Etica e morale, per lui pari sono

Aperto da viator, 17 Maggio 2022, 14:40:31 PM

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viator

Salve. Dedico questo "topic" all'amico "Bellafonte", il quale recententemente mi ha imputato una eccessiva libertà interpretativa nel mio definire "ETICA" e "MORALE" come termini diversi e distinguibili, diversamente dal suo punto di vista (cui dovrebbe aggiungersi pure un imprecisato "significato corrente"), secondo il quale l'etica e la morale risulterebbero concetti sinonimi.


Trovo anzitutto opportuno replicare qui sotto quanto scrissi poco tempo fa – a proposito dell'argomento, all'amico "Dominion" :


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"Salve Dominion. Risulta confermato che nè tu nè Weber avete chiara la distinzione tra etica e morale.

Tempo fa esistette in Gran Bretagna un tizio (rimasto poi sconosciuto) che venne chiamato Jack lo Squartatore.

Io sono l'unico che lo conobbe. Costui viveva nell'affollata Londra e andava in giro vestito (non nudo), quando incontrava qualcuno si toglieva il cappello, frequentava regolarmente le funzioni religiose, era astemio e decorosamente coniugato con prole...........ecco, era una persona la quale - pubblicamente - non dava adito ad alcun sospetto o rimprovero circa la propria moralità, cioè il proprio comportamento SOCIALMENTE MANIFESTATO.

Poi però, essendo dotato di una propria etica personale (cioè della capacità e volontà - rigorosamente individuali - di decidere comportamenti magari diversi da quelli MOSTRATI ai propri "simili").......io venni a sapere che - la notte - la sua personale etica dei rapporti umani non gli impediva di godere dell'uccisione e squartamento delle prostitute cui si avvicinava.

Sembra dimostrato che l'ETICA umana sia l'insieme delle convinzioni intime di una persona QUALE VIENE DIMOSTRATA DALLE SCELTE E COMPORTAMENTI individuali, "liberi", privati, di essa.



Ma questi, a quanto sembra, sono concetti troppo difficili da comprendere. Saluti."

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Ora, l'amico Bellafonte, nel sostenere la sovrapponibilità dei concetti di etica e di morale, mi invitava a dedicarmi (anzi, addirittura a citare) (AL)LE FONTI dei significati, così come secondo lui risultano dal corpo culturale della civiltà occidentale.


Purtroppo io non sono un gran consumatore di acque pseudominerali, essendo uso ad abbeverarsi unicamente dalle pubbliche fontanelle o dall'unico rubinetto che qualcuno mi installò alla nascita alla sommità del capo. Nessun fardello di bottiglie preriempite da altri e da trascinare con fatica dal supermercato della tradizione culturale.


L'origine dei concetti elementari non sta nel supermercati culturali e neppure nelle sorgenti della cultura. Sta tra le rocce, ed il trovarla è affar da geologi, non da antropologi.


A me risulta che l'etica umana (la facoltà individuale di effettuare delle scelte individuali egoistiche piuttosto che altruistiche) si sia generata MOLTO prima di qualsiasi MORALE o DETTAME, LEGGE, CODICE .......le quali sono ciò che successivamente ha posto dei più o meno precisi limiti ai comportamenti etici AMMESSI COLLETTIVAMENTE.


Credo proprio che LE FONTI di etica e morale (ed i relativi significati) vadano ricercate molto prima della invenzione della scrittura.........altro che testi e fonti, dizionari e wiki !.


Saltando però di colpo all'attualità o giù di lì........se incontrassi ancora l'amico Bellafonte......avrei una domanda da porgli : ma se etica e morale sono – secondo lui – come zuppa e pan bagnato.....allora la ETOLOGIA (studio del comportamento animale ma pure umano) si occupa anche di MORALOGIA (disciplina inesistente poichè ovviamente coincidente con l'etologia) ? Saluti.

Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Mores è la traduzione latina del greco di ethos. Fin dall'antichità classica si sapeva che sono la stessa cosa.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Citazione di: Ipazia il 17 Maggio 2022, 20:25:50 PMMores è la traduzione latina del greco di ethos. Fin dall'antichità classica si sapeva che sono la stessa cosa.
Salve Ipazia : che vuol dire "si sapeva" ? Che - all'interno delle discussioni verbali davanti alla "taberna" non si faceva caso a quella che veniva considerata una sottigliezza semantica ? A quei tempi nelle "taberne" "si sapeva" anche chi fossero i senatori con le corna e quelli senza.

