Critica alla storia della filosofia

Aperto da daniele22, 23 Maggio 2021, 17:35:22 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

paul11

Citazione di: daniele22 il 25 Maggio 2021, 22:40:03 PM
Ciao a tutti e in particolare a Paul11. Nel post precedente sostenevo che il motore immobile era la legge, o meglio il principio di attrazione repulsione e osservatore che sta all'interno (l'esserci).
Parlando dell'origine della nostra lingua un mio amico mi disse che non era possibile sollevarsi da terra tirandosi per i capelli. Giusta osservazione dissi. Però io non ho criticato il sostantivo, altrimenti sarei finito tra le schiere di coloro che han fatto la fine che hanno fatto. Ho invece criticato il linguaggio umano non in relazione alla lingua. Ho criticato cioè il suo comportamento, lingua compresa, cercandolo tra il comportamento di altre specie.
Son partito da una fede datami da una intuizione giudicata vera e ho proceduto con qualche altra piccola intuizione (sul fenomeno dell'intuizione ci sarebbe da dire qualcosa) lungo un percorso che mi ha dato la risposta che soddisfava la fede. Certamente posso averla forzata. Sono qui per questo in fondo. Fuori tema c'è da chiedersi come mai Severino abbia fatto più o meno la fine di Spinoza. Io non lo so.
Infine stop.
Nessuno comunque ha risposto alla domanda che non esplicitamente, ma quasi, avevo esposto nel topic. Ed era questo il problema sul quale volevo sentire la vostra opinione. Platone no, ma qualcun altro, e di sicuro c'è stato qualcun altro, sì. Non avrebbe potuto dunque affermarsi costui ponendo il primato delle riflessioni rivolte all'interiorità come sto facendo io in quest'istante? Non poteva cercarlo lì dentro l'essere? Basta con la ginnastica mentale. Tutti questi filosofi che citi sembrano avere fallito a quanto mi par di vedere.
A tutti voi che leggete: Oltre ai bombardati, ai morti di fame, a quelli che quasi lo sono, a quelli in galera e a tutte le nefandezze che si compiono impunite, è (con l'accento) infine pensando alla coscienza di zeno che immagina un individuo che va nel profondo della terra e la fa saltare per aria che ho deciso di svelare dove sta l'errore. Fosse per me si potrebbe anche lasciar fare, tanto, prima o dopo dovrà pur giungere qualcosa di diverso dalla vita, ma siccome sono una parte in un gruppo ........................ . Noi pensiamo di percepire gli oggetti coi sensi. Invece li percepiamo con la mente. Dio era il verbo, e ora, per quel che mi riguarda, si è allontanato, proprio come il cappello che cercava di raccogliere da terra Clint Eastwood, e in quel momento arrivava puntuale la pallottola di Lee Van Clif a farglielo volare via. Bestiale!, direbbe l'ispettore Coliandro. Io ho gettato un guanto di sfida con l'anarchia ... e lì ho udito che qui dentro nessuno comprende Einstein, ammesso che io l'abbia compreso. Lo getto ancora contestando 2400 anni di speculazioni filosofiche e voi non accettate la sfida. C'è pure tra noi un aspirante filosofo! Chissà che idea si è fatto del forum. Senza contare il rapporto tra numero di iscritti e numero di parlanti. Percentuali da covid. Complimenti e buona serata


ciao Daniele22


Devi sapere tu cosa cerchi e dove vuoi andare prima di tutto. Oggi un testo di filosofia potrebbe non farti nessun effetto e sentirlo estraneo a te, ma allora devi capire te stesso per sapere cosa cerchi davvero.


La filosofia ,a mio parere, nasce dal Thauma, che ha più significati in quanto allo stesso tempo è meraviglia e paura, stupore e angoscia.

daniele22

Citazione di: Ipazia il 26 Maggio 2021, 10:25:43 AM
Cosa hai letto di filosofia ? Che ne sai della vita e delle opere di Platone ? Che ne sai della koinè del suo tempo ?

