Credete nel libero arbitrio?

Aperto da Socrate78, 25 Dicembre 2020, 17:21:25 PM

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Dario

Citazione di: iano il 24 Agosto 2023, 14:45:49 PMDal punto di vista di chi deve esercitare il libero arbitrio ciò che conta è poter prevedere in modo efficace, cioè con buona approssimazione, gli eventi, e perchè ciò possa accadere non solo non è strettamente necessario che il mondo sia deterministico, ma anzi ciò renderebbe impossibile una libera scelta.
Si può dimostrare che gli eventi non sono prevedibili nemmeno in un mondo determinista. Per lo meno gli eventi che dipendono da esseri senzienti, in quanto l'essere senziente è imprevedibile. Per questo se il mondo fosse determinista ( e non si può dimostrare che lo è ) sarebbe un determinismo debole, dove si è presente il destino, ma è inconoscibile.
Brevi video di Filosofia, Psicologia e Religione:
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https://www.youtube.com/channel/UCmwD_FPN0TDF5yZFnaik-mg
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Alberto Knox

#256
Citazione di: Dario il 24 Agosto 2023, 17:09:40 PMSi può dimostrare che gli eventi non sono prevedibili nemmeno in un mondo determinista. Per lo meno gli eventi che dipendono da esseri senzienti, in quanto l'essere senziente è imprevedibile. Per questo se il mondo fosse determinista ( e non si può dimostrare che lo è ) sarebbe un determinismo debole, dove si è presente il destino, ma è inconoscibile.
ti farà piacere sapere che  ho ascoltato i tuoi video su youtube, in particolare "complessità e Tao ep 2" complimenti per l'entusiasmo che traspare nel video , non ho però capito che cos'è un sistema complesso dalla tua spiegazione,cioè tu dici, un sistema complesso fa parte di quei sistemi in cui l'insieme è più grande della somma delle sue parti, non lo si può scomporre in particolari e studiare i singoli "pezzi" che lo compongono per capire il funzionamento del sistema, e hai fatto l'esempio del motore dicendo "come invece in un motore si può fare..."  ma se io trovo tutti i componenti di un motore sul pavimento non posso sapere come funziana il motore e non essendo un meccanico forse non capirei nemmeno che quelli sono i pezzi di un motore!. E così l'esempio non regge, devi fare esempi di cosa è un sistema complesso se vuoi che l'ascoltatore capisca, un sistema complesso può essere un essere vivente, una galassia a spirale , la rifrazione di un fascio di luce, l'arcobaleno  e poi vedere le differenze, una galassia a spirale e complessa e organizzata eppure si è originata senza geni che la specificono come nel caso di un essere vivente, la differenza è fra organizzazione specificata e organizzazione data da forze e leggi fisiche. Dire sistema complesso di per sè non significa niente per uno che non sa che cosa intendi. E poi mi spieghi come mai nel tao the ching che è stato scritto da Lao tzu nel VI secolo a.c. vi si legge " un bravo scienziato ..." se si  è di fatto cominciato a parlare di scienza e scienziati solamente dopo Newton? dopo il 1600 d.c?  non era meglio dire "un interpretazione moderna del tao the ching dice che un bravo scienziato...."?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

#257
Per me il l.a. è il valore che la vita ha "necessariamente" aggiunto alla materia deterministica. È il paradosso per cui un insieme di cause deterministiche costringe a fare delle scelte che non sono deterministicamente prevedibili. È il margine di libertà di un organismo che può esistere solo in condizioni rigorosamente determinate.

È paradossale, ma c'è. Ma più che come media tra caso e necessità, entro cui descrittivamente si colloca, lo vedo ontologicamente come un elemento trascendentale della materia, incarnato in quel barlume di autocoscienza che ogni vivente possiede in maniera maggiore o minore e che lo costringe, per sopravvivere, a fare delle scelte.

Le quali a loro volta hanno un range ristretto, ma non inesistente, di libertà.  Range che, concordo con Jacopus, si dilata passando dall'istinto all'etica.

