Menu principale

Così è se vi pare!

Aperto da Eutidemo, 28 Novembre 2019, 13:08:17 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo

Ciao Ipazia. :)
In effetti, è sicuramente possibile che Socrate-Platone abbia appositamente interpretato Protagora in chiave riduzionistica, in quanto confliggeva con il suo paradigma delle idee universali; è una tesi che non è affatto da escludere.
Però, anche l'interpretazione di Edward Schiappa (il cui cognome non è certo una garanzia ;D ) è meramente ipotetica, in quanto la frase di Protagora, effettivamente, può essere interpretata in entrambi i modi.
http://www.filosofico.net/protag.html
Personalmente, non sarei categorico nè in un senso nè in un altro; però Lamberto Laudisi (cioè Pirandello), da parte sua, è molto chiaro al riguardo.

***
Quanto al "Rasoio di Ockam", sintetizzabile nel motto:"Entia non sunt multiplicanda sine necessitate", tutto quello che dici è assolutamente condivisibile; però, sinceramente non ci riesco lo stesso a vederci alcun nesso con la concezione di Protagora (a prescindere da come la si voglia interpretare).

***
Un saluto! :)

Ipazia

Schiappa si rifà all'interpretazione platonica. Il mio link, partendo da metron, supera il livello percettivo e investe anche quello concettuale, che peraltro è implicito nella connotazione semantica di Aνθρωπος.

Su Ockham ho già detto che è integrativo, migliorativo, del principio protagorico, limitandone gli eventuali voli pindarici e introducendo il grano salis necessario nella misura(zione) di tutte le cose.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

Ciao Ipazia :)
A dire il vero, Socrate non "interpretava" affatto  il pensiero di Protagora (così come facciamo noi a distanza di secoli), ma conoscendolo e discutendoci "di persona", si limitava semplicemente a "riferire" il suo pensiero così come Protagora direttamente lo esponeva nei pubblici dibattiti; se, quindi, si fosse permesso di riferire cose inesatte, tutti i presenti ed i contemporanei, che, come lui, avevano sentito parlare Protagora in prima persona, lo avrebbero preso a pesci in faccia.
Quindi, io credo nel suo "relata refero".
http://www.ousia.it/SitoOusia/SitoOusia/TestiDiFilosofia/TestiPDF/Platone/Protagora.pdf

***
Tuttavia, a distanza di secoli, nulla ci vieta di interpretare il pensiero di Protagora anche in modi diversi: i quali sono sostanzialmente "tre", e che, secondo una acutissima disamina di F.Pastore a pag.18 del suo "ANTROPOS IN THE WORLD", non necessariamente si escludono a vicenda neanche in Protagora.
E cioè che Protagora, da buon sofista:
- parlando dei gusti gastronomici, si riferiva al singolo individuo;
- parlando della civiltà greca contrapposta a quella orientale, si riferiva all'uomo come singola civiltà;
- parlando in relazione alla natura (e agli dei), si riferiva all'uomo come specie.
https://books.google.it/books?id=dHXpCgAAQBAJ&pg=PA18&lpg=PA18&dq=antropos+in+greco+%C3%A8+il+singolo+individuo?&source=bl&ots=CNtaJYvD1n&sig=ACfU3U3eZ7bLqvhk4loPxWERvSUDiYpNPg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjVkdvmv4_mAhXBMewKHRiADB0Q6AEwAXoECAwQAQ#v=onepage&q=antropos%20in%20greco%20%C3%A8%20il%20singolo%20individuo%3F&f=false

***
Su Ockham, "in generale", hai indubbiamente ragione; però a mio avviso, lui è "integrativo", "migliorativo", e "va oltre" un po' a "TUTTI" i filosofi metafisici del passato, introducendo per la prima volta un modo di ragionare di tipo scientifico.
Un nesso specifico col solo Protagora, continuo a non vederlo!


Un saluto :)

Ipazia

Citazione di: Eutidemo il 29 Novembre 2019, 14:45:47 PM
Ciao Ipazia :)
A dire il vero, Socrate non "interpretava" affatto  il pensiero di Protagora (così come facciamo noi a distanza di secoli), ma conoscendolo e discutendoci "di persona", si limitava semplicemente a "riferire" il suo pensiero così come Protagora direttamente lo esponeva nei pubblici dibattiti; se, quindi, si fosse permesso di riferire cose inesatte, tutti i presenti ed i contemporanei, che, come lui, avevano sentito parlare Protagora in prima persona, lo avrebbero preso a pesci in faccia.
Quindi, io credo nel suo "relata refero".
http://www.ousia.it/SitoOusia/SitoOusia/TestiDiFilosofia/TestiPDF/Platone/Protagora.pdf

Guarda che si tratta del Socrate di Platone, non del Socrate di Socrate. Quindi si tratta di un riporto di Protagora riportato da Socrate riportato da Platone. Poco certo in sede filologica. Un sentito dire, verosimilmente più fedele sul testo che sull'intenzione.

