Il bene questo...sconosciuto?

Aperto da Pensarbene, 29 Dicembre 2023, 10:45:25 AM

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Pensarbene

la natura non è bene nè male, è un mondo  di materia energia che non c'entra niente con l'essere umano e  viceversa.L' uomo , dati i 10 fossili canonici e la sua storia, sembra avere solo tangenziato la natura sin dall' ipotesi originaria.
Qualcosa nell 'uomo non è naturale e animale in senso terrestre, qualcosa che sfugge.
Questo qualcosa sembra essere decisivo in alcuni momenti e avere qualche diritto di prelazione sull'umanità.
È questo qualcosa l' X-exmachina da capire e gestire.
Per quanto riguarda la mia ipotesi,spiegata nei post precedenti, vi invito a considerarla tale e qual è:un' idea e basta.

niko

#16
Citazione di: Ipazia il 29 Dicembre 2023, 15:16:09 PMIl bene etico è derivato direttamente dal bene naturale che per ogni vivente è il bene supremo della sua vita individuale.

Da tale bene supremo sono nate le tavole della legge e le mitologie che hanno esteso il bene supremo fin oltre la vita, e la morte, fisica.

Segue il guazzabuglio di eccezioni e interpretazioni ma, se lo disveliamo, sempre al bene-vita si torna: materiale e "spirituale".

Ipazia, basterebbero tutte le istanze con cui la specie agisce istintualmente e biologicamente nell'individuo asservendolo, per parecchio tempo o definitivamente, a scopi non propriamente egoici (istinto sessuale e riproduttivo, mestruazioni, istinto di difesa della prole, apoptosi, istinto di morte, gravidanza come genesi del dividuo...) per capire come sia impossibile, fondare l'etica sulla valorizzazione della vita individuale.

La vita non e', individuale.
E' un continuo, e spesso doloroso, compromesso con la specie, e con tutte le vite anche delle altre specie, e finanche con l'inorganico.

Parte dalla molteplicita', prosegue nella molteplicita' e muore nella molteplicita', e lascia che siano alcuni viventi particolarmente sfigati (vedi esseri umani), a farsi le seghe mentali sull'Uno.

Sullo psicosoma. Il quale, volendo perpetuare ciecamente e fino in fondo se stesso, vuole perpetuare anche tutta la irricostruibile, ramificata e perduta catena causale che attraverso il tempo remoto e gli spazi lontani lo genera, e che lo genera davvero per come e', non per come vorrebbe o dovrebbe essere.

Anche il mondo, anche il dolore, anche l'altro e anche la morte.

Sono nel proggetto, e nell'autovoluzione istantanea e folle della vita.

Che non vuole solo mangiare, stare al caldo e vivere a lungo.

E neanche solo una pacata trascendenza sociale, familiare, amicale, artistica, religiosa o piacevole.

Perche' la vita sa che non c'e' alcun se' separato, sa che non puo' esistere senza il mondo.

E, nel volersi fino in fondo e coerentemente, nel volere se stessa stante il limite secondo cui nessuno puo' esistere senza il mondo, vuole (anche) il mondo.

Tutto, il mondo. Tutto, del mondo. Anche il male, anche il suo male, anche il liquame dell'indifferenza, anche cio' che la distrugge. Perche' anche la condizione stabilita, perche' anche il necessario prezzo (disindividualizzante), di un voluto e' voluto, soprattutto se il volere e' forte, e dalla condizione non si lascia alterare o fermare.

Purtroppo, o per fortuna.

Difficile, fondarci sopra un giusnaturalismo, sia pure di sinistra. Perche' vita e natura, in definitiva si oppongono.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Pensarbene

dai Niko, se scrivi queste cose è perché ci credi, se ci credi confermi il TUO pensiero individuale e, indirettamente, la TUA personalità.
Dall' IO non si scappa, dalla Terra non si scappa, dalla Natura non si scappa.

Ipazia

Citazione di: Pensarbene il 30 Dicembre 2023, 13:21:55 PMla natura non è bene nè male, è un mondo  di materia energia che non c'entra niente con l'essere umano e  viceversa.L' uomo , dati i 10 fossili canonici e la sua storia, sembra avere solo tangenziato la natura sin dall' ipotesi originaria.
Qualcosa nell 'uomo non è naturale e animale in senso terrestre, qualcosa che sfugge.
Questo qualcosa sembra essere decisivo in alcuni momenti e avere qualche diritto di prelazione sull'umanità.
È questo qualcosa l' X-exmachina da capire e gestire.
Per quanto riguarda la mia ipotesi,spiegata nei post precedenti, vi invito a considerarla tale e qual è:un' idea e basta.

