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Credere nella Scienza

Aperto da Ipazia, 03 Marzo 2023, 08:21:03 AM

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green demetr

Citazione di: Pensarbene il 03 Marzo 2023, 09:08:39 AMDa quando hanno scoperto le aree"mistiche" del cervello,i recettori del cannabinolo, la presenza continua e l'importanza delle endorfine..io ho dedotto che l'essere umano è biologicamente preposto e quanto mai adattato a in certo tipo di fede e di religione.
Anzi,direi che è geneticamente magico-religioso,amante delle fede(verso qualsiasi cosa,anche contraria alle altre!),delle esperienze strane,di illuminazioni e blackout.
Perché discuterne negli stessi termini?
Non è una critica ipazia, è una deduzione logica:bisognerebbe parlarne in termini di doping e droghe storiche  e preistoriche,biogenetici e biochimici.
Volevi dire da quando hanno deciso di aver scoperto sulla base di niente, che le idee siano associabile ad un puntino di luce rossa sui loro monitor.
Come a dire che se penso bove e se penso albero, poichè il puntino è acceso, è la stessa cosa.... ??? irrecuperabili! voi uomini-macchina.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Ipazia il 03 Marzo 2023, 08:21:03 AM"Una delle cose più cretine in assoluto che si sentono dire di questi tempi è "Io credo nella scienza". Se la scienza fosse una questione di credo si chiamerebbe religione. Invece si tratta di mettere sempre in discussione, di dubitare e di verificare che dietro a un'ipotetica causa non ci sia un bel giro di soldi".

https://www.byoblu.com/2021/12/18/perche-credere-nella-scienza-e-antiscientifico/

La covidemia rappresenta un esempio magistrale di cortocircuito logico tra scienza e $cienza, menzogna e verità, cattiva fede e buona, la quale ultima rimanda alla citazione di Marx, sulla via dell'inferno lastricata di buone intenzioni.

Ci siamo ancora dentro, ma già le mirabolanti promesse della "scienza" covidemica hanno sommato una quota di bufale sbufalate da rendere gli affaristi stregoni meritevoli di un legittimo sospetto sul loro operato. Se ciò non accade non è questione scientifica, ma metafisica: la fede nella Scienza.

Divenuta appunto una religione, il vitello d'oro della modernità; l'Anticristo della superstizione scientista, che con raffinata tecnica rna messaggera ha alterato fin nel suo dna la natura genetica veritativa della scienza.

Un Anticristo così sfacciatamente blasfemo e corrotto da aver spalancato la via verso la morte del dio della modernità che aveva affossato il Dio di Abramo: la Scienza.
Ciao Ipazia, devo dire che byoblu è migliorato parecchio.
Ora riesco a seguirlo, sarà per la presenza dell'Orso Bruno, ma anche di altri vlogger che finalmente hanno visibilità.
Non capisco pertanto perchè stai impazzendo a rispondere a questo popolo equino, i dati scientifici sono disponibile a iosa ormai.
Me l'ero perso ma infine la Pfizer ha dovuto rendere pubblici i loro studi, questa gente sapeva dai trials fin dall'inizio che i vaccini non avrebbero fermato proprio nulla.
Naturalmente come ogni influenza umana dalla presitoria ad oggi, l'influenza diventa endemica.
Considerazioni banali, che francamente non capisco bene quale scienza dobbiamo consultare ulteriormente.
Comunque fai bene a porre la domanda, dando per scontato che ovviamente non bisogna fidarsi della scienza, perchè la scienza da solo dei numeri, e i numeri dicono che la pandemia non è mai stata fermata, e che si è fermata solo quando è diventata endemica.
Ma direi di passare allo step successivo, perchè hanno bisogno che la gente si fidi?
Ho notato che c'è stato uno step successivo nei si vax che mi circondano: alla notizia della commisione di indagine in Abruzzo (che conoscendo la mia gente, sarà la solita pagliata degenerante), sono diventati paonazzi.
Solo quando hanno saputo che la notizia era data da byoblu, si sono tranquillizzati, se non lo dice la RAI allora è una sciocchezza.
Voglio dire che la fede non è semplicemente una questione della nuova metafisica teologica (con teologia politica annessa), è proprio una questione di rilevanza identitaria e quindi psicologica.
Siamo di fronte ad un caso di allucinazione collettiva, non si tratta più semplicemente di ipnosi.
La differenza è che la "psicosi" in cui queste persone si travano ad essere, sta diventando proprio schizofrenia clinica.
Spero non stia accadendo anche dalle tue parti, ma mi sto preoccupando tantissimo, i sintomi dei "fuori dal tempo" come lamentava già Binswanger, cominciano a produrre fenomeni fisici.
Ecco per essere ancora più precisi ho sviluppato la teoria che il popolo asino, forse è meglio non dargli dell'asino, sennò si impiccano (ormai è conoscenza scientifica tra il numero di schizo e di suicidi in decisa ascesa).
Purtroppo questa era la premessa necessaria.
A questo punto perchè chiedono la fede?
In parte è già chiaro, perchè questa gente non può più fare marcia indietro.
Farlo significherebbe distruggere la loro identità.
Questo naturalmente è la fine dell'epoca della ragione.
Siamo entrati nell'epoca dell'ibridazione.
Mi sto riferendo alla nuova strategia dell'Organizzazione della Sanità Mondiale, che consiglia a questi che non possono tornare indietro, di vaccinarsi lo stesso, anche se sono già guariti a livello naturale.  ???
Ora è tutto molto chiaro.
La pscicologia sociale che ha ideato e compiuto questa strategia già esiste Claudia.
Ma appunto visto quanto scritto sopra, ormai questa è una cosa che solo le persone razionali possono capire, ossia coloro che hanno una identità abbastanza forte da non essere fuorviati dai discorsi politici, non è nemmeno cara Ipazia questione di cultura.

Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

Scoprire che chi è preposto al massimo bene, la salute umana, fa tutto il contrario deve essere un trauma abissale per chi non è vaccinato contro l'ideologia dominante dei "filantropi". Capisco i suicidi e lo sconforto. Quasi una catarsi liberatoria la guerra in Ucraina. Sia per i criminali che per le vittime della sperimentazione. Un nuovo male assoluto, Putin, al posto dei novax. Mentre il male prodotto si caccia sotto il tappeto dell'oblio. Non è un caso se i primi della classe chiamavano la verità, a-letheia.


pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

Citazione di: Claudia K il 06 Marzo 2023, 14:48:48 PMOk per il quadro d'insieme, dove il frazionamento burocratico dei ruoli genera il trionfo della deresponsabilizzazione.
Però - sinceramente - nelle linee guida in ambito medico (semprechè non siano manipolate in sede NON scientifica e soprattutto politica) vedo solo una garanzia. E' la garanzia che ci evita di finire come cavia inconsapevole nelle grinfie di chi, per dimostrare il proprio "genio" inesistente, pensasse di sperimente sue teorie sulla nostra pelle.
Dalla Scienza Medica (e sua Tecnologia) abbiamo dei protocolli ipers-studiati, iper-verificati, e che equivalgono ad un autorevolissimo "consulto preventivo che beneficia della Scienza nel mondo, al suo stato odierno.
Come poi venga piegato e/fuorviato da politica e finanza in questo o quello Stato o in questa o quella Regione Italiana...non è responsabilità della Scienza.
Tanto quanto non è responsabilità della Scienza l'errore o svarione del singolo operatore, tanto in fase diagnostica quanto terapeutica.
E senza mai dimenticare che la Medicina non potrà mai essere una "scienza esatta" , perchè opera sempre su quelle incognite che sono gli organismi individuali e e loro complesssità, che sono tanto vari per quanti siamo noi.
Ma tutto questo è ben noto (e ci mancherebbe!) agli Scienziati, i quali - come ben noto per i vaccini come per qualunque farmaco o terapia - hanno il loro focus sul rapporto male-rimedio, trasformando in linea guida il rimedio statisticamente migliore allo stato dell'arte, e senza mai spacciarlo come "Il Rimedio Certo", ovvio essendo che in una minoranza di casi particolari non rimedi nulla o possa aggiungere malanni al malanno originario o anche portare a morte.
Che poi...bah...io sempre più mi convinco che la deresponsabilizzazione che tu (giustamente) riscontri sia proprio la figlia dell'eccesso di responsabilizzazione spalmato urbi et orbi.
E non la vedo neanche come una vera "deresponsabilizzazione" (perchè alla fine il responsabile o i responsabili di qualunque nefandezza si trovano SE li si cerca), ma piuttosto la vedo come una induzione (involontaria quanto prevedibile) a muoversi il meno possibile per il terrore di sbagliare!  Ad anni luce di distanza dalla Scienza e in qualunque declinazione è ciò di cui trovi prova in ogni apparato pubblico e parapubblico diverso dalla Sanità, in cui è molto più facile sentirsi rispondere "questo è competenza del collega che oggi non c'è" , oppure direttamente "quello che lei chiede non si può fare o comunque IO non posso farlo".
Ma a me non sembra che questo riguardi la Scienza.
Bene, se il quadro generale di insieme ti soddisfa è già qualcosa. Poi dici tra parentesi: " (semprechè non siano manipolate in sede NON scientifica e soprattutto politica)"; questo riferendoti alle giuste garanzie pretese. Ecco, il mio modo di intendere la filosofia come scienza di riferimento include la politica come inscritta in qualche misura alla scienza filosofica che per me coincide con uno status di pensiero che è antitetico a Hegel. Come già detto in altri post io promuovo l'autodeterminazione dell'individuo piuttosto che quella dei popoli, o delle nazioni, e porto fino alle estreme conseguenze questo concetto cercando, nei limiti del possibile, di responsabilizzare l'individuo nelle sue necessità e/o divertimenti. Tanto per capirci, a prescindere dalle giuste e adeguate garanzie, sono io che ho bisogno del medico, non lui di me. Visto che Green Demetr mi ha disturbato oggi su Hegel, lo manderò a quel paese, volevo ragguagliarti sulla questione: Green, o Hegel, pensano che l'essere umano indaghi gratuitamente la natura e io invece no. E' molto semplice la differenza, ma tiene in piedi un sacco di cose. Tra le quali il nostro dialogo. La mia posizione di pensiero sostiene che vi sia un sentimento in te che ti fa indagare nel forum ed intervenire di conseguenza assecondando ragionevolmente il tuo sentimento. La posizione di Hegel è che tu esprima delle valutazioni in merito ai temi del forum solo applicando una sterile indagine razionale e che dopo tu faccia una esternazione in merito. Cioè, mancherebbe la motivazione che ti spinge al forum e a pronunciarti. A me la questione sembra addirittura ridicola, però non lo so, penso di essere l'unico, ma un dubbio ce l'ho. Comunque, a questo è ridotta la filosofia, tanto per dire, spero che la psicologia sia un po' più avanti, e infatti la nascita della psicologia mi sembra quasi un'eresia nei confronti dei diktat filosofici. Riprendo la tua parte finale:
"Che poi...bah...io sempre più mi convinco che la deresponsabilizzazione che tu (giustamente) riscontri sia proprio la figlia dell'eccesso di responsabilizzazione spalmato urbi et orbi.
E non la vedo neanche come una vera "deresponsabilizzazione" (perchè alla fine il responsabile o i responsabili di qualunque nefandezza si trovano SE li si cerca), ma piuttosto la vedo come una induzione (involontaria quanto prevedibile) a muoversi il meno possibile per il terrore di sbagliare!".
Beh, se intendi dire che il terrore di sbagliare, dovuto soprattutto a una legislazione poco rispettosa, ha prodotto quello che dico io sono perfettamente d'accordo. 
Un caro saluto Claudia

Claudia K

Citazione di: daniele22 il 06 Marzo 2023, 21:58:34 PMse intendi dire che il terrore di sbagliare, dovuto soprattutto a una legislazione poco rispettosa, ha prodotto quello che dico io sono perfettamente d'accordo.
Sì certo, intendevo esattamente questo.

Citazione di: daniele22 il 06 Marzo 2023, 21:58:34 PMGreen, o Hegel, pensano che l'essere umano indaghi gratuitamente la natura e io invece no. E' molto semplice la differenza, ma tiene in piedi un sacco di cose. Tra le quali il nostro dialogo. La mia posizione di pensiero sostiene che vi sia un sentimento in te che ti fa indagare nel forum ed intervenire di conseguenza assecondando ragionevolmente il tuo sentimento. La posizione di Hegel è che tu esprima delle valutazioni in merito ai temi del forum solo applicando una sterile indagine razionale e che dopo tu faccia una esternazione in merito. Cioè, mancherebbe la motivazione che ti spinge al forum e a pronunciarti.
La frase che ho messo in neretto non l'ho capita. Non la sto contestando, ma chiedo (se ti va) di esporla più diffusamente. Perchè detta così io ti risponderei che il riflessivo...sì...lo fa proprio noon solo gratuitamente, ma anche del tutto spontaneamente per la sola Curiosità di cercare di orientarsi tra quelli che sono i quesiti eterni della filosofia, che si riassumono in quel "perchè?" che li abbraccia tutti.

