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IO

Aperto da Sogni e Pensieri, 30 Agosto 2016, 00:41:16 AM

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Sogni e Pensieri

Ciao sono un ragazzo di 17 anni. Ho un problema, un grosso problema: IO, i miei pensieri e i miei sogni.
Queste cose sono un enigma per me. L "io", che confondo continuamente, non sapendo se ciò che faccio lo voglio fare veramente o anche solo perché lo faccio, facendomi trascinare da chiunque DICO chiunque! Una macchina che passa, un passante che mi guarda, la persona con cui sto parlando, mio padre, mia madre.. Ogni persona mi guarda e mi osserva e io agisco in un modo strano: se sono solo sto male perché cerco le altre persone, ma appena VEDO qualsiasi persona il suo pensiero confonde il mio. L'essere osservati guardati... Cerco di capire cosa gli altri pensano! Penso ciò che pensano gli altri! Ed è inevitabile, è un meccanismo che scatta come una molla, quando me ne accorgo agisco ancora peggio.. Ad esempio sto camminando tranquillo, X alza la testa e casualmente mi guarda. Basta, paranoia, cammino storto perché penso che come cammino non va bene, penso che come sono vestito non va bene, come agisco non va bene, chi sono non va bene. Ok, dico ma chissenefrega. Un secondo dopo  Y mi mette in crisi. Figuriamoci con le persone con cui penso di avere un rapporto! Poi, altro problema. SOGNO. CONTINUAMENTE. COSTANTEMENTE. NON VIVO, SOGNO. COSE CHE NON SI AVVERANO. SITUAZIONI IDDILIACHE, PERFETTE. Non vivendo nulla, appena la mia mente si stanca di pensare a cosa pensano gli altri TAC inzio a sognare. Ad occhi aperti. E inzio ad agire come non vorrei. Faccio cose mentre in quell'istante in cui le faccio dico "è sbagliato" non va bene. Ogni cosa. Anche scrivere questo. Lo pensato poco fa. Sono pieno di pentimenti, rimorsi, rinnego il mio io. E se sono solo e non sto sognando, penso. Penso a cose inutili. Spazzatura mentale. Ciò che non mi serve che si accumula accumula fino a che dico "vabbè ciò che pensa quello che mi sta di fianco è sicuramente più importante di ciò che penso io" quindi entro nel pensiero dell'altro e faccio ciò che gli altri vorrebbero, non faccio ciò che voglio. Ho provato ad alterare il mio stato di coscienza con sostanze psicotrope pesanti e leggere... Ketamina, MD, acidi, cannabis... Ma se sto male sano fatto è peggio. Non so relazionarmi. Tutto sembra finzione. Finto, maschere su maschere. Non sono sincero onesto spontaneo naturale. Chi sono io. Semplicemente me stesso. Farè ciò che voglio e mi piace, muovermi per come sono IO E SOLTANTO IO. Non lo so fare, non lo so più fare. Odio me stesso costantemente e il mio modo di essere qui e ora. Anche perché il qui e ora non lo so vivere, rimbalzando tra passato, futuro e immaginazione.

