Il teorema di Eutidemo :-D

Aperto da Eutidemo, 28 Febbraio 2023, 12:09:49 PM

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bobmax

Un conto è la misura, un altro la uguaglianza matematica.
La misura sarà sempre approssimata.
Viceversa la uguaglianza matematica o è o non è.

L'area del cerchio è:
A = R*R*π
Per cui ponendo il raggio uguale a 1:
A = π
Di modo che la quadratura del cerchio implica la costruzione di un quadrato di lato: √π

Ma π è un numero irrazionale (non è esprimibile come una frazione di numeri interi).
Perciò non può essere costruito un quadrato con la stessa area di un cerchio.
Cioè non si può scrivere:
Area cerchio = Area quadrato
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Eutidemo

Ciao Iano. :)
Tu scrivi che dire che il cerchio non è "quadrabile" equivale a dire che il quadrato non è "cerchiabile"; il che ci può anche stare!
***
Però, secondo me:
a)
Un quadrato di 20 metri di lato, ha un area di 400 metri quadrati "esatti" (ottenuta calcolando "numeri razionali").
b)
Un cerchio con raggio di 20 mt, invece, ha un'area di 1.256 mq "approssimati" (ottenuta calcolando "numeri irrazionali").
***
Non si tratta di assumere la "misura" come un "assioma", bensì come il risultato di un diverso tipo di calcolo.
***
Sono invece d'accordo con il famoso motto di Protagora: " άνθρωπος είναι το μέτρο των πάντων»  ("L'uomo è misura  di tutte le cose") (Protagora, fr.1, in Platone, Teeteto, 152a)
***
Un saluto! :)
***

iano

Citazione di: Eutidemo il 01 Marzo 2023, 13:36:14 PM
Ciao Iano. :)
Tu scrivi che dire che il cerchio non è "quadrabile" equivale a dire che il quadrato non è "cerchiabile"; il che ci può anche stare!

Ci sta o non ci sta? :)
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#18
Citazione di: Eutidemo il 01 Marzo 2023, 13:36:14 PM
Non si tratta di assumere la "misura" come un "assioma", bensì come il risultato di un diverso tipo di calcolo.

La misura infatti non è un assioma, ma il confronto fra due cose, e se dal confronto risulta che sono commensurabili si può assumere indifferentemente l'uno come misura dell'altro e viceversa.
Se risultano incommensurabili si può ancora fare, ma a condizione di ammettere nel consesso dei numeri, i ''nuovi'' numeri irrazionali.
La storia della matematica è quella di un club che vuole avere fama di esclusività, ma che poi ammette soci di ogni tipo, anche i più strani, pur di far cassa. :)
Nella nostra comune percezione rimane però sempre un club esclusivo, e penso sia questo a creare confusione.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Phil

Citazione di: Eutidemo il 01 Marzo 2023, 13:16:58 PM
Tu dici che Baylham ha ragione.
Ho dato ragione a Bayhlam perché provando ad elevare al quadrato 35,4400902933387 anziché 35,440090293338700803982250195073 un calcolatore mi ha dato come risultato sempre 1256; ora ho riprovato con la calcolatrice di Windows ed elevando al quadrato 35,4400902933387 non ottengo 1256, perché lei considera più decimali. Ne deduco che è una mera questione di approssimazione dello strumento, quindi o la calcolatrice di Windows è la più esatta e il risultato definitivo è 35,440090293338700803982250195073, oppure anche lei approssima e "in realtà" il numero è più lungo o davvero irrazionale. Essendo scarso in matematica, a questo punto non so se ha ragione la calcolatrice o l'intuito di Bayhlam.
Citazione di: Eutidemo il 01 Marzo 2023, 13:16:58 PM
Per il resto, invece, sebbene dal basso della mia nescienza, penso di poter essere d'accordo con te sul fatto che cerchi con ugual raggio, avranno uguale area; ma allora non si può dire anche che sfere dello stesso raggio avranno lo stesso volume?
Sempre da profano, direi di sì.

