Il sogno di Don Bosco e la visione di S.ta Giuliana

Aperto da Carlo Pierini, 15 Luglio 2018, 11:27:31 AM

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Carlo Pierini

A proposito di quanto dicevo sul rinnegamento squilibrato da parte della dottrina cristiana (come di molte altre dottrine religiose) della "corporalità", della "carnalità" e della "materialità" in nome dello "spirito", nonché sulla funzione del sogno (o dell'archetipo) di compensare gli squilibri della coscienza, propongo questa breve riflessione sul tema.

Il dogma dell'Assunzione di Maria, se non inteso nel suo significato letterale (la salita al cielo del corpo materiale della madre storica di Gesù) ha un significato simbolico di grande rilevanza: quello della trasformazione della Trinità Divina in una Quaternità che accoglie in sé ANCHE la MATERIA ("Materia" deriva da "Mater") e quindi l'elemento femminile. Scrive Jung:

"Secondo ogni apparenza, la proclamazione del dogma dell'Assunzione di Maria (1950) venne motivata principalmente dal bisogno religioso delle masse cattoliche. Ma dietro al dogma si affaccia il numen archetipico della divinità femminile, che nel 431, al Concilio di Efeso, fece per la prima volta conoscere imperiosamente la sua pretesa al titolo di Theotokos (Genitrice di Dio), in contrasto con il semplice attributo di Antropotokos (Genitrice dell'uomo) accordatole dal razionalismo nestoriano.
L'assunzione in cielo del corpo della Vergine è stata da sempre enfatizzata come evento storico e concreto. E' per tale motivo che anche gli alchimisti si servivano delle rappresentazioni di questo mistero per adombrare nel loro Opus la glorificazione della materia (vedi figura seguente)". [JUNG: Mysterium coniunctionis - pg.178]

https://1.bp.blogspot.com/-zbmZqzs6qXU/WZThncJ8BOI/AAAAAAAAAGs/k4m9Y7hcouMjCr5y62ry2H3GxaSxYwnEQCLcBGAs/s1600/Quaternit%25C3%25A0%2Balchemica.jpg

Questa stessa idea è chiaramente espressa in un sogno che il famoso san Giovanni Bosco fece all'età di 9 anni (un secolo prima della proclamazione del dogma dell'Assunzione) e che il pittore M. Barberis immortalò in questo dipinto:

http://www.donbosco-torino.it/image/Archivio/Religiose/57-Sogno-Due-Colonne-Don-Bosco.jpg

Evidentemente il sogno vuole stigmatizzare la carenza di sacralità dell'elemento femminile nella dottrina cattolica (simbolizzata dalla minore altezza della colonna della Vergine), cioè, non solo la sottovalutazione millenaria della donna (fino al tardo medioevo la donna era considerata la "ianua inferii", cioè la porta dell'Inferno, la tentazione, il peccato), ma anche la desacralizzazione della Mater, cioè della Mater-ia (la corporalità, che nella concezione cristiana è sacrificata in nome della spiritualità). La stessa carenza che poi il simbolismo cattolico tenderà a riequilibrare (ma solo simbolicamente) con il dogma dell'Assunzione in Cielo di Maria (1950) e con l'iconografia della "Incoronazione della Vergine":  

http://4.bp.blogspot.com/-nkMtVqUzsro/UiRgYJ_0QYI/AAAAAAAAAQw/L2Si1IPU2s8/s1600/Incoronazione.jpg

http://2.bp.blogspot.com/-OAxvAZUVsAA/Ukwd_fvPcWI/AAAAAAAAAV8/EAhgwBqdbAM/s1600/68+Incoronazione+delle+Vergine,+Paolo+Veneziano.jpg

Il sogno, cioè, vuole mettere in risalto la necessità di un DOPPIO ancoraggio simmetrico Maschile/Femminile (della "nave papale") che, invece, tutt'ora è carente nella sua persistente sottovalutazione della donna (solo gli uomini sono ammessi alla funzione sacerdotale) e della Mater-ia per la quale, al contrario, gli alchimisti hanno sempre rivendicato un rango di sacralità non inferiore a quello della Trinità spirituale (vedi il primo link a inizio pagina).
In TUTTI i simbolismi della Tradizione la coppia Sole/Luna rappresenta la coppia di opposti Maschile/Femminile che caratterizza la divinità (si veda anche il mio thred: "L'archetipo della Complementarità") E il fatto che, nel sogno, la Luna ai piedi della Vergine non sia una Luna-piena non fa altro che ribadire la carenza accennata. il simbolismo alchemico, per esempio, simbolizza il Femminile sempre con una Luna-piena:

https://3.bp.blogspot.com/-mwvVkchcOhA/V_ok4lNHmWI/AAAAAAAAAmg/K6vSOTwNERouiWvq6_MhI6UFIGJHUHYPgCLcB/s1600/02%2BConiunctio%2Bsolis%2Bet%2Blunae%252C%2BS.%2BZamora.jpg

https://1.bp.blogspot.com/-a_H1LLYnkvg/V_okq-Od95I/AAAAAAAAAmc/CuYSwHAAy8kt_rtKesWg13NduvUkaXeLQCLcB/s1600/01%2BAndrogino%2Balchemico.jpg

http://www.astro.com/im/mtp/image019.jpg

Ma anche moltissimi altri simbolismi extra-cristiani sottolineano la medesima simmetria Maschile/Femminile (il ricorso alla "falce" di luna conferma ancora l'idea di non pienezza, di carenza rappresentativa del femminile nella coscienza storica reale). Per esempio:

https://3.bp.blogspot.com/-l8itwulBw_0/WZlcmdrfEjI/AAAAAAAAAI0/elhAjSJq2IsOqmv3W40ZZQpxYiW_xHxEwCLcBGAs/s1600/Yin-Yang%2BSole-Luna.jpg

https://2.bp.blogspot.com/-xrVZzXla_lc/WCr-yc3MkOI/AAAAAAAAOu8/gsqu4zRd7zsC-e8uSGd1HecqBePiAq6vQCLcB/s1600/freemasonry6.jpg

https://4.bp.blogspot.com/-h0ZSeBj_9RE/WZlf6n_hgDI/AAAAAAAAAJA/1zOYqEkFdhoa-av6K_12BVU2bmoWXtpqgCLcBGAs/s1600/Androginia%2Bdivina.jpg

Infine, la asimmetria Cristo-Vergine è sottolineata anche dal contrasto con lo stemma pontificio scolpito sulla prua della nave, nel quale le "due chiavi" sono perfettamente simmetriche.
Ci sarebbero anche altri dettagli del sogno che convergono verso questo significato di fondo, ma ciascuno può rifletterci per proprio conto, magari andando a leggersi il testo del racconto fatto dallo stesso Don Bosco nel 1862:

http://medjugorje.altervista.org/doc/visioni/sangiovannibosco//15-leduecolonne.php

Nel secolo XIII, un'altra santa ebbe una visione molto simile al sogno di Don Bosco: fu la monaca belga Giuliana de Cornillon. La Wikipedia spagnola sintetizza così l'evento:
<<A cominciare dal 1209, Giuliana ebbe frequenti visioni mistiche. In una delle più ricorrenti vedeva una Luna oscurata, cioè, sebbene risplendente era incompleta con una macchia nera che ne oscurava una delle due metà>>.

https://1.bp.blogspot.com/-hw0rwKz8vE0/WZmwIDuA1mI/AAAAAAAAAJU/PeHqvU5YsUo2xEu3B7aYcXiCmKmjd_gIgCLcBGAs/s1600/Santa%2BGiuliana%2Bdi%2BCornillon%2B-%2BLuna.jpg

Dopo aver analizzato il sogno di Don Bosco anche alla luce di simbolismi extra-cristiani, l'interpretazione ci sembra più che scontata: al simbolo femminile della cristianità manca qualcosa. Eppure, incredibilmente, la stessa Giuliana interpretò la visione non come una carenza legata alla figura della Vergine, ma come la mancanza di una festa in onore di ...Gesù (sic!) nel calendario liturgico della Chiesa.
Giuliana tardò molto nel rivelare le sue visioni, ma l'impressione che esse poi destarono presso le autorità ecclesiastiche fu tale che vent'anni più tardi, nel 1247, per la prima volta si celebrò la festa del "Corpus Domini".

