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Credere nella Scienza

Aperto da Ipazia, 03 Marzo 2023, 08:21:03 AM

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daniele22

Citazione di: Claudia K il 04 Marzo 2023, 17:46:12 PME quello che continuo VERAMENTE a chiedermi è : ma mi sta bene e lo voglio capire che, come diceva papino mio, "la diffidenza a prescindere è l'unica difesa del burino". Mi trovo a convenirne. Mio malgrado, ma mi trovo. DEVO capire che chi non ha nessun mezzo di decodifica semplifichi (storpiandola e rendedola  risibile) la tentata equazione "uhhh tu ci guadagni? = allora mi freghi!".
Non entro nel merito del tuo post se non per il pezzo che ho citato. La diffidenza è più che giustificabile nel nostro mondo, quello che invece non è giustificabile a mio vedere, sarebbe la supponenza, che sta appunto nel dire: "tu ci guadagni, allora mi freghi!"

Pensarbene

Voi credete a tutto quello che scrivete?
Io no,lascio aperta la possibilità di sbagliarmi quindi non ci credo,lo penso e basta.

Nota
Questa non è male!

daniele22

L'argomento di questo tema è il cretinismo delle persone nell'affermare "Io credo nella scienza". Un tema più filosofico che il discutere circa la bontà dei podotti che la scienza possa sfornare tramite la tecnologia; i farmaci li prendo pure io e i bugiardini li leggo pure, almeno in parte tanto per avere un'idea. Pertanto la mia critica non vuole additare gli scienziati, bensì indicare che gli individui, scienziati e potenti compresi, siano inclini ancor oggi alle fedi nei confronti di vari oggetti in cui, nella società, si trovano a vivere la loro vita. Si va dalla squadra del cuore, alla famiglia, ai partiti, fino a Dio e alle ideologie evidentemente. Naturalmente non si tratta di fedi assolute, ma quasi (almeno spero). Qualcuno poi si chiede da cosa mai dovrebbe liberarsi questo individuo? Beh, chi non riesce a vedere questa pretesa di liberazione non ha quel minimo di empatia nei confronti di chi percepisce invece questa illibertà. Col risultato infine, giacché gli schiavi dimostrano la medesima mancanza di empatia nei confronti dei presunti persecutori, di continuare a farsi guerra per nulla. Ai presunti persecutori probabilmente piace il gioco che stanno facendo in nome del progresso (feticcio capitalismo). Nulla di male, c'è infatti qualcuno che pensa che tramite tali feticci ci si possa liberare o evolvere, però a me piace di più il discorso di Kobayashi che c'entra bene la questione dicendo:
"Il problema sta forse nel pensare che scienza, religione monoteista, politica, possano essere strumenti di liberazione dell'uomo.
Si potrebbe allora "decidere" che questa è la grande illusione della civiltà occidentale."
Sì, è proprio la grande illusione della civiltà occidentale, però aggiungo che pure quella orientale non mi sembra proprio messa benissimo

iano

Citazione di: daniele22 il 04 Marzo 2023, 18:15:34 PM
però a me piace di più il discorso di Kobayashi che c'entra bene la questione dicendo:
"Il problema sta forse nel pensare che scienza, religione monoteista, politica, possano essere strumenti di liberazione dell'uomo.
Si potrebbe allora "decidere" che questa è la grande illusione della civiltà occidentale."
Sì, è proprio la grande illusione della civiltà occidentale, però aggiungo che pure quella orientale non mi sembra proprio messa benissimo

Non si può essere liberi di essere se stessi, se non scegliendo di rientrare in sè dopo esserne usciti, interpretando io così un storia Zen citata da Pensarbene.
Quali siano i componenti catalizzatori di questa reazione importa meno, perchè nel composto finale poi non appaiono. Ma se fossi un occidentale proverei componenti orientali, e viceversa per diversificare.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Citazione di: Pensarbene il 04 Marzo 2023, 18:15:07 PMVoi credete a tutto quello che scrivete?
Io no,lascio aperta la possibilità di sbagliarmi quindi non ci credo,lo penso e basta.

