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Il concetto di verità.

Aperto da iano, 15 Luglio 2024, 08:35:44 AM

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daniele22

La seconda parte dell'articolo 3 della nostra costituzione recita: è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana...etc. Alla luce di queste pretese non ci vuole certo un genio per capire che esista, da parte umana, l'esigenza di un'etica che si confronti col tema della giustizia.
Come dice bobmax il conflitto è tra natura e libertà. Suppongo che tutti, chi più chi meno, sentiamo che la natura limiti le nostre aspettative e che per superare questo limite cerchiamo ovviamente di impadronirci di quelle che riteniamo le sue leggi per poterla manipolare a nostro uso e consumo. Dato quindi che le pretese di cui sopra a me sembrano proprio non soddisfatte direi che se volessimo improntare uno stile di vita che soddisfi tutti e non solo una parte di questi tutti mi sembrerebbe ovvio che ogni individuo dovrebbe cedere parte della propria sovranità (intellettuale intendo e con riferimento all'inizio del mio post precedente). Sarebbe infatti proprio quella parte di sovranità ceduta, quella che specialmente per le persone agiate sembra dare maggiore libertà di azione, ad ostacolare invece la nostra individuale ambizione di libertà. Sembra una sciocchezza, ma provate a riflettervi un attimo

daniele22

Volevo dire quella parte di sovranità che non si vuol cedere

Ipazia

Citazione di: iano il 26 Luglio 2024, 14:05:35 PML'etica dunque non viene da sè, e in particolare non nasce con l'invenzione della scrittura, a partire dalla quale possiamo solo considerarne la storia, ma se non sappiamo come è venuta, come facciamo a completare, perfezionandolo, un percorso che ci è quasi del tutto ignoto?
Di fatto voler mettere mano all'etica significa quindi rifondarla in un modo che possa risultare condivisibile.
L'unico esempio che abbiamo di cose condivisibili, cioè non tali in quanto vengano da se, come condivise di fatto, ma come risultati della ricerca lo abbiamo in campo scientifico.
Dobbiamo quindi rifondare la nuova etica  sulla scienza, o su quale altra istituzione che garantisca pari condivisibilità di risultati, posto che a ciò non è adatta la filosofia?
Possiamo caricare la scienza di ogni nostro problema, per accusarla poi che si prende carico di cose che stanno fuori della sua competenza?
Quando Ipazia parla di un etica che sorge in modo naturale, a cui pur possiamo aver dato contributi dimostrabili in quanto riscontrabili nella storia della filosofia, l'etica pur sempre resta nel dominio delle cose che ci appaiono venire da se, cioè della metafisica per come la intendo io.
la metafisica al pari dell'etica sorge dalla natura, ma non sappiamo come, ne sappiamo bene quindi come fare proseguire questo percorso, o come in alternativa eventualmente interromperlo.
A un certo punto ci appaiono evidenti le metafisiche che fondano la fisica, e potendole perciò negare, su questa negazione fondiamo la nuova fisica.
Un operazione parallela con l'etica, avendo a che fare con esseri viventi non si può fare allo stesso modo.
Dovremo quindi accettare giocoforza un etica che continui in parte a venire da sè, perchè sorge da una natura ben più complessa da quella cui la fisica fa riferimento.
Limitare solo a tal difficile compito la filosofia, rinunciando al controllo epistemico sulla fisica, come ben di Ipazia, compito più facilmente riconducibile al dominio della coscienza, significherebbe impoverirla senza motivo.
Se poi uno vuole occuparsi in modo esclusivo di etica è libero di farlo, ma senza venire adire che siccome ciò egli predilige, allora ciò equivale in modo esclusivo fare filosofia, come se dovesse giustificare la sua libera e legittima scelta.
Personalmente non mi occupo di etica, forse anche per vigliaccheria, perchè ben intravedo i pericoli che ciò comporta.
Vigliaccheria nel senso che, se dovessi veramente dire come la penso io sulla questione, mettendo al primo posto l'onestà intellettuale, direi cose che l'esperienza fatta da Galilei mi suggerisce di tacere.
Infatti ciò che possiamo dire dell'etica, in base alla breve storiografia che ne possediamo, è che essa non è più inestricabilmente legata alla fisica, per cui mi posso occupare solo di quella, del controllo epistemico richiamato da  Ipazia, senza più correre pericolo alcuno.
Non posso poi escludere che indirettamente tale lavoro non abbia  influenza sul divenire dell'etica, non avendo piena contezza del percorso col quale essa sembra giungere a noi, come fosse altro da noi, ma che riguarda invece strettamente noi, e siccome noi diveniamo dovremo rassegnarci a pari destino per l'etica.
Chi a ciò non si rassegna negherà che l'essere vivente sia libero, perchè solo così, riducendolo a materia, potrà sperare in un etica che valga come una legge fisica.
Anche l'etica ha i suoi fondamenti che sono stati codificati dalla ethos techne dei classici della filosofia greca ed in particolare da Aristotele. 