Che argomenti che mi porti Ipazia. Gli argomenti di una scienza da ranocchi da dopo Parmenide in poi. Gli argomenti di gente che ha voluto pretendere l'assoluto dalle parole criticando al tempo stesso tutti gli assoluti. Gente che oggi cerca ancora significati esoterici per la parola aletheia. La verità e la falsità stanno nell'azione del ghepardo che raggiunge o no la sua preda. La filosofia è stata il bordone delle nazioni e delle loro malefatte, solo questo è stata. Cosi come lo è stata la religione, e anche questa come la filosofia non dall'inizio, ma dopo un po'. Evidentemente ne so più di te di filosofia, visto il tono della tua domanda e visto che io pretendo di sapere il fondamento dell'essere umano. La mia filosofia l'ho conseguita per le strade del mondo, no di certo in quella intricata sabidurìa dei testi filosofici. O meglio, quella pure mi ha dato conoscenza, della sua ignoranza però. In ogni caso ci fu qualche buon filosofo in questi 2400 anni.
Concludo con un monito. Io non sono un giudice, e non lo voglio essere. Qualcuno però un giorno, in regime di democrazia, potrebbe accusare delle persone di avere ostacolato la diffusione delle idee incidendo sulla vita di altre persone. Le idee sono quelle di coloro che rifiutano il potere di un mostro coi piedi di argilla. La vita è quella di cui parlo alla fine del mio post precedente. Buon pranzo

Ipazia

Chiedo venia. Mi aveva ingannato il titolo della discussione. Attendo con somma curiosità l'innovazione che ad essa, dopo una critica così accurata e definitiva di tutto il pregresso, apporterà a quella storia Daniele22. Nel frattempo vorrei rassicurarlo che nessuno attenterà alla sua performance.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

Citazione di: Ipazia il 26 Maggio 2021, 10:25:43 AM
Cosa hai letto di filosofia ? Che ne sai della vita e delle opere di Platone ? Che ne sai della koinè del suo tempo ?



O Ipazia, sei forse una giornalista del pd che esterna la vecchia fede comunista? ... data la risposta così velenosa  ... scherzavo. In ogni caso la risposta successiva a quella che qui ho ricitato denuncia una certa paura, o una certa ignoranza. E' solo una mia frivola maliziosità naturalmente, mi piace anche perder tempo, d'altra parte guadagnarlo che sarebbe? Vedi Ipazia, in questo topic vi fu qualcuno che pose poche domande dirette, costruttive, concise e acute. Certamente non l'hai fatto tu, se non in quel penoso ultimo post, perdonami. Per il tempo che perdo non c'è problema, a volersi fidare delle istituzioni però. Un paio di mesi prima di approdare a questo forum scrissi infatti un dialogo di 5000 parole che inviai a ben 6 docenti di filosofia, l'ultimo dei quali ebbe pietà di me e mi disse che aveva ricevuto il malloppo, e pure mi disse che non si riteneva competente a dare una valutazione al mio dialogo. Mi son fatto una risata e ho proceduto oltre. In ogni circostanza, potrò sempre dire che io glielo avevo detto alle istituzioni (ben magra consolazione). C'è sempre qualcuno poi, che con sapiente arte mi ha fatto scoprire per vie traverse che sono un solipsista. Lo sapete infine perché ritengo così importante che venga fuori sta storia della conoscenza? Perché siamo tutti solipsisti, ma io lo so, mentre molti di voi se non tutti, no. Se ritenete che questa cosa possa essere importante, o interessante, se ne può parlare per gioco, altrimenti non saprei che altro dire. E così ho riposto pure a Paul11. Non preoccuparti Paul11, sto bene e so ben quel che faccio e cosa vorrei. Giuste o sbagliate che siano poi le mie considerazioni io ci credo fino a prova contraria, ma la prova me la deve dare l'osservatore (che attende il cadavere del suo nemico ...etc). Ambiguamente attendo



Ipazia

Non vorrei apparire troppo menagrama, ma vi è il precedente di un famoso filosofo che, prima di gettare la spugna, inviò missive a tutti i regnanti europei. Egli ha lasciato un solco effettivo nella "storia della filosofia", e così sentitamente ti auguro.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

Citazione di: Ipazia il 27 Maggio 2021, 09:29:26 AM
Non vorrei apparire troppo menagrama, ma vi è il precedente di un famoso filosofo che, prima di gettare la spugna, inviò missive a tutti i regnanti europei. Egli ha lasciato un solco effettivo nella "storia della filosofia", e così sentitamente ti auguro.


Di sicuro per quel che hai appena detto sono ignorante. Se tu fossi cosi gentile da ragguagliarmi in merito, almeno saprei la fine che mi aspetta e potrò così soppesare se ritrarre la mano che gettò il sasso. Buona giornata Ipazia e cerca di perdonare la mia insolenza

Jacopus

Per Daniele. Ipazia probabilmente si riferisce a quanto accaduto a Torino, più di un secolo fa.


https://it.wikipedia.org/wiki/Biglietti_della_follia
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

daniele22

Citazione di: Jacopus il 27 Maggio 2021, 10:53:23 AM
Per Daniele. Ipazia probabilmente si riferisce a quanto accaduto a Torino, più di un secolo fa.


