Il paradosso del viaggio nel tempo.

Aperto da Carlo Pierini, 30 Settembre 2017, 03:20:31 AM

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baylham

Che cosa sia il tempo, il divenire, è una questione del tutto aperta ed irrisolta, misteriosa quanto la realtà, il fenomeno o il noumeno.

Ho dei dubbi sul fatto che la realtà sia unica, potrebbero essercene molte, infinite, reciprocamente separate, senza alcuna relazione tra di loro. Ovviamente è una pura ipotesi, intrinsecamente inverificabile.

Fantasticare sui viaggi nel tempo, sui paradossi e contraddizioni, sulle possibilità o impossibilità emergenti è un utile esercizio dell'immaginazione e dell'intelligenza umana.

Sariputra

Citazione di: baylham il 21 Febbraio 2018, 15:12:10 PMChe cosa sia il tempo, il divenire, è una questione del tutto aperta ed irrisolta, misteriosa quanto la realtà, il fenomeno o il noumeno. Ho dei dubbi sul fatto che la realtà sia unica, potrebbero essercene molte, infinite, reciprocamente separate, senza alcuna relazione tra di loro. Ovviamente è una pura ipotesi, intrinsecamente inverificabile. Fantasticare sui viaggi nel tempo, sui paradossi e contraddizioni, sulle possibilità o impossibilità emergenti è un utile esercizio dell'immaginazione e dell'intelligenza umana.

Condivido...ma oggi, siccome mi sento un tantinello 'cattivo', aggiungerei anche...un utile "cazzeggio" intellettuale... :(
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

viator

Salve. Per Eutidemo: So bene che la razionalità, la logica,la scienza sono aspetti tra i più valutati correntemente perché farebbero "apertura mentale", "modernità", "progresso". Perciò il termine "irrazionale" viene spesso accostato dalle anime semplici ad "arretratezza", "follia", "imprevedibilità" etc. etc.

Io sono un razionalista ma mi guardo bene dal sopravvalutare l'importanza della ragione e della logica. L'irrazionale è il mondo dell'intuito, della fede, della fantasia, della speranza immotivata, dei sentimenti.......un mondo che ha preceduto e tuttora anima e sovrasta quello, ridicolmente recente (pochi millenni) del razionale.

Un mondo immensamente più vecchio, più vasto e meno conoscibile.

La razionalità ha il solo pregio di risultare più comoda poiché spesso ci permette di meglio prevedere le conseguenze delle nostre scelte. Tutto qui.

Ecco quindi che razionale ed irrazionale sono appunto i due distinti aspetti con i quali viene affrontata la duplicità della realtà CONVENZIONALE cioè dell'insieme degli aspetti che vengono comunemente definiti come reali dal nostro senso comune.

E ricordiamoci che, mentre la realtà VERA (senza le virgolette) è unica ed impenetrabile nella propria unitarietà (noi siamo condannati ad aver sempre a che fare solamente con le duplicità o le molteplicità, unicità e totalità si identificano con l' ASSOLUTO da noi irraggiungibile), visto che non possiamo sfuggire al continuo confronto tra SOGGETTO (noi) ed OGGETTO (il fuori di noi).........la realtà "VERA" ha le virgolette poiché consiste solamente in ciò in cui crediamo.

Si è mai forse visto qualcuno che non trovasse VERO e facente parte della propria REALTA' ciò in cui crede ?
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Eutidemo

