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Coscienza

Aperto da Mariano, 23 Settembre 2016, 17:15:26 PM

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bluemax

Citazione di: altamarea il 18 Novembre 2016, 08:26:38 AMA molte persone, le neuroscienze, che riportano la vita spirituale ai meccanismi elettrochimici del cervello, procurano turbamento e scandalo, sembrano negare la dignità e la libertà umana, la responsabilità morale, tutto ciò che chiamiamo spirito, togliendo alla vita quel senso dato dalla metafisica e dalla fede. È antica tradizione condannare tutto ciò che è o sembra essere solo materiale.
bellissima :) 
grazie :)

sgiombo

Citazione di: bluemax il 17 Novembre 2016, 22:32:58 PM
Citazione di: sgiombo il 17 Novembre 2016, 20:02:06 PM
Citazione di: bluemax il 17 Novembre 2016, 17:55:38 PM

Citazione
Guarda che i miei pensieri sono reali e non affatto illusioni (illusioni potrebbero eventualmente essere i loro "contenuti", non essi stessi; tu non li puoi avvertire, non sono intersoggettivi, ma non per questo non sono reali: pretenderlo significherebbe cadere nel solipsismo!)
(E se tu lo credessi sarebbe inutile fingere di discutere).

non ho detto questo. Se guardi i video lincati capiresti a cosa alludo.
Non intendo dire che la sensazione di coscienza è illusoria, in tal caso mi sono espresso male, se la proviamo è ovviamente vera. MA semplicemente non è per come noi tutti crediamo che sia... ossia qualcosa di indipendente, spettatrice dell'universo, intrinseca e unica che si preserva nel tempo.
I video lincati potrebbero spiegar meglio cosa intende oggi la scienza per illusione del sè, di libero arbitrio e di coscienza.

Unico appunto.
La dottrina buddista studia la mente da 2500 anni... probabilmente ne sa qualcosa molto piu' di te e me messi assieme e non a caso alle conferenze di studio della mente buddiste si accostano i piu' famosi scienziati di neuroscienze da cui hanno preso spunti per indirizzare le proprie ricerche.
Le due visioni (quella occidentale e quella orientale) non sono certo in conflitto ma complementari l'una all'altra. Non penserai mica che buddismo sia "solo" una sorta di religione... :) è una ricerca innanzi tutto... una ricerca continua del concetto di reale (il film matrix per intendersi è tutto buddismo).

se dai un'occhiata ai link che ti ho proposto forse capisci a cosa voglio alludere...

ciao :)

Citazione
Ovviamente la coscienza non é "qualcosa di indipendente (dal resto della realtà)", ma si può ammettere che comprenda una certa conoscenza del resto dell' universo (ovviamente limitata, parziale, relativa) e certamente si preserva nel tempo (anche se non eternamente, ma per una durata finita).
Ma soprattutto non é il cervello né alcun aspetto "algoritmico", "informazionale" o altro" del cervello (che non possa darsi senza determinati eventi neurofisiologici cerebrali, ma anche viceversa, quei determinati eventi neurofisiologici cerebrali non possono darsi senza coscienza, é tutt' altra cosa e non implica affatto una tale pretesa identità).

Del buddismo non penso nulla perché non lo conosco.
Ma certamente, senza presunzione ma nemmeno falsa modestia, come medico radiologo di neurofisiologia ne so e comprendo molto più di quialsiasi buddista che non abbia una analoga preparezione scientifica (e anche per questo non mi interessa discuterne nel forum con "profani", buddisti o meno che siano; ma casomai con colleghi).

Ciao.

bluemax

#32
Citazione di: sgiombo il 18 Novembre 2016, 11:20:43 AM
Citazione di: bluemax il 17 Novembre 2016, 22:32:58 PM
Citazione
Ma certamente, senza presunzione ma nemmeno falsa modestia, come medico radiologo di neurofisiologia ne so e comprendo molto più di quialsiasi buddista che non abbia una analoga preparezione scientifica (e anche per questo non mi interessa discuterne nel forum con "profani", buddisti o meno che siano; ma casomai con colleghi).