Eutidemo

Ciao Iano :)
Quando ho fatto riferimento a Protagora, il quale diceva che "L'uomo è misura di tutte le cose", l'ho fatto a ragione veduta; ed infatti, per millenni, ed anche oggi, l'uomo è "misura" di tutte le cose non solo sotto il profilo "filosofico", ma anche sotto il profilo meramente "fisico".
Almeno utilizzando "pezzi di uomo"!
***
Ad esempio, la "misura" della canna di questo mio revolver, è di circa "QUATTRO POLLICI".
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Ma, come "misura", possiamo prendere anche quella "metrica"; nel qual caso la canna di questo mio revolver, è circa di "DIECI CENTIMETRI".
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E' chiaro, infatti, che le "unità di misura" sono "convenzionali"; ciò in quanto la "misura" è il valore numerico pari al rapporto tra una grandezza e un'altra ad essa omogenea, assunta "convenzionalmente" come unità.
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Per cui, se diciamo di ''misurare qualcosa'', non partiamo affatto "col piede sbagliato";  purchè, però, precisiamo quale sia l'unità di misura a cui facciamo riferimento.
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E, comunque, così come ogni lingua può essere tradotta in un'altra, così ogni unità di misura può essere tradotta in un'altra.
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In genere, comunque, quasi tutte le cose sono fra loro commensurabili; ed infatti è molto difficile che ci si metta a discutere circa l'effettiva lunghezza di un oggetto rispetto all'altro, perchè la cosa è facilmente verificabile in modo oggettivo (qualsiasi unità di misura si utilizzi).
Salvo determinati casi, ovviamente!
:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D 
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Quanto ai "quanti", se mi consenti il "calembour", io non farei confusione tra la "macrofisica" e la "microfisica"; perchè seguono leggi molto diverse!
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Un saluto! :)
***

Eutidemo


baylham

In breve:

la misurazione è un processo approssimativo, come mi insegnava un professore di statistica;

la precisione di calcolo degli elaboratori è ovviamente limitata;

che la radice di quei quadrati fosse irrazionale l'ho intuito perchè i due numeri di Phil avevano la stessa lunghezza (si tratta appunto di un limite della precisione dell'elaboratore) ma soprattutto applicando una elementare regola di calcolo del prodotto di una moltiplicazione per cui è evidente che quei numeri al quadrato non possono dare un numero naturale. Infine ricordavo una regola generale, ritrovata sotto la voce Numero irrazionale di Wikipedia, per cui "qualunque radice di qualunque numero naturale è un numero naturale o è irrazionale".







iano

#23
Citazione di: Eutidemo il 01 Marzo 2023, 16:49:59 PM
In genere, comunque, quasi tutte le cose sono fra loro commensurabili; ed infatti è molto difficile che ci si metta a discutere circa l'effettiva lunghezza di un oggetto rispetto all'altro, perchè la cosa è facilmente verificabile in modo oggettivo (qualsiasi unità di misura si utilizzi).
Salvo determinati casi, ovviamente!
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Quanto ai "quanti", se mi consenti il "calembour", io non farei confusione tra la "macrofisica" e la "microfisica"; perchè seguono leggi molto diverse!
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Un saluto! :)
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Non confonderei estensione con lunghezza.
L'estensione è la proprietà di un oggetto, la lunghezza no.
Direi che la lunghezza è la proprietà di un insieme di almeno due oggetti, perchè ci vogliono almeno due oggetti per fare un confronto, e la lunghezza è un risultato di quel confronto.
Come si possa matematicamente esprimere quella lunghezza è poi un ulteriore questione.
Ma l'uomo qui non è misura , ma misuratore, colui che confronta gli oggetti.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Phil. :)
Io non sono in grado di stabilire se sia più corretto il risultato ottenuto con la tua calcolatrice o con quella di Baylham, però, secondo me:
1)
Se è più corretto il risultato ottenuto con la tua calcolatrice, il mio "teorema" (si fa per dire) non ha alcun fondamento, poichè parte da premesse errate.
2)
Se, invece, è più corretto il risultato ottenuto con la calcolatrice di Baylham, il mio "teorema" (si fa per dire) potrebbe avere fondamento, poichè parte da premesse corrette.
***
Ed infatti Baylham ha scritto: "A giudicare dai numeri calcolati dall'elaboratore, le radici quadrate di 5024 e 1256 sono numeri irrazionali; i cui risultati sono quindi solo delle approssimazioni."
Ma se le radici quadrate dei lotti catastali quadrati di 5024 mq e di 1256 mq, come lui sostiene, sono "numeri irrazionali", ciò vuol dire che anche le aree di alcuni quadrati sono il prodotto di "numeri irrazionali" moltiplicati tra di loro (lato per lato), e, quindi, sono necessariamente approssimate.
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Se così fosse il mio "teorema" potrebbe essere valido!
***
Ed infatti:
- se il risultato della radice quadrata della presunta area catastale di un quadrato, moltiplicato per se stesso, non corrisponde in modo preciso all'area dal quale è stato "eradicato", ciò vuol dire che un quadrato "esattamente" di quell'area non può esistere;
- se, invece, il risultato della radice quadrata della presunta area catastale di un quadrato (magari di 400 mq), moltiplicato per se stesso, corrisponde in modo preciso all'area dal quale è stato "eradicato", ciò vuol dire che un quadrato "esattamente" di quell'area può geometricamente e matematicamente esistere.
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Un saluto! :)
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Phil