Salve: per Viator! 
Come diceva Blaise Pascal, che, pure, era un fisico ed un matematico: "Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce". 
Ma io andrei cauto nel definire "tout court" come "irrazionali" le ragioni del cuore; si tratta solo di un modo diverso di approcciare la realtà.
Ed infatti, storicamente, ci sono state -e tutt'ora ci sono- fondamentalmente tre modalità per fare questo:
1) La modalità simbolica, ovvero analogica o catafatica che dir si voglia, che normalmente usiamo per descrivere il mondo "fenomenico", quantomeno a livello "macrofisico".
2) La modalità non-simbolica, ovvero alogica o apofatica che dir si voglia, che alcuni hanno usato ed usano per cercare di "descrivere negativamente" la realtà "noumenica".
3) La modalità mistica, ovvero illuminativa o ingiuntiva che dir si voglia, che molto poche persone hanno usato ed usano per cercare di avere un contatto diretto con la realtà "noumenica".
L'ho detto molto male, ma c'è chi l'ha spiegato meglio di me, come Ken Wilber, di cui qui riporto solo una breve e non esaustiva sintesi:

Ken Wilber "Lo spettro della coscienza" Crisalide pag.87
Detto in altri termini, tutte e tre le modalità sono perfettamente valide, nel loro ambito; tutto sta ad usarle nel proprio ambito, perchè la REALTA è una sola, ma si manifesta (e non manifesta) in modi diversi.
Ed invero, come ha scritto  Scrhoedinger, che, pure, come Pascal, era un fisico ed un matematico:

E.Scrhoedinger "La mia visione del mondo" Garzanti pag.123/124
Il termine "irrazionale", semmai, lo relegherei alle reazioni del sistema limbico, e, in particolare, dell'amigdala; le quali pure, però, hanno una loro ben precisa "ragione" in termini evoluzionistici.
***
Passando ad un altro tema, invece, quanto al "mondo che ha preceduto quello attuale", ridicolmente recente del razionale, che tu descrivi come un mondo immensamente più vecchio, più vasto e meno conoscibile, non sono affatto d'accordo con te.
Secondo me, infatti, è l'esatto contrario!
Ed infatti, il mondo attuale è immensamente più "vecchio", più vasto e più ricco di conoscenze di quello passato, così come un uomo maturo lo è rispetto ad un bambino; il che mi sembra ovvio, perchè, naturalmente, più passa il tempo, e più gli esseri umani accumulano nuove esperienze, conoscenze e riflessioni che vanno ad aggiungersi e a superare quelle che avevano gli antichi.
Semprechè, ovviamente, non si sia così stupidi da ignorarle, e presumere di ripartire da zero!
Ma se, invece, si tiene conto di tutta la conoscenza, saggezza ed esperienza acquisita nel corso dei secoli e dei millenni, noi moderni, sia pur considerandoci "nani sulle spalle di giganti", per forza di cose abbiamo ormai una vista ben più lunga e matura della loro.
NOI siamo i VECCHI, non loro!
***
Quanto alla realtà CONVENZIONALE cioè dell'insieme degli aspetti che vengono comunemente definiti come reali dal nostro "senso comune", stiamo ben attenti a non confonderlo con il "buon senso" ed il "senso scientifico"; ed infatti, tutt'oggi, se mi affido al "senso comune", la terra mi appare ancora piatta!
Il guaio è che, purtroppo, oggi quest'ultimo abbonda, ma siamo molto carenti del secondo; per non parlare della assoluta carenza, nel nostro Paese, non tanto di conoscenza scientifica in particolare, quanto di assimilazione dei principi base della visione scientifica (a partire dal Rasoio di Occam). 
Per concludere, così come ritengo inadeguata sia la razionalità che la scienza per attingere alla realtà unitaria ed indivisibile che "sottende" tutti i "fenomeni" ("noumeno" o come altro la vogliate chiamare), la ritengo, invece, INDISPENSABILE per meglio comprendere la "realtà fenomenica" che ci circonda; e ritengo infantile e sciocco pretendere di interpretare quest'ultima in modo magico e semplicistico, come, appunto, spesso facevano gli antichi.
Ma loro erano giustificati dalla loro "giovanile" ignoranza; noi, invece, non possiamo esserlo, considerata la nostra "senile" esperienza! :)

Assenzio

Citazione di: Carlo Pierini il 30 Settembre 2017, 03:20:31 AM
Se vado nel passato e uccido mia nonna, io non sarei mai nato e quindi non avrei mai potuto viaggiare nel tempo.