Lo si può interpretare anche come un punto di crisi, di debolezza, del determinismo, laddove la somma reale supera la somma algebrica delle parti, lo scherzo evolutivo che l'emergere di una psiche ha giocato al caso evolutivo e ai suoi meccanismi determinati.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Dario

#258
Ciao
Citazione di: Alberto Knox il 25 Agosto 2023, 01:34:58 AMti farà piacere sapere che  ho ascoltato i tuoi video su youtube, in particolare "complessità e Tao ep 2" complimenti per l'entusiasmo che traspare nel video , non ho però capito che cos'è un sistema complesso dalla tua spiegazione,cioè tu dici, un sistema complesso fa parte di quei sistemi in cui l'insieme è più grande della somma delle sue parti, non lo si può scomporre in particolari e studiare i singoli "pezzi" che lo compongono per capire il funzionamento del sistema, e hai fatto l'esempio del motore dicendo "come invece in un motore si può fare..."  ma se io trovo tutti i componenti di un motore sul pavimento non posso sapere come funziana il motore e non essendo un meccanico forse non capirei nemmeno che quelli sono i pezzi di un motore!. E così l'esempio non regge, devi fare esempi di cosa è un sistema complesso se vuoi che l'ascoltatore capisca, un sistema complesso può essere un essere vivente, una galassia a spirale , la rifrazione di un fascio di luce, l'arcobaleno  e poi vedere le differenze, una galassia a spirale e complessa e organizzata eppure si è originata senza geni che la specificono come nel caso di un essere vivente, la differenza è fra organizzazione specificata e organizzazione data da forze e leggi fisiche. Dire sistema complesso di per sè non significa niente per uno che non sa che cosa intendi. E poi mi spieghi come mai nel tao the ching che è stato scritto da Lao tzu nel VI secolo a.c. vi si legge " un bravo scienziato ..." se si  è di fatto cominciato a parlare di scienza e scienziati solamente dopo Newton? dopo il 1600 d.c?  non era meglio dire "un interpretazione moderna del tao the ching dice che un bravo scienziato...."?
Scusate il piccolo OT.. Ciao innanzi tutto grazie. Mi sembra di capire che cerchi una definizione più tecnica ed esaustiva di sistema complesso, quella arriverà. E' una definizione per addetti ai lavori ed è complessa, ma mi pare di capire che sei ben oltre questo livello  ;D   comunque non è una definizione semplice, nel senso che c'è un accesa diatriba su cosa sia precisamente un sistema complesso.
https://ifisc.uib-csic.es/en/publications/what-is-a-complex-system-after-all/
Una scorciatoia potrebbe essere il sistema complesso è un sistema dotato di comportamento emergente, ma anche li sarebbe spostare il problema perchè "emergente" è un altro termine di cui si sta ancora cercando una definizione. Una definizione più semplice è "ciò che sfugge alla mente umana", ma anche li non è assoluto perchè ciò che sfugge oggi potrebbe non sfuggire domani.


Per quanto riguarda lo scienziato si, lo trovi scritto nel Tao Te Ching e in cina anticamente esisteva una figura assimilabile allo scienziato, che è stata tradotta come scienziato, ma poteva essere anche tradotta come alchimista, si tratta di colui che scriveva i biji. Ti lascio linkato il video del Tao Te Ching nel punto in cui dice bravo scienziato. La traduzione ovviamente è di questi tempi quindi usa la parola scienziato (anche perchè senza questa parola sarebbe intraducibile visto che il termine alchimista non è del tutto appropriato, non trovo adesso il nome della persona spero di riuscire a trovarlo)
https://youtu.be/JFBsiqk_nq4?t=1291
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Dario

Citazione di: Ipazia il 25 Agosto 2023, 07:19:45 AMPer me il l.a. è il valore che la vita ha "necessariamente" aggiunto alla materia deterministica. È il paradosso per cui un insieme di cause deterministiche costringe a fare delle scelte che non sono deterministicamente prevedibili. È il margine di libertà di un organismo che può esistere solo in condizioni rigorosamente determinate.