Accolgo volentieri, in funzione didascalica, il tuo esempio della mia partecipazione al Forum.
Non c'è alcun "bianco o nero" tra sentimento e razionalità .
Il sentimento è quello già detto : la Curiosità del "perchè?" , e si combina senza collisioni o addirittura drammi con la razionalità del "se aspiro a cercare risposte che non siano autoinganni...non posso che attenermi al ragionevole e comprovabile (o almeno non risibile ictu oculi) e quindi sì, vero: attenermi in una parola alla Razionalità, che...guarda caso...è quella che elettivamente si esprime nell'univoco linguaggio della matematica*, e NON in quello della prosa purtroppo suscettibile di infinite interpretazioni soggettive (in qualunque lingua) della metafisica...tali per cui è abbastanza regolare che qualunque ed autoritenuta sublime dissertazione finisca nel vago più assoluto e magari anche con schermaglie tra "tifosi" dei rispettivi idoli...e talvolta persino quando l'idolo sarebbe lo stesso...
* dove il linguaggio della Matematica resta l'UNICO  a poter APPROCCIARE alla decodifica dell'universo (e mai mi sognerei, da persona del Terzo Millennio di pronunciare un assai diverso <SPIEGARE>).

QUI (questo thread) :
- si parte dal parlare di Scienza per tornare alla (solita) pandemia covid;
- in tema di pandemia vengono ripetute anche affermazioni in perfetto stile qanon ...che insomma...più autoridicolizzatosi di così in soli due anni...è proprio difficile anche per chi ci si impegna!
- se ci sono stati errori della politica (e ogni Stato per sè)...questi sono della poltica e non della scienza;
- la scienza ha perseguito il suo fisiologico iter, che non ha nulla di imbarazzante e che è Etico ogni volta che finalizza il proprio profitto alla congruente risposta ad un bisogno reale e massivo;
- la scienza non ha mai spacciato i vaccini come l'elisir di lunga vita; disse solo che se ti vaccinavi potevi stare un po' più rilassato, e che questo fosse vero è stato dimostrato a livello planetario;
- la scienza non ha mai garantito l'assenza d controindicazioni, e anzi ha fatto il contrario, avvertendo che ...come vale pure per l'acqua di fonte...ci può essere il caso su tot milioni in cui dà reazioni avverse;
- se la politica italiana è arrivata a derive che anche personalmente NON condivido, tipo l'imposizione del vaccino anche ai bambini...continuo RAZIONALMENTE a pensare che questo sia il risultato della provocazione novax, continua e costante e che si era illusa di arrivare chissà dove (poi ci ha batttuto di muso alle prime politiche che sono capitate a tiro);
- e poi tu teorizzi che anche la politica sia scienza...........ma certo che la razionalità si impossessa di me e mi totalizza, nel fronteggiare il solito problema della prosa in qualunque lingua, e cioè quello di stabilire un linguaggio (più esatto possibile) senza il quale non sarà mai possibile intendersi tra umani! (se si vuol parlare proprio di Scienza, poi!)
A questo tengo particolarmente : penso di intendere quel che vuoi dire e l'anelito nobile che lo sostiene! Ma la realtà NON è che la politica sia scienza! Non quella praticata almeno (e non parlo solo di Italia).

Un caro saluto a te, Daniele.