...Ma allora, perché mio nonno insiste che io vada?  ;D
Non fa alcuna differenza, nel momento in cui uccidi tua nonna praticamente crei un'altra linea temporale nella quale tu non nasci, perché chiaramente tu sei già nato. Ciò che conta è che nell'universo ci sia sempre la stessa quantità di materia, la tua massa esce da una linea temporale ed entra in un'altra. Nella linea temporale che abbandoni, per tornare indietro da tua nonna, la tua massa, il tu in carne ed ossa, scompare, non c'è più, quindi il problema non si pone, perché è come se in quella linea temporale, cioè il tuo presente, è come se non fossi mai nato, quindi nessun paradosso.

viator

Salve: Per Assenzio: se tu fossi così cortese da spiegare (magari sono solo io l'ignorante) cosa sia una linea temporale. Grazie
Dici che una volta approdato nel passato (del mondo) io stia vivendo il mio presente. E' appunto una questione di linea temporale ?
Poiché il passato non è altro che la sequenza delle cause e degli effetti che hanno preceduto l'"adesso", per navigare all'indietro nel tempo occorre ripristinare la stato del mondo quale era al momento del nostro "sbarco" nel passato: ma ciò non è possibile farlo da viaggiatore solitario, dato che tutte le cause e gli effetti agenti nel mondo sono inesorabilmente interconnessi (non è possibile tornare al passato eliminando solo alcune cause ed effetti o solamente in ambito locale e parziale). In alcuni miei post qui precedenti ci sono cenni circa un simile problema.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Assenzio

Citazione di: viator il 20 Marzo 2018, 21:52:54 PM
Salve: Per Assenzio: se tu fossi così cortese da spiegare (magari sono solo io l'ignorante) cosa sia una linea temporale. Grazie
Dici che una volta approdato nel passato (del mondo) io stia vivendo il mio presente. E' appunto una questione di linea temporale ?
Poiché il passato non è altro che la sequenza delle cause e degli effetti che hanno preceduto l'"adesso", per navigare all'indietro nel tempo occorre ripristinare la stato del mondo quale era al momento del nostro "sbarco" nel passato: ma ciò non è possibile farlo da viaggiatore solitario, dato che tutte le cause e gli effetti agenti nel mondo sono inesorabilmente interconnessi (non è possibile tornare al passato eliminando solo alcune cause ed effetti o solamente in ambito locale e parziale). In alcuni miei post qui precedenti ci sono cenni circa un simile problema.
Salve viator, una linea temporale è una sorta di universo parallelo che si viene a creare dopo che qualcuno torna indietro nel tempo, modificando un evento del passato. La modifica infatti non ha ripercussioni sulla linea temporale del viaggiatore del tempo, ma crea una biforcazione che da vita ad una nuova linea temporale. I viaggi nel tempo creano nuove linee temporali parallele. Ora, immagina per un attimo, se tu hai 61 anni, e torni indietro di 60 anni, quando arrivi dovresti avere 1 anno. Ciò non avviene, perché crei un'altra linea temporale. Allo stesso modo se nel 2057 è stata costruita una macchina del tempo e nel 2062 la usi per tornare indietro al massimo potresti tornare fino al 2057 e non oltre.

epicurus

Assenzio, se leggerai tutta la discussione troverai molte riflessioni interessanti e in parte anticipano risposte alle tue osservazioni.

