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Edonismo unica via?

Aperto da GennaroDeSia, 06 Febbraio 2023, 19:12:35 PM

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green demetr

Citazione di: InVerno il 07 Febbraio 2023, 10:07:14 AMPenso che si confonda la ricerca del piacere "in sé e per sé", con una ricerca "critica" del piacere, una ricerca che al contempo critica l'idea stessa di piacere, cercando di affinare la propria sensibilità alla ricerca del  "vero piacere". L'accusa che si muove alla ricerca del piacere, mi pare, è il suo essere "istintuale" infatti spesso accomunata con l'essere "animale", tuttavia ci si dimentica che è mediato attraverso ragione. Durante la vita cambiamo continuamente e criticamente la nostra idea di piacere, è uno sforzo quotidiano che comincia probabilmente nell'adolescenza e accompagna alla bara, lo trovo molto poco istintuale ed animale, quanto spirituale. Il chiedere se è "unica", come delusi dalla mancanza di un alternativa, mi pare strano, perchè bisorebbe aver due teste per poter ragionare anche un alternativa, con l'unica testa che mi ritrovo ho già molti problemi a risolvere il problema del piacere.

E' curioso che il popolo equino e cioè somaro, accetti di essere un animale, ma poi si arrovelli da bravi cristiani instupiditi, che l'animale è una bestia immonda!Qua la metafisica dei Miao miao e dei Bau bau raggiunge un livello di demenza tipo alta quota, manca proprio l'ossigeno per capire  :D.

Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: bobmax il 07 Febbraio 2023, 13:00:26 PMLa non conoscibilità può riferirsi all'alterità così come alla ipseitá.
Cioè all'oggetto in sé o al soggetto in sé.
La metafisica, a mio avviso, li riguarda entrambi, unificandoli. In quanto la metafisica è apertura all'Essere.

Questa apertura è la ricerca da parte della esistenza della propria Trascendenza.
Quindi di ciò che fonda la stessa esistenza, e perciò non esiste.

Ogni costruzione metafisica non può che fallire. Perché pretende di fare esistere ciò che non esiste.
Infatti Essere = Nulla.