Citazione***
Tuttavia, a distanza di secoli, nulla ci vieta di interpretare il pensiero di Protagora anche in modi diversi: i quali sono sostanzialmente "tre", e che, secondo una acutissima disamina di F.Pastore a pag.18 del suo "ANTROPOS IN THE WORLD", non necessariamente si escludono a vicenda neanche in Protagora.
E cioè che Protagora, da buon sofista:
- parlando dei gusti gastronomici, si riferiva al singolo individuo;
- parlando della civiltà greca contrapposta a quella orientale, si riferiva all'uomo come singola civiltà;
- parlando in relazione alla natura (e agli dei), si riferiva all'uomo come specie.
https://books.google.it/books?id=dHXpCgAAQBAJ&pg=PA18&lpg=PA18&dq=antropos+in+greco+%C3%A8+il+singolo+individuo?&source=bl&ots=CNtaJYvD1n&sig=ACfU3U3eZ7bLqvhk4loPxWERvSUDiYpNPg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjVkdvmv4_mAhXBMewKHRiADB0Q6AEwAXoECAwQAQ#v=onepage&q=antropos%20in%20greco%20%C3%A8%20il%20singolo%20individuo%3F&f=false

Secondo te l'aforisma a quale di questi modi si attaglia di più ?

Citazione***
Su Ockham, "in generale", hai indubbiamente ragione; però a mio avviso, lui è "integrativo", "migliorativo", e "va oltre" un po' a "TUTTI" i filosofi metafisici del passato, introducendo per la prima volta un modo di ragionare di tipo scientifico.
Un nesso specifico col solo Protagora, continuo a non vederlo!

Un coperchio non è una pentola, ma una qualche correlazione con la pentola ce l'ha. Se l'insieme è l'epistemologia, col coperchio Ockham si cucina meglio il sapere nella pentola Protagora. Che pure un riferimento importante all'epistemologia la dà (alternativa all'oggettivismo metafisico di Platone, per intenderci. Che ovviamente lo confuta.)
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Ciao Eutidemo
 
Il tuo ragionamento non fa una piega. È una stoffa robusta, tesa.
Ma è tesa... su di una voragine.
E sospetto che nel tuo incedere su questa tela tu abbia comunque la percezione dell'abisso sottostante.
Prova ne sarebbe questo tuo costante distinguere il fenomenologico dal noumenico, il fisico dal metafisico.
Come se la Verità potesse davvero essere scissa in due mondi distinti...
 
Non sto qui a discutere della differenza tra sembrare ed essere(ci), perché non era certo mia intenzione mettere in discussione la "realtà" delle linee diritte, piuttosto del sorgere del sole.
Nel mio discorso il "sembrare" non c'entra nulla.
 
Ciò che volevo evidenziare, invece, è che se il sorgere del sole in quel determinato istante è una Verità assoluta, allora vuol dire che ogni evento se ne sta davvero incastonato in quel istante che fu.
Cioè ogni evento, di cui magari noi non conosciamo tutti i dettagli, è un evento di Verità assoluta.
L'evento e la Verità sono Uno!
 
Se così è...
E nel nostro esserci è senz'altro così...
Allora noi ci ritroviamo con solo due possibilità di fronte al male:
 
O il male, e quindi il bene, sono soltanto degli epifenomeni della realtà. Che possiamo tranquillamente relativizzare, perché sostanzialmente irreali.
 
Oppure... anche solo quel singolo evento in cui scelsi il male... essendo un evento assoluto... mi condanna inevitabilmente all'Inferno!
 
Nel primo caso, balliamo sulla tua tela stesa sull'abisso nichilista.

Nel secondo caso non possiamo che andare all'inferno.
 
Ma a questo aut-aut giungiamo per una premessa considerata Vera: l'oggettività in sé.
 
Come puoi ben vedere il sole che sorge con l'etica c'entra eccome!
 
Tutto è ETICA!
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

myfriend

#20
@bobmax
Anche il nazismo aveva un'etica.
Se tutto è etica, allora anche il nazismo è "tutto".

Tutta la tua impostazione crolla miseramente perchè tu non sei in grado di dire qual è migliore. L'etica del nazismo o l'etica dell'amore?
Non puoi portarmi qui un criterio oggettivo per stabilire quale etica sia migliore...perchè il criterio oggettivo non appartiene alla tua costruzione filosofica.
Tu hai stabilito che tutto è etica...e che la tua etica è bellissimissima. Punto.
E sai noi cosa ci facciamo con ciò che tu hai stabilito essere giusto e bello? La birra!
Tranquillo eh....guarda che direi le stesse cose a un nazista che volesse impormi la sua etica nazista. Gli direi esattamente le stesse parole che dico a te.

