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Il concetto di verità.

Aperto da iano, 15 Luglio 2024, 08:35:44 AM

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daniele22

Citazione di: Alberto Knox il 27 Luglio 2024, 14:18:20 PMla cosa si fa ridondante e circolare. Quello su cui vorrei tornare per un momento è sapere come la pensate riguardo l assunzione di kant secondo cui noi conosciamo attraverso giudizi determinanti. Se prendo in mano un foglio della stampante io non mi limito a prendere atto della sua presenza come oggetto, intanto gli attribuisco un colore bianco ma  so che altri esseri potrebbero vederlo di un altro colore oppure non vederlo affatto . gli attribuisco una dimensione spaziale, applico su di esso una geometria, è rettangolare . Ha un certo peso , un certo spessore , permane nel tempo e nello spazio. E posso dire anche ciò che non è, non è elastico, non è resistente a prove di torsione ecc. tutte queste descrizioni che io do  kant li chiama giudizi determinanti. In un certo senso ho tracciato i confini del foglio di carta tramite i miei giudizi?
Nella mia visione, come spesso ripetuto, la conoscenza non parte dai sensi. Chiaro sarebbe che tutti quelli che pensano che la conoscenza parta dalla elaborazione dell'immagine percepita dai sensi si troverebbero di fatto in questo errore iniziale. Di persone che in tal senso la pensano come me non ho testimonianza alcuna e Kant non sarà certo tra questi. Più che ragionevole sarebbe per me pensare che sia io ad essere in errore, ma non ho ancora dubbi al riguardo. Pertanto, per come la penso, i giudizi determinanti potrebbero essere espressi solo temporalmente a valle della conoscenza che già si possiede di un qualsiasi oggetto, non a costituirla

Ipazia

Citazione di: iano il 27 Luglio 2024, 12:58:36 PMPerò il concetto di verità è formattato in tutti noi.
Perchè? Che ci sta a fare?
Di sicuro dietro ad esso non vi è  un complotto.
Quindi quale altra spiegazione possiamo trovare?

Ci sta a fare per salvarci la pelle.

E non è nemmeno "formattazione" peculiare dell'homo sedicente sapiens: un cucciolo che confondesse l'odore della madre con quello di un predatore sarebbe un cucciolo morto.

La natura insegna la verità. Per nulla apparente, ma integralisticamente e drammaticamente reale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

Citazione di: Ipazia il 27 Luglio 2024, 18:16:08 PMCi sta a fare per salvarci la pelle.

E non è nemmeno "formattazione" peculiare dell'homo sedicente sapiens: un cucciolo che confondesse l'odore della madre con quello di un predatore sarebbe un cucciolo morto.

La natura insegna la verità. Per nulla apparente, ma integralisticamente e drammaticamente reale.
Posso essere d'accordo, ma non sull' ''integralisticamente''.
Al cucciolo è sufficiente rilevare quanto basta.
Cioè, seppure esistesse una verità, basterebbe all'uso conoscerne una parte ,non foss'altro che per una questione di sostenibilità, avendo la conoscenza un costo.
Se anche conoscessimo l'intera verità non perciò spareremmo a una mosca con un cannone, solo perchè è vero che in tal modo la uccidiamo.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Citazione di: daniele22 il 27 Luglio 2024, 17:54:16 PMNella mia visione, come spesso ripetuto, la conoscenza non parte dai sensi.
Mi pare ci sia stato qualcuno che lo abbia ipotizzato, ma non ricordo chi (forse Aristotele?).  Però ormai nessuno accetta più questa ipotesi.
Quindi forse volevi dire un altra cosa.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
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iano