Carlo Pierini

#1
P. S.
E, a proposito della pari dignità tra maschile e femminile, si noti la somiglianza "strutturale" tra queste figure simboliche:

http://2.bp.blogspot.com/-OfBUqhKj89M/VhABehiPo_I/AAAAAAAAAeM/uu0eZCl0NhM/s1600/YinYang.jpg

https://1.bp.blogspot.com/-V52BGZ62U0I/V_uBsnkgGpI/AAAAAAAAAqw/TVCKGMhLthk22hBm0JxKSupyGn3FYpHbwCLcB/s1600/sacricuori.jpg

http://www.italianways.com/wp-content/uploads/2016/09/2-incoronazione-virginis-665x798.jpg

"Il fatto che gli opposti appaiano come dèi deriva dal semplice riconoscimento della loro grande potenza; la filosofia cinese ne dedusse che erano principi cosmici e li chiamò yang e yin". [JUNG: Psicologia e religione - pg.510]

"La fisiologia mistica indiana, particolarmente lo Yoga e il Tantra, attribuisce al Sole una regione «fisiologica» determinata, opposta a quella della Luna. E lo scopo comune di tutte le tecniche mistiche indiane non è di ottenere la supremazia di uno di questi due centri cosmico-fisiologici, ma, al contrario, di unificarli, cioè di conseguire la reintegrazione dei due principi polari. Siamo qui di fronte a una delle numerose varianti del mito e della metafisica della reintegrazione, nella quale la polarità riceve una formulazione cosmogonica Sole-Luna".  [M. ELIADE: Trattato di storia delle religioni - pg. 152]

"La bi-unità divina risponde a un bisogno fondamentale dell'essere umano: la reintegrazione dell'uomo nel Cosmo attraverso un'assoluta unificazione; in essa scompaiono gli estremi e si fondono i contrari".   [M.  ELIADE: Il mito della reintegrazione - pg. 55]

Kobayashi

Il discorso sullo squilibrio tra principio maschile e femminile nel cristianesimo è, credo, assai fertile e doveroso anche dal punto di vista istituzionale (come ricordavi tu, le donne non possono celebrare la messa e questo è difficile da accettare come qualcosa di naturale).
Ma che questo discorso sia sovrapponibile al dualismo materia-spirito non mi torna del tutto.
Perché la materia, al di là di assonanze linguistiche, dovrebbe rimandare simbolicamente al femminile?
So naturalmente che in molte tradizioni avviene esattamente questo, ma proprio l'idea di spirito=maschile, materia=femminile, non potrebbe in realtà essere ancora un'eredità della mentalità patriarcale degli ultimi millenni?

Carlo Pierini

#3
Citazione di: Kobayashi il 12 Settembre 2018, 07:53:06 AM
Il discorso sullo squilibrio tra principio maschile e femminile nel cristianesimo è, credo, assai fertile e doveroso anche dal punto di vista istituzionale (come ricordavi tu, le donne non possono celebrare la messa e questo è difficile da accettare come qualcosa di naturale).
Ma che questo discorso sia sovrapponibile al dualismo materia-spirito non mi torna del tutto.
Perché la materia, al di là di assonanze linguistiche, dovrebbe rimandare simbolicamente al femminile?
So naturalmente che in molte tradizioni avviene esattamente questo, ma proprio l'idea di spirito=maschile, materia=femminile, non potrebbe in realtà essere ancora un'eredità della mentalità patriarcale degli ultimi millenni?

CARLO
Mah, forse l'elemento più importante di questa distinzione sta nel fatto che Mater Natura (la Mater-ia) "partorisce" ogni forma di Vita, proprio come gran parte delle creature viventi è partorita dalla "rappresentanza femminile" di ciascuna specie.
Ma, in realtà, quel mistero che chiamiamo "spirito" è sempre stato raffigurato alternativamente da motivi simbolici maschili (gli dèi), femminili (le dee, spesso anche dee della Natura) e, nelle espressioni più alte-universali, androgini.
In  ogni tempo e luogo, cioè, il divino ha uno spiccato carattere trinitario (si veda il mio thread: https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/le-varianti-simboliche-della-'trinita'/msg21914/#msg21914 ), sebbene non manchino dei simbolismi totalizzanti quaternari che includono la Materia nell'Unità Divina (la Croce, la Tetrakis, la Svastica, ecc.). Scrive Jung:

"In contrasto con il pensiero trinitario di Platone, l'antica filosofia greca pensava secondo formule quaternarie. In Pitagora la parte principale non è sostenuta dalla triade, ma dalla quaternità, come nel cosiddetto giuramento pitagorico, dove si dice che la tetraktis «ha le radici della natura eterna». Nella scuola pitagorica dominava anche l'idea che l'anima non fosse un triangolo, ma un quadrato. La quaternità è la premessa logica per ogni giudizio di totalità. Se si vuole pronunciare un tale giudizio, esso deve avere un aspetto quadruplice. Ad esempio, per designare l'intero orizzonte, si nominano i quattro punti cardinali". [JUNG: Psicologia e religione - pg. 164]

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