberi. Tutt'altro. I condizionamenti sono molteplici, a partire dal linguaggio che preforma sempre i nostri pensieri, ma ciò non toglie che esiste un ampio margine di libertà che si declina anche in termini di responsabilità individuale e collettiva.
Tra l'altro, come ho già scritto molte volte, siamo una specie culturale molto più che biologica ormai. Questo è davvero il nostro ineluttabile destino. E pertanto le nostre convinzioni, i nostri modi di vedere il mondo, hanno il potere di modellarlo e di farci conformare ad esso.
Non dico che abbiamo poteri "magici" ma essere persuasi che il nostro modo di vivere è preconfezionato dalla società in cui viviamo, modellerá il nostro agire , fino a rendere quella idea convenzionale molto più "vera," proprio in virtù di quella nostra convinzione. Anche attraverso questo auto-modellamento del mondo si possono capire molti meccanismi sociali e la necessità chiamiamola "eroica" di sentirci liberi e padroni del nostro destino (che a sua volta modellerá un diverso tipo di mondo).
Un discorso questo  molto chiaro agli antichi greci ed un po' meno all'uomo sapiens contemporaneo.
In fondo però, il tuo stesso atteggiamento critico nei confronti di questa società gregaria, sottolinea che non sei tanto lontano da questa interpretazione.
E, in ultimo, va considerato che la tua critica, se posta alla società industriale e di massa, ha una sua validità. Molti libri sono stati scritti sull'argomento, Canetti, Le Bon, Riesman, Packard.
Probabilmente nelle società umane c'è sempre un numero maggioritario di gregari e pochi innovatori, che, se hanno successo, modificano per sempre la società. Il problema consiste oggi nello scegliere a quali innovatori affidarsi: all'ecologia radicale, al marxista-leninista, al predicatore apocalittico, al nostalgico hitleriano o al nuovo "Io"? La moltiplicazione delle voci e la tolleranza per loro ha reso disponibile una serie vasta di diverse opzioni, ma che restano quasi sempre confinate in un mondo virtuale e poco operativo.
Insomma è un argomento molto interessante ma che andrebbe analizzato in profondità e attraverso letture da prospettive diverse.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

cvc

Buongiorno a tutti. Chiedo scusa a tutti per la lunga latitanza dal forum, ma le vicende della vita spesso portano a sconvolgere le abitudini.
Prendo spunto per riunirmi ai pensatori da questa interessante discussioni.
È un'idea molto interessante che fra l'altro riecheggia Le Bon quella di una massa di individui che - in determinate condizioni - si comportano (o forse sarebbe meglio dire reagiscono) come fossero un'unica entità. Le Bon adduceva il fenomeno al fatto che nella moltitudine l'individuo tende ad abbandonare le funzioni più sofisticate del sistema nervoso per prediligere quelle più primitive, istintive, i cui tratti più ci accomunano.
Per quanto riguarda la formazione dell'Io credo sia un discorso di assimilazione e organizzazione. Per sopravvivere nell'ambiente l'individuo deve organizzarsi per assimilare l'ambiebte stesso. E per far ciò deve distinguere il sè dall'altro da sè. Questo penso coincida con la formazione dell'Io individuale.


Saluti.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

iano

#4
Ma cosa distingue l'individuo dal gregge?
Entrambi sono fatti di parti , più o meno distinguibili , che sfuggono al completo controllo centralizzato di un eventuale libero arbitrio.
Si può regredire così ancora considerando parti di ogni parte ,ognuna potenzialmente libera di andare per fatti suoi .
Possiamo quindi cambiare prospettiva e notare che di un gregge si intuiscono le parti in quanto mostrano una certa  "preoccupante" autonomia.
Chi sperimenta questa libertà giunge poi a scoprire il valore della tolleranza.
Cosa potrebbe essere alla fine tutta questa tensione verso la consapevolezza se non intolleranza verso il nostro inconscio ?
Paura di chi si configura come individualità che sfugge al nostro controllo , e peggio ancora , potremmo subire noi il suo controllo.
Se la coscienza è cosa buona , siccome nessuno è perfetto ,questa intolleranza potrebbe essere la sua falla.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele75

È proprio l'inconscio che genera automatismi a noi sconosciuti. Ricordiamoci che siamo inconsci al 98%. Il libero arbitrio è poesia, a volte funziona a volte segue il padrone inconscio. La consapevolezza è l'arma per uscire dagli schemi mentali. Oggi con l'utilizzo della scienza nel commercio (psicologia/neurologia) si puo commandare un gregge a distanza. Un potere funziona quando i singoli sono convinti di essere liberi. Essere liberi dalla cultura? Raro per un filosofo

Ipazia

Citazione di: iano il 11 Aprile 2020, 14:15:12 PM
Ma cosa distingue l'individuo dal gregge?