È paradossale, ma c'è. Ma più che come media tra caso e necessità, entro cui descrittivamente si colloca, lo vedo ontologicamente come un elemento trascendentale della materia, incarnato in quel barlume di autocoscienza che ogni vivente possiede in maniera maggiore o minore e che lo costringe, per sopravvivere, a fare delle scelte.

Le quali a loro volta hanno un range ristretto, ma non inesistente, di libertà.  Range che, concordo con Jacopus, si dilata passando dall'istinto all'etica.

Lo si può interpretare anche come un punto di crisi, di debolezza, del determinismo, laddove la somma reale supera la somma algebrica delle parti, lo scherzo evolutivo che l'emergere di una psiche ha giocato al caso evolutivo e ai suoi meccanismi determinati.
Quindi attribuisci il libero arbitrio all'ignoranza che abbiamo di tutte le concause?
Brevi video di Filosofia, Psicologia e Religione:
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Jacopus

#260
Citazione di: Dario il 25 Agosto 2023, 08:20:43 AMQuindi attribuisci il libero arbitrio all'ignoranza che abbiamo di tutte le concause?

Rispondo alla domanda rivolta ad Ipazia, poi Ipazia è libera di scrivere, ovviamente. La risposta è no. Il libero arbitrio intanto dovrebbe chiamarsi libera volontà poiché l'arbitrio in italiano ha assunto un significato negativo. Il no invece si giustifica sulla base del fatto che noi siamo "parzialmente liberi di agire" perché abbiamo una struttura neurale complessa, che rende possibile la facoltà di pensare altrimenti, facoltà che si scontra con le nostre abitudini o pattern comportamentali e che non è presente allo stesso modo nei singoli individui, per cui esistono soggetti più o meno liberi di agire. Inoltre come ho già detto, le nostre convinzioni, una volta interiorizzate diventano così forti da diventare vere, poiché il metterle in dubbio ci renderebbe identitariamente fragili e pertanto si può affermare che, nei singoli individui è vero sia il determinismo che la libera volontà o il fatalismo e quella credenza condiziona il nostro agire. Il fatto di non essere totalmente determinati è semplicemente dimostrato dalle diversissime società storiche e contemporanee, organizzate dall'uomo e dagli insegnamenti, miti e credenze che l'uomo ha sviluppato nel corso dei secoli. L'influenza della cultura ha ulteriormente dilatato gli aspetti libero-decisionali dell'uomo, che vede in questi diversi approcci alla vita una necessità/possibilità di scelta. Ulteriore precisazione: ciò non significa che siamo totalmente liberi, anzi direi che è notevolmente più influente la parte deterministica, ma ciò non esclude la compresenza di una libertà di agire che ricade sul singolo, oltre ovviamente alla presenza del terzo fattore condizionante, il caso. Solo sulla casualità e sulla causalità potrebbe essere valida la affermazione che non conosciamo esattamente tutte le variabili e che una volta conosciute saremmo in grado di definire l'agire umano, ma è appunto evidente che quel progetto di definizione causale della casualità e della causalità si scontrerà prima o poi con il corpo e con il cervello di un homo sapiens, le cui reazioni non corrispondono a quelle di un robot e neppure a quelle di un animale più semplice (per quanto anche gli animali, seppure in misura minore, sono dotati di questi meccanismi di risposta "liberi"). Se vogliamo possiamo definire questa parte soggettiva della nostra interpretazione sul palco della vita come un ulteriore strumento di adattabilità all'ambiente. Se proprio volessimo essere deterministi allora dovremmo dire che tutto ciò che ci fa agire, determinismo, libera volontà e caso, sono fondati su un principio deterministico fondante che è l'adattamento all'ambiente finalizzato ad una sopravvivenza ottimale.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