daniele22

Citazione di: Claudia K il 07 Marzo 2023, 02:22:12 AMSì certo, intendevo esattamente questo.
La frase che ho messo in neretto non l'ho capita. Non la sto contestando, ma chiedo (se ti va) di esporla più diffusamente. Perchè detta così io ti risponderei che il riflessivo...sì...lo fa proprio noon solo gratuitamente, ma anche del tutto spontaneamente per la sola Curiosità di cercare di orientarsi tra quelli che sono i quesiti eterni della filosofia, che si riassumono in quel "perchè?" che li abbraccia tutti.
Accolgo volentieri, in funzione didascalica, il tuo esempio della mia partecipazione al Forum.
Non c'è alcun "bianco o nero" tra sentimento e razionalità .
Il sentimento è quello già detto : la Curiosità del "perchè?" , e si combina senza collisioni o addirittura drammi con la razionalità del "se aspiro a cercare risposte che non siano autoinganni...non posso che attenermi al ragionevole e comprovabile (o almeno non risibile ictu oculi) e quindi sì, vero: attenermi in una parola alla Razionalità, che...guarda caso...è quella che elettivamente si esprime nell'univoco linguaggio della matematica*, e NON in quello della prosa purtroppo suscettibile di infinite interpretazioni soggettive (in qualunque lingua) della metafisica...tali per cui è abbastanza regolare che qualunque ed autoritenuta sublime dissertazione finisca nel vago più assoluto e magari anche con schermaglie tra "tifosi" dei rispettivi idoli...e talvolta persino quando l'idolo sarebbe lo stesso...
* dove il linguaggio della Matematica resta l'UNICO  a poter APPROCCIARE alla decodifica dell'universo (e mai mi sognerei, da persona del Terzo Millennio di pronunciare un assai diverso <SPIEGARE>).
QUI (questo thread) :
- si parte dal parlare di Scienza per tornare alla (solita) pandemia covid;
- in tema di pandemia vengono ripetute anche affermazioni in perfetto stile qanon ...che insomma...più autoridicolizzatosi di così in soli due anni...è proprio difficile anche per chi ci si impegna!
- se ci sono stati errori della politica (e ogni Stato per sè)...questi sono della poltica e non della scienza;
- la scienza ha perseguito il suo fisiologico iter, che non ha nulla di imbarazzante e che è Etico ogni volta che finalizza il proprio profitto alla congruente risposta ad un bisogno reale e massivo;
- la scienza non ha mai spacciato i vaccini come l'elisir di lunga vita; disse solo che se ti vaccinavi potevi stare un po' più rilassato, e che questo fosse vero è stato dimostrato a livello planetario;
- la scienza non ha mai garantito l'assenza d controindicazioni, e anzi ha fatto il contrario, avvertendo che ...come vale pure per l'acqua di fonte...ci può essere il caso su tot milioni in cui dà reazioni avverse;
- se la politica italiana è arrivata a derive che anche personalmente NON condivido, tipo l'imposizione del vaccino anche ai bambini...continuo RAZIONALMENTE a pensare che questo sia il risultato della provocazione novax, continua e costante e che si era illusa di arrivare chissà dove (poi ci ha batttuto di muso alle prime politiche che sono capitate a tiro);
- e poi tu teorizzi che anche la politica sia scienza...........ma certo che la razionalità si impossessa di me e mi totalizza, nel fronteggiare il solito problema della prosa in qualunque lingua, e cioè quello di stabilire un linguaggio (più esatto possibile) senza il quale non sarà mai possibile intendersi tra umani! (se si vuol parlare proprio di Scienza, poi!)
A questo tengo particolarmente : penso di intendere quel che vuoi dire e l'anelito nobile che lo sostiene! Ma la realtà NON è che la politica sia scienza! Non quella praticata almeno (e non parlo solo di Italia).
Un caro saluto a te, Daniele.
Ciao Claudia, alle 2 di notte eri ancora sveglia a scrivere ... complimenti! Quanta energia. Ti faccio pure i complimenti per essere riuscita a rivelarti con un abito diverso da come ti avevo inquadrata nei nostri precedenti incontri ... ti avevo infatti accusata di essere troppo scaltra per i miei gusti e invece ti rivedo ora come una persona curiosa. Tutto nasce in me per il fatto che con l'esperienza della presunta follia di cui parlo nel topic dedicato ho acuito la mia diffidenza, da non confondersi con la supponenza ... la supponenza starebbe infatti nella mia accusa che tu sia scaltra e poco degna. Tale accusa non era arbitraria, ma deriva di cose che solo io forse notavo e che erano plausibili ai miei occhi. Però la mia presunta follia sa che la supponenza è un'arma provocatrice che va usata con cautela, appunto solo a scopo provocatorio.
La frase in neretto ci riporta alla questione sull'oggettività. Hegel è un punto di riferimento importante. Comunque, sono stato rimandato a settembre in filosofia quand'ero a scuola, e in quinta non l'ho proprio studiata; fummo tra l'altro puniti dall'esserci trovati col latino all'orale ... mai successo. Dopo un anno di università capii che non avevo proprio la stoffa dello studente d'accademia e abbandonai. Dopo questo breve inciso, l'oggettività. Qual è la forma autonoma di esistenza dell'oggetto? Non prendo nemmeno in considerazione la deriva da quattro soldi che pretende di correggere "la cosa in sé" di Hegel in "la cosa per noi" introdotta sembra da Wittgenstein. E' in tutto simile all'aggiustamento che fece a suo tempo la chiesa con l'avvento di Copernico. Ah! Perdona se vi ho tacciato di essere tolemaici, ma purtroppo la vedo così e mi sobbarco per ora il peso della detestata superbia, che almeno a me non piace. Ordunque, quando si parla di "oggettivo" c'è un punto critico che io scorgo nel cosa debba intendersi con "forma autonoma" di esistenza. I più, per screditare il mio punto di vista, sostengono che l'albero esiste anche se io non lo guardo. Ora, ti dirò, come si può immaginare che io possa negare tale evidenza? Sarei certamente uno sciocco. Nego invece la "forma autonoma" di esistenza affermando che l'albero esiste solo se nella mia mente esiste la sua idea. Cioè quando l'albero fa parte del mio mondo. Ma questo appartenere alla mia mente sarebbe di natura squisitamente utilitaristico e quindi questo fatto andrebbe a depauperare l'oggetto da una sua forma autonoma di esistenza. In soldoni l'oggetto deriva la sua esistenza da una sua utilità. Naturalmente percorrendo questa via che corrisponde più che altro ad una scelta strategica essa ti costringe ad analizzare quel che esiste nella tua testa ancor prima di quello che c'è là fuori. E quando analizzi cosa sta nella tua testa scopri cose sicuramente interessanti del tipo il legame che c'è tra sensazione e ragione, e molte altre cose ancora.
Continuando la lettura del tuo post e citandoti: "Il sentimento è quello già detto : la Curiosità del perchè?". Saresti dunque rimasta fanciulla Claudia, e per come la penso questo ti rende senz'altro onore. Parli di sentimento, non trovi sia particolare questo sentimento della curiosità? Non trovi che assomigli alla voglia di giocare, che sia cioè un sentimento con tendenza espansiva?
Termino con la politica. La politica dovrebbe attenersi alle regole imposte da questo nuovo sistema copernicano. Nel senso che il dialogo politico è reale quando ci si attenga alle regole che non sono tanto quelle di attenersi ad un linguaggio il più esatto possibile, bensì quelle che pretendono di svelare le motivazioni che tengono in piedi una determinata controversia di cui non sono chiari i motivi. Di questo te ne rendi conto in questo forum quando fai domande per le quali non ricevi risposta. Al giorno d'oggi va di moda macinare tutto, continuare a parlare di sé stessi e fare finta di niente.
Un caro saluto Claudia

Ipazia

Citazione di: green demetr il 06 Marzo 2023, 18:25:04 PMCiao Ipazia, devo dire che byoblu è migliorato parecchio.
Ora riesco a seguirlo, sarà per la presenza dell'Orso Bruno, ma anche di altri vlogger che finalmente hanno visibilità.
Non capisco pertanto perchè stai impazzendo a rispondere a questo popolo equino, i dati scientifici sono disponibile a iosa ormai...

Me lo chiedo anch'io. Lo faccio per chi non è a libro paga ed ha subito solo l'indottrinamento di regime.