La natura è il fondamento del bene e del male. Fossimo immortali la nostra etica sarebbe completamente diversa.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

#19
Citazione di: niko il 30 Dicembre 2023, 13:48:05 PMIpazia, basterebbero tutte le istanze con cui la specie agisce istintualmente e biologicamente nell'individuo asservendolo, per parecchio tempo o definitivamente, a scopi non propriamente egoici (istinto sessuale e riproduttivo, mestruazioni, istinto di difesa della prole, apoptosi, istinto di morte, gravidanza come genesi del dividuo...) per capire come sia impossibile, fondare l'etica sulla valorizzazione della vita individuale.

La vita non e', individuale.
E' un continuo, e spesso doloroso, compromesso con la specie, e con tutte le vite anche delle altre specie, e finanche con l'inorganico.

Parte dalla molteplicita', prosegue nella molteplicita' e muore nella molteplicita', e lascia che siano alcuni viventi particolarmente sfigati (vedi esseri umani), a farsi le seghe mentali sull'Uno.

Concordo, ma ...

CitazioneSullo psicosoma. Il quale, volendo perpetuare ciecamente e fino in fondo se stesso, vuole perpetuare anche tutta la irricostruibile, ramificata e perduta catena causale che attraverso il tempo remoto e gli spazi lontani lo genera, e che lo genera davvero per come e', non per come vorrebbe o dovrebbe essere.

Anche il mondo, anche il dolore, anche l'altro e anche la morte.

Sono nel proggetto, e nell'autovoluzione istantanea e folle della vita.

...lo psicosoma è l'interfaccia col mondo da cui non si può prescindere (come afferma @Pensarbene) e quindi bisogna averne cura, a partire dalla conoscenza di come fare...

CitazioneChe non vuole solo mangiare, stare al caldo e vivere a lungo.

E neanche solo una pacata trascendenza sociale, familiare, amicale, artistica, religiosa o piacevole.

Perche' la vita sa che non c'e' alcun se' separato, sa che non puo' esistere senza il mondo.

E, nel volersi fino in fondo e coerentemente, nel volere se stessa stante il limite secondo cui nessuno puo' esistere senza il mondo, vuole (anche) il mondo.

...ad amare il proprio fato. Ma con misura e giudizio ...

CitazioneTutto, il mondo. Tutto, del mondo. Anche il male, anche il suo male, anche il liquame dell'indifferenza, anche cio' che la distrugge. Perche' anche la condizione stabilita, perche' anche il necessario prezzo (disindividualizzante), di un voluto e' voluto, soprattutto se il volere e' forte, e dalla condizione non si lascia alterare o fermare.

...misura dei rischi e giudizio nell'accadere e nel fare (etica).

CitazionePurtroppo, o per fortuna.

Perché funziona così.

CitazioneDifficile, fondarci sopra un giusnaturalismo, sia pure di sinistra. Perche' vita e natura, in definitiva si oppongono.

Sai che noia se dipendesse tutto dall'Orologiaio. È il bello della diretta in cui vale solo la prima. E l'abilità del giocatore, nel rispetto delle immutabili leggi di natura. Aggiungendoci in proprio il bene e scansando e correggendo il male.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

lo stesso termine civiltà umana indica che non siamo solo individui in questo mondo, civiltà , dal latino civitas che significa "cittadino" , cittadino inteso in senso ampio del termine, cittadino del mondo. Il punto qual'è , siamo consegnati all antinomia in questo mondo, contraddizio est regula veri direbbe hegel dove non c'è amore senza odio, amicizia senza inamicizia, pace senza guerre , sincerità senza menzogne, onestà senza disonestà. E noi navighiamo all interno di tutto questo ,e a volte naufraghiamo in tutto questo. La rabbia che evidente nel mondo, la gente beve non piu per la buona compagnia ma con rabbia, per dimenticarsi , per evadere. Se guardiamo la natura vediamo che il pesce grande mangia il pesce piccolo per poi essere mangiato a sua volta da un pesce ancora più grande  e quindi poniamo il conflitto come legge naturale  del più forte in una lotta continua per la sopravvivenza , poniamo cioè come fondamento la Wille zur Macht , la volontà di potenza, il conflitto. Ma questo non può essere il fondamento perchè se fosse così la natura non potrebbe neppure esistere. Infatti, perchè il pesce grande possa mangiare il pesce piccolo deve prima di tutto essere un pesce. Il fondamento della natura non è quindi la competizione e il conflitto ma la generazione è ciò che sempre deve nascere come indica lo stessso termine natura che significa infene "nascitura" . Pensate al pesce, il fiume in cui vive, il pianeta che lo ospita . Qual'è il fondamento che rende possibile i fenomeni "acqua", "pesce" e "pianeta"? è il conflitto? la competizione? no, il fondamento per il quale questi fenomeni sono possibile è un Logos, una logica di aggregazione armonica. Ogni singolo ente presente nel cosmo è un aggregato, è un sistema , anche gli atomi lo sono, anzi, persino la massa delle particelle subatomiche nasce dalla relazione con le particelle/materia e le particelle/forza (bosoni) in particolare tramite il cosidetto campo di Higgs. Anche l'essere umano è un sistema , lo è nel suo corpo composto da 18 elementi atomici, lo è nella sua mente che si esprime mediante parole formate da suoni e pensieri formate da parole, lo è a livello sociale attraverso aggregazioni chiamate coppia , famiglia, amicizie, paese, nazione. Queste aggregazioni sono relazioni e quanto più sono armoniche tanto più sono solide e sane. L'armonia relazionale della natura , eccolo il pensiero, ecco la logica cosmica che è armonia, relazione, sistema. Individuo in tutto ciò un bene comune, universale e oggettivo che non dipende dalle paturnie mentali di ciò che possiamo dirne ma che si sostanzia nella natura delle cose. 
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Pensarbene

