Cristianesimo ed egualitarismo

Aperto da viator, 23 Febbraio 2021, 20:56:13 PM

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viator

 Salve. Tempo fa ebbi una discussione con un tizio al quale diedi un passaggio in automobile. Egli sosteneva che il Cristianesimo fosse la ideologia (quindi poi anche – ovviamente – una religione, una confessione, una fede, una visione del mondo) egualitaristica per eccellenza, in quanto consentiva a chiunque l'accesso al Premio Eterno (indipendentemente da come ci si fosse comportati in vita, dai ruoli di denaro e di potere ricoperti etc. etc.) alla semplice condizione di redimersi e pentirsi dei propri peccati.


Io invece – tanto per non smentirmi – sostenni che si trattasse invece di ideologia e religione assolutamente discriminatoria e meritocratica poiché – nella "realtà" postmortale (e quindi eterna e quindi immensamente più importante del breve lasso delle nostre vite terrene) la Beatitudine (condizione eterna che sopravanzerebbe comunque ogni merito) era previsto toccasse solo ad alcuni (non importa a quali condizioni e presupposti, poiché condanne irrevocabili non sono ammissibili neppure da Dio)..............mentre numerosissimi altri sarebbero stati discriminati in direzione dell'Inferno.


Voi cosa ne pensate ?. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Kobayashi

Entrambi vi sbagliavate perché non ha senso parlare della salvezza riducendola al solo "premio" della vita eterna.
La salvezza riguarda innanzitutto questa vita terrena e si cerca di realizzare attraverso un certo tipo di esistenza che esclude ovviamente il perseguimento del peccato fino agli istanti che precedono la morte in modo da pentirsi in extremis e guadagnarsi il lasciapassare per il paradiso...
La salvezza in questa vita è proprio l'opera di liberazione dal peccato che il singolo cerca di realizzare affidandosi a Dio, e quindi cercando Dio, la Sua presenza nella propria vita, affidandosi a tradizioni religiose-spirituali un po' giudaiche, un po' greche.

Detto questo, c'è qualcuno avvantaggiato? Sì, i disperati e i poveri di spirito.
I primi, disperati per motivi materiali o spirituali, sono quelli che più hanno bisogno di Dio e quindi sono quelli che, per sopravvivere, sono maggiormente spinti a cercarlo, e tutta la loro vita è una lunga conversione.
I secondi, i poveri di spirito, i semplici, hanno il vantaggio di non dover fare troppo i conti con l'ateismo; a loro viene risparmiato il lungo percorso di distruzione della propria fede, disperazione, ricostruzione su altre basi...

E non c'è meritocrazia, nel senso che il merito non è sufficiente a strappare a Dio la vita eterna. Le opere buone sono in fondo realizzate dall'uomo toccato dalla grazia, quindi alla fin fine da Dio stesso.
Ma del resto bisogna però essere nelle condizioni di sentire questo tocco. Essere già in ascolto di Dio, il che presuppone la presenza di quella condizione, sopra descritta, di ricerca e abbandono fiducioso.

viator

Salve kobayashi. Chissà ! Magari hai ragione tu. In tal caso si vedrebbe confermato che fede e logica non possono che fare a pugni per l'eternità. Cosa risaputissima.
Leggo del peccato. Ma, scusa, chi stabilisce cosa sia il peccato ? La coscienza del fedele ? (Mi sembra di no). Il Sommo Pontefice ? La Bibbia ? La Dottrina di qualche religione ? Quello che passa per strada ? Il Dio dell'eterno silenzio che - a quanto sembra - parla solo con le coscienze-anime dei fedeli (mi sembra nuovamente di no) ?.
Che poi disperati e poveri di spirito vengano esclusi d'ufficio dalle liste degli atei.............anche questo singolarissimo dettame...........chi l'ha enunciato o dimostrato ?.
Comunque il tema sarebbe stato quello dell'egualitarismo, non quello della salvezza o della redenzione. Saluti.


Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Kobayashi


Se rileggi bene il post iniziale scritto da te stesso (!) ti renderai conto che il tema è quello dell'egualitarismo in relazione alla vita eterna.
Per cui mi sembra difficile rispondere senza far riferimento alla salvezza.
Chi stabilisce il peccato? Beh, stiamo parlando di cristianesimo o no? E allora si prenderà la tradizione cristiana.
Infine, non ho detto che i poveri di spirito non possono essere atei (ovviamente), ma che tra i devoti, quelli più semplici sono meno soggetti a farsi persuadere dalle critiche dell'illuminismo.

viator

Salve kobayashi. Di egualitarismo, prima ancora che nel testo del mio post iniziale, io parlo nel TITOLO del topic.
Quindi poi, nello stabilire ciò di cui si deve fare spirituale ammenda, occorre riferirsi alla "tradizione" circa il peccato.
Ma come si fa - di fronte alla propria coscienza - a stabilire se si è peccatori "tradizionali" piuttosto che "avanguardisti", "innovatori", "cosmopoliti" etc. etc. ??.
Forse allora occorrerebbe rivolgersi ad un consulente esperto ? Magari con la tonaca ?. Saluti.

Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

sapa

Ciao viator, molto semplicemente io penso che l'egualitarismo, al quale faceva riferimento il tuo autostoppista, sia caratteristica intrinseca del Cristianesimo, in quanto il senso della parola di Cristo è che tutti partiamo dagli stessi blocchi di partenza. Il che non vuol dire che arriveremo tutti insieme e che non ci saranno primi e ultimi, quanto che la corsa non è taroccabile e falsata, l' opportunità viene data a tutti. Scusami se rispondo in modo così poco documentato e senza citazioni dotte, ma a me il senso sembra essenzialmente quello, pur non essendo io un cristiano devoto.

green demetr

Hai ragione Viator, egualitaria un cavolo.
Ma d'altronde sebbene si dica che la gerarchia celeste corrisponda a quella terrena.
E lo dice solo chi c'ha la testa fra le nuvolette con angioletti del cuore, tutti rigorosamente asessuati.
Chi invece, poraccio, anzi sacrilegio! vive a tentoni sulla terra, riconosce che è quella terrena a essere
sinistramente uguale a quella religiosa.
Mi sorprendo che hai ancora dubbi su questo, e direi che lo allargo a tutti questo discorso.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

baylham

Non entro nella contraddizione dell'uguaglianza.
Il nucleo della religione cristiana è che un solo uomo, Gesù, sia un solo Dio.
Questa è la massima o minima disuguaglianza tra gli uomini?
Questo nucleo spiega perché è impossibile essere cristiano per un fedele cristiano.
L'impossibile è l'incantesimo della magia.

baylham

Correggo:
Che l'impossibile sia possibile è l'incantesimo della magia.

bobmax

Citazione di: baylham il 03 Marzo 2021, 09:03:34 AM
Non entro nella contraddizione dell'uguaglianza.
Il nucleo della religione cristiana è che un solo uomo, Gesù, sia un solo Dio.
Questa è la massima o minima disuguaglianza tra gli uomini?
Questo nucleo spiega perché è impossibile essere cristiano per un fedele cristiano.
L'impossibile è l'incantesimo della magia.

Questo è quanto viene proclamato.
Ma non era questo il messaggio di Gesù.

Vi è un cuore pulsante comune ad ogni spiritualità.

La mistica cristiana, vera erede di Gesù, lo esprime affermando che tu, proprio tu, sei il figlio unigenito.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

sapa

Citazione di: bobmax il 03 Marzo 2021, 10:13:59 AM
Citazione di: baylham il 03 Marzo 2021, 09:03:34 AM
Non entro nella contraddizione dell'uguaglianza.
Il nucleo della religione cristiana è che un solo uomo, Gesù, sia un solo Dio.
Questa è la massima o minima disuguaglianza tra gli uomini?
Questo nucleo spiega perché è impossibile essere cristiano per un fedele cristiano.
L'impossibile è l'incantesimo della magia.

Questo è quanto viene proclamato.
Ma non era questo il messaggio di Gesù.

Vi è un cuore pulsante comune ad ogni spiritualità.

La mistica cristiana, vera erede di Gesù, lo esprime affermando che tu, proprio tu, sei il figlio unigenito.
Sono d'accordo, non era quello il messaggio di Gesù. Dio non si è fatto uomo per dimostrare la propria deità, lo scopo di Gesù non era far miracoli.

baylham

Secondo me Gesù era un ebreo ortodosso, riteneva di essere un uomo, figlio di Dio, creatura di Dio, il messia, non di essere Dio. Paolo di Tarso sostiene che Gesù sia Dio.

Sono ateo, altrimenti sono Dio.

bobmax

Citazione di: baylham il 03 Marzo 2021, 11:36:03 AM
Secondo me Gesù era un ebreo ortodosso, riteneva di essere un uomo, figlio di Dio, creatura di Dio, il messia, non di essere Dio. Paolo di Tarso sostiene che Gesù sia Dio.

Sono ateo, altrimenti sono Dio.

Tuttavia un ebreo convinto di portare la Scrittura a compimento.

E il compimento non può che riguardare l'inizio.
Cioè quel "Io sono colui che sono"
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

baylham

Sono convinto che Gesù non pensasse che gli uomini sono divini. Anche la divisione del mondo in bene (Paradiso) e male (Inferno), in buoni e cattivi, fedeli e infedeli va in questo senso.
Questo conferma che Gesù non era egualitario.


A scanso di equivoci, ateo per me significa che nessuna cosa o uomo è divina, che nulla è divino (per favore non associatemi al nichilismo che non condivido affatto).
L'interpretazione alternativa è che ogni cosa, ogni uomo è divino, quindi io sono divino.

bobmax

Secondo me non è pertinente parlare di Gesù in termini di egualitarismo.
Perché in Gesù mi pare evidente l'influsso della filosofia della non dualità.
L'egualitarismo ha senso solo nella dualità.

Con Gesù avviene il compimento della Legge.
Da:
"Io sono colui che sono"
a:
"Ama il prossimo tuo come te stesso"

Perché dovrei amarlo?

Perché è me stesso!
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

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