Il principio naturale del bene

Aperto da viator, 12 Ottobre 2017, 21:55:14 PM

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viator

Salve. Cinico e distaccato contemplatore dei fatti di questo mondo, ho sempre impiegato una parte del mio tempo nel cercare di ricavare (ho una mentalità assai più sintetica che analitica) il succo, la sintesi appunto di essi.
Concentrandosi sui termini più utilizzati dalla comunicazione pubblica della nostra epoca troveremo - tra gli altri numerosi - quello di etica (un tempo si parlava di morale, ma oggi quasi tutti hanno una laurea ed hanno studiato il greco antico, al cui interno questa parola significa "comportamento").

Sembra esistano un sacco di etiche. Ovvio. Fatto un rapido calcolo, dovrebbero esser intorno ai sette miliardi. Sembra anche che alcune di esse siano comunque condivise (o magari solo sventolate) da gruppi assai numerosi di persone.
Tutti i professionisti (medici, avvocati, notai, fotografi, tassisti, artigiani, prostitute etc. etc etc.) hanno un'etica di categoria.
Tutte le religioni hanno un'etica. Persino (udite, udite !!) i politici sembra abbiano un'etica.

Si può, secondo voi, concepire o ricavare un qualche principio che, umanamente interpretato, possa costituire la base di un'etica universale ??

Secondo me si, e quello che io avrei trovato l'ho chiamato "principio naturale del bene".

Il suo enunciato - forzatamente laconico, essenziale, ma in sé completo. dovrebbe essere il seguente :

"Nessuno distrugga o sottragga ciò che - venendo chiamato a farlo - egli non sia in grado di rigenerare o restituire"

Cosa ne pensate ??
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

green demetr

Quindi se uno ha la bomba atomica, io non devo sottrargliela???


A parte lo scherzo (mica tanto) mi sembra che per essere un tipo sintetico, sintetizzi troppo.

I rapporti umani sono feroci, e ideati alla autodistruzione. Il manto aureo dell'invisibilità (ossia l'ignoranza) ci fa credere che tutto vada bene.....
Che si possa parlare tranquillamente di sintesi.

La tua varrebbe milioni di altre a fin di bene. (aiuto del prossimo, rispetto del prossimo).

Io non nego il valore cristiano di questa teleologia, ma la sua praticabilità.

Serve quindi una certa analisi anche delle sintesi. Temo per te.

Una sintesi delle sintesi. Una specie di carta di diritti degli uomini. o il progetto di pace perpetua kantiano.
Sono al vaglio della loro possibilità. (ossia della guerra ad altre culture, religioni),

Sinceramente lo trovo oscurantista a dire poco.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Kobayashi

Sì ma a cosa servirebbe questa sintesi brutale?
Questo lavoro di sottrazione fino a ridursi ad un principio universale talmente generico e leggero da non dire quasi più nulla degli uomini?

Piuttosto bisogna sforzarsi di essere sempre più consapevoli delle visioni antropologiche particolari di cui siamo portatori.
Queste visioni vanno prima comprese (perché siamo attraversati da idee e forze che non ci appartengono etc.), poi portate avanti nello scontro globale.

Per esempio c'è una certa concezione dell'umanità definita dalla filosofia antica. E c'è il tipo di umanità disegnato dal paradigma del neoliberismo. Visioni chiaramente inconciliabili.
Non mi pare sia utile sapere se esiste celato da qualche parte un denominatore comune, è utile invece capire da che parte si sta e poi combattere (anche solo con il proprio sapere) sapendo che la propria visuale è parziale, particolare, interessata, dipende dalla propria storia, dal proprio potere economico etc.

baylham

Il principio contrasta con il secondo principio della termodinamica, il quale è molto più profondo e realistico.
Il principio perciò non è praticabile.

Kobayashi

Perché?
Secondo il principio di Viator io sono legittimato a distruggere ciò che posso rigenerare.
Per esempio un castello di sabbia sulla spiaggia.
Naturalmente una volta distrutto lo deve rigenerare.
Il lavoro di rigenerazione è alimentato dal mio metabolismo.
Alla fine è chiaro che il mio metabolismo si scarica e inizia la dissoluzione del mio corpo etc., e quindi la morte, ma fino a quel momento sono libero dai vincoli della termodinamica.

baylham

La libertà è relativa.
Non sei libero dai vincoli della termodinamica come non lo sei da quelli della fisica in generale.