https://it.wikipedia.org/wiki/Biglietti_della_follia


Grazie Jacopus, pur non conoscendolo se non per chiacchiere con amici, ho sempre pensato che Nietzsche debba essere stato un grande e ne ho conferma avendo letto il link. Forse, oltre a non aver esposto in modo esaustivo il suo pensiero, si prendeva troppo sul serio. Chissà. Penso e spero di essere psichicamente un po' più solido. Cmq sulla follia gli rendo ragione, e anche William Blake mi sembra abbia detto che chiunque perseveri nella sua follia diventerà saggio.

daniele22

Buona giornata a tutti. Venerdi ventotto, mancano tre tappe alla fine del giro d'italia. Ogni volta che termina il giro mi sento per qualche giorno un po' destabilizzato. Insomma, nessuno ha nulla da dire sul fatto che io imputi ad Heidegger di essersi confuso nell'aver attribuito alla sapienza dell'individuo la sapienza collettiva. Nessuno ha nulla da dire sul fatto che io ritenga che il concetto di referente agisca da fuorviante per quel che riguarda le relazioni tra segno e significato. Confesso che non ho letto interamente tutto l'intervento di Iano e confesso che non mi fido molto del giudizio di Ipazia delle ore 17.03 del 26/5,  confinato dopo il suo intervento successivo nella categoria dell'ambiguità che non voglio disambiguare. Per me l'argomento è chiuso. Se qualcuno ha qualcosa da dire sono qui

iano

#24
@Ciao Daniele.
Confesso che i tuoi post sono perlopiu  spiazzanti, ma allo stesso tempo sembrano possedere una onesta' filosofica di fondo.
Confesso di aver prodotto ben 4 post del tutto ignorante della questione, solo per quel che ho fatto finta di capire dal tuo post di apertura. Quindi hai fatto bene a non leggerli, e io manco li ricordo e non li rileggerò'.
Ma se tu volessi chiarire meglio la questione con parole tue, a quelle risponderò con piacere con  parole mie.
Perché se tu non hai letto tutto io ancor molto meno.
Uno dei motivi per cui leggo poco è che mi basta leggere la frase di un filosofo per perdermi nei miei pensieri, non restandomi tempo per altro.
Sicuramente non costruirei la mia filosofia sulla critica della filosofia altrui per ottenere qualcosa di parimenti criticabile.
Più che individuare gli errori dei filosofi per criticarli mi sembra interessante constatarne la persistenza nel tempo, ciò che li rende significativi ai miei occhi, perché tale insistenza nell'errare deve avere un solido fondamento che val la pena cercare.
Quindi quali sarebbero gli errori filosofici che critichi e con quali verità vorresti sostituirli, se non pensi di fermarti a una pura critica?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele22

Citazione di: iano il 28 Maggio 2021, 12:58:05 PM
@Ciao Daniele.
Confesso che i tuoi post sono perlopiu  spiazzanti, ma allo stesso tempo sembrano possedere una onesta' filosofica di fondo.
Confesso di aver prodotto ben 4 post del tutto ignorante della questione, solo per quel che ho fatto finta di capire dal tuo post di apertura. Quindi hai fatto bene a non leggerli, e io manco li ricordo e non li rileggerò'.
Ma se tu volessi chiarire meglio la questione con parole tue, a quelle risponderò con piacere con  parole mie.
Perché se tu non hai letto tutto io ancor molto meno.
Uno dei motivi per cui leggo poco è che mi basta leggere la frase di un filosofo per perdermi nei miei pensieri, non restandomi tempo per altro.
Sicuramente non costruirei la mia filosofia sulla critica della filosofia altrui per ottenere qualcosa di parimenti criticabile.
Più che individuare gli errori dei filosofi per criticarli mi sembra interessante constatarne la persistenza nel tempo, ciò che li rende significativi ai miei occhi, perché tale insistenza nell'errare deve avere un solido fondamento che val la pena cercare.
Quindi quali sarebbero gli errori filosofici che critichi e con quali verità vorresti sostituirli, se non pensi di fermarti a una pura critica?


