I simboli del “cielo iperuranio archetipico” di Platone nell’astrologia.

Aperto da Carlo Pierini, 22 Dicembre 2018, 18:14:19 PM

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Carlo Pierini

Per Platone l'iperuranio era il luogo "celeste" (trascendente) degli archetipi, dei modelli eterni delle cose create.
Jung identifica l'iperuranio con l'inconscio profondo nel suo aspetto transpersonale. Egli scrive:

"Paracelso considera la psiche oscura come un cielo notturno disseminato di stelle, un cielo in cui i pianeti e le costellazioni sono rappresentati dagli archetipi in tutta la loro luminosità e numinosità. Il cielo stellato è infatti il libro aperto della proiezione cosmica, il riflesso degli archetipi appunto".   [JUNG: La dinamica dell'Inconscio - pg.213]

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https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d5/Taurus_by_Johannes_Hevelius.JPG
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http://www.blackpoolastronomy.org.uk/skynotes/snSummer07/734px-Ursa_Major_constellation_Hevelius.jpg
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https://img.raremaps.com/xlarge/35117.jpg
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http://www.atlascoelestis.com/desuet1.jpg

Scrive Eliade:

"Per il pensiero arcaico il mondo che ci circonda, civilizzato dalla mano dell'uomo, ha, come unica validità, quella dovuta al prototipo extraterrestre che gli è servito di modello. L'uomo costruisce secondo un archetipo; non soltanto la sua città o il suo tempio hanno modelli celesti, ma anche tutta la regione che abita, con i fiumi che la bagnano, i campi che gli dànno il nutrimento, ecc.".  [M. ELIADE: Il mito dell'eterno ritorno - pg.23]

"La santità del Tempio si trova al riparo da ogni corruzione terrestre, e ciò per il fatto che il progetto architettonico del Tempio è opera divina, quindi si trova vicino agli dèi, in Cielo. I modelli archetipici trascendenti dei Templi beneficiano di un'esistenza spirituale, incorruttibile, celeste. Per grazia divina, l'uomo è ammesso alla visione folgorante di questi modelli, sforzandosi poi di riprodurli sulla Terra".  [M. ELIADE: Il sacro e il profano - pg.43]

"Sul monte Sinai, Jahvè mostra a Mosè la «forma» del santuario che dovrà costruirgli: «Costruirete il tabernacolo con tutti gli arredi, esattamente secondo il modello che ti mostrerò» (Es. 25,8-9). «Guarda e costruisci tutti questi oggetti secondo il modello che ti ho mostrato sulla montagna» (25,40]. E quando Davide dà a suo fìglio Salomone la pianta delle fondamenta dei tempio, del tabernacolo e di tutti gli arredi lo assicura che «tutto ciò... si trova esposto in uno scritto opera della mano dell'Eterno, che me ne ha dato la comprensione» (Cron. 1,28,19). Di conseguenza ha visto il modello celeste".   [M. ELIADE: Il mito dell'eterno ritorno - pg.20]

"Il più antico documento concernente l'archetipo di un santuario è l'iscrizione di Gudéa che si riferisce al tempio innalzato da lui a Lagash. Il re vede in sogno la dea Nidaba, che gli mostra un pannello su cui sono elencate le stelle benefiche, e un dio, che gli rivela la pianta del tempio.
Anche le città hanno il loro prototipo divino. Tutte le città babilonesi avevano i loro archetipi in costellazioni: Sippar nel Cancro, Ninive nell'Orsa Maggiore, Assur in Arturo, ecc.. Sennacherib fa costruire Ninive secondo «il progetto stabilito da tempi remotissimi nella configurazione del cielo». Non soltanto un modello precede l'architettura terrestre, ma si trova anche in una « regione» ideale (celeste) dell'eternità. Lo proclama Salomone: «Tu mi hai ordinato di costruire il tempio nel tuo santissimo Nome, e anche un altare nella città in cui tu abiti, secondo il modello della tenda santissima, che tu avevi preparato fin dall'inizio!». (Sapienza 9 : 8 )". [M. ELIADE: Il mito dell'eterno ritorno - pg. 20-21]

"Il valore magico-farmaceutico di certe erbe è dovuto a un prototipo celeste della pianta [...]. Nessuna pianta è preziosa di per sé, ma soltanto grazie alla sua partecipazione a un archetipo".    [M. ELIADE: Trattato di storia delle religioni - pg.307]