Sariputra

Citazione di: Sogni e Pensieri il 30 Agosto 2016, 00:41:16 AMCiao sono un ragazzo di 17 anni. Ho un problema, un grosso problema: IO, i miei pensieri e i miei sogni. Queste cose sono un enigma per me. L "io", che confondo continuamente, non sapendo se ciò che faccio lo voglio fare veramente o anche solo perché lo faccio, facendomi trascinare da chiunque DICO chiunque! Una macchina che passa, un passante che mi guarda, la persona con cui sto parlando, mio padre, mia madre.. Ogni persona mi guarda e mi osserva e io agisco in un modo strano: se sono solo sto male perché cerco le altre persone, ma appena VEDO qualsiasi persona il suo pensiero confonde il mio. L'essere osservati guardati... Cerco di capire cosa gli altri pensano! Penso ciò che pensano gli altri! Ed è inevitabile, è un meccanismo che scatta come una molla, quando me ne accorgo agisco ancora peggio.. Ad esempio sto camminando tranquillo, X alza la testa e casualmente mi guarda. Basta, paranoia, cammino storto perché penso che come cammino non va bene, penso che come sono vestito non va bene, come agisco non va bene, chi sono non va bene. Ok, dico ma chissenefrega. Un secondo dopo Y mi mette in crisi. Figuriamoci con le persone con cui penso di avere un rapporto! Poi, altro problema. SOGNO. CONTINUAMENTE. COSTANTEMENTE. NON VIVO, SOGNO. COSE CHE NON SI AVVERANO. SITUAZIONI IDDILIACHE, PERFETTE. Non vivendo nulla, appena la mia mente si stanca di pensare a cosa pensano gli altri TAC inzio a sognare. Ad occhi aperti. E inzio ad agire come non vorrei. Faccio cose mentre in quell'istante in cui le faccio dico "è sbagliato" non va bene. Ogni cosa. Anche scrivere questo. Lo pensato poco fa. Sono pieno di pentimenti, rimorsi, rinnego il mio io. E se sono solo e non sto sognando, penso. Penso a cose inutili. Spazzatura mentale. Ciò che non mi serve che si accumula accumula fino a che dico "vabbè ciò che pensa quello che mi sta di fianco è sicuramente più importante di ciò che penso io" quindi entro nel pensiero dell'altro e faccio ciò che gli altri vorrebbero, non faccio ciò che voglio. Ho provato ad alterare il mio stato di coscienza con sostanze psicotrope pesanti e leggere... Ketamina, MD, acidi, cannabis... Ma se sto male sano fatto è peggio. Non so relazionarmi. Tutto sembra finzione. Finto, maschere su maschere. Non sono sincero onesto spontaneo naturale. Chi sono io. Semplicemente me stesso. Farè ciò che voglio e mi piace, muovermi per come sono IO E SOLTANTO IO. Non lo so fare, non lo so più fare. Odio me stesso costantemente e il mio modo di essere qui e ora. Anche perché il qui e ora non lo so vivere, rimbalzando tra passato, futuro e immaginazione.

Dei consigli veloci perchè sto andando a nanna ( se vuoi possiamo approfondire l'argomento):
1- Non prendere troppo sul serio tutto quello che passa per la mente (NON E' REALE). La tua mente adesso è come un cavallo imbizzarrito. La devi domare. Non puoi farlo in un giorno o un mese. Intanto devi cominciare con le cose semplici. Per es. mettergli una corda.
2-Butta tutte le sostanze  e droghe varie. E' come volersi liberare dall'odore di letame andando a pulire una stalla di maiali.
3-Non odiare te stesso. NON SEI tutti i pensieri e le sensazioni e i sogni che passano per la testa. Comincia pian piano ad osservare questo cavallo imbizzarrito. Così, semplicemente, osservalo solo e non cercare di reprimere questo logorante lavorio della mente. Intanto osservalo solo. Comincia con queste cose semplici.
4-Fatti delle belle camminate in salita. Sudare, sudare, sudare...quando il corpo è stanco la mente rallenta e si placa. Anche qui, osserva quello che ti sta intorno.
Se vuoi puoi cominciare con questo. :)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Sogni e Pensieri

Grazie... Grazie mille...

Jean

Ciao, sono un signore che ha passato i 60 anni. 
Avevo  un problema, un grosso problema: IO, i miei pensieri e i miei sogni.

Adesso, una vita dopo, l'Io, i pensieri e i sogni (e qualcos'altro) sono il mio interesse principale. 

Ma non è accaduto in un giorno, quelle "cose" sono gran parte della vita che sperimentiamo ed hanno una propria forza formidabile e, come giustamente consiglia Sariputra, occorre mettere un po' di distanza e reclamare il proprio spazio, attingendo a un'altra forza, quella della  volontà, che si produce dal disciplinare se stessi.

Avrei un altro consiglio da darti... non è per niente male come scrivi... al tuo posto comincerei a farlo seriamente, cosa che purtroppo ho scoperto troppo tardi nella mia vita...
 