L'autentica metafisica è fede nella Verità, apertura al Nulla.
Direi ESSERE= ESSERE
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: GennaroDeSia il 10 Febbraio 2023, 14:56:52 PMNon hai colto il punto, Jacopus. Non esiste alcuna ''molla dell'agire umano''. Non ho detto che il piacere individuale ''dev'essere'' la ''molla'' dell'azione umana. Ho escluso perentoriamente l'esistenza di una molla oggettiva. Il mio discorso è: poiché non esiste un sistema morale oggettivo, l'uomo non è tenuto, obbligato a un comportamento morale, non ''deve'' più. Il ''Dovere'' è stato distrutto. E se il ''dovere'', come tale, è stato distrutto, quale criterio di condotta è ancora possibile applicare? Un sistema conforme al piacere individuale. Pensa in astratto: se non c'è ragion sufficiente per privarmi di un'azione, perché dovrei privarmene? Se sono disposto a trasgredire le leggi, cosa mi dovrebbe fermare? Il Bene e il Male sono due categorie metafisiche e come tali sono state distrutte. Non c'è paradiso o inferno che mi attenda: ogni mia azione è ontologicamente indifferente. L'unico veto possibile è la comodità personale: non lo faccio perché ci sono le leggi che mi ricattano, che mi tengono in scacco. Ma se io sono disposto, come i mafiosi, a violarle? Non v'è Tartaro o isola de' Beati che mi attenda: Platone mentiva. Ecco, come vedi non esiste alcuna ''molla'' oggettiva dell'agire umano, se non il ''ricatto'' giuridico-legale, che sappiamo essere violabilissimo. Ora, il mio punto è: in un mondo totalmente privo di riferimenti, quale potrebbe mai essere l'azione\reazione umana, se non un solipsismo edonistico, e cioè un agire secondo il proprio piacere e tornaconto? Bada che anche il collettivismo è una forma dell'individualismo: se stare in armonia con gli altri non mi desse piacere, me ne guarderei. L'uomo si guarda da tutto ciò che gli procura dolore: discorso del Beccaria, ''siamo fluidi alla costante ricerca del piacere, intesa quale fuga dal dolore''. Anche le suddette leggi sono una forma di collettivismo volta al piacere del singolo: il piacere di tutti è anche il MIO piacere. Ma quando questa formula non vale? Ho fatto l'esempio della mafia: ci sono uomini disposti a infrangere le leggi. E poi le leggi sono ancora sovrastrutturali, metafisiche: l'universo non ha leggi morali. Come dicevo ieri, è a-morale. La materia è a-morale. E' altro dalla morale. La morale è dei soggetti, non degli oggetti. Sicché, io non sono nemmeno tenuto a rispettare il mio prossimo, posto che io abbia la possibilità di vivere bene comunque, come i mafiosi. Si riconferma il discorso tenuto in precedenza: l'unica ''via'' è l'edonismo. Ma io con 'via' non intendo via da seguire: sarebbe contraddittorio. Non esiste una via da seguire. Con ''via'' mi riferisco all'unica possibile disincantata reazione di fronte al nichilismo. Se ''nulla è'', in che modo mi dovrei comportare? Che sia piacere collettivo od individuale non importa: è sempre piacere. Non esistono scopi. Non esistono altre ''molli''. Il piacere è l'unico traino di questa umanità brancolante. Non mi interessano le implicazioni evolutive: come diceva Stirner ''il compito degli altri non è il mio compito''. Non m'importa dell'homo sapiens, del medico e del paziente. Anche quello è piacere egoistico, 1; non sono tenuto a regolarmi in maniera funzionale per l'evoluzione della specie, 2. Non sono ''tenuto'' a nulla. Non c'è niente che io ''Debba'' fare (''il Dovere è stato distrutto con la morale'', Nietzsche). Non c'è da fare. Oltretutto Nietzsche non mai scrisse che il piacere ''individualistico''  è ''l'unica molla dell'agire umano'': si riferiva al piacere generico (collettivistico ed individualistico insieme). Il piacere, in senso generico e generale, è l'unico traino di questa umanità che manca di senso profondo.
Il piacere egoistico è tale perchè serve a proteggere il nostro senso di identità.
In Nietzche vi è in ballo molto di più di quanto lasci presagire nei tuoi riferimenti che sono corretti come direzione iniziale.
Il fatto stesso che non vedi direzionalità nel pensiero nicciano è un grave problema.
Infatti una via che non è una via, è nient'altro che nichilismo e non il suo superamento come invece sembri quasi vagheggiare.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Phil il 10 Febbraio 2023, 16:43:47 PML'utopia di un «sistema morale oggettivo» è tanto attuale quanto lo è la matafisica: "antiquariato" direbbe forse Nietzsche, nel senso che sussiste ancora ma ha perso la sua utilità originaria, trasfigurando il proprio valore in valore perlopiù estetico, piuttosto che funzionale (raramente si compra un oggetto di antiquariato per usarlo con il suo scopo originario, proprio perché vale più ora di quanto valesse all'epoca della sua "normale" presenza). Difficile (ma non impossibile) credere ancora di poter trovare la "pietra filosofale dell'etica" (o è già nei testi sacri, per cui "a ciascuno il suo", oppure dubito la troveremo indagando il cosmo fisico); ancor più difficile negare il contestualismo delle varie morali, ora che possiamo facilmente attingere alle differenti culture e storie dei popoli.
Per elaborare fino in fondo il lutto della metafisica si può anche partire da Nietzsche, tuttavia, come osservato da Jacopus, ancorarsi troppo a quell'autore (come a qualunque altro del millennio scorso, sia esso Marx o Kant o altri) significa restare comunque anacronistici e inattuali, seppur non in tutto (i grandi filosofi hanno l'ombra lunga, tuttavia se si sceglie di restare nella loro ombra ci si autolimita, e proprio lo stesso Nietzsche credo sconsigli di farlo).
Di vie da seguire ne esistono "oggettivamente" molte; quella che manca è l'unica Via da seguire predicata da assolutismi ormai desueti. Ciò rende ancora più interessante la questione di quale via seguire, proprio in assenza di ricompense o punizioni divine. La scelta non è mai neutra e, come ricordato da Jacopus, è inevitabilmente una questione di imprinting sociale, neuroplasticità, contingenze, etc.
Ribadisco la mia perplessità riguardo al "brancolare": è una reazione comprensibile nel momento in cui ci si accorge che il cielo non è pieno di dei, che non c'è oggettività nella metafisica, ma il nichilismo non è più qualcosa a cui «reagire», essendo stato metabolizzato e rimuginato per tutto il novecento, al punto che ora è altrettanto inattuale che la metafisica (salvo nostalgie "antiquarie"). Se non ci si accontenta del disincanto circa l'immanenza delle leggi umane, ma si pensa di dover/poter "reagire con disincanto al nichilismo", quasi a colmare lo spazio che il nichilismo ha rivelato vuoto (o quantomeno debolmente occupato), allora si olia nuovamente la ruota autoreferenziale dell'incanto oltre il mondo (meta-fisico), rinnovando la perduta "sacralità" della ricerca di quel «senso profondo» (nostalgia dell'impossibile) che certamente non è irrelato al piacere, ma forse sovraccarica semanticamente quest'ultimo, oltre la sua immanente radice terrena (neurologica, etc.).
Forse che la neurologia può dare una risposta di senso? e se sì, sarebbe di nuovo metafisica (e della peggiore). Ma lo sappiamo, tu per edonismo ti fermi prima.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Phil