Se per te è migliore l'etica dell'amore....perchè è migliore?
Per gli effetti che si producono a livello sociale? Ma guarda che per un nazista gli effetti sociali prodotti dalla sua etica sono i migliori del mondo...sono il "paradiso". Il nazista GODEVA nello sterminare gli ebrei. Si sentiva felice e realizzato. Quindi, dal suo punto di vista, quella era l'etica migliore.
E perchè il suo punto di vista dovrebbe valere meno del tuo?

Quindi...se non esiste un criterio OGGETTIVO per stabilire quale etica sia migliore (e nella tua costruzione filosofica questo criterio OGGETTIVO non esiste), tutto il tuo castello crolla miseramente. E sai perchè? Perchè se il criterio che stabilisce che l'etica migliore è la tua risiede SOLO nella tua soggettività, a me che me frega della tua etica che tu soggettivamente reputi migliore? Perchè mai io dovrei vivere secondo l'etica che TU ritieni soggettivamente migliore?
Se permetti la mia vita la decido io...e non vivo certamente secondo l'etica che piace a te e che tu, sogggettivamente, reputi la migliore.
Se non esiste (e NON PUO' esistere nella tua costruzione filosofica) un criterio oggettivo per stabilire quale etica sia migliore...perdonami...ma io non vivo secondo l'etica che piace a te. Vivo secondo l'etica che più mi piace...che più piace a me.
Perchè...in fondo...di quello che piace a te mi importa assai poco.

Non ti arrabbiare eh....non c'è nulla di personale. Perchè, se permetti, come decido di vivere la mia vita lo stabilisco io...e non lo faccio decidere a te che vuoi impormi la tua etica. E poi....chi ti dà il diritto di impormi la tua etica SOGGETTIVA? Il fatto che tu la reputi SOGGETTIVAMENTE l'etica più bellissimissima del mondo?
E chi se ne frega....se permetti!
Pensa alla tua vita...che alla mia ci penso io.

Ecco che in pochissime righe abbiamo smontato tutto il tuo castello di carte....e di aria-fritta.
E non dire che non sono umile.
Preoccupati invece per te...preoccupati di dire e pensare cose che abbiano un senso logico.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

bobmax

Vedo, Myfriend, che sei rapido e impetuoso nel giungere alle conclusioni.
 
Una passione che potrebbe anche dare buoni frutti, se ben diretta.
 
Di quale Etica mi stai accusando?
Non afferri che l'Etica non c'è, che l'Etica è il Nulla?
 
Poiché mi accusi, giudichi e condanni su di un tema che andrebbe almeno un poco ponderato, mi limiterò a rispondere al tuo precedente intervento.
 
Citazione di: myfriend
Questo ci dice la Scienza...questo ci dice la Fisica. Questa è la "realtà oggettiva" e la "verità oggettiva".
Tu ed io non siamo separati. A un livello profondo, tu ed io siamo la stessa cosa. E' il nostro cervello che crea la percezione della separazione.
 
Questa è la "realtà oggettiva" e la "verità oggettiva" che prescinde da ogni etica...che viene PRIMA di ogni etica...e che non ha bisogno di un'etica per essere affermata. Perchè è una verità OGGETTIVA dimostrata dalla Scienza...cioè è come OGGETTIVAMENTE funziona la realtà.

Questa dell'Uno, razionalmente parlando, è solo una ipotesi.
Un'ipotesi antica, in cui probabilmente vi è del "vero", ma sempre e solo un'ipotesi.
Che già Zenone cercava di "mostrare" ma sempre e solo come limite, come contraddizione dell'oggetto in sé, che se fosse davvero reale, distinto da tutto il resto, non potrebbe muoversi...
 
La Scienza non dimostra un bel nulla, né lo potrebbe mai.
Proprio perché l'Uno non può essere "mostrato".
 
Così come la Verità non può essere oggettivata!
La scienza può solo domandarsi: "Che non ci sia alcuna separazione?"
Ma non è assolutamente in grado di rispondere.
 
Perché l'Uno non c'è! Non è qualcosa.
E la scienza solo i qualcosa può trattare.
 
Citazione
Ma l'etica deve avere un suo fondamento credibile, razionale e logico...altrimenti chi ci crede?
Non solo. L'etica ci deve ANCHE dare una visione universale. Per essere CREDIBILE, un'etica deve dare una visione coerente e universale. Altrimenti è aria-fritta.

Qui sei nel cuore della questione.
 
Anche se può risultare paradossale, alla mente logica/razionale, è invece l'Etica ad essere il fondamento di ogni logica, di ogni razionalità!
Occorre infatti rovesciare la priorità.

Cosa vale, davvero? La Logica? Oppure l'Amore?
 