#261
Citazione di: Jacopus il 25 Agosto 2023, 08:55:25 AMSe proprio volessimo essere deterministi allora dovremmo dire che tutto ciò che ci fa agire, determinismo, libera volontà e caso, sono fondati su un principio deterministico fondante che è l'adattamento all'ambiente finalizzato ad una sopravvivenza ottimale.
...che a sua volta è fondato sulla casualità delle mutazioni genetiche.
In effetti si può fondare tutto sul determinismo senza giungere a contraddizioni logiche, però secondo me il punto debole del determinismo è che ha a suo fondamento l'essere, per cui dovrebbe essere un essere ''ben determinato'', cioè precisamente ben definito  prima di tutto, e che vi siano quindi oggetti dalla natura non sfumata,
che rendono sfumate in pratica le cause.
La libera volontà  genera la stessa imprevedibilità del lancio di una moneta, che è del tutto indistinguibile dall'imprevedibilità del puro caso.
Il viceversa non sembra essere logicamente vero, non possiamo cioè simulare il determinismo col caso.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Alberto Knox

Citazione di: Dario il 25 Agosto 2023, 08:17:51 AMUna scorciatoia potrebbe essere il sistema complesso è un sistema dotato di comportamento emergente, ma anche li sarebbe spostare il problema perchè "emergente" è un altro termine di cui si sta ancora cercando una definizione. Una definizione più semplice è "ciò che sfugge alla mente umana", ma anche li non è assoluto perchè ciò che sfugge oggi potrebbe non sfuggire domani.
cercherò di rispondere restando nella linea del tema di discussione senza andare hot. Si è parlato molto di determinismo benchè il mondo appaia caotico in certe circostanze ci è chiaro che nel suo insieme l'universo è tutt altro che casuale . Ritroviamo degli schemi, e li codifichiamo in leggi fisiche che hanno un potere predittivo reale , un pò d'appertutto. Ma l'universo è anche tutt'altro che semplice; possiede un tipo sottile di complessità che lo colloca a mezza via fra la semplicità da un lato e la causalità dall altro. Si può esprimere questa sua qualità dicendo che esso ha una complessità organizzata .Ci sono stati molti tentativi di catturare sul piano matematico questa "organizzazione" così sfuggente, uno di tali tentativi comporta quello che il suo autore, Charles Bennett, chiama profondità logica. La profondità logica ha a che fare più con la qualità o col valore dell informazione necessaria per specificare un sistema  che con la sua quantità. La profondità logica si applica , ovviamente, ai sistemi biologici, che costituiscono gli esempi più evidenti di complessità organizzata perchè non è plausibile che possano avere origine se non attraverso una catena di processi molto lunga e complicata. Per secoli gli scienziati hanno parlato di "ordine nell universo" alla buona, senza una chiara distinzione fra ordine semplice e ordine complesso. Ma l'ordine del cosmo  è qualcosa di più di una semplice regolarità irregimentanta, è anche una complessità organizzata e profondità logica.  Il mondo abbonda di sistemi profondi che portano i segni di un lavoro enorme svolto per dar loro forma ed è questo tipo di complessità a dare all universo il suo carattere aperto e a permettere l'esistenza di esseri umani dotati di libero arbitrio. Non c'è un determinismo irregimentato in natura, tutto deve essere aperto a nuove possibilità.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

bobmax

È emblematico come facilmente si produca un profluvio di parole, pur di nascondere l'inconsistenza del pensiero.
Il pensiero è inconsistente quando scorre incurante delle proprie contraddizioni.

Penso che ciò sia naturale, perché è pressoché impossibile evitare sempre di contraddirsi.
Tuttavia, è proprio il riconoscere le proprie contraddizioni ciò che permette di proseguire nella ricerca.

La diatriba su determinismo forte o debole è un esempio di inconsistenza.
È inconsistente perché le premesse sono errate. Cioè non considerano né come il mondo funziona e neppure in cosa consista la libertà.
E non lo considerano probabilmente per l'incapacità di reggerne l'orrore...

Cadendo così inevitabilmente in un loop di contraddizioni.

Perché il mondo funziona solo per necessità o, a darlo per possibile, per caso.

Mentre libertà è essere una origine incondizionata di eventi.

E quel "essere" va tenuto ben fermo!

Non importa quanto mimino sia quell'essere, ci deve essere!

E invece si disquisisce su determinismo forte e debole... Che non c'entrano niente!

Perché è proprio il determinismo che non c'entra.
Bensì la necessità e il caso. Dove non c'è assolutamente nessun essere!

Inoltre il caso, chi ne ammette la esistenza probabilmente non ha idea di cosa ciò significhi.

