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Filosofi nel 2021

Aperto da Estack, 13 Giugno 2021, 09:54:06 AM

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niko

Il signor Fusaro ha il suo bel partitino oltreché il suo bell'orticello intellettuale, quindi il suo obbiettivo a breve-medio termine, oltre ai libri, le marchette televisive eccetera, per chi ancora non lo avesse capito è fare il parlamentare, tipica professione produttiva nel senso settecentesco e giacobbino prima, e coscienzainfelicesco ed hegeliano poi, del termine (se domani sparissero tutti i parlamentari, il mondo, ma penso anche l'universo intero, si incepperebbe nella sua intrinseca possibilità di andare avanti stante la dinamica antropologica attuale, e si fermerebbe).

Quindi il minimo che si possa dire di un personaggio del genere è che crede nella possibilità di cambiare il sistema dall'interno, o almeno vuol far credere che lo creda, sta di fatto che quando ci riuscirà, e quindi molto presto (a diventare parlamentare, non a cambiare il sistema), pagheremo tutto noi, a lui e a famiglia (rigorosamente non arcobaleno), come al solito. Arrivato dove deve arrivare, il saluto del prof diventerà sempre più "caro".Comunque la fine del urss secondo il verbo del fusarismo/fusaresimo non segna neanche il trionfo della borghesia (magari...) ma l'epoca in cui il proletariato e la borghesia sono schiacciati insieme dalla mano della finanza turbo masso capitalista, e quindi sono tutti fratelli(ni) nella lotta nazional popolar Stato-etist rossobrun comunitarista che ne deriva.

E dico questo senza malizia, di un personaggio che di recente ho rivalutato tantissimo insieme a Sgarbi in quanto forse le uniche due voci "note", se non "autorevoli", del paese (siamo messi bene), che si sono levate in modo eclatante contro la dittatura sanitaria del covid, ma come "serietà" umana e politica complessiva li metto allo stesso livello, i due personaggi, Sgarbi e Fusaro intendo, solo che l'uno è in politica da tempo, l'altro sta per entrarci.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

Beh innanzitutto chi sono i filosofi? Non ricordo una volta aver sentito qualcuno esser chiamato con questo appellativo, a meno che non avesse qualche titolo di studio in storia della filosofia, un requisito che restringe il campo drasticamente, praticamente equiparandolo salvo rarissime eccezioni (addirittura chiamare qualcuno "filosofo" senza che esso abbia un titolo di studio, può essere anche una neanche troppo velata presa per il culo). Perciò ce ne sono tanti, la maggior parte lavora nella costellazione di qualche accademia, si esprime principalmente a favore e nel tentativo di impressionare questo ristretto circolo, e ambisce magari o a essere ricordato nei corsi a venire, dove un sempre minore numero di pubescenti vorrà partecipare con la promessa di diventare novelli Socrate, ma nella migliore delle ipotesi, anzichè scendere in strada e parlare con la gente, finirà a insegnare la materia che hanno appena imparato . E' un pò quello che succede (mi han detto) a egittologia. Fusaro non ha paura del torbido, e in questo lo apprezzo, nel resto meno.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

tiziano gorini

riporto qui un appunto del mio zibaldone:
"Dopo aver scritto "Il professore riluttante" ora dovrei scrivere "Il filosofo riluttante".[/size]Ad esempio: ho iniziato a leggere "Storia del nulla" di Torno e dopo qualche pagina irritato ho smesso: quante inutili chiacchiere! La storia del nulla, il nulla della storia, il nulla e il nichilismo, il rimosso dell'essere, ecc. ecc. Non sopporto questo arzigogolino lessicale e argomentativo, la pedanteria del commento, la esibita sottigliezza ermeneutica che infine - mi pare - si perde nella banalità. Io ho cartesianamente bisogno di idee chiare e distinte.[/size]Perciò continuo ad essere contemporaneamente attratto e respinto dalla filosofia. Ma il problema è la filosofia o piuttosto i filosofi che fanno "quella" filosofia trasformata è deformata in chiacchiera?Vediamo un po': chi è il filosofo ?Un docente di filosofia è un filosofo? No, è uno che racconta il pensiero dei filosofi, sfoglia l'album di famiglia, fa storia della filosofia. Uno che scrive libri di filosofia è un filosofo? No, Socrate non ha scritto libri ma pare che fosse un filosofo, anzi: il protofilosofo, mentre De Crescenzo ha scritto libri di filosofia ma non è un filosofo, piuttosto un suo mediocre divulgatore. Ovviamente il libro serve al filosofo per esporre il proprio pensiero, ma è ovvio che è appunto il pensiero che deve esserci; talvolta stento a trovarcelo...Filosofo può essere allora chi pensa problemi, non chi commenta o divulga i pensieri problematici degli altri. Ergo: magari il filosofo sedicente è' il membro di una corporazione o di una comunità professionale, ma il vero filosofo è colui che pensa, che conosce il gusto (malinconico) della riflessione, che immagina mondi possibili, che pensa e conosce l'arte di tacere, per dire l'essenziale. Il resto è retorica."
A proposito - e perdonatemi se mi faccio un poco di pubblicità - il libro l'ho scritto e tra un po' sarà pubblicato, col titolo "il filosofo impertinente". Mentre "Il professore riluttante", del 2019, è stata la mia resa dei conti con la scuola, questo è la mia resa dei conti con la filosofia, che ormai guardo con occhio stanco e strabico, sono stufo di tante chiacchiere autoreferenziali, di problemi arzigogolati, di estenuanti discussioni per decidere - tanto per fare un esempio che appassiona l'ontologia - se la nave di Teseo è la nave di Teseo.


