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Immortalità

Aperto da daniele75, 17 Agosto 2019, 19:25:20 PM

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daniele75

Si nasce con un software gestionale autoaprendente, intelligente e con una memoria scritta(istinti e vissuto primordiale). Questo software ha una enorme memoria, dove si formeranno coscienza, io, credenze e morale. L'io è vergine ma presente alla nascita, aspetta di avere abbastanza dati, per uscire dallo stato istintivo. Quando un io comincia ad essere autocosciente ed ha informazioni si scinde dal tutto. Questo software è immortale, è presente in ogni carne, ogni forma  di vita ha il suo. Ecco cosa non muore. L'hardware ( il corpo) muore, ha un ciclo.

anthonyi

Ciao daniele, non ho capito bene perché questo software sia immortale. Nel caso dei software informatici questi sono separati dal computer, ma hanno specifici supporti fisici. Il software dura quanto durano questi supporti. Nel caso degli esseri biologici il supporto del software è il sistema nervoso, e se il sistema nervoso muore insieme al corpo dove va il Software ?
Un saluto

daniele75

Ciao. Il software lavora con il corpo (hardware). È immortale perché questo software è lo stesso in ogni carne, all'inizio siamo tutti uguali, poi il software apprende dalle esperienze di vita è diventa diverso nel contenuto. Si nasce con un io vergine ed istinti. È sempre lo stesso software in movimento, i corpi decadono. Il software del vissuto, dell'Io adulto, il super io, ego decadono. Il prossimo nascituro avrà di nuovo lo stesso software iniziale. È l'uno prima della scissione dell'Io (intorno ai 3-4 anni).

viator

Salve Anthonyi. Daniele75 dice benissimo. Prima di stare nel computer il software è stato scritto da qualcuno. Esso non consiste nel supporto cartaceo, su nastro, su disco, oppure nei segni del linguaggio utilizzato per scriverlo.

Il software, che sia informatico, biologico, psichico, consiste nella FORMA (cioà nell'insieme dei collegamenti, delle sequenze tra le singoli istruzioni elementari) che le singole istruzioni generano una volta messe tra loro nella giusta sequenza.

Cioè nella STRUTTURA formata dai diversi passi consequenziali, la quale è ciò che permette di svolgere la FUNZIONE prevista e voluta da chi HA SCRITTO.

Le funzioni-softwares stanno scritte  ed annidate in miliardi di copie identiche destinate a spostarsi tra i CORPI-HARDWARES. Stanno nel DNA. ed il loro veicolo è la riproduzione, spinta dall'istinto di sopravvivenza. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

daniele75

Ottima risposta, non avrei saputo scriverlo. Il software "umano" è "probabilmente" stato generato da non so chi, Dio? Oppure si è aggiornato nei millenni? Io penso più che sia stato modificato, ma non entro nei particolari. Se ci identifichiamo in questo software iniziale, con un io vergine, siamo praticamente immortali. È possibile che ci sia un unica coscienza universale che si incarna in milioni di corpi, creando sotto coscienze, ma non avremo mai le prove. Del software ne sono sicuro.

bobmax

Ma questo "software" non è forse lo stesso presente nella materia inanimata?
Quale differenza sostanziale vi potrebbe mai essere tra la "carne" e tutto il resto?

Donde mai scaturirebbe questa eventuale "differenza"?
Un fenomeno trascendente?
Ma perché complicare le cose...

Inoltre, il software non è forse altro che manifestazione dell'hardware?
E l'hardware non c'è solo in quanto vi è il software?

