Identità o soggetto di "sinistra"?

Aperto da green demetr, 02 Ottobre 2022, 01:38:16 AM

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anthonyi

Citazione di: InVerno il 05 Novembre 2022, 09:26:04 AMA volte la toppa è meglio del buco. Consideriamo l'ebreo reale mondano, non l'ebreo del Sabbath, come fa Bauer, ma l'ebreo di tutti i giorni. Cerchiamo il segreto dell'ebreo non nella sua religione, bensì cerchiamo il segreto della religione nell'ebreo reale. Qual è il fondamento mondano del giudaismo? Il bisogno pratico, l'egoismo. Qual è il culto mondano dell'ebreo? Il traffico. Qual è il suo Dio mondano? Il denaro.  Ebbene. L'emancipazione dal traffico e dal denaro, dunque dal giudaismo pratico, reale, sarebbe l'autoemancipazione del nostro tempo. Un'organizzazione della società che eliminasse i presupposti del traffico, dunque la possibilità del traffico, renderebbe impossibile l'ebreo. La sua coscienza religiosa si dissolverebbe come un vapore inconsistente nella vitale atmosfera reale della società. D'altro lato: se l'ebreo riconosce come non valida questa sua essenza pratica e lavora per la sua eliminazione, egli si svincola dal suo sviluppo passato verso l'emancipazione umana senz'altro, e si volge contro la più alta espressione pratica dell'autoestraneazione umana.



Lo sai, inverno, perché gli ebrei hanno spesso assunto nella storia occidentale alti ruoli amministrativi, perché erano in grado di esprimere un gran rigore e rispetto delle regole nella gestione dei conti.
In un certo senso si può dire che avessero il denaro come loro dio, ma nel senso che avevano rispetto per il denaro, non perché avevano brama di possederne tanto. Per questo facevano i banchieri, perché la gente si fidava che al momento giusto i suoi depositi sarebbero stati onorati. 
Al posto di quello che tu chiami "bisogno pratico", e che tu definisci "egoismo", io scriverei "responsabilità e spirito di classe", gli appartenenti alle classi ebree nordamericane hanno una forte tendenza ad aiutarsi tra loro, ma l'aiuto si intende come aiuto ad entrare in ruoli di responsabilità sociale che devono avere caratteristiche di indipendenza o collaborazione. Un ebreo americano  accetta con difficoltà che un altro ebreo sia suo dipendente, un ebreo con difficoltà accetta di essere dipendente da un altro. 
E chiaro che si tratta di persone fatte apposta per avere ruoli di rilievo in una società di libero mercato, ma dimmi, togliendo a queste persone la possibilità del "traffico", quale vantaggio ne avrebbe la società nel suo complesso? 
Comunque non condivido la tua idea che la cultura ebraica possa scomparire eliminando la sua ricchezza economica, gli ebrei sono sopravvissuti a prove assai più dure, e anche Hitler lo aveva capito (queste cose te le scrivo per farti capire su quale strada sdrucciolevole ti sei avventurato) che per eliminare la cultura ebraica non basta togliergli ricchezze e ruoli sociali, bisogna eliminarli fisicamente. 

InVerno

Fortunatamente non sono idee mie, è un estratto di quanto linkato. Raffinato, antisemitismo, che gioca a eliminare le differenze tra "giudaismo" e "attività finanziaria" e parla di eliminazioni "vaporose" delle coscienze, se l'avessi scritto io mi sarei tagliato la mano. Ma d'altro canto è il segreto di pulcinella, che spiega anche tante vicende moderne:

Lenin 1919: Gli ebrei e gli abitanti delle città in Ucraina devono essere presi con guanti di pelle di riccio, inviati a combattere in prima linea e non dovrebbero mai essere ammessi in posizioni amministrative (tranne una percentuale trascurabile, in casi eccezionali, e sotto il [nostro] controllo di classe)
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