p.s certo che è difficile seguire queste vostre conversazioni, sono un continuo zigzagare tra gli argomenti...

viator

Salve caro Tiziano Gorini. Citandoti : "Ad esempio: ho iniziato a leggere "Storia del nulla" di Torno e dopo qualche pagina irritato ho smesso: quante inutili chiacchiere!".Ma come..........non ti è bastato il titolo ? Speravi che una simile sincerità di titolazione contenesse delle chiacchiere UTILI ?.L'utilità dell'opera esisterà certamente, ma essa utilità sarà unicamente connessa al ruolo dell'Autore all'interno della cultura più o meno accademica..........non certo alla volontà o capacità di chiarire il concetto di nulla quale "negazione dell'esistente". Saluti ed auguri per le tue prossime letture.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Citazione di: tiziano gorini il 14 Giugno 2021, 19:12:28 PM...sono stufo di tante chiacchiere autoreferenziali, di problemi arzigogolati, di estenuanti discussioni per decidere - tanto per fare un esempio che appassiona l'ontologia - se la nave di Teseo è la nave di Teseo.

Non è un caso se l'ontologia, quella seria, è transitata armi e bagagli nella ricerca scientifica. La filosofia dovrebbe occuparsi di tutto ciò che è fuori portata della scienza, di etica, di senso della vita. Dovrebbe diventare una filosofia della prassi come richiesto da K.Marx. Ma stenta a fare pure questo.  Per cui dobbiamo accontentarci di professori di filosofia che ce ne raccontano, più o meno arzigogolando, la storia.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

green demetr

Fusaro è un giovane filosofo, allievo di quel Costanzo Preve che non aveva paura di vedere la nuova intellettualità a destra.
Di filosofi ce ne sono ancora, li abbiamo citati e se torni indietro di qualche mio post capirai anche quelli più importanti.
Agamben anzitutto, Severino attualissimo, Cacciari se ti interessa il pensiero metafisico, Esposito che devo ancora affrontare sul politico. Vattimo e Rovatti se ti interessa il pensiero debole, la rivista aut aut per conoscere i giovani nuovi intellettuali.
Ma ce ne sono molti altri, il buon Fusaro qui ha fatto un bell'elenco https://www.filosofico.net/1900.htm buona ricerca!  ;)
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: tiziano gorini il 14 Giugno 2021, 19:12:28 PM
riporto qui un appunto del mio zibaldone:
"Dopo aver scritto "Il professore riluttante" ora dovrei scrivere "Il filosofo riluttante".Ad esempio: ho iniziato a leggere "Storia del nulla" di Torno e dopo qualche pagina irritato ho smesso: quante inutili chiacchiere! La storia del nulla, il nulla della storia, il nulla e il nichilismo, il rimosso dell'essere, ecc. ecc. Non sopporto questo arzigogolino lessicale e argomentativo, la pedanteria del commento, la esibita sottigliezza ermeneutica che infine - mi pare - si perde nella banalità. Io ho cartesianamente bisogno di idee chiare e distinte.Perciò continuo ad essere contemporaneamente attratto e respinto dalla filosofia. Ma il problema è la filosofia o piuttosto i filosofi che fanno "quella" filosofia trasformata è deformata in chiacchiera?Vediamo un po': chi è il filosofo ?Un docente di filosofia è un filosofo? No, è uno che racconta il pensiero dei filosofi, sfoglia l'album di famiglia, fa storia della filosofia. Uno che scrive libri di filosofia è un filosofo? No, Socrate non ha scritto libri ma pare che fosse un filosofo, anzi: il protofilosofo, mentre De Crescenzo ha scritto libri di filosofia ma non è un filosofo, piuttosto un suo mediocre divulgatore. Ovviamente il libro serve al filosofo per esporre il proprio pensiero, ma è ovvio che è appunto il pensiero che deve esserci; talvolta stento a trovarcelo...Filosofo può essere allora chi pensa problemi, non chi commenta o divulga i pensieri problematici degli altri. Ergo: magari il filosofo sedicente è' il membro di una corporazione o di una comunità professionale, ma il vero filosofo è colui che pensa, che conosce il gusto (malinconico) della riflessione, che immagina mondi possibili, che pensa e conosce l'arte di tacere, per dire l'essenziale. Il resto è retorica."
A proposito - e perdonatemi se mi faccio un poco di pubblicità - il libro l'ho scritto e tra un po' sarà pubblicato, col titolo "il filosofo impertinente". Mentre "Il professore riluttante", del 2019, è stata la mia resa dei conti con la scuola, questo è la mia resa dei conti con la filosofia, che ormai guardo con occhio stanco e strabico, sono stufo di tante chiacchiere autoreferenziali, di problemi arzigogolati, di estenuanti discussioni per decidere - tanto per fare un esempio che appassiona l'ontologia - se la nave di Teseo è la nave di Teseo.