Non sono infatti entrambi le facce della medesima medaglia?
Una medaglia che in se stessa è un nulla.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

daniele75

Ogni hardware ha un software gestionale diverso, cosi i vegetali e minerali, ovviamente sono più semplici. La mia semplicissima teoria sta a farci capire che in teoria siamo immortali, se ti rispecchi nel software, non nel vissuto dell'ego, il tuo nome e cognome. È possibile che un unico immenso programmatore abbia creato tutto ciò, non so a che scopo.All'inizio della vita siamo un tutt'uno, non c'è divisione. Dovrebbe coincidere con il ritorno al sé.

daniele75

Ecco la teoria spiegata meglio:



Si nasce con un software gestionale autoaprendente, intelligente e con una memoria scritta(istinti, pulsioni e un bagaglio primordiale). Questo software ha una enorme memoria, dove si formeranno coscienza, io, credenze e morale( inconscio sociale etc etc). L'io vergine è presente alla nascita, aspetta di avere abbastanza dati, per uscire dallo stato istintivo, nascita del libero arbitrio. Quando un io comincia ad essere autocosciente ed ha informazioni si scinde dal tutto. Questo software è immortale, è presente in ogni corpo umano e in ogni forma di vita( ognuno specie ha il suo). Ecco cosa non muore. L'hardware (il corpo) muore, ha un ciclo.
Praticamente l'io vissuto con il bagaglio della memoria, quindi coscienza, credenze, morale ed ego non ritorna più alla vita, quello che sarà sempre presente è il software iniziale, una sorta di BIOS intelligente. Noi siamo quel software, quindi "in parte" siamo sempre presenti nella vita sino a quando c'è hardware (corpo).

bobmax

@Daniele75
Sì, ritengo di comprendere la tua idea.
E penso pure che questa tua direzione sia corretta.
Tutto è Uno.

Vorrei solo osservare che a mio parere il termine "software" mal si presta.
Perché il software non è in essenza diverso dall'hardware su cui gira.
Il cosiddetto hardware può infatti essere visto come espressione di un software sottostante. Così come qualunque software espressione di un sofisticato hardware.

Un po' come considerare il pensiero a prescindere dal cervello che lo pensa. Oppure il cervello a prescindere dall'idea del cervello stesso.

Sono anch'io convinto della nostra eternità.
Ma non in quanto BIOS, che rimanda ad un qualcosa.

Siamo eterni in quanto Uno.
Che è annichilimento di ogni possibile qualcosa.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

daniele75

Citazione di: bobmax il 18 Agosto 2019, 15:58:58 PM
@Daniele75
Sì, ritengo di comprendere la tua idea.
E penso pure che questa tua direzione sia corretta.
Tutto è Uno.

Vorrei solo osservare che a mio parere il termine "software" mal si presta.
Perché il software non è in essenza diverso dall'hardware su cui gira.
Il cosiddetto hardware può infatti essere visto come espressione di un software sottostante. Così come qualunque software espressione di un sofisticato hardware.

Un po' come considerare il pensiero a prescindere dal cervello che lo pensa. Oppure il cervello a prescindere dall'idea del cervello stesso.

Sono anch'io convinto della nostra eternità.
Ma non in quanto BIOS, che rimanda ad un qualcosa.

Siamo eterni in quanto Uno.
Che è annichilimento di ogni possibile qualcosa.


Si forse software non va bene come esempio pratico. Ma rende comunque l'idea. Si siamo uno. Immortali quanto software iniziale, ma non il vissuto. Grazie

viator

Salve Bobmax. Miei commenti alle tue seguenti considerazioni : "Ma questo "software" non è forse lo stesso presente nella materia inanimata?Quale differenza sostanziale vi potrebbe mai essere tra la "carne" e tutto il resto?Donde mai scaturirebbe questa eventuale "differenza"?Un fenomeno trascendente?Ma perché complicare le cose...Inoltre, il software non è forse altro che manifestazione dell'hardware?E l'hardware non c'è solo in quanto vi è il software?"