Certo vedere arruolati Montagnier, Malone, Doshi, Bolgan, Tritto, Fraiese, ... nelle file di Qanom ti rendi conto di quanto il compito sia arduo. Nemmeno i più talebani colpiti direttamente escono dall'incantesimo. La perfida forza della fede. Nella Scienza.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Claudia K

#98
Citazione di: daniele22 il 07 Marzo 2023, 10:01:01 AMquando si parla di "oggettivo" c'è un punto critico che io scorgo nel cosa debba intendersi con "forma autonoma" di esistenza. I più, per screditare il mio punto di vista, sostengono che l'albero esiste anche se io non lo guardo. Ora, ti dirò, come si può immaginare che io possa negare tale evidenza? Sarei certamente uno sciocco. Nego invece la "forma autonoma" di esistenza affermando che l'albero esiste solo se nella mia mente esiste la sua idea. Cioè quando l'albero fa parte del mio mondo. Ma questo appartenere alla mia mente sarebbe di natura squisitamente utilitaristico e quindi questo fatto andrebbe a depauperare l'oggetto da una sua forma autonoma di esistenza. In soldoni l'oggetto deriva la sua esistenza da una sua utilità. Naturalmente percorrendo questa via che corrisponde più che altro ad una scelta strategica essa ti costringe ad analizzare quel che esiste nella tua testa ancor prima di quello che c'è là fuori.
Strano ma vero : condivido totalmente la conclusione in neretto, ma  non un passaggio precedente; e sul quale non riuscivo a capirti neanche in passate discussioni, e benchè tu l'abbia qui più difffusamente illustrato (grazie), perdonami ma non riesco a  farmelo quadrare
Fondamentalmente : perchè usi il termine <utilitaristico> ?
Evidente e siamo d'accordo che nel  mondo mentale e speculativo del soggetto X possano "esistere" soltanto gli enti di cui X ha rappresentazione o ritenga di averne.
Da qui in poi mi perdo nella tua teoria, e per ben più di una ragione. Perchè:
1) la rappresentazione che X ha di qualunque ente (animato o inanimato, immanente o trascendente) è la SUA rappresentazione e, condividendo una osservazione che hai svolto sopra, la Psicologia, soprattutto Sociale,...per quanto Scienza non esatta, insieme alle Neuroscienze aggiungo io,...è così tanto "più avanti" rispetto alla Filosofia da poter serenamente scindere e DIMOSTRARE quante "rappresentazioni" della "realtà mentale del soggetto X" possano essere frutto  di rappresentazioni indotte e abilmente insufflate (qui un esempio elementare: l'infanzia della media delle persone è stata segnata da robe tipo la nonna o la tata che quando non ne potevano più hanno lanciato il rimedio - estremanete tossico, sebbene non farmacologico - della frase tipo "adesso basta e bisogna riposare, altrimenti arriva l'uomo nero che punisce i bambini ribelli"  e che poi fa il paio con la mostruosa befana che può portare "il carbone" se sei stato "cattivo". Poi emerge agli onori della cronoca il recente caso "strano" di due genitori particolari che hanno scelto di vivere in una piccola comunità molto particolare (in Toscana mi sembra) e vedi che un bambineto di tre anni, formato all'idea che della Natura si è parte...viene trovato dopo una notte fuori casa da solo, del tutto tranquillo e dopo essersi nutrito di mirtilli o simili che aveva saputo cogliere da solo, e pure senza scarpine...non aveva nessuna paura di nulla!) ;
- in secondo luogo è noto ad Esse (Psicolologia, Pscihiatria e Neuroscienze) come e quanto le medesime rappresentazioni del soggetto X possano essere (e quanto spesso lo sono!) frutto di "soli" scompensi psicoo-fisici (come tutti i deliri allucinatori che derivano da patologie psichiatriche  o da assunzione di sostanze psicoattive); è come dire che la rappesentazione di X...è proprio e solo la rappresentazione di X! E che di agganci con la realtà reale può averne meno di niente, eppure essere propalata come "Verità"...che no  poggia SU NULLA , se non sul delirio soggettivo di X;
- ciò premesso torno allo <utilitaristico> che io non vedo e non so collocare : sempre il soggetto X può vivere come propria realtà mentale una serie infinita di ossessioni e fobie, ritenendole realtà, senza che lo siano affatto e SENZA CHE ABBIANO NULLA DI UTILITARISTICO e magari pur risultando fuorvianti e devastanti per lo stesso X e per la sua vita! Mentre al contempo può non avere la benchè minima rappresentazione di un virus e della sua potenzialità letale  (cambiamo virus  e prendiamo l'HIV o il papilloma virus, per non essere monotoni) e trovarsi la realtà reale totalmente sovvertita da questo ente che X non si era mai rappresentato o di cui aveva elaborato  una rappresentazione propria in largo difetto.

Citazione di: daniele22 il 07 Marzo 2023, 10:01:01 AMSaresti dunque rimasta fanciulla Claudia, e per come la penso questo ti rende senz'altro onore. Parli di sentimento, non trovi sia particolare questo sentimento della curiosità? Non trovi che assomigli alla voglia di giocare, che sia cioè un sentimento con tendenza espansiva?
Certamente lo è ne sono consapevole. Mi complimento con te per averla così ben intercettata e definita.

Citazione di: daniele22 il 07 Marzo 2023, 10:01:01 AMsono stato rimandato a settembre in filosofia quand'ero a scuola, e in quinta non l'ho proprio studiata; fummo tra l'altro puniti dall'esserci trovati col latino all'orale ... mai successo. Dopo un anno di università capii che non avevo proprio la stoffa dello studente d'accademia e abbandonai.
Il "fanciulla" del passaggio precedente lo considero un ENORME complimento, e te ne sono grata, ma in sincerità lo ricambio a te, nella tua dedizione al Riflettere, che si vede benisssimo non essere meno spontanea e sincera della mia.
Per i percorsi scolastici...io sono sempre stata molto quotata e da adulta mi sono chiesta e ancora mi chiedo come possa essere accaduto, dal momento che denotavo ampi margini autistici con introversione totale, sebbene nella mia infanzia il quadro autistico non fosse stato ancora definito. Solo per dire che evidentemente ho avuto la fortuna di incrociare insegnanti che non hanno mai enfatizzato, a partire dalle elementari, quelli e solo quelli che erano i primi ad alzare la mano con "io la so" o a recitare la poesia di Pasqua e Natale senza sentirsi orribilmente ridicoli come pappagallini sul trespolo.  E sentirsi ridicoli in queste perfomances era e resta per me una grande prova di Intelligenza Globale.
Con gli insegnanti sbagliati e limitati si può provare quel che hai provato tu. E' capitato anche ad Einstein...
Non ho mai avuto crisi con la Filosofia, ma fu la Filosfia del Diritto a creami massima passione e altrettanto massima delusione, con rischio Confusione.
E le ragioni sono molto affini a quelle su cui a volte non riesco a condividere alcuni passaggi dei  tuoi Contenuti.
La Filosofia del Diritto è la ricerca del "diritto scientificamente validabile", che per me resta un'Araba Fenice, atteso che il Diritto degli umani è funzione del libero arbitrio (assolutamente NON in senso cattolico) e che se dovessimo attingere alle regole di Natura per bypassare l'impasse...sempre troviamo una Natura in cui (tanto per farla iper-semplice) "il pesce grande mangia il pesce piccolo". Per cui...in Etica (che per me è sacra) purtroppo non esiste un modello in Natura. Crearlo dovrebbe essere quel  salto di qualità che all'Umano potrebbe essere di  dovere, visto il suo surplus di QI.
Ma non ne vedo traccia , e posso solo concludere con proposizione di standig ovation al tuo :
Citazione di: daniele22 il 07 Marzo 2023, 10:01:01 AMil dialogo politico è reale quando ci si attenga alle regole che non sono tanto quelle di attenersi ad un linguaggio il più esatto possibile, bensì quelle che pretendono di svelare le motivazioni che tengono in piedi una determinata controversia di cui non sono chiari i motivi. Di questo te ne rendi conto in questo forum quando fai domande per le quali non ricevi risposta. Al giorno d'oggi va di moda macinare tutto, continuare a parlare di sé stessi e fare finta di niente.

