Identità o Soggettività. (un errore di Severino?)

Aperto da green demetr, 17 Aprile 2019, 02:29:22 AM

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Pio

Se per essere buoni o bravi filosofi non bisogna abbandonarsi a voli trascendenti ma stare ben piantati con i piedi per terra, allora vermi e lombrichi dovrebbero essere i prototipi del perfetto filosofo.
Se non pensi anche in senso trascendente non sei un uomo ma parodia d'uomo. Una specie di martello senza manico. Avete mai provato a priantare chiodi con un martello senza manico? è dura.
La trascendenza è essenziale all'uomo. Privalo e avrai gente che crede nell'umanesimo. Se è difficile credere in Dio, perché è difficile, come fai a credere, nel 2019, nell'Uomo? c'è ancora qualcuno in giro che crede nell'uomo? No, nessuno ci crede. Fanno finta tutti di crederci, sapendo che non c'è alcuna speranza nell'uomo.
Togli Dio, muore la Speranza. Allora si comincia a disquisire sull'essere e sul nulla, se si emerge o ci si immerge, e si batte col martello senza manico

Scusa gli errori scrivo dall'ufficio-gabbia.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Ipazia

Citazione di: Pio il 24 Aprile 2019, 10:29:24 AM
Se è difficile credere in Dio, perché è difficile, come fai a credere, nel 2019, nell'Uomo?

Elementare (tralasciando l'ambiguità semantica di "credere"): perchè gli umani esistono. Dal che segue tutto il resto. Compresa la differenza, non trascendente ma trascendentale, rispetto ai lombrichi. Senza con ciò mancare di rispetto ad una eventuale trascendentalità del lombrico solo perchè non ne sappiamo nulla.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pio

Citazione di: Ipazia il 24 Aprile 2019, 11:05:31 AM
Citazione di: Pio il 24 Aprile 2019, 10:29:24 AMSe è difficile credere in Dio, perché è difficile, come fai a credere, nel 2019, nell'Uomo?
Elementare (tralasciando l'ambiguità semantica di "credere"): perchè gli umani esistono. Dal che segue tutto il resto. Compresa la differenza, non trascendente ma trascendentale, rispetto ai lombrichi. Senza con ciò mancare di rispetto ad una eventuale trascendentalità del lombrico solo perchè non ne sappiamo nulla.


Il fatto che una cosa esiste non significa che offra Speranza. Semplicemente esiste. Punto.e chi se ne frega dico io? Visto che ha sempre dato ampia prova di non farlo di dare speranza anzi lavora sempre per distruggerla. Senza Dio siamo fottuti. I vermi ringraziano.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Ipazia

Citazione di: Pio il 24 Aprile 2019, 11:46:13 AM
Il fatto che una cosa esiste non significa che offra Speranza. Semplicemente esiste. Punto.e chi se ne frega dico io? Visto che ha sempre dato ampia prova di non farlo di dare speranza anzi lavora sempre per distruggerla. Senza Dio siamo fottuti. I vermi ringraziano.

Con o senza Dio i vermi ringraziano comunque quando finisce la nostra personale avventura vitale. Ma, come insegna la saggezza orientale, possiamo far loro un dispetto con la cremazione, raggiungendo in qualche modo alfine il cielo. Quanto alla speranza, vale sempre la pena di cercare vie alternative al canonico oppio. La filosofia esiste per questo. Il suo soggetto elettivo, piaccia o non piaccia, rimane sempre l'umano. Modellabile anzichè no. Ma, convengo, così duro da lavorare da portare ad un'autentica disperazione. Ci vuole molto amor fati e perseveranza, come predica il "Maestro" Friedrich Nietzsche.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

acquario69

Citazione di: Ipazia il 24 Aprile 2019, 12:36:01 PM
Con o senza Dio i vermi ringraziano comunque quando finisce la nostra personale avventura vitale. Ma, come insegna la saggezza orientale, possiamo far loro un dispetto con la cremazione, raggiungendo in qualche modo alfine il cielo. Quanto alla speranza, vale sempre la pena di cercare vie alternative al canonico oppio. La filosofia esiste per questo. Il suo soggetto elettivo, piaccia o non piaccia, rimane sempre l'umano. Modellabile anzichè no. Ma, convengo, così duro da lavorare da portare ad un'autentica disperazione. Ci vuole molto amor fati e perseveranza, come predica il "Maestro" Friedrich Nietzsche.