Citazione di: InVerno il 05 Novembre 2022, 09:26:04 AMA volte la toppa è meglio del buco. Consideriamo l'ebreo reale mondano, non l'ebreo del Sabbath, come fa Bauer, ma l'ebreo di tutti i giorni. Cerchiamo il segreto dell'ebreo non nella sua religione, bensì cerchiamo il segreto della religione nell'ebreo reale. Qual è il fondamento mondano del giudaismo? Il bisogno pratico, l'egoismo. Qual è il culto mondano dell'ebreo? Il traffico. Qual è il suo Dio mondano? Il denaro.  Ebbene. L'emancipazione dal traffico e dal denaro, dunque dal giudaismo pratico, reale, sarebbe l'autoemancipazione del nostro tempo. Un'organizzazione della società che eliminasse i presupposti del traffico, dunque la possibilità del traffico, renderebbe impossibile l'ebreo. La sua coscienza religiosa si dissolverebbe come un vapore inconsistente nella vitale atmosfera reale della società. D'altro lato: se l'ebreo riconosce come non valida questa sua essenza pratica e lavora per la sua eliminazione, egli si svincola dal suo sviluppo passato verso l'emancipazione umana senz'altro, e si volge contro la più alta espressione pratica dell'autoestraneazione umana.





Marx era contro tutte le religioni, e nessuna critica seria delle religioni puo' prescindere da una critica dell'ebraismo, e del monoteismo etico in generale.

Anche Nietzsche nella sua persona (maschera...) tragica piu' grande vestira' i panni del suo apparente rivale Zaratustra, per rivelare, e accettare, e sentire dentro di se' il pullulare della volonta' di potenza dietro ogni religione dell'assoluto: in principio era il lupo... e non il Pastore.

La successiva critica di Weber associera' il denaro e lo scambio al protestantesimo, ma pochi si straccetanno i capelli e le vesti per questo: forse perché Weber non voleva fare una rivoluzione, o forse perché il denaro e lo scambio erano ormai usciti dal campo "visibile" della storia e della societa', per passare a pieno titolo in quello sfondo eterno che e', o che noi pensiamo sia,  la natura: grazia ricevuta... natura piu' fertile. E saccoccia piu' piena.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

Citazione di: InVerno il 05 Novembre 2022, 09:26:04 AMA volte la toppa è meglio del buco. Consideriamo l'ebreo reale mondano, non l'ebreo del Sabbath, come fa Bauer, ma l'ebreo di tutti i giorni. Cerchiamo il segreto dell'ebreo non nella sua religione, bensì cerchiamo il segreto della religione nell'ebreo reale. Qual è il fondamento mondano del giudaismo? Il bisogno pratico, l'egoismo. Qual è il culto mondano dell'ebreo? Il traffico. Qual è il suo Dio mondano? Il denaro.  Ebbene. L'emancipazione dal traffico e dal denaro, dunque dal giudaismo pratico, reale, sarebbe l'autoemancipazione del nostro tempo. Un'organizzazione della società che eliminasse i presupposti del traffico, dunque la possibilità del traffico, renderebbe impossibile l'ebreo. La sua coscienza religiosa si dissolverebbe come un vapore inconsistente nella vitale atmosfera reale della società. D'altro lato: se l'ebreo riconosce come non valida questa sua essenza pratica e lavora per la sua eliminazione, egli si svincola dal suo sviluppo passato verso l'emancipazione umana senz'altro, e si volge contro la più alta espressione pratica dell'autoestraneazione umana.