Un sempre più caro saluto a te, Daniele.




daniele22

Citazione di: Claudia K il 08 Marzo 2023, 01:45:30 AMStrano ma vero : condivido totalmente la conclusione in neretto, ma  non un passaggio precedente; e sul quale non riuscivo a capirti neanche in passate discussioni, e benchè tu l'abbia qui più difffusamente illustrato (grazie), perdonami ma non riesco a  farmelo quadrare
Fondamentalmente : perchè usi il termine <utilitaristico> ?
Evidente e siamo d'accordo che nel  mondo mentale e speculativo del soggetto X possano "esistere" soltanto gli enti di cui X ha rappresentazione o ritenga di averne.
Da qui in poi mi perdo nella tua teoria, e per ben più di una ragione. Perchè:
1) la rappresentazione che X ha di qualunque ente (animato o inanimato, immanente o trascendente) è la SUA rappresentazione e, condividendo una osservazione che hai svolto sopra, la Psicologia, soprattutto Sociale,...per quanto Scienza non esatta, insieme alle Neuroscienze aggiungo io,...è così tanto "più avanti" rispetto alla Filosofia da poter serenamente scindere e DIMOSTRARE quante "rappresentazioni" della "realtà mentale del soggetto X" possano essere frutto  di rappresentazioni indotte e abilmente insufflate (qui un esempio elementare: l'infanzia della media delle persone è stata segnata da robe tipo la nonna o la tata che quando non ne potevano più hanno lanciato il rimedio - estremanete tossico, sebbene non farmacologico - della frase tipo "adesso basta e bisogna riposare, altrimenti arriva l'uomo nero che punisce i bambini ribelli"  e che poi fa il paio con la mostruosa befana che può portare "il carbone" se sei stato "cattivo". Poi emerge agli onori della cronoca il recente caso "strano" di due genitori particolari che hanno scelto di vivere in una piccola comunità molto particolare (in Toscana mi sembra) e vedi che un bambineto di tre anni, formato all'idea che della Natura si è parte...viene trovato dopo una notte fuori casa da solo, del tutto tranquillo e dopo essersi nutrito di mirtilli o simili che aveva saputo cogliere da solo, e pure senza scarpine...non aveva nessuna paura di nulla!) ;
- in secondo luogo è noto ad Esse (Psicolologia, Pscihiatria e Neuroscienze) come e quanto le medesime rappresentazioni del soggetto X possano essere (e quanto spesso lo sono!) frutto di "soli" scompensi psicoo-fisici (come tutti i deliri allucinatori che derivano da patologie psichiatriche  o da assunzione di sostanze psicoattive); è come dire che la rappesentazione di X...è proprio e solo la rappresentazione di X! E che di agganci con la realtà reale può averne meno di niente, eppure essere propalata come "Verità"...che no  poggia SU NULLA , se non sul delirio soggettivo di X;
- ciò premesso torno allo <utilitaristico> che io non vedo e non so collocare : sempre il soggetto X può vivere come propria realtà mentale una serie infinita di ossessioni e fobie, ritenendole realtà, senza che lo siano affatto e SENZA CHE ABBIANO NULLA DI UTILITARISTICO e magari pur risultando fuorvianti e devastanti per lo stesso X e per la sua vita! Mentre al contempo può non avere la benchè minima rappresentazione di un virus e della sua potenzialità letale  (cambiamo virus  e prendiamo l'HIV o il papilloma virus, per non essere monotoni) e trovarsi la realtà reale totalmente sovvertita da questo ente che X non si era mai rappresentato o di cui aveva elaborato  una rappresentazione propria in largo difetto.
Certamente lo è ne sono consapevole. Mi complimento con te per averla così ben intercettata e definita.
Il "fanciulla" del passaggio precedente lo considero un ENORME complimento, e te ne sono grata, ma in sincerità lo ricambio a te, nella tua dedizione al Riflettere, che si vede benisssimo non essere meno spontanea e sincera della mia.
Per i percorsi scolastici...io sono sempre stata molto quotata e da adulta mi sono chiesta e ancora mi chiedo come possa essere accaduto, dal momento che denotavo ampi margini autistici con introversione totale, sebbene nella mia infanzia il quadro autistico non fosse stato ancora definito. Solo per dire che evidentemente ho avuto la fortuna di incrociare insegnanti che non hanno mai enfatizzato, a partire dalle elementari, quelli e solo quelli che erano i primi ad alzare la mano con "io la so" o a recitare la poesia di Pasqua e Natale senza sentirsi orribilmente ridicoli come pappagallini sul trespolo.  E sentirsi ridicoli in queste perfomances era e resta per me una grande prova di Intelligenza Globale.
Con gli insegnanti sbagliati e limitati si può provare quel che hai provato tu. E' capitato anche ad Einstein...
Non ho mai avuto crisi con la Filosofia, ma fu la Filosfia del Diritto a creami massima passione e altrettanto massima delusione, con rischio Confusione.
E le ragioni sono molto affini a quelle su cui a volte non riesco a condividere alcuni passaggi dei  tuoi Contenuti.
La Filosofia del Diritto è la ricerca del "diritto scientificamente validabile", che per me resta un'Araba Fenice, atteso che il Diritto degli umani è funzione del libero arbitrio (assolutamente NON in senso cattolico) e che se dovessimo attingere alle regole di Natura per bypassare l'impasse...sempre troviamo una Natura in cui (tanto per farla iper-semplice) "il pesce grande mangia il pesce piccolo". Per cui...in Etica (che per me è sacra) purtroppo non esiste un modello in Natura. Crearlo dovrebbe essere quel  salto di qualità che all'Umano potrebbe essere di  dovere, visto il suo surplus di QI.
Ma non ne vedo traccia , e posso solo concludere con proposizione di standig ovation al tuo :
Un sempre più caro saluto a te, Daniele.
Utilitaristico: devi considerare che io contesto la formulazione classica che si da della conoscenza a priori. Parto dunque da una premessa: secondo me una cosa è tutto quello che la tua mente può inquadrare tanto da poterne parlare, anche a vanvera. Aggiungo ora quanto già scritto tempo fa sul termine "significato" che per me deve intendersi più che altro come "senso":
"Per me il significato, o meglio, un significato di qualcosa ... quel che io chiamo un tempo, ma che assomiglia anche ad un'azione o a un verbo, risiede in ciò che quella cosa ti informa in un determinato momento lungo la tua azione di vivere. Tale informazione, un significato appunto, possiede due componenti non separabili, e non una, come siamo soliti trattarlo: una intima che la cosa indirizza all'interiorità, e una razionale, che si costituisce nella fissazione delle sequenze spazio temporali dell'esperienza con la cosa. Se guardiamo alla nostra lingua, nei vocabolari non vi è cenno della parte intima del significato, non c'è un vocabolario che descriva le potenziali affettività per ogni parola. Certo, per esprimere l'intimità usiamo gli aggettivi, o qualche sostantivo, ma sempre in termini razionali. Le nostre modalità linguistiche cioè, a parte qualche gridolino, qualche parola sussurrata o gridata, hanno in parte abdicato da un linguaggio di tipo emozionale, che poteva invece sussistere in tempi pre-umani. Probabilmente ciò sarebbe accaduto anche per il fatto che la lingua, a cagione del nostro atteggiamento marcatamente volto all'artificio, abbia dovuto ricorrere ineluttabilmente, e anche inconsapevolmente dico io, alla componente più razionale dei messaggi provenienti dalle varie parti del mondo che pretendeva rappresentare. Scendendo però nelle piazze del mondo, queste due componenti dell'unità del significato si intrecciano ben evidenti nella realtà dell'adesso, oscillando però in peso tra l'una e l'altra. Ma qualora vi fosse una decisa spinta all'azione determinata dalla cosa, sempre che ve ne sia il tempo, o magari ancora dell'altro tempo, questa azione sarebbe determinata dalla parte specialmente intima del significato, piuttosto che da quella razionale  ... Infatti ... se la cosa in questione fosse "una pietra che rotola", tu non ti sposteresti quando vedi la cosa, ti sposteresti invece se la cosa direziona verso di te, ovviamente ... L'azione che compie la cosa è la stessa, ma il significato per te diverte. Nel primo caso pesa la componente razionale, nel secondo quella intima. Per quel che infine riguarda il segno, la pietra in questo caso, essa rappresenterebbe solo il punto che tiene la mente coi piedi per terra ... cioè attaccata al corpo, che sa cosa può fare o fargli una pietra che rotola.".
Questa dimensione del senso dell'immanenza nel transito dal non manifesto al manifesto per me appartiene nei limiti delle sue possibilità pure al neonato che si imbeve delle istruzioni di varia natura che gli vengono fornite più che altro dai genitori; si consideri poi come zona grigia (per noi che studiamo) una conoscenza già inscritta nel suo codice genetico. Pertanto, a mio vedere, l'individuo fin dalla nascita non farebbe altro che regolare in modi spontanei l'utilitarismo (nel bene e nel male) degli enti e/o entità che in certa misura sarà costretto ad affrontare via via che cresce. In pratica la conoscenza a priori, precategoriale in quanto non logica, si costituirebbe della relazione che l'individuo intrattiene con il suo intendere personale di bene e male riferito alla propria pelle. L'esperienza gli offrirebbe la possibilità di razionalizzare in un edificio conoscitivo tale rapporto col bene ed il male. Siccome non voglio tarpare le ali alla tua perizia, penso che quanto detto possa bastare per darti qualche riflessione in merito. Ti ringrazio per gli apprezzamenti e ti dirò che mi piace molto il tuo atteggiamento. Trovo inoltre di notevole interesse quanto hai esposto in successione nel post e certamente ne riparleremo. Non aggiungo altro se non un augurio che tu possa trascorrere una serena giornata Claudia ... Ciao