Il secondo principio della termodinamica spiega benissimo perché ciò che propone viator è impossibile: l'energia impiegata per creare o ricreare qualcosa implica una maggiore sottrazione di energia dall'ambiente.

viator

Salve. Chiedo scusa per la lapidarietà. Infatti il mio pensiero non è stato - per mia colpa - interpretato correttamente. Io non ho mai dato come praticabile, realizzabile, tale principio. Il quale non ha proprio nulla di fisico. Si tratta infatti del dettame etico in accordo al quale funziona (filosoficamente e non fisicamente) il mondo naturale.

La natura può tutto al di là di ogni concetto umano di bene e di male proprio perché solo essa ha il potere di restituire o rigenerare qualsiasi cosa lei sottragga a qualcuno o qualsiasi cosa lei sopprima (inclusa ovviamente la vita).

Tale principio dovrebbe venir rispettato dall'uomo (figlio e sperabilmente allievo della natura). Ovviamente l'interpretazione e la tematica pratica di esso implica una discussione senza fine. Ma il primo passo sarebbe il giungere a condividere tale principio.

Infatti al di fuori di esso resta solo il male.
Il quale, come dovrebbe essere noto, non esiste.
Nel senso che esso male non consiste in qualcosa ma - come avviene per il buio, il nulla, la solitudine etc. etc. - ma consiste nell'ASSENZA, magari solo parziale, del suo opposto.

Perciò male, buio, nulla, solitudine etc. consistono nella MANCANZA di bene, luce, qualcosa, compagnia etc.

Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Sariputra

Citazione di: viator il 13 Ottobre 2017, 13:13:23 PMSalve. Chiedo scusa per la lapidarietà. Infatti il mio pensiero non è stato - per mia colpa - interpretato correttamente. Io non ho mai dato come praticabile, realizzabile, tale principio. Il quale non ha proprio nulla di fisico. Si tratta infatti del dettame etico in accordo al quale funziona (filosoficamente e non fisicamente) il mondo naturale. La natura può tutto al di là di ogni concetto umano di bene e di male proprio perché solo essa ha il potere di restituire o rigenerare qualsiasi cosa lei sottragga a qualcuno o qualsiasi cosa lei sopprima (inclusa ovviamente la vita). Tale principio dovrebbe venir rispettato dall'uomo (figlio e sperabilmente allievo della natura). Ovviamente l'interpretazione e la tematica pratica di esso implica una discussione senza fine. Ma il primo passo sarebbe il giungere a condividere tale principio. Infatti al di fuori di esso resta solo il male. Il quale, come dovrebbe essere noto, non esiste. Nel senso che esso male non consiste in qualcosa ma - come avviene per il buio, il nulla, la solitudine etc. etc. - ma consiste nell'ASSENZA, magari solo parziale, del suo opposto. Perciò male, buio, nulla, solitudine etc. consistono nella MANCANZA di bene, luce, qualcosa, compagnia etc.

Mi sembra di ricordare che questa concezione del male come assenza di bene e non come di qualcosa dotato di esistenza propria la ritroviamo in Agostino d'Ippona che la sviluppa egregiamente... :)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

InVerno

#8
Esiste una regola aurea comune alla maggior parte delle tradizioni (in alcune è negativa in alcune positiva ma sempre quella è). Fai\non fare agli altri quello che vorresti\non vorresti essere fatto a te. E' molto meglio della tua, perchè solletica l'egoismo "naturale" delle persone anzichè stabilire un equo compenso (la rigenerazione), la tua sembra più presa dal (rispettabilissimo) codice di Hammurabi, e tralaltro l'aggettivo "naturale"  ma "aureo" è molto meglio, visto che il primo non ha alcun senso. Proprio nessuno. Aureo è qualcosa a cui diamo valore noi, come l'oro, senza necessità che questo valore sia intrinseco alla materia stessa.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

sgiombo

#9
Citazione di: baylham il 13 Ottobre 2017, 10:23:32 AM
Bailham:
Il principio contrasta con il secondo principio della termodinamica, il quale è molto più profondo e realistico.
Il principio perciò non è praticabile.
CitazioneIl secondo principio esprime la tendenziale evoluzione di sistemi fisici emodinamicamente isolati.
E non é assoluto: ammette che qua e là avvengano riduzioni dell' entropia e "costruzioni ordinate".