 

Cordialmente

Jean

Aniel

Ciao, mi sembra di capire che ti senti molto condizionato da cosa gli altri 'pensano', ascolta me, lascia perdere....primo perche' non si puo' mai sapere esattamente cosa pensano gli altri e poi...essere troppo sensibili non e' sempre positivo per noi: sentiamo troppe energie e assorbiamo come spugne, cosa da evitare assolutamente.!!!!
Certo che sei cosi' giovane, nell'adolescenza e' molto difficile capire come trovare le giuste 'strategie' per vivere felici, perche' di questo si tratta infondo ...trovare il modo di accettarci per quello che siamo e cercare di non soffrire troppo, anche se la sofferenza a volte e' necessaria...
Esiste anche un'effetto specchio: crediamo che gli altri ci giudichino perche' anche noi abbiamo la stessa abitudine verso di loro...lascia perdere...la conosci quella canzone di Franco Battiato: Niente e' come sembra?...ascoltala perche' e' una bella canzone.
Cerca di vivere il piu' possibile nell'ADESSO, perche' e' da qui che creiamo il ns. futuro,ogni atto, ogni pensiero e' determinante e non e' mai per 'caso', stai attento ma stai anche sereno, odiarsi e' la cosa piu' sbagliata e ingiusta che possiamo fare, anche se spesso succede perche' abbiamo ricevuto troppi messaggi dagli altri negativi, specie nei primi anni di vita e noi non ce ne ricordiamo neanche....
Mi permetto di darti un ultimo consiglio, non stare troppo da solo,dicono: meglio soli che male accompagnati ma...non chiudere troppe porte,sii gentile, a volte 'gli altri' siamo noi, io questo l'ho capito troppo tardi, ho perso un sacco di tempo ma poi l'ho capito,finalmente.
Allontanare le persone che sentiamo, possono farci del male  e' necessario pero' non stanchiamoci mai di cercare quelle a noi affini... Piuttosto se non li trovi subito prenditi la compagnia di un animale, sono stati per me di grande conforto, nell'adolescenza e anche adesso...ti auguro,tante cose .....

maral

Con la questione che poni cogli un problema fondamentale sia dal punto di vista psicologico che filosofico: cos'è l'io?
L'io fondamentalmente è una sorta di collage di parti che non gli appartengono, ciò che lo mise insieme originariamente fu lo sguardo con cui l'altro lo accolse. Lacan parla di un originario riconoscimento allo specchio: nello specchio il bambino vede per la prima volta la sua immagine riflessa, ma solo se in quello specchio appare lo sguardo accogliente di sua madre egli può identificarsi in quella immagine. Il collage ha un solo significato e quello sono io e tutte le volte che qualcuno mi guarderà, quell'esperienza originaria inconsciamente si ripeterà: io sono io perché un altro, per la prima volta, mi ha accolto e raccolto in una identità che è diventata la mia identità.
Ci sono però delle fasi della vita in cui questa identità viene mesa particolarmente a rischio per i mutamenti che si verificano e le esperienze e gli sguardi degli altri possono tradire quell'originaria accoglienza che rappresenta il nucleo di noi stessi e allora l'io rischia di andare in frantumi e il mondo diventa una continua minaccia letale. L'io, prima di frantumarsi, può ancora tentare di rifugiarsi in mondi immaginari ove in qualche modo continuare a esistere dimenticando l'angoscia che lo attanaglia, ma questi mondi non bastano mai: non serve fuggire, ma ritrovare, nel profondo di se stessi quel primo sguardo che ci accolse come un'unità in cui riconoscerci, occorre trovare di nuovo l'amore vero di un altro che evochi quella prima volta e che ancora possa raccoglierci.

   