In Italia, nulla, avendo verificato per l'ennesima volta che esiste solo il gregge. Altrove ci si può cercare di fare filosofia sulla differenza.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#7
Citazione di: daniele75 il 11 Aprile 2020, 14:29:35 PM
È proprio l'inconscio che genera automatismi a noi sconosciuti. Ricordiamoci che siamo inconsci al 98%. Il libero arbitrio è poesia, a volte funziona a volte segue il padrone inconscio. La consapevolezza è l'arma per uscire dagli schemi mentali. Oggi con l'utilizzo della scienza nel commercio (psicologia/neurologia) si puo commandare un gregge a distanza. Un potere funziona quando i singoli sono convinti di essere liberi. Essere liberi dalla cultura? Raro per un filosofo
Ma così come non conosciamo l'inconscio , al pari non conosciamo del tutto gli altri individui. Dobbiamo preoccuparcene ?
Ma non sarà questa la preoccupazione dei potenziali dittatori?
Chi comanda , come temi , questo gregge , sembra starne fuori , come individuo perfetto.
Il perfetto individuo quindi è il perfetto potenziale dittatore?
Voglio solo farti notare le contraddizioni a cui si può giungere prendendo parte a favore dell'individuo contro il gregge.
Dico questo usando ragione , perché col cuore sono con te , oltremodo orgoglioso della mia individualità che cerca di fuggire il gregge.
Però, come si giustifica la nostra posizione , se non per accidente , accidente che nella sua eccentricità magari , anzi sicuramente , sarà ancora funzionale al gregge , il quale si può definire appunto come insieme di individui più o meno eccentrici , che si distinguono dal gregge in quanto apparentemente dotati di una certa autonomia.

È l'apparente autonomia funzionale a definire la parte, più che che l'occupazione uno spazio con l'eventuale separazione spaziale che ne consegue.
Ora tu in qualche modo fumoso parli di un pastore che teleguida il gregge.
Chi è?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele75

I dittatori del marketing conoscono i me ccanismi inconsci. Il mercato della dopamina è chiarissimo ai venditori milionari, tutto è studiato alla virgola, proprio perché le differenze tra individui alla base sono minime. Non per altro mirano al tuo inconscio, non al raziocinio. Ti controllano dalle pulsioni, dagli istinti.

iano

Citazione di: daniele75 il 11 Aprile 2020, 14:44:05 PM
I dittatori del marketing conoscono i me ccanismi inconsci. Il mercato della dopamina è chiarissimo ai venditori milionari, tutto è studiato alla virgola, proprio perché le differenze tra individui alla base sono minime. Non per altro mirano al tuo inconscio, non al raziocinio. Ti controllano dalle pulsioni, dagli istinti.
Si. Ma fanno parte del gregge oppure no?
Sono entità astratta e a cui attribuire le nostre eventuali colpe, oppure sono parte del gregge ben individuabile?
Insomma , sono parte ben distinguibile da noi l o sono parte di noi , magari proprio io , magari proprio tu?
Tu te ne tiri fuori.Perche'?

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele75

Citazione di: iano il 11 Aprile 2020, 14:53:24 PM
Citazione di: daniele75 il 11 Aprile 2020, 14:44:05 PM
I dittatori del marketing conoscono i me ccanismi inconsci. Il mercato della dopamina è chiarissimo ai venditori milionari, tutto è studiato alla virgola, proprio perché le differenze tra individui alla base sono minime. Non per altro mirano al tuo inconscio, non al raziocinio. Ti controllano dalle pulsioni, dagli istinti.
Si. Ma fanno parte del gregge oppure no?
Sono entità astratta e a cui attribuire le nostre eventuali colpe, oppure sono parte del gregge ben individuabile?


Sono individuabili se sei nel settore e hai le stesse conoscenze, sono nel gregge con un manto piu scuro, ma noi vediamo solo bianco

iano

#11
Quindi tu sei una pecora nera pentita , Daniele?
A me sembrano fantasmi evocati dal nostro inconscio che si vendica della nostra intolleranza nei suoi confronti .

Ognuno di noi è  un gregge fatto di individui che sono il conscio , l'inconscio e altre parti , dove il conscio pretende di influenzare completamente il gregge , man mano che ne acquisisce i meccanismi.

Voglio dire che le preoccupazioni che esterni , e che in verità condivido , riferite al gregge , hanno un perfetto corrispondente in ogni individuo del gregge.
Non si può astrarre un cattivo dal gregge per crocifiggerlo.
Nessuno può astrarsi dal gregge .
È un errore di prospettiva.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele75

Citazione di: iano il 11 Aprile 2020, 14:58:58 PM
Quindi tu sei una pecora nera pentita , Daniele?
A me sembrano fantasmi evocati dal nostro inconscio che si vendica della nostra intolleranza nei suoi confronti .


È possibile che io abbia un intolleranza del mio inconscio, perché lo percepisco e conosco le sue pulsioni. Ma non ho conflitti. Non sono una pecora nera, bianca, ben pulita, mimmetizzata con le altre, quasi invisibile

iano

Percepisci e intuisci quanto basta per capire che non puoi controllarlo, e questo genera preoccupazione.
Parimenti temi di essere a tua volta oggetto di tentativo di controllo , in quanto parte del gregge.
La società sviluppa sue parti oscure non meno di quante ne sviluppa ogni individuo , per il motivo che la consapevolezza , come condizione necessaria al presunto l'obero arbitrio , non è la meta , ma solo una parte della storia.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele75

Citazione di: iano il 11 Aprile 2020, 15:10:14 PM
Percepisci e intuisci quanto basta per capire che non puoi controllarlo, e questo genera preoccupazione.
Parimenti temi di essere a tua volta oggetto di tentativo di controllo , in quanto parte del gregge.


;D  be si certo, sono vulnerabile..
La conoscenza dell'inconscio non cambia il suo funzionamento. In parte sono soggiogabile. Ma mi difendo bene dai