Ciao Iano, finalmente due devo dire. Devo ammettere la mia accidia, però così come procedi tu ho proceduto anch'io. Quindi quando ho letto il tuo primo intervento che iniziava con la parola giusto ho dato una rapida scorsa e ho risposto di conseguenza sia a viator che a te. Dopo, quando ho visto che tu insistevi con l'essenza delle cose, ho cercato di dirti che se c'è una cosa di cui non si può parlare è proprio l'essenza delle cose. Dal mio punto di vista è un limite invalicabile espresso dalla mia conoscenza in merito. Evidentemente la mia conoscenza non coincide con la tua, o la esprimiamo male entrambi. E' del resto lo stesso limite della fisica (hai pure aperto un topic). Io di Heidegger conosco solo l'esposizione di essere e tempo del professor Bancalari su you tube, come dire poco o nulla. Dico quindi che lui terrebbe separate la componente affettiva da quella razionale nel rivolgersi alla conoscenza. Lo rileverei nel filmato quando il professore parla dell'esser avanti a sè (all'interno della cura). La conoscenza sarebbe depauperata dalla componente affettiva del significato delle cose. Tale componente secondo il mio giudizio non può escludersi dal fenomeno di apprendere le cose, tantomeno da quello di gestire tali conoscenze una volta apprese. Pertanto, nell'esser avanti a sè non verrebbe esplicitato il carattere affettivo della conoscenza. Può essere benissimo che io mi sbagli, però non mi spiego allora come mai non si sia ancora affermata una teoria sul linguaggio quasi universalmente condivisa. Spero di averti risposto bene

iano

#26
Ciao Daniele.
La componente affettiva di cui parli inizia ad acquisire una fisionomia, ma resta ancora vaga per me.
Intendi dire che non si può gestire la rappresentazione della realtà se non affezionandosi ad essa , cioè scambiandola per la realtà?
Se è così io a tal proposito parlo di "senso della realtà ", come fosse propriamente un senso che ci guida dentro alla rappresentazione della realtà.
Lo chiamo senso perché credo che ciò che costruiamo con coscienza possiamo costruire anche senza e parimenti si sono costruiti gli altri nostri sensi.
La scienza/filosofia quindi come percezione altra, ma non diversa nella sostanza.
Il linguaggio prima di essere ciò che da' significato è ciò che si condivide.
Se non lo condividessimo non esisterebbe alcun significato, il quale emerge io credo dall'azione coordinata che consente un linguaggio condiviso.
La confusione che faccio fra senso come significato e senso come ciò che percepisce è voluta, e si basa sulla condivisione .
La condivisione è quella cosa che ci fa' essere uno nella percezione e quindi nell'azione, ma col vantaggio di essere tanti, ciò che da' forza all'azione.
Che si tratti di filosofia, scienza, religione o cultura il loro valore sta nella capacità di essere un collante di individui.
Se conoscessi tutte le verità di questo mondo io solo, non potendole comunicare ad altri, il mio potere sarebbe zero, in quanto la mia capacità di agire come singolo sarebbe ridicola.
Insomma sto provando a ribaltare la prospettiva comune, per cui i sensi non sono una cosa che  condividiamo non si capisce bene come, ma sono tali perché li condividiamo , allo stesso modo che condividiamo una teoria, una filosofia, un credo, che parimenti ci danno una visione del mondo che perderebbe ogni senso e significato se non sufficientemente condivisa.
Ma al di là' della teoria di moda cui ci ...affezioniamo al momento, la possibilità di essere condivisa non sta nel fatto che ci convince tutti, e perciò è buona, ma che ci consente una azione coordinata che è efficace se pur non avviene dentro la realtà, ma dentro una sua rappresentazione che non strida troppo con essa. In un certo senso ogni essere vivente in se' è una particolare rappresentazione della realtà approvata dalla realtà stessa.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele22

Bene. Quando in un post dissi che avevo scoperto di essere un solipsista (grazie a viator) dissi pure che la conoscenza (quella di ciascun individuo) è sinonimo perfetto di realtà. Continuo a sostenerlo e mi sembra di averlo pure ripetuto in altro modo.
Parte affettiva. Ti faccio un esempio: "una pietra che rotola". Se tu la vedi da spettatore puoi magari anche speculare su dove andrà a finire standotene fermo a guardare. Se tu la vedi rotolare verso di te probabilmente ti sposti. L'azione che vedi è la stessa, "la pietra che rotola", ma il significato, o senso, diverte. Nel primo caso ha agito di più la componente razionale del significato, mentre nel secondo caso ha agito di più la componente affettiva (altamente emotiva in questo caso specifico). Il significato non può separare queste due componenti facendo finta di nulla. Questa unità a mio giudizio rappresenta, è, il "quanto" dell'unità della conoscenza". 



Jacopus

Permettetemi un haiku sull'argomento.
"Il re del mondo ci tiene prigionieri i cuori".
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

Citazione di: Jacopus il 28 Maggio 2021, 17:39:18 PM
Permettetemi un haiku sull'argomento.
"Il re del mondo ci tiene prigionieri i cuori".
Permettimi di applaudire.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Discussioni simili (5)