Rothschild, Rockefeller, Soros,...direi che Marx ci è andato vicino al di là di ogni dote oracolare. Egli intuiva dove sarebbe andato a parare il capitalismo e il risarcimento pestilenziale che avrebbe concesso all'etnia ebraica, "condannata" per secoli della segregazione cristiana a trafficare solo coi soldi e poco altro. Marx non ha certo mitologie di sangue o razza in testa ma segue, da economista, la pista dell'argent. La stessa che pare seguire il buffone ucraino sulla pelle di chi l'ha eletto. Casualità ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: niko il 05 Novembre 2022, 12:05:19 PMLa successiva critica di Weber associera' il denaro e lo scambio al protestantesimo, ma pochi si straccetanno i capelli e le vesti per questo: forse perché Weber non voleva fare una rivoluzione, o forse perché il denaro e lo scambio erano ormai usciti dal campo "visibile" della storia e della societa', per passare a pieno titolo in quello sfondo eterno che e', o che noi pensiamo sia,  la natura: grazia ricevuta... natura piu' fertile. E saccoccia piu' piena.
Forse perchè Weber non si intrattiene nell'ipotizzare soluzioni che avrebbero evaporato i protestanti e il loro spirito nella cultura? La finanza non è un problema etnico, Shakespeare, nel ghetto della Venezia repubblica capitalista, è molto più astuto di Marx in ogni senso, perchè de-etnizza l'ebreo ricordando che è umano, la società è l'unica responsabile. Questo considerare la finanza come una "cabbala del malaffare" che emana un tanfo esistenziale, quando è semplicemente un ramo dell'economia astruso e aristocratico, è un filone sempre ricco di pensatori molto vivaci e interessanti, alcuni russi, alcuni fuggiti in argentina. Non è mica antisemitismo, è antisionismo... un pò come gli "euroasiatici".
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Citazione di: Ipazia il 05 Novembre 2022, 17:59:01 PMRothschild, Rockefeller, Soros,...direi che Marx ci è andato vicino al di là di ogni dote oracolare.
La finanza si è sviluppata anche in Cina, senza ebrei, anche in polinesia, questo menzionare qualche nome per etnizzarla, quando basta regolarla attraverso le leggi, è lombrosiano. Marx invoca un rito di purificazione, partendo dalla cultura anzichè dalle persone, è una strada diversa per arrivare allo stesso desiderato risultato.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

Citazione di: InVerno il 05 Novembre 2022, 20:06:56 PMForse perchè Weber non si intrattiene nell'ipotizzare soluzioni che avrebbero evaporato i protestanti e il loro spirito nella cultura? La finanza non è un problema etnico, Shakespeare, nel ghetto della Venezia repubblica capitalista, è molto più astuto di Marx in ogni senso, perchè de-etnizza l'ebreo ricordando che è umano, la società è l'unica responsabile. Questo considerare la finanza come una "cabbala del malaffare" che emana un tanfo esistenziale, quando è semplicemente un ramo dell'economia astruso e aristocratico, è un filone sempre ricco di pensatori molto vivaci e interessanti, alcuni russi, alcuni fuggiti in argentina. Non è mica antisemitismo, è antisionismo... un pò come gli "euroasiatici".


I protestanti lo sono gia', cattolici evaporati nello spirito e nella cultura...

Ben sciocco sarebbe, aspettare che evaporino ancora di piu'.

Ma i protestanti, intesi qui come archetipo di tutti coloro che "protestano" al vento senza fare o completare rivoluzioni, sono anche il fratriarcato: la versione democratica, orizzontale ed edipica del vecchio patriarcato biblico-romano.

Ben sciocco sarebbe aspettare che facciano il ruttino, a rivelare che si sono, collettivamente, mangiati il padre e spartiti le "sue" donne.

L'esperienza sovietica e' stata eurasiana; senza dilungarsi, basterebbe questo, per essere fieramente eurasiani senza essere fascisti.

Ma tu, che credi di dare del rossobruno a me, hai il cervello foderato di ideologia, e di subalternita' ad una presunta egemonia culturale americana che gia' ora, qui in eurasia, esiste solo secondo te.

Di ariano, in eurasia, c'e' solo l'eresia di Ario.

E il suo riverberae nell'orto-dossia del monopatrismo, e di tutte le gnosi che abbiano mantenuto un concetto ascendente e unionistico di eros.

Altroche' filioque. E fratriarcato.

