Menu principale

L'altruismo

Aperto da viator, 19 Dicembre 2018, 17:44:48 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

viator

Salve Jacopus. Grazie di esserti preso l'onere di un chiarimento certo più efficace di quello che io avrei potuto produrre se fossi stato meno pigro. Saluti ed auguri a te, a Freedom ed a  tutti gli altri.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

everlost

Citazione di: Carlo Pierini il 30 Dicembre 2018, 16:52:13 PM
Citazione di: Freedom il 30 Dicembre 2018, 14:48:38 PM
L'altruismo trova sempre la sua soddisfazione personale tant'è che potremmo agevolmente dimostrare che l'altruismo è semplicemente una forma raffinata ed elevatissima di egoismo.

CARLO
...Così come potremmo dimostrare che l'egoismo è una forma assai raffinata di altruismo.
Infatti, se vuoi "amare il prossimo tuo come te stesso", devi prima imparare ad amare te stesso, cioè devi prima coltivare un sano egoismo; e quando avrai scoperto le ragioni per le quali tu meriti di essere amato, scoprirai - come per incanto - che esse sono le stesse anche per "il prossimo tuo" e amerai indifferentemente te stesso e l'altro.
Il vero egoista, cioè, è colui che non è capace di amare se stesso e quindi si dedica più o meno ossessivamente al tentativo di riuscirci, dimenticando "il prossimo suo". "Egoismo", cioè, è la mancanza d'amore per sé e per il prossimo.
Insomma...direi che l'egoismo è saper provvedere egregiamente a se stessi, senza varcare l'orizzonte del proprio ego. Tutti quelli che stanno attorno all'egoista, compresi i parenti più stretti, non lo interessano veramente, non lo coinvolgono, non meritano la sua sincera attenzione; questo vale in generale, a meno che una o più persone  non possano  arrecargli vantaggio, nel qual caso assume atteggiamenti che possono perfino sembrare altruisti a un osservatore superficiale. Molte volte infatti l'egoista è un attore consumato che recita da maestro nel dire agli altri ciò che si aspettano da lui, purché non gli costi sacrificio o disturbo. Alla prova dei fatti però lo si becca sempre, dove e quando la finzione non basta più.
L'altruista invece agisce all'opposto, non rimane aggrappato al sé ma si proietta all'esterno, immedesimandosi negli altri anche quando i loro desideri e bisogni sono molto diversi, perfino opposti ai suoi. 
Non riesco a condividere, almeno in linea teorica, l'idea che l'altruismo sia solo una forma di raffinato egoismo. 
Penso che per nessuno sia un sublime piacere privarsi di un oggetto amato per donarlo a un amico che lo desidera, oppure rischiare la propria vita per salvare un bambino dal fuoco.
E non è certo un ragionamento quello che spinge l'eroe a buttarsi tra le fiamme o le onde del mare in burrasca. Non c'è niente che, razionalmente, possa essere valutato più della sopravvivenza personale, se si pensa poi anche alla perdita che subirebbero i propri familiari...e l'amore per loro, specialmente per i figli, è un istinto fortissimo.  
Quindi? Vedrei due ipotesi (strano che ne veda soltanto due, stavolta  ;D) : la prima è che l'altruismo sia una forma di momentanea e improvvisa pazzia, causata da una chimica malata del cervello - e suppongo che questa spiegazione piaccia molto agli egoisti.  8) 
Se vogliamo dirla in maniera psicoanalitica, una presa di potere dell'Es/Id.
La seconda è che invece l'altruismo sia diretto dalla coscienza morale particolarmente sviluppata che alcune persone possiedono più di altre, per l'educazione ricevuta fin da piccole in famiglia. Non parlerei tanto di influenze culturali specifiche, perché l'altruismo si manifesta in tutte le società e in tutti i paesi, indipendentemente dalla religione o dall'istruzione ricevuta.
In questo caso, uno psicoanalista forse direbbe che prevale il Super- io.

Comunque sia ...buon anno a tutti!

