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Il punto nodale

Aperto da iano, 03 Novembre 2018, 04:58:55 AM

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iano

Si inizia con qualcosa che sembra scontata,ma che non lo è.
Meglio considerarla quindi una assunzione di comodo : noi siamo distinti da ciò che è fuori di noi. C'è un dentro e c'è un fuori.
Queste parti comunicano e quindi interagiscono .
Arrivano dati dall'esterno verso l'interno che vengono elaborati in modo più o meno utile all'interazione che ne consegue.
Adesso viene il passaggio nodale. I dati che arrivano dall'esterno vengono elaborati in modo utile , seppur non univoco. Si possono immaginare nel corso dell'evoluzione diversi tentativi di elaborazione con esiti che vengono messi alla prova dei fatti.Buono , non buono. Utile non utile.
È ciò ha a che fare con la sopravvivenza, e quindi con là possibilità di continuare ad elaborare.
E' adesso , a questo punto del discorso , anche se detto col senno di poi , che andrebbe fatta una scelta.
L'utilita' è la sola bussola. Conta la mappa , per quanto provvisoria , e non importa quanto fedele , purché giunga allo scopo.
Oppure conta la mappa , in quanto approssimazione sempre migliore di ciò che è fuori di noi , come meta gloriosa , futile in potenza , seppur non necessariamente tale.
Rimane il fatto che il criterio di utilita' agisce indipendentemente dalle nostre tensioni , più o meno consapevoli e dichiarate , per quanto si possa provare ad ignorarlo o addirittura considerandolo , tentare di ostacolarlo in quanto potenzialmente deviante dal sentiero della gloria che tende a una metà fine a se stessa , e solo in subordine pregna di utili conseguenze.
Due strade diverse quindi che condividono ,volenti o nolenti ,una meta minimale che in se' non sembra avere alcun fascino.
Infatti seppur sappiamo quanto forte sia l'istimto di sopravvivenza, vivere per sopravvivere non sembra avere in se' grande attrattiva.
E veniamo al domandone finale.
Se abbracciamo il criterio di utilita' come fine a se stesso senza altre mete che non siano la sopravvivenza,detto come ipotesi , senza dover necessariamente concordare , quanto mete alte e gloriose , ma in se' futili , possono frenare la sua azione?
Ipotesi errate non hanno sempre conseguenze immediate , ma prima o poi i nodi dell'affascinante chioma vengono al pettine .
Il mio non è un invito a rinunciare ai nostri sogni da svegli , sia perché forse non è possibile sopprimerli da svegli al pari di come non possiamo evitarli nel sonno , sia perché è bello sognare ed è nella nostra farlo , e sopprimere la propria natura non sembra una buona idea a naso.
Il mio è un invito alla leggerezza.
Come dire che a me sembra molto utile non prendersi troppo sul serio.
Se il radicalizzarsi delle idee è la premessa indispensabile dell'utile dialettica , consideriamo sempre che le parti che assumiamo sono frutto del caso.
Se la coerenza in vita è un bene , nessuno però ci impedisce di vivere più vite.E forse è utile imparare a farlo.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

viator

Salve Iano.Cito : "Il mio è un invito alla leggerezza".
Da sempre, condivido. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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