Il mondo e' salvo nella bellezza, e non nella croce.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

#277
Aggiungerei un'occhiatina al microscopio all'insetto stercorario Davos, agente patogeno della pandemia più mortale in assoluto sia per il corpo che per l'anima. Lo stercorario Davos è l'evoluzione socioeconomica dell'ebreo errante ( in tutti i sensi) di cui parlava il giovane Marx (oggi anche l'ebreo etnico ha messo radici). Quella borghesia inumanamente apolide, che ha corroso da dentro la versione postcomunista dell'internazionalismo proletario, di cui parla la parte marxista di Fusaro. Umanità vampirizzata che muove, ai suoi antipodi, miliardi di sradicati per alimentare l'esercito di riserva di un agonizzante, anfetaminico, Capitale. Tenuto in vita da dosi crescenti di titoli tossici, golpe militari e pandemie programmate.
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daniele22

Citazione di: anthonyi il 05 Novembre 2022, 10:53:14 AME chiaro che si tratta di persone fatte apposta per avere ruoli di rilievo in una società di libero mercato, ma dimmi, togliendo a queste persone la possibilità del "traffico", quale vantaggio ne avrebbe la società nel suo complesso?

Ben si sa che gli ebrei si percepiscano come popolo eletto. Prova a considerare che la risposta alla tua domanda sia dipendente dal fatto che non gli venga tolta la possibilità del traffico, bensì che siano essi stessi a doversela togliere nel mentre però che non lavorano per togliersela come prospettava alla fine il post di inVerno, bensì nel mentre che la perpetuano fino a quando la rivelazione manifesterà inequivocabilmente la conclusione del cerchio, ovvero quando risolverà quello che io considero il postulato della loro religione, che consisterebbe nella disobbedienza (con tutta la storia che la fonda) in relazione alla conoscenza del bene e del male. Si potrebbe pensare quasi ad una religione fondata su una scommessa in cui la circolarità del tempo prima o poi risolverà la giustezza della puntata distribuendo premi e castighi. Dato quindi che loro corrisponderebbero ai capostipiti della cultura occidentale tutti gli andrebbero dietro

niko

#279
Citazione di: InVerno il 05 Novembre 2022, 11:14:50 AMFortunatamente non sono idee mie, è un estratto di quanto linkato. Raffinato, antisemitismo, che gioca a eliminare le differenze tra "giudaismo" e "attività finanziaria" e parla di eliminazioni "vaporose" delle coscienze, se l'avessi scritto io mi sarei tagliato la mano. Ma d'altro canto è il segreto di pulcinella, che spiega anche tante vicende moderne:

Lenin 1919: Gli ebrei e gli abitanti delle città in Ucraina devono essere presi con guanti di pelle di riccio, inviati a combattere in prima linea e non dovrebbero mai essere ammessi in posizioni amministrative (tranne una percentuale trascurabile, in casi eccezionali, e sotto il [nostro] controllo di classe)



L'Ucraina, insieme alla Siberia, e' stata una delle regioni piu' irriducibilmente antibolsceviche di tutta la Russia e ha dato molto filo da torcere a Lenin nella guerra civile Russa: nella fase finale del conflitto, i "patrioti" ucraini preferirono perfino allearsi con gli odiati nemici polacchi pur di non essere riannessi alla Russia bolscevica.

Le parole ostili di Lenin contro le compagini urbane ed ebraiche dell'Ucraina riportate nella citazione, pronunciate nel 1919, cioe' in piena guerra civile e con solo parte dell'Ucraina riconquistata, vanno inquadrate nel loro contesto storico, come parole di odio contro un particolare e ben definito gruppo di ebrei, gli ebrei UCRAINI, a torto o a ragione accusati in quella fase di essere antibolscevichi e nemici della rivoluzione, contrari al ritorno dell'Ucraina nella grande madre Russia (vi ricorda qualcosa?), e non come parole razziste contro tutti gli ebrei.

Pensare che Lenin avrebbe dovuto riporre fiducia e amicizia nella popolazione urbana ed ebrea dell'Ucraina del 1919, e' un po' come pensare che il generale Grant avrebbe dovuto riporre fiducia e amicizia nella componente sudista della popolazione americana a guerra in corso, quella che volente o nolente si era ritrovata dalla parte opposta del suo fronte: una cosa un po' troppo ottimista.

Senza voler assolvere o giustificare nessuno per gli eventi che seguiranno, e' un fatto che l'ostilita' bolscevica e sovietica contro Polonia e Ucraina deriva dalla posizione reazionaria da questi stati assunta durante la rivoluzione, e dal loro ruolo di punti di partenza e teste di ponte per invasioni del territorio russo perpetrate in nome della reazione.