Ciao.
beh... personalmente sono laureato in ingegneria informatica, studio neuroscienze da 12 anni (senza praticare alcuna università vista la sua utilità (ma questa è personale opinione), e pratico e studio la scuola buddista di Pomaia (che si occupa dello studio della mente) da 11 anni (3 anni di introduzione + 4 anni di basic + 4 anni di master).
considera il fatto, che forse, (notare il forse) qua i profani son altri.
Anche a me piacerebbe discutere con colleghi... ma sai... sono molto interessato alle visioni "differenti" dalle mie, visto che quelle uguali alle mie non hanno nulla da insegnarmi.

ciao :)


















































































PS. Il messaggio di cui sopra non è una gara a chi lo ha piu' lungo come fanno i fanciulli... (cosa che ormai presumo di aver superato da anni)
era un modo personale come possono esservene altri per farti notare come, dopo una tua probabile alterazione (che tu naturalmente negherai) leggendo il messaggio di cui sopra, abbia ben chiaro di cosa stiamo parlando quando si parla di EGO.

Personalmente sono abituato a pensare che non siamo quello che vogliamo far credere...
Io non SONO un  ingegnere... FACCIO l'ingegnere...
come non SONO un buddista ma studio buddismo...
ecc... ecc... 

l'associare un "mestiere" ad un "io" è uno degli inganni che la coscienza crea per "distinguere" quel sè dagli altri "sè" 

riciao :)

sgiombo

Citazione di: altamarea il 18 Novembre 2016, 08:26:38 AM
Anziché aggrovigliarsi sul Se e l'Io penso che sia opportuno cercare di spiegare ai "non addetti ai lavori" filosofici nel forum la differenza tra encefalo, cervello, mente e coscienza.


Alla mia nipotina direi che l'encefalo (= dentro la testa) contiene le strutture cerebrali all'interno della scatola cranica.


Una parte dell'encefalo si chiama cervello, che è l'organo principale del sistema nervoso centrale.

Nel cervello c'è la mente, dal cui funzionamento emerge il nostro essere, i pensieri, le idee, i sentimenti, il linguaggio, la coscienza: con questa s'intende la consapevolezza che il soggetto ha di sé e dei propri contenuti mentali.


Alla mia nipotina direi anche che il concetto di coscienza comprende sia la percezione di stati interni ed esterni all'organismo sia la capacità dell'Io di organizzare e sintetizzare percezioni, conoscenze, emozioni, sentimenti, ecc..

L'Io struttura la personalità dell'individuo tramite dei processi psichici come pensare, percepire, ricordare, ascoltare, ecc..

La scienza individua i centri e i meccanismi all'interno del cervello che creano mente e coscienza, ma non sa spiegare che cosa sia la coscienza.

La coscienza ha la capacità di porre se stessa ad oggetto della propria riflessione, e si ha l'autocoscienza.

Le neuroscienze, pur avendo fornito una mole enorme di conoscenze sul funzionamento del cervello, non hanno fatto alcun progresso circa la spiegazione della nascita della coscienza dalla materia del cervello. La mente è materializzata nel cervello, ma dove ?  

Sappiamo che nell'encefalo sono in attività molecole, cellule e circuiti nervosi che elaborano le attività cerebrali della mente.

Il genetista Edoardo Boncinelli nel suo libro titolato "Quel che resta dell'anima" evidenzia che "Sono ormai poche le persone che parlano di anima al di fuori dell'ambito religioso, ma moltissime nominano la mente come istanza capace di dare un senso alle diverse funzioni nel cervello.
Si tratta del vecchio dilemma dualismo-monismo: se cioè nella testa esistono due piani, quello del cervello e quello della mente, oppure esclusivamente il secondo. Gli scienziati optano per il secondo (pag. 59)
Ancora Boncinelli: "Il termine mente è utilizzato per descrivere l'insieme delle funzioni superiori del cervello e, in particolare, quelle di cui si può avere soggettivamente coscienza in diverso grado, quali il pensiero, l'intuizione, la ragione, la memoria, la volontà, la sensazione, l'emozione.
Molte di queste facoltà nel complesso danno forma all'intelligenza.
L'espressione "funzioni superiori" non indica nulla di oggettivo, ma riflette un nostro giudizio di valore".
A molte persone, le neuroscienze, che riportano la vita spirituale ai meccanismi elettrochimici del cervello, procurano turbamento e scandalo, sembrano negare la dignità e la libertà umana, la responsabilità morale, tutto ciò che chiamiamo spirito, togliendo alla vita quel senso dato dalla metafisica e dalla fede. È antica tradizione condannare tutto ciò che è o sembra essere solo materiale.