p.s certo che è difficile seguire queste vostre conversazioni, sono un continuo zigzagare tra gli argomenti...



Francamente mi fate sempre molto ridere voi analitici, se non capite un cavole della metafisica occidentale, sono problemi vostri, guardate altrove.
Ma ovviamente lo dico sorridendo il fenomeno degli "haters" io l'ho compreso molto molto tempo fa.
E guarda un pò sono proprio gli analitici che non possono capirlo...(il passaggio al fatto che la filosofia analitica sia la filosofia degli haters, è pressochè già scritto nevvero? Ma immagino che lo capisco solo io e qualche altro illuminato)

Vai avanti tu che mi vien da ridere

viator

Salve green demetr. Citandoti : ".......Ma immagino che lo capisco solo io e qualche altro illuminato).

Ecco la tragedia ecologica del mondo : gli illuminati sono troppo pochi ma - soprattutto - essi non riescono ad illuminare.........................perciò la luce dovrà continuare a venir prodotta da mostruose centrali alimentate a combustibile fossile !!. Saluti e buone ferie, sperando solo che la non-produttività di un sano e prolungato periodo feriale sia accompagnata da una corrispondente riduzione delle abitudine energivore (Mica andrai in ferie in automobile con condizionamento........per raggiungere un qualche ambiente dotato di condizionatore d'aria etc. etc., spero !).
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

niko

Storia del nulla è di Givone non di Torno, comunque io non sono abbastanza "illuminato" da considerare alcuni "minori" come filosofi, tipo il signor Fusaro, che dice sempre le stesse cose e tira acqua al suo mulino non solo editoriale ma anche politico, come si fa a considerare (ai giorni nostri e nel nostro paese) uno che è in politica o aspira ad entrarci in tempi brevi come filosofo?


Non lo dico solo come cosa perché mi sta antipatico Fusaro, vale ad esempio anche per Negri e in alcuni momenti della sua carriera anche per Cacciari, come fa uno che sta in politica e prende stipendi ed emolumenti come politico, visto anche come è marcia e corrotta la politica italiana, a dirsi contemporaneamente anche filosofo? non c'è (palese e plateale) conflitto di interessi?


Mi viene in mente che i filosofi della Grecia classica, Platone, Aristotele, i sofisti, consigliavano e istruivano i politici e la classe politica, coltivavano l'arte della persuasione scritta e orale, avevano a volte grandi progetti politici in mente e nel cuore (Platone) ma non si rendevano mai ridicoli e, allo stesso tempo, vulnerabili, facendo politica e coltivando ambizioni di governo in prima persona, erano, o almeno ambivano ad essere, dei consiglieri della politica, non dei politici.


Poi ok, da Marx in poi possiamo parlare di filosofia della prassi, e di nobilitazione della figura del politico-filosofo, ma "filosofia della prassi" nel 2020 vuol dire per forza fare il politico strapagato e pieno di privilegi a vita e oltre vita? Che magari piazza i suoi parenti in posizioni strategiche? Non mi fate parlare oltre, và...