#140
Citazione di: Alberto Knox il 27 Luglio 2024, 14:18:20 PMIn un certo senso ho tracciato i confini del foglio di carta tramite i miei giudizi?
Sarebbe per me meglio tacere, visto che Kant non lo conosco, però non taccio.
Il foglio con i suoi confini geometrici è un prodotto della tua interazione con la realtà.
Quindi se tu cambi, a parità di realtà, la tua determinazione potrebbe cambiare.
Non c'è una verità a valle per noi finché la determinazione dipende da noi, se noi possiamo cambiare.
Ma esiste un altro me?
Si, perchè se ammetto che la tecnologia possa fare parte di me, l'altro me è fatto da quegli strumenti di rilevamento della realtà aggiuntivi che decido di usare.
Posso però aggiungere e togliere questi strumenti ricomponendomi solo nella misura in cui ho coscienza di usarli, per cui ad esempio non posso decidere aprendo gli occhi di non vedere quello che vedo perchè c'è una parte di me su cui non ho il controllo cosciente.
Quindi un foglio con i confini è altrettanto ''reale'' di un foglio percepito senza confini, secondo chi lo percepisce, per cui l'unica verità che mi sento di supporre è che la realtà stia dietro alle nostre relative percezioni.
Percepisco  la realtà e quindi la realtà è, tanto quanto io lo sono, volendo aggiornare l'affermazione di Cartesio, che conosco un pelo più di Kant.
E alla fine quanto c'è di me nel foglio, con o senza confini, e quanto c'è di realtà?
Questa mi pare sia l'unica domanda che abbia senso porsi, andando oltre il solipsismo cartesiano, e non credo sia possibile dare una risposta, perchè ognuno potrà affermare senza tema di essere smentito che la geometria di cui sono fatti i confini del foglio stia dentro di noi, quanto che stia fuori di noi.

Posso affermare che ciò che vedo è, solo nella misura in cui non controllo il processo della mia  interazione con la realtà, e posso affermare che ciò che vedo è vero, nella misura in cui non posso sperimentare interazioni alternative, ed è quello che di fatto abbiamo affermato in un era ''before scienze'' per citare Brian Eno, che conosco ancora meglio di Cartesio.

https://open.spotify.com/intl-it/album/6lU1MDxi3TqhKnYNQm555u?si=vs8aKw3GSfWKtqc3X-aMJQ
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Ipazia

Citazione di: iano il 27 Luglio 2024, 18:31:25 PMPosso essere d'accordo, ma non sull' ''integralisticamente''.
Al cucciolo è sufficiente rilevare quanto basta.
Cioè, seppure esistesse una verità, basterebbe all'uso conoscerne una parte ,non foss'altro che per una questione di sostenibilità, avendo la conoscenza un costo.
Se anche conoscessimo l'intera verità non perciò spareremmo a una mosca con un cannone, solo perchè è vero che in tal modo la uccidiamo.

L'odore è una verità assoluta nel contesto citato. Una delle infinite verità assolute nei loro contesti dati. Se si ragiona in plurale e si delimita rigorosamente il contesto, le verità, di cui è costituita la scienza, svolgono la loro funzione veridicamente. 

Il plurale elimina l'empasse che congela le metafisiche dell'Uno nel discorso sulla verità, vista l'impossibilità di giungere ad un accordo tra tutte le forze e le ragioni in gioco.
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iano

#142
Citazione di: Ipazia il 27 Luglio 2024, 19:23:20 PML'odore è una verità assoluta nel contesto citato. Una delle infinite verità assolute nei loro contesti dati. Se si ragiona in plurale e si delimita rigorosamente il contesto, le verità, di cui è costituita la scienza, svolgono la loro funzione veridicamente.