CitazioneDal funzionamento dell' encefalo non "emerge" la nostra mente (né in generale la nostra coscienza; con la quale é invece in necessaria corrispondenza biunivoca), bensì consegue causalmente soltanto il nostro comportamento (contrazioni muscolari; comprese quelle degli organi fonatori con i quali si comunicano resocont verbali di pensieri e  di esperienze esteriori-materiali; i quali non sono le stesse cose che pensieri ed esperienze), e nient' altro!


Infatti la scienza individua i centri e i meccanismi all'interno del cervello che corrispondono a mente e coscienza, ma non può spiegare che cosa sia la coscienza (né la mente) limitandosi a indagare (scientificamente, com' é ovvio) il cervello.


Proprio perché la mente (e in generale la coscienza, mentale e materiale) non é materializzata da nessuna parte nel cervello (bensì i cervelli sono nelle esperienze coscienti di chi li osserva), le neuroscienze, pur avendo fornito una mole enorme di conoscenze sul funzionamento del cervello, non hanno fatto alcun progresso circa la spiegazione della nascita della coscienza dalla materia del cervello; nè mai ne faranno fintanto che continueranno a cercare nel posto sbagliato ciò che non vi si può trovare.


Sappiamo che nell'encefalo sono in attività molecole, cellule e circuiti nervosi che elaborano le attività cerebrali necessariamente in corrispondenza biunivoca con la coscienza (la quale non ne é affatto costituita).


Boncinelli nella citazione che ne fai a proposito dell' "anima" intesa in senso religioso o comunque "spiritualistico", per quanto mi riguarda, sfonda una porta più che straspalancatissima (licenza "poetica").
Ma che "nella testa esiste la mente" é una sciocchezza: nella testa esiete il cervello, costituito solo dalle molecole, le cellule e i circuiti nervosi di cui parli anche tu, e non alfatto la mente (e in generale l' esperienza cosciente): é invece il cervello ad essere nell' esperienza cosciente di chi lo vede od osserva.
Mente, pensiero, intuizione, ragione, memoria, volontà, sensazione, emozione, intelligenza, ecc. non sono "prodotte" dal cervello, che invece "produce" unicamente contrazioni muscolari o movimenti corporei (compresi quellli che comunicano verbalmente pensieri, intuizioni, ecc.: comunicazioni verbali che non sono le esperienze vissute dei pensieri, intuizioni, ecc.; non più del fatto che dire "sono il campione del modo di motociclismo" non fa certo di me il campione del mondo di motociclismo; sono solo un discreto motociclista sportivo dilettante).


A me le neuroscienze, che dimostrano che la vita spirituale necessariamente corrisponde a determinati meccanismi elettrochimici del cervello e viceversa, non procura propio nessun turbamento e scandalo, non mi sembra affatto negare manco per niente la dignità e la libertà umana, la responsabilità morale, e non toglie per niente alla vita alcun senso.
E' anche antica tradizione credere ciecamente e acriticamente ciò che persone ritenute autorevoli dicono anche su argomenti sui quali non hanno sufficienti competenze, come molti neuroscienziati quando parlano del problema filosofico dei rapporti coscienza/cervello.

sgiombo

Citazione di: bluemax il 18 Novembre 2016, 11:45:47 AM


PS. Il messaggio di cui sopra non è una gara a chi lo ha piu' lungo come fanno i fanciulli... (cosa che ormai presumo di aver superato da anni)
era un modo personale come possono esservene altri per farti notare come, dopo una tua probabile alterazione (che tu naturalmente negherai) leggendo il messaggio di cui sopra, abbia ben chiaro di cosa stiamo parlando quando si parla di EGO.

