Elogio dell'individualismo

Aperto da Jacopus, 19 Gennaio 2019, 17:50:36 PM

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Ipazia

Citazione di: paul11 il 21 Gennaio 2019, 09:43:01 AM
Che cosa accomuna il liberismo e il comunismo ?
L'apparente antitesi è proprio nel rapporto individuo/comunità, ma in realtà entrambe hanno accettato: materialismo e naturalismo, che per loro fondamento non possono dare valori universali, perché questi devono essere  al di fuori del dominio umano che la modernità ha invece posto al centro.
Entrambe , liberismo e comunismo, accettano la dialettica delle prassi. L'uno appoggia l'individualismo e intende la comunità come somma degli individualismi; l'altra accetta la comunità in antitesi all'individualismo.
L'individuo, l'essere se stessi, non è contemplato in questa cultura moderna

Questo discorso ignora il carattere umanistico del marxismo che elabora il concetto di alienazione e analizza gli aspetti esistenziali dell'animo umano nella religione e nell'antitesi umano/bestiale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Citazione di: baylham il 21 Gennaio 2019, 10:56:35 AM
Adam Smith è famoso in campo economico per il liberismo, che implica concorrenza, competizione, non necessariamente guerra, ma si dimentica la divisione del lavoro, che è altrettanto fondamentale. Divisione del lavoro che implica organizzazione e cooperazione tra individui.
...
L'ideologia che ritengo più vicina alla realtà, alla dialettica tra individuale e collettivo, è quella di ispirazione darwiniana.

La divisione del lavoro è drogata dalla violenza di classe e Darwin c'entra come i cavoli a merenda, perchè altrimenti Spartaco si sarebbe divorato qualsiasi nobile romano anche a mani nude. La divisione del lavoro "neutra e naturale" e il darwinismo sociale sono pezze giustificative dell'ideologia classista.
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baylham

Citazione di: Ipazia il 21 Gennaio 2019, 14:55:22 PM
Citazione di: baylham il 21 Gennaio 2019, 10:56:35 AMAdam Smith è famoso in campo economico per il liberismo, che implica concorrenza, competizione, non necessariamente guerra, ma si dimentica la divisione del lavoro, che è altrettanto fondamentale. Divisione del lavoro che implica organizzazione e cooperazione tra individui. ... L'ideologia che ritengo più vicina alla realtà, alla dialettica tra individuale e collettivo, è quella di ispirazione darwiniana.
La divisione del lavoro è drogata dalla violenza di classe e Darwin c'entra come i cavoli a merenda, perchè altrimenti Spartaco si sarebbe divorato qualsiasi nobile romano anche a mani nude. La divisione del lavoro "neutra e naturale" e il darwinismo sociale sono pezze giustificative dell'ideologia classista.

Sicuramente non hai una formazione economica. Indipendentemente da ogni ideologia, da ogni violenza o sfruttamento, ci sono cose che un uomo da solo non può fare, mentre due o più uomini possono. Smith è giustamente famoso per avere compreso l'importanza in termini di produttività dell'organizzazione e divisione del lavoro, da cui la specializzazione del lavoro. 

Darwin c'entra eccome, le relazioni tra individuo e specie fanno parte integrante della teoria darwiniana, estensibile per analogia ad altri processi di interazione tra individuo e classi (in senso ampio, logico, non esclusivamente sociale). 

Ipazia

Citazione di: baylham il 21 Gennaio 2019, 15:52:24 PM

Sicuramente non hai una formazione economica. Indipendentemente da ogni ideologia, da ogni violenza o sfruttamento, ci sono cose che un uomo da solo non può fare, mentre due o più uomini possono. Smith è giustamente famoso per avere compreso l'importanza in termini di produttività dell'organizzazione e divisione del lavoro, da cui la specializzazione del lavoro.

Darwin c'entra eccome, le relazioni tra individuo e specie fanno parte integrante della teoria darwiniana, estensibile per analogia ad altri processi di interazione tra individuo e classi (in senso ampio, logico, non esclusivamente sociale).

Quella formazione economica ce l'hanno pure i bambini delle elementari. Qui il problema è la formazione storica: a dispetto della divisione del lavoro interpretata ideologicamente, nessuno avrebbe scavato pietra nelle latomie per edificare templi se non c'erano sorveglianti armati a guardia degli schiavi. Sul sociodarwinismo limiterei fantasie e analogie allo stretto indispensabile: quello delle zanne ed artigli. Ben altri sono i meccanismi di selezione (in)naturale che agiscono nella specie umana da quando si è "civilizzata".
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sgiombo

#19
Citazione di: Ipazia il 21 Gennaio 2019, 16:08:39 PM
Citazione di: baylham il 21 Gennaio 2019, 15:52:24 PM

Sicuramente non hai una formazione economica. Indipendentemente da ogni ideologia, da ogni violenza o sfruttamento, ci sono cose che un uomo da solo non può fare, mentre due o più uomini possono. Smith è giustamente famoso per avere compreso l'importanza in termini di produttività dell'organizzazione e divisione del lavoro, da cui la specializzazione del lavoro.

Darwin c'entra eccome, le relazioni tra individuo e specie fanno parte integrante della teoria darwiniana, estensibile per analogia ad altri processi di interazione tra individuo e classi (in senso ampio, logico, non esclusivamente sociale).