Nota
Questa non è male!

Mai prima di scriverlo. ;D
Come faccio a pensare ciò che penserò?
E come faccio a credere a ciò che non ho pensato?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

Citazione di: iano il 04 Marzo 2023, 18:49:40 PMNon si può essere liberi di essere se stessi, se non scegliendo di rientrare in sè dopo esserne usciti, interpretando io così un storia Zen citata da Pensarbene.
Quali siano i componenti catalizzatori di questa reazione importa meno, perchè nel composto finale poi non appaiono. Ma se fossi un occidentale proverei componenti orientali, e viceversa per diversificare.
Esatto,hai capito perfettamente l' aforisma.
Il problema è,allora:"chi e che cosa impedisce agli esseri umani di essere sè stessi e basta?"
Come dice Trinità nella clip:"QUI C'È UN MAGGIORE DI TROPPO!"

Phil

Citazione di: Ipazia il 04 Marzo 2023, 15:20:45 PMLa scienza è  il bambino, la $cienza è l'acqua sporca.
[...]
Non concordo invece sul fatto che i mercanti possano aver licenza di uccidere il bambino in nome della $cienza (bioetica).
[...]
la verità è materia troppo delicata per lasciarla gestire ai mercanti ed auspico, come i cristiani, il ritorno dei sacerdoti nel tempio della scienza.
La $cienza non ucciderà mai definitivamente il bambino (la scienza), perché non si uccide la propria gallina dalle uova d'oro che, in quanto gallina, ha pur sempre bisogno del becchime per sostentarsi: becchime in cambio di uova d'oro, la $cienza sa di certo fare affari, ma è anche l'unica che può nutrire la scienza, quindi attenzione a desiderare di liberarsene (senza voler entrare nella spirale fantasmagorica di afflati verso agognate "libertà" o "liberazioni", parola fra le più meretrici del vocabolario). Tornando delle oche al bambino: se non ve(n)diamo l'acqua sporca, non possiamo nemmeno sapere con certezza di aver lavato il bambino; se il bimbo fosse già pulito (totale assenza di malattie nel mondo), non ci sarebbe bisogno di lavarlo, ma evidentemente così non è; poiché è nella sua natura lo sporcarsi. Detto altrimenti, temo non ci sia mai stata, realisticamente, un'epoca d'oro in cui gli scienziati si autofinanziavano nel loro tempio di autonoma ricerca, immuni dalla necessità del vile denaro, e oggi più che mai (finanza globale) è comunque impensabile che la ricerca non debba coesistere con la sua ombra economico-capitalista, il suo mercato che la nutre («quod me nutrit, me destruit»? Sconsigliato il rispondere "di pancia"), anche considerando la possibile insufficienza dei fondi statali (ma qui confesso di non esser pratico dell'equilibrio in questione).
Togliere la $cienza alla scienza, più che togliere l'acqua sporca al bambino, sarebbe come togliere la acqua stagnante al fiore di loto: se lo metti nell'utopica purezza dell'acqua distillata, non dura a lungo; se vuoi la bellezza del loto, devi accettarne l'acqua stagnante, di cui ha di fatto bisogno, con annesse zanzare (e se ti allontani dalle loro punture, ti allontani anche dal loto... suadente pianta dell'oblio come nell'Odissea o "gioiello" con cui Buddha strappò un silenzioso sorriso a Kasyapa?*).

