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Il "Paradiso"

Aperto da Eutidemo, 14 Ottobre 2024, 17:54:04 PM

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Eutidemo

Ho già trattato dell'"Inferno" in un apposito TOPIC:
Per cui ho ritenuto giusto aprire un TOPIC riguardante anche il "Paradiso".
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Ovviamente, mi riferisco all'"Inferno" e al "Paradiso", così per come vengono convenzionalmente immaginati da chi ci crede; e, questo, a prescindere dal fatto che essi esistano realmente o meno.
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E cioè:
- l'"Inferno" come luogo di pene ed atrocità insopportabili, laddove gli "individui" cattivi verranno tormentati per l'eternità;
- il "Paradiso", come luogo di delizie e diletti ineffabili, laddove gli "individui" buoni verranno gratificati per l'eternità.
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Nel mio TOPIC relativo all'"Inferno" ho illustrato i motivi per cui lo ritengo "contraddittorio" sia rispetto alla misericordia, sia rispetto alla giustizia divina; in questo  TOPIC relativo al "Paradiso", invece, illustrerò per quali motivi lo ritengo ugualmente "contraddittorio" sia rispetto alla misericordia, sia rispetto alla giustizia divina (ma per altri motivi).
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L'unica differenza è che, almeno secondo la "mia" logica:
a)
Mentre l'"Inferno" fa soffrire in modo "equo" i dannati, e, cioè, ciascuno in modo ed in misura diversa a seconda dei peccati più o meno gravi commessi in vita (un po' come il nostro codice penale).
b)
Il "Paradiso", invece, fa godere in modo  "iniquo" i beati, e, cioè, ciascuno in modo ed in misura diversa a seconda delle azioni più o meno buone personalmente compiute in vita, però senza tener conto dei "rapporti" con i loro cari.
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Ed infatti, almeno secondo le comuni credenze religiose:
- è vero che, individualmente, i beati, vengono più o meno "premiati" a seconda delle azioni più o meno buone che "loro" hanno personalmente compiuto in vita;
- però mentre alcuni di loro si ritrovano a godere insieme ai propri cari le maggiori o minori delizie del "Paradiso", molti di loro, invece, si ritrovano a godere da soli le maggiori o minori delizie del "Paradiso", perchè propri cari sono finiti all"'Inferno".
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Io  mi chiedo, quanto può essere felice in "Paradiso" una madre che sa che il proprio figlio sta soffrendo all'"Inferno" per l'eternità?
Secondo me, se crediamo alla sopravvivenza del nostro "io individuale", con i suoi sentimenti ed i suoi affetti personali, quella madre "beata", soffrirà in "Paradiso", come se fosse una "dannata", una pena peggiore di quella del figlio che si trova all'"Inferno".
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Per cui, concludendo, ritengo che, almeno in molti casi, il Paradiso si riduce al "tentativo di avere la botte piena e la moglie ubriaca"; cioè, di pretendere di rendere felice qualcuno facendolo nel contempo soffrire!
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