Pensarbene

Citazione di: green demetr il 06 Marzo 2023, 17:38:34 PMVolevi dire da quando hanno deciso di aver scoperto sulla base di niente, che le idee siano associabile ad un puntino di luce rossa sui loro monitor.
Come a dire che se penso bove e se penso albero, poichè il puntino è acceso, è la stessa cosa.... ??? irrecuperabili! voi uomini-macchine
È quello che fai te,ad esempio in questo caso.
Se non conosci le cose,informati e bene.

Jacopus

Per Green. Non si tratta di puntini. Le neuroscienze hanno fatto e continuano a fare ricerca che comporta inevitabilmente una ricostruzione dell'identità umana, come è accaduto con Darwin e Freud. È come in Darwin e in Freud sono possibili, come struttura delle neuroscienze, modelli diversi, ma ridurre tutto a puntini rossi che si accendono su un monitor mi sembra più una risposta degna di un agostiniano controriformista, che di un ricercatore di filosofia.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Citazione di: Jacopus il 05 Marzo 2023, 18:37:30 PMStrano Ipazia. Non ho approfondito ma leggiucchiavo qua e là che nel 2022 i reparti covid erano affollati quasi esclusivamente di non-vaccinati. Oltre agli slogan gradirei qualche dato statistico. Quelli ormai non dovrebbero mancare (e risparmiaci il pollo di Trilussa, perché la statistica è una scienza e serve proprio per verificare l'oculatezza di una scelta oppure no).

