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Identità

Aperto da leibnicht1, 29 Agosto 2019, 02:05:38 AM

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viator

Salve leibnicht1. Non si capisce se ti stai rivolgendo a tutti, ad una maggioranza di interlocutori oppure a qualcuno di essi. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

paul11

Citazione di: leibnicht1 il 06 Settembre 2019, 03:33:52 AM
Ho capito. Voi applicate al concetto di Identità un software concettuale deduttivo. La non-discernibilità come paradigma induttivo si impiglia in un Holzweg di paradossi.
La pretesa di "dedurre" l'identità è idiota.
1) cerchiamo di utilizzare termini non offensivi
2) questo forum si chiama"logos" e fa parte di "riflessioni": cerca di argomentare e in maniera pacata e rispettosa: fino ad ora non hai detto nulla

doxa

leibnicht ha scritto
Citazione
Voi applicate al concetto di Identità un software concettuale deduttivo. La non-discernibilità  come paradigma induttivo si impiglia in un Holzweg di paradossi.

Leibnicht questo è un forum generalista e non riservato alla filosofia  per pochi addetti.

Rileggi la tua frase e dimmi se è comprensibile ai più.

Ho già  detto altre volte che chi s'interessa di filosofia dovrebbe allargare il ristretto schema mentale per non essere noioso. Ci sono persone che vogliono scrivere "difficile", in maniera astrusa, contorta,  ma sbagliano "facile".

Allargare l'orizzonte dei cosiddetti filosofi verso la psicologia fa male ?

Senza tanti post filosofici,  alla psicologia ne basterebbe uno per dire brevemente e con chiarezza che l'identità dipende dalla percezione che ogni individuo ha di se stesso e in relazione con altri individui, con i quali forma un gruppo sociale, per esempio: famiglia, associazioni, comunità.

L'identità può essere oggettiva e soggettiva.

L'identità oggettiva è data da quanto gli altri vedono in noi: non solo il nostro viso, il nostro carattere, il nostro modo di vestire ma anche la nostra collocazione familiare e sociale.

L'identità soggettiva è l'insieme delle nostre caratteristiche,  così come noi le vediamo e le descriviamo. E' la consapevolezza di sé come individuo.

Per una corretta e costante identità soggettiva e oggettiva, è necessario che i punti di riferimento siano solidi; ogni alterazione o cambiamento crea dissonanze cognitive, alienazioni.

La percezione di avere una propria identità e l'esigenza che gli altri la riconoscono è condizione necessaria per una vita socialmente equilibrata.

Il nostro nome è la nostra identità, ma concorrono a formarla le nostre relazioni, le nostre conoscenze, le nostre scelte, le nostre emozioni e i nostri sentimenti.

Ipazia

Citazione di: altamarea il 06 Settembre 2019, 14:26:34 PM

Allargare l'orizzonte dei cosiddetti filosofi verso la psicologia fa male ?

Senza tanti post filosofici,  alla psicologia ne basterebbe uno per dire brevemente e con chiarezza che l'identità dipende dalla percezione che ogni individuo ha di se stesso e in relazione con altri individui, con i quali forma un gruppo sociale, per esempio: famiglia, associazioni, comunità.

L'identità può essere oggettiva e soggettiva.

L'identità oggettiva è data da quanto gli altri vedono in noi: non solo il nostro viso, il nostro carattere, il nostro modo di vestire ma anche la nostra collocazione familiare e sociale.

L'identità soggettiva è l'insieme delle nostre caratteristiche,  così come noi le vediamo e le descriviamo. E' la consapevolezza di sé come individuo. ...


Male no, ma un senso di strattonamento sì quando si usano categorie squisitamente filosofiche (e ingarbugliate) come oggettivo e soggettivo in questo modo. Per cui allo psicologo suggerirei sociale al posto di oggettiva e individuale al posto di soggettiva.

Su tutto il resto del post concordo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

green demetr

Citazione di: leibnicht1 il 06 Settembre 2019, 03:33:52 AM
Ho capito. Voi applicate al concetto di Identità un software concettuale deduttivo. La non-discernibilità come paradigma induttivo si impiglia in un Holzweg di paradossi.
La pretesa di "dedurre" l'identità è idiota.

E' idiota, ossia identica, tanto quanto quella della tua pretesa formalizzazione di una matematica, che per forza di cose è deduttiva. Fatto l'assioma subentrano i teoremi, che sono deduzioni rispetto a quello di assioma.(non vedo proprio come possiate voi algebrici sottrarvi a questo).

Pretendere poi di creare una formalizzazione a partire da assunti ASSIOMATICI di tipo geometrico è poi un semplice esercizio di stile di qualche giovane neolaureando pagato da enti stranieri per giustificare i sovvenzionamenti sociali, rispetto all'innovatività del progetto filosofico stesso proposto, quindi di bizzarie io ne sto acquisendo tantissime, finora grazie al cielo nessuna di queste ha sfondato il muro di questi enti privati.