Le funzioni dell'esistente sono immensamente varie. Praticamente infinite. La funzione di un sasso – ad esempio – è quella di occupare uno spazio (se lasciato in pace) o di rompere la testa di qualcuno (se lanciato). Già questo mostra – a livello di massima semplicità – che il medesimo corpo fisico-hardware può venir associato ad utilizzi (scopi scritti sotto forma di software) molteplici e diversi.
Quindi – inoltre - il software non può essere conseguenza dell'esistenza dell'hardware, ma piuttosto l'inverso (prima occorre sapere come deve essere fatta una forbice per poter assolvere alla propria funzione, poi si produrrà la forbice).

I software sono dappertutto, quindi stanno anche nella materia "inanimata" (quando sapremo cos'è l'anima, potremo togliere le virgolette).

La differenza tra quelli più semplici (materiali) e quelli più sofisticati (addirittura impenetrabili ! - es. biologici, psichici.....secondo me addirittura spirituali) sta nella loro minore o maggiore complessità.

Non esiste una differenza "sostanziale" tra i software. Anche perchè software, algoritmi, istruzioni, regole scritte, concetti, idee etc etc. non fanno parte delle entItà sostanziali bensì di quelle FORMALI, astratte.

Perciò la loro diversità – confermo – dipenderebbe solamente dalla loro complessità FORMALE, dalla DENSITA' DI CONTENUTI e – tutto sommato – dalla LUNGHEZZA del corpo di istruzioni in cui consistono.

Come vedi, quindi, secondo me dipenderebbe proprio dall'oppostodella trascendenza.

Infine la considerazione "clou". Ti chiedi "ma perchè complicare le cose ?":
Infatti qui sopra io ti avrei appena confermato che la trascendenza non è all'origine dei diversi software, ma semmai – ai livelli più "alti" – ne sarebbe l'effetto !.

E la chiave generatrice dell'effetto trascendente e della progressiva complicazione alla quale sembra tendere ogni sviluppo od evoluzione di ciò che ci circonda è filosoficamente assai semplice.
Il mondo in sè VIVE solo attraverso la continua DIVERSIFICAZIONE dei propri contenuti (argomento : l'entropia) poichè esso ha ORRORE (oltre che del vuoto) dell'UNIFORMITA' e della STATICITA'............le quali sono invece il SOFTWARE DELLA MORTE. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

daniele75

Bel commento di viator.

Il software gestionale umano è probabilmente il più complesso. Esso è in ognuno di noi, in realtà siamo uguali (eccetto il vissuto).
Ma non c'è dualità, è un tutt'uno. 
Io il software lo vedo presente nel cervello rettiliano con un io vergine pronto ad esaminare dati, poi viene la coscienza, appena l'inconscio sociale prende forma. Insomma se ci identifichiamo con quel software siamo onnipresenti, senza spazio tempo, sempre esistiti. Ma occhio a non cadere nella trappola dell'ego. Daniele75 muore, rimane l'essenza che tramite il veicolo della procreazione acquisisce un altro corpo( nessuna reincarnazione). È possibile l'esistenza di un Dio creatore, ma non ne sono sicuro. Per me l"universo potrebbe essere incluso in un enorme corpo materiale. Grazie per i commenti.

Ipazia

Esiste qualcosa che supera la morte individuale ed è il patrimonio genetico e culturale che si trasmette di progenie in progenie. Ma qui finisce tutto ciò che si può legittimamente dire senza superare il limite delle narrazioni arbitrarie.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele75

Citazione di: Ipazia il 19 Agosto 2019, 18:37:01 PM
Esiste qualcosa che supera la morte individuale ed è il patrimonio genetico e culturale che si trasmette di progenie in progenie. Ma qui finisce tutto ciò che si può legittimamente dire senza superare il limite delle narrazioni arbitrarie.


Si, fa parte del software primordiale che si trasmette tramite lo sperma, lo avevo già incluso, non c'è altro.

Ipazia

C'è la cultura, che é parte peculiare della nostra "immortalità". E non si trasmette via DNA se non in tempi molto più lunghi dall'eziologia incerta e opinabile.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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