Personalmente sono abituato a pensare che non siamo quello che vogliamo far credere...
Io non SONO un  ingegnere... FACCIO l'ingegnere...
come non SONO un buddista ma studio buddismo...
ecc... ecc...

l'associare un "mestiere" ad un "io" è uno degli inganni che la coscienza crea per "distinguere" quel sè dagli altri "sè"

riciao :)


CitazioneDi gare a chi ce l' ha più lungo non ne faccio più da un bel pezzo (purtroppo: sono vecchio!).

Non comprendo cosa potrebbe mai essere "la mia probabile alterazione" di cui parli, ma se davvero non vogliamo fare a gara a chi ce l' ha più lungo, allora per favore evitiamo di fare come i polticanti di mezza tacca nei talk show che per dare l' impressione dii aver messo in diffficoltà l' avversario ("di avercelo più lungo" di lui) gli attribuiscono fantasiose e inesistenti perdite della pazienza.



Ma a chi mi invitava a discutere nel forum di neurofisiologia dovevo pur giustificare il mio diniego: di neurofisiologia discuto con chi é competente di neurofisionìlogia (dunque non in questo forum), di filosofia con chi si interessa di filosofia (dunque anche in questo forum).

Non capisco bene le ultime paole, ma so di essere un (ovvero, per dirla più sciattamente, "di fare il") medico radiologo (non ho ancora l' Alzheimer).

Ariciao.

sgiombo

#35
Citazione di: bluemax il 18 Novembre 2016, 11:45:47 AM
Citazione di: sgiombo il 18 Novembre 2016, 11:20:43 AM
Citazione di: bluemax il 17 Novembre 2016, 22:32:58 PM
Citazione
Ma certamente, senza presunzione ma nemmeno falsa modestia, come medico radiologo di neurofisiologia ne so e comprendo molto più di quialsiasi buddista che non abbia una analoga preparezione scientifica (e anche per questo non mi interessa discuterne nel forum con "profani", buddisti o meno che siano; ma casomai con colleghi).

Ciao.
beh... personalmente sono laureato in ingegneria informatica, studio neuroscienze da 12 anni (senza praticare alcuna università vista la sua utilità (ma questa è personale opinione), e pratico e studio la scuola buddista di Pomaia (che si occupa dello studio della mente) da 11 anni (3 anni di introduzione + 4 anni di basic + 4 anni di master).
considera il fatto, che forse, (notare il forse) qua i profani son altri.
Anche a me piacerebbe discutere con colleghi... ma sai... sono molto interessato alle visioni "differenti" dalle mie, visto che quelle uguali alle mie non hanno nulla da insegnarmi.

ciao :)


CitazioneConcordo solo sull' opinione circa l' università oggi (non solo italiana per parte mia).

Ovviamente anche a me interessa confrontarmi sulle opinioni altrui diverse dalle mie (soprattuto in fatto di filosofia; e non vedo da cosa si potrebbe dedurre il contrario), ma non con profani circa le mie conoscenze professionali (e fino a prova contraria il solo fatto di essere buddista non conferisce competenza in neurofisiologia).

Ciao.

bluemax

Ho ritrovato su youtube un video che potrebbe aiutare a capire il concetto di coscienza e cosa si intende per "costruzione mentale di un IO virtuale".

Potete passare direttamente al minuto 14 per cominciare (i primi minuti sono presentazioni e convenevoli di rito)
e soffermarvi al minuto 28  (e dintorni).

Secondo me è bellissimo... :)
NEUROSCIENZE: IL MISTERO DELL'UNITA' DELL'IO

bluemax

Citazione di: sgiombo il 18 Novembre 2016, 12:34:13 PM
Citazione di: bluemax il 18 Novembre 2016, 11:45:47 AM
Citazionee fino a prova contraria il solo fatto di essere buddista non conferisce competenza in neurofisiologia.
ripeto che non SONO buddista ma STUDIO buddismo.
Come tu non SEI neurofisiologo ma FAI il neurofisiologo.