Ma ancor prima, prescindendo dal richiamo ai numi, il decalogo mosaico enumera i fondamenti etici della convivenza umana: non uccidere, non rubare, non mentire, onora chi ti ha messo al mondo, non stuprare ( in declinazione patriarcale).

La "teoria del comportamento", etica, sempre da lì riparte per tenere in piedi qualsiasi forma di convivenza civile. Lo fa anche senza i numi, che complicano inutilmente la questione. E senza necessità di arcane "leggi morali dentro di me".
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

Citazione di: Ipazia il 26 Luglio 2024, 21:22:50 PMAnche l'etica ha i suoi fondamenti che sono stati codificati dalla ethos techne dei classici della filosofia greca ed in particolare da Aristotele.

Ma ancor prima, prescindendo dal richiamo ai numi, il decalogo mosaico enumera i fondamenti etici della convivenza umana: non uccidere, non rubare, non mentire, onora chi ti ha messo al mondo, non stuprare ( in declinazione patriarcale).

La "teoria del comportamento", etica, sempre da lì riparte per tenere in piedi qualsiasi forma di convivenza civile. Lo fa anche senza i numi, che complicano inutilmente la questione. E senza necessità di arcane "leggi morali dentro di me".
... e a scanso di equivoci, arretrando ancora nel tempo, forse, a prescindere da chi avesse il potere di imporla, l'esigenza di un'etica fonderebbe sulla comune consapevolezza dell'esistenza del dolore, una delle poche certezze della nostra sapienza

Ipazia

Citazione di: daniele22 il 27 Luglio 2024, 08:15:06 AM... e a scanso di equivoci, arretrando ancora nel tempo, forse, a prescindere da chi avesse il potere di imporla, l'esigenza di un'etica fonderebbe sulla comune consapevolezza dell'esistenza del dolore, una delle poche certezze della nostra sapienza

Dolore mentale causato dall'autocoscienza dell'impermanenza e fisico causato dalla nostra biologica vulnerabilità.  Il decalogo ne tiene conto in ognuno dei suoi comandamenti più o meno realisticamente fondati. Ogni trasgressione diventa un vulnus che causa dolore aggiuntivo a quello naturalmente imposto.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

pandizucchero

@daniele22

Tu dici "Cos'è la verità? La verità è che si è concluso il tour de France 2024."
Ne sei sicuro?
Magari  continua su  stati di materia energia diversi dal nostro stato.
Su questo pianeta l'unica verità è che la verità è latitante.
Perfino questa frase potrebbe essere non vera o vera a metà,e ciò conferma proprio il fatto che la verità è latitante 
Allora siccome io odio i paradossi, dico:"su questo pianeta l'unica verità sta nel dire che, PROBABILMENTE, la verità è latitante e quindi non se ne vede neppure l'ombra!"
Gli unici che cercano di formattare uomini e cose proponendo/imponendo verità sono soltanto dei burattini e dei burattinai la cui baracca terrena fa acqua da tutte le parti!

iano

Citazione di: pandizucchero il 27 Luglio 2024, 11:00:56 AMSu questo pianeta l'unica verità è che la verità è latitante.
Perfino questa frase potrebbe essere non vera o vera a metà,e ciò conferma proprio il fatto che la verità è latitante
Allora siccome io odio i paradossi, dico:"su questo pianeta l'unica verità sta nel dire che, PROBABILMENTE, la verità è latitante e quindi non se ne vede neppure l'ombra!"
Gli unici che cercano di formattare uomini e cose proponendo/imponendo verità sono soltanto dei burattini e dei burattinai la cui baracca terrena fa acqua da tutte le parti!

Però il concetto di verità è formattato in tutti noi.
Perchè? Che ci sta a fare?
Di sicuro dietro ad esso non vi è  un complotto.
Quindi quale altra spiegazione possiamo trovare?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Alberto Knox

la cosa si fa ridondante e circolare. Quello su cui vorrei tornare per un momento è sapere come la pensate riguardo l assunzione di kant secondo cui noi conosciamo attraverso giudizi determinanti. Se prendo in mano un foglio della stampante io non mi limito a prendere atto della sua presenza come oggetto, intanto gli attribuisco un colore bianco ma  so che altri esseri potrebbero vederlo di un altro colore oppure non vederlo affatto . gli attribuisco una dimensione spaziale, applico su di esso una geometria, è rettangolare . Ha un certo peso , un certo spessore , permane nel tempo e nello spazio. E posso dire anche ciò che non è, non è elastico, non è resistente a prove di torsione ecc. tutte queste descrizioni che io do  kant li chiama giudizi determinanti. In un certo senso ho tracciato i confini del foglio di carta tramite i miei giudizi?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

pandizucchero

Tu riconosci un foglio della stampante in base a una matrice cognitiva basata su dati percettivi
Ma questo non significa niente per quanto riguarda la verità.
Non esiste alcuna verità umana al di fuori dell' esperienza umana.
Secondo me ne esistono molte altre ma solo pochissimi esseri umani sono in grado di coglierne qualche aspetto.
Quando lo fanno,meglio stiano zitti perchè ogni cosa può essere usata contro di loro in ogni momento e senza preavviso.