Citazione di: green demetr il 15 Febbraio 2023, 03:40:38 AMForse che la neurologia può dare una risposta di senso? e se sì, sarebbe di nuovo metafisica (e della peggiore). Ma lo sappiamo, tu per edonismo ti fermi prima.
Se si è insabbiati dentro la domanda/esigenza di senso, significa che si è amanti passionali della metafisica, quindi il nichilismo è una sfida tutta ancora da affrontare, da esorcizzare, da evitare o altro (magari nella convinzione che ciò sia "superarlo"). Interrogare la neurologia sul senso è un gesto "sensato" solo per la metafisica che vuole "vincere facile", come quel farmacista che chiede al cuoco se le sue pietanze guariscano malattie (v. il "malessere metafisico"). Andare a caccia di "sensi" oltre il mondo è pulsione tipica per, come li definì qualcuno, «quegli stregoni alla rovescia i quali, invece di creare il mondo dal nulla, del mondo fanno un nulla».

green demetr

Citazione di: Phil il 15 Febbraio 2023, 15:55:54 PMSe si è insabbiati dentro la domanda/esigenza di senso, significa che si è amanti passionali della metafisica, quindi il nichilismo è una sfida tutta ancora da affrontare, da esorcizzare, da evitare o altro (magari nella convinzione che ciò sia "superarlo"). Interrogare la neurologia sul senso è un gesto "sensato" solo per la metafisica che vuole "vincere facile", come quel farmacista che chiede al cuoco se le sue pietanze guariscano malattie (v. il "malessere metafisico"). Andare a caccia di "sensi" oltre il mondo è pulsione tipica per, come li definì qualcuno, «quegli stregoni alla rovescia i quali, invece di creare il mondo dal nulla, del mondo fanno un nulla».
Il mondo oltre il mondo è una realtà, il fatto che il tuo edonismo mischiato con il tuo nichilismo, o a voler essere gentili, con il nichilismo del mondo, non ti permetta di vederlo è affare degli animali di questo tempo storico che continuano a chiamare Dio un niente.
Peccato perchè la libido freudiana mi pare materia di pensiero assai feconda, anche per chi vuole proprio fare voto di distruzione e auto-distruzione, e in questo caso non mi sto riferendo a te, ma al tempo storico odierno del popolo equino.
E per inciso la libido non è un niente, almeno quella dovrebbe essere una spinta talmente forte che è impossibile negarla.
Chiamasi evidenza.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Phil