Perché il caso è l'irruzione del Caos!

Almeno che... come io credo, non vi sia in realtà alcuna irruzione...

Perché il Caos è lo stesso Uno.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

niko

#264
Siamo liberi quando il passato non e' causa del futuro.

Senza la libera' volonta', il mondo non cesserebbe di esistere, sarebbe semicemente diverso da quello che e'.

La terra e' stata deserta, senza vita in passato, e puo' passato, e puo' benissimo tornare ad esserlo in futuro.

Il determinismo funziona benissimo, nei deserti.

Nei posti dove c'e' la vita invece, invece, il determinismo continua a funzionare, ma non basta piu' di per se' stesso e da solo a spiegare il mondo: diventa ragione necessaria, a spiegarlo, ma non sufficiente.

Il che significa che noi non creiamo e non determiniamo il mondo in toto, ma una sua forma specifica emergente su tutte le altre, il suo essere proprio quello che e' e non altro, la sua ipseita'.

Proprio a partire dalla contraddizione insita nel suo voler conservarsi e voler cessare contemporaneamente, nel suo voler essere-con-l'oggetto, nel suo avere l'oggetto come risorsa, come possibilita' di una continuazione in fondo indifferente perche' problematica, oggetti circostanti per poter continuare a volere, e dunque a soffrire, la volonta' "deve" capire che non vuole ne' conservarsi ne' cessare: vuole divenire.

Il tempo non lo subiamo, ma ce l'abbiamo dentro, lo siamo.

Ci adattiamo a un ambiente a sua volta mutevole, e, soprattutto laddove non creiamo, siamo costretti a inseguire, le creazioni altrui o del "caso", e quindi in molte situazioni la nostra conservazione non e' compatibile con la nostra sopravvivenza, ne' tantomeno con il nostro benessere.

Il tempo tutto conserva e tutto cambia, e' l'istanza insieme conservativa ed enantiodromica della realta'; e, in fondo, la gioia, lo stare bene, e' invocare in quanto significative per noi stessi le facolta' conservative e ciclico-ripetitive del tempo (chi sta bene, dice: ancora, ancora, ancora), la sofferenza, lo stare male, quelle mutevoli, riplasmative e invertitrici (chi sta male dice: basta, basta, basta). In realta' quelli che "stanno" bene, e quelli che "stanno", male, vogliono entrambi la stessa cosa, ma non la vogliono in entrambi i suoi aspetti. Ci vuole il tempo, la sopportabita' storica della contraddizione in quanto dispiegata in momenti diffetenti, per volere il tempo.
La risorsa universale ed ubiquitariamente dispiegata per la conservazione, e per la sovversione.

L'oggetto di conoscenza e' teoretico, e' teatrale, e' eminentemente visivo, si impone sulla volonta' -io al limite forse conosco quello che voglio, ma certo non voglio quello che conosco, cioe' assumo le mie conoscenze per oggettive, per vere a prescindere dalla mia volonta'- ma proprio perche' l'oggetto di conoscenze e' lo stato deterministico e disentropico del mondo, e' il passato.

E il passato non satura tutto il tempo. O meglio, non dovrebbe. Ci sono cose che non conosco. O almeno, che non conosco con altrettanta certezza rispetto a come conosco il passato. Le cose del futuro. Su cui si estende il campo d'azione della mia proggettualita'.




Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

#265
Citazione di: Dario il 25 Agosto 2023, 08:20:43 AMQuindi attribuisci il libero arbitrio all'ignoranza che abbiamo di tutte le concause?

No, questa sarebbe un'interpretazione metafisica (tutto-nulla, vero-falso, on-off) della "libertà di agire" che, concordo con Jacopus, rende meglio l'idea del margine su cui l'"arbitrio" insiste.

Un'escrescenza anche temporale, con la sua imprevedibilità, come fatto notare da niko, capace di falsificare l'onnipotenza di qualsiasi nume. Imprevedibilità che è terreno ottimo per esercitare i propri quanti di libertà, scommettendo su un futuro tra i tanti possibili. Perfino egualitaria nella sua (relativa) incorruttibilità originaria, resistente pure agli affaristi stregoni.