Nello specifico, la soluzione con gli universi paralleli al problema dei viaggi nel tempo è un cambiare discorso: non è più un viaggio nel passato, ma un viaggio in un universo parallelo. E poi, tale soluzione ipotetica è "facile"... la sfida filosofica e logica riguarda l'utilizzo di un solo universo. :D

viator

Salve. Per Assenzio. Quindi credo di capire che per viaggiare indietro nel tempo non occorra si crei una linea temporale, bensì che la linea temporale sia una conseguenza dell'aver effettuato il viaggio. Quella che chiami "linea temporale" potrebbe forse anche chiamarsi "nuova dimensione temporale" che si concreta all'interno di una "nuova dimensione spaziale" ? In che modo ciò o chi viaggia nel tempo riuscirebbe a "slegarsi", a "deviare" dalla concatenazione di cause ed effetti che l'hanno generato per andare ad "immergersi" in nuova e diversa sequenza di cause-effetti vigenti nel nuovo spaziotempo ? In che modo poi il nuovo e diverso ambiente spaziotemporale riuscirebbe a "contattare" l'ambiente spaziotemporale di provenienza nel cui passato si trova il momento al quale stiamo ritornando ?
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Suttree

Ho sempre pensato al viaggio nel passato come severa violazione del secondo principio della termodinamica. Questo me lo fa ritenere impossibile, molto più degli ipotetici paradossi temporali. Tornare insomma ad uno stato precedente più ordinato all'interno di  un sistema chiuso come l'universo.

viator

#100
Salve. Per Suttree : ma quanto sei cinico, Suttree ! Vuoi privarci del piacere insito nelle discussioni sul sesso degli angeli e sul viaggio nel tempo. Qualcuno di noi sa che il viaggio nel tempo rappresenta l'assurdo per antonomasia, qualcun altro lo crede possibile, altri ancora sperano che divenga possibile, altri altri ancora sono pronti a sostenere che qualcuno l'ha già compiuto..........

Secondo me, che sono il più sciocco di tutti, noi tutti stiamo già viaggiando nel tempo. In avanti. Ma qualcuno non si accontenta.
Non capisce che, se anche si riuscisse a viaggiare nel tempo anche all'indietro, nessuno potrebbe accorgersene (vedasi mia risposta nr.85 alla pag 6 di questa discussione).
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Suttree

Citazione di: viator il 21 Marzo 2018, 13:09:19 PM
Salve. Per Suttree : ma quanto sei cinico, Suttree ! Vuoi privarci del piacere insito nelle discussioni sul sesso degli angeli e sul viaggio nel tempo. Qualcuno di noi sa che il viaggio nel tempo rappresenta l'assurdo per antonomasia, qualcun altro lo crede possibile, altri ancora sperano che divenga possibile, altri altri ancora sono pronti a sostenere che qualcuno l'ha già compiuto..........

Secondo me, che sono il più sciocco di tutti, noi tutti stiamo già viaggiando nel tempo. In avanti. Ma qualcuno non si accontenta.
Non capisce che, se anche si riuscisse a viaggiare nel tempo anche all'indietro, nessuno potrebbe accorgersene (vedasi mia risposta nr.85 alla pag 6 di questa discussione).

è come per la reincarnazione (di cui parlava di là)... anche se esistesse, chi se ne accorgerebbe? :) ma non sono cinico, solo schiavo della malvagia entropia come tutti noi. I suoi effetti nefasti si imparano fin da bambini quando si gioca al telefono senza fili :D Ad ogni modo, appena incontrarò un angelo proverò a verificare!

Assenzio

Citazione di: viator il 21 Marzo 2018, 12:41:43 PM
Salve. Per Assenzio. Quindi credo di capire che per viaggiare indietro nel tempo non occorra si crei una linea temporale, bensì che la linea temporale sia una conseguenza dell'aver effettuato il viaggio. Quella che chiami "linea temporale" potrebbe forse anche chiamarsi "nuova dimensione temporale" che si concreta all'interno di una "nuova dimensione spaziale" ? In che modo ciò o chi viaggia nel tempo riuscirebbe a "slegarsi", a "deviare" dalla concatenazione di cause ed effetti che l'hanno generato per andare ad "immergersi" in nuova e diversa sequenza di cause-effetti vigenti nel nuovo spaziotempo ? In che modo poi il nuovo e diverso ambiente spaziotemporale riuscirebbe a "contattare" l'ambiente spaziotemporale di provenienza nel cui passato si trova il momento al quale stiamo ritornando ?
Salve viator, non credo di aver capito cosa vuoi dire esattamente.
Tuttavia, anche se sembrerà banale, in fisica non è possibile stabilire se due eventi che sono avvenuti in momenti diversi hanno avuto luogo nella medesima posizione spaziale. Quindi la concatenazione causa-effetto ha senso nella sola finestra temporale nella quale ci troviamo, ma per ogni viaggio creiamo una nuova linea, e se dovessimo tornare al presente dal quale siamo partiti chiaramente non sarebbe come quello che abbiamo lasciato.

viator

Salve. Per Suttree: Bravo. Naturalmente il cinismo che ti ho attribuito è stato solo frutto di mia ironia. Comunque la indifferente entropia è la Dispotica Imperatrice di tutte le esistenze. E' ciò che, tendendo alla morte del Mondo per uniformità energetica, lo fa vivere attraverso la trasformazione e la complicazione dei suoi contenuti.
Circa poi la reincarnazione, sembra non si capisca come l'aumentante polazione dei viventi sul nostro pianeta sia compatibile col fatto che ciascun individuo debba essere la reincarnazione di altri individui appartenenti ad un passato in cui la popolazione di viventi era certo meno numerosa. E' il vecchissimo e troppo trascurato argomento della fabbrica delle anime.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

#104
Salve Assenzio. Vedo che tu affronti l'argomento in chiave di prospettiva scientifica. Io invece (nel rispetto, credo, dell'impostazione di questa sezione del Forum) lo faccio dal punto di vista filosofico. La ragione delle reciproche incomprensioni dovrebbe essere questa.

Tempo e spazio, dal mio punto di vista, non sono dimensioni fisiche e scientifiche, ma unicamente filosofiche e - al nostro interno - psichiche.
Che poi la scienza utilizzi tali due parametri per descrivere il mondo è una semplice ed inevitabile conseguenza del fatto che essi sono l'unico "ponte" possibile tra il "dentro di noi" ed il "fuori di noi", tra l'oggettività esterna a noi e la nostra soggettività, tra ciò che viene osservato (il mondo) e l'osservatore (lo scienziato).

Poiche fuori di noi non esistono nè tempo nè spazio assoluti (ed il tuo richiamo al principio di indeterminazione mi sembra possa confermarlo), possiamo solo trattare di tempi e spazi relativi. In questo senso il tempo (consistente nella successione degli eventi, cioè delle cause e degli effetti) è la dimensione al cui interno avvengono le trasformazioni e la diffusione dell'energia.................. mentre lo spazio (consistente nella inerzia tendenziale della materia che lo occupa) sarebbe la dimensione al cui interno la materia giace trattenendo in sè l'energia equivalente secondo il noto rapporto E=mc^2. (Mi scuso, rendendomi conto della poca chiarezza di una trattazione così sintetica dell'argomento).

Comunque la conclusione sarebbe che - per la nostra psiche - il tempo non è altro che la percezione (psichica, appunto) degli effetti SENSORIALI e FISIOLOGICI della diffusione dell'energia, mentre lo spazio sarebbe la percezione degli effetti SENSORIALI e FISIOLOGICI dell'esistenza della materia.

A questo punto credo che il concetto di "linea temporale" possa rappresentare solo una nostra escogitazione mentale collegabile alla nostra percezione psichica della relatività del tempo (e dello spazio), non avendo nulla a che fare con la "realtà" scientifica.

IL MONDO FISICO CONTIENE E CONSISTE SOLO NELLA SOSTANZA, cioè dell'insieme delle relazioni tra la MATERIA FISICA e l'ENERGIA FISICA, ed è il fatto di stare osservandolo che gli conferisce - a nostra sensazione - UNA FORMA, cioè l'insieme delle relazioni tra lo SPAZIO PSICHICO ed il TEMPO PSICHICO.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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