Bayhlam mi ha "illuminato" facendo semplicemente notare che quei due numeri, elevati al quadrato, non possono portare a un numero naturale, anche perché sono dispari (e dispari per dispari fa sempre dispari).
Riguardo alle tue osservazioni, è chiaro, come detto, che tracciando i confini di un campo o dividendo sulla carta un'eredità, si facciano delle approssimazioni: così come era approssimata l'area del campo di partenza, sarà approssimata anche la divisione successiva (il campo di partenza esiste di certo, sebbene la misura numerica che lo descrive sia matematicamente approssimata e possa far pensare a un quadrato inesistente; anche in questo caso il paradosso sta nella mappa non nella realtà, come ci dimostra la "realtà" delle linee di frontiera).

Eutidemo

#26
Ciao Phil. :)
Sono perfettamente d'accordo con te che tutto ciò che è "reale" è anche naturalmente "approssimato"; questo è ovvio, perchè, nella "realtà fisica", non esistono "mai" forme geometriche dalle misure assolutamente "perfette" (siano esse cerchi, quadrati o triangoli)!
***
Però dovresti concedermi che, nella "realtà matematica", ed anche in quella  "geometrica", il concetto di "approssimazione" è diverso da quello di  "approssimazione" fisica.
Ed infatti, nella "realtà matematica", ed anche in quella  "geometrica", esistono:
- delle figure dalle misure assolutamente "perfette";
- delle figure dalle misure "imperfette" (ovvero "approssimate", che dir si voglia).
***
Ad esempio, nella "realtà matematica", ed anche in quella  "geometrica":
a)
Un quadrato dall'area di 400,00 mq, la cui radice  quadrata è pari a 20,00 mt "esatti", ha un lato dalla "misura ben definita" di 20,00 mt; per cui, se moltiplichiamo aritmeticamente tale lato per sè stesso, otterremo un area  dall'area di 400,00 mq "esatti".
b)
Un quadrato dall'area di 5024 mq (o di 1256 mq), invece, la cui radice  quadrata ci dà un "numero irrazionale", ha un lato dalla misura soltanto "approssimata"; per cui, se moltiplichiamo aritmeticamente tale lato  "approssimato" per sè stesso, otterremo un quadrato dall'area di 5024 mq (o di 1256 mq), però soltanto "approssimata".
***
Alla stregua di quanto sopra, ti chiedo se, almeno secondo te, il mio "teorema" (si fa per dire, ovviamente, perchè io non sono certo all'altezza di poter enunciare teoremi :D ), dal punto di vista strettamente "matematico" e "geometrico", sia corretto o meno.
***
Un saluto! :)
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Eutidemo