*Fuor di metafora: la scienza può essere qualcosa di cui si fruisce obliando la sua fallibilità e pericolosità, come fanno i suoi adulatori (i "mangiatori di loto"), oppure una sorgente di possibile benessere di fronte alla quale conviene essere cauti con le parole, lasciando parlare chi ne ha una comprensione migliore (Kasyapa ascolta in silenzio il silenzioso eppur eloquente sermone di Buddha che solleva un fiore). Qui il tertium sarebbe quello degli addetti ai lavori, che "non mangiano la foglia" e hanno competente voce in capitolo, ma sono, come è inevitabile, una minoranza della popolazione e degli scriventi in rete.

daniele22

Citazione di: iano il 04 Marzo 2023, 18:49:40 PMNon si può essere liberi di essere se stessi, se non scegliendo di rientrare in sè dopo esserne usciti, interpretando un storia Zen citata da Pensarbene.
Quali siano i componenti catalizzatori di questa reazione importa meno, perchè nel composto finale poi non appaiono.
Citazione di: iano il 04 Marzo 2023, 18:49:40 PMNon si può essere liberi di essere se stessi, se non scegliendo di rientrare in sè dopo esserne usciti, interpretando io così un storia Zen citata da Pensarbene.
Quali siano i componenti catalizzatori di questa reazione importa meno, perchè nel composto finale poi non appaiono. Ma se fossi un occidentale proverei componenti orientali, e viceversa per diversificare.
La libertà è una sensazione che a volte si prova iano; Con l'esperienza ho però imparato che la libertà si può vivere anche rendendosi conto che di fatto non esiste. Non è proprio come accade in certi momenti in cui ti senti libero, però reca buon conforto ugualmente. Vi è comunque una libertà da intendersi in senso sociale, ma quella riferisce più che altro al senso di giustizia più che a una libertà in se stessa. Non so dove Pensarbene abbia raccontato tale storiella, non l'ho letta, magari dimmi dov'è. Un saluto

Pensarbene

Citazione di: iano il 04 Marzo 2023, 18:55:46 PMMai prima di scriverlo. ;D
Come faccio a pensare ciò che penserò?
E come faccio a credere a ciò che non ho pensato?
Si ma,se pensi prima di scrivere,puoi decidere se scriverlo o meno.Se ci credi lo puoi scrivere ma tenendo il dubbio che possa essere falso.
Quindi,anche se ci credi,lo scrivi come un tuo pensiero che potrebbe essere sbagliato e non come un Credo 
Era quello che volevo dire.

Pensarbene

Citazione di: daniele22 il 04 Marzo 2023, 19:11:59 PM
La libertà è una sensazione che a volte si prova iano; Con l'esperienza ho però imparato che la libertà si può vivere anche rendendosi conto che di fatto non esiste. Non è proprio come accade in certi momenti in cui ti senti libero, però reca buon conforto ugualmente. Vi è comunque una libertà da intendersi in senso sociale, ma quella riferisce più che altro al senso di giustizia più che a una libertà in se stessa. Non so dove Pensarbene abbia raccontato tale storiella, non l'ho letta, magari dimmi dov'è. Un saluto

Non è una storiella,è uno dei più noti aforismi Zen,lo trovi in questo thread,qualche post più a monte di questi.

Ipazia

Citazione di: Phil il 04 Marzo 2023, 19:07:43 PM*Fuor di metafora: la scienza può essere qualcosa di cui si fruisce obliando la sua fallibilità e pericolosità, come fanno i suoi adulatori (i "mangiatori di loto"), oppure una sorgente di possibile benessere di fronte alla quale conviene essere cauti con le parole, lasciando parlare chi ne ha una comprensione migliore (Kasyapa ascolta in silenzio il silenzioso eppur eloquente sermone di Buddha che solleva un fiore). Qui il tertium sarebbe quello degli addetti ai lavori, che "non mangiano la foglia" e hanno competente voce in capitolo, ma sono, come è inevitabile, una minoranza della popolazione e degli scriventi in rete.

Mi assesterei nel tertium per la parte che so avendo fatto studi scientifici ed essendomi occupata per una vita professionalmente di prevenzione e salute, e nel quartum che è documentarmi da chi ne sa più di me e "non ha mangiato la foglia" della $cienza.

La quale non può occupare tutto lo spazio della scienza, secretando pure le porcate in combutta con politicanti e cortigiani vari che "mangiano la foglia" e anche qualcos'altro.

Rispetto all'andazzo attuale la diffidenza è il farmaco più efficace, combinato col minimo di competenza che ti permette di assolvere il compito: medice cura te ipsum.