Citazione
Per cui la domanda è: dov'è l'amore nel leone che sbrana la gazzella? Dov'è l'amore nel leone che uccide il suo avversario per dominare il branco e poi uccide anche i cuccioli del suo avversario? Dov'è l'amore nell'insetto che inocula le sue larve nella preda e le larve poi si aprono e iniziano a mangiare la preda dal di dentro mentre questa è ancora viva?
Se non mi dai una spiegazione universale, l'etica dell'amore NON E' credibile!
 
Perchè mai noi homo - e solo noi homo sapiens - dovremmo superare la separazione abbracciando l'etica dell'amore se TUTTA la natura si basa sulla separazione, sulla violenza, l'aggressività, la crudeltà verso i più deboli e sulla competizione?
In base a quale fondamento logico-razionale noi dovremmo abbracciare l'etica dell'amore se la natura si basa sulla violenza, sulla crudeltà, sull'aggressività, sulla soppressione del più debole?
Hai mai visto un leone o un lupo che vanno a caccia?
Cercano di catturare una preda sana...ma questa corre veloce e non la prendono. Allora si concentrano sui cuccioli...che non riescono a scappare...oppure si concentrano sugli animali malati o zoppi che non riescono a scappare.
 
Come mai noi homo sapiens dovremmo abbracciare l'etica dell'amore se la natura è separazione, violenza, crudeltà e sopraffazione del più debole?
Se non sei in grado di rispondere a queste domande, tutta la tua etica dell'Amore (che io condivido...sia chiaro) finisce nel CESSO.

Sì ci ritroviamo davanti l'abisso.
L'abisso del male...
 
E' lo sguardo della Medusa, che ci interroga: "E adesso?"
 
Di fronte alla quale siamo chiamati in causa in prima persona, perché non vi è nulla a cui possiamo aggrapparci per cercare di trarne una risposta.
Siamo soli, completamente soli di fronte al male.
 
E ci ritroviamo responsabili, come se fossimo l'origine di tutte le cose...
 
Allora, forse, può coglierci la Compassione.
 
***********
Questo è il mio ultimo tentativo di dialogo.

Se non muterà il tuo atteggiamento.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

myfriend

#22
@bobmax

La Scienza non dimostra un bel nulla, né lo potrebbe mai.
Proprio perché l'Uno non può essere "mostrato".


Un momento....calma.
La scienza, nello studiare come è fatta la materia, ha dimostrato che se tu prendi una molecola e la apri, dentro trovi l'atomo. Se tu apri l'atomo dentro trovi le particelle sub-atomiche. Se tu apri una particelle sub-atomica dentro trovi NIENTE. Cioè alla base della materia c'è il NIENTE.
Il percorso scientifico del novecento nel mondo sub-atomico ha mostrato che il concetto di massa come propietà intrinseca della materia non esiste più.

In pratica, la massa non esiste: essa SCATURISCE (cioè appare) come effetto dell'energia delle interazioni che coinvolgono particelle elementari che per loro natura ne sono prive (vedi bosone di Higgs e campo di Higgs). I fisici hanno continuato a dividere, a spaccare, ad aprire i mattoncini primordiali della materia e, alla fine, hanno trovato un "campo immateriale". La materia è intrinsecamente costituita da un'entità immateriale e scaturisce (emerge o appare) da questa entità immateriale.


Questa "entità immateriale" che è alla base della materia e dai cui la materia scaturisce (o emerge, o appare) è il Campo Unificato teorizzato da Einstein.
Cioè alla base della materia esiste un Campo IMMATERIALE dal quale scaturisce la materia, cioè la massa.
Questo è l'UNO e non è affatto una semplice ipotesi.
Certo...non lo possiamo MISURARE o RILEVARE...perchè essendo IMMATERIALE non esiste strumento che lo possa RILEVARE o MISURARE.
Ma questo Campo Unificato IMMATERIALE che è in tutto l'Universo...è il TUTTO - o l'UNO - dal quale scaturisce o emerge o appare la materia.
Questo dice la Scienza. Ed esistono numerose conferme sperimentali di questo fatto.

Il fatto che tu dica "non è vero" è una tua opinione che nasce dal NON conoscere le conclusioni OGGETTIVE alle quali è giunta la scienza.

Cosa vale, davvero? La Logica? Oppure l'Amore?

Qui ti rimando al post precedente che ho scritto sulla tua "etica dell'Amore" (al quale non hai risposto perchè non sai cosa rispondere). L'affermazione "Cosa vale davvero? La Logica? Oppure l'Amore" parte da un tuo convincimento SOGGETTIVO che vale l'Amore. Ed essendo un tuo convincimento SOGGETTIVO è NULLO.