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Kobayashi

La filosofia cerca di esorcizzare il nulla (così come la letteratura la parte tossica dell'emotività umana), e in questo si vede costretta a costruire continui percorsi di verità che però sembrano durare sempre meno.
Il fatto che i testi filosofici mantengano almeno in parte la struttura retorica di una rivelazione, il fatto che si abbia una propensione per l'oscurità dello stile, la teatralità che in Heidegger per esempio raggiunge livelli demenziali, il gusto di ribaltare continuamente la visione consueta delle cose, ebbene tutto questo fa parte dei mezzi di cui a volte il filosofo abusa, mezzi però indispensabili a ricreare la magia del possesso della verità.
L'illusione riuscita è che non ci sia più il nulla, il vuoto di senso, la violenza, la crudeltà pura e semplice, il disfacimento della morte, ma una storia profonda abbastanza da incatenarci ad essa.
Poi però come il protagonista di un racconto di Dazai Osamu ("Il suono del martello") veniamo raggiunti dal suono banale del mondo che cancella l'incanto e ci riporta alla realtà, ogni volta più stanchi della volta precedente...

Ipazia

#25
Citazione di: viator il 15 Giugno 2021, 12:52:54 PM
Salve green demetr. Citandoti : ".......Ma immagino che lo capisco solo io e qualche altro illuminato).

Ecco la tragedia ecologica del mondo : gli illuminati sono troppo pochi ma - soprattutto - essi non riescono ad illuminare.........................perciò la luce dovrà continuare a venir prodotta da mostruose centrali alimentate a combustibile fossile !!. Saluti e buone ferie, sperando solo che la non-produttività di un sano e prolungato periodo feriale sia accompagnata da una corrispondente riduzione delle abitudine energivore (Mica andrai in ferie in automobile con condizionamento........per raggiungere un qualche ambiente dotato di condizionatore d'aria etc. etc., spero !).
Illuminarsi, lavarsi, climatizzarsi e cucinare coi pannelli solari e filosofare macinando chilometri in bicicletta verso mete a km poco sopra zero è forse la soluzione corretta ?

Essere filosofi nel 2021 implica un rapporto privilegiato con la modernità, capace di comprendere i deliri del suo essere post. Le antiche distinzioni sono nei manuali che, anche Green ammette, bisogna conoscere e subito dopo lasciare. Chronos accorcia i suoi tempi e spezzetta con un furore sarcastico che Eraclito, se da qualche parte assiste, chissà quanto se la gode. Aiòn resta chiuso nella fortezza di qualche illuminato che sa ancora gustare l'arte di vivere. Kairòs è in frenetica attività, ma limita l'intelletto ai pupari. Per i pupi è solo riflesso condizionato di un filo che pure le Parche disdegnano.

Fusaro, come Negri e Cacciari nel loro tempo andato, subisce il fascino dell'autonomia del politico. Errore che costò non poche traversie anche al padre spirituale della specie: il venerabile Platone. Che pare, venne venduto pure come schiavo. Nulla osta che Kairòs lo assista anche se la vedo più difficile che scoprire l'origine di sarscov2 o la verità su Pinelli, piazza Fontana e Ustica.

Il disdegno delle Parche per le ultime vicende umane ha concesso una canna di ossigeno anche a chi solo tre anni fa doveva redimere il belpaese dai suoi mali atavici e oggi si trova a burattinare al comando di un plenipotenziario della spectre finanziaria globale che a bacchetta comanda (nomine enti pubblici e authority, recovery fund) pure un altro che evidentemente gli attributi politici li ha solo di fronte agli straccioni sul canotto.

Tempi duri anche per la filosofia della prassi in questa postmodernità in cui l'unico spirito aleggiante è quello del Capitale. Ovvero un'assenza di spirito per definizione. Quindi Givone ha visto giusto (come sulla "metafisica della peste"). L'unica filosofia attuale è il nulla. L'inattuale, caro Friedrich, può attendere. Del resto l'avevi previsto: 200 anni. Senza sconto. A noi il calice dell'"ultimo uomo". Da bere fino in fondo con lo spirito di Seneca. Eterno ritorno dell'antico. E poi c'è chi dice: a cosa serve la filosofia ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

#26

Ipazia ha scritto:

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"Fusaro, come Negri e Cacciari nel loro tempo andato, subisce il fascino dell'autonomia del politico."

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Per me c'è una bella differenza tra "subire il fascino dell'autonomia del politico" e fare il politico, in termini di conflitto di interessi tra quello che ci si può aspettare da un filosofo e quello che ci si aspetta da un politico, insomma non riesco proprio a vedere il filosofo-politico di pura "discendenza" marxiana come un parlamentare o un deputato dei giorni nostri, o comunque dei brevi tempi che ho visto in età della ragione in vita, sarò poco illuminato o troppo giovane io, era questo il senso del mio discorso.

L'autonomia del politico che poteva affascinare Negri e Cacciari ai tempi loro, allora, a dirla tutta, sta all' "autonomia del politico" che può affascinare oggi personaggi come Fusaro, beh, sta come, per non essere volgari, l'oro sta al bronzo nella simbologia usata da Platone ecco, senza nemmeno passare per la mediazione dell'argento.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

Non mi pare che Fusaro abbia bisogno di un mestiere servile come la politica per realizzarsi. Semmai è la politica che ha bisogno di personaggi come Fusaro per elevare il suo abissale livello di intelligenza raggiunto nel presente. Non so quante illusioni si faccia Fusaro su tale missione. Ma sperimentare in proprio è la via maestra della conoscenza e questo, il filosofo Fusaro, certamente lo sa. Per male che vada tornerà, come Cacciari, a scrivere libri e tenere seminari. Con qualche sapere in più.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

Citazione di: Ipazia il 16 Giugno 2021, 14:35:07 PM
Non mi pare che Fusaro abbia bisogno di un mestiere servile come la politica per realizzarsi. Semmai è la politica che ha bisogno di personaggi come Fusaro per elevare il suo abissale livello di intelligenza raggiunto nel presente. Non so quante illusioni si faccia Fusaro su tale missione. Ma sperimentare in proprio è la via maestra della conoscenza e questo, il filosofo Fusaro, certamente lo sa. Per male che vada tornerà, come Cacciari, a scrivere libri e tenere seminari. Con qualche sapere in più.




A certi personaggi non gli basta mai, e mi riesce difficile immaginare che facciano politica per missione.


Quanto alla conoscenza, un filosofo per essere tale, oltre ad essere erudito, (ma non necessariamente pedante), dovrebbe avere un pensiero suo originale, e viene da chiedersi cosa Fusaro aggiunga o tolga al suo maestro Preve.


Forse che l'uno ha perso le ambizioni politiche in vecchiaia, l'altro le ha ritrovate in gioventù.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

daniele22

Mercoledì, giorno dei ladri. Trovandomi in questi giorni presso la dimora della mia compagna di una mezza vita, stamattina presto ho fatto una solitaria capatina fin su nel Renon. Vi è in quei luoghi la "Freud promenade" che già percorsi in compagnia più volte. Una camminata tra i boschi e qualche lussuosa villa o qualche lussuoso hotel dislivello irrisorio cento metri/cinque km. Li ho catturato una foto dove stava scritto in tre lingue (provincia autonoma di bolzano non si scherza!): Nel corso dei tempi la megalomania dell'uomo ha dovuto sopportare due grandi mortificazioni: la prima quando comprese che la nostra terra non è al centro dell'universo; la seconda, quando la ricerca biologica annientò la pretesa posizione di privilegio dell'uomo nella creazione. La terza, quando l'odierna indagine psicologica ha mostrato all'Io che non è padrone in casa propria.
So che Freud fu criticato, non so in che termini e in più non conosco il pensiero freudiano.


Io sono un filosofo nè più nè meno di come lo siamo tutti noi. Quel che penso è che un buon filosofo non dovrebbe permettersi di indossare una maschera che non sia quella del filosofo quando occorra. C'è una cosa in cui dissento (oggi però, non al tempo di Freud) dal pensiero di Sigismondo: l'Io che pensa di governare a casa propria è riuscito a ribaltare la seconda mortificazione inventandosi, forte di qualche buon indizio, la mutazione genetica casuale, facendo così assumere ad una mortificazione l'aspetto di una mezza mortificazione. Lo ha fatto pure in malafede a mio modo di vedere, poiché, se messo alle strette, qualsiasi buon genetista ti dirà che in fondo si tratta di non conoscerne la vera causa. In ogni caso, il paradigma di tale mezza mortificazione sta nell'enunciato "gli uomini sono anche animali". Il buon filosofo sa che tutta l'umanità filosofa, ma così come la filosofia risponde alle sue domande, anche ciascun individuo tiene le proprie domande, che spesso se non sempre sovrastano quelle filosofiche con la dovuta forza


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