Dall' IO non si scappa, dalla Terra non si scappa, dalla Natura non si scappa.
Però io dico che si può evadere senza essere ripresi se si impara a non esserne dipendenti.
Ad esempio, io sono io e so che gli altri sono gli altri, nel contempo so che, come tale, non sono Dio.
Il mio Io mi basta e avanza, nel contempo sono cosciente di essere un soggetto e non una oggettività.
La stessa cosa per quanto riguarda la natura:è vero che dalla natura non si scappa ma è anche vero che la mia soggettività sceglie e gode quegli aspetti della natura che le sono congeniali.
Infine,dalla Terra non si scappa: io ho l'impressione che sia la Terra a scappare dalle persone che non ne hanno bisogno di dipendenza.
In altre parole, per me, questo pianeta è una opportunità e non una prigione,opportunità di scelte e autoevoluzione.
Perciò non ho bisogno di scappare e neppure di esserne prigioniero.
Una parola che mi sembra utile:caso.
Io sono qui per caso,vivo qui per caso, me ne andrò per caso, in fondo e 
umoristicamente,mi definisco casuale .
Trovo che godere il caso specialmente quando è molto godibile, sia la cosa più...godibile su questa terra.
Il caso è inaspettato,imprevedibile,
incontrollabile,come un vento variato e gradevole, io posso viaggiare come un aliante senza fossilizzarmi mai.
Se vi lasciate prendere dalla casualità e dal caso vi ritrovate di colpo liberi e leggeri.Di colpo svaniscono pensieri, paranoie, noiosità, gente e cose  vecchie come il cucco, ambienti del c....o e ogni genere di interferenze.
Diventate imprendibili, imprevedibili,incontrollabili, sorprendenti e vincenti anche perché, il caso non è sempre quello che si pensa di solito.

 

 





Alberto Knox

Se davvero dobbiamo scavare a fondo e trovare l'archeologia del bene nella natura allora constato che il bene è qualcosa di fisico prima ancora che culturale, sociale, etico. Però il mondo in cui viviamo non segue questa logica , il nostro rapporto con la natura è sempre più sfalsato. Dalla nascità della cività la cultura ha segnato lo stacco dell uomo dalla natura. Per cui certo che noi siamo parte della natura ma, alcontempo, producendo cultura immettiamo nella natura qualcosa che non c'è.  Quindi noi siamo e non siamo natura . Questa è la mia tesi. Se no, non si spiegherebbe questo forum, il computer dal quale scrivo , voi che mi leggete. Che cosa c'è di biologicamente necessario nel stare qui a scrivere di cose filosofiche?

Chi di noi non è consapevole della crisi ecologica? l'ambiente dovrebbe essere un bene cumune eppure, dicono gli esperti, ci troviamo su un treno che sta per andare a sbattere e che non si riesce a fermare e non si sa come fermare fin quando l economia ha il primato, fin quando la politica deve obbedire all economia, al Pil . Fin quando il primato è questo non ci sarà nessuna possibilità, sì qualcuno dirà qualcosa ma il treno continua a camminare e oggi ci sono le alluvioni, domani si alzeranno le maree, il clima sarà torrido e via così. Il treno continua ad uamentare la velocità perchè la stazione a cui deve giungere si chiama Pil si chiama economia. Abbiamo noi la possibilità di cambiare il fine della civiltà a favore di un bene comune come l ambiente in cui viviamo e che senza di esso non possiamo vivere? e dire guarda il primato ora non è più l'economia ma è qualcosa d'altro? credo di no.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

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