Quella formazione economica ce l'hanno pure i bambini delle elementari. Qui il problema è la formazione storica: in barba alle divisioni del lavoro farlocche, nessuno avrebbe scavato pietra nelle latomie per edificare templi se non c'erano sorveglianti armati a guardia degli schiavi. Sul sociodarwinismo limiterei fantasie e analogie allo stretto indispensabile: quello delle zanne ed artigli. Ben altri sono i meccanismi di selezione (in)naturale che agiscono nella specie umana da quando si è "civilizzata".

Inoltre Marx ha strasuperato Smith (e Ricardo) anche nella stessa analisi critica dell' economia politica.

C' entra l' autentico Darwin e non affatto le numerose antiscientifiche deformazioni ideologiche di Darwin, dall' ottecentesco "(pseudo-) darwinismo sociale" ai novecenteschi "sociobiologia" e "(preteso) egoismo dei geni"

Lou

#20
Citazione di: Jacopus il 19 Gennaio 2019, 17:50:36 PM
L'individualismo è spesso considerato uno dei mali della modernità. L'individuo, come una monade leibniziana o come un capitalista smithsiano pronto alla guerra di tutti contro tutti.
Ma come in tutte le cose umane, possiamo capovolgere la visuale. Se la collettività è più importante del singolo individuo, possiamo tranquillamente sacrificare un singolo individuo per difendere una idea collettiva. E se l'idea collettiva è particolarmente preziosa è possibile ed anche giusto, fino a doveroso, sacrificare anche milioni di persone. Per questo faccio l'elogio all'individualismo, che ci dice che contro ogni idea totale e collettiva esiste la dignità del singolo, dell'individuo. Nessun uomo grasso può essere sacrificato per delle idee, neppure di morte lenta.
I due soggetti umani, individuale e collettivo, non penso abbiano necessariamente da entrare in conflitto, confluiscono l'uno nell'altro e viceversa, l'uno per l'altro, se esiste misura. Dar corso a conflitti tra l'uno e l'altro, a mio parere, è frutto di una incomprensione di base, poichè l'individuo solo è già estinto per un verso e, per l'altro, la collettività senza individuo è nulla. Detto ciò comprendo il quesito che poni, se vale la pena sacrificarsi e/o sacrificare in e nel nome di un soggetto collettivo, a questa domanda non mi sento di elogiare l'individualismo, il quale mi pare un po' avventato, in quanto spesso è e sfocia in una caricatura fortemente ideologizzata del nobile concetto di individuo e il correlato di dignità di cui è portatore, nè trovare giustificazioni per sacrifici di individui attuati in nome di collettività i cui principi tendono a inghiottire le singolarità annichilendole a fronte di propagande in cui si assiste più a operazioni e fenomeni di massificazione, che non a esperienze di collettività. Roba di cui è piena la storia, manifesto del difficile equilibrio tra soggetti plurali e singolari.
In ultimo, sebbene non sviluppati a dovere i punti che io stessa ho espresso, ho letto delle monadi, beh io penso che quando Leibniz, ora non ricordo a chi rispose, "sunt monades, non monaches" fu teso in un certo senso a mettere in guardia sull'individualismo inteso come solipsismo assoluto, che, beh lui risolse a suo modo attraverso il sistema informazionale/specchio delle monadi unito a una armonia prestabilita, ma il punto è che non le concepì in senso totalmente estraneo da collettività, a mia libera interpretazione. Forse con le individualità e la dividualità della realtà e la loro mutualità si ha da fare i conti.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Federico Mey2

Salve
Citazione di: cvc il 21 Gennaio 2019, 09:54:16 AM Secondo me è necessario distinguere l'individualismo inteso come esaltazione dell'ego dall'introspezione e interiorizzazione della vita e del mondo.

Mi sembra questa una osservazione interessante: in particolare la seconda definizione, cioè individualismo consistente nel porre al primo posto l'introspezione e l'interiorizzazione del mondo, è significativa.
Se conoscere sè stessi è al primo posto, anche capire quale debba essere la propria strada lo è.
Oggi c'è una tendenza a non farlo, a limitarsi ad essere ingranaggi di una macchina, ad essere partecipi del funzionamento della società.
Criticando ciò, non voglio criticare l'aspetto concreto di questo funzionamento, ma sottolineare la necessità di uno spazio mentale autonomo in cui essere sè stessi, e che oggi i molti non possiedono a mio parere.

Citazione di: Lou il 21 Gennaio 2019, 17:59:25 PM I due soggetti umani, individuale e collettivo, non penso abbiano necessariamente da entrare in conflitto, confluiscono l'uno nell'altro e viceversa, l'uno per l'altro, se esiste misura. Dar corso a conflitti tra l'uno e l'altro, a mio parere, è frutto di una incomprensione di base, poichè l'individuo solo è già estinto per un verso e, per l'altro, la collettività senza individuo è nulla. 

A mio parere invece il conflitto potenzialmente c'è, ci dovrebbe essere, perchè il collettivo può invadere lo spazio individuale, ciò causando assenza di spiritualità e demotivazione, che può diventare profonda. 
L'individuo singolo non è già estinto; la collettività senza individualità esiste e può anche vivere bene, ma è debole.
Salve