Non ricordo se eri proprio tu, ma già un paio di loro hanno frequentato il nostro forum, e sono stati gentilmente portati alla porta (nel senso che se ne sono andati via loro),sia perchè è un forum per non addetti, anche se capisco la voglia di farsi notare, nell'unico forum italiano di filosofia, sia perchè di fatto l'astrazione è veramente fine a se stessa, e gli utenti presi nell'attuazione del loro folle sogno, non ha nulla a che fare con la realtà della vita reale là fuori.

Mi volevo inoltre congratulare con la impeccabile risposta di Ipazia ad altamarea. Concisa come io non sarei capace di fare  ;)  e assai dirimente. E su cui ovviamente concordo al 100%.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

leibnicht1

Citazione di: altamarea il 06 Settembre 2019, 14:26:34 PM
leibnicht ha scritto
Citazione
Voi applicate al concetto di Identità un software concettuale deduttivo. La non-discernibilità  come paradigma induttivo si impiglia in un Holzweg di paradossi.

Leibnicht questo è un forum generalista e non riservato alla filosofia  per pochi addetti.

Rileggi la tua frase e dimmi se è comprensibile ai più.

Ho già  detto altre volte che chi s'interessa di filosofia dovrebbe allargare il ristretto schema mentale per non essere noioso. Ci sono persone che vogliono scrivere "difficile", in maniera astrusa, contorta,  ma sbagliano "facile".

Allargare l'orizzonte dei cosiddetti filosofi verso la psicologia fa male ?

Senza tanti post filosofici,  alla psicologia ne basterebbe uno per dire brevemente e con chiarezza che l'identità dipende dalla percezione che ogni individuo ha di se stesso e in relazione con altri individui, con i quali forma un gruppo sociale, per esempio: famiglia, associazioni, comunità.

L'identità può essere oggettiva e soggettiva.

L'identità oggettiva è data da quanto gli altri vedono in noi: non solo il nostro viso, il nostro carattere, il nostro modo di vestire ma anche la nostra collocazione familiare e sociale.

L'identità soggettiva è l'insieme delle nostre caratteristiche,  così come noi le vediamo e le descriviamo. E' la consapevolezza di sé come individuo.

Per una corretta e costante identità soggettiva e oggettiva, è necessario che i punti di riferimento siano solidi; ogni alterazione o cambiamento crea dissonanze cognitive, alienazioni.

La percezione di avere una propria identità e l'esigenza che gli altri la riconoscono è condizione necessaria per una vita socialmente equilibrata.

Il nostro nome è la nostra identità, ma concorrono a formarla le nostre relazioni, le nostre conoscenze, le nostre scelte, le nostre emozioni e i nostri sentimenti.


"Il nostro nome è la nostra identità"... 
"Ma concorrono a formarla le nostre relazioni, le nostre conoscenze, le nostre scelte, etc..."...
Va bene. Per il Grande Fratello questo è anche molto.
In solchen Augen sind verzauberten Seen

and1972rea

Citazione di: paul11 il 04 Settembre 2019, 21:24:52 PM
Citazione di: Lou il 04 Settembre 2019, 18:20:25 PM
Citazione di: paul11 il 02 Settembre 2019, 12:12:15 PM
ciao Leibnicht1
L'identità logica, rischia di diventare uguaglianza e similitudine, e decade in qualcosa d'altro.

La mereologia della "nave di Teseo"indica che le singole parti che formano la nave, non sono la nave. Se si indica con un termine, la nave, un oggetto della realtà, quel termine agisce su proprietà e caratteristiche che le sono proprie e la identificano separandole da altri termini, cose,con ben altre caratteristiche e proprietà.
Leibniz stesso dichiara: ogni monade è differente dall'altra perché non esistono due esseri che siano completamente identici, per il principio d'identità degli indiscernibili.
L'identità di un particolare individuo è determinato da tutte le proprietà.
Non proprio, se due entitá hanno proprietá non discernibili, sono la stessa entitá. È questo il principio di identitá in Leibniz?
Le foglie di Hannover, sono identiche?

cosa significa "discernibili"?
Come possiamo discorrere di due entità se non sappiamo definire le loro proprietà? Allora noi confondiamo, non conosciamo. Un ente è una parola che indica una cosa, "quella cosa" e non un'altra cosa. Come potremmo discorrere di entità se non sappiamo distinguerle?
"Non ci sono due foglie IDENTICHE sullo stesso albero" così scrisse Leibniz.
Ed io aggiungerei che anche il solo fatto e proprio il fatto di essere almeno due è la prova logica che esse non possono essere identiche.

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