Carlo Pierini

#62
Citazione di: everlost il 31 Dicembre 2018, 17:13:33 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 30 Dicembre 2018, 16:52:13 PM
Citazione di: Freedom il 30 Dicembre 2018, 14:48:38 PM
L'altruismo trova sempre la sua soddisfazione personale tant'è che potremmo agevolmente dimostrare che l'altruismo è semplicemente una forma raffinata ed elevatissima di egoismo.

CARLO
...Così come potremmo dimostrare che l'egoismo è una forma assai raffinata di altruismo.
Infatti, se vuoi "amare il prossimo tuo come te stesso", devi prima imparare ad amare te stesso, cioè devi prima coltivare un sano egoismo; e quando avrai scoperto le ragioni per le quali tu meriti di essere amato, scoprirai - come per incanto - che esse sono le stesse anche per "il prossimo tuo" e amerai indifferentemente te stesso e l'altro.
Il vero egoista, cioè, è colui che non è capace di amare se stesso e quindi si dedica più o meno ossessivamente al tentativo di riuscirci, dimenticando "il prossimo suo". "Egoismo", cioè, è la mancanza d'amore per sé e per il prossimo.

EVERLOST
E non è certo un ragionamento quello che spinge l'eroe a buttarsi tra le fiamme o le onde del mare in burrasca. Non c'è niente che, razionalmente, possa essere valutato più della sopravvivenza personale, se si pensa poi anche alla perdita che subirebbero i propri familiari...e l'amore per loro, specialmente per i figli, è un istinto fortissimo.  
Quindi? Vedrei due ipotesi (strano che ne veda soltanto due, stavolta  ;D) : la prima è che l'altruismo sia una forma di momentanea e improvvisa pazzia, causata da una chimica malata del cervello - e suppongo che questa spiegazione piaccia molto agli egoisti.  8)
Se vogliamo dirla in maniera psicoanalitica, una presa di potere dell'Es/Id.
La seconda è che invece l'altruismo sia diretto dalla coscienza morale particolarmente sviluppata che alcune persone possiedono più di altre, per l'educazione ricevuta fin da piccole in famiglia. Non parlerei tanto di influenze culturali specifiche, perché l'altruismo si manifesta in tutte le società e in tutti i paesi, indipendentemente dalla religione o dall'istruzione ricevuta.


CARLO
La terza ipotesi è che ...quando ti ami per quello che sei, ...per quell'angelo caduto nella merda che non puoi evitare di essere in quanto umano (ma comunque angelo), allora l'altro in pericolo ...sei tu in pericolo, e rischi la tua vita per ...salvarti la vita, non per altruismo né per egoismo mascherato.

Insomma, la domanda ultima è: siamo angeli ricoperti di merda, oppure siamo degli stronzi che si credono angeli? Ecco, a seconda della risposta che daremo, il nostro ago della bilancia penderà verso l'egoismo/altruismo o verso l'identità/fratellanza.

Narciso, nel tentativo di ricongiungersi con l'angelo che vedeva riflesso fuori di sé, morì annegato!

EVERLOST
In questo caso, uno psicoanalista forse direbbe che prevale il Super- io.

CARLO
...Freud??!! ...Noooo...! Vade retro ...Saragat...!!!!
https://youtu.be/KLEGrUn96Hg
:)


Buon anno a tutti!

sgiombo

Citazione di: Freedom il 30 Dicembre 2018, 14:48:38 PM
Citazione di: viator il 19 Dicembre 2018, 17:44:48 PM
Salve. Mi incuriosiva conoscere se secondo voi a questo mondo, dalla comparsa dell'uomo, qualcuno ha mai compiuto un atto od una scelta interiore che non rispondessero alla sua intenzione di procurarsi una utilità, un piacere, una tutela o una soddisfazione.
In altre parole, è mai esistito un altruismo deliberato e scevro da conseguenze positive (non importa se solo sperate) per chi lo ha espresso ?
Per chi vorrà intervenire, occorrerà ricordarsi che quello che pongo dovrebbe essere un quesito logico, non un dilemma etico. Saluti.
A volte sembra che il discutere sia un esercizio del tutto inutile quando non fuorviante.