E il significato di "ethos" - in Grecia - quale era ?. Per caso.....comportamento ?.
Mentre il significato romanlatino di "mores" quale era ?. "comportamento" ?. Non credo proprio !.

"Che tempi, quali costumi !" disse quindi Cicerone, il quale sapeva benissimo che i costumi erano le abitudini, le usanze, le convenienze sociali, le apparenze e - infine - i capi di abbigliamento destinati a coprire - magari occultandole - le nude verità sociali circa chi sceglieva di indossarli !).

Perchè non mi spieghi tu la coincidenza tra etologia e morale ?. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi

Sembra che il concetto di etica sia tipicamente associato ad una costruzione ideale e filosofica. Diversamente dal concetto di morale che invece é di derivazione sociale. 
Effettivamente, come dice viator, l'etica é supposta provenire da una spinta ideale interiore, diversamente dalla morale che é invece imposta dalla società, anche con meccanismi sanzionatori.
Ci sono però due appunti che ho da fare a viator:
1) l'etica pur essendo interiore, non é qualcosa di individualistico come lo dipingi tu, altrimenti come sarebbe possibile parlare di un'etica laica, sovente confrontata con l'etica religiosa;
2) come già detto in altra sede, l'idea di etica, sganciata da riferimenti sociali, porta a soluzioni i ndeterminate perché l'etica, come la morale, ha la funzione di regolare i rapporti tra gli individui nel contesto sociale, e assume un senso solo nel contesto sociale. 

viator

Salve anthonyi.

Obiezione 1) L'etica laica è l'insieme delle etiche individuali adottatte da coloro che rifiutano le "etiche collettive" (quindi morali) proposte, imposte o suggerite da una qualsiasi collettività (nel nostro caso - religiosa).

Obiezione 2) L'etica individuale assune un senso sociale solo quando - APPUNTO - viene socialmente interpretata secondo parametri collettivi, facendo uscire i suoi risultati dalla sfera personale di chi ha fatto le proprie scelte etiche......per trasferirli ed interpretarli in chiave sociale.


Nessuno può indagare il perchè delle singole scelte ETICHE suicidiarie (ciòè conoscere  se esse scelte - per chi le compie - siano utili o dannose, dolorose o liberatorie, ma i membri della società che non si uccidano sanno e fanno bene nel giudicare che il suicidicio è MORALMENTE condannabile poichè sottrae speranza e risorse alle comunità che ne sono afflitte. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi

Riguardo al l'obiezione 2, viator, il problema é sia di determinazione, sia di senso sociale dell'azione etica. Nel caso del suicidio, certo possono esserci le condizioni perché un suicidio sia etico, ma non tutti i suicidi possono essere considerati etici.
D'altronde il suicidio assume assai più spesso un senso morale, di risposta ad un fallimento rispetto al quale non si riesce ad affrontare la sanzione morale. 

anthonyi

Citazione di: viator il 17 Maggio 2022, 22:57:12 PMSalve anthonyi.

Obiezione 1) L'etica laica è l'insieme delle etiche individuali adottatte da coloro che rifiutano le "etiche collettive" (quindi morali) proposte, imposte o suggerite da una qualsiasi collettività (nel nostro caso - religiosa).


Ciao viator, continui a considerare l'etica una scelta individuale. Individuale é la scelta di agire secondo una data etica che una volta che é stata idealmente costruita é già predisposta per essere collettiva. Il fatto che l'etica sia poi effettivamente collettiva non comporta che sia anche morale. La moralità dell'etica si determina in funzione di comportamenti di sanzione che gli individui adottano nei confronti di chi non rispetta l'etica-morale.
Anche un'etica laica può diventare morale, abbiamo esempi nella storia di sistemi sociali nei quali il rifiuto della cultura religiosa imponeva la costruzione di una struttura etica laica che definiva comportamenti che poi venivano imposti con meccanismi sanzionatori. 
Secondo me tu leghi troppo l'idea di etica a un'idea di tipo libertario, e ritieni questo legame sufficiente. Non credo sia così, non tutte le scelte "libere" possono essere definite etiche.
Potrei suggerire alcuni paletti :
1) la scelta etica non é egoistica;
2) la scelta etica non é emotiva;
3) la scelta etica non é istintiva;
4) la scelta etica é riflessiva ed é basata su una qualche visione della complessità sociale.
Il punto 4 é fondamentale perché delinea la differenza tra scelta morale e scelta etica. 
Chi compie una scelta morale ha nella mente solo la sanzione che subirebbe agendo in un certo modo, non deve avere coscienza degli effetti sociali della sua azione. 