Tutta la tua storiella che l'unica etica che vale davvero è quella dell'Amore è NULLA.
Cosa diceva Nietzsche?
Nietzsche accusa la religione cristiana di essere uno pseudo-umanesimo, colpevole di «agire pietosamente verso tutti i malriusciti e i deboli».[39] Opponendosi alla vera filantropia e all'aggressività naturale della lotta per l'esistenza: «I deboli e i malriusciti devono perire, questo è il principio del nostro amore per gli uomini.»[40] Egli contesta soprattutto il fatto che «l'individuo fu considerato dal cristianesimo così importante, posto in modo così assoluto, che non lo si poté più sacrificare, ma la specie sussiste solo grazie a sacrifici umani».[41] A questo proposito afferma anche che «"L'uomo è cattivo", così parlano con mio conforto i più saggi. Ah se fosse pur vero anche oggi! Giacché il male è la migliore energia dell'uomo».


Come vedi, anche N. parlava di "amore"....ma per lui, la massima espressione dell'Amore, era sopprimere i deboli e i malriusciti. Per N. il sacrificio umano dei deboli era la massima espressione di Amore per l'umanità.
Per N. il MALE è la migliore energia dell'uomo!

Ora, dimmi perchè, secondo te, sarebbe migliore la tua etica che vede il male come "un abisso di distruzione" e non è invece migliore l'etica di N. che sostiene che la massima espressione di Amore nei confronti dell'umanità è sopprimere il debole...e che, addirittura, il MALE è la migliore energia dell'uomo.
Se non mi dai una spiegazione e motivazione OGGETTIVA allora non c'è altra conclusione: la tua etica è il NULLA. Perchè come è giusta e bella la tua etica....è giusta e bella anche l'etica di N.

Se NON esiste una spiegazione e motivazione OGGETTIVA sul perchè la tua etica sarebbe migliore di quella di N., allora tutte le etiche sono valide...e quindi, se tutte le etiche sono valide, allora nessuna etica è davvero valida e necessaria.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Phil

Citazione di: myfriend il 29 Novembre 2019, 20:50:27 PM
questo Campo Unificato IMMATERIALE che è in tutto l'Universo...è il TUTTO - o l'UNO - dal quale scaturisce o emerge o appare la materia.
Questo dice la Scienza. Ed esistono numerose conferme sperimentali di questo fatto.
Incuriosito da un eventuale approfondimento su come l'immateriale producesse il materiale, ho consultato Wikipedia dove, stando a questa introduzione sul tema, pare che si tratti di teorie scientifiche non sperimentate né verificate, quindi non esattamente "oggettive", ma perlopiù teoriche e ancora molto problematiche. Dunque finora, almeno stando a Wikipedia, sono teorie pertinenti ad uno scientifico «così è se vi pare» (come simbolicamente rappresentato dal cambio di prospettiva di Hawking). Tuttavia non è da escludere che si tratti semplicemente di una wiki-pagina non aggiornata.


baylham

Citazione di: myfriend il 29 Novembre 2019, 20:50:27 PM
La scienza, nello studiare come è fatta la materia, ha dimostrato che se tu prendi una molecola e la apri, dentro trovi l'atomo. Se tu apri l'atomo dentro trovi le particelle sub-atomiche. Se tu apri una particelle sub-atomica dentro trovi NIENTE. Cioè alla base della materia c'è il NIENTE.
Il percorso scientifico del novecento nel mondo sub-atomico ha mostrato che il concetto di massa come propietà intrinseca della materia non esiste più.

In pratica, la massa non esiste: essa SCATURISCE (cioè appare) come effetto dell'energia delle interazioni che coinvolgono particelle elementari che per loro natura ne sono prive (vedi bosone di Higgs e campo di Higgs). I fisici hanno continuato a dividere, a spaccare, ad aprire i mattoncini primordiali della materia e, alla fine, hanno trovato un "campo immateriale". La materia è intrinsecamente costituita da un'entità immateriale e scaturisce (emerge o appare) da questa entità immateriale.


Questa "entità immateriale" che è alla base della materia e dai cui la materia scaturisce (o emerge, o appare) è il Campo Unificato teorizzato da Einstein.
Cioè alla base della materia esiste un Campo IMMATERIALE dal quale scaturisce la materia, cioè la massa.
Questo è l'UNO e non è affatto una semplice ipotesi.
Certo...non lo possiamo MISURARE o RILEVARE...perchè essendo IMMATERIALE non esiste strumento che lo possa RILEVARE o MISURARE.
Ma questo Campo Unificato IMMATERIALE che è in tutto l'Universo...è il TUTTO - o l'UNO - dal quale scaturisce o emerge o appare la materia.
Questo dice la Scienza. Ed esistono numerose conferme sperimentali di questo fatto.

Il fatto che tu dica "non è vero" è una tua opinione che nasce dal NON conoscere le conclusioni OGGETTIVE alle quali è giunta la scienza.