Forse è il tallone d'Achille della filosofia. Non si può ragionare per il solo piacere di ragionare. Bisogna arrivare a delle conclusioni. E quest'ultime ci sono sempre anche quando non c'è una vera e propria conclusione. Perché anche il non arrivare ad una ragionevole conclusione è tuttavia una conclusione. Scusate il bisticcio di parole.

Mi permetto dunque di concludere la domanda incipit del thread. Anche perché è di una semplicità disarmante. Ci vuole solo un briciolo di buon senso e di capacità di penetrazione dei propri stati d'animo.

La risposta è incontrovertibilmente no. Sia dal punto di vista logico richiesto dall'amico Viator ma, anche, da qualsiasi prospettiva lo si voglia guardare.

Mi verrebbe da chiuderla qua perché mi sembra così intuitivo, così semplice da rendere inutile l'argomentare. Ma poi sembra che intenda fare il superbo e siccome la superbia mi è del tutto insopportabile ed inaccettabile spenderò qualche parola.

Parto dall'atto di altruismo più grande che esista: donare la propria vita per la salvezza di un'altra. Mettiamo che un padre scambi la propria vita per quella di suo figlio. Egli lo farà ricavandone un beneficio molto maggiore rispetto a quello che ricaverebbe non facendolo. Perché la vita di un padre che perde un figlio diventa una vita di dolore incommensurabile. Perché un figlio ha più anni da vivere. Perché è giusto così, perché sono i figli a dover seppellire i padri.
Penso anche all'eroe che sacrifica sé stesso per una qualunque, giusta causa. Ma penso anche a quel giorno nel quale bambino piccolo (6 anni?), mi commossi vedendo quel povero e malridotto zampognaro e chiesi insistentemente a miei genitori qualche soldino per fare l'elemosina. Ricordo come se fosse ora la gioia che mi pervase tutto dando quel soldino a quello zampognaro. Ma cazzo le ho fatte solo io quelle esperienze? Perché vi smarrite nei meandri delle parole quando la verità è così evidente, lapalissiana?

L'altruismo trova sempre la sua soddisfazione personale tant'è che potremmo agevolmente dimostrare che l'altruismo è semplicemente una forma raffinata ed elevatissima di egoismo.

Evito d riscrivere la confutazione logica di questa incredibilmente persistente confusione fra egoismo e soddisfazione (di qualsiasi aspirazione, più o meno egoistica oppure altruistica.

L' ho già fatto nell' intervento #5.

Qui rilevo solo, a mo di corollario, che in questo modo non si distingue più fra il padre che si sacrifica per il figlio e quello che se ne frega e lascia morire il figlio, fra l' eroe che si sacrifica per una giusta causa e l' opportunista che si guarda bene dal farlo, fra il bimbo che fa l' elemosina allo zampognaro povero e quello che preferisce farsi prendere un lecca lecca, tutti fraintesi per egoisti per il fatto di essere soddisfatti (gli uni nel proprio più o meno gretto e meschino egoismo, gli atri nella propria più o meno matura oppure infantile magnanimità e generosità: qualità diverse e completamente contrarie!) , cadendo nell' hegeliana "notte in cui tutte le vacche sembrano nere" (ma non lo sono in realtà, bensì unicamente nella mente errante di chi prende lucciole per lanterne, per usare un' altra metafora più popolare).

sgiombo

Citazione di: Freedom il 30 Dicembre 2018, 18:44:39 PM

Io mi riferivo al fatto che è una realtà talmente evidente che l'altruismo si pratica per soddisfazione personale che il non riconoscerlo mi sorprende. Ma davvero tanto.



Il persistente non riconoscimento della differenza enormissima fra "egoismo" e "soddisfazione" sorprende me infinitamente!

Tutto (indiscriminatamente;: di buono o di cattivo, di ottimo o di pessimo, di altruistico o di egoistico) quello che "si pratica" lo si pratica per essere soddisfatti (personalmente) nel desiderarlo, nel desiderio di praticarlo (e se si riesce a praticarlo se ne é soddisfatti) ovvissimamente, per definizione (di "soddisfazione").