"Che cosa significa «vivere» per un uomo appartenente alle culture tradizionali? Prima di tutto, vivere secondo modelli extraumani, in conformità agli archetipi. Di conseguenza, vivere al centro del reale, poiché [...] di veramente reale vi sono soltanto gli archetipi. Vivere conformemente agli archetipi significava rispettare la «legge», poiché la legge era soltanto una ierofania primordiale, la rivelazione in illo tempore delle norme dell'esistenza, fatta da una divinità o da un essere mitico. E se per mezzo della ripetizione dei gesti paradigmatici e delle cerimonie periodiche, l'uomo arcaico riusciva, come abbiamo visto, ad annullare il tempo, viveva però in concordanza con i ritmi cosmici; potremmo anche dire che si integrava a questi ritmi (ricordiamo soltanto come sono «reali» per lui il giorno e la notte, le stagioni, i cicli lunari, i solstizi, ecc.)". [M. ELIADE: Il mito dell'eterno ritorno - pg.126]

green demetr

La mia ricerca astrologica è ferma, potrei avere notizie più estese, sul valore del del ciclo degli astri nelle nostre vite umane.
Infatti se l'idea iperurania mi torna, non mi torna come essa possa avere un grado così alto di incidenza nel reale, nostro mondano.

Facciamo un esempio che mi tocca da vicino, perchè la Luna dovrebbe essermi nemica? a quali idee posso avvicinarmi, di quelle antiche, o di quelle junghiane, di cui tu hai una così forte conoscenza?
Voglio dire se essa indica la presenza materna, la Dea Mater, essa in assoluto dovrebbe essermi nemica, e invece perchè è associata alle posizioni degli astri?

Come se le cose che stanno nell'iperuranio fossero mosse e non  fisse.
A questo proposito mi ricordo dal liceo che i due sommi maestri (ahimè) pensano al cielo come fisso....

Come si coniuga con queste cose???? le città pure sono fisse......

Vi sono molte cose non pensate nell'astrologia, che esattamente come in questo forum di Filosofia non vengono affrontate.

A testimonianza sia della mia eccezionalità sia di quanto questo mondo sia marcio e debole di pensiero.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Carlo Pierini

Citazione di: green demetr il 10 Gennaio 2019, 10:25:50 AM
La mia ricerca astrologica è ferma, potrei avere notizie più estese, sul valore del del ciclo degli astri nelle nostre vite umane.
Infatti se l'idea iperurania mi torna, non mi torna come essa possa avere un grado così alto di incidenza nel reale, nostro mondano.

Facciamo un esempio che mi tocca da vicino, perchè la Luna dovrebbe essermi nemica? a quali idee posso avvicinarmi, di quelle antiche, o di quelle junghiane, di cui tu hai una così forte conoscenza?
Voglio dire se essa indica la presenza materna, la Dea Mater, essa in assoluto dovrebbe essermi nemica, e invece perchè è associata alle posizioni degli astri?

Come se le cose che stanno nell'iperuranio fossero mosse e non  fisse.
A questo proposito mi ricordo dal liceo che i due sommi maestri (ahimè) pensano al cielo come fisso....

Come si coniuga con queste cose???? le città pure sono fisse......

Vi sono molte cose non pensate nell'astrologia, che esattamente come in questo forum di Filosofia non vengono affrontate.

A testimonianza sia della mia eccezionalità sia di quanto questo mondo sia marcio e debole di pensiero.

CARLO
Io non credo alle influenze degli astri sulla nostra vita, sebbene non abbia motivi per escludere una tale possibile influenza. Ma ci sono buone ragioni per credere che le configurazioni astrali siano delle analogie simboliche, delle allegorie di archetipi metafisici che influenzano le profondità della nostra vita psichica.

<<I simboli non sono segni e allegorie che stanno per qualcosa di conosciuto, ma al contrario essi tentano di indicare qualcosa di completamente sconosciuto o poco conosciuto".  [JUNG: Simboli della trasformazione - pg.222]

<< (I simboli religiosi) non sorgono quali frutti di una elucubrazione cosciente, ma provengono dalla vita naturale dell'anima inconscia, che in qualche modo esprimono adeguatamente. Ciò spiega la loro diffusione universale e la loro straordinaria efficacia storica sull'umanità>>. [JUNG: Realtà dell'anima - pg.157]

green demetr

Si anche per me sono analogie, e perciò stesso simboli, simbolo vuol dire infatti in greco ciò che unisce il cielo e la terra.

Rimane il problema della forte incidenza sul reale. Cosa che sto constatando di persona.

Ci aggiorniamo su altri temi, infatti mi pareva che avevi una idea fortemente fisica delle cose psicologiche di cui parli qui. (e per cui il nostro dissidio filosofico permane, ma non è un gran problema, lo depongo volentieri per ulteriori approfondimenti, mi manca ancora la lettura dei tuoi scritti. spero di farla al più presto). a presto,
Vai avanti tu che mi vien da ridere

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