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L'egualitarismo

Aperto da viator, 21 Settembre 2018, 12:25:35 PM

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viator

Salve. Per Oxdeadbeef : il mercatismo è soggetto ad una legge economica che sarebbe stata generata dal razionalismo. Questa mi sembra la tua tesi.
Vero. solo che il razionalismo è consistito nel prendere atto che i meccanismi naturali sono ed erano basati sull'egoismo naturale che pone avanti a tutto l'istinto di sopravvivenza del singolo, il quale attraverso una sorta di "mercatismo naturale" è costretto a mediare con il primo degli impulsi volti all'esterno (impulso ambientale), consistente nell'istinto di sopravvivenza quale specie(o collettivo).

Che poi il "mercatismo naturale" non sia necessariamente basato sullo scambio di beni ma spesso su raffinate strategie comportamentali (vedi mondo animale) è cosa ovvia.

Tutti i comportamenti e gli effetti (quindi ovviamente anche quelli umani) non possono che venir generati dalle cause che - in natura - li hanno preceduti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

sgiombo

Citazione di: Ipazia il 03 Ottobre 2018, 19:24:31 PMli. Peraltro il principio del suffragio universale, attuato quasi ovunque, è fondato proprio su un principio egualitario. Quindi mi pare che tutta questa supremazia del disegualitarismo non ci sia, nè in teoria nè in pratica.

Ma con leggi elettorali che credo quasi dovunque (per lo meno, se non proprio dovunque) conferiscono un ben diverso potere di eleggere i rappresentanti ai votanti e impongono d fatto gli accuratamente limitati "voti utili", e cioé di "scegliere liberamente fra zuppa e pan bagnato" (compresa quella pseudoproprzionale con sbarramento della Germania).

(Non mi aspetto certo che condividerai la mia convinzione, che comunque esprimo:) In una società divisa in classi antagonistiche solo rapporti di forza relativamente favorevoli (o meno fortemente sfavorevoli) alle classi escluse dal potere reale possono imporre una relativa limitata democrazia (come succedeva nella nostra "prima repubblica", ove infatti vigeva una legge elettorale "quasi proporzionale").
Inoltre ritengo che il potere reale stia altrove che nei parlamenti eletti a suffragio più meno universale, con leggi elettorali più o meno truffaldine.

Ipazia

Citazione di: sgiombo il 04 Ottobre 2018, 08:03:20 AM(Non mi aspetto certo che condividerai la mia convinzione, che comunque esprimo:) In una società divisa in classi antagonistiche solo rapporti di forza relativamente favorevoli (o meno fortemente sfavorevoli) alle classi escluse dal potere reale possono imporre una relativa limitata democrazia (come succedeva nella nostra "prima repubblica", ove infatti vigeva una legge elettorale "quasi proporzionale").
Inoltre ritengo che il potere reale stia altrove che nei parlamenti eletti a suffragio più meno universale, con leggi elettorali più o meno truffaldine.
Invece la condivido pienamente, compreso il fatto che il potere reale si misura in capitale non in voti, però, almeno formalmente, siamo tutti uguali anche nell'ideologia liberista. Perfino sua maestà la Scienza è d'accordo. Con Costituzioni e Diritti Universali a seguire.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Citazione di: viator il 04 Giugno 2019, 22:00:04 PM
Salve Ipazia. Come credo avrai già notato, io sono profondamente antiegualitarista. L'egualitarismo è un candida quanto dissennata utopia di parecchi vivi.
E' da morti invece che l'egualitarismo si realizzerà infine privo di ogni genere di nocive od illusorie conseguenze.
Vedi bene che sono i vivi che solitamente si accaniscono a voler differenziare i propri morti.
Quindi hai ragione : "Davvero gran cosa la morte. Non ci fosse, bisognerebbe inventarla". Saluti.

Lasciando i morti alla loro egualitaria dissoluzione rispondo qui. L'inegualitarismo astratto è una brutta bestia metafisica che finisce col negare se stessa perchè nella sua ansia di ineguaglianza finisce col livellare l'umanità secondo la classe, etnia, fede, colore della pelle, professione di appartenenza. Volendo differenziare finisce col livellare nel più inumano dei modi.

L'egualitarismo declinato nel paradigma marxista citato nel post di apertura tiene invece conto delle differenze individuali che risolve in una eguaglianza di diritti, non di carattere, riconosciuto nella sua peculiarità individuale e sociale di bisogni e capacità. Cui tocca al principio di realtà limare gli eccessi, non ad un cane da guardia del potere con la frusta: letterale, giuridica, economica o metafisica pregiudiziale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Ipazia. Noto che tu tendi a giustificare qualsiasi manifestazione di questo mondo attraverso riferimenti marxiani (o marxsisti, a seconda dei casi). Marx secondo me è stato un colosso del pensiero, e poco c'è mancato che qualcuno ne facesse un Dio.
Questa seconda incarnazione fortunatamente non è andata a buon fine (te l'immagini l'aggiungere un'altra religione a quelle esistenti ?).
Ma veramente secondo te Marx può fornire la chiave di lettura del Tutto ?. Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Non la chiave di lettura di tutto ma una buona lettura della realtà sociale in cui siamo immersi. La capitalizzazione di tutto e la concentrazione della ricchezza è un processo oggi ancora più pervasivo che ai suoi tempi. Così come il modo in cui l'economia riesce a comandare la politica. Ci aveva visto lontano Marx e il merito è ancora maggiore se si pensa che ai suoi tempi non c'erano le troike, lo spread, la borsa globalizzata e tutte le altre diavolerie che hanno rafforzato la dittatura del Capitale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri