Menu principale

Il filosofo ignorante.

Aperto da iano, 13 Marzo 2023, 13:53:29 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

iano

Dietro le formule che usiamo in matematica, o alle sagge sentenze dei filosofi, vi è una storia millenaria, quindi non possiamo in sede didattica presentarle nella loro essenzialità senza altro aggiungere.
Penso che parecchi di noi abbiano dovuto subire questo tipo di didattica, per cui per reazione io ho iniziato a dare più importanza al ''come si giunge a una soluzione'' e molto meno alla soluzione, non al pensiero in sè, ma a una storia del pensiero che rimandi ai meccanismi del pensiero.
Perchè anche sentirsi raccontare una storia non ha un valore didattico in sè, se non ti fà immedesimare nel soggetto della storia.
La storia del pensiero deve insegnarci a pensare.
La storia di come si sono sviluppate soluzioni matematiche deve insegnarci non quella particolare soluzione, ma come si fà a trovare soluzioni nuove, magari senza impiegarci necessariamente altri millenni.
Il primo passo quindi credo sia non tanto disporre di una storia ben documentata, ma di una storia in cui ci si possa immedesimare, di modo che a partire da un punto di quella storia, la si possa riprodurre autonomamente con buona approssimazione, non essendo diversi da quegli uomini che l'hanno già prodotta.
Non occorre però ripercorrere tutta la storia del genere umano, ma anche solo una minima parte, perchè ciò che conta è riviverne in diretta una parte, un esempio.
Se ci si limita invece a dimostrare di conoscere bene tutta la storia, senza dimostrare di sapervi dare un seguito, ciò mi sembra da un lato cosa notevole che non posso non invidiare, ma dall'altro uno spreco di intelligenza.
il non riuscire a svincolarsi dall'esempio facendosi esempio.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Claudia K

Citazione di: iano il 13 Marzo 2023, 13:53:29 PMSe ci si limita invece a dimostrare di conoscere bene tutta la storia, senza dimostrare di sapervi dare un seguito, ciò mi sembra da un lato cosa notevole che non posso non invidiare, ma dall'altro uno spreco di intelligenza.
il non riuscire a svincolarsi dall'esempio facendosi esempio.
Mi è piaciuta immensamente questa tua riflessione. 
Lancio solo una mia piccola perplessità al riguardo, che poi...mia non è: l'erudizione e l'intelligenza non sono parenti, come a tutti noto. 
A parte che l'una e  l'altra richiedono oggettivamente doti assai diverse, ma a me (fervente fan del "la Cultura è quel che resta quando hai dimenticato tutto") , ha sempre accompagnato il dubbio che la realtà possa essere anche più mesta. Lo penso dai tempi delle elementari...e mai nulla lo ha smentito: il dubbio che l'ossessivizzarsi sulla storia (di qualunque materia) , e nella propria vita tornare indietro per tentarne l'ennesima analisi della doppia punta del capello (e prendendosi anche molto sul serio) sia espressione della vera e propria necessità di ancorarsi al "certo o quasi", senza saper elaborare nulla di proprio. 
In pratica, e malgrado le superficiali apparenze: essere del tutto incapaci di CAPITALIZZARE il contenuto della Materia e avere l'Intelligenza di metterci del proprio. 

iano

#2
Citazione di: Claudia K il 14 Marzo 2023, 13:13:47 PMma a me (fervente fan del "la Cultura è quel che resta quando hai dimenticato tutto") , ha sempre accompagnato il dubbio che la realtà possa essere anche più mesta.
Mi sfugge il perchè di questa mestizia, però la frase di cui ti dici fan merita approfondite riflessioni.
Intuitivamente la paragonerei a quel che dicono tanti scienziati, che trovano la soluzione del problema quando ormai frustrati credevano di aver rinunciato a trovarla.
I più furbi fra loro, presa coscienza del fatto, a causa del suo ripetersi che ne esclude la casualità, ne fanno metodo, e se ne vanno in vacanza,così che la trovano mentre se la spassano facendo tutt'altro.
Allora interrompono ciò che stavano facendo gridando eureka, eureka...   mentre escono in strada correndo più o meno nudi per diffondere la buona novella. :)
Chiamiamolo pure intuito, ma dietro c'è tanto lavoro  e tanta fatica.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

green demetr

Citazione di: iano il 13 Marzo 2023, 13:53:29 PMDietro le formule che usiamo in matematica, o alle sagge sentenze dei filosofi, vi è una storia millenaria, quindi non possiamo in sede didattica presentarle nella loro essenzialità senza altro aggiungere.
Penso che parecchi di noi abbiano dovuto subire questo tipo di didattica, per cui per reazione io ho iniziato a dare più importanza al ''come si giunge a una soluzione'' e molto meno alla soluzione, non al pensiero in sè, ma a una storia del pensiero che rimandi ai meccanismi del pensiero.
Perchè anche sentirsi raccontare una storia non ha un valore didattico in sè, se non ti fà immedesimare nel soggetto della storia.
La storia del pensiero deve insegnarci a pensare.
La storia di come si sono sviluppate soluzioni matematiche deve insegnarci non quella particolare soluzione, ma come si fà a trovare soluzioni nuove, magari senza impiegarci necessariamente altri millenni.
Il primo passo quindi credo sia non tanto disporre di una storia ben documentata, ma di una storia in cui ci si possa immedesimare, di modo che a partire da un punto di quella storia, la si possa riprodurre autonomamente con buona approssimazione, non essendo diversi da quegli uomini che l'hanno già prodotta.
Non occorre però ripercorrere tutta la storia del genere umano, ma anche solo una minima parte, perchè ciò che conta è riviverne in diretta una parte, un esempio.
Se ci si limita invece a dimostrare di conoscere bene tutta la storia, senza dimostrare di sapervi dare un seguito, ciò mi sembra da un lato cosa notevole che non posso non invidiare, ma dall'altro uno spreco di intelligenza.
il non riuscire a svincolarsi dall'esempio facendosi esempio.
Direi che in effetti è già così, nei licei la filosofia serve non tanto come storia, ma come modalità logica del pensare.
Quello che al liceo non ti spiegano è che la storia ha un valore immenso nella logica che noi decidiamo di usare di volta in volta.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Claudia K il 14 Marzo 2023, 13:13:47 PMMi è piaciuta immensamente questa tua riflessione.
Lancio solo una mia piccola perplessità al riguardo, che poi...mia non è: l'erudizione e l'intelligenza non sono parenti, come a tutti noto.
A parte che l'una e  l'altra richiedono oggettivamente doti assai diverse, ma a me (fervente fan del "la Cultura è quel che resta quando hai dimenticato tutto") , ha sempre accompagnato il dubbio che la realtà possa essere anche più mesta. Lo penso dai tempi delle elementari...e mai nulla lo ha smentito: il dubbio che l'ossessivizzarsi sulla storia (di qualunque materia) , e nella propria vita tornare indietro per tentarne l'ennesima analisi della doppia punta del capello (e prendendosi anche molto sul serio) sia espressione della vera e propria necessità di ancorarsi al "certo o quasi", senza saper elaborare nulla di proprio.
In pratica, e malgrado le superficiali apparenze: essere del tutto incapaci di CAPITALIZZARE il contenuto della Materia e avere l'Intelligenza di metterci del proprio.
E' vero, anch'io spesso nella giovinezza, da bambino pensavo alla filosofia, che quella che io oggi chiamo la mia identità, altro non era che un riflesso passivo di una struttura esterna.
Era una cosa che mi pesava molto, perchè ritenevo di avere un IO.
Solo a 20 anni ho scoperto la psicanalisi, e per motivi di amore, quindi casualmente ho trovato quel gancio, che mi insegnava che l'io è una oscillazione continua tra super-io ed es.
Nell'es vi è tanto la tecnica che la filosofia.
E così come emergono cose dalla tecnica, così emergono cose dalla filosofia.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: iano il 14 Marzo 2023, 13:42:48 PMMi sfugge il perchè di questa mestizia, però la frase di cui ti dici fan merita approfondite riflessioni.
Intuitivamente la paragonerei a quel che dicono tanti scienziati, che trovano la soluzione del problema quando ormai frustrati credevano di aver rinunciato a trovarla.
I più furbi fra loro, presa coscienza del fatto, a causa del suo ripetersi che ne esclude la casualità, ne fanno metodo, e se ne vanno in vacanza,così che la trovano mentre se la spassano facendo tutt'altro.
Allora interrompono ciò che stavano facendo gridando eureka, eureka...  mentre escono in strada correndo più o meno nudi per diffondere la buona novella. :)
Chiamiamolo pure intuito, ma dietro c'è tanto lavoro  e tanta fatica.

Tipo Eisengberg  :D 
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: iano il 14 Marzo 2023, 13:42:48 PMMi sfugge il perchè di questa mestizia, però la frase di cui ti dici fan merita approfondite riflessioni.
Intuitivamente la paragonerei a quel che dicono tanti scienziati, che trovano la soluzione del problema quando ormai frustrati credevano di aver rinunciato a trovarla.
I più furbi fra loro, presa coscienza del fatto, a causa del suo ripetersi che ne esclude la casualità, ne fanno metodo, e se ne vanno in vacanza,così che la trovano mentre se la spassano facendo tutt'altro.
Allora interrompono ciò che stavano facendo gridando eureka, eureka...  mentre escono in strada correndo più o meno nudi per diffondere la buona novella. :)
Chiamiamolo pure intuito, ma dietro c'è tanto lavoro  e tanta fatica.

La mestizia è dell'infanzia, infatti abbiamo perso tanto di quel potenziale, che a pensarci, e io ci penso, c'è da impazzire.
Probabilmente riguarda alcuni bambini assai sensibili, gli altri tipo te Iano a tagliar le code alle lucertole! scherzo!  ;) :)
Vai avanti tu che mi vien da ridere

iano

Citazione di: green demetr il 14 Marzo 2023, 16:16:27 PMLa mestizia è dell'infanzia, infatti abbiamo perso tanto di quel potenziale, che a pensarci, e io ci penso, c'è da impazzire.
Probabilmente riguarda alcuni bambini assai sensibili, gli altri tipo te Iano a tagliar le code alle lucertole! scherzo!  ;) :)
Adesso ho capito, E' vero.
Dopo aver preso la prima lucertola con la fionda, invece che esultare ci sono rimasto così male che ho dismesso la fionda. :(
Mi è rimasta solo nostalgia dell'arte di costruir fionde.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Claudia K

Citazione di: iano il 14 Marzo 2023, 13:42:48 PMMi sfugge il perchè di questa mestizia, però la frase di cui ti dici fan merita approfondite riflessioni.
Intuitivamente la paragonerei a quel che dicono tanti scienziati, che trovano la soluzione del problema quando ormai frustrati credevano di aver rinunciato a trovarla.
I più furbi fra loro, presa coscienza del fatto, a causa del suo ripetersi che ne esclude la casualità, ne fanno metodo, e se ne vanno in vacanza,così che la trovano mentre se la spassano facendo tutt'altro.
Allora interrompono ciò che stavano facendo gridando eureka, eureka...   mentre escono in strada correndo più o meno nudi per diffondere la buona novella. :)
Chiamiamolo pure intuito, ma dietro c'è tanto lavoro  e tanta fatica.
Partendo dalla fine di  questo tuo post che mi entusiasma quanto quello d'apertura : certo che dietro c'è tanto lavoro e tanta fatica, ma...proprio come vissuto dagli scienziati di cui parli...credo sia lecito ipotizzare che il "guizzo" , se e quando c'è perchè se ne è facultizzati per natura, emerga proprio quando si prendono le distanze dalla gabbia dell'erudizione, avendo metabolizzato il senso pulsante della materia di cui ci si è occupati. 
E su questa premessa-flash desidero rispondere al tuo cortese "mi sfugge il perchè di questa mestizia".  
La mia mestizia, ultrariferita alla storia delle singole materie, cui pure facevi ampio cenno, è nella personale certezza che lo storico, il critico, l'esegeta...sia molto più spesso il semplice erudito di buona memoria e immensa pazienza che...si abbarbica a quella erudizione con la necessità stringente di tornare sullla storia in modo ossessivo...per la totale anelasticità mentale di poter in alcun modo contribuire, con la propria intelligenza, alla materia

Mia personale opinione, per carità : ma tra lo storico-critico-esegeta (da un lato)  e il filosofo (dall'altro lato) sento la stessa differenza incolmabile che può esistere... tra il Teologo e il Mistico, ossia tra religione e spiritualità...
Dove il teologo investe una vita intera per lavorare intorno alla dimostrazione ultraforbita (e ultra-pallosa) dell'indimostrabile, laddove il mistico è capacissimo, con il suo Guizzo che è Visione vera e sentita e vibrante, di cambiare il mondo con Esempio e Vissuto che parlano anche ai sassi... 

Claudia K

#9
Citazione di: iano il 14 Marzo 2023, 16:39:55 PMDopo aver preso la prima lucertola con la fionda, invece che esultare ci sono rimasto così male che ho dismesso la fionda.
Probabilmente perchè TU pensavi e crescevi pensando.

Restando  molto più strettamente in tema di quanto possa sembrare: se tu fossi stato un limitato che si era dato la (povera) mission di costruire la fionda perfetta...avresti invece perserverato, riuscendo a lavorare sul perfezionamento della fionda...senza filtrare e metabolizzare nulla che pure stava a significartene il disvalore..

iano

#10
Citazione di: Claudia K il 15 Marzo 2023, 01:19:52 AMProbabilmente perchè TU pensavi e crescevi pensando.


Fino a un certo punto ho creduto che bisognasse tacere se non si aveva nulla da dire, e non trovando spunti interessanti nel mio vissuto, tacevo.
Poi qualcuno mi ha spiegato, nel tentativo di risollevare il mio stagnante rendimento scolastico , riuscendoci, che non era necessario raccontare la verità, e si poteva inventare.
Non perciò il rendimento ha fatto un balzo significativo, perchè ad ogni pagina che leggevo ne producevo due di fantasia, non andando mai alla fine dei libri, ma almeno mi sentivo libero di volare.
Come dire che si può esagerare per un verso come per l'altro.
Conscio di ciò non dò mai riferimenti per quel che scrivo, sia perchè sarebbero poveri, sia perchè non ne sono mai certo.
Allo stesso tempo sò  che non potrei non fare riferimento alla cultura che vivo, anche se non volessi.
Sò bene che la mia libertà è condizionata , per cui non occorre condizionarla.
Se una verità esiste essa non può non condizionarci, per cui non ha senso farsi condizionare da presunte verità, a meno che non si tratti di quell'affascinante gioco che giochiamo con la realtà.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#11
Citazione di: green demetr il 14 Marzo 2023, 16:14:22 PMTipo Eisengberg  :D
Per evitare di impazzire è meglio non prendersi troppo sul serio e allo stesso tempo non smettere mai di prendere sul serio i propri giochi.
Siamo il risultato del gioco ''facciamo che io ero...Heisenberg''
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele22

Partirei dalla stretta parentela che vi sarebbe tra erudizione e intelligenza.
Ho visto persone colte umiliare oltremisura determinate persone. Questo è sintomo di scarsa intelligenza, ma pure di scarsa cultura.
Nel nostro mondo il ventisette del mese regola la vita di molti.
Nel nostro mondo la cultura della specializzazione, appagata dal ventisette del mese, si è distratta dall'avere una visione globale del vivere umano e delle sue scoperte, ma pure della sua sofferenza. Sarebbe quando il colto studia anche la sofferenza in tutte le sue forme che questo studio gli darebbe la possibilità di allineare la sua cultura alla sua intelligenza, ma evidentemente non lo fa, o sarebbero in pochi a farlo. Da questo scarno studiare deriverebbe senz'altro un'intelligenza zoppa.
La storia serve, noi siamo storia, e se non considerassimo la storia non sarebbe nemmeno possibile sapere, come dici tu iano, per quali vie si sia giunti ad una determinata soluzione. C'è sempre un problema a muovere qualcosa, tanto in fisica quanto in filosofia, e il problema sta sempre nella storia ... poi c'è un problema sul come un'intelligenza zoppa gestisca il proprio potere conoscitivo, zoppo pure quello. Un saluto


Claudia K

Citazione di: daniele22 il 15 Marzo 2023, 11:09:05 AMPartirei dalla stretta parentela che vi sarebbe tra erudizione e intelligenza.
Apprezzando molto il tuo condizionale, ti chiedo: secondo te c'è questa parentela stretta? 
Per me no. 
L'erudizione è una validissima stampella potenziale per la persona di intelligenza viva, ma non crea l'intelligenza viva, se questa non c'è. 
In questo momento penso a due storici e critici d'arte. Uno dei due (purtroppo da poco deceduto) era un vero Artista senza mai aver prodotto lavori artistici: immenso il suo bagaglio  culturale a cui attingeva con una leggiadria senza pari per fare di ogni sua considerazione qualcosa di assolutamente coinvolgente e creativo, e non di rado anche molto simpatico. L'altro (acciaccatello ma vivente)...du' palle che la metà basta. Ogni suo intervento serioso lo vede come l'esaminando perfettino alla maturità in cui vorrebbe avere il doppio della votazione massima. Deve dimostrare "quanto sa". Di una aridità umana senza limiti e confini, di una noiosotà pari merito; in fase ormai discendente della propria parabola esistenziale resterà nell'immaginario collettivo come una personalità istrionica alquanto stucchevole o proprio sgradevole, mentre la sua sterile erudizione può essere meno noiosamente sopperita da un buon database...

iano

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Discussioni simili (5)