Parlando in questi termini (palesemente deliranti) dimostri semplicemente di non sapere nulla sulla saggezza orientale (e sulla saggezza tout court) ... in ogni tuo post hai sempre manifestato un disprezzo gratuito e ingiustificato per il "cielo" ed ora te ne esci con la baggianata della cremazione per fare dispetto ai vermi !!!..."raggiungendo in qualche modo alfine il cielo"...ma di quale cielo straparli?
Lascialo perdere il cielo e rimane appunto nell'umano che ritorna ad essere un verme.. ti risparmieresti le tue continue contraddizioni

green demetr

Citazione di: Ipazia il 24 Aprile 2019, 09:32:44 AM
Citazione di: green demetr il 24 Aprile 2019, 00:41:07 AM
La morale è l'ideologia, non è la soluzione!

L'etica è l'unico sapere in cui la filosofia può dire qualcosa di sensato. Più dell'astrologia, del prete e dei cenacoli iniziatici. Un filosofo della stratosfera dovrebbe conoscere la differenza tra morale e moralismo. E, seppur ispirato dal Maestro, capire che alla fine anche lui andò a parare nella morale: dei signori. L'umano non è nè cattivo, nè buono. Semplicemente è. Etica è teknè della sua migliore sopravvivenza possibile. A differenza delle sette, non ha nemmeno bisogno di una sovrastruttura ideologica bizantina che vada al di là delle regole di convivenza qui ed ora di una comunità di uguali (almeno nei diritti e doveri). La filosofia serve pure a capire dove va a parare l'ideologia. E a trarre le opportune contromisure. Come insegnano i maestri.

P.S. Questo l'ho letto anch'io  ;)


Guarda disprezzo più la morale che il moralismo, che ne è solo la ovvia conseguenza.
Come ho già detto Nietzche lo stimo per via della sua lotta psicologica alle grandi spinte mortifere che abitano il mondo.
Della sua politica, della sua etica, che poi è una estetica, non condivido niente.
(infatti rimango di sinistra).

Dire che l'umano è non vuol dire niente, bisogna argomentare.
Se vuoi si può ripartire da una mia intuizione che ritengo tutt'ora basilare ossia che la filosofia di Marx, non è in sè una filosofia, essendo una economia politica, ma come sappiamo il primo libro del capitale è quello ritenuto filosofico.
Dunque, come si passa dal filosofia al contenuto "scientifico" economico-politico?
Sembra un controsenso a me.
A meno che non si vada a fondo della cosa.
Ricordo che ad una prima lettura, mi colpì la frase "gli uomini sono principalmente collettori di cose". Questa signori è una dichiarazione antropologica, che presuppone tutta una serie di letture intermedie, che bazzicando le comunità comuniste in rete, ritengono sia il superamento di Hegel. Dallo spirito alla materia, in estrema e brutalissima sintesi.
Mi sembra che anche tu ti muova all'interno di quella che a mio parere, e seguendo il filosofo Zizek, assiduamente da diversi anni, capisco sia una ideologia, di quelle brutte, di quelle che rendono pessimista la soluzione politica.
Appunto il crollo delle sinistre mondiale, e il definitivo presa di possesso del mondo del liberalismo(fascismo).

Ora qua si tratta di fare scelte, o si capisce, che la presa antropologica di Marx, è un affare del soggetto, e perciò di per se stesso è un processo idealista, oppure si fa i radical chic, che puntualmente in tutte le sedi comuniste, continuo a vedere.

Io non so che tipo di marxismo proponi, mi giunge nuova come cosa.

Se accetti la mia revisione della visione antropologica marxiana, allora converrai con me, che il feticismo è il dato sine qua non ripartire per una analisi più aderente alle vere tematiche filosofiche, che sono appunto quello hegeliane.

Per alcuni commentatori per esempio Severino è un hegeliano integralista.

Questo torna di nuovo al tornaconto di questo 3d.

Identità? o soggettività?

Il feticismo, che contraddistingue l'uomo secondo Marx, è una identita o è lo stesso processo dialettico che porta al soggettivazione, di quella che viene poi chiamata identità? E che in realtà è sempre in movimento, tanto da poter ipotizzare una SCIENZA SOCIALE, che Marx, chiama appunto ECONOMIA POLITICA?