La mia ipotesi è diversa: mi sembra ovvio che sotto determinate soglie gli strumenti di indagine non siano in grado di rilevare alcuna differenza della materia, perciò non trovano nulla.

Che poi dall'Uno ( o Tutto) possa scaturire o emergere la materia, e quindi si abbia l'Uno (o Tutto) e la materia, la cui somma a rigore fa due, mi appare logicamente inconsistente.

Eutidemo

Ciao Ipazia :)
Guarda che Protagora è nato nel 411 a.c., e Platone nel 428 a.c., per cui, pure se non avevano l'età per giocare a calcetto insieme, si conoscevano benissimo tra di loro; non meno di quanto si conoscessero  Protagora e Socrate, che era nato nel 470 a.c., ed era alquanto più vecchio di entrambi.
Essendo, quindi, tutti contemporanei, anche se spesso litigavano, è impensabile che uno di loro riferisse cose "diverse" da quelle dette effettivamente dall'altro; anche perchè, come ho scritto, sarebbe stato preso a pesci in faccia dagli altri ateniesi, che conoscevano tutti benissimo quello i vari filosofi predicavano in giro.

***
Quanto a come la vedo io (ammesso che valga qualcosa), propendo a pensare che, in genere, Protagora si riferisse all'uomo come "singolo"; però penso pure che il senso del termine variasse a seconda del "contesto" in cui Protagora parlava.
Il che, a ben vedere, vale un po' per tutti, e non solo per Protagora!
Ed infatti, se io dico che l'uomo, in genere, è meno fedele in amore della donna (ammesso che ciò sia vero), è chiaro che mi riferisco all'uomo come "genere"; e cioè, al "maschio umano".
Se, invece, io dico che l'uomo è più intelligente degli (altri) animali, è chiaro che mi riferisco all'uomo come "specie"; e cioè, all' "homo sapiens".
Se, invece, io dico che l'uomo è mortale,  è chiaro che mi riferisco all'uomo come "essere vivente"; alla stregua di qualsiasi altro animale (ed anche delle piante)!
E' il contesto che, nella maggior parte dei casi (sebbene non sempre), conferisce sensi diversi alla stessa parola.

***
Quanto ad Ockham, adesso forse ho capito quello che intendi.
Però, se è vero che un coperchio non è una pentola, ma una qualche correlazione con la pentola ce l'ha, è anche vero che un grande coperchio può andare bene per parecchie pentole; per cui, sebbene il coperchio Ockham possa andare indubbiamente bene per la pentola di Protagora, a mio avviso non è affatto a sua precisa misura, e quindi può andar bene per un sacco di altre pentole.
Benchè, ovviamente, non per tutte!

***
Un saluto! :)

Ipazia

@Eutidemo

1) Purtroppo abbiamo i dialoghi di Platone e non quelli di Protagora, che all'epoca del Teeteto (dopo 386 ac) era già morto da mo' (411 ac) e non poteva replicare e chiarire. Socrate muore nel 399 e neppure lui potè dire se si riconosceva o no nei dialoghi Platonici.

2) Il contesto semantico dell'aforisma mi fa propendere per la modalità 3, ovvero rivolta al genere umano. In ogni caso è così che acquista significato epistemologico, e su tale concezione si è sviluppato il dibattito filosofico.  Non certo sul "gusto" su cui c'è poco da filosofeggiare. Metron è contenuto in cervelli individuali, ma interallacciati nelle unità di misura e di pensiero.

3) Nel set di pentole epistemologiche il coperchio Ockham sta benissimo sulla pentola Protagora. E anche su Parmenide ("il non essere non è")
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

myfriend

Citazione di: Phil il 29 Novembre 2019, 23:09:30 PM
Citazione di: myfriend il 29 Novembre 2019, 20:50:27 PM
questo Campo Unificato IMMATERIALE che è in tutto l'Universo...è il TUTTO - o l'UNO - dal quale scaturisce o emerge o appare la materia.
Questo dice la Scienza. Ed esistono numerose conferme sperimentali di questo fatto.
Incuriosito da un eventuale approfondimento su come l'immateriale producesse il materiale, ho consultato Wikipedia dove, stando a questa introduzione sul tema, pare che si tratti di teorie scientifiche non sperimentate né verificate, quindi non esattamente "oggettive", ma perlopiù teoriche e ancora molto problematiche. Dunque finora, almeno stando a Wikipedia, sono teorie pertinenti ad uno scientifico «così è se vi pare» (come simbolicamente rappresentato dal cambio di prospettiva di Hawking). Tuttavia non è da escludere che si tratti semplicemente di una wiki-pagina non aggiornata.
Non confondiamo, per cortesia, la "teoria del tutto" con la comprensione della essenza della materia.