Lasciando ai mercanti l'ultima spiaggia, ma anche no se la fortuna ti assiste.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Claudia K

Citazione di: Ipazia il 04 Marzo 2023, 18:03:09 PMLa fiducia incondizionata nell'autorità è direi l'atteggiamento servile proprio del burino; il dubbio è la via maestra verso la verità, grande, piccola e qualsiasi cosa essa sia.
Non mi pare si possa definire <fiducia incondizionata> quella di chi si fida di una Scienza (Medica in questo caso) per aver avuto milionate di prove (su se stesso e su altre situazioni a lui note) del fatto che quella Scienza favorisca (dove applicata, ovvio) Vita e Salute. 

Piuttosto resta incomprensibile (e per me come per mio papino) alquanto burino il "diffidare a prescindere", come unica via nota e praticabile di (magari affatto necessaria) "autotutela", NON disponendo di strumenti critici (e neanche di conseguente fiducia nella propria capacità di giudizio). 
Quando poi su queste basi e solo grazie ai social e alla "pseudo info ultra trash" ...la burinata invereconda diventa "fede"...allora sì che c'è da preoccuparsi e TANTO, dal mio personale punto di vista (affatto unico, comunque). 

 
In ogni caso io avevo chiesto (se ti va, ovvio) di ILLUSTRARE gli argomenti sulla cui base affermi stentoreamente che  al momento attuale sono i mercanti ad aver cacciato i sacerdoti dal tempio della scienza, e la verità che passa il convento è quella dei mercanti "

ll mio quesito è sempre valido, e...sorridendo con tenerezza verso Costanzo (dai mille pregi e centomila difetti, ma indiscutibilmente più Intelligente della media)...mai fu meglio collocabile il suo "domandare è lecito, rispondere è cortesia..." .

Ipazia

@Claudia

Avevo postato sopra una vignetta che spiega più di mille parole la situazione della "comunità scientifica" (i sacerdoti) nell'epoca attuale.

Leggi il libro di Tomatis e ti passerà la voglia di burinare sulle magnifiche e progressive sorti sotto il segno della Scienza. Della più corrotta di tutte, in particolare.

Anche il mio primo link fa un escorso rapido di meraviglie partorite dai laboratori.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Claudia K

Citazione di: Ipazia il 04 Marzo 2023, 20:13:00 PMAvevo postato sopra una vignetta che spiega più di mille parole la situazione della "comunità scientifica" (i sacerdoti) nell'epoca attuale.

Leggiti il libro di Tomatis e ti passerà la voglia di burinare sulle magnifiche e progressive sorti sotto il segno della Scienza. Della più corrotta di tutte, in particolare.

Anche il mio primo link fa un escorso rapido di meraviglie partorite dai laboratori.
Ottomilioni di pagine sul "noumeno" e largo uso del greco antico sulla ripartizione in 477 della doppia punta del capello... e poi ci rifacciamo alle vignette ?  ???

Confido ciecamente nella tua capacità espositiva.
Poi resta che rispondere...anzitutto è cortesia e non dovere, ma che che normalmente si cerca di farlo in modo piano e senza rimandi evanescenti, QUANDO si hanno argomenti.  E' proprio interesse di chi espone quello di chiarirsi più possibile.
Certo sì...SE si hanno Argomenti...

Jean

È comprensibile che talvolta l'uso eccessivo di tecnicismi e la complessità dei concetti possano risultare intimidatori e fuorviare dalla comprensione del discorso. Tuttavia, ritengo che il ricorso alle vignette o ad altri espedienti visivi e ludici possa essere un modo efficace per rendere più accessibile e coinvolgente un argomento complesso. Inoltre, non credo che la capacità espositiva e l'interesse a chiarire un argomento dipendano necessariamente dalla presenza di "argomenti" in senso stretto, ma possono manifestarsi anche in una conversazione informale e nel desiderio di condividere pensieri e opinioni.

J4Y

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