Questa scienza sociale, è figlia del feticismo di cui il soggetto è portatore.
E in quanto portata da un soggetto è impregna di quella spinta trascendente, che viene scambiata mortalmente come ideologia.
Ossia ti ripeto come morale.

Non esiste un uomo morale per Marx, esiste il feticismo, il feticcio, il totem e il tabù.

Certo che dobbiamo dissipare le ideologie. E per farlo dobbiamo dissipare la morale che le nasconde.

Non inneggiare alla morale, e nascondere l'ideologia. Perchè altrimenti significa che non abbiamo mai pensato di criticare anzitutto la nostra posizione, che nessuno ci assicura FUORI DALL'ideologia.

Questa è la filosofia! Le altre cose sono sciocchezze.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

L'evoluzione del pensiero filosofico di Marx inizia con le Tesi su Feuerbach in cui già si prende il largo dall'idealismo hegeliano. Lo sviluppo di questa posizione filosofica è ben delineata nella Prefazione a per la critica all'economia politica (4° paragrafo) in cui la concezione materialistica della storia viene completamente delineata.

Il feticismo nasce con la religione, ma poi si estende a tutte le forme di dominio politico-economico attraverso il processo di reificazione, "oggettivazione", di rapporti sociali dissimulati in insuperabili rapporti tra cose. La centralità dell'economia nei rapporti di forza all'interno della società spinge quindi Marx a spostare lì il focus del suo studio individuandone gli elementi di feticizzazione, reificazione, oggettivazione che funzionano allo stesso modo, ed anzi hanno ampliato a dismisura il campo di applicazione e le metodologie di feticizzazione (merce, denaro, titoli finanziari, rating), ai nostri giorni. Direi che il passaggio dalla concezione materialistica della storia al focus economico è totalmente coerente nella teoria marxista.

Nel contesto della dittatura politico-economica del capitale si sussume anche lo strumentario tecnoscientifico, che non può essere interpretato come potere a se stante se non attraverso una ennesima mistificante reificazione. Forse un giorno comanderanno le macchine, ma oggi a comandare, dietro quelle macchine e quella ricerca, ci sono uomini e precise, fortemente autocoscienti, aggregazioni di classe (Bilderberg, Trilateral, Stati e alleanze imperiali).

Di Hegel in Marx resta solo il modello dialettico triadico (il pensiero occidentale è succube delle terne), ma trasferito dal mondo delle idee a quello dei rapporti sociali di classe. Con una puntatina "davintriana" nella dialettica della natura che ha metafisicizzato nel senso più deteriore del termine la dottrina, creando non poche pietre d'inciampo allo sviluppo della scienza sovietica. Pessimo esempio di metafisica ad usum vili. Almeno di quella ce ne siamo liberati. Un conto è trarre stimoli metafisici dai processi naturali, un conto è trasformarli nel nonsenso di dogmi scientifici. Cosa che purtroppo ha coinvolto anche il marxismo.

La coscienza di classe, come spiegato nei link dell'inizio, è epifenomenica alle condizioni di classe e il suo compito per le classi subalterne è rimuovere i feticci dell'ideologia dominante che neutralizzano, fino alla nullificazione, la lotta di liberazione.

Ogni società ha un suo ethos che poi si positivizza in nomos. Questo processo non è inesorabilmente condannato all'ideologia, qualora ci sia una solida formazione civile antifeticistica e antidogmatica. La norma, e l'etica che la ispira, devono mantenere un elevato grado di falsificabilità. Ovviamente ciò è più facile in una società di uguali. Laddove vi è diseguaglianza, prospera anche la mistificazione ideologica e la macchina di propaganda che la attua.

Solo una società priva di conflitti può rinunciare all'ethos, ma questo non accade neppure in un branco di animali allo stato di natura o in una famiglia umana per quanto coesa. Visto quindi che la morale è inevitabile, essa deve essere trasparente fin dai suoi fondamenti. La trasparenza del sistema è  garanzia contro la deriva ideologica.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

green demetr

Citazione di: Ipazia il 25 Aprile 2019, 21:39:29 PM
L'evoluzione del pensiero filosofico di Marx inizia con le Tesi su Feuerbach in cui già si prende il largo dall'idealismo hegeliano. Lo sviluppo di questa posizione filosofica è ben delineata nella Prefazione a per la critica all'economia politica (4° paragrafo) in cui la concezione materialistica della storia viene completamente delineata.