Il plurale elimina l'empasse che congela le metafisiche dell'Uno nel discorso sulla verità, vista l'impossibilità di giungere ad un accordo tra tutte le forze e le ragioni in gioco.
Sicuramente la cosa funziona,  a patto di rinunciare alle pretese di universalità.
Però dobbiamo coniare un nuovo termine, quello di ''verità relativa'', perchè se ciò che conta come credo sia la condivisione, è certamente  più agevole ottenerla in un ambito ristretto, purché l'operazione non si riduca a rinchiudersi in un ambito ristretto pur di salvare la verità.
Di fatto poi questa ''verità relativa'' sarebbe ciò che io chiamo prodotto della nostra interazione con la realtà, che necessariamente avviene sempre dentro un ristretto ambito.
Non è che dunque diciamo diversamente la stessa cosa?
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Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
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iano

Citazione di: pandizucchero il 27 Luglio 2024, 15:29:23 PMNon esiste alcuna verità umana al di fuori dell' esperienza umana.
Secondo me ne esistono molte altre ma solo pochissimi esseri umani sono in grado di coglierne qualche aspetto.
Quando lo fanno,meglio stiano zitti perchè ogni cosa può essere usata contro di loro in ogni momento e senza preavviso.
Anche secondo me non esiste altra verità.
Quelle che chiami ''verità accessibili a pochi'', essendo altre verità dunque non esistono.
Però è vero che, uscendo dall'abitudine, e il ''pochi'' è appunto da riferire a quelli che lo fanno, basta porre maggior attenzione a ciò che vediamo, perchè diversamente ci appaia, ed è anche vero che se su quell'abitudine i tuoi simili si sono seduti, potrebbero non gradire che tu gli tolga la sedia sotto il c..o.  ;D


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Alberto Knox

Citazione di: iano il 27 Luglio 2024, 19:47:56 PMPerò dobbiamo coniare un nuovo termine, quello di ''verità relativa''
in realtà questo termine è molto vecchio eh "la verità è sempre relativa" lo si dice anche nel film anime il Re leone :D
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

Citazione di: Alberto Knox il 27 Luglio 2024, 20:13:51 PMin realtà questo termine è molto vecchio eh "la verità è sempre relativa" lo si dice anche nel film anime il Re leone :D
Ma Kant, nella misura in cui studiandolo sei riuscito ad immedesimartici, che cosa risponderebbe al mio post ignorante?
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Alberto Knox

Citazione di: iano il 27 Luglio 2024, 20:20:57 PMMa Kant, nella misura in cui studiandolo lo ha compreso, che cosa risponderebbe al mio post ignorante?
penso che risponderebbe così ; il mondo in cui viviamo è , almeno in una certa parte , anche il frutto del nostro modo peculiarmente umano di esistere.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

Citazione di: iano il 27 Luglio 2024, 19:47:56 PMSicuramente la cosa funziona,  a patto di rinunciare alle pretese di universalità.
Però dobbiamo coniare un nuovo termine, quello di ''verità relativa'', perchè se ciò che conta come credo sia la condivisione, è certamente  più agevole ottenerla in un ambito ristretto, purché l'operazione non si riduca a rinchiudersi in un ambito ristretto pur di salvare la verità.
Di fatto poi questa ''verità relativa'' sarebbe ciò che io chiamo prodotto della nostra interazione con la realtà, che necessariamente avviene sempre dentro un ristretto ambito.
Non è che dunque diciamo diversamente la stessa cosa?

Verità è un concetto antropologico e la adaequatio lo spiega assai bene (l'intelletto umano si adegua al mondo circostante). Non è una cosa, un ente, come metafisicamente la si vorrebbe imporre. Per cui, concordando con knox, è relativa al contesto di cui fa parte.

Se c'è un omicidio, verità (necessaria e sufficiente) è scoprire l'assassino. Dopodiché la missione è compiuta.
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simplex sigillum veri

iano

Citazione di: Alberto Knox il 27 Luglio 2024, 20:25:31 PMpenso che risponderebbe così ; il mondo in cui viviamo è , almeno in una certa parte , anche il frutto del nostro modo peculiarmente umano di esistere.

Grazie, Allora in una certa parte vivo sul pianeta di Kant.
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Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Alberto Knox

Citazione di: iano il 27 Luglio 2024, 20:56:47 PMGrazie, Allora in una certa parte vivo sul pianeta di Kant.
se invece di guardare le cose guardi come il soggetto arriva a conoscere le cose allora sei sulla stessa onda .
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