Citazione di: green demetr il 15 Febbraio 2023, 16:24:15 PMIl mondo oltre il mondo è una realtà, il fatto che il tuo edonismo mischiato con il tuo nichilismo, o a voler essere gentili, con il nichilismo del mondo, non ti permetta di vederlo è affare degli animali di questo tempo storico che continuano a chiamare Dio un niente.
Peccato perchè la libido freudiana mi pare materia di pensiero assai feconda, anche per chi vuole proprio fare voto di distruzione e auto-distruzione, e in questo caso non mi sto riferendo a te, ma al tempo storico odierno del popolo equino.
E per inciso la libido non è un niente, almeno quella dovrebbe essere una spinta talmente forte che è impossibile negarla.
Chiamasi evidenza.
Il "mondo oltre il mondo" è a suo modo una realtà, ma non tutte le realtà sono ontologiche, così come non tutte le visioni hanno un contenuto reale. Parimenti la libido c'è (e non rientra nella metafisica), ma non sempre l'oggetto cui tende è ontologicamente reale.
Se (de)pensiamo il nichilismo come uno sgangherato culto di un fantomatico "Dio del niente" o come riduzione di ogni concetto a niente o come distruzione capricciosa da sovversivo adolescenziale, allora è comprensibile che diventi uno spauracchio buono solo per goffe parodie, e non una fase prodromica agli sviluppi del pensiero contemporaneo, che è «post-metafisico» per chi ha metabolizzato il nichilismo, ma «nichilista» per chi è rimasto arroccato al di qua del nichilismo, sotto l'egida della metafisica e del suo "secondo mondo".

Ipazia

Citazione di: GennaroDeSia il 06 Febbraio 2023, 22:09:41 PM....sennonché il sopracitato Nietzsche si è - a mio modesto avviso - contraddetto lanciando la figura dell'oltreuomo. Ma questo è un altro argomento. Grazie comunque per la risposta.

Questo è l'argomento, la pars costruens, tutt'altro che contraddittoria. L'oltreuomo ha che fare con una morale "oggettiva", con una nuova metafisica, e col superamento di "sgangherati culti di un fantomatico "Dio de Niente"". Così come Marx attua un rovesciamento epistemologico ed etico dell'idealismo hegeliano nei grandi eventi storici, Nietzsche rovescia le fasi dell'estremo idealismo etico di Kierkegaard, passando dal religioso, all'etico, all'estetico.

Livello estetico che non va confuso con un disperato culto anestetico del piacere, ma posto nell'ambito dell'ethos umano, contrassegnato dalla contraddizione tra bene e male (eros e thanatos sintetizzando molto) che ho sopra postato. Ethos, dalla cui matericità biologica autocosciente emerge la domanda di senso rivolta all'unico spirito che può rispondere, lo spirito della terra (Erdgeist) con le sue implacabili leggi naturali. Tanto spazio per nuove metafisiche che sappiano giocare a proprio vantaggio queste leggi (livello etico), nell'oltreumanesimo non privo, come ogni avventura antropologica, di inganni, pericoli e sentieri interrotti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

green demetr

Citazione di: Phil il 15 Febbraio 2023, 16:57:37 PMIl "mondo oltre il mondo" è a suo modo una realtà, ma non tutte le realtà sono ontologiche, così come non tutte le visioni hanno un contenuto reale. Parimenti la libido c'è (e non rientra nella metafisica), ma non sempre l'oggetto cui tende è ontologicamente reale.
Se (de)pensiamo il nichilismo come uno sgangherato culto di un fantomatico "Dio del niente" o come riduzione di ogni concetto a niente o come distruzione capricciosa da sovversivo adolescenziale, allora è comprensibile che diventi uno spauracchio buono solo per goffe parodie, e non una fase prodromica agli sviluppi del pensiero contemporaneo, che è «post-metafisico» per chi ha metabolizzato il nichilismo, ma «nichilista» per chi è rimasto arroccato al di qua del nichilismo, sotto l'egida della metafisica e del suo "secondo mondo".
Non mi ritengo nichilista in alcuna maniera, altrimenti non leggerei Niezche.
Tu parli di ontologia, ma l'ontologia è la scienza che lega gli enti.
Mentra la metafisica si occupa dell'essere, e delle sue manifestazioni che sono totalmente astratte.
La libido è una astrazione, considerarla un ente è l'errore permanente dello scientismo da Pinel ai maghi dell' IA.
Non ho parlato di un Dio del niente, ma del fare di Dio un niente.
Il nichilismo metabolizzato dal positivismo, è semplicemente la manifestazione più evidente del nichilismo in atto.
Prendo atto dell'ennesimo punto in cui siamo agli antipodi.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Ipazia il 16 Febbraio 2023, 09:20:28 AMQuesto è l'argomento, la pars costruens, tutt'altro che contraddittoria. L'oltreuomo ha che fare con una morale "oggettiva", con una nuova metafisica, e col superamento di "sgangherati culti di un fantomatico "Dio de Niente"". Così come Marx attua un rovesciamento epistemologico ed etico dell'idealismo hegeliano nei grandi eventi storici, Nietzsche rovescia le fasi dell'estremo idealismo etico di Kierkegaard, passando dal religioso, all'etico, all'estetico.