Il feticismo nasce con la religione, ma poi si estende a tutte le forme di dominio politico-economico attraverso il processo di reificazione, "oggettivazione", di rapporti sociali dissimulati in insuperabili rapporti tra cose. La centralità dell'economia nei rapporti di forza all'interno della società spinge quindi Marx a spostare lì il focus del suo studio individuandone gli elementi di feticizzazione, reificazione, oggettivazione che funzionano allo stesso modo, ed anzi hanno ampliato a dismisura il campo di applicazione e le metodologie di feticizzazione (merce, denaro, titoli finanziari, rating), ai nostri giorni. Direi che il passaggio dalla concezione materialistica della storia al focus economico è totalmente coerente nella teoria marxista.

Nel contesto della dittatura politico-economica del capitale si sussume anche lo strumentario tecnoscientifico, che non può essere interpretato come potere a se stante se non attraverso una ennesima mistificante reificazione. Forse un giorno comanderanno le macchine, ma oggi a comandare, dietro quelle macchine e quella ricerca, ci sono uomini e precise, fortemente autocoscienti, aggregazioni di classe (Bilderberg, Trilateral, Stati e alleanze imperiali).

Di Hegel in Marx resta solo il modello dialettico triadico (il pensiero occidentale è succube delle terne), ma trasferito dal mondo delle idee a quello dei rapporti sociali di classe. Con una puntatina "davintriana" nella dialettica della natura che ha metafisicizzato nel senso più deteriore del termine la dottrina, creando non poche pietre d'inciampo allo sviluppo della scienza sovietica. Pessimo esempio di metafisica ad usum vili. Almeno di quella ce ne siamo liberati. Un conto è trarre stimoli metafisici dai processi naturali, un conto è trasformarli nel nonsenso di dogmi scientifici. Cosa che purtroppo ha coinvolto anche il marxismo.

La coscienza di classe, come spiegato nei link dell'inizio, è epifenomenica alle condizioni di classe e il suo compito per le classi subalterne è rimuovere i feticci dell'ideologia dominante che neutralizzano, fino alla nullificazione, la lotta di liberazione.

Ogni società ha un suo ethos che poi si positivizza in nomos. Questo processo non è inesorabilmente condannato all'ideologia, qualora ci sia una solida formazione civile antifeticistica e antidogmatica. La norma, e l'etica che la ispira, devono mantenere un elevato grado di falsificabilità. Ovviamente ciò è più facile in una società di uguali. Laddove vi è diseguaglianza, prospera anche la mistificazione ideologica e la macchina di propaganda che la attua.

Solo una società priva di conflitti può rinunciare all'ethos, ma questo non accade neppure in un branco di animali allo stato di natura o in una famiglia umana per quanto coesa. Visto quindi che la morale è inevitabile, essa deve essere trasparente fin dai suoi fondamenti. La trasparenza del sistema è  garanzia contro la deriva ideologica.

Il fatto che il conflitto esista è proprio dovuto all'incapacità dell'uomo di sottrarsi al suo feticismo, e cioè in termini psicanalitici di sottostare al fantasma di dominio che lo aliena.
La morale quando è trasparente è esattamente la visione dell'ideologia, ossia del fantasma.
Scambiare quel fantasma per reale, è il grave errore perdurante dell'umanità che non studia sufficientemente la metafisica e le religioni.

Anche se è evidente che la politica della metafisica e della religione, ossia la loro stessa negazione, hanno prodotti mostri uguali a quello dell'uomo robot.

Il mondo è già dominato dai robot, basta vedere come il fanatismo ideologico identitario che esprime un odraek, divida immediadamente chi può parlare, l'ontologia analitica, e chi deve tacere, appunto la sociologia e la psicanalisi. (non a caso credo).

Ora si tratta di sapere se la cosa sia così in Marx, se egli sia un alleato o meno. O se la sua politica sia un abominio, come molti amici pensatori mi stanno facendo notare, ma io non credo che il vero Marx sia quello che mi vogliono far passare.
Stessa cosa per Hegel.