Vuoi dirmi che dovremmo fidarci di quelli che fin dall'inizio della covidemia individuarono, da Londra a Roma, il terrore come unico mezzo di gestione del fatto virale ? Che poi sono gli stessi che comandavano le statistiche, i notiziari e i proclami di guerra dell' "imbianchino". Magari Gismondo, Fraiese, Bolgan, Doshi, ... potrebbero farti un disegnino della situazione e basta andarli a sentire in rete. E molti altri in cerca di redenzione, visto che il coro covidemico si sta liquefacendo come neve al sole. Esclusi, da manuale, gli ultimi giapponesi tipo Bassetti e Viola, in crisi di astinenza, e in odore sputtanamento, virostar

Un disegnino reality te lo passo subito su come la "scienza", che ha partorito quelle statistiche, ha gestito il cov-sars2:

Le bugie sul covid: "Ora vogliamo la verità anche sui vaccini" - Fuori dal coro Video | Mediaset Infinity

Sono morti di covid (non di vecchiaia, per quanto anche lì la "scienza" abbia fatto schifo, garantendo nella migliore ipotesi l'eutanasia ) solo i poveracci. Tutta la merda padronale è stata curata e salvata fin dall'inizio. Terrore finito (e finalizzato), o meglio, modificato, col siero della falsità mentre si taroccavano ulteriormente le statistiche passando nei novax pure i vaccinati non in regola con le tabelle di marcia postveritative degli stregoni e dei loro sicari della sanità e della politica.

Avresti mai detto che anche le tv di Berlusconi sarebbero passato dalla parte della verità e che la sinistra sarebbe precipitata così in basso da legare i suoi destini alle tresche degli affaristi stregoni del Capitale ? Io no. La realtà è imprevedibile.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

#103
Citazione di: Pensarbene il 06 Marzo 2023, 03:53:11 AMQuante scienze ci sono?

https://www.okpedia.it/scienza

Secondo me,il discorso che stiamo facendo può tenere conto anche del gradi esattezza,precisione o approssimazione delle varie scienze.
Io non ho ragione per non fidarmi del teorema di Pitagora ma ne avrei nel leggere una tesi di sociologia.
Insomma,tra le scienze cosiddette "esatte" e le altre,ci sono differenze di metodo,verifica,modellamento e teorie notevoli!
Personalmente non ho dubbi e diffidenza nei confronti delle scienze in generale e di quelle esatte in particolare,sul.piano del metodi ma ne ho per quanto riguarda le applicazioni pratiche e quotidiane verso l'uomo e l'ambiente.
Se mettiamo l'uomo al centro del lavoro scientifico,l'uomo e l'ambiente ne sono beneficati e possono anche correggere gli errori scientifici.
Se mettiamo finanza ed economia....anche le scienze diventano una sovrastruttura,una ideologia,un alibi e un imbroglio(vedi pandemia)!

Questo è un punto importante da focalizzare ogni volta che qualcuno "crede nella scienza". Spostandoci dalle scienze dure alle scienze umane cresce progressivamente l'apporto della scienza dell'ethos, l'etica, di cui la scienza della polis, politica, è parte. Sono scienze, in quanto parte del sapere, ovvero del know-how necessario, sufficiente e auspicabilmente ottimale per gestire una situazione complessa, non conoscibile a priori attraverso la percezione (fisiologia, evidenza, apparenza...).

Nell'apocalisse covidemica sono franate tanto la parte "dura" che la parte etica del sapere, e penso che gli antichi, ai quali la nostra scientistica supponenza ci fa(ceva) sentire tanto superiori, si saranno fatti delle risate pantagrueliche, se esiste un aldilà.

Lo scientismo è il substrato ideologico il cui mantra è "credo nella scienza". Il nume reale di riferimento è il consesso umano dominante che predispone l'intruglio a cui bisogna, con le buone o le cattive, credere.

Il presupposto epistemologico dello scientismo è la trasferibilità tout-court delle singole evidenze della ricerca scientifica, secondo bias mirati, all'intero universo antropologico, in uno schema che volgarmente si declina: farla fuori dal vaso. Questo "allarga'" è perfettamente funzionale a chi si allarga storicamente nella vita altrui, ossia alle classi dominanti. Pertanto lo scientismo è l'ideologia attuale delle classi dominante, dopo aver elevato la loro scienza a nume assoluto, che ha scalzato ogni precedente nume e imperativo categorico. Il darwinismo guerciato si è prestato assai bene a tale operazione e le neuroscienze seguono, modernizzando, l'andazzo.

Verificato ciò, in una infinità di sperimentazioni storico-antropologiche, l'etica diventa l'unico sapere che ci può salvare. E la sua mente pensante si chiama filosofia, cui spetta il compito epistemologico (filosofia della scienza) ed etico (scienza del vivere bene) di riportare ogni sapere nel suo alveo legittimo. Recuperando così il primato di cui parla Agamben.

O forse conquistandolo, perché non ce l'ha avuto che in qualche risicato gruppo egualitario di umani pressoché estinto, divorato dal Leviatano capitalistico. Insomma, un Bene tutto da (ri)conquistare: il pianeta che non c'è.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

Citazione di: Claudia K il 08 Marzo 2023, 01:45:30 AMNon ho mai avuto crisi con la Filosofia, ma fu la Filosfia del Diritto a creami massima passione e altrettanto massima delusione, con rischio Confusione.
E le ragioni sono molto affini a quelle su cui a volte non riesco a condividere alcuni passaggi dei  tuoi Contenuti.
La Filosofia del Diritto è la ricerca del "diritto scientificamente validabile", che per me resta un'Araba Fenice
Ciao Claudia, ancora una volta una pulsione incontrollata mi spinge a dire qualcosa. Ho ripreso questa tua affermazione rispondendo a iano in un altro tema:
"Ma infatti non mi verrebbe mai da pensare che una forza esista perchè io "la sento" o non esista perchè "non la sento".
(Avremmo la perfetta parodia della scienza, se ci si basasse sul "sentire", a cominciare dal "sentire" connesso a gravi patologie psichiatriche)."
A mio vedere è questo a generarti confusione. Cioè, la mia posizione filosofica (copernicana) sostiene che se senti una forza questa necessariamente esista. Dove esiste? Esiste dentro di te, e questo non coincide necessariamente con il riconoscimento di tale forza da parte dell'altro, quand'anche altri. Un sempre caro saluto

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