Insistere sulla "causalità" porta acqua al mulino degli assoluti metafisici, con le loro regressioni infinite, lontanissimi dalla mia visione del mondo e penso pure dalla realtà evolutiva che è fatta di continui aggiustamenti in opera: "statistici" (selezione) e deliberatamente coscienti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Dario

Citazione di: Alberto Knox il 25 Agosto 2023, 11:27:37 AMcercherò di rispondere restando nella linea del tema di discussione senza andare hot. Si è parlato molto di determinismo benchè il mondo appaia caotico in certe circostanze ci è chiaro che nel suo insieme l'universo è tutt altro che casuale . Ritroviamo degli schemi, e li codifichiamo in leggi fisiche che hanno un potere predittivo reale , un pò d'appertutto. Ma l'universo è anche tutt'altro che semplice; possiede un tipo sottile di complessità che lo colloca a mezza via fra la semplicità da un lato e la causalità dall altro. Si può esprimere questa sua qualità dicendo che esso ha una complessità organizzata .Ci sono stati molti tentativi di catturare sul piano matematico questa "organizzazione" così sfuggente, uno di tali tentativi comporta quello che il suo autore, Charles Bennett, chiama profondità logica. La profondità logica ha a che fare più con la qualità o col valore dell informazione necessaria per specificare un sistema  che con la sua quantità. La profondità logica si applica , ovviamente, ai sistemi biologici, che costituiscono gli esempi più evidenti di complessità organizzata perchè non è plausibile che possano avere origine se non attraverso una catena di processi molto lunga e complicata. Per secoli gli scienziati hanno parlato di "ordine nell universo" alla buona, senza una chiara distinzione fra ordine semplice e ordine complesso. Ma l'ordine del cosmo  è qualcosa di più di una semplice regolarità irregimentanta, è anche una complessità organizzata e profondità logica.  Il mondo abbonda di sistemi profondi che portano i segni di un lavoro enorme svolto per dar loro forma ed è questo tipo di complessità a dare all universo il suo carattere aperto e a permettere l'esistenza di esseri umani dotati di libero arbitrio. Non c'è un determinismo irregimentato in natura, tutto deve essere aperto a nuove possibilità.
Non posso che essere d'accordo. Però anche la definizione di complessità organizzata non è unanime. Morin perde parecchio tempo a discutere dei sistemi organizzati.
Citazione di: Ipazia il 25 Agosto 2023, 17:56:45 PMNo, questa sarebbe un'interpretazione metafisica (tutto-nulla, vero-falso, on-off) della "libertà di agire" che, concordo con Jacopus, rende meglio l'idea del margine su cui l'"arbitrio" insiste.

Un'escrescenza anche temporale, con la sua imprevedibilità, come fatto notare da niko, capace di falsificare l'onnipotenza di qualsiasi nume. Imprevedibilità che è terreno ottimo per esercitare i propri quanti di libertà, scommettendo su un futuro tra i tanti possibili. Perfino egualitaria nella sua (relativa) incorruttibilità originaria, resistente pure agli affaristi stregoni.

Insistere sulla "causalità" porta acqua al mulino degli assoluti metafisici, con le loro regressioni infinite, lontanissimi dalla mia visione del mondo e penso pure dalla realtà evolutiva che è fatta di continui aggiustamenti in opera: "statistici" (selezione) e deliberatamente coscienti.
Mi piacerebbe di più comprendere questa visione che hai


Citazione di: bobmax il 25 Agosto 2023, 11:33:41 AMÈ emblematico come facilmente si produca un profluvio di parole, pur di nascondere l'inconsistenza del pensiero.
Il pensiero è inconsistente quando scorre incurante delle proprie contraddizioni.

Penso che ciò sia naturale, perché è pressoché impossibile evitare sempre di contraddirsi.
Tuttavia, è proprio il riconoscere le proprie contraddizioni ciò che permette di proseguire nella ricerca.

La diatriba su determinismo forte o debole è un esempio di inconsistenza.
È inconsistente perché le premesse sono errate. Cioè non considerano né come il mondo funziona e neppure in cosa consista la libertà.
E non lo considerano probabilmente per l'incapacità di reggerne l'orrore...