Si tratta di ragionare meglio sulla metafisica 1.0

La metafisica non c'entra nulla con gli universali, non è una questione logica, non lasciarti convincere dalla filosofia analitica.
Ti basterebbe pensare che è finanziata dalle lobby imperialiste.

Veramente non  capisco questa tua doppia natura, da una parte consapevole, e dall'altra completamente naive.

Ma forse è una questione della confusione di questi tempi.


Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

La natura umana è dualista: da un lato la natura biologica, dall'altro la trascendentalità del pensiero, con la sua creatività e i suoi fantasmi che si materializzano in feticci. E' l'unico dualismo archetipico di cui abbiamo certezza. La trascendenza non fornisce risposte. Deus è absconditus. Se mai è esistito pare averci abbandonato da un bel po'. Forse da quando abbiamo scelto l'albero della conoscenza del bene e del male. Da allora ha fatto dei tentativi per riprenderci, ma gli esiti sono stati disastrosi. L'ultimo l'altro ieri a Ceylon. Non ci resta che inseguire il nostro fato, fatto di molta tecnoscienza. I padroni del vapore finanziano tutto, non solo l'ontologia analitica. Solo un suicidio collettivo potrebbe sottrarci al loro finanziamento. La storia umana si cambia, ma solo dal suo interno, facendo leva sulle sue contraddizioni: questa è la lezione di Marx.

Le contraddizioni manifestano il conflitto. Ma il conflitto è naturale, non fantasmatico. Non l'abbiamo inventato noi. L'abbiamo solo amplificato mettendoci del nostro: il bene e il male. Ma al punto in cui siamo possiamo solo (eticamente) gestirlo mentre i lavori, spesso orrendi, sono in corso. L'aldilà è di là da venire.

Tu dici la metafisica 1.0: da Platone a Nietzsche voleva trarre l'umano dai fantasmi ed è riuscita solo ad allevare tiranni. Come diceva Ghezzi: la verifica è incerta.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

odradek

a Green Demeter


".....naturalmente nessuno si occuperebbe di tali questioni se non esistesse davvero un essere che si chiama Odradek.
A prima vista sembra un rocchetto piatto di filo, a forma di stella, e in effetti sembra anche avere del filo arrotolato; si tratta però solo di pezzetti di filo strappati, vecchi, annodati e anche ingarbugliati fra loro, di tipi e colori dei più disparati.
Non è però solo un rocchetto, ma dal centro della stella spunta un piccolo bastoncino obliquo, e a questo bastoncino un altro se ne aggiunge ad angolo retto. Aiutandosi da un lato con quest'ultimo bastoncino e dall'altro con un raggio della stella, il tutto può stare in piedi come su due gambe.**

F. Kafka.

**estremamente a latere *ed "esercitazione ermeneutica" : *// è immediata e lampante la "connessione" con il Principe Homburg  //*  perchè? e cosa ha che fare tutto questo con la convinzione che l'inconscio  non esista ? E la gramigna cosa c'entra ?

citazione :

" Il mondo è già dominato dai robot, basta vedere come il fanatismo ideologico identitario che esprime un odraek, divida immediadamente chi può parlare, l'ontologia analitica, e chi deve tacere, appunto la sociologia e la psicanalisi. (non a caso credo)."

dove ha letto qualcosa che possa far pensare a fanatismo ideologico e  per quale motivo non ne chiede conto ? a chi pensa possa interessare un giudizio su un tizio che nessuno conosce ? [ ("io"), non lei ],  pensa che sia inerente alla questione ?  vuole stuzzicare l'ego di un altro utente stimando che ne possegga uno simile al suo ?  vuole trascinarmi in una polemica ?  desidera la mia attenzione ?  vuole intavolare una discussione sulla psicoanalisi,  oppure sulla sua efficacia terapeutica- che non ne giustifica gli assunti teorici- ? vogliamo discutere sul complottismo le lobby , cosa significhino e come vengano analizzate dalla sociologia ? perchè sempre cercare un bersaglio ? perchè non fermarsi a discutere ?

viator

#55
Per Pio (tuo intervento nr.47). Vedi bene che tu evidenzi la antitetica diversità di fede e filosofia : citandoti : "Il fatto che una cosa esiste non significa che offra Speranza. Semplicemente esiste. Punto.e chi se ne frega dico io? Visto che ha sempre dato ampia prova di non farlo di dare speranza anzi lavora sempre per distruggerla. Senza Dio siamo fottuti. I vermi ringraziano."