Livello estetico che non va confuso con un disperato culto anestetico del piacere, ma posto nell'ambito dell'ethos umano, contrassegnato dalla contraddizione tra bene e male (eros e thanatos sintetizzando molto) che ho sopra postato. Ethos, dalla cui matericità biologica autocosciente emerge la domanda di senso rivolta all'unico spirito che può rispondere, lo spirito della terra (Erdgeist) con le sue implacabili leggi naturali. Tanto spazio per nuove metafisiche che sappiano giocare a proprio vantaggio queste leggi (livello etico), nell'oltreumanesimo non privo, come ogni avventura antropologica, di inganni, pericoli e sentieri interrotti.
Quest'ultima elaborazione sembra un elogio del transumanesimo.
Io quando penso allo spirito della terra, penso allo spirito e non alla terra.
Potrei quasi dire che è uno spirito che aleggia sulla terra, esattamente come la tempesta che solca le acque del Bereshit.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

Il transumanesimo è un Holzweg deliberatamente imposto, sotto mentite spoglie, dagli autoproclamati padroni del mondo, per lo più, occidentale. La mimesi ingannevole è evidente tanto quanto il soCIAlismo dei nazidem. L'oltreumanesimo è altra cosa. Lo spirito non può che nascere dalla terra, così come l'autocoscienza nasce dalla materia biologica. La trascendenza non può prescindere dalle sue terricole origini evolutive, realizzando un falso. Su questo il profeta non concede scappatoie "metafisiche" per imbrogliare lo spirito di gravità simulando ali inesistenti. Quella metafisica è sepolta insieme a Dio.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

green demetr

Citazione di: Ipazia il 16 Febbraio 2023, 14:43:26 PMIl transumanesimo è un Holzweg deliberatamente imposto, sotto mentite spoglie, dagli autoproclamati padroni del mondo, per lo più, occidentale. La mimesi ingannevole è evidente tanto quanto il soCIAlismo dei nazidem. L'oltreumanesimo è altra cosa. Lo spirito non può che nascere dalla terra, così come l'autocoscienza nasce dalla materia biologica. La trascendenza non può prescindere dalle sue terricole origini evolutive, realizzando un falso. Su questo il profeta non concede scappatoie "metafisiche" per imbrogliare lo spirito di gravità simulando ali inesistenti. Quella metafisica è sepolta insieme a Dio.

Lo spirito agisce nella materia e la rende viva, non è il contrario.
Come può qualcosa di astratto nascere da qualcosa di concreto?
Mi pare che il tuo materialismo storico abbia in sè tutti i motivi del transumanesimo.
Potresti trovarti sorpresa a vedere quante cose avete in comune.



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Ipazia

Citazione di: green demetr il 21 Febbraio 2023, 15:40:53 PMLo spirito agisce nella materia e la rende viva, non è il contrario.

Ne riparliamo dopo la resurrezione dei morti. Per ora pare accada il contrario.

CitazioneCome può qualcosa di astratto nascere da qualcosa di concreto?

Attraverso l'attività cerebrale.

CitazioneMi pare che il tuo materialismo storico abbia in sè tutti i motivi del transumanesimo.

Mi pare che l'idealismo sia a corto di strumenti critici.

CitazionePotresti trovarti sorpresa a vedere quante cose avete in comune.

Neppure l'ateismo, perché il transumanesimo si regge, come la religione, sui feticci. Nè può essere diversamente, avendo in comune la tarantola. Metafisica l'una, tecnoscientifica l'altro.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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green demetr

Citazione di: Ipazia il 21 Febbraio 2023, 15:56:21 PMAttraverso l'attività cerebrale.

Di quale attività stai parlando  :D ?

Dell'addensarsi delle lucine che si accendono nell'uomo robot?  :D

E certo, allora si spiega tutto. Dunque basta manipolare il cervello per avere il comunismo perfetto: oh guarda, ma è il progetto cinese!

Ma quale materialismo storico, ti contraddici a ogni piè sospinto.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

Che il ragionamento astratto (e concreto) derivi dall'attività cerebrale era noto ai tagliatori di teste assai prima della teorizzazione storico-materialistica.
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