Cadendo così inevitabilmente in un loop di contraddizioni.

Perché il mondo funziona solo per necessità o, a darlo per possibile, per caso.

Mentre libertà è essere una origine incondizionata di eventi.

E quel "essere" va tenuto ben fermo!

Non importa quanto mimino sia quell'essere, ci deve essere!

E invece si disquisisce su determinismo forte e debole... Che non c'entrano niente!

Perché è proprio il determinismo che non c'entra.
Bensì la necessità e il caso. Dove non c'è assolutamente nessun essere!

Inoltre il caso, chi ne ammette la esistenza probabilmente non ha idea di cosa ciò significhi.

Perché il caso è l'irruzione del Caos!

Almeno che... come io credo, non vi sia in realtà alcuna irruzione...

Perché il Caos è lo stesso Uno.

Non è una contraddizione. Non puoi provare che il mondo è deterministico o non deterministico. Puoi credere che sia o uno o l'altro. Io credo nell'essere e nel non determinismo, ma se anche fosse deterministico, si tratterebbe di un determinismo debole (ovviamente la prova di ciò sarebbe inutile in un mondo non deterministico, forse è questa la contraddizione che hai colto?). In secondo luogo sarebbe carino mostrare la contraddizione e non semplicemente accusare che ci sia :D.
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iano

#267
Citazione di: Dario il 25 Agosto 2023, 08:17:51 AMUna scorciatoia potrebbe essere il sistema complesso è un sistema dotato di comportamento emergente, ma anche li sarebbe spostare il problema perchè "emergente" è un altro termine di cui si sta ancora cercando una definizione. Una definizione più semplice è "ciò che sfugge alla mente umana", ma anche li non è assoluto perchè ciò che sfugge oggi potrebbe non sfuggire domani.



Intanto azzarderei che la complessità è relativa a noi, e noi siamo quelli a cui la realtà emerge a causa della nostra interazione con essa, per cui non dovrebbe esserci una emergenza assoluta da candidare ad oggetto metafisico.
E in che modo emerge?
C'è solo un modo o tanti?
mi sembra ragionevole pensare tanti, appunto,  e uno di questi è ciò che chiamiamo essere.
Se così stanno le cose non dovremmo fissarci tanto sull'essere come centrale, ma solo come uno dei tanti modi in cui si presenta a noi la realtà, o uno dei modi in cui emerge.
Detta così la questione sembra fin troppo facile, ma noi dobbiamo puntare alla semplicità prima ancora che alla credibilità, perchè per ricredersi c'è sempre tempo.

Direi che stiamo vivendo una transizione non ancora compiuta, che ha abbandonato ormai il punto di partenza del ''credo se lo vedo'' che privilegiava l'essere come emergenza, verso una pluralità di emergenze.
Potremmo ipotizzare una realtà in sè complessa, per cui ciò cui possiamo accedere non sono altro che emergenze di diverso grado, avendo avuto fino ad un certo punto accesso ad uno solo di essi, l'essere.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

bobmax


@Dario 

Determinismo significa possibilità di determinare. Ossia che è possibile determinare ciò che avverrà.

Viceversa un evento è necessario quando era necessario avvenisse.

Se non capisci la differenza è inutile continuare.

Ti lascio ai tuoi sollazzi.
Sei in buona compagnia.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Dario

Citazione di: bobmax il 25 Agosto 2023, 18:26:10 PM@Dario

Determinismo significa possibilità di determinare. Ossia che è possibile determinare ciò che avverrà.

Viceversa un evento è necessario quando era necessario avvenisse.

Se non capisci la differenza è inutile continuare.

Ti lascio ai tuoi sollazzi.
Sei in buona compagnia.
Forse non capisci tu, un computer è una macchina deterministica, ma non puoi determinare l'esito di un programma. Quindi se limiti il determinismo alla tua definizione è già stato dimostrato matematicamente che non esiste. Ti consiglio di controllare cos''è l'indecidibilità dell'halting problem. e ti consiglio di usare un po più di educazione
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