Il che non autorizza a fare erroneamente, falsamente di tutte le (buone e le male) erbe (di tutti i desideri, le aspirazioni; in particolare di quelle altruistiche, generose e magnanime da una parte e di quelle egoistiche, grette e meschine dall' altra) un fascio!

sgiombo

Citazione di: viator il 30 Dicembre 2018, 18:50:23 PM
Salve. Poco divertenti le battaglie tra materialisti e spiritualisti. E da materialista - guarda la parzialità - ne attribuisco la colpa soprattutto agli spiritualisti.
Ma perchè essi reagiscono così fieramente alle ipotesi materialistiche ? Il fatto - mi sembra - è che lo spiritualista viva un pò troppo di tabù. Sono i tabù che fanno inorridire chi li vede messi in causa, contraddetti.
Quando mancano i tabù (io credo proprio di esserne privo) si può tranquillamente anche sorridere sia delle proprie tesi che di quelle altrui. Si può persino ironizzarne.
Ma lo spiritualista, quando parla delle proprie credenze, è sempre troppo serio. Con le sue cose non si può scherzare.
Ma perchè hanno così orrore delle formule chimiche e di quelle fisiche e matematiche poste - magari erroneamente - alla base di nostri comportamenti ?



Ma che c' entrano materialismo e spiritualismo (ma esistono anche svariati dualismi!) da una parte con la confusione relativistica e nichilistiche fra egoismo e soddisfazione, ovvero la pretesa  negazione relativistica e nichilistica dell' altruismo dall' altra ? ? ? 

Le questioni ontologica ed etica, come ben sapeva il grande Hume, sono completamente diverse.
E il fatto che dall' essere non si possa dedurre il dovere esser (o dover fare) non significa affatto che un dover essere e dover fare non siano di fatto avvertiti in parte universalmente da tutti gli uomini per motivi in ultima analisi biologici (storia naturale), e in parte declinati variabilmente declinati per motivi culturali (storia umana).

sgiombo

Citazione di: Jacopus il 31 Dicembre 2018, 13:26:56 PM
Freedom: quello che dice Viator è descritto in modo magistrale da Umberto Eco ne "Il nome della rosa".
Sintetizzo: Jorge, il monaco cieco, ha intriso di un potente veleno l'unico frammento esistente dell'opera di Aristotele sulla comicità, poiché non è ammissibile che Aristotele parli di riso e comicità, visto che ciò contraddirebbe il modello scolastico speculare fra aristotelismo e cristianesimo.
Le religioni quasi sempre si prendono necessariamente molto sul serio e ridere non fa parte dei comportamenti accettati.


Da ateo non manicheo sottolineerei il "quasi".

Jacopus

Rischio di ripetermi anch'io come Sgiombo. L'altruismo, come le altre categorie che provano a descrivere le inclinazioni dell'uomo sono formate da una parte "biologica", come quella relativa all'aggressivita' per il cibo o per le femmine. Questa parte è sempre meno importante data l'enorme antropoformizzazione culturale del mondo. Ciò che ora modella queste categorie è la cultura associata alla incredibile plasticità dei nostri circuiti neuronali. In altre parole diffondere il principio che l'uomo è egoista naturalmente, che dietro l'altruista c'è sempre un buonista peloso, non fa altro che modellare quella società verso relazioni egoistiche piuttosto che solidali.
Inoltre in armonia con la teoria evoluzionistica dovremmo sforzarci di pensarci proiettati verso forme sociali più eque e giuste e già questo pensiero e le azioni connesse ad esso necessariamente modificano il nostro modo di esercitare l'altruismo piuttosto che l'egoismo.
A tutto ciò ovviamente si oppongono forti interessi materiali e ideologici ma continuo ad essere ottimista.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Sariputra

#68
cit.Sgiombo: Tutto (indiscriminatamente;: di buono o di cattivo, di ottimo o di pessimo, di altruistico o di egoistico) quello che "si pratica" lo si pratica per essere soddisfatti (personalmente) nel desiderarlo, nel desiderio di praticarlo (e se si riesce a praticarlo se ne é soddisfatti) ovvissimamente, per definizione (di "soddisfazione").