Alberto Knox

Citazione di: pandizucchero il 27 Luglio 2024, 15:29:23 PMTu riconosci un foglio della stampante in base a una matrice cognitiva basata su dati percettivi
Ma questo non significa niente per quanto riguarda la verità.
quindi non cambia niente se dico che il foglio è rotondo e non rettangolare come di fatto è.

Ho evidenziato la parola "significato" per far notare che il significato è qualcosa che è nella nostra testa. Un fenomeno fisico di per sè non significa niente. Mettiamo un fulmine, cosa significa il fulmine di per sè?
Certo, noi possiamo spiegare i meccanismi che stanno alla base del fenomeno fulmine e il vederlo significa che in arrivo un temporale molto problabilmente. Ma di per sè, il fulmine, può avere forse significato?
'
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

pandizucchero

Puoi dire quello che vuoi ma il foglio resta tale e quale.
Un fulmine può avere significati diversi a seconda del momento anche per una stessa persona.
Di sicuro la natura se ne f.....a del significato che gli diamo noi uomini.
Però, se uno non conosce la meccanica dei fulmini,qualsiasi senso poi gli dia, è meglio che non si metta sotto un albero o vi ino a uno specchio d'acqua.
Quindi il vero meccanismo dei fulmini è noto,il significato che gli diamo volta per volta varia perfino per la stessa persona.
Possiamo essere tutti d'accordo per quanto riguarda la veritá relativa ai meccanismi dei fulmini, poi ognuno di noi li veda e viva come vuole.
Non si sfugge alla realtà con il significato che le diamo, ma la possiamo vivere geadevolmente evitandone i pericoli.

Alberto Knox

Citazione di: pandizucchero il 27 Luglio 2024, 16:42:25 PMPuoi dire quello che vuoi ma il foglio resta tale e quale.
Un fulmine può avere significati diversi a seconda del momento anche per una stessa persona.
il foglio rimarrà tale e quale ma si ha la verità se dico che è rettangolare e non si ha la verità se dico che un elefante. kant parlava di conoscenza umana , non aliena

Un fulmine può avere per noi significati diversi anche per la stessa persona infatti ho detto che il fulmine in se stesso non ha nessun significato.
il regno dei significati è qualcosa che viene dalla mente umana. Essendo che la verità coniscibile è puramente umana , anche i significati sono puramente umani, e le convenzioni sono puramente umane , noi applichiamo un impalacatura sulla realtà, che sono i nostri schemi concettuali e le forme della sensibilità. Esse non ci garantiscono di poter conoscere il mondo come è propio perchè applichiamo impalcature, filtri, mediazioni.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

pandizucchero

Rileggi quello che hai scritto, ti stai contraddicendo.

bobmax

Il significato è il segno lasciato da qualcosa su di noi.
Questo segno può accentuarsi nel tempo, perché confermato più volte, oppure può ridursi, fino persino a svanire, quando altri segni lo cancellano.

Ciò avviene attraverso l'accordo o non accordo tra di loro.
È il meccanismo della induzione. Dove il segno è verità probabilistica.
Che è poi la verità tout court nell'esserci mondano.
In quanto il "vero" nell'esserci è sempre relativo.

Relativo a che cosa?
Ad altro considerato "vero".
Ossia ai segni che maggiormente ci marcano.

Quindi il significato è la verità.
Che è verità mai assoluta. Perché vi è sempre la possibilità che compaiano altri segni che la neghino.
Infatti la verità, nell'esserci, è negazione di ogni possibile falsità contraria. E questo è il suo limite.

Viceversa la Verità assoluta non necessita di negare alcunché.
È negazione della negazione.
Perciò prescinde da significati, e quindi da segni. Ma li racchiude in sé permettendone il gioco.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

daniele22

Citazione di: pandizucchero il 27 Luglio 2024, 11:00:56 AM@daniele22

Tu dici "Cos'è la verità? La verità è che si è concluso il tour de France 2024."
Ne sei sicuro?
Magari  continua su  stati di materia energia diversi dal nostro stato.
Su questo pianeta l'unica verità è che la verità è latitante.
Perfino questa frase potrebbe essere non vera o vera a metà,e ciò conferma proprio il fatto che la verità è latitante
Allora siccome io odio i paradossi, dico:"su questo pianeta l'unica verità sta nel dire che, PROBABILMENTE, la verità è latitante e quindi non se ne vede neppure l'ombra!"
Gli unici che cercano di formattare uomini e cose proponendo/imponendo verità sono soltanto dei burattini e dei burattinai la cui baracca terrena fa acqua da tutte le parti!

Ciao Pensarbene, ne sono certo per quello che ci è dato di sapere. Ma dimmi, stai facendo qualche esperimento su di noi a nostra insaputa?

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