Donalduck

CitazioneIO, i miei pensieri e i miei sogni. Queste cose sono un enigma per me.
Queste cose sono un enigma per chiunque si ponga delle domande sui fondamenti dell'esistenza. Non ci sono risposte definitive, ma cercare una risposta può portare a una visione delle cose più lucida e profonda.
CitazioneL "io", che confondo continuamente, non sapendo se ciò che faccio lo voglio fare veramente o anche solo perché lo faccio, facendomi trascinare da chiunque
L'io, o meglio l'ego, è in gran parte una costruzione sociale, o meglio una nostra costruzione fatta con materiali forniti dalla società e costruta seguendo il "libretto di istruzioni" che la società, attraverso l'educazione e le molte influenze che esercita sull'individuo, fornisce. La società, per motivi di autoconservazione, promuove l'uniformità e non vede di buon occhio (in generale) una eccessiva specificità dell'individuo. Tutti sono sottoposti a queste pressioni e a un costante, non sempre esplicito, ma comunque costante e forte invito: sii come devi essere (come tutti devono essere), non come sei, o senti di essere.
Non conosco il tuo caso, ovviamente, ma personalmente ho sempre avvertito come un peso e una violenza questa costante pressione, irrispettosa delle peculiarità individuali e soprattutto irrispettosa della verità, intesa come autenticità.
CitazioneTutto sembra finzione. Finto, maschere su maschere. Non sono sincero onesto spontaneo naturale.
Stai solo seguendo le istruzioni. Sono convinto che la nostra civiltà sia fondata sulla finzione, sulla menzogna, sulla distorsione della realtà. Non esiste tabù più forte e onnipresente della spontaneità, della semplice e schietta onestà, priva di secondi e terzi fini. Esistono diversi libri e film su questo argomento, in cui vengono mostrati gli effetti esilaranti o disastrosi che può avere l'infrangere questo tabù. Se uno dovesse davvero dire ciò che realmente pensa (semplicemente quello che gli passa per la testa, senza elaborazioni) sarebbe considerato pazzo o antisociale e non avrebbe vita facile e probabilmente neppure lunga.
CitazioneSOGNO. CONTINUAMENTE. COSTANTEMENTE. NON VIVO, SOGNO. COSE CHE NON SI AVVERANO. SITUAZIONI IDDILIACHE, PERFETTE.
E' una normalissima reazione alla difficoltà di adattarsi a tutto questo, e alle difficoltà di relazione. Come anche la ricerca di diversi stati di coscienza, con l'aiuto di sostanze psicoattive. Ovviamente c'è il rischio di staccarsi dalla realtà e di cedere alla tentazione di non affrontare i problemi e la dipendenza, sia dai sogni che dalle sostanza, va evitata di sicuro. Ma c'è anche qualcosa di positivo in questo sognare, in questo cercare un "altrove". Se si riesce a trovare abbastanza forza interiore, questa tendenza può risolversi in qualche forma di creatività, e anche portare a un lavoro introspettivo e di riflessione che può dare buoni frutti.

Certamente i consigli che altri ti hanno dato, di vivere qui e ora, di mettere una distanza tra la tua coscienza e i tuoi pensierie le tue emozioni, ossia di cercare un distacco, un'attitudine da osservatore imparziale, sono ottimi, ma non di facile realizzazione. Secondo me, vale comunque la pena di provarci, e non credo che esista un altro modo di trovare un equilibrio non superficiale.
Per me le cose hanno cominciato a cambiare solo quando son riuscito a concretizzare una sorta di centro immobile e imperturbabile che non è il mio modo costante di essere, ma è una condizione in qualche misura e per qualche tempo raggiungibile, qualcosa di cui avverto costantemente la presenza, anche quando sono in preda alle emozioni più invadenti e magari più stupide. Questa "presenza" mi permette sia di non prendermi troppo sul serio (cosa fondamentale), sia di non prendere troppo sul serio gli altri. E anche di capire, e soprattutto accettare, l'inconsistenza e la falsità del mio ego (e di quello altrui), col quale ritorno sempre a identificarmi, ma dal quale so di potermi distaccare attraverso una operazione di disidentificazione e reidentificazione col mio centro immobile (per me non è qualcosa di netto o di qua o di là, a piuttosto un essere in varie gradazioni un po' qua e un po' là).
A questo sono arrivato dopo molti anni di vagabondaggi interiori. Se tu, che sei così giovane (penso a quante difficoltà avrei avuto in meno se ci fossi arrivato prima), troverai il tuo modo di percorrere una strada simile - tenendo presente che gli altri possono solo darti delle indicazioni di massima, ma il tuo percorso preciso non te lo può tracciare nessuno, e tutto dipende dal tuo lavoro - credo che possa trasformare il tuo disagio in una spinta alla crescita, quella crescita individuale, spirituale (e non quel gonfiaggio dell'ego a cui i valori correnti troppo spesso portano) che la società non incoraggia, ma di cui abbiamo un gran bisogno.