Ciao Iano. :)
Secondo me sei tu che confondi il "linguaggio comune" con il "linguaggio geometrico".
***
Ed infatti, "geometricamente":
.
a)
L'"estensione", indica in quante direzioni può essere "esteso" un oggetto nello spazio.
.
b)
La "lunghezza", invece, indica solo uno dei vari tipi di "estensione" che un oggetto  può avere nello spazio.
.
***
E' invece vero che, per "misurare" qualsiasi tipo di "estensione" di un oggetto (lunghezza compresa), servono almeno due "elementi" per fare un confronto:
- l'oggetto stesso;
- l'unità di misura prescelta.
Ma io non ho mai detto il contrario! ;)
.
***
Quanto al fatto che l'uomo non è "misura", bensì "misuratore" di tutte le cose, cioè colui che confronta gli oggetti, tale concetto era chiarissimo sia a Protagora, così come lo è al sottoscritto; ed infatti è ovvio che "misura" era ed è solo una "metafora" retorica per dire "misuratore".
Il fatto che io abbia portato l'esempio dei "pollici" (o anche dei "piedi"), era solo per mettere in rilievo la singolare circostanza, per la quale, sebbene l'uomo sia senz'altro il "misuratore" di tutte le cose, in alcune culture misura le cose facendo riferimento alle dimensioni (standardizzate) di parti del suo corpo.
Ma era solo una scherzosa osservazione etnologica, senza alcuna implicazione di carattere matematico, geometrico o filosofico!
***
.
***
Un saluto! :)
***

baylham

Il teorema di Eutidemo confonde la teoria con la prassi. 
La relazione teorica tra i numeri irrazionali e il limite in matematica è ormai scontata in base alla teoria assiomatica dei numeri reali.

La premessa da cui partire è che ogni misurazione è approssimazione, statistica, per cui l'esistenza di quadrati perfetti o imperfetti in base al lato o all'area in realtà non ha alcun senso. Esiste davvero in realtà un quadrato con un lato di 5 m esatti o con un'area di 25 mq esatti oppure queste misure sono a loro volta approssimazioni?

iano

#29
Ogni cosa che si pone teoricamente in essere è esatta nella misura in cui è esatta la sua definizione, ma non necessariamente è esatto il confronto fra queste cose esattamente poste in essere.
Questa non è una banalità, perchè si è scoperto che è così, ma non si credeva che così fosse, e non è certamente banale se a distanza di millenni da quella scoperta la cosa continua a destarci sorpresa.
La cosa poi si è ripetuta e ogni volta che ciò accade inevitabilmente si grida al nichilismo,  al punto che per Pitagora, il primo degli antichilisti, il quale credeva che tutto fosse numero, la scoperta dell'incommensurabilità era da non divulgare, pena la fine....della sua visione del mondo, con la sua conseguente destabilizzazione.
I moderni hanno risolto questo problema democraticamente allargando la platea dei numeri, per cui appunto gli irrazionali sono oggi considerati numeri, e da lì in poi è stato un diluvio di nuovi numeri, cui la pretesa antinichilista si è puntualmente opposta senza successo, ma non del tutto inutilmente, perchè una sana critica fà sempre bene alla crescita dei numeri.
Quello che sorprende semmai è come il meccanismo si ripeta senza che l'antinichilismo ne prenda norma.
Si oppone cioè ogni volta come fosse la prima volta, e chissà forse è proprio bene che sia così, andare sempre avanti ma col freno amano inserito, perchè più sicuro sia il percorso.
La storia della matematica in qualche modo dimostra di essere fra tutte le storie, la più ''attuale'' perchè ciclicamente le sorprese che essa ci ha riservato si rinnovano in modo indipendente, perchè riespresse puntualmente tali e quali ogni volta da chi prova ad avventurarsi per la prima volta alla scoperta della matematica, dei quali Eutidemo è esempio.
Per cui non c'è proprio nessuna critica da fargli, ma anzi ringraziarlo perchè ci aiuta a rinnovare il nostro stupore verso le conquiste vecchie e nuove della matematica.
Conquiste che hanno molto a che fare con la filosofia,  segnando la storia di un pensiero umano che non è tanto cambiato in fondo, se è capace di rinnovare stupori millenari.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''