Tu e la tua fede tifate per la Speranza, cioè per la augurabile realizzazione di una naturale ma ben solidamente egoistica aspirazione (speranza dell'eterna salvezza).
La filosofia dovrebbe tifare per la verità (obbiettivo irraggiungibile) od almeno per il desiderio di poterla attingere, senza alcuno egoismo od intento consolatorio.


Ovvio che la fede goda di una sterminata schiera di egoistici seguaci. Il concetto di Dio è stato creato per tutelare le nostre egoistiche aspirazioni. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

green demetr

Citazione di: Ipazia il 27 Aprile 2019, 09:10:49 AM
La natura umana è dualista: da un lato la natura biologica, dall'altro la trascendentalità del pensiero, con la sua creatività e i suoi fantasmi che si materializzano in feticci. E' l'unico dualismo archetipico di cui abbiamo certezza. La trascendenza non fornisce risposte. Deus è absconditus. Se mai è esistito pare averci abbandonato da un bel po'. Forse da quando abbiamo scelto l'albero della conoscenza del bene e del male. Da allora ha fatto dei tentativi per riprenderci, ma gli esiti sono stati disastrosi. L'ultimo l'altro ieri a Ceylon. Non ci resta che inseguire il nostro fato, fatto di molta tecnoscienza. I padroni del vapore finanziano tutto, non solo l'ontologia analitica. Solo un suicidio collettivo potrebbe sottrarci al loro finanziamento. La storia umana si cambia, ma solo dal suo interno, facendo leva sulle sue contraddizioni: questa è la lezione di Marx.

Le contraddizioni manifestano il conflitto. Ma il conflitto è naturale, non fantasmatico. Non l'abbiamo inventato noi. L'abbiamo solo amplificato mettendoci del nostro: il bene e il male. Ma al punto in cui siamo possiamo solo (eticamente) gestirlo mentre i lavori, spesso orrendi, sono in corso. L'aldilà è di là da venire.

Tu dici la metafisica 1.0: da Platone a Nietzsche voleva trarre l'umano dai fantasmi ed è riuscita solo ad allevare tiranni. Come diceva Ghezzi: la verifica è incerta.

Mmm comincio a capire la tua critica in cosa consista, mentre prima mi pareva abbastanza sconnessa.

Tu continui a rimproverarmi di voler utilizzare la metafisica 1.0, ma io non l'ho mai pensato.
Anzi diciamo che il mio fare filosofia parte proprio dal capire che la metafisica, e ancor prima la religione (induista nel caso mio) portano a posizioni ideologiche.

La mia domanda è se il fatto che avvenisse fosse casuale o meno.
Purtroppo io, come te, non credo affatto.

Appurato questo, però tu ti sei buttata, e quindi mi pare ancora nell'ordine della disconnessione, nella filosofia materialista (sempre in maniera brutalmente detta).

Certo la scelta del dove agire "dentro o fuori" è una questione centrale.
Agire da fuori vuol dire non intendere la forza della morale del dentro.
Agire dal dentro significa lo stesso, non solo non intendere la forza morale del dentro, ma addirittura, di fomentarla.

Entrambe le posizioni sono aporetiche, di fatto.
O ci svegliamo,e capiamo che questa non è una politica effettiva, oppure gireremo sempre a vuoto.

Tra l'altro la questione dell'identità, non l'ho scelta a caso, è infatti in corso un revival revisionista, che tenta di spiegare i fenomeni della svolta a destra (vedi vox)
attribuendo il problema proprio ad un presunto mal funzionamento del procedimento meccanico, che le società illuminate hanno in mente per noi.
I robot vanno resettati. Ovviamente anche queste sediziose lobby sono in piena crisi ideologica, appunto identitaria. La storia avanza impazzita.

Ripeto, io non sto facendo il piangina, tipo ah le università sono pagate dai reazionari, io sto solo facendo quello che posso all'interno del trascendentale.
(concetto a cui mi pare tu sei legata)

Non ti sei mai chiesta come mai Kant lo chiami trascendentale?

Perchè è in relazione col trascendente.