Criterio della coerenza nella soddisfazione: il gretto, meschino egoista sarà soddisfatto , quando sarà coerente con la propria meschinità; il generoso altruista sarà soddisfatto quando sarà coerente con la propria generosità. Viceversa: un egoista non potrà essere soddisfatto quando sarà incoerente con la propria meschinità (costretto ad essere generoso dalla moglie, per esempio... ;) ). mentre un altruista non potrà essere soddisfatto se impossibilitato ad essere generoso (per mancanze economiche  o altri gravi problemi esistenziali...).
Naturalmente poi , nella realtà, l'uomo è fatto di infinite sfumature. Capita di essere altruisti un giorno e, il giorno dopo, non esserlo perché magari si è litigato con qualcuno...ma questo è dovuto al fatto che l'uomo è spesso un essere mutevole e incoerente, non all'altruismo e all'egoismo in sé...questo è anche un motivo di sofferenza (per l'altruista di solito...).

cit.Viator: Le religioni quasi sempre si prendono necessariamente molto sul serio e ridere non fa parte dei comportamenti accettati.

risp.Sgiombo: Da ateo non manicheo sottolineerei il "quasi".

Da appassionato non manicheo di spiritualità e religiosità varia sottilineo anch'io il "quasi". Credo si stia dando un giudizio sommario di realtà che non si frequentano e non si vivono...il volto arcigno del vecchio parroco ( e della sua perpetua... :o ) non è esattamente il criterio di valutazione dell'insieme dei credenti. Ce ne sono moltissimi di gioviali, allegri, casinisti...e pieni di sana autoironia.
Ecco un avviso letto sulla bacheca di una  parrocchia che può strappare più di un sorriso:
Giovedì alle 5 del pomeriggio ci sarà un raduno del gruppo mamme. Tutte coloro che vogliono entrare a far parte delle mamme sono pregate di rivolgersi al parroco nel suo ufficio. 
Trovo normale e giusto poi che ognuno di noi difenda le proprie convinzione e quello in cui crede con fermezza.
Gli immunologi, proprio l'altro ieri, hanno difeso con forza la loro convinzione che le analisi screditanti fatte sui vaccini dai no-vax fossero errate e tendenziose...Non mi sembrava che stessero ridendo... ???
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

sgiombo

SEmpre grande, Sari!

Il buffo cartello che citi sembrerebbe alludere al parroco del mio paese (e di chissà quanti altri paesi), ove pare che una buona fetta della popolazione sia figlia di preti (ci tengo a precisare che che non sono originario di qui; anche se questo non basta a dimostrare che non sia anch' io figlio di un prelato).

Socrate78

Il fatto che si è altruisti spesso in dipendenza dall'umore felice indica che in realtà l'altruismo stesso non è puro, poiché si compie quel gesto proprio perché ci si aspetta istintivamente altro piacere, mentre se si è di cattivo umore non si è motivati a farlo visto che la mente non si aspetta di ricevere piacere. La genesi dell'altruismo è a mio avviso proprio questa, l'uomo si rende conto sin da piccolissimo che se si mostra generoso (con altri coetanei o con la madre, ad esempio....) riceve in cambio una gratificazione, come le attenzioni materne, il sostegno e l'amicizia di un coetaneo, e quindi ripete l'azione altruistica proprio per ricevere altre gratificazioni. Ovviamente potrà anche fare crescendo gesti disinteressati, ma la genesi dell'altruismo è egoistica, è inerente al meccanismo della ricompensa sociale di determinate azioni. Poniamo invece il caso in cui in una società l'altruismo non fosse proprio apprezzato e le azioni generose viste con sospetto, il soggetto in quel caso sin da piccolo noterà la risposta fredda e diffidente degli altri alle sue azioni generose e allora ben difficilmente sarà altruista.