La "teoria del tutto" è un tentativo di creare un'unica teoria che metta insieme la meccanica quantisitca con la fisica classica. E questo è un discoro.
Ma è un discorso che non c'entra nulla con la comprensione della essenza della materia.

L'effetto Casimir ha dimostrato che le particelle "appaiono" o "emergono" dal vuoto e poi scompaiono (annichiliscono e "ritornano" nel vuoto). Vale per i fotoni (la luce emerge dal vuoto e poi scompare)...e vale per elettroni e positroni (materia e antimateria, che emergono dal vuoto e poi annichiliscono e "ritornano nel vuoto").
L'effetto Casimir dimostra che la materia emerge dal "vuoto quantistico"....cioè da un "campo IMMATERIALE" che permea tutto l'universo.
Questo "campo IMMATERIALE" è l'UNO. Perchè questo "campo IMMATERIALE" è lo sfondo dal quale emerge la materia.

http://www.lescienze.it/news/2013/02/16/news/luce_vuoto_quantistico_particelle_virtuali_fotoni_effetto_casimir_dinamico-1511221/

ENERGIA DEL VUOTO
Il principio di indeterminazione di Heisenberg afferma che non è possibile misurare contemporaneamente posizione e velocità di una particella con precisione assoluta, lo stesso vale per energia e tempo.
Da questo principio consegue che nel vuoto è possibile la creazione di un bosone virtuale (ad esempio un fotone) pur che esso venga riassorbito dal vuoto dopo un brevissimo intervallo di tempo. Oppure è possibile la creazione di due fermioni virtuali (sempre nella composizione particella-antiparticella...ad esempio elettrone-positrone) purchè questi annichilino in un piccolo intervallo di tempo.
Effetto Casimir.

https://doc.studenti.it/tesina/fisica/fluttuazioni-quantistiche-vuoto.html

Il vuoto quantistico è la sorgente di incredibili fenomeni, dalle conseguenze inaspettate. Per esempio, una conseguenza del principio di indeterminazione di Heisenberg è che il grado di indeterminazione esistente tra energia e tempo fa sì che delle particelle, ad esempio una coppia elettrone-positrone, o un fotone, al più piccolo livello esistente, che è il livello della scala di Planck (10^-35 m) emergano dal vuoto per svanire nuovamente, a meno che non vengano catturate da altri sistemi e quindi accrescano il nostro universo di nuove particelle ed energia, come può avvenire nel caso dei cluster d'acqua.
Nel nostro universo, le particelle si creano e svaniscono contemporaneamente.

https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/scienza_e_fisica_quantistica/le-meraviglie-del-vuoto-quantistico
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

myfriend

Citazione di: baylham il 29 Novembre 2019, 23:57:20 PM
Citazione di: myfriend il 29 Novembre 2019, 20:50:27 PM
La scienza, nello studiare come è fatta la materia, ha dimostrato che se tu prendi una molecola e la apri, dentro trovi l'atomo. Se tu apri l'atomo dentro trovi le particelle sub-atomiche. Se tu apri una particelle sub-atomica dentro trovi NIENTE. Cioè alla base della materia c'è il NIENTE.
Il percorso scientifico del novecento nel mondo sub-atomico ha mostrato che il concetto di massa come propietà intrinseca della materia non esiste più.

In pratica, la massa non esiste: essa SCATURISCE (cioè appare) come effetto dell'energia delle interazioni che coinvolgono particelle elementari che per loro natura ne sono prive (vedi bosone di Higgs e campo di Higgs). I fisici hanno continuato a dividere, a spaccare, ad aprire i mattoncini primordiali della materia e, alla fine, hanno trovato un "campo immateriale". La materia è intrinsecamente costituita da un'entità immateriale e scaturisce (emerge o appare) da questa entità immateriale.


Questa "entità immateriale" che è alla base della materia e dai cui la materia scaturisce (o emerge, o appare) è il Campo Unificato teorizzato da Einstein.
Cioè alla base della materia esiste un Campo IMMATERIALE dal quale scaturisce la materia, cioè la massa.
Questo è l'UNO e non è affatto una semplice ipotesi.
Certo...non lo possiamo MISURARE o RILEVARE...perchè essendo IMMATERIALE non esiste strumento che lo possa RILEVARE o MISURARE.
Ma questo Campo Unificato IMMATERIALE che è in tutto l'Universo...è il TUTTO - o l'UNO - dal quale scaturisce o emerge o appare la materia.
Questo dice la Scienza. Ed esistono numerose conferme sperimentali di questo fatto.

Il fatto che tu dica "non è vero" è una tua opinione che nasce dal NON conoscere le conclusioni OGGETTIVE alle quali è giunta la scienza.

La mia ipotesi è diversa: mi sembra ovvio che sotto determinate soglie gli strumenti di indagine non siano in grado di rilevare alcuna differenza della materia, perciò non trovano nulla.