La vogliamo vedere come criticismo e non più come idealismo (bandiamo l'idea di Dio),mi sta bene, solo se riesci a cogliere allora il legame RAZIONALE, tra ciò che noi possiamo vedere a livello trascendentale.(in quel caso capisci che il razionale diventa il trascendente)
Vogliamo rimanere nel limite? benissimo, applichiamo allora una teoria funzionale a tale auto-confinamento (castrazione).
Non mi metto a fare il piangina. Voglio vedere il Logos, il perchè qualcuno afferma delle cose, di tutto il resto, chissenefrega.

Comunque accetto ora serenamente la tua "rabbia" verso la metafisica, non illuderti, non la condivido, ma ora almeno ha un senso. (la critica interna alla struttura sociale tu cerchi)
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: odradek il 27 Aprile 2019, 12:55:00 PM
a Green Demeter


".....naturalmente nessuno si occuperebbe di tali questioni se non esistesse davvero un essere che si chiama Odradek.
A prima vista sembra un rocchetto piatto di filo, a forma di stella, e in effetti sembra anche avere del filo arrotolato; si tratta però solo di pezzetti di filo strappati, vecchi, annodati e anche ingarbugliati fra loro, di tipi e colori dei più disparati.
Non è però solo un rocchetto, ma dal centro della stella spunta un piccolo bastoncino obliquo, e a questo bastoncino un altro se ne aggiunge ad angolo retto. Aiutandosi da un lato con quest'ultimo bastoncino e dall'altro con un raggio della stella, il tutto può stare in piedi come su due gambe.**

F. Kafka.

**estremamente a latere *ed "esercitazione ermeneutica" : *// è immediata e lampante la "connessione" con il Principe Homburg  //*  perchè? e cosa ha che fare tutto questo con la convinzione che l'inconscio  non esista ? E la gramigna cosa c'entra ?

citazione :

" Il mondo è già dominato dai robot, basta vedere come il fanatismo ideologico identitario che esprime un odraek, divida immediadamente chi può parlare, l'ontologia analitica, e chi deve tacere, appunto la sociologia e la psicanalisi. (non a caso credo)."

dove ha letto qualcosa che possa far pensare a fanatismo ideologico e  per quale motivo non ne chiede conto ? a chi pensa possa interessare un giudizio su un tizio che nessuno conosce ? [ ("io"), non lei ],  pensa che sia inerente alla questione ?  vuole stuzzicare l'ego di un altro utente stimando che ne possegga uno simile al suo ?  vuole trascinarmi in una polemica ?  desidera la mia attenzione ?  vuole intavolare una discussione sulla psicoanalisi,  oppure sulla sua efficacia terapeutica- che non ne giustifica gli assunti teorici- ? vogliamo discutere sul complottismo le lobby , cosa significhino e come vengano analizzate dalla sociologia ? perchè sempre cercare un bersaglio ? perchè non fermarsi a discutere ?

Di che diavolo sta parlando mister odraek? discutere di cosa?
Non abbiamo gli stessi interessi, perchè dovrei soffermarmi alle sue provocazioni sulla psicanalisi? Lei mi pare un utente abbastanza intelligente, per cui sto aspettando il giorno in cui da qualche suo intervento possa uscire qualcosa di utile per una discussione comune. La mia posizione filosofica è quella idealista, il mio maestro reale però non è Hegel, bensì Nietzche. Non il Nietzche logico-filosofico alla Cacciari e alla scuola americana, bensì quello delirante e impazzito.
Lei mi pare un analitico, uno che fa della forma e non della sostanza il pane della sulla vita. Ma c'è stato un intervento suo, che in realtà mi ha fatto balenare che lei vada oltre certe mere posizioni di fondo, assiomatiche direi quasi, lei vuole andare avanti. Finora però non ho visto ancora niente che mi ispiri positivamente.
In sintesi mi pare le nostre posizioni siano inevitabilmente contrarie, e che una discussione sia possibile solo laddove vi sia un andare oltre alcune assiomatiche su cui mi pare lei sta insistendo.

Se poi le ha qualche idea sul rocchetto (io non l'ho capita ancora questa questione lacaniana) me la proponga invece che metterla lì a modo di enigma esoterico, e nello stesso tempo se giudica la analisi non validabile a livello terapeutico, non si preoccupi, la legge italiana già oggi prevede che l'analista debba essere un medico.
Una barbarie (una delle tante) del nostro povero paese.

saluti.

Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

#58
Citazione di: green demetr il 29 Aprile 2019, 01:07:51 AM

Non ti sei mai chiesta come mai Kant lo chiami trascendentale?

Perchè è in relazione col trascendente.

La vogliamo vedere come criticismo e non più come idealismo (bandiamo l'idea di Dio),mi sta bene, solo se riesci a cogliere allora il legame RAZIONALE, tra ciò che noi possiamo vedere a livello trascendentale.(in quel caso capisci che il razionale diventa il trascendente)
Vogliamo rimanere nel limite? benissimo, applichiamo allora una teoria funzionale a tale auto-confinamento (castrazione).
Non mi metto a fare il piangina. Voglio vedere il Logos, il perchè qualcuno afferma delle cose, di tutto il resto, chissenefrega.

Comunque accetto ora serenamente la tua "rabbia" verso la metafisica, non illuderti, non la condivido, ma ora almeno ha un senso. (la critica interna alla struttura sociale tu cerchi)

Il razionale é il nostro trascendente: il trascendente dell'immanente. Kant non poteva trovare un termine più esatto, ma non di castrazione si tratta, bensì di alternativa, una volta manifestatasi l'aporia insanabile della metafisica trascendente e della sua riduzione a misura umana intorno a tutte le forme e declinazioni dell'Essere. Metafisica implosa in un Essere che solo un Dio può salvare. Un Dio che è già dato per morto nella coscienza dell'unico Essere che ci rimane: l'essere umano.

Io sfido la metafisica a trovare una soluzione "esterna" (non fomentante) alla questione antropologica che trascenda dal binomio imploso Essere-Dio. Poi ne riparliamo. (Nietzsche ?! Quale trascendenza a partire da ?)

Il Logos lo sai anche tu e l'hai pure detto: la vita umana, coi suoi bisogni e desideri. Da lì si parte e riparte sempre. Cercando di elaborare una teoria del vivere adeguata.
.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Citazione di: green demetr il 29 Aprile 2019, 01:07:51 AM
Tra l'altro la questione dell'identità, non l'ho scelta a caso, è infatti in corso un revival revisionista, che tenta di spiegare i fenomeni della svolta a destra (vedi vox) attribuendo il problema proprio ad un presunto mal funzionamento del procedimento meccanico, che le società illuminate hanno in mente per noi. I robot vanno resettati. Ovviamente anche queste sediziose lobby sono in piena crisi ideologica, appunto identitaria. La storia avanza impazzita.

Mica tanto. La crisi delle sediziose lobby la spiega bene InVerno nella discussione che ha aperto: il passaggio cinese dal socialismo reale al realismo socialista ha sconvolto l'andamento del Deus ex machina Capitale, ma sempre nel suo terreno elettivo del mercato e dello sfruttamento umano. Il revival revisionista si chiama imperialismo e la scenografia teatrale è quella solita della volontà di potenza imperialistica. Cosa che le lobby conoscono bene essendo il loro pane quotidiano. Il malfunzionamento si risolve, oggi come nell'800, aumentanto il saggio di sfruttamento. Ed ora, come spiega bene InVerno, tocca a noi, ai nostri pargoli occidentali, ad essere resettati pagando il filo alla dike della storia. Per le lobby va bene il boia social-liberista Noske come il nazista Hitler come il liberal-liberista Ford, Renzi o sovranisti, social-liberismo e liberal-liberismo, fa lo stesso. La storia è sempre la solita (identità) e solo le rivoluzioni (soggettività) la possono cambiare. Almeno per un po'.

Citazione di: green demetr il 29 Aprile 2019, 01:07:51 AM
Appurato questo, però tu ti sei buttata, e quindi mi pare ancora nell'ordine della disconnessione, nella filosofia materialista (sempre in maniera brutalmente detta).

Ma chiara, cosa che apprezzo. Purtroppo c'è un pre-giudizio olistico sul materialismo-robot (tipo utilitarismo anglosassone) cosa che non è nel caso di Marx (e mio).

Citazione di: Karl Marx 1844 - Per la critica della filosofia del diritto di Hegel. Introduzione
La miseria religiosa è insieme l'espressione della miseria reale e la protesta contro la miseria reale. La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di una condizione senza spirito. Essa è l'oppio del popolo.

Non mi pare il manifesto di un materialismo-robot che disconnette lo spirito dalla carne ;)
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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