Si tratta, e si tratto' sempre, comunque, di nemici resi tali dal fronte di una guerra civile (e per procura), e non da qualche gabola etnica o religiosa.

La guerra della Russia rivoluzionaria contro il resto del mondo.

Lenin, per altro, sostenne sempre la tesi che l'antisemitismo in generale nella storia era millenario fumo negli occhi per far odiare tra di loro ebrei e cristiani perche' non si ribellassero contro i padroni e I potenti; e, dalle parole ai fatti, appena pote', aboli' tutti i ghetti e i di segregazione e residenza forzata ebraica che vi erano in Russia, ghetti e luoghi di segregazione voluti tanto tempo prima dal governo ZARISTA, e soprattutto lasciati tranquillamente in essere dal governo REPUBBLICANO, quello che piaceva, e tuttora piace tanto, ai borghesi posapiano tanto per intenderci.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

Mentre i sicari europei del Capitale arrotondavano il mandato con le risorse economiche e la vita degli ebrei occidentali, gli ebrei sovietici erano equiparati a qualsiasi cittadino sovietico, inquadrati nell'esercito che dette un inestimabile contributo di sangue per liberare l'Europa e aprire i cancelli di Auschwitz.

Le balle sono finite.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 06 Novembre 2022, 14:47:17 PMMentre i sicari europei del Capitale arrotondavano il mandato con le risorse economiche e la vita degli ebrei occidentali, gli ebrei sovietici erano equiparati a qualsiasi cittadino sovietico, inquadrati nell'esercito che dette un inestimabile contributo di sangue per liberare l'Europa e aprire i cancelli di Auschwitz.

Le balle sono finite.
A me risulta che la discriminazione degli ebrei sovietici sia continuata fino al crollo del muro nell'89. Molti sono gli ebrei per questo fuggiti verso Israele. 

Jacopus

Non credo che l'Unione sovietica, in quanto tale, discriminasse gli ebrei. La discriminazione avveniva in termini di cultura popolare, che non poteva essere rivoluzionata da una semplice "rivoluzione politica", visto che ad oriente i progrom contro gli ebrei erano una costante che si è ripetuta per secoli. Ciò non toglie che l'Unione Sovietica, al di là dell'ebraismo si comportò in modo piuttosto persecutorio e paranoico e in queste persecuzioni incapparano anche degli ebrei, come lo scrittore Babel, fucilato, o Grossmann, che dovette spedire clandestinamente all'estero, il capolavoro della letteratura "Vita e destino". Le discriminazioni e le persecuzioni erano il pane quotidiano dell'impero sovietico e ben più feroci furono quelle dirette contro gli ufficiali dell'esercito sovietico alla vigilia della seconda guerra mondiale, segnalate come una delle possibili concause delle numerose sconfitte dell'esercito sovietico nei primi due anni di guerra.
E' buffo constatare come gli ebrei vengano tirati dalla giacchetta a seconda delle posizioni politiche che si vogliono difendere. Basti pensare a tutta la propaganda che dipingeva gli ebrei come i veri fautori della rivoluzione comunista (e su questa affermazione, Hitler fondò il suo sistema ideologico). Quindi perseguitati o nucleo apicale del sistema comunista? O entrambe le cose?
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Tutta l'Europa ha una millenaria tradizione antisemita. Ma in Unione Sovietica non sono stati discriminati in quanto ebrei, ma in quanto dissidenti insieme a molti altri non ebrei. La nascita della propaggine sionista dell'imperialismo Nato ha indubbiamente peggiorato la condizione politica di chi era sospetto di essere diventato un nemico interno.

"Vita e destino" sarebbe stato censurato anche se fosse stato scritto da un purissimo slavo o ariano.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Senza dubbio entrambe, Marx era nipote di rabbini, ed era antisemita. D'altronde gli ebrei hanno avuto un ruolo così importante nel pensiero dell'occidente che li trovi dappertutto. 

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