Sono come estremamente differenti.
Un piccolo appunto. Visto che il tuo EGO pare vantarsi del fatto di "essere" un neurofisiologo (in pratica deve creare una scatola dove mettere il tuo essere) volevo farti notare che puo' essere anche il contrario (non certo per la tua visione del "reale" :) )
ossia che "fino a prova contrario, il solo fatto di "essere" nerofisiologo non conferisce competenza buddista" ;)

Altrimenti si avverte una strana sensazione come se tu fossi nel giusto e gli altri nell'errore... ;) 

ciao :)

sgiombo

Citazione di: bluemax il 18 Novembre 2016, 16:40:01 PM
Citazione di: sgiombo il 18 Novembre 2016, 12:34:13 PM
Citazione di: bluemax il 18 Novembre 2016, 11:45:47 AM
Citazionee fino a prova contraria il solo fatto di essere buddista non conferisce competenza in neurofisiologia.
ripeto che non SONO buddista ma STUDIO buddismo.
Come tu non SEI neurofisiologo ma FAI il neurofisiologo.

Sono come estremamente differenti.
Un piccolo appunto. Visto che il tuo EGO pare vantarsi del fatto di "essere" un neurofisiologo (in pratica deve creare una scatola dove mettere il tuo essere) volevo farti notare che puo' essere anche il contrario (non certo per la tua visione del "reale" :) )
ossia che "fino a prova contrario, il solo fatto di "essere" nerofisiologo non conferisce competenza buddista" ;)

Altrimenti si avverte una strana sensazione come se tu fossi nel giusto e gli altri nell'errore... ;)

ciao :)
CitazioneInnanzitutto ti sfido a trovare dove mai mi sarei "vantato" di essere medico radiologo (con ovvie competenze neurofisiologiche, ma non neurofisiologo): ho anzi scritto: "non per presunzione ma nemmeno per falsa modestia" o giù di lì (non ricordo le parole esatte e non ho tempo in questo momento per andare a cercrle, ma mi preme molto di smentire subito la pretesa che mi vanterei del mio lavoro).

L' ho sritto in tutta modestia per giustificare il fatto che non mi metto a discutere di cose di mia competenza professionale con "profani".
Tu perderesti il tuo tempo a discutere di ingegneria con me che sono medico radiologo?
Non lo so. Comunque sia, io non discuto di scienze biologiche con profani (a meno che non mi chiedano gentilmente segazioni e abbia il tempo di dargliele).

Secondariamente quando mai avrei rivendicato competenze in fatto di buddismo?

Ho anzi scritto a chiare lettere che non ne so nulla.
E anche per questo non mi interessa discuterne.

(Spero che il nostro confronto su questioni personalissime finisca qui, anche per non infastidiere gli altri frequentatori del forum).

Ciao.

maral

Citazione di: altamarea il 18 Novembre 2016, 08:26:38 AM
Anziché aggrovigliarsi sul Se e l'Io penso che sia opportuno cercare di spiegare ai "non addetti ai lavori" filosofici nel forum la differenza tra encefalo, cervello, mente e coscienza.


Alla mia nipotina direi che l'encefalo (= dentro la testa) contiene le strutture cerebrali all'interno della scatola cranica.


Una parte dell'encefalo si chiama cervello, che è l'organo principale del sistema nervoso centrale.