Che poi dall'Uno ( o Tutto) possa scaturire o emergere la materia, e quindi si abbia l'Uno (o Tutto) e la materia, la cui somma a rigore fa due, mi appare logicamente inconsistente.
L'Uno (o Tutto) è lo "stato" o la "forma" antecedente la materia.
Non abbiamo l'UNO + materia = 2.
Abbiamo l'UNO che si manifesta nella materia...che assume una "forma" nella materia. Cioè la materia è una particolare "forma" che assume l'UNO.

Lo stesso concetto lo abbiamo nell'energia.
L'energia cinetica dell'acqua che cade da una cascata fa muovere le turbine e si trasforma in energia elettrica.
Non abbiamo energia cinetica+energia elettrica=2 energie.
Ma abbiamo la stessa energia che cambia forma....passa da una forma ad un'altra. La quantità totale di energia, infatti, è sempre la stessa. Solo che è passata da una forma ad un'altra (poichè l'energia non si crea e non si distrugge, ma cambia forma).

L'effetto Casimir ha dimostrato che le particelle "appaiono" o "emergono" dal vuoto e poi scompaiono (annichiliscono e "ritornano" nel vuoto). Vale per i fotoni (la luce emerge dal vuoto e poi scompare)...e vale per elettroni e positroni (materia e antimateria, che emergono dal vuoto e poi annichiliscono e "ritornano nel vuoto").
L'effetto Casimir dimostra che la materia emerge dal "vuoto quantistico"....cioè da un "campo IMMATERIALE" che permea tutto l'universo.

Questo "campo IMMATERIALE" è l'UNO. Perchè questo "campo IMMATERIALE" è lo sfondo dal quale emerge la materia.
E la materia è la "forma" attraverso la quale l'UNO si manifesta.
Non abbiamo l'UNO+materia=2.
Ma abbiamo l'UNO che passa da una forma ad un'altra. Cioè, l'UNO esiste nella sua forma IMMATERIALE ed esiste, anche, nella sua "forma" MATERIALE. Sono due "stati", o "forme", diverse dell'UNO. Ma ciò che esiste è sempre e solo l'UNO, che esiste in "forme" diverse.


http://www.lescienze.it/news/2013/02/16/news/luce_vuoto_quantistico_particelle_virtuali_fotoni_effetto_casimir_dinamico-1511221/

ENERGIA DEL VUOTO
Il principio di indeterminazione di Heisenberg afferma che non è possibile misurare contemporaneamente posizione e velocità di una particella con precisione assoluta, lo stesso vale per energia e tempo.
Da questo principio consegue che nel vuoto è possibile la creazione di un bosone virtuale (ad esempio un fotone) pur che esso venga riassorbito dal vuoto dopo un brevissimo intervallo di tempo. Oppure è possibile la creazione di due fermioni virtuali (sempre nella composizione particella-antiparticella...ad esempio elettrone-positrone) purchè questi annichilino in un piccolo intervallo di tempo.
Effetto Casimir.

https://doc.studenti.it/tesina/fisica/fluttuazioni-quantistiche-vuoto.html

Il vuoto quantistico è la sorgente di incredibili fenomeni, dalle conseguenze inaspettate. Per esempio, una conseguenza del principio di indeterminazione di Heisenberg è che il grado di indeterminazione esistente tra energia e tempo fa sì che delle particelle, ad esempio una coppia elettrone-positrone, o un fotone, al più piccolo livello esistente, che è il livello della scala di Planck (10^-35 m) emergano dal vuoto per svanire nuovamente, a meno che non vengano catturate da altri sistemi e quindi accrescano il nostro universo di nuove particelle ed energia, come può avvenire nel caso dei cluster d'acqua.
Nel nostro universo, le particelle si creano e svaniscono contemporaneamente.

https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/scienza_e_fisica_quantistica/le-meraviglie-del-vuoto-quantistico
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Phil

Citazione di: myfriend il 30 Novembre 2019, 10:26:15 AM
Nel nostro universo, le particelle si creano e svaniscono contemporaneamente.
Eppure se è vero che nulla si crea e nulla di distrugge, forse (chiedo da ignorante in materia) non è possibile che tale "svanire" e tale "crearsi" in tale "vuoto" siano dovuti (qui concordo con baylham) dalla nostra incapacità di seguire tali fenomeni quando entrano in un campo che ancora non riusciamo ad osservare?

Probabilmente è anche una questione di linguaggio (parlare di «vuoto» nella sezione filosofica innesca una certa precomprensione del tema): in fondo, anche nei link che hai postato (grazie per l'approfondimento) si ricorda che «il vuoto non è il nulla, è un oggetto fisico non spaziale» (G. Vota, secondo link) e che «il vuoto non è realmente vuoto ma pieno di fotoni virtuali» (S. Girvin, primo link).

Discussioni simili (3)