Sariputra

#71
Citazione di: Socrate78 il 04 Gennaio 2019, 11:06:45 AMIl fatto che si è altruisti spesso in dipendenza dall'umore felice indica che in realtà l'altruismo stesso non è puro, poiché si compie quel gesto proprio perché ci si aspetta istintivamente altro piacere, mentre se si è di cattivo umore non si è motivati a farlo visto che la mente non si aspetta di ricevere piacere. La genesi dell'altruismo è a mio avviso proprio questa, l'uomo si rende conto sin da piccolissimo che se si mostra generoso (con altri coetanei o con la madre, ad esempio....) riceve in cambio una gratificazione, come le attenzioni materne, il sostegno e l'amicizia di un coetaneo, e quindi ripete l'azione altruistica proprio per ricevere altre gratificazioni. Ovviamente potrà anche fare crescendo gesti disinteressati, ma la genesi dell'altruismo è egoistica, è inerente al meccanismo della ricompensa sociale di determinate azioni. Poniamo invece il caso in cui in una società l'altruismo non fosse proprio apprezzato e le azioni generose viste con sospetto, il soggetto in quel caso sin da piccolo noterà la risposta fredda e diffidente degli altri alle sue azioni generose e allora ben difficilmente sarà altruista.

Il gesto d'amore che tu ricevi, per esempio, dalla madre è un gesto d'altruismo della madre (la madre totalmente egoista ti potrebbe gettare nel cassonetto delle immondizie...) e tu lo percepisci come positivo per te stesso e lo ricambi con un bel sorrisone, tipo quello del bambinotto qui accanto, sotto il mio nickname...se la madre egoista invece, per non aver il fastidio di doverti allattare, ti lascia piangere per dieci ore di fila non sarai sorridente e soddisfatto, ma piangente  e addolorato...Memore di tutto ciò, crescendo lotterai tra il desiderio di dare soddisfazione e gioia all'altro (altruismo) e quello di non farlo per paura del fastidio che l'altro ti può dare (egoismo)...
Siccome il frutto non cade mai lontano dall'albero che l'ha prodotto, anche il figlio di una madre generosa e altruista è spesso più portato all'altruismo che non quello di una madre egoista...proprio perché l'altruismo (come l'amore) si trasmette, passa cioè da individuo a individuo, malgrado l'individuo...
L'individuo può essere più o meno "puro", più o meno altruista o egoista, a seconda dei momenti e degli stati d'animo, ma non l'altruismo o l'egoismo come scelte concrete da fare. Una persona tendenzialmente d'animo generoso può avere la sua dose d'egoismo e la persona tendenzialmente egoista può avere i suoi 'dieci minuti' di generosità...
Concordo con Sgiombo che si tenda a sovrapporre e considerare la ricerca della soddisfazione con l'egoismo. L'egoismo è la ricerca solo della propria soddisfazione, quasi sempre a scapito degli altri; l'altruismo è la ricerca della propria e dell'altrui soddisfazione in un reciproco scambio ( così da tendere ad essere 'uno in due' in quel momento superando l'attaccamento...una tendenza ad unire, mentre l'egoismo è la tendenza opposta a dividere...) .

Altruismo = Amore (privo di attaccamento al proprio ego) verso gli altri, comprensione dei bisogni altrui.
Egoismo = Amore (attaccamento al proprio ego) solo verso se stessi, indifferenza dei bisogni altrui.

P.S. L'altruismo come l'egoismo possono però essere coltivati: l'altruismo indebolendo l'attaccamento al proprio ego illusorio e quindi irrobustendo il senso di 'unione' con l'altro e viceversa l'egoismo rafforzando l'attaccamento al proprio ego illusorio e quindi irrobustendo il senso di 'divisione' dall'altro.
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Freedom