Nel cervello c'è la mente, dal cui funzionamento emerge il nostro essere, i pensieri, le idee, i sentimenti, il linguaggio, la coscienza: con questa s'intende la consapevolezza che il soggetto ha di sé e dei propri contenuti mentali.
Localizzare la mente nel cervello mi pare improprio (e mi rifaccio a Bateson, anche se tra i neurologhi non pare sia più di moda, se mai lo è stato). Nel senso che la mente non è una cosa, ma un evento relazionale significante che coinvolge diverse cose tra le quali il cervello a cui è essa a dare significato. Ma mentre la mente può spiegare il cervello, il cervello da solo non esprime né può esprimere alcuna mente, occorre anche un corpo e un mondo. Separare il cervello dal corpo con la sua esperienza vissuta e dal mondo per cercare in esso l'attività mentale rende impossibile il trovarla. E trovo che proprio questa separazione istituisca una sorta di metafisica che non è capace di riconoscersi come tale e pertanto è molto pericolosa. Si ritiene di fare appello alla materia concreta e tangibile, mentre si fa appello a continue astrazioni che si interpretano non come mappature del reale fondate su strumenti ed esperienze in determinati ambiti di significati, ma come la realtà stessa, la realtà oggettiva e in sé del fenomeno: lì ci stanno i neuroni e le sinapsi con i loro segnali elettrochimici e questo basta, spiega tutto, mentre effettivamente non spiega niente.
L'oggetto fondamentale della mente è il significato, non i neuroni e le sinapsi (che a loro volta sono prodotti da una mente mentre si rappresenta in un determinato ambito di senso dettato da un certo modo di esistere presente). Nei termini del significato si potrà anche tentare di comprendere cosa si intende per stati interni ed esterni, cosa si intende per "esterno" e "interno", cosa tutt'altro che ovvia e banale, ma estremamente problematica. Il mio corpo è insieme esterno ed interno, contiene la mente e insieme ne è contenuto, le categorie del dentro e fuori qui perdono di senso.
Questo importantissimo aspetto le neuroscienze, tutte prese dalla mappatura del cervello anziché dalla domanda sul significato di quello che stanno indagando, paiono non occuparsene minimamente, come se la sfera del significato nella sua originarietà primaria fosse di competenza spiritualistica, non fosse questione materiale, mentre lo è eccome. La stessa concezione di materia andrebbe investigata: cos'è la materia, come la si interpreta e cosa vuol dire assumere posizioni materialiste? Se si intende che materia è le cose come stanno si sta facendo una metafisica spiritualista in cui la coscienza non "pone se stessa a oggetto della propria riflessione", ma intende far passare una pre assunzione come una conclusione per rendere superflua qualsiasi effettiva riflessione su di sé. Salvo che ovviamente in questo modo non riesce a concludere proprio nulla e allora, come sempre in campo metafisico, ci si puntella al principio di autorità, anche se non più riferito ad Aistotele, ma allo scienziato di fama specialistica al nome riconosciuto dal consesso dei suoi pari, custodi dell'Idea platonica del metodo.

Non vi è dubbio che
CitazioneL'espressione "funzioni superiori" non indica nulla di oggettivo, ma riflette un nostro giudizio di valore"
, da un punto di vista oggettivo tutto si equivale. proprio in quanto lo si vorrebbe poter osservare in sé, mentre il valore lo istituisce la differenza nell'ambito in cui emerge, dunque il valore è sempre un risultato di contesto e allora è chiaro che occorre capire il contesto che non siamo noi a scegliere per capire cosa in quel contesto ha coerentemente valore, ma sempre tenendo presente che esso non è un valore assoluto sia che si tratti dello spirito trascendente che della materia immanente, entrambi risultati di un modo di pensare il mondo che a volte ha valore, altre no. Allora si può anche capire che il motivo di un'opposizione a ciò che la scienza con il suo metodo presenta per verificabile e dunque vero non è solo un attaccamento nostalgico a vecchie tradizioni spiritual trascendenti ormai tramontate, ma esattamente il contrario, è la refrattarietà a ogni tentativo di riprenderne "l'anima" semplicemente cambiandone il nome: prima c'era il Grande Spirito, ora c'è la Grande Materia, ma in fondo nulla è cambiato, la pretesa è sempre la medesima, perché si è incapaci e non si vuole soffermarsi sui significati delle cose, sulla loro realtà effettiva, bastano le cose, spirituali o materiali che siano. Ed è così che la coscienza, che è relazione significante prodotta dal suo stesso significare e non una cosa osservabile fisicamente e quindi misurabile come un'attività elettrochimica neurone per neurone, diventa del tutto incomprensibile, perché non è quella cosa lì. 