Viator:
La libertà è relativa.
Non sei libero dai vincoli della termodinamica come non lo sei da quelli della fisica in generale.

Il secondo principio della termodinamica spiega benissimo perché ciò che propone viator è impossibile: l'energia impiegata per creare o ricreare qualcosa implica una maggiore sottrazione di energia dall'ambiente.
Alla fine è chiaro che il mio metabolismo si scarica e inizia la dissoluzione del mio corpo etc., e quindi la morte, ma fino a quel momento sono libero dai vincoli della termodinamica.

CitazioneForse volevi dire che i vincoli (ineludibil) della termodinamica mi consentono (o almeno non necessariamente, sempre e comunque mi impediscono) la ricostruzione di ciò che distruggo.
Viator:
Ma il primo passo sarebbe il giungere a condividere tale principio.

Infatti al di fuori di esso resta solo il male.
Il quale, come dovrebbe essere noto, non esiste.
Nel senso che esso male non consiste in qualcosa ma - come avviene per il buio, il nulla, la solitudine etc. etc. - ma consiste nell'ASSENZA, magari solo parziale, del suo opposto.

Perciò male, buio, nulla, solitudine etc. consistono nella MANCANZA di bene, luce, qualcosa, compagnia etc.
CitazioneBeh, non é che "dovrebbe essere noto" (e condiviso da tutti; casomai da chi segua Agostino e forse -sono piuttosto ignorante in materia- il neoplatonismo).

P.S.:
Scusa, Sari, non avevo ancora letto al tua risposta. (aggiunta delle 14,57)

viator

#10
Buondì. Evidentemente sono incapace di esprimermi in modo comprensibile. Parlo di etica e mi viene fatto notare che non posso violare le leggi della fisica. Parlo di natura e mi viene fatto notare che "a noi ce può fregar de meno della natura, ce frega solo de Hammurabi e de tutte le etiche umane precedenti e successive".

A questo punto vi dico una cosa: lo sapete quali sono gli aspetti che sempre ed ovunque stanno alla base della morale sessuale delle genti ?

Sono solo tre e non hanno nulla di morale essendo basati solamente sulla praticità di effetto : la gestione della volontà fecondativa, il sano tabù dell'incesto ed il rischio venereo.

Direte : "Ma che c'incastra questo ??"

C'incastra quanto Hammurabi e quanto Lavoisier.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

green demetr

#11
Citazione di: viator il 13 Ottobre 2017, 13:13:23 PM
Salve. Chiedo scusa per la lapidarietà. Infatti il mio pensiero non è stato - per mia colpa - interpretato correttamente. Io non ho mai dato come praticabile, realizzabile, tale principio. Il quale non ha proprio nulla di fisico. Si tratta infatti del dettame etico in accordo al quale funziona (filosoficamente e non fisicamente) il mondo naturale.

La natura può tutto al di là di ogni concetto umano di bene e di male proprio perché solo essa ha il potere di restituire o rigenerare qualsiasi cosa lei sottragga a qualcuno o qualsiasi cosa lei sopprima (inclusa ovviamente la vita).

Tale principio dovrebbe venir rispettato dall'uomo (figlio e sperabilmente allievo della natura). Ovviamente l'interpretazione e la tematica pratica di esso implica una discussione senza fine. Ma il primo passo sarebbe il giungere a condividere tale principio.

Infatti al di fuori di esso resta solo il male.
Il quale, come dovrebbe essere noto, non esiste.
Nel senso che esso male non consiste in qualcosa ma - come avviene per il buio, il nulla, la solitudine etc. etc. - ma consiste nell'ASSENZA, magari solo parziale, del suo opposto.

Perciò male, buio, nulla, solitudine etc. consistono nella MANCANZA di bene, luce, qualcosa, compagnia etc.

Lol, sembrava che tu affermassi l'esatto contrario in primis.