daniele22

Illustrissimo viator buongiorno a te, e a tutti. Di solito sento dire "un'etica ispirata a ...", ma non mi capita quasi mai di sentire "un'etica ispirata a una morale". O no? Però, da quando esiste la legge giudaica noi viviamo di fatto all'interno di un'etica ispirata alla morale. O no? Secondo me questo genera confusione e sarebbe per questo che noi, non io e nemmeno tu mi sembra, li consideriamo sinonimi. Saluti e salute

bobmax

Al di là di ogni considerazione sociale, l'etica nasce con la consapevolezza del bene e del male.

Questa consapevolezza non è affatto una prerogativa del genere umano. E ci mancherebbe...
Perché è consapevolezza diffusa universalmente.
È infatti il filo d'Arianna che riconduce ogni cosa alla origine.

Di modo che l'etica è squisitamente personale. Anche se si declina in varie forme nella società, magari come morale, la sua essenza è sempre intima.

Al punto, che non ci è alcuna legge, regola, giudizio esterno, che possano prevalere sulla propria valutazione etica!

Che nella società vi sia solo un riflesso dell'etica, lo si può constatare semplicemente osservando il mondo.
Infanti, animali quali cani, gatti e persino galline... hanno un'etica!

Che viene prima di ogni altra morale sociale.

Tra i tanti possibili approfondimenti filosofici, vi è senz'altro l'Etica di Spinoza, così come l'imperativo categorico di Kant.
L'etica è originaria.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

viator

Salve anthonyi. Vedi che non capisci un tubo di quel che ho scritto ? Chi hai mai detto che l'etica consista solamente in valori positivi e benigni ? Lo pensi appunto tu che, dopo aver letto e riletto quanto ho scritto a proposito di Jack lo Squartatore, torni ad affettare l'etica in buona e cattiva. L'etica è l'insieme dei comportamenti individuali, quali che siano. A risentirci, possibilmente per altri argomenti. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

L'etica/morale individuale è un ossimoro, ovvero corbelleria, che ha tanti padri nobili, tra cui l'imperativo categorico kantiano. Quindi non mi stupisce che viator attribuisca l'etica all'individuale e la morale all'universale sociale, mentre Hegel fa il contrario, ma tant'è: due mele rimangono 2 mele comunque le giri.

L'etica fondata individualmente potrà soddisfare individualisti, kantiani e viator, ma è un fondamento sbajato.

L'etologia di qualsiasi gruppo sociale inizia dove vi sia relazione e interazione tra almeno due componenti del gruppo. Dall'individuo in se' non può derivare alcuna etica/morale, ma soltanto comportamenti pragmatici mirati alla sopravvivenza, come dimostra la vicenda di Robinson e Venerdì,  laddove l'etica/morale della favola è egemonizzata dal bianco sul nativo, nome del quale incluso. Prima dell'incontro tra i due umani nessuna etica/morale, nemmeno la più terra-terra.

Posto che l'etica/morale è un dato dell'etologia umana, in quanto tale sociale, sfido chiunque, Kant compreso, a fornire fenomenologie reali di etica/morale capaci di prescindere dal contesto sociale, plurale per definizione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Donalduck

Citazione di: viator il 17 Maggio 2022, 14:40:31 PMSalve. Dedico questo "topic" all'amico "Bellafonte", il quale recententemente mi ha imputato una eccessiva libertà interpretativa nel mio definire "ETICA" e "MORALE" come termini diversi e distinguibili, diversamente dal suo punto di vista (cui dovrebbe aggiungersi pure un imprecisato "significato corrente"), secondo il quale l'etica e la morale risulterebbero concetti sinonimi.
"Bellafonte"? E chi sarebbe? A me risulta di esser stato io a fare queste osservazioni.

CitazioneOra, l'amico Bellafonte, nel sostenere la sovrapponibilità dei concetti di etica e di morale, mi invitava a dedicarmi (anzi, addirittura a citare) (AL)LE FONTI dei significati, così come secondo lui risultano dal corpo culturale della civiltà occidentale.
Non dal "corpo culturale della civiltà occidentale". Sono parole della lingua italiana, e i loro significati sono definiti dai dizionari (anche specialistici, in questo caso filosofici). Sono queste, ovviamente, le fonti a cui mi riferivo. Altrimenti chiunque, come fai tu, si inventa un significato e pretende che gli altri lo accettino. E' evidente che così si arriva ben presto a una babele di insensatezza.