pepe98

La coscienza è soggettiva: si possono individuare diversi "soggetti" tali da avere una coscienza morale differente. I soggetti umani, essendo simili hanno in genere una "predisposizione innata a sviluppare la coscienza" simile, quindi, se vivono in condizioni(ambiente, cultura,...) simili, sviluppano idee simili. Ció è necessario per la sopravvivenza, essendo l'essere umano un "animale sociale", quindi non deve stupire, essendo noi sopravvissuti, che abbiamo idee simili che ci consentono di convivere. Una volta chiarito questo, credo che il cercare un ordine morale assoluto attraverso le proprie passioni individuali sia una forma di egoismo. Che esista o meno un bene ed un male assoluto (nella mia filosofia ad esempio lo identifico con il meglio per l'unico io), è umano e razionalmente immaturo il volerlo identificare con i sentimenti soltanto umani. Ció che a noi interessa non è il bene o il male, ma l'essere in pace con la propria coscienza individuale, e questa è la più grande forma di egoismo, che soltanto un saggio (disumano) puó essere disposto ad abbandonare, per il bene a costo della propria piace interiore.

sgiombo

Citazione di: pepe98 il 11 Dicembre 2016, 19:57:19 PM
Ció che a noi interessa non è il bene o il male, ma l'essere in pace con la propria coscienza individuale, e questa è la più grande forma di egoismo, che soltanto un saggio (disumano) puó essere disposto ad abbandonare, per il bene a costo della propria piace interiore.


CitazioneBeh dipende.

Se si é egoisti essere in pace con la propria coscienza vuol dire comportarsi egoisticamente, se si é altruisti comportarsi altruisticamente.

Soddisfazione (essere in pace con la propria coscienza) =/= essere egoisti.

Insoddisfazione (non essere in pace con la propria coscienza) =/= essere altruisti.

Sia l' egoista che l' altruista é soffisfatto, felice nella misura in cui le rispettive apsirazioni sono appagate, é insofddisfatto, infelice nella  misura in cui non lo sono.

Ma le aspirazioni (soddisfatte o meno) egoistiche sono tutt' altra contraria cosa che le aspirazioni (soddisfatte o meno) altruistiche, e per soddisfare le une bisogna comportarsi ben diversamente, contrariamente che per soddisfare le altre.

pepe98

Allora avrei dovuto formulate meglio: i cosiddetti egoisti sono egoisti in quanto favoriscono se stessi senza pensare agli altri. I cosiddetti altruisti sono in realtà anche egoisti in quanto favorendo gli altri favoriscono in realtà sé stessi. L'altruista vero(che nella mia filosofia è il saggio, se gli "altri" sono maggioranza rispetto al singolo) è tutt'altra cosa: favorisce gli altri anche a costo di andare contro la propria coscienza individuale.

sgiombo

Citazione di: pepe98 il 12 Dicembre 2016, 13:43:15 PM
Allora avrei dovuto formulate meglio: i cosiddetti egoisti sono egoisti in quanto favoriscono se stessi senza pensare agli altri. I cosiddetti altruisti sono in realtà anche egoisti in quanto favorendo gli altri favoriscono in realtà sé stessi. L'altruista vero(che nella mia filosofia è il saggio, se gli "altri" sono maggioranza rispetto al singolo) è tutt'altra cosa: favorisce gli altri anche a costo di andare contro la propria coscienza individuale.
CitazioneChiunque, egoista o altruista, cerca di soddisfare le proprie esigenze, e se le soddisfa é contento, se non le soddisfa scontento (questo per le semplici definizioni di "esigenza" o "aspirazione", "soddisfazione" o "insoddisfazione", "contentezza" o "scontentezza").

Ma quel che conta é che l' altruista ha l' esigenza di fare del bene agli altri (se ci riesce ovviamente é contento -e non: egoista!- altrimenti no), mentre l' egoista ha l' esigenza di fare solo il bene proprio anche attraverso il male altrui (e idem circa la soddisfazione o meno delle sue esigenze, opposte rispetto a quelle dell' altruista)

egoismo/altruismo =/= soddisfazione/insoddisfazione.

pepe98

Giusto, quello che ho detto valeva se definiamo altruista chi fa bene agli altri e egoista chi fa bene a se stesso: in questo caso si può essere sia altruisti che egoisti. Forse è più comodo però definire altruista ci fa del bene agli altri, ed egoista chi fa del bene a se stesso e contemporaneamente male agli altri. Allora in questo caso non si può essere sia egoisti che altruisti. Mentre prima con la definizione precedente il saggio era altruista, e, se poteva farlo rimanendo altruista, essere anche egoista, in questa definizione più semplice invece, il saggio è altruista, e non egoista.

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