Citazione di: sgiombo il 04 Gennaio 2019, 07:27:16 AM
Il che non autorizza a fare erroneamente, falsamente di tutte le (buone e le male) erbe (di tutti i desideri, le aspirazioni; in particolare di quelle altruistiche, generose e magnanime da una parte e di quelle egoistiche, grette e meschine dall' altra) un fascio!
No non ho voluto fare di tutte le erbe un fascio svilendo l'altruismo. Ci mancherebbe, è la qualità più nobile dell'essere umano! Ho semplicemente risposto alla domanda fatta dall'autore del thread.
Prova a rileggere e te ne convincerai agevolmente:
Citazione di: viator il 19 Dicembre 2018, 17:44:48 PM
Salve. Mi incuriosiva conoscere se secondo voi a questo mondo, dalla comparsa dell'uomo, qualcuno ha mai compiuto un atto od una scelta interiore che non rispondessero alla sua intenzione di procurarsi una utilità, un piacere, una tutela o una soddisfazione.
In altre parole, è mai esistito un altruismo deliberato e scevro da conseguenze positive (non importa se solo sperate) per chi lo ha espresso ?
La mia risposta è stata no e la confermo. Cosa non ti torna?
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

acquario69

Egoismo e Altruismo in fondo sono due facce della stessa medaglia per cui ritengo che a livello basilare (necessario) siamo costituiti da entrambe le parti.
Non credo si può essere totalmente l'uno o totalmente l'altro, oppure per essere davvero altruisti, non si può non essere anche egoisti (e viceversa)

Quindi secondo me non andrebbero viste come parti separate secondo una più o meno rigida dicotomia

a mio avviso la differenza la fa solo l'ignoranza che le fa apparire appunto nel modo sopra descritto..e l'ignoranza risiede nel credere che tutto risiede esclusivamente nell'individuo (o individualita) come ente separato (falsa concezione a partire dall'umanesimo) mentre in realtà tutto e' interconnesso.

il nodo (che andrebbe sciolto) dell'intera questione sta tutto qui

sgiombo

Citazione di: Freedom il 04 Gennaio 2019, 12:27:56 PM
Citazione di: sgiombo il 04 Gennaio 2019, 07:27:16 AM
Il che non autorizza a fare erroneamente, falsamente di tutte le (buone e le male) erbe (di tutti i desideri, le aspirazioni; in particolare di quelle altruistiche, generose e magnanime da una parte e di quelle egoistiche, grette e meschine dall' altra) un fascio!
No non ho voluto fare di tutte le erbe un fascio svilendo l'altruismo. Ci mancherebbe, è la qualità più nobile dell'essere umano! Ho semplicemente risposto alla domanda fatta dall'autore del thread.
Prova a rileggere e te ne convincerai agevolmente:
Citazione di: viator il 19 Dicembre 2018, 17:44:48 PM
Salve. Mi incuriosiva conoscere se secondo voi a questo mondo, dalla comparsa dell'uomo, qualcuno ha mai compiuto un atto od una scelta interiore che non rispondessero alla sua intenzione di procurarsi una utilità, un piacere, una tutela o una soddisfazione.
In altre parole, è mai esistito un altruismo deliberato e scevro da conseguenze positive (non importa se solo sperate) per chi lo ha espresso ?
La mia risposta è stata no e la confermo. Cosa non ti torna?

Che in questo modo sembri fortemente concordare con i negatori dell' altruismo che lo confondono con la felicità.

Ma se la domanda retorica finale di questa (auto-) citazione dell' intervento del 19 Dicembre intendeva solo affermare la banalissima considerazione che tanto egoisti quanto altruisti se soddisfatti nelle loro contrarissime aspirazioni sono felici, allora sono ovviamente ben contento di concordare.

Non mi era sembrato, dal momento che concludevi quello stesso intervento affermndo che: 


Citazione"L'altruismo trova sempre la sua soddisfazione personale tant'è che potremmo agevolmente dimostrare che l'altruismo è semplicemente una forma raffinata ed elevatissima di egoismo" [evidenziazione in grassetto mia].

Che con tutta evidenza é ben altro che la banalissima osservazione che tanto egoisti quanto altruisti se soddisfatti nelle loro contrarissime aspirazioni sono contenti: mi sembra invece un classico caso di hegeliana "notte in cui tutte le vacche sembrano nere".