Ma così dicendo è anche peggio.

Adottare l'idea della natura come grande mamma o mamma matrigna, preclude completamente qualsiasi analisi intelligente di cosa compone l'uomo.

L'uomo è anzitutto pensiero, analisi, ragione, non è il prodotto di una fantomatica mamma.

con tutte le scemenze evolutive e mentalistiche che questo comporta.

comprese quelle metafisiche sulla luce e le tenebre ovviamente. (una volta stavano nel campo religione, ma vedo che tentanto sempre di voler essere scientifiche.....oddio che pazienza!)

edit
mi accorgo solo ora che la critica al concetto di natura è stata già fatta da inverno....oibò un alleato!
mi congratulo siamo in pochi là fuori!  ;)
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: viator il 18 Ottobre 2017, 13:15:37 PM
Buondì. Evidentemente sono incapace di esprimermi in modo comprensibile. Parlo di etica e mi viene fatto notare che non posso violare le leggi della fisica. Parlo di natura e mi viene fatto notare che "a noi ce può fregar de meno della natura, ce frega solo de Hammurabi e de tutte le etiche umane precedenti e successive".

A questo punto vi dico una cosa: lo sapete quali sono gli aspetti che sempre ed ovunque stanno alla base della morale sessuale delle genti ?

Sono solo tre e non hanno nulla di morale essendo basati solamente sulla praticità di effetto : la gestione della volontà fecondativa, il sano tabù dell'incesto ed il rischio venereo.

Direte : "Ma che c'incastra questo ??"

C'incastra quanto Hammurabi e quanto Lavoisier.

Forse è il caso che ti leggi storia della sessualità di Focault.

La tua ricostruzione storica su come nasca la morale sessuale è talmente idiota che mi fa sorridere.

gestione della volontà fecondativa????? hai presente 8 miliardi di persone????e in costante salita....
Vai avanti tu che mi vien da ridere

viator

#13
per Green Demetr : sono contento che la mia ricostruzione ti faccia sorridere : cuor contento il ciel l'aiuta.
Quando alla sua idiozia, nessun problema, Da che mondo è mondo certi apprezzamenti sono sempre e solo serviti  a qualificare chi li usa, non chi o cosa dovrebbe esserne il destinatario.

Ti confesso di essere semianalfabeta. Mentre il numero di opere che - con grande fatica - ho letto è ridicolmente limitato, quello delle opere che non ho letto è decisamente sterminato, e di queste ultime fa parte la produzione del tal Foucault. Se poi devo confessare il numero delle opere che ho capito......., beh, dovrebbe essere di qualche unità al di sopra dello zero.

Tutto quanto sopra è ciò che ha generato le mie idee ed il mio modo di esprimermi. Essendo profondamente ignorante non sono in grado di citare autorevoli conferme o semplici reiterazioni del mio punto di vista. Fortunatamente ciò non mi deprime più di tanto, essendo da sempre abituato ad una assai ampia autonomia interiore ed intellettuale.

Venendo comunque al dunque (che tra l'altro è fuori tema), sembra quindi che, secondo te e Foucault, nel caso da questo mondo sparissero :

- la volontà od il timore di avere figli;
- ll rischio genetico della consanguineità;
- le malattie veneree (oggi le chiamano "sessualmente trasmissibili")


..........le morali sessuali umane non se ne accorgerebbero neppure e resterebbero quelle attuali ????

Pace e bene.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

InVerno

Citazione di: green demetr il 18 Ottobre 2017, 21:03:59 PMmi congratulo siamo in pochi là fuori!  ;)
Naturalmente ;)

Viator è qualche mese che frequento questa comunità di pensatori, non mi è mai capitato di vedere nessuno puntare il dito contro l'ignoranza altrui al massimo alcuni mi pare di vedere che si evitano (alcuni Mi evitano), anzi io apprezzo che tu ti identifichi con la tua ignoranza (mi congratulo, siamo in pochi la fuori ;) ), tuttavia libri che hai letto o meno, non ne uscirà niente di buono se ti sbracci davanti alle critiche. Hai aperto un topic per confrontarti e per essere criticato o nell'illusione che aprendolo tutti sarebbero saliti sul tuo carro?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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