Kant e il problema degli organismi

Aperto da Humestein, 12 Ottobre 2016, 19:59:36 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Humestein

Buonasera a tutti, 
sto studiando al liceo la facoltà di giudizio, e volevo che qualcuno mi spiegasse come Kant risolve il problema dell'esistenza di organismi viventi (organizzati secondo uno scopo) nella natura, dominata dal meccanicismo. 
Il mio libro riporta che il principio finalistico consiste nell'utilizzare il concetto di scopo, senza assumere la realtà dello scopo stesso. A mio parere qui c'è una contraddizione: l'organizzazione di uno scopo delle parti di un organismo vivente in natura non è arbitrariamente attribuita dall'uomo, ma esiste in modo oggettivo (cioè il cuore, ad esempio, esiste con lo scopo di pompare il sangue nelle vene, i polmoni per respirare, eccetera). 
Mi sembra come se Kant non risolvesse il problema in cui si è addentrato, che invece era molto interessante. Non so se questo dipenda dal fatto che io non abbia letto la terza Critica e che il mio libro non spieghi il problema in modo dettagliato, o da Kant stesso, o forse non ho capito io. 

Grazie a tutti!

paul11

Kant nella critica del giudizio, tenta una mediazione, se così posso dire, fra ciò che emerge dalla critica della ragion pura e dalla critica della ragion pratica.
Il giudizio sintetico a priori illustrato nella critica della ragion pura, Kant nella critica del giudizio lo chiama in modo diverso :" determinante", in quanto consiste nella delimitazione ,nella categorizzazione dell'oggetto ed è conoscitivo
Il giudizio riflettente che emerge nella critica del giudizio, non è conoscitivo, non determina. Quindi una categoria che quì  ha una finalità deve essere trovata mediante la riflessione e quella finalità fuoriesce da noi stessi, che ci portiamo dentro di noi.
Nella critica della ragion pratica l'uomo ha un finalismo, quello morale del bene. Ora, nella critica del giudizio riemerge questo finalismo negli oggetti della natura :quelli belli e quello degli organismi.
Quindi il giudizio riflettente verrà suddiviso in giudizio estetico e giudizio teleologico(scopo, finalismo).
Negli oggetti belli, l'uomo trova il suo finalismo, perché  gli suscitano  l'estetismo dell'armonia che emerge in chi contempla un'opera d'arte, verso il soggetto che osserva. Kant  descrive i giudizi estetici come giudizi riflettenti soggettivi.
E veniamo al punto, i giudizi teleologici (scopi, finalità) sono considerazioni sugli organismi viventi,che siano piante, animali o umani. Le singole parti che compongono l'organismo sono finalizzate ad un tutto dell'organismo, per mantenerlo in vita. Quì il finalismo è rivolto all'oggetto,dove nell'estetica era verso il soggetto,I giudizi teleologici ,che sono giudizi finalistici,sono giudizi riflettenti di finalità oggettiva.

E' importante sottolineare che la cultura galileana e newtoniana era meccanicistica. E' con Darwin che la filosofia si incontra con la biologia. Kant è fra i primi a porsi il problema che gli organismi viventi non seguono pure logiche meccanicistiche(causa-effetto). La fisica risponde a conoscenze dei corpi materiali esteriori, l'organismo vivente a logiche interne a lui stesso. In un organismo vivente tutte le parti rispondono ad un tutto. Nel non vivente le parti possono essere autonome, nel vivente ogni parte non può essere indipendente.

Discussioni simili (5)