CitazioneSaltando però di colpo all'attualità o giù di lì........se incontrassi ancora l'amico Bellafonte......avrei una domanda da porgli : ma se etica e morale sono – secondo lui – come zuppa e pan bagnato.....allora la ETOLOGIA (studio del comportamento animale ma pure umano) si occupa anche di MORALOGIA (disciplina inesistente poichè ovviamente coincidente con l'etologia)?
Ma stai scherzando o cosa? Priva ti inventi un'inesistente differenza di significato tra etica e morale, poi fai un discorso senza né capo né coda che prende questa presunta differenza come presupposto per "dimostrare" sé stessa. Ma qui raggiungi vette di nonsenso: se ho ben capito (visto che la frase è piuttosto involuta) secondo te se i termini "etica" e "morale" sono sinonimi ne conseguirebbe che se esiste il termine "etologia" allora deve esistere per forza anche un termine sinonimo "moralogia". Ma hai mai fatto caso a come funzionano le lingue? Non hai notato che non seguono le regolette di cui fantastichi, ma seguono strade ben più varie e complesse nella formazione e nell'evoluzione dei vocaboli?
Ma forse non è neanche questo che volevi dire. Visto che dici che l'etologia dovrebbe occuparsi anche di "moralogia" (che quindi dovrebbe essere qualcosa di diverso dall'etologia)  e non che l'etologia dovrebbe avere come sinonimo il termine "moralogia". Insomma, il significato della frase (se non voleva indicare confusamente quanto prima ipotizzato) si perde totalmente in una fitta nebbia pseudologica.

Donalduck

#12
Citazione di: Ipazia il 18 Maggio 2022, 16:54:00 PML'etica/morale individuale è un ossimoro
E perché mai? L'etica (o morale) è un insieme di regole e criteri che definiscono quel che viene considerato un "giusto" comportamento ed è fondato su un sistema di valori e intimamente legato alle concezioni di "bene", "male" e "giustizia".
Il termine "etica", in un'altra accezione, indica anche la branca della filosofia che elabora e studia tali sistemi di regole e valori fondanti, a differenza dell'etologia che semplicemente studia il comportamento per come si manifesta (anche se qualcuno attribuisce - generando confusione - questo compito anche all'etica).

Riferendoci alla prima accezione, dal momento che i sistemi di valori e le concezioni di bene, male e giustizia variano individualmente (non sono mai identiche in individui diversi, e non coincidono mai totalmente con quelle collettive del gruppo di appartenenza, che peraltro non sono mai del tutto univocamente definite) è chiaro che parlare di etica o morale individuale e collettiva ha senso eccome, così come ha senso parlare in generale di pensiero individuale e collettivo (riferito a quello dominante in un certo gruppo di individui).

Donalduck

Citazione di: Donalduck il 20 Maggio 2022, 01:19:58 AM"Bellafonte"? E chi sarebbe? A me risulta di esser stato io a fare queste osservazioni.
Ah, ho capito, hai fatto la battuta! Fonte... bellafonte... quella parola di cui hai travisato il significato, insomma.

anthonyi

Citazione di: Donalduck il 20 Maggio 2022, 01:51:40 AME perché mai? L'etica (o morale) è un insieme di regole e criteri che definiscono quel che viene considerato un "giusto" comportamento ed è fondato su un sistema di valori e intimamente legato alle concezioni di "bene", "male" e "giustizia".
Il termine "etica", in un'altra accezione, indica anche la branca della filosofia che elabora e studia tali sistemi di regole e valori fondanti, a differenza dell'etologia che semplicemente studia il comportamento per come si manifesta (anche se qualcuno attribuisce - generando confusione - questo compito anche all'etica).

Riferendoci alla prima accezione, dal momento che i sistemi di valori e le concezioni di bene, male e giustizia variano individualmente (non sono mai identiche in individui diversi, e non coincidono mai totalmente con quelle collettive del gruppo di appartenenza, che peraltro non sono mai del tutto univocamente definite) è chiaro che parlare di etica o morale individuale e collettiva ha senso eccome, così come ha senso parlare in generale di pensiero individuale e collettivo (riferito a quello dominante in un certo gruppo di individui).
E' il senso dell'etica, cioé la sua ragione di fondo, che é necessariamente collettivo, donald. Anche l'esempio é improprio, quando io penso il mio pensiero é confinato in me stesso, quando io agisco in maniera etica, l